Geoetica
La geoetica[1] è un settore dell’etica teorica e applicata che si occupa del rapporto tra gli esseri umani e la Terra, considerata come sistema complesso.[2] Questo ambito di ricerca si concentra sull’analisi e la riflessione sui principi e i valori fondamentali che dovrebbero guidare comportamenti e pratiche responsabili ogni volta che l’uomo interagisce con il pianeta. L'obiettivo è sviluppare un quadro etico di riferimento globale, capace di orientare le scelte individuali e collettive tenendo conto di:
- le relazioni umane nelle loro varie dimensioni, incluse quelle sociali, culturali, economiche, politiche ed ecologiche
- la diversità dei bisogni[3] e delle visioni del mondo, per garantire un approccio inclusivo
- i limiti planetari, ossia i confini ecologici da rispettare per mantenere la stabilità degli ecosistemi, permettendo all'umanità di continuare a prosperare per le generazioni a venire[4]
- i punti di non ritorno geoecologici, ovvero le soglie oltre le quali i cambiamenti ambientali diventano irreversibili[5]
La geoetica affronta anche le implicazioni etiche, sociali e culturali legate alla produzione di conoscenza, alla ricerca scientifica, alla formazione, alla comunicazione e all’applicazione delle geoscienze, e si occupa del ruolo sociale e delle responsabilità degli geoscienziati.
La geoetica integra idee e valori già presenti nel dibattito culturale, sviluppando però una visione originale che collega filosofia, politica, sociologia, economia e geoscienze.
Attraverso un’analisi critica e razionale, la geoetica affronta questioni teoriche e pratiche di rilevanza sia locale, sia globale, come il riscaldamento globale, la riduzione dei rischi geologici[6] e la gestione delle georisorse.[7] L’obiettivo è orientare i diversi attori sociali verso scelte più inclusive, sostenibili ed ecologicamente responsabili.
In definitiva, la geoetica mira a ridefinire il modo in cui l’umanità percepisce e gestisce il proprio rapporto con la Terra. Questo cambiamento di prospettiva ha implicazioni profonde, influenzando non solo le politiche ambientali, ma anche le strutture sociali e giuridiche che regolano le comunità umane. Attraverso la ricerca e il dibattito, la geoetica propone quindi nuove prospettive educative e politiche, per promuovere una riforma globale della società[1] verso un modello più consapevole, sostenibile, orientato alla giustizia ambientale e sociale, e rispettoso di tutte le componenti del sistema Terra.
Alcune figure e tappe alle origini del pensiero geoetico[8]
Antonio Stoppani (geologo, paleontologo e presbitero italiano, 1824 - 1891)
Considerato uno dei padri della geologia italiana moderna, Stoppani sottolinea come lo studio della storia naturale e fisica del proprio territorio sia fondamentale per la formazione dell’identità individuale e collettiva e come le scienze della Terra possano favorire un rapporto di conoscenza e rispetto tra l’uomo e la natura. Quest’ultima, nel suo pensiero, è descritta attraverso i concetti di sacralità, bellezza e armonia, una visione che, pur radicata nella sua sensibilità religiosa, non si basa su concezioni creazioniste. Secondo Stoppani, la natura non può essere irresponsabilmente distrutta, poiché costituisce il substrato stesso dell’identità umana. Questa concezione anticipa i moderni concetti di patrimonio geologico[9], geodiversità e geoconservazione, oggi centrali nelle politiche di tutela dell’ambiente abiologico. Inoltre, introduce il concetto di “Era Antropozoica”, riconoscendo l’uomo come una nuova forza tellurica capace di modificare profondamente i processi geologici, un’intuizione che anticipa di oltre un secolo il concetto di Antropocene.
