I cacciatori-raccoglitori occidentali (WHG dall'inglese Western hunter-gatherer) erano popolazioni di cacciatori-raccoglitori, ossia popolazioni il cui sistema di alimentazione ed economico si basava sulla caccia, pesca e sulla raccolta, che abitavano l' Europa occidentale intorno a 14.000 anni fa, nel mesolitico, identificati in archeogenetica sulla base di una comune e specifica origine genetica.[1]

Lo scheletro dell'Uomo di Loschbour

Descrizione

Durante il Mesolitico, questo gruppo abitava un'area che si estendeva dalle isole britanniche a ovest fino ai Carpazi a est.[1] In uno studio del 2023, gli autori descrivono gli antenati dei WHG come popolazioni associate alla cultura epigravettiana, che in gran parte sostituirono le popolazioni associate alla cultura magdaleniana, circa 14 000 anni dal presente[2].

Insieme ai cacciatori-raccoglitori scandinavi (SHG) e ai cacciatori-raccoglitori orientali (EHG), i WHG costituivano uno dei tre principali gruppi genetici nel periodo postglaciale del primo Olocene europeo. Il confine tra WHG e EHG correva all'incirca dal basso Danubio, verso nord lungo le foreste occidentali del Dnepr verso il Mar Baltico occidentale[1]. I WHG hanno contribuito per il 30% alla formazione dell'insieme genetico dei EHG, con i quali però non ebbero contatti per gli 8 000 anni successiv[2]i.

 
Eredità genetica dei cacciatori-raccoglitori in Europa tra i 14000 e i 9000 anni fa, WHG in blu

Gli SHG erano a loro volta una mescolanza omogenea di WHG ed EHG. Una volta ampiamente dispersi in tutta Europa, i WHG furono in gran parte rimpiazzati dalle successive espansioni dei primi agricoltori europei (EEF) durante il primo Neolitico, ma conobbero una rinascita guidata dagli uomini durante il Neolitico medio. Durante il tardo Neolitico e la prima età del bronzo, i pastori delle steppe occidentali (WSH) provenienti dalle steppe pontico-caspiche intrapresero una massiccia espansione, che rimpiazzò ulteriormente i WHG. Tra le popolazioni moderne, l'ascendenza WHG è più comune tra le popolazioni del Baltico orientale[senza fonte].

Lo studio del 2023 ha anche fornito indicazioni fenotipiche sui DNA analizzati, trovando, ad esempio, che mentre tra gli EHG era probabile trovare individui con la pelle chiara e raro quelli con occhi chiari, tra i WHG era più probabile trovare individui con gli occhi chiari e meno quelli con pelle chiara[3].

Ritrovamenti archeologici

Il sito di Lepenski Vir in Serbia, dove sono stati ritrovati resti di un abitato di oltre un centaio di abitazioni, orientato astronomicamente in funzione del solstizio invernale, è risultato essere stato abitato da popolazioni di WHG, almeno fino al 7.500 a.C. [4][5].

L'uomo di La Braña, vissuto circa 7.000 anni dal presente, e rinvenuto a La Braña in Spagna, grazie ad indagini paleogenetiche condotte attraverso l'analisi del DNA antico proveniente da un suo dente, è stato associato al cluster genico dei cacciatori-raccoglitori occidentali; è caratterizzato dall'avere avuto occhi azzurri, carnagione e capelli scuri, ed essere intollerante al lattosio[6], caratteristiche che sono state riconosciute presenti anche in altri due H sapiens WHG, l'uomo di Cheddar, ritrovato nel Somerset in Inghilterra, e l'uomo di Loschbour, ritrovato in Lussemburgo[7].

