Francis Dolarhyde
Francis Dolarhyde è un personaggio immaginario, principale antagonista del romanzo Il delitto della terza luna, di Thomas Harris.
Francis Dolarhyde | |
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Universo | Hannibal |
Lingua orig. | Inglese |
Autore | Thomas Harris |
1ª app. | 1981 |
1ª app. in | Il delitto della terza luna |
Interpretato da | |
Voci italiane | |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | Fata dei denti |
Alter ego | Grande Drago Rosso |
Soprannome | Signor D. |
Specie | umana |
Sesso | Maschio |
Etnia | statunitense |
Luogo di nascita | Springfield, Missouri |
Data di nascita | 14 giugno 1938[1] |
Professione | serial killer, impiegato, ex bodybuilder |
Affiliazione | Gateway Corp. |
Nella trasposizione cinematografica del 1986 Manhunter - Frammenti di un omicidio è interpretato da Tom Noonan, in quella del 2002 Red Dragon da Ralph Fiennes, mentre nel 2015 è un personaggio della terza stagione della serie televisiva Hannibal con il volto di Richard Armitage.
Profilo
Dolarhyde è un serial killer soprannominato "Fata dei denti" a causa dell'abitudine di mordere i corpi delle sue vittime. Dolarhyde prova avversione per il nomignolo e, nel corso del romanzo, lo dimostra uccidendo il giornalista che lo aveva usato.
Nella versione italiana del libro e del secondo film, l'epiteto del personaggio è stato cambiato in "Lupo mannaro".
È affetto da crisi di identità multipla, e, dopo aver visto il dipinto Il grande drago rosso e la donna vestita col sole di William Blake, si riferisce al suo alter ego come "Il Grande Drago Rosso". Nella sua follia, è convinto di trovarsi nel corso di un'ascensione e trasformazione nel suo alter ego. Per questo motivo i suoi delitti, svolti in notti di luna piena, sono da lui considerati una sorta di rito che gli consentirà di trasformarsi compiutamente nel Grande Drago Rosso.
Vi è tuttavia anche una componente sessuale nei suoi delitti: infatti compie atti di necrofilia sui cadaveri di sesso femminile e si masturba guardando i filmini amatoriali girati dalle famiglie che ha sterminato, film che ha avuto occasione di visionare grazie al suo lavoro in un laboratorio fotografico.
Soprannominato dai colleghi "Signor D." o semplicemente "D", è descritto nel romanzo come un uomo tra i 35 e i 40 anni, biondo e piuttosto alto. il killer è un culturista dotato di grande forza fisica e, nel romanzo, viene specificato che avrebbe potuto vincere o classificarsi in un concorso. L'assassino ha un tatuaggio sul dorso raffigurante un drago, per omaggiare il suo alter ego.
Nel compiere i suoi crimini, fa uso di coltelli ma anche di armi da fuoco. Il suo marchio caratteristico sono i morsi inflitti con una dentiera di canini affilati e taglienti basata sul calco della bocca di sua nonna.
Biografia del personaggio
Antefatti
Francis Dolarhyde è nato a Springfield, Missouri, il 14 giugno 1938[1] da Marian Dolarhyde e Michael Tremont. Venuto al mondo con un labbro leporino, Francis è abbandonato da entrambi i genitori, che divorziano pochi anni dopo. Il bambino viene dunque curato in un orfanotrofio fino a cinque anni, quando sua nonna lo accoglie in casa sua al fine di vendicarsi della figlia, la quale si è risposata col ricco politico Howard Vogt ed è restia a dare aiuto finanziario alla madre rimasta vedova. Servendosi dell'aspetto di Francis la signora Dolarhyde boicotta la carriera politica di Vogt raccontando agli elettori la sua storia. La nonna sottopone Francis a gravi abusi fisici e psichici, motivo per cui viene in seguito dichiarata affetta da demenza e internata in una clinica. Forzatamente riconosciuto dalla madre, Dolarhyde si trasferisce a St. Louis, Missouri, nella casa della donna e del suo nuovo marito. Purtroppo è vittima di altri abusi poiché i fratellastri Ned, Victoria e Margaret, lo considerano colpevole della caduta in disgrazia del padre. Viene poi rispedito in orfanotrofio dopo aver ucciso il gatto della sua sorellastra.
Di li a poco incomincia a torturare piccoli animali e fugge dall'orfanotrofio; a 17 anni viene arrestato per aver fatto irruzione in una residenza privata. Posto davanti a una scelta dal tribunale, Dolarhyde evita la prigione arruolandosi nell'esercito degli Stati Uniti; dunque viene mandato in Giappone e nei paesi vicini, dove impara a sviluppare le pellicole e riceve un intervento di chirurgia estetica per il suo labbro leporino, sebbene nonostante l'operazione rifiuti di guardarsi allo specchio per il resto della sua vita.
