Dapiprazolo

composto chimico
Versione del 10 lug 2025 alle 00:39 di FrescoBot (discussione | contributi) (Bot: specificità dei wikilink e modifiche minori)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Il dapiprazolo è un composto chimico di formula [1] che in condizioni standard si presenta in fase solida.[2]

Dapiprazolo
Nome IUPAC
3-[2-[4-(2-metilfenil)piperazin-1-il]etil]-5,6,7,8-tetraidro-[1,2,4]triazolo[4,3-a]piridina
Nomi alternativi
Rev-Eyes, Remydrial
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC19H27N5
Massa molecolare (u)325,5
Numero CAS72822-12-9
Numero EINECS887-933-4
Codice ATCS01EX02
PubChem3033538
DrugBankDBDB00298
SMILES
CC1=CC=CC=C1N2CCN(CC2)CCC3=NN=C4N3CCCC4
Proprietà chimico-fisiche
Costante di dissociazione acida (pKa) a 298,15 K7,64
Solubilità in acqua7,51 e-01 g/L
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua2,3
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)Topo: 260 mg/kg (ip)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
irritante
attenzione
Frasi H315 - 319
Consigli P264 - 264+265 - 280 - 302+352 - 305+351+338 - 321 - 332+317 - 337+317 - 362+364

Il dapiprazolo è un farmaco a piccola molecola che ha raggiunto la fase IV dei trial clinici (per tutte le indicazioni) ed è stato approvato per la prima volta nel 1990.[3]

Caratteristiche strutturali e fisiche

modifica

Il dapiprazolo è una N-arilpiperazina, una N-alchilpiperazina e un derivato della piridina.[4] In particolare appartiene alla classe dei composti organici noti come fenilpiperazine.[5]

Caratteristiche strutturali[1]
N. di atomi pesanti 24
N. di accettori di legami a idrogeno 4
N. di legami ruotabili 4
Caratteristiche fisiche
Massa monoisotopica[1] 325,22664588 u
Superficie polare[1] 37,2 Ų
Sezione d'urto[5] 180,2772678 Å2 [M-H]-

180,2579678 Å2 [M+H]+ 180,0164678 Å2 [M+Na]+

Polarizzabilità[5] 38,23 Å3
Rifrattività[5] 100,22 m3/mol
Caratteristiche fisiologiche[5]
Carica fisiologica +1

Reattività e caratteristiche chimiche

modifica

La soluzione ricostituita del sale cloridrato, ha un pH di circa 6,6 e un’osmolarità di circa 415 mOsm.[6]

Spettri analitici

modifica

Farmacologia e tossicologia

modifica

Farmacocinetica

modifica

L'assorbimento sistematico è negligibile.[5]

Farmacodinamica

modifica

Il dapiprazolo è un antagonista dei recettori α-andrenegici che impedisce alla noradrenalina di attivare il muscolo dilatatore dell'iride.[8][9] Il dapiprazolo non agisce in modo significativo sul muscolo ciliare, quindi non modifica né la profondità della camera anteriore né lo spessore del cristallino.[5]

Inoltre, non altera la pressione intraoculare (IOP), sia negli occhi normali che in quelli con IOP elevata. La velocità di costrizione pupillare può essere leggermente più lenta nei pazienti con iride marrone rispetto a quelli con iride blu o verde.[5] La soluzione oftalmica di dapiprazolo cloridrato si è dimostrata sicura ed efficace nel contrastare rapidamente la midriasi indotta dalla fenilefrina e, in misura minore, dalla tropicamide.[6]

Effetti del composto e usi clinici

modifica

È utilizzato nel trattamento della midriasi indotta iatrogenicamente, causata da agenti adrenergici, come la fenilefrina, o parasimpaticolitici, come la tropicamide, impiegati in determinati esami oculari.[5] Il dapiprazolo cloridrato non è indicato per la riduzione della pressione intraoculare né per il trattamento del glaucoma ad angolo aperto.[6]

