Anni 2000

Fondazione e primi anni in Division 2 (1943-1960)

Il Football Club Nantes venne fondato il 21 aprile 1943,[1] durante l'occupazione tedesca della Francia. In tale contesto i presidenti di sei club locali - Saint-Pierre de Nantes, Stade Nantais UC, AC Batignolles, SS Batignolles, ASO Nantaise e Mellinet - si incontrarono più volte presso alcuni café cittadini, , tra cui il Café Morice in place du Commerce e il Café des Alliés in rue de la Fosse, con l'obiettivo di creare una squadra adatta a competere con i club di massima serie.[2] Le circostanze che portarono alla nascita del club restano in parte avvolte nel mistero, e né il comune di Nantes né la nuova società fecero allora nulla per chiarirle ufficialmente, sebbene siano documentati almeno quattro incontri tenutisi nella primavera del 1943 – l'11 marzo, il 24 marzo, il 5 aprile e infine il 21 aprile – per delineare il progetto.[3]

Fu in particolare la prima squadra del Saint-Pierre de Nantes, il principale club dilettantistico della città attivo nella Division d'Honneur, a rendersi indipendente assumendo il nome di Football Club de Nantes. Inizialmente esistevano due progetti distinti: uno promosso dallo SNUC, e l'altro sostenuto da Marcel Saupin, allenatore della Mellinet. La scelta del Saint-Pierre di aderire al progetto guidato da Saupin risultò determinante, facendo pendere la bilancia a favore di quest’ultimo.[3] Il comitato direttivo del nuovo sodalizio comprendeva sei membri provenienti dal Saint-Pierre, tra cui il presidente Marcel Braud.[4] Gli altri club cittadini ebbero un solo rappresentante ciascuno, mentre al SNUC ne furono assegnati due. Facevano parte del comitato anche due delegati della federazione calcistica francese.[3]

Lo statuto fondativo, approvato ufficialmente il 21 aprile 1943, stabiliva che il club fosse creato «per sviluppare, attraverso la pratica del calcio, la forza fisica e morale dei giovani e per creare legami di amicizia e solidarietà tra tutti i membri». Un principio conforme alla retorica associativa tipica del tempo, che rifletteva tuttavia anche la funzione attribuita allo sport nell'ideologia del regime di Vichy, in un contesto di occupazione tedesca e indottrinamento giovanile.[3] Inoltre, secondo la stampa locale dell'epoca, il nuovo club avrebbe dovuto riunire i migliori calciatori di Nantes e Saint-Nazaire, integrati da altri elementi di alto livello, sotto la guida dell'esperto allenatore Aimé Nuic.[3][5]

Tre mesi dopo la costituzione della compagine, il 26 luglio 1943 venne iscritto in Division d'Honneur Ouest, nel gruppo Anjou-Bretagne assieme ad Angers e Le Mans.[3][6] Il debutto ufficiale avvenne invece il 12 settembre 1943 in casa contro l'AS Brestoise.[7][8]

 
La formazione canarina che debuttò in Division 2 nel 1945-1946.

