Tony Esposito
Antonio Esposito, detto Tony o Toni Esposito (Napoli, 16 luglio 1950), è un musicista, cantautore e percussionista italiano.
Tony Esposito | |
---|---|
![]() | |
Nazionalità | ![]() |
Genere | Pop Fusion World music Musica etnica |
Periodo di attività musicale | 1972 – in attività |
Strumento | batteria, tamburo tipo tamborder, percussioni |
Etichetta | Numero Uno, Bubble, Phillips (etichetta discografica) |
Album pubblicati | 19 |
Studio | 16 |
Colonne sonore | 1 |
Raccolte | 3 |
La musica di Tony Esposito è ispirata a sonorità provenienti da molti Paesi del mondo, mescolate con ritmi tribali e melodie tipiche della musica partenopea.
L'originalità del suo approccio si può ritrovare nell'invenzione di strumenti unici come il tamborder, suono onomatopeico di uno dei suoi più famosi brani, Kalimba de Luna
Biografia
Nato a Napoli il 16 luglio 1950, Tony Esposito è il quarto di quattro figli: ha tre fratelli, Eva, Anna e Pasquale. I genitori, Luigi Esposito, barbiere di professione, e Maria Torre, lo crescono in un ambiente familiare modesto ma supportivo. Fin da bambino mostra un talento precoce per la musica, creando ritmi con oggetti di uso quotidiano. In un’intervista racconterà:
«Da bambino suonavo le padelle coi cucchiai. A casa mia, come in tante case napoletane, la cucina era il centro di tutto. Mia madre passava la giornata a cucinare e, per tenermi buono, mi faceva stare lì con lei. Avevamo solo la radio, niente televisione. (...) È da lì che ho iniziato a sentire il ritmo, a viverlo.»[1]
Crescendo sviluppa un interesse verso le arti visive e si iscrive all’Istituto d’Arte di Napoli con l’intenzione di intraprendere la carriera di pittore. Successivamente decide di riprendere la passione per la musica e di dedicarsi ad essa in modo più completo. Ritenendo Napoli limitante per le sue ambizioni artistiche, si trasferisce a Roma alla fine degli anni ’70. Racconterà in diverse interviste che il trasferimento avvenne anche grazie al sostegno della famiglia che, con i pochi risparmi messi da parte, contribuì economicamente alla partenza.
A Roma inizia a costruire i primi rapporti professionali nel mondo musicale, anche in seguito all’incontro con Alan Sorrenti, con cui condivide i primi passi nel nuovo ambiente artistico della capitale. Nel 1975 appare nel programma Fantaghirò (TV dei Ragazzi, Rai), dove interpreta ruoli di mimo, recita come attore e suona percussioni. Lo stesso anno, scoperto da Renato Marengo (con cui produrrà i suoi primi quattro LP), pubblica il suo primo album da solista, Rosso napoletano, con l'etichetta Numero Uno.
L'anno successivo esce il suo secondo LP, Processione sul mare. Dopo l'uscita del terzo album, Gente distratta (1977), gli viene assegnato il Premio della Critica Italiana della Musica. Nel 1978 pubblica La banda del sole (Philips), che prelude alla sua partecipazione al Montreux Jazz Festival con il jazz-rock group italiano Perigeo (Tommaso–Biriaco). Parteciperà nuovamente al festival nel 1980 con la formazione "Tony Esposito Group".
Tra il 1978 e il 1979, partecipa a un evento che segna profondamente la sua poetica musicale e la genesi di una delle sue canzoni più celebri. In un’intervista al programma Oggi è un altro giorno (Rai 1), racconta:
«Kalimba de Luna nasce dopo un viaggio in Africa, il mio primo viaggio, che feci con Eugenio Bennato. All'epoca facevamo parte del gruppo Musica Nova, nato dalle radici della Nuova Compagnia di Canto Popolare, insieme a Teresa De Sio. (...) Fummo invitati al Festival Panafricano in Nigeria, credo fosse il 1978 o ’79. Era uno dei paesi più ostili, ancora oggi, ma fu un’esperienza straordinaria. (...) Lì conobbi il grande Fela Kuti. Fu in quel contesto che scoprii la kalimba, in tutte le sue varianti. Uno strumento povero, ma bellissimo. Tornato in Italia, me la portai dietro e continuavo a suonarla, a giocarci… Finché il mio produttore mi disse: “Ma guarda che sono belle queste note... perché non ci fai una canzone?” E così è nata Kalimba de Luna.»[2]
Nello stesso periodo, collabora con Pino Daniele, contribuendo allo sviluppo del movimento musicale Neapolitan Power, che fonde la tradizione napoletana con influenze afroamericane, latinoamericane e mediterranee. Partecipa come percussionista ad alcune registrazioni dell'album Nero a metà (1980).
