Leatherface

personaggio immaginario e protagonista della serie cinematografica di "Non aprite quella porta"
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Leatherface (lett. "Faccia di cuoio") è un personaggio immaginario, antagonista principale della saga cinematografica Non aprite quella porta. È sempre rappresentato come un uomo grande e grosso, ma mentalmente disturbato: uccide perché è convinto di essere minacciato, e quindi di stare proteggendo la propria casa e la propria famiglia. Il personaggio è ispirato al serial killer Ed Gein detto il "Macellaio di Plainfield" che, come lui, indossava maschere con la pelle del volto di persone riesumate dai cimiteri o addirittura vittime da lui stesso uccise.[4][5][6][7]

Leatherface
Leatherface interpretato da Gunnar Hansen in Non aprite quella porta (1974)
SagaNon aprite quella porta
Autori
1ª app. inNon aprite quella porta (1974)
Ultima app. inNon aprite quella porta (2022)
Interpretato da
Voce italianaMassimo Pizzirani (Non aprite quella porta - Parte 3)
Caratteristiche immaginarie
Epiteto
Soprannome
  • Faccia di cuoio
  • Faccia di pelle
  • Bubba Sawyer (1986)
  • Junior Sawyer (1990)
  • Slaughter (1995)
  • Jedediah Sawyer (2013)
  • Jackson (2017)
  • Kenneth Sawyer [1] (2022)
SpecieUmano
Sessomaschile
Luogo di nascitaprobabilmente Texas
Data di nascita1947 (Jed Sawyer)[2]

1953 (Kenneth Sawyer)[3]

Professioneserial killer, ex macellaio
Poteri
  • Forza bruta
  • Resistenza sovrumana
  • Insensibile al dolore
  • Abile nell'uso del martello e della motosega
  • Esperto macellaio

L'aspetto fisico e la personalità del personaggio hanno subito numerose trasformazioni nel corso degli anni, con vari sceneggiatori e truccatori di effetti speciali che hanno lasciato il loro segno sul personaggio e sul suo design. Leatherface è gradualmente diventato una figura ampiamente riconosciuta nella cultura popolare, guadagnandosi la reputazione di icona culturale all'interno del genere horror. È stato riconosciuto come uno dei personaggi più influenti del genere slasher per avere ispirato lo stereotipo del killer gigantesco, mascherato e silenzioso, anticipando e persino influenzando personaggi horror come Michael Myers, Jason Voorhees, Chucky e Ghostface.

Ideazione del personaggio

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Creato da Tobe Hooper e Kim Henkel, il concetto del personaggio di Leatherface (Faccia di cuoio) fu ideato da Hooper mentre lavorava come assistente di regia presso la University of Texas at Austin e cineoperatore di documentari durante la fine degli anni sessanta.[8] In questo periodo, Hooper aveva sviluppato una crescente disillusione verso quella che lui definì "la mancanza di sentimenti e la brutalità delle cose", assistendo alla violenza grafica e imparziale rappresentata nelle notizie dell'epoca (tensioni razziali, omicidi politici, guerra del Vietnam). Questo portò Hooper a credere che "il vero mostro in questo caso fosse l'uomo, che indossava solo un volto diverso ogni volta", una convinzione che in seguito instillò nel personaggio.[9] Secondo Henkel, rendere Leatherface umano invece che un tipico mostro ha reso il personaggio più spaventoso, affermando che "l'unica cosa veramente spaventosa per le persone sono [le altre] persone".[10][11]

Alcuni aspetti di Leatherface furono ispirati dai macabri crimini commessi nel Wisconsin dal serial killer e profanatore di tombe Ed Gein, il "Macellaio di Plainfeld", di cui Hooper ha affermato di aver sentito storie da parenti che vivevano vicino al luogo in cui erano stati commessi i delitti, sebbene Hooper abbia anche ammesso di non aver saputo che si trattasse di Gein fino a dopo l'uscita del film.[12] Un dettaglio dei crimini di Gein che Hooper trovò particolarmente inquietante, e un tratto che lui e il suo collega co-sceneggiatore trasposero nel personaggio, fu la propensione di Gein a creare e indossare maschere di pelle umana;[13][14] un concetto che fece la sua prima apparizione sul grande schermo in Deranged - Il folle (1974), un film direttamente ispirato a Gein, uscito otto mesi prima del film di Hooper.[15] Negli anni successivi, Hooper dichiarò di aver tratto ulteriore ispirazione da un evento accaduto durante i suoi primi anni di college. Durante una festa di Halloween, un suo amico, che all'epoca era studente di medicina, si presentò alla festa indossando il volto di un cadavere per "scherzo". Hooper rimase profondamente scosso dall'incidente, e in seguito confidò all'attore William Butler l'accaduto, che avrebbe definito "la cosa più inquietante che abbia mai visto".[16] Durante le riunioni per decidere il design del personaggio, entrambi i registi pensarono che Leatherface dovesse essere una figura grande e minacciosa con un comportamento infantile; Hooper citò il personaggio dei cartoni animati Baby Huey come fonte di ispirazione.[17][18]