Élisée Reclus (geografo e anarchico francese, 1830 - 1905)
Il lavoro di questo geografo si può sintetizzare nella frase “L’uomo è la natura che prende coscienza di sé”, che sottolinea la profonda connessione tra essere umano e pianeta. Reclus vede la Terra come un sistema finito, dove anche l’uomo più libero è vincolato alle leggi fisiche, chimiche e biologiche. Anticipando il pensiero geoetico, Reclus propone una scienza geografica come guida etica, basata sulla conoscenza scientifica della natura per orientare un modello di sviluppo responsabile. Non nega l’antropocentrismo, ma lo rende consapevole e responsabile, promuovendo una gestione attenta dell’ambiente anziché regredire economicamente e tecnologicamente. Per Reclus, la libertà umana passa attraverso la consapevolezza del legame con la Terra e il rispetto dei suoi equilibri naturali. La sua visione prefigura un umanesimo ecologico, in cui l’individuo, pur centrale, riconosce la necessità di un rapporto armonioso con il pianeta.
Aldo Leopold (ecologo statunitense, 1887 - 1948)
Aldo Leopold è uno dei principali sostenitori di una visione ecocentrica, in contrasto con l'antropocentrismo di Stoppani e Reclus. La sua riflessione si concentra sulla biodiversità e sulla gestione della fauna selvatica, promuovendo un approccio scientifico multidisciplinare volto alla conservazione della natura e delle aree selvagge. Secondo Leopold, la tutela dell’ambiente nasce da una crescente sensibilità etica che si espande dall’ambito interpersonale a quello sociale e, infine, alla terra. Egli contrasta la visione utilitaristica della natura, sostenendo che essa debba essere rispettata per il suo valore intrinseco. Introduce il concetto di land ethic,[10] secondo cui la terra è un elemento essenziale delle comunità umane e deve essere considerata parte di un sistema socio-ecologico, in cui elementi sociali e ambientali interagiscono nel tempo e nello spazio. Pur riconoscendo l’impronta antropica sulla natura, insiste sul fatto che suolo, acqua e animali meritano lo stesso rispetto riservato ai membri della comunità umana.
Felice Ippolito (geologo e ingegnere italiano, 1915 - 1997)
Felice Ippolito attribuisce grande valore all'osservazione diretta dei fenomeni, ritenendola essenziale per una scienza autentica della natura, distinta dalle discipline astratte. Per lui, conoscere scientificamente la natura equivale a fare storia, poiché ogni fenomeno deve essere compreso nel contesto della sua evoluzione nel tempo. Ippolito rifiuta la distinzione tra cultura scientifica e umanistica, sostenendo l’esistenza di un’unica cultura caratterizzata da una dimensione di unità. Questo approccio si riflette nella geoetica, che considera la Terra un sistema complesso di interazioni globali, richiedendo una visione unitaria per affrontare le sfide ambientali. Per Ippolito, chi possiede conoscenze scientifiche ha la responsabilità etica di trasformarle in azione, contribuendo al bene comune e alla gestione sostenibile del pianeta.
Eldridge M. Moores[11] (geologo statunitense, 1938 - 2018) ed E-an Zen[12] (geologo cinese naturalizzato statunitense, 1928 - 2014)
A partire dagli anni '90, Eldridge M. Moores ed E-an Zen (che sono stati entrambi presidenti della Geological Society of America) hanno evidenziato il bisogno di collegare le geoscienze ai valori e alle necessità della società, sottolineando che, essendo finanziata con fondi pubblici, la ricerca geologica deve impegnarsi in un dialogo più ampio con il pubblico per orientare le scelte collettive. Zen[13] insiste sulla necessità di integrare la scienza nel contesto sociale, considerando cosa sia giusto o sbagliato e promuovendo una maggiore consapevolezza del ruolo etico e sociale dei geoscienziati. Moores[14] denuncia la crisi di identità delle geoscienze, dovuta alla scarsa divulgazione scientifica, alla crescita di posizioni anti-scientifiche e alla frammentazione della comunità geologica. Egli propone diverse azioni chiave per rilanciare la disciplina, tra cui il riconoscimento della filosofia della ricerca geologica e il potenziamento dell'educazione geologica nelle scuole primarie. Insieme, i due studiosi pongono le basi per un’etica geologica che enfatizza l'impatto umano sugli ecosistemi e la necessità di una comunicazione scientifica più efficace per rafforzare il legame tra geoscienze e società.
