Mary Quant

stilista, inventrice e imprenditrice britannica (1930-2023)
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Dame Barbara Mary Quant (Londra, 11 febbraio 1930Farley Green, 13 aprile 2023) è stata una stilista, inventrice e imprenditrice britannica, conosciuta in tutto il mondo come l'inventrice della minigonna.

Dame Barbara Mary Quant

Biografia

Nasce a Blackheath, un sobborgo di Londra da due professori gallesi,[1] della London University, che per lei sognavano un tranquillo futuro d'insegnante. Mary Quant studiò al Goldsmiths College prima di diventare stilista. A sedici anni però, decise di andarsene di casa per inseguire una vita da "bohème" a Londra. Qui conobbe Alexander Plunket Greene, appartenente ad una nobile famiglia inglese e nipote di Bertrand Russell, anch'egli smanioso di libertà e di stravaganze. I due iniziarono un divertente ménage: mangiavano quando avevano soldi, viaggiavano come potevano, si vestivano come passava loro per la testa. Mary aveva una predilezione per le gonne corte e gli stivaletti, Alexander si adattò. I due fecero amicizia con un ex avvocato diventato fotografo, Archie Mc Nair, e quando Alexander per il suo ventunesimo compleanno ereditò una somma di denaro, decisero col suo aiuto di comprare una casa. Nello scantinato aprirono un ristorante ed al primo piano la boutique Bazaar (1955). L'attività era situata sulla Kings Road a Londra, e tra i giovani ebbe un successo immediato: finalmente essi trovavano qualcuno che la pensasse come loro, che vivesse come loro e che capisse perfettamente quello che poteva piacere a loro. I giovani del Paese più conformista d'Europa divennero i primi a sentire la necessità di cambiamenti che, per spezzare la tradizione ed imporsi all'attenzione, dovevano essere necessariamente estremi. La frattura con il vecchio mondo fu rappresentata dai capelli lunghi per i ragazzi, dalle gonne corte per le ragazze e dalla musica dei Beatles.

I londinesi dapprima risero della boutique di Mary e del folcloristico gruppo di giovani che la frequentava, ma poi la curiosità attirò gente del mondo del cinema, del teatro, dell'arte. Arrivarono i soldi e Mary, che nel frattempo si era sposata con Alexander, aprì un altro negozio nell'aristocratica Brompton Road a Knightsbridge. Icona della Swinging London, sarà anche brillante imprenditrice: fondò nel 1963 il "Ginger Group" per esportare i suoi prodotti negli USA, lanciò una linea di cosmetici nel 1966 e una collezione di calzature nel 1967. Nel 1966, ricevette dalle mani della regina Elisabetta, l'onorificenza di Cavaliere della Corona Britannica, che l'anno prima era stato dato ai suoi idoli: i Beatles. Lo scrittore Bernard Levin la definirà "High Priestess of Sixties fashion", l'alta sacerdotessa della moda degli anni sessanta. Nella sua vita conobbe anche Vidal Sassoon, un famoso parrucchiere a quei tempi.

Mary Quant muore a 93 anni, nella sua abitazione di Surrey il 13 aprile 2023.[2]

La minigonna

È da quasi tutti considerata l'inventrice della minigonna, capo d'abbigliamento che spopolò tra i giovani perché indossato da una parrucchiera di 17 anni, Leslie Hornby detta Twiggy (fuscello), antesignana delle top model-teen ager. André Courrèges, che nel 1964 aveva presentato abiti corti e linee a trapezio, rivendicherà il copyright della minigonna. Mary Quant affermerà: "Le vere creatrici della mini sono le ragazze, le stesse che si vedono per la strada".[3] Dopo alcuni anni Mary si trasferisce in Giappone.[senza fonte]

Vestiti squadrati

Giacchetti di plastica

Onorificenze

«Per il suo straordinario contributo al settore della moda.»
— 1966
«Per i servizi alla moda britannica.»
— 31 dicembre 2014[4][5]

Note

  1. ^ (EN) New Year Honours: Designer Mary Quant among Welsh recipients, in BBC News, 30 dicembre 2014. URL consultato il 5 settembre 2023.
  2. ^ Serena Tibaldi, Mary Quant è morta, addio all'inventrice della minigonna, in La Repubblica, 13 aprile 2023. URL consultato il 13 aprile 2023.
  3. ^ Patrizia Vacalebri, Addio a Mary Quant, la 'mamma della minigonna', su ansa.it. URL consultato il 13 aprile 2023.
  4. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 61092, 31 December 2014, p. N8.
  5. ^ Elenco dei premiati nella "New Year's Honours lists 2015"

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Collegamenti esterni

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