Le prime versioni della sceneggiatura includevano una dettagliata storia del personaggio, che ne spiegava molti aspetti. Nella sceneggiatura originale, Leatherface era raffigurato come vittima di torture e molestie durante l'infanzia, con il volto probabilmente scorticato dagli abusi. Le successive riscritture della sceneggiatura eliminarono questo aspetto, lasciandolo indefinito e aggiungendo il concetto di personalità alternanti. Henkel e Hooper svilupparono l'idea che il personaggio fosse affetto da disabilità mentale, che ne comprometteva la capacità di pensare e parlare in modo razionale e coerente. Scorci di questo stato mentale deteriorato furono rappresentati sotto forma di versi e mugugni incomprensibili in due diverse occasioni del film: una volta quando Leatherface tenta di "parlare" a Drayton, e la seconda volta durante la famosa scena della cena.[19] La sceneggiatura originale prevedeva diverse battute di dialogo nella conversazione con Drayton, dove egli lo rassicurava dicendogli che andava tutto bene. I registi non furono soddisfatti della scena così come era stata scritta, con l'attore Gunnar Hansen, primo interprete del personaggio sullo schermo, che notò che faceva sembrare il personaggio "troppo razionale", e fu riscritta per adattarla alla visione del regista di un maniaco demente e mentalmente instabile.[20] L'idea per la caratteristica motosega come arma del personaggio venne a Hooper mentre si trovava nel reparto ferramenta di un negozio affollato, mentre il direttore frustrato rifletteva su come farsi strada velocemente tra una grande folla di clienti.[21][22][23]

Biografia

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Foto promozionale per il film Non aprite quella porta del 1974, da sinistra a destra: Edwin Neal, Gunnar Hansen, John Dugan e Jim Siedow rispettivamente nei panni di Nubbins Sawyer "l'autostoppista", Leatherface "Faccia di cuoio", il "nonno" e Drayton Sawyer "il cuoco"

Faccia di cuoio è un serial killer nato negli anni cinquanta in una famiglia disfunzionale del Profondo Sud degli Stati Uniti d'America, da una relazione incestuosa tra il fratello maggiore Drayton Sawyer e la madre Velma, la quale è molto possessiva nei confronti del figlio ritardato. Possiede l'età mentale di un bambino di 5 anni molto timido e ha un intenso rapporto con la madre e il nonno. Il film originale non mostra mai Faccia di cuoio senza una delle sue maschere di pelle umana. Egli è completamente sotto il controllo della sua famiglia, e fa tutto quello che essa gli chiede di fare, perché fondamentalmente ha paura di loro. Uccide per autodifesa perché si sente minacciato, e nel primo film si capisce che è in realtà spaventato da tutte le persone che entrano nella sua casa.

Faccia di cuoio nell'agosto del 1973 uccide quattro giovani. La giovane Sally Hardesty è l'unica che riesce a sfuggire al gruppo di assassini.

L'originale

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«Leatherface, puoi vedere l'uomo dietro il mostro. Puoi vederlo commettere errori, pentirsene e innervosirsi... Non è solo una macchina per uccidere. Puoi vedere cosa succede dentro di lui.»
Fede Álvarez sulla complessità emotiva di Leatherface[24]

Faccia di cuoio è interpretato per la prima volta dall'attore Gunnar Hansen. Leatherface è diverso da ogni altro cattivo dei film dell'orrore, in quanto non commette i suoi crimini perché crudele o sadico: è ritardato mentalmente e per questo invogliato dalla famiglia a commettere atti brutali. Indossa principalmente tre maschere, la "Maschera da Assassino", la "Maschera da Nonna" e la "Maschera da Ragazza Carina", le quali riflettono la sua personalità del momento. I denti furono fatti apposta dal dentista di Gunnar Hansen.