Il 19 settembre 1981 prende parte al celebre concerto in Piazza del Plebiscito a Napoli, organizzato da Pino Daniele, alla presenza di oltre 200.000 spettatori. All’evento partecipano anche Tullio De Piscopo, James Senese, Joe Amoruso e Rino Zurzolo. Considerato un momento fondamentale nella storia della musica partenopea contemporanea, l'importanza dell’evento verrà successivamente ricordata nel film biopic su Pino Daniele, Je so' pazz (2025). [1][2]
Nel 1982 compone la sigla Pagaia per Domenica In (Rete 1), segnando l'inizio del suo successo discografico. Si chiude così la sua fase sperimentale e inizia la composizione di musica più commerciale. Vince per due anni consecutivi il concorso Un disco per l'estate: nel 1984 con Kalimba de Luna (dall'album Il grande esploratore, etichetta Bubble), che vende 200.000 copie in Italia, e nel 1985 con As tu as (contenuta nell’album omonimo).
Alla fine del 1985 riceve il Premio della critica discografica con Kalimba de Luna, per gli oltre 5 milioni di copie vendute nel mondo, e il Disco d’oro in Venezuela e nel Benelux. Nei primi posti delle classifiche europee compare anche il singolo Papa Chico. Collabora con Gianluigi Di Franco (scomparso nel 2005) in brani come Kalimba de Luna, As tu as e Sinuè. Alcuni dei suoi brani vengono reinterpretati da artisti internazionali, tra cui i Boney M.
Nel 1986 vince il Nastro d’argento per la colonna sonora del film Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti di Lina Wertmüller.
Partecipa a tre edizioni del Festival di Sanremo: nel 1987 con Sinuè, nel 1990 con Eugenio Bennato in Novecento aufwiedersehen e nel 1993 con i Ladri di Biciclette in Cambiamo musica, ottenendo sempre un buon riscontro commerciale e discografico.
Nel 1988 collabora con Edoardo Bennato per il mini-album Il gioco continua. Compone poi, nel 1990, la sigla di Serata Mondiale, programma dedicato ai Mondiali di calcio Italia ’90, e nel 1992 la sigla delle Colombiadi ("Columbus Games").
Nel 1996 firma la colonna sonora di Storie d’amore con i crampi, film di e con Pino Quartullo, con Chiara Caselli, Sergio Rubini e Debora Caprioglio. Nello stesso anno viene pubblicato dalla BMG il doppio Le origini, che raccoglie i suoi primi tre album (Rosso napoletano, Processione sul mare, Gente distratta).
Nel 1997 è l’unico artista italiano invitato al Festival della gioventù dell’Avana, a Cuba, e si esibisce ad agosto al Rock in Rio a Rio de Janeiro, accanto a Gilberto Gil. L’anno seguente è ospite al Sambodromo nella serata finale del Carnevale di Rio.
Dopo una lunga pausa dedicata ai concerti dal vivo, nel 2003 pubblica il CD Viaggio tribale, frutto di un lungo percorso di ricerca musicale nel Mediterraneo.
Nel 2014 riceve il Premio DiscoDays «per la sua versatilità ritmica, perfetto connubio tra world music, etnica, funk e jazz, che ha conferito un'importante impronta al Neapolitan Power».
Nel 2016 pubblica il singolo Luna e sole (No al razzismo, sì alla pace) con Luca Maris, che ottiene un buon successo nazionale e internazionale (oltre 50.000 copie vendute e milioni di visualizzazioni online). Il brano è trasmesso da emittenti come MTV Italia, MTV Base Africa e MTV Latino America. A maggio 2022 pubblica con lo stesso Maris il singolo Inès, in lingua spagnola.
Nel dicembre 2024 scrive la prefazione del libro Poesie d’autore di Luca Maris, edito da Edizioni Il Saggio.