Kaisa Savolainen (1940, psicologa ed ex Direttrice della Divisione Educazione dell'UNESCO)
Nel 1991, durante un workshop UNESCO ad Amburgo, Kaisa Savolainen, allora direttrice della Divisione Educazione dell'UNESCO, utilizza per la prima volta il termine “geoetica”, accostandolo alla bioetica per indicare un insieme di questioni etiche emergenti legate allo sviluppo della scienza e della tecnologia. Pur non fornendo una definizione precisa, Savolainen usa geoetica come sinonimo di etica ambientale, sottolineandone la necessità e urgenza in quanto fattore capace di influenzare la qualità della vita e la sopravvivenza dell'umanità. Propone, inoltre, di integrare questi principi nei programmi educativi a tutti i livelli, evidenziando l’importanza di una dimensione umanistica e interculturale dell’educazione.[8]
La geoetica oggi[15]
Negli ultimi anni, la geoetica ha registrato un notevole progresso, coinvolgendo un numero crescente di studiosi di diverse discipline. Sono stati creati numerosi spazi fisici e virtuali per la condivisione di riflessioni, prospettive e materiali. Questa rete di relazioni ha rafforzato la coerenza concettuale del pensiero geoetico promuovendone ulteriori sviluppi. Tra le organizzazioni, istituzioni e iniziative dedicate allo studio e alla diffusione della geoetica occorre ricordare:
L'International Association for Promoting Geoethics (IAPG)
È un’organizzazione scientifica globale senza scopo di lucro, fondata nel 2012, che si occupa delle implicazioni etiche, sociali e culturali delle geoscienze. Il suo obiettivo principale è promuovere standard etici e buone pratiche nel settore, incoraggiando un uso responsabile e sostenibile delle risorse terrestri e aumentando la consapevolezza circa le ricadute delle geoscienze sulla società e sull’ambiente.
La IAPG lavora per rafforzare la consapevolezza etica tra i geoscienziati, incoraggiandoli ad adottare comportamenti responsabili e sostenibili che garantiscano la protezione degli ecosistemi più vulnerabili. Fornisce inoltre un quadro di riferimento che aiuta a integrare considerazioni sociali, ambientali e culturali nelle decisioni scientifiche, contribuendo ad affrontare sfide globali come la gestione delle risorse naturali, la mitigazione dei rischi e il cambiamento climatico.
Un altro aspetto fondamentale del suo operato è la promozione del dialogo tra geoscienziati, decisori politici e società, per costruire una comprensione condivisa delle questioni geoetiche. Per questo la IAPG sostiene l’integrazione della geoetica nei programmi accademici e negli standard professionali, per garantire che le nuove generazioni di geoscienziati ricevano una formazione adeguata sulle loro responsabilità etiche.
L’associazione opera anche attraverso una vasta rete internazionale collaborando con università, istituti di ricerca e altre organizzazioni scientifiche, organizza e partecipa a conferenze, workshop e forum internazionali, pubblica articoli, report e linee guida sulla geoetica e promuove iniziative educative producendo anche materiali didattici destinati alle università e agli enti professionali.
Note
- ^ a b (EN) Giuseppe Di Capua e Silvia Peppoloni, An expanded definition of geoethics, EGU23-1385, Copernicus Meetings, 22 febbraio 2023. URL consultato il 16 gennaio 2025.
- ^ [Italian.pdf La complessità spiegata] (PDF), su complexityexplained.github.io. URL consultato il 16 gennaio 2025.;(EN) Will Steffen, Katherine Richardson e Johan Rockström, The emergence and evolution of Earth System Science, in Nature Reviews Earth & Environment, vol. 1, n. 1, 2020-01, pp. 54–63, DOI:10.1038/s43017-019-0005-6. URL consultato il 16 gennaio 2025.