La motosega utilizzata era una Poulan 245A.[25]

Successive modifiche

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Faccia di cuoio appare molto cambiato nei film successivi che lo vedono protagonista. In Non aprite quella porta - Parte 2, il cannibale si innamora di una ragazza che indaga sui suoi crimini, mentre nel primo era descritto come un assassino senza pietà dalla mentalità infantile. In Non aprite quella porta - Parte 3 l'uomo ha una figlia, avuta probabilmente da una violenza carnale su una sua vittima. In questo capitolo è molto più aggressivo, crudele e temuto. In Non aprite quella porta IV, come nel primo, il protagonista commette crimini solo sotto comando dei familiari dai quali è terrorizzato, che sono coinvolti in un complotto per diffondere orrore per conto di una società segreta della massoneria. Inoltre Faccia di cuoio appare come un travestito per gran parte del film, accentuando l'ambiguità sessuale del personaggio già presente sin dalle origini, anche se pur sempre attratto dalla bellezza femminile come nella seconda pellicola. A causa di questi notevoli cambiamenti, oltre che per la recitazione sopra le righe di altri membri del cast[26], questo capitolo è considerato dai fan come il peggiore della saga.

In Non aprite quella porta 3D, si scopre che il vero nome del personaggio è Jedidiah Sawyer, chiamato Jed per tutto il film. È il cugino della protagonista Heather Miller, il cui nome di nascita è Edith Rose Sawyer. Jed visse assieme a sua nonna Verna Carson fino a quando quest'ultima non morì e Jed si ritrovò solo. Inizialmente tenta di uccidere Heather ma, alla fine del film, Jed vede l'ustione (che porta il simbolo della famiglia Sawyer, bruciata all'interno della casa all'inizio del film) sul seno di Heather e la riconosce come sua cugina. Dopo i titoli di coda del film, Jed uccide i genitori adottivi di Heather.

In Non aprite quella porta del 2022, diretto sequel del film originale, ambientato svariati decenni dopo gli eventi del primo film, la storia si concentra su un invecchiato Leatherface, che, apparentemente pacificatosi, vive in casa di un'anziana donna di nome Virginia "Ginny" McCumber. Quando una lite con un gruppo di giovani provoca la morte di Ginny per un infarto, la sua furia si scatena. Crea una nuova maschera con il volto scuoiato di Ginny prima di recuperare la sua vecchia motosega, iniziando a massacrare i membri del gruppo, attirando l'attenzione della Texas Ranger Sally Hardesty, unica sopravvissuta alla sua originale serie di omicidi. Dopo aver massacrato molte persone, tra cui la stessa Sally, Leatherface torna alla casa dove ebbe inizio il "massacro" originale. In questo film Faccia di cuoio ha la stessa ferocia, sete sanguinaria e crudeltà sadica, proprio come Junior Sawyer/Faccia di pelle del film Non aprite quella porta - Parte 3. Inoltre, non sembra essere spaventato o costretto a uccidere da nessuno; la sua motivazione principale sembra essere la vendetta.

Maschere

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Nel primo film, Faccia di cuoio indossa tre maschere di pelle umana: la "maschera da assassino", la "maschera da nonna" e la "maschera da ragazza dolce". A proposito Gunnar Hansen commentò: «La ragione per la quale lui indossa una maschera, secondo Tobe e Kim, è perché la maschera determina la sua personalità del momento. Chi vuole essere quel giorno determina quale maschera sceglierà. Così quando Drayton arriva a casa con Sally, Faccia di cuoio indossa la maschera da "vecchia signora" e porta un grembiule da cucina, ha un cucchiaio di legno in mano, si sente una casalinga, una massaia che vuole aiutare in cucina. Alla cena invece "indossa" una faccia diversa, la "ragazza dolce", più "elegante". Il vestito da "ragazza truccata" consiste in una parrucca da donna e un completo nero da uomo, in quanto Leatherface si è vestito "bene" per la cena in famiglia, come da tradizione delle famiglie patriarcali del profondo sud. Infine, la maschera da "macellaio assassino" è quella che indossa per cacciare e massacrare le sue vittime. Dietro la maschera, veramente, Faccia di cuoio è un tipo molto semplice ... uccide chiunque gli si avvicini, obbedisce ai suoi fratelli, vuole bene al nonno.[27]».

In seguito Hansen aggiunse: «La trovata della maschera è che non ci sia una vera personalità sotto di essa. Questa era l'idea discutendone con Tobe e Kim. Quando loro crearono il personaggio, dissero che doveva indossare una maschera per esprimere se stesso perché senza non ci sarebbe riuscito. Il modo in cui tentammo di delineare il personaggio, che quindi non ci fosse nessuno dietro la maschera, è quello che lo rende così spaventoso».[28][29][30]

Il prequel Leatherface del 2017 fornisce molto più background al personaggio, mostrando che nel corso di un inseguimento della polizia dopo la sua fuga da un ospedale psichiatrico, è stato colpito a entrambe le guance. Quindi indossa una maschera anche perché è stato sfigurato.