Collaborazioni
Prima di affacciarsi all'attività discografica in proprio, Tony Esposito ha contribuito, durante gli anni settanta, al "sound ritmico" di diversi artisti italiani quali Edoardo Bennato, Alan Sorrenti, Juan Lorenzo, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Gino Paoli, Roberto Vecchioni, Francesco Guccini, Eugenio Bennato, Claudio Rocchi, Mauro Pelosi. Insieme a Pino Daniele, Tullio De Piscopo, James Senese, Joe Amoruso, Rino Zurzolo e Fabio Forte, ha contribuito a coniare il termine "blues metropolitano" che trova uno dei punti di massima espressione artistica nell'album di Pino Daniele Vai mo' del 1981. Dopo gli anni novanta Tony Esposito collaborerà con tanti artisti italiani. Va segnalato il suo incontro nei live con Enrico Capuano.
Questo gruppo, insieme a molti altri dell'hinterland napoletano (fra i quali Ernesto Vitolo, Gigi De Rienzo, Robert Fix e Mark Harris), verranno considerati per molti anni i capostipiti e i punti di riferimento del cosiddetto "Neapolitan power", il nuovo movimento musicale partenopeo che univa la musica popolare napoletana, blues metropolitano, il funky-jazz e world-etnica).
Negli stessi anni e in quelli a seguire, Esposito ha collaborato con diversi musicisti internazionali tra i quali Don Cherry, Paul Buckmaster, Don Moye, Gato Barbieri, Eumir Deodato, Brian Auger, Gilberto Gil, Eddie Blackwell, Billy Cobham, Moncada, Gema Quatro, Seydou Kienou, Naná Vasconcelos.
Vita privata
Ancora attivo nel panorama musicale, Tony Esposito ha scelto negli ultimi anni di allontanarsi dai grandi riflettori, dedicandosi a progetti più personali. È sposato con Eleonora Salvadori e padre di due figli, Francesco ed Eleonora. Accanto alla musica coltiva la passione per la pittura: tiene mostre a Roma e collabora con il pittore Mark Kostabi. Sui social si mostra attento a tematiche sociali e ambientali, promuovendo messaggi di pace, consapevolezza e rispetto per la diversità culturale.[3] [4]
Discografia
Album in studio
- 1974 – Rosso napoletano (Numero Uno, ZSLN 55677)
- 1976 – Processione sul mare (Numero Uno, ZSLN 55686)
- 1977 – Gente distratta (Numero Uno, ZPLN 34015)
- 1978 – La banda del sole (Philips, 6323058)
- 1982 – Tamburo (Bubble, BLU 19611)
- 1984 – Il grande esploratore (Bubble, BLULP 1818)
- 1985 – As tu às (Bubble, BLULP 1821)
- 1986 – L'ombra nera del Vesuvio (Cinevox)
- 1987 – Tony Esposito (Bubble, BLULP 1826)
- 1987 – Tony Esposito (raccolta) (Delta)
- 1990 – Il villaggio globale (Bubble, BLULP 1833)
- 1993 – Cambiamo musica (Mint Records)
- 1996 – Tropico (RTI)
- 2003 – Viaggio tribale (Audioglobe)
- 2011 – Sentirai (RaiTrade - Suoni del Sud)
- 2013 – Tam Tam Bass (con l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia - Sony Classical)
Raccolte
- 1978 – Incontro con (Numero Uno)
- 1986 – Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti (Cinevox)
- 1996 - Le origini (BMG Ricordi)
Colonne sonore
- 1996 – Storie d'Amore con i crampi (Cecchi Gori Music)
Singoli
- 1975 – Danza dei bottoni/L'eroe di plastica (Numero Uno, ZN 50341)
- 1976 – Processione sul mare/Mercato di stracci (Numero Uno, ZN 50347)
- 1982 – Pagaia/Controra (Bubble, BLU 9320)
- 1983 – Je-Na'/Pagaia ([Bubble, BLUX 928)
- 1984 – Kalimba de luna/Lagos (Bubble, BLU 9227)
- 1984 – Simba de ammon/Dateme! (Hansa, 107 014, 107 014-100, Europa)
- 1985 – As tu às/Papa Chico (Hansa, 107 661-100, Europa)
- 1985 – Papa Chico (Bubble, BLU 9232)
- 1987 – Hands (Mani mani)/Hands (Part two) (Bubble, BLUX 935)
- 1987 – Sinuè/Sinuè (versione strumentale) (Bubble, BLU 9237)
- 1989 – Conga radio (quattro versioni) (Bubble, BLU 936)
