Padre Eterno con un putto

dipinto a Palazzo Rosso a Genova, opera di Guercino del 1620
Versione del 6 apr 2025 alle 17:27 di Succarola (discussione | contributi) (Ho terminato la sezione "Storia".)
Il Padre Eterno con un putto
AutoreGiovanni Francesco Barbieri detto Guercino
Data1620 circa
Tecnicaolio su tela
Dimensioni66×91 cm
UbicazionePalazzo Rosso, Genova

Il Padre Eterno con putto

Il Padre Eterno con putto è un dipinto a olio su tela di cm 66x91 realizzato da Giovanni Francesco Barbieri detto Guercino, databile al 1620 e conservato nei Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso, Genova.

Storia

"Questo piccolo bellissimo dipinto"[1]era originariamente destinato a fungere da coronamento alla pala con la Vestizione di san Guglielmo, commissionata da Cristoforo Locatelli al Guercino per l'altare da lui posseduto nella chiesa di San Gregorio e Siro a Bologna. Tuttavia, affascinato dalla bellezza del dipinto, il committente "lo tenne per sé ponendovi una copia".[2][3] La copia rimase al suo posto sicuramente fino al 1962. È stato ipotizzato anche da Irnerio Patrizi, che non conosceva l'originale, che il dipinto sopra alla pala, fosse l'originale.[4]Ma l'altissima qualità del dipinto in oggetto, fugò qualsiasi dubbio. Il quadro in esame compare per la prima volta nel catalogo della quadreria di Gio. Francesco II Brignole-Sale del 1748 e poi in quello del 1756 ubicata a Palazzo Rosso (Genova). Egli aveva ereditato dalla nonna Maria Durazzo una ricca collezione di dipinti, che si aggiunse a quella già in possesso del padre Anton Giulio II Brignole-Sale. Gio. Francesco II ampliò notevolmente la collezione con nuovi acquisti e intorno al 1740, destinò tutte le sale del secondo piano nobile di Palazzo Rosso alla quadreria di famiglia. Questa collezione comprendeva opere di artisti come Anton van Dyck, Guido Reni, Guercino, Mattia Preti e Bernardo Strozzi. Pur in assenza di documentazione, tutto "induce ad identificare in lui il probabile acquirente. Nella seconda metà del XIX secolo, l’ultima discendente della famiglia Brignole-Sale, Maria (1811-1888), duchessa di Galliera, selezionò alcune opere della collezione di famiglia, tra cui la piccola tela del Guercino, per arredare la sua residenza parigina, l’attuale Hôtel Matignon. Quando nel 1874, d’accordo con il figlio Filippo, donò Palazzo Rosso e le sue raccolte al Comune di Genova, il dipinto restò escluso dalla donazione. In un primo momento era previsto che, alla sua morte, i beni conservati nella dimora francese passassero alla città di Parigi, ma i mutamenti politici in Francia la spinsero a rivedere le sue disposizioni, destinando anche tali opere a Genova. Esse costituirono il primo nucleo del nuovo museo di Palazzo Bianco, anch’esso di sua proprietà. In una successiva riorganizzazione, il Comune di Genova decise di spostare questa opera del Guercino a Palazzo Rosso, dove tuttora si trova.

Note

  1. ^ Boccardo p.38
  2. ^ Malvasia 1678, II p.364
  3. ^ Malvasia 1841, II p.259
  4. ^ Patrizi pp.78-81

Bibliografia

  • Boccardo Piero Genova e Guercino. Dipinti e Disegni delle Civiche Collezioni. Catalogo della mostra tenutasi presso la Galleria di Palazzo Rosso a Genova dal 21 maggio al 23 agosto 1992 Bologna, Nuova Alfa Editoriale, 1992.
  • Malvasia Carlo Cesare Felsina Pittrice. Vite de pittori bolognesi Bologna tipografia di Giacomo Monti Bologna 1678
  • Malvasia Carlo Cesare Felsina Pittrice. Vite de pittori bolognesi Edizione riveduta e corretta, con aggiunte e note a cura di Giampietro Zanotti Bologna Tipografia Guidi all’Ancora 1841
  • Patrizi Irnerio Un problema sul Guercino in Arte Antica e Moderna, vol 33 Editore Tanari, Bologna 1966