Tornato tra i civili, vive a Chicago e ottiene un lavoro come impiegato presso un laboratorio di sviluppo di pellicole, la Gateway Corp.. La sua follia omicida inizia dopo aver visto il dipinto di William Blake, "Il grande drago rosso e la donna vestita col sole", da cui nasce la sua ossessione di stare diventando "Il Drago". Durante un viaggio a Hong Kong si fa tatuare sulla schiena un drago e, visto che per il suo labbro leporino è sempre stato costretto a portare una dentiera, se ne fa creare una con denti appuntiti e taglienti come rasoi, che utilizza solo quando uccide.
Dolarhyde inizia a scegliere le sue vittime attraverso i filmati amatoriali di vita familiare che vede al lavoro e, nell'arco di un mese dopo aver visto il quadro di Blake, uccide la famiglia Jacobi a Birmingham e la famiglia Leeds ad Atlanta.
Il delitto della terza luna
L'agente dell'FBI Will Graham viene richiamato dal pensionamento anticipato da Jack Crawford al fine aiutare gli agenti del Bureau nella cattura dell'assassino seriale che agisce nelle notti di luna piena. Graham aveva precedentemente catturato il dottor Hannibal Lecter che Dolarhyde idolatra, e, saputo che il profiler lavora al suo caso, decide dunque di mandargli lettere d'ammirazione firmandosi "signor D.". Graham, visitando Lecter nel manicomio criminale in cui è rinchiuso nella speranza di ricevere il suo aiuto per identificare "il Drago", o quantomeno di definirne un profilo psicologico, scopre tale corrispondenza e decide di approfittarne.
L'agente si serve del "National Tattler", un giornale che si occupa principalmente di pettegolezzi, facendo scrivere al giornalista Freddy Lounds che il killer sia un omosessuale impotente, presumibilmente frutto di un incesto e ridicolizzandolo col soprannome "Dente di fata", affinché si faccia esporre troppo. Questo fa infuriare Dolarhyde che rapisce Lounds, lo incolla a una sedia a rotelle, gli stacca le labbra a morsi, gli dà fuoco e lo getta in quello stato nel parcheggio del Tattler.
Nel corso del romanzo Dolarhyde inizia una relazione con una donna non vedente di nome Reba McClane, sua collega di lavoro. Tra i due nasce un vero amore, che, in un primo momento sembra calmare gli impulsi omicidi di Francis, dandogli dei momenti di umanità mai provati nel corso della sua vita. Purtroppo la presenza di Reba fa solo infuriare l'altro lato della psiche dell'uomo che, disperato nel tentativo di mantenere a freno se stesso e negare la sua natura violenta, si reca a New York e divora l'originale dipinto di William Blake, sperando che tale gesto avrebbe distrutto il suo alter ego. Il piano dell'uomo fallisce e fa solo ulteriormente infuriare il Drago. Francis uccide il collega Ralph Mandy dopo averlo visto innocentemente insieme a Reba davanti alla casa di lei. Dunque rapisce la donna e progetta di uccidersi dando fuoco a casa sua e "portando" Reba con lui. All'ultimo minuto, però, decide di risparmiarla poiché non può sopportare di vederla morire e, apparentemente, si spara in faccia con un fucile da caccia.
Soccorsa Reba e archiviato il caso, Graham scopre l'infanzia di Dolarhyde ed incomincia a provare molta più compassione per l'assassino, spiegando alla McClane che, in fondo, l'uomo di cui si era innamorata non era un "mostro" ma "un uomo con un mostro sulle spalle".
Dolarhyde tuttavia risulta essere ancora vivo, avendo sparato al corpo di Ralph Mandy ed approfittato dell'handicap di Reba, che non poteva sapere chi fosse il cadavere accanto a sé, per simulare la sua morte e fuggire. Desideroso di vendetta, il killer si reca dunque in Florida, alla casa di Graham, dove ferisce quest'ultimo al volto con un coltello e tenta di ucciderlo, ma la moglie di Graham, Molly, lo uccide sparandogli ripetutamente con la pistola del marito.
Media
Cinema
- Nel film del 1986 Manhunter - Frammenti di un omicidio, Dolarhyde è interpretato da Tom Noonan. Alla fine viene ucciso solamente da Graham, che lo affronta in casa sua impedendogli di assassinare Reba McClane.
- Nel film del 2002 Red Dragon, Ralph Fiennes raffigura il personaggio in modo più simile al libro, impacciato e in lotta con sé stesso. Alla fine è ucciso sia da Graham che da sua moglie dopo aver simulato la propria morte ed averli aggrediti in casa loro.
Televisione
- Nella serie televisiva "Hannibal" Francis Dolarhyde è interpretato da Richard Armitage. Il personaggio compare negli ultimi 6 episodi della terza stagione. Nella serie viene ucciso da Will Graham e Hannibal insieme.
Note
Voci correlate
- Serial killer cinematografici.
- Manhunter - Frammenti di un omicidio (1986), regia di Michael Mann.
- Red Dragon (2002), regia di Brett Ratner.