- 1990 – Novecento Aufwiedersehen (Bubble, BLU 9241) [con Eugenio Bennato]
- 1992 – Sopra il mare (quattro versioni) (Bubble, BLU 9241)
- 1993 – Try Jah Love - con P.D.P. & Glenn White (Dig It International, DMX 10110)
- 1993 – Cambiamo musica - con i Ladri di Biciclette (Bubble, BLU 9246)
- 2000 – Kalimba de Luna 2000 - con i Gibson Brothers (Hitland, HTL 00.07)
- 2005 – For me - con Franco Battiato (Six Of Us, SOU 04.05)
- 2016 – Luna e sole (No al razzismo si alla pace) con Luca Maris (M.D. Produzioni)
- 2022 - Inès (en español) con Luca Maris (M.D. Produzioni)
Collaborazioni
- 1972 – Aria di Alan Sorrenti
- 1973 – Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto di Alan Sorrenti
- 1973 – Il re non si diverte di Roberto Vecchioni
- 1973 – Opera buffa di Francesco Guccini
- 1974 – Anima Latina di Lucio Battisti
- 1974 – I buoni e i cattivi di Edoardo Bennato
- 1974 – Stanze di vita quotidiana di Francesco Guccini
- 1974 – Francesco De Gregori di Francesco De Gregori
- 1974 – Alan Sorrenti di Alan Sorrenti
- 1975 – Io che non sono l'imperatore di Edoardo Bennato
- 1975 – La valle dei templi di Perigeo
- 1975 – La torre di Babele di Edoardo Bennato
- 1976 – Automobili di Lucio Dalla
- 1977 – Dell'universo assente di Luciano Cilio
- 1977 – Samarcanda di Roberto Vecchioni
- 1977 – Burattino senza fili di Edoardo Bennato
- 1981 – Vai mo' di Pino Daniele
- 1984 – Sció live di Pino Daniele
- 1988 – Il gioco continua di Edoardo Bennato
- 1992 – Radici di Alan Sorrenti
- 2007 – Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui di Pino Daniele
- 2008 – Ricomincio da 30 di Pino Daniele
- 2011 – Sul tetto del mondo dei Modena City Ramblers
- 2020 - Shangai con UltraPop e Leda Battisti
- 2024 - Libidal di Davide Matrisciano
Televisione e cinema
Nel 1975 partecipò al programma della TV dei Ragazzi Rai Fantaghirò come attore, mimo e percussionista.[3]
Nel 1976 compare nel documentario di Alberto Grifi Festival del proletariato giovanile al Parco Lambro.
Nel 1977 partecipò ad Automobili (programma televisivo della RAI), con Lucio Dalla, regia di Luigi Perelli.
Nel 1985 recitò nel film Blues metropolitano, di Salvatore Piscicelli, che vede anche la partecipazione di Pino Daniele e Tullio De Piscopo nella parte di sé stessi.
Nel 1993 comparve nel film "Amami" al fianco di Moana Pozzi.
Note
- ^ Rai, Tony Esposito: "ho scoperto la musica con il suono delle... padelle"Oggi è un altro giorno17/11/2021, 17 novembre 2021. URL consultato il 9 luglio 2025.
- ^ Rai, Tony Esposito: "ho scoperto la musica con il suono delle... padelle"Oggi è un altro giorno17/11/2021, 17 novembre 2021. URL consultato il 9 luglio 2025.
- ^ Copia archiviata, su teche.rai.it. URL consultato il 4 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2017).
Bibliografia
- AA.VV., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Cesare Rizzi, Milano, Arcana, 1993, ISBN 8879660225.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Tony Esposito
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tony Esposito
Collegamenti esterni
- (EN) Tony Esposito, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Tony Esposito / Toni Esposito, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Tony Esposito, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Tony Esposito, su SecondHandSongs.
- (EN) Tony Esposito, su Genius.com.
- (EN) Tony Esposito, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 85896705 · ISNI (EN) 0000 0001 1862 475X · SBN UBOV822974 · Europeana agent/base/102121 · LCCN (EN) n91033815 · GND (DE) 13436869X · BNF (FR) cb14175581r (data) |
---|