L'Ancona dell'Assunta è una scultura lignea ospitata come pala d'altare nel santuario dell'Assunta di Morbegno in provincia di Sondrio.[1][2]

Ancona dell'Assunta
AutoreGaudenzio Ferrari, Fermo Stella
Data1516-1518
Tecnicaolio su tavola
Dimensioni5000×300 cm
Ubicazionesantuario dell'Assunta, Morbegno

Storia

L'ancora è posta come pala dell'altare maggiore che fu realizzato dal 1418 subendo molte modifiche fino a essere ultimato nel 1516. L'opera fu eseguita su commissione della compagnia dei Battuti, che aveva il giuspatronato della chiesa fino dalla sua fondazione nel 1422, come risulterebbe dai pagamenti conservati nel «Liber credentiae». Vi è inoltre un atto notarile del 7 marzo 1524 dove viene indicato, per la doratura dell'ancora, il pagamento al Ferrari e allo Stella.[1] L'ancona fu realizzata dall'intagliatore Giovan Angelo Del Maino aiutato dal fratello Tiburzio nel trienni 1516-1519, ed è una narrazione che si sviluppa su quattro ordini in arte tipicamente barocca dalla forma di tempietto decorato poi da Gaudenzio Ferrari e Fermo Stella, che conserva nella parte centrale l'antico affresco raffigurante la Madonna col Bambino proveniente dalla chiesa primitiva, risalente al 1440 circa. L'ultimo pagamento per la fornitura della parte in legno a De' Maio fu del 19 ottobre 1519 e successivamente il primo pagamento a Ferrari il 29 maggio 1520, questo porterebbe a considerare che il Ferrari aveva già consegnato un suo progetto precedente al 1519. La collaborazione con lo Stella è successiva, risulta che il Ferrari era presente alla sistemazione del manufatto nel 1525-1526. Questo fu un periodo di intensa collaborazione tra i due artisti e lo Stella apprese gli insegnamenti che porteranno poi al suo stile pittorico.

Descrizione e stile

Il manufatto di grandi dimensioni, poggia sull'altare e prosegue fino a raggiungere la volta del presbiterio. La parte si stringe sul terzo livello prendendo l'aspetto di tempietto, con un senso prospettico dall'unica navata che si prospetta presso l'ancona come dalla tradizione delle pale d'altare del Foppa, diventando però tridimensionale. L'ancora presenta cinque scene del Nuovo Testamento.
Al primo livello inferiore vi è raffigurato il matrimonio della Vergine con san Giuseppe, fatto non raccontato nelle sacre scritture ma che vuole indicare l'ascendenza regale nel quale viene inserita Maria come recita canto di saluto «Stirpis Davidicae regia proles»; è stata la tradizione devozionale a desiderare la raffigurazione della scena delle nozze di Giuseppe e Maria. la Discesa dello Spirito Santo, Disputa dei dottori nel Tempio.

Centrale la lunetta sopra l'affresco figura dio Dio Padre[3] presentato a mezzobusto col capo inclinato a destra che manifesta un atteggiamento amoroso rispetto ai fedeli come indicato nella Bibbia Padri della fede, che pare porsi in atteggiamento rassicurante per chi a Lui si rivolge.[4] L'intensità della sua raffigurazione racchiusa anche nel gesto della mano che pare indicare il suo essere protettore e consolatore nonché Paraclito, qualità dello Spirito Santo che pur non essendo raffigurato è simbolicamente presente nelle sezioni laterali che raffigurano a sinistra l'angelo annunciante e a destra la Vergine annunciata titolare del santuario, con accanto le figure antropomorfiche delle Sibille.

Il manufatto è inserito in una cornice lignea del Settecento lavoro di Giovan Battista De Plaz.[5]

Madonna in trono col Bambino

La parte centrale conserva l'antico affresco rinascimentale quattrocentesco di ascendenza bramantesca e ristrutturato successivamente, sicuramente presente nel 1506 all'atto della consacrazione della chiesa. .

Note

  1. ^ a b Birolli
  2. ^ Chiesa di Santa Maria Assunta, su camminomarianodellealpi.it, Cammino Mariano delle Alpi. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  3. ^ Santuario dell'Assunta (PDF), su adfontes.it. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  4. ^ Arca dell'Alleanza: dal portale di Tommaso Rodari all'ancona di Giovan Angelo Del Maino, su adfontes.it, Assiciazione Culturale Af Fontes. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  5. ^ Gianoli-Rapella, Guida turistica della provincia di Sondrio, 1962p=39.

Bibliografia

  • Zeno Birolli, Fermo Stella, in Pittori bergamaschi del Cinquecento, Bergamo, 1976, p. 211-212.
  • Romano, Giovanni, Fermo Stella e Sperindio Cagnoli seguaci di Gaudenzio Ferrari. Una bottega d'arte nel Cinquecento padano, Cinisello Balsamo, Catalogo della mostra (Bergamo, settembre-dicembre 2006), Silvana Editoriale, 2006.