Note

  1. ^ a b c David Anthony, p. 28.
  2. ^ a b Palaeogenomics of Upper Palaeolithic to Neolithic European hunter-gatherers, 2023 Palaeogenomics
  3. ^ Palaeogenomics of Upper Palaeolithic to Neolithic European hunter-gatherers
  4. ^ Lepenski Vir, la prima vera città d'Europa, su larazzodeltempo.it. URL consultato il 25 aprile 2025.
  5. ^ (EN) Mathieson I, Alpaslan-Roodenberg S, Posth C, Szécsényi-Nagy A, Rohland N, Mallick S, Olalde I, Broomandkhoshbacht N, Candilio F, Cheronet O, Fernandes D, Ferry M, Gamarra B, Fortes GG, Haak W, Harney E, Jones E, Keating D, Krause-Kyora B, Kucukkalipci I, Michel M, Mittnik A, Nägele K, Novak M, Oppenheimer J, Patterson N, Pfrengle S, Sirak K, Stewardson K, Vai S, Alexandrov S, Alt KW, Andreescu R, Antonović D, Ash A, Atanassova N, Bacvarov K, Gusztáv MB, Bocherens H, Bolus M, Boroneanţ A, Boyadzhiev Y, Budnik A, Burmaz J, Chohadzhiev S, Conard NJ, Cottiaux R, Čuka M, Cupillard C, Drucker DG, Elenski N, Francken M, Galabova B, Ganetsovski G, Gély B, Hajdu T, Handzhyiska V, Harvati K, Higham T, Iliev S, Janković I, Karavanić I, Kennett DJ, Komšo D, Kozak A, Labuda D, Lari M, Lazar C, Leppek M, Leshtakov K, Vetro DL, Los D, Lozanov I, Malina M, Martini F, McSweeney K, Meller H, Menđušić M, Mirea P, Moiseyev V, Petrova V, Price TD, Simalcsik A, Sineo L, Šlaus M, Slavchev V, Stanev P, Starović A, Szeniczey T, Talamo S, Teschler-Nicola M, Thevenet C, Valchev I, Valentin F, Vasilyev S, Veljanovska F, Venelinova S, Veselovskaya E, Viola B, Virag C, Zaninović J, Zäuner S, Stockhammer PW, Catalano G, Krauß R, Caramelli D, Zariņa G, Gaydarska B, Lillie M, Nikitin AG, Potekhina I, Papathanasiou A, Borić D, Bonsall C, Krause J, Pinhasi R e Reich D, The genomic history of southeastern Europe, in Nature, 555(7695), 2018, pp. 197-203, DOI:10.1038/nature25778. URL consultato il 25 aprile 2025.
  6. ^ Gli Europei di 7.000 anni fa, su lastampa.it. URL consultato il 22 aprile 2025.
  7. ^ (EN) Selina Brace, Yoan Diekmann, Thomas J. Booth, Lucy van Dorp, Zuzana Faltyskova, Nadin Rohland, Swapan Mallick, Iñigo Olalde, Matthew Ferry, Megan Michel, Jonas Oppenheimer, Nasreen Broomandkhoshbacht, Kristin Stewardson, Rui Martiniano, Susan Walsh, Manfred Kayser, Sophy Charlton, Garrett Hellenthal, Ian Armit, Rick Schulting, Oliver E Craig, Alison Sheridan, Mike Parker Pearson, Chris Stringer, David Reich, Mark G Thomas e Ian Barnes, Ancient genomes indicate population replacement in Early Neolithic Britain, in Nature Ecology & Evolution, vol. 3, n. 5, 2019, pp. 765–771, DOI:10.1038/s41559-019-0871-9. URL consultato il 21 aprile 2025.

Bibliografia

Libri

  • David W. Anthony, Ancient DNA, Mating Networks, and the Anatolian Split, in Serangeli e Thomas Olander (a cura di), Dispersals and Diversification: Linguistic and Archaeological Perspectives on the Early Stages of Indo-European, BRILL, 2019b, pp. 21-54, ISBN 978-9004416192.
  • (EN) Posth C, Yu H, Ghalichi A, Rougier H, Crevecoeur I, Huang Y, Ringbauer H, Rohrlach AB, Nägele K, Villalba-Mouco V, Radzeviciute R, Ferraz T, Stoessel A, Tukhbatova R, Drucker DG, Lari M, Modi A, Vai S, Saupe T, Scheib CL, Catalano G, Pagani L, Talamo S, Fewlass H, Klaric L, Morala A, Rué M, Madelaine S, Crépin L, Caverne JB, Bocaege E, Ricci S, Boschin F, Bayle P, Maureille B, Le Brun-Ricalens F, Bordes JG, Oxilia G, Bortolini E, Bignon-Lau O, Debout G, Orliac M, Zazzo A, Sparacello V, Starnini E, Sineo L, van der Plicht J, Pecqueur L, Merceron G, Garcia G, Leuvrey JM, Garcia CB, Gómez-Olivencia A, Połtowicz-Bobak M, Bobak D, Le Luyer M, Storm P, Hoffmann C, Kabaciński J, Filimonova T, Shnaider S, Berezina N, González-Rabanal B, González Morales MR, Marín-Arroyo AB, López B, Alonso-Llamazares C, Ronchitelli A, Polet C, Jadin I, Cauwe N, Soler J, Coromina N, Rufí I, Cottiaux R, Clark G, Straus LG, Julien MA, Renhart S, Talaa D, Benazzi S, Romandini M, Amkreutz L, Bocherens H, Wißing C, Villotte S, de Pablo JF, Gómez-Puche M, Esquembre-Bebia MA, Bodu P, Smits L, Souffi B, Jankauskas R, Kozakaitė J, Cupillard C, Benthien H, Wehrberger K, Schmitz RW, Feine SC, Schüler T, Thevenet C, Grigorescu D, Lüth F, Kotula A, Piezonka H, Schopper F, Svoboda J, Sázelová S, Chizhevsky A, Khokhlov A, Conard NJ, Valentin F, Harvati K, Semal P, Jungklaus B, Suvorov A, Schulting R, Moiseyev V, Mannermaa K, Buzhilova A, Terberger T, Caramelli D, Altena E, Haak W e Krause J., Palaeogenomics of Upper Palaeolithic to Neolithic European hunter-gatherers, in Nature, vol. 615, 2023, pp. 117-126, DOI:10.1038/s41586-023-05726-0. URL consultato il 22 giugno 2025.

Voci correlate

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