Il composto è stato utilizzato in pazienti con glaucoma pigmentario come metodo per sollevare l’iride periferica dalle zonule (le fibre che tengono in posizione il cristallino) senza indurre spasmo accomodativo.[10] Il dapiprazolo cloridrato è in grado di sopprimere i sintomi da astinenza da oppioidi.[11]

Controindicazioni ed effetti collaterali

modifica

Negli studi controllati, la reazione più frequente al dapiprazolo è stata l’arrossamento dell’occhio che si è protratta per circa 20 minuti in oltre l’80% dei pazienti. Il bruciore al momento dell’instillazione è stato segnalato da circa la metà dei pazienti. Altri effetti riportati, con una frequenza compresa tra il 10% e il 40%, includono:[6]

Reazioni segnalate meno frequentemente comprendono:[6]

Tossicologia

modifica

È stato dimostrato che il composto provoca un aumento significativo dell’incidenza di tumori epatici nei ratti dopo somministrazione continua nella dieta per 104 settimane. Tuttavia, gli studi sulla mutagenicità e sulla compromissione della fertilità con il sale cloridrato hanno dato risultati negativi.[6]

  1. ^ a b c d (EN) PubChem, Dapiprazole, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 24 giugno 2025.
  2. ^ Human Metabolome Database: Showing metabocard for Dapiprazole (HMDB0014443), su www.hmdb.ca. URL consultato il 24 giugno 2025.
  3. ^ (EN) Open Targets Platform, su platform.opentargets.org. URL consultato il 24 giugno 2025.
  4. ^ dapiprazole (CHEBI:51066), su www.ebi.ac.uk. URL consultato il 24 giugno 2025.
  5. ^ a b c d e f g h i (EN) Dapiprazole, su go.drugbank.com. URL consultato il 24 giugno 2025.
  6. ^ a b c d e f (EN) Baradaina, LLC, Label - DAPIPRAZOLE- dapiprazole, FDA, giugno 2019.
  7. ^ Dapiprazole - Optional[MS (GC)] - Spectrum - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato il 24 giugno 2025.
  8. ^ DailyMed - Browse Drug Classes, su dailymed.nlm.nih.gov. URL consultato il 24 giugno 2025.
  9. ^ Lee Ann Remington, Chapter 14 - Autonomic Innervation of Ocular Structures, Butterworth-Heinemann, 1º gennaio 2012, pp. 253–272, DOI:10.1016/b978-1-4377-1926-0.10014-1, ISBN 978-1-4377-1926-0. URL consultato il 24 giugno 2025.
  10. ^ Robert L Stamper, Marc F Lieberman e Michael V Drake, CHAPTER 25 - Adrenergic antagonists, Mosby, 1º gennaio 2009, pp. 392–406, DOI:10.1016/b978-0-323-02394-8.00025-5, ISBN 978-0-323-02394-8. URL consultato il 24 giugno 2025.
  11. ^ P. Valeri, B. Martinelli e G. Pimpinella, Effects of dapiprazole, clonidine and yohimbine on the development of dependence and withdrawal behaviour in mice, in Drug and Alcohol Dependence, vol. 23, n. 1, 1989-01, pp. 73–77, DOI:10.1016/0376-8716(89)90036-7. URL consultato il 24 giugno 2025.

Bibliografia

modifica
  • L. Bonomi et al., Curr. Ther. Res. 34, 469, 1983
  • B. Catanese et al., Boll. Chim. Farm. 123, 27S, 1984
  • B. Silvestrini et al., Arzneimittel-Forsch. 32, 668, 1982
  • R. Lisciani et al., ibid. 32, 674, 1982
  • V. Cioli et al., Kugler Publications 7, 1987
  • R. Heywood et al., ibid. 25, 1987
  • A.M. Laties et al., ibid. 17, 1987
  • B. Brogliatti et al., Boll. Ocul. 6, 253, 1987
  • M. Lodi, E. Menci, ibid. 67, 211, 1988
  • M.G. Bucci et al., Glaucoma 9, 94, 1987.

Altri progetti

modifica