- ^ (EN) Maslow's Hierarchy of Needs, su simplypsychology.org, 24 gennaio 2024. URL consultato il 16 gennaio 2025.; Len Doyal e Ian Gough, A theory of human need, First edition, Macmillan, 1991, ISBN 978-0-333-38325-4. ; The quality of life: a study prepared for the World Institute for Development Economics Research (WIDER) of the United Nations University ; [papers derive from a conference that took place at the WIDER in Helsinki in July 1988], collana Studies in development economics, Reprinted, Clarendon Press, 2009, ISBN 978-0-19-828797-1. ; Lo sviluppo su scala umana, su Slow Food Editore. URL consultato il 16 gennaio 2025.;(EN) Enrico Cameron, Manfred Max Neef’s Human Scale Development and Geoethics, in JOURNAL OF GEOETHICS AND SOCIAL GEOSCIENCES, vol. 1, n. 1, 29 maggio 2023, pp. 1–25, DOI:10.13127/jgsg-28. URL consultato il 16 gennaio 2025.
- ^ (EN) Johan Rockström, Will Steffen e Kevin Noone, A safe operating space for humanity, in Nature, vol. 461, n. 7263, 2009-09, pp. 472–475, DOI:10.1038/461472a. URL consultato il 16 gennaio 2025.;(EN) Will Steffen, Katherine Richardson e Johan Rockström, Planetary boundaries: Guiding human development on a changing planet, in Science, vol. 347, n. 6223, 13 febbraio 2015, DOI:10.1126/science.1259855. URL consultato il 16 gennaio 2025.
- ^ (EN) United Nations University-Institute for Environment and Human Security (UNU-EHS), Home - Interconnected Disaster Risks, su interconnectedrisks.org. URL consultato il 16 gennaio 2025.;(EN) Global Tipping Points | understanding risks & their potential impact, su Global Tipping Points. URL consultato il 16 gennaio 2025.
- ^ RISCHI GEOLOGICI: conoscere per capire e capire per mitigare (PDF), su socgeol.it. URL consultato il 16 gennaio 2025.
- ^ Le georisorse sono tutte le risorse naturali di origine geologica che possono essere utilizzate dall’uomo per scopi economici, tecnologici ed energetici. Comprendono risorse minerarie (metalli, minerali industriali, rocce ornamentali), risorse energetiche (combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale, nonché fonti geotermiche), risorse idriche (acque sotterranee e superficiali) e suolo (fondamentale per l’agricoltura e la biodiversità).
- ^ a b (EN) Silvia Peppoloni e Giuseppe Di Capua, Origins of Geoethical Thought, Springer International Publishing, 2022, pp. 9–17, DOI:10.1007/978-3-030-98044-3_2, ISBN 978-3-030-98044-3. URL consultato il 17 gennaio 2025.
- ^ Patrimonio geologico e geodiversità, su ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. URL consultato il 17 gennaio 2025. Patrimonio geologico, su ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. URL consultato il 17 gennaio 2025.
- ^ The Land Ethic | Finding Community with Earth | Aldo Leopold, su www.aldoleopold.org. URL consultato il 17 gennaio 2025.
- ^ (EN) Janice Fong, Eldridge M. Moores | UC Davis Earth and Planetary Sciences, su eps.ucdavis.edu, 30 ottobre 2018. URL consultato il 17 gennaio 2025.
- ^ Memorial to E-an Zen (PDF), su gsa-foundation.org. URL consultato il 17 gennaio 2025.
- ^ The Citizen-Geologist: GSA Presidential Address, 1992 (PDF), su gsa-foundation.org.
- ^ Geology and Culture: A Call for Action (PDF), su rock.geosociety.org. URL consultato il 17 gennaio 2025.
- ^ (EN) Giuseppe Di Capua e Silvia Peppoloni, The International Geoethics Research Infrastructure, in JOURNAL OF GEOETHICS AND SOCIAL GEOSCIENCES, vol. 2, Special Issue, 10 gennaio 2025, pp. 1–20, DOI:10.13127/jgsg-57. URL consultato il 18 gennaio 2025.