A fine stagione les nantaise ottenero la promozione diretta grazie al secondo posto in classifica. Tuttavia, nonostante la qualificazione ottenuta sul campo, il Nantes non ebbe la possibilità di esordire in seconda divisione a causa delle guerre di liberazione. Nel biennio 1944-1945 il club continuò così a disputare tornei regionali, conquistando nella stagione 1944-1945 un treble vincendo il championnat d'Anjou amateurs, il championnat de l'Ouest e la Coupe de l'Ouest.[2] Al termine delle ostilità la squadra ebbe la possibilità di esordire nel calcio professionistico, venendo iscritta in seconda divisione,[9] nella quale il club gialloverde debuttò il 26 agosto 1945, battendo in trasferta il CA Paris. con i gol di Crépin e Ruffin.[10][11] La formazione concluse la sua prima stagione professionistica con un bilancio di 11 successi, 11 sconfitte e solo 4 pareggi che, con 26 punti, lo portarono a piazzarsi quinti nel proprio girone.[11] A partire dalla stagione successiva, il campionato di seconda divisione tornò alla formula a girone unico, e Nuic fu sostituito dal tedesco Anton Raab, che assunse il doppio ruolo di giocatore e tecnico.[12] Nelle stagioni successive la squadra mantenne posizioni di metà classifica: 9º nel 1946-1947, 11º nel 1947-1948 e nuovamente 9º nel 1948-1949. Anche in Coppa di Francia le prestazioni furono modeste, con eliminazioni nelle fasi iniziali. La stagione 1949-1950 cominciò in maniera disastrosa, portando alla sostituzione di Raab con il portiere Antoine Gorius, che assunse anch'egli la funzione di allenatore-giocatore. Al termine di quella stagione il Nantes chiuse al 17º posto, in zona retrocessione, ma fu infine salvato grazie all'annullamento delle discese di categoria.[13][14]

Nel 1950-1951, dopo un'altra stagione deludente conclusa al 10º posto, l'amministrazione municipale intervenne stanziando un'importante sovvenzione, che permise al club di ingaggiare un allenatore di prestigio: Émile Veinante, campione nazionale con l'RC France nel 1935-1936.[15][16] Sotto la sua guida tecnica, nella stagione 1951-1952 il club si mantenne per gran parte del campionato nelle posizioni di vertice, in lizza per la promozione in massima serie. Tuttavia, nelle fasi finali del torneo, scivolò al quarto posto, sfiorando l'accesso alla Division 1. Un momento cruciale della stagione fu lo spareggio per il terzo posto contro il Monaco, disputato in un clima particolarmente teso e combattuto. Nel corso dell'incontro, il Nantes rimase in dieci uomini a seguito dell'infortunio di Baumann e, pur mantenendo il punteggio sull'1-1 fino ai minuti finali, subì una rete contestata per presunto fuorigioco. Poco dopo, un gol del Nantes che avrebbe ristabilito la parità venne annullato per la medesima infrazione. In segno di protesta contro le decisioni arbitrali, i giocatori gialloverdi inscenarono uno sciopero simbolico in campo, rifiutandosi di proseguire e giocare gli ultimi nove minuti della partita, che si concluse con un pesante 8-1 in favore del Monaco.[17] Nonostante la sconfitta, Marcel Saupin, che nel mentre era divenuto presidente del club, espresse pubblicamente il proprio sostegno alla squadra, lodandone l'impegno in una stagione segnata da difficoltà e polemiche.[18]

L'obiettivo della promozione in massima serie fu raggiunto solamente vent'anni dopo la fondazione del club grazie al tecnico di origine spagnola José Arribas, che introdusse all'interno della squadra un inedito tipo di gioco (ribattezzato dalla stampa jeu à la nantaise) basato sul collettivo, sulla velocità, nonché sul modulo 4-2-4.[19] Guadagnata la massima serie, il Nantes si dimostrò capace di lottare per il vertice, vincendo due titoli consecutivi nelle stagioni 1964-1965 e 1965-1966, grazie anche all'apporto di giocatori emergenti come Jacky Simon, Ramon Muller, Philippe Gondet, Robert Budzynski (futuro direttore sportivo della squadra) e Daniel Eon. Con Arribas in panchina la squadra ripeterà la vittoria in campionato nella stagione 1972-1973, con una squadra rinnovata che aveva come principale cardine il capitano Henri Michel e gli stranieri Erich Maas, Ángel Bargas e Ángel Marcos.

Il Nantes continuò a dominare in campo nazionale anche dopo il 1976, anno in cui Arribas fu sostituito in panchina da Jean Vincent: grazie a giocatori di nuova generazione, tra cui il trio d'attacco Amisse-Baronchelli-Pécout e il centrocampista Gilles Rampillon, la squadra fu rigenerata e fu capace di aggiudicarsi il titolo nelle stagioni 1976-77 e 1979-80 (stabilendo tra l'altro il record nazionale di risultati utili consecutivi in casa[20]), ma soprattutto la Coppa di Francia, vinta nella stagione 1978-79 dopo tre finali perse. Sotto la guida di Vincent il Nantes acquistò anche una certa notorietà a livello internazionale, raggiungendo le semifinali di Coppa delle Coppe nel 1980, in cui fu sconfitto dal Valencia, futuro vincitore della manifestazione. Nel 1982 il timone della squadra fu preso da Jean-Claude Suaudeau, ex giocatore della squadra nonché tecnico della squadra delle riserve: il cambio di allenatore coincise con un ennesimo rinnovo della squadra (che vide l'inserimento di giocatori come Vahid Halilhodžić, per due volte consecutive capocannoniere del campionato, José Touré e l'affermazione di Maxime Bossis, che ereditò la fascia di capitano da Henri Michel) a cui corrispose la vittoria del sesto titolo nazionale, conseguito dopo aver dominato agevolmente la graduatoria, e la vittoria del primo trofeo internazionale, la coppa delle Alpi.[21]

Negli anni successivi a queste affermazioni il Nantes continuò per un periodo a mantenersi in posizioni di classifica medio-alta in seguito, a causa di una politica di mercato deficitaria (che vide l'acquisto di giocatori sul viale del tramonto e la vendita a prezzi irrisori di giovani promesse[22]), la squadra andò incontro ad una crisi tecnica e societaria, fino a rischiare il fallimento al termine della stagione 1991-92, evitato grazie ad un risanamento della società che portò alla ridenominazione del club in Football Club Nantes-Atlantique.[22]

 
Un frangente della semifinale di Champions League del 1996 tra il Nantes e la Juventus, rimasto il massimo traguardo internazionale raggiunto dal club atlantico.

Scongiurato il fallimento la squadra, allenata da Jean-Claude Suaudeau (che aveva ripreso il timone della squadra nel 1991), fu ricostruita nel giro di pochi anni e, grazie ad elementi come Patrice Loko, Christian Karembeu e Claude Makélélé, riportò il titolo nazionale a Nantes nella stagione 1994-95,[23] stabilendo in quell'anno alcuni record tuttora imbattuti a livello nazionale, come quello di imbattibilità,[24] e raggiunse le semifinali di Champions League nella stagione successiva, dove fu sconfitto dalla Juventus, futura vincitrice della manifestazione. La striscia positiva della squadra continuò anche dopo il 1997, anno in cui Raynald Denoueix prese il posto di Suaudeau alla guida della squadra: i canarini vinsero infatti due edizioni consecutive della Coppa di Francia (nel 1998-99 e nel 1999-00, quest'ultima battendo un sorprendente Calais RUFC) e un titolo nazionale (nella stagione 2000-01).

A questo periodo d'oro seguì negli anni successivi un periodo di lento declino, iniziato nell'autunno 2001 con l'esonero di Denoueix, avvenuto a causa di un inizio poco felice in campionato e in UEFA Champions League. Il culmine di questo declino si concretizzò nella stagione 2006-07, in cui il Nantes retrocesse in Ligue 2, ponendo fine a quarantaquattro anni di permanenza in massima serie. La pronta risalita della squadra in massima serie nonché il cambio ai vertici della dirigenza (che comportò il cambio di denominazione in Football Club de Nantes) non sembrò arrestare la crisi della squadra,[25][26] che al termine della stagione 2008-09 retrocesse in seconda divisione dopo un solo anno di permanenza in Ligue 1.

 
Il Nantes nel 2006, una delle ultime stagioni in Ligue 1 prima del ritorno in massima serie del 2013

Tornato nella massima divisione al termine della stagione 2012-2013, quando ottenne l'aritmetica certezza della promozione a due giornate dal termine, grazie alla vittoria per 1-0 sul Sedan,[27][28] il Nantes partì molto bene in Lingue 1, trascinato dai gol di Filip Djordjevic, e rimase in zona utile alla qualificazione alle coppe europee per diverse giornate, prima di cedere, falcidiato da infortuni e non (a gennaio era già ufficiale il passaggio del cannoniere Djordjevic alla Lazio), e concludere con una tranquilla salvezza. Nelle stagioni seguenti raggiunse sempre con un discreto anticipo la salvezza. Nella stagione 2017-2018, sotto la guida di Claudio Ranieri, coltivò per larga parte della stagione il sogno di una qualificazione europea, dopo essere stato quinto e aver terminato nono. La stagione seguente, invece, il club fa di peggio e si piazza al dodicesimo posto finale, ma la stagione è funestata dal passaggio del calciatore italo-argentino Emiliano Sala al Cardiff City (autore di 12 reti nella prima parte dell'annata), conclusosi in tragedia a causa di un incidente aereo.[29]

La stagione 2020-2021 fu complicatissima, con la squadra per gran parte del torneo in zona retrocessione, ma un ottimo finale di campionato consentì ai gialloverdi di accedere allo spareggio contro il Tolosa. Nel doppio confronto ebbe la meglio il Nantes grazie alla regola dei gol fuori casa, vincendo l'andata per 1-2 in casa dei neroviola e perdendo per 0-1 in casa.[30] Nell'annata 2021-2022, invece, la squadra riuscì a vincere la Coppa di Francia battendo in finale il Nizza per 1-0 allo stade de France. In questo modo la squadra ottenne la qualificazione all'Europa League, tornando a disputare una coppa europea dopo 18 anni.[31]

La stagione seguente quindi, inseriti nel gruppo G con Friburgo, Qarabağ e Olympiacos, ottengono la qualificazione ai sedicesimi con 9 punti, frutto di 3 vittorie e 3 sconfitte.[32] Tuttavia, il cammino dei canarini si interrompe subito ai play-off dove vengono eliminati dalla Juventus.[33][34][35] In Coppa di Francia, invece, il club bretone ha l'occasione di bissare il successo dell'anno prima, tuttavia subisce una sonora sconfitta per 1-5 contro il Tolosa;[36][37][38] mentre in campionato conquistano la permanenza in massima serie all'ultima giornata grazie alla vittoria di misura sui rivali dell'Angers, già retrocesso.[39][40]

  1. ^ (FR) Denis Bourdeau, Football. Anniversaire : 21 avril 1943, la naissance du FC Nantes, in Ouest-France, 18 aprile 2023. URL consultato il 19 dicembre 2024.
  2. ^ a b Verret 1981, p. 13.
  3. ^ a b c d e f (FR) 1943, la naissance d’un grand club, su memoirescanaris.free.fr, 15 gennaio 2024. URL consultato il 16 luglio 2025.
  4. ^ (FR) FC Nantes, une histoire de jeu, de cœur et de mémoire, su fcnhisto.fr, 2 aprile 2010. URL consultato il 16 luglio 2025.
  5. ^ (FR) Nuic Aimé - Le premier entraineur, su memoirescanaris.free.fr, 18 gennaio 2008. URL consultato il 16 luglio 2025.
  6. ^ (FR) Le Mans, Angers et Nantes dans le Championnat de France Amateurs, in Le Phare de la Loire, 26 luglio 1943.
  7. ^ (FR) Le calendrier des clubs d'Anjou dans le Championnat de France Amateurs, in Le Phare de la Loire, 28 agosto 1943.
  8. ^ (FR) TOUT EST PARTI !, su fcnantes.com, 18 aprile 2018. URL consultato il 16 luglio 2025.
  9. ^ Verret 1981, p. 14.
  10. ^ (FR) Les grands débuts !, su fcnantes.com, 26 agosto 2020. URL consultato il 16 luglio 2025.
  11. ^ a b (FR) Philippe Laurent, Un club né sous les bombes, su maisonjaune.org, 14 febbraio 2025. URL consultato il 16 luglio 2025.
  12. ^ (FR) Dominique Bloyet, Livre. La «vie de légende» d’Anton Raab, militant anti-nazi et pilier du FC Nantes, in Ouest-France, 11 settembre 2022. URL consultato il 16 luglio 2025.
  13. ^ (FR) FC Nantes : les Canaris sont allergiques à Noël !, su butfootballclub.fr, 24 dicembre 2018. URL consultato il 16 luglio 2025.
  14. ^ (FR) Sébastien Ferreira, [hhttps://www.lefigaro.fr/sports/football/ligue-1/actualites/web-serie-1-9-le-fc-nantes-la-naissance-d-un-club-sous-les-bombes FC Nantes : la naissance d'un club sous les bombes], in Le Figaro, 15 febbraio 2023. URL consultato il 16 luglio 2025.
  15. ^ Verret 1981, p. 25.
  16. ^ (FR) Hugo, La renaissance des Canaris : Un football flamboyant à la Beaujoire !, su plare.fr, 29 gennaio 2025. URL consultato il 16 luglio 2025.
  17. ^ (FR) LE SAVIEZ-VOUS ? LA RÉPONSE, su fcnantes.com, 1º luglio 2017. URL consultato il 16 luglio 2025.
  18. ^ Verret 1981, p. 28.
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  20. ^ (FR) Les équipes championnes du FC Nantes, su fcnantes.com, 3 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  21. ^ (FR) C'EST LA RENTRÉE DES CLASSES POUR LE MUSÉE !, su fcnantes.com, 24 agosto 2017. URL consultato il 19 dicembre 2024.
  22. ^ a b (FR) Les canaris sur le fil, su humanite.fr, 5 ottobre 1992. URL consultato il 4 settembre 2023.
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  25. ^ (FR) Ils ont réussi à tuer un monument du football, su nantes.maville.com, 28 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  26. ^ (FR) Jean-Claude Suaudeau : « Les papys avaient raison », su presseocean.fr, 31 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2009).
  27. ^ (EN) Nantes back in French soccer's Ligue 1, su tensport.com.au, 18 maggio 2013. URL consultato il 5 settembre 2023.
  28. ^ (EN) Monaco win Ligue 2 title, Nantes and Guingamp promoted, su guardian.co.uk, 17 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2013).
  29. ^ (FR) Le corps repêché est celui d'Emiliano Sala, in L'Équipe, 7 febbraio 2019. URL consultato il 19 dicembre 2024.
  30. ^ Ligue 1, il Nantes vince lo spareggio: al Tolosa non basta l'1-0, su sport.sky.it, 30 maggio 2021. URL consultato il 19 dicembre 2024.
  31. ^ Il Nantes vince la Coppa di Francia: Blas stende il Nizza 1-0, su repubblica.it, 7 maggio 2022. URL consultato l'8 maggio 2022 (archiviato il 5 settembre 2023).
  32. ^ (FR) LE FC NANTES POURSUIT L'AVENTURE EN LIGUE EUROPA !, su fcnantes.com, 3 novembre 2022. URL consultato il 3 novembre 2022 (archiviato il 5 settembre 2023).
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  34. ^ Romeo Agreste, su goal.com, 23 febbraio 2023. URL consultato il 20 marzo 2023 (archiviato il 23 febbraio 2023).
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  36. ^ Coppa di Francia: il Tolosa travolge il Nantes ed è campione, su sportmediaset.mediaset.it, 29 aprile 2023. URL consultato il 30 aprile 2023 (archiviato il 5 settembre 2023).
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  39. ^ Ligue 1: il PSG si congeda con un ko, fischi per Messi all'ultima. Il Nantes si salva, retrocede l'Auxerre, su m.calciomercato.com, 3 giugno 2023. URL consultato il 5 settembre 2023.
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