Il remake del 2003 racconta una differente ragione del perché Faccia di cuoio indossa una maschera. Da bambino, una grave deformità al viso gli portò via gran parte del naso e lo rese soggetto alle crudeli prese in giro dei coetanei. Prima di uccidere, indossa pelli di animali, panni e maschere di cuoio che gli coprono la parte bassa del volto. In seguito, comincia a indossare la pelle delle sue vittime umane che scuoia, indossando i loro volti come maschere. In contrasto al film del 1974, Leatherface non sembra avere maschere diverse a seconda delle occasioni e del suo stato emotivo, e cambia maschera solo occasionalmente. Appare brevemente senza maschera in una scena del remake, dove il suo viso sfigurato dalla deformità mostra segni di degenerazione dei tessuti e la mancanza del naso.

Travestitismo ed ambiguità sessuale

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Storici e studiosi di cinema hanno evidenziato il comportamento caratteristico di Leatherface, ovvero il travestitismo e l'ambiguità sessuale, sia nel film originale che in alcuni film successivi della saga.[31] Travestitismo ed aspetti effeminati del personaggio furono influenzati direttamente da Gein, che aveva tentato di "diventare una donna" attraverso l'uso di un abito ricavato dal torso di una donna,[32] proprio come Faccia di cuoio assume il ruolo della madre assente durante il climax del film originale.[33] Il lato femminile del personaggio è stato notato da Alexandra Heller-Nicholas e Kim Newman come una presa in giro dei ruoli familiari tradizionali. Come entrambi i critici avrebbero notato, indossando le sue maschere da "Vecchia Signora" e da "Ragazza Dolce", Leatherface assume il ruolo e la personalità materna in una famiglia apparentemente composta solo da uomini.[34] Ulteriori punti di interesse, come gli abusi che Leatherface subisce dalla sua famiglia mentre indossa le versioni femminili delle maschere, sono stati notati da Heller-Nicholas come una trasformazione del personaggio da custode della famiglia a "vittima di genere della violenza maschile".[35]

Il quarto film esplora apertamente l'ambiguità sessuale del personaggio e quello che Henkel ha definito il suo "lato femminile e materno", poiché riteneva che la sessualità confusa del personaggio aggiungesse un livello di complessità alla sua natura orribile. Le origini dell'ambiguità sessuale del personaggio rappresentata nel film originale sono state prese in considerazione nel prequel del 2017, con Sherwood che ha rivelato di aver originariamente scritto nella sceneggiatura che Jedediah viene adottato da una famiglia che desiderava una bambina, costringendolo a indossare abiti femminili. Questo punto della trama non è stato inserito nel montaggio finale del film dopo essere stato rimosso nelle bozze successive. Durante lo sviluppo, i registi considerarono persino l'idea di far credere al pubblico che il personaggio di Jessica Madsen potesse diventare Faccia di cuoio: «Non era un'idea così folle da avere considerando la passione che Leatherface aveva per i vestiti e il trucco nei film precedenti».[36]

Interpreti

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Tre degli attori che hanno interpretato Leatherface (R.A. Mihailoff, Bill Johnson e Gunnar Hansen) in The Texas Chain Saw Massacre (1974), The Texas Chainsaw Massacre 2 (1986) e Leatherface: The Texas Chainsaw Massacre III (1990) alla convention Days of the Dead Indianapolis del 2012

Il personaggio di Leatherface nei nove film della serie, è stato interpretato da otto attori diversi. L'attore Andrew Bryniarski è l'unico ad avere interpretato due volte il personaggio di Thomas Hewitt/Leatherface nel remake/reboot del 2003, e nel prequel del film stesso.

Il ruolo di Leatherface è noto per essere fisicamente ed emotivamente impegnativo, con gli attori costretti a eseguire le necessarie azioni associate al ruolo in condizioni di lavoro estenuanti, pur conferendo profondità emotiva al personaggio.[37][38]

Gunnar Hansen fu il primo a interpretare il ruolo di Leatherface, sostenendo un provino dopo aver sentito da un amico di un gruppo di registi che stavano girando un film horror e cercavano qualcuno che interpretasse un "assassino pazzo". I registi rimasero colpiti dalla figura imponente dell'attore e in seguito lo scelsero per il ruolo. Durante il suo primo incontro con i registi, Hooper spiegò dettagliatamente il personaggio a Hansen, descrivendo Faccia di cuoio come un uomo mentalmente ritardato e pazzo, il che rendeva il personaggio violento e imprevedibile.[39] Hansen sperimentò diversi toni e registri vocali per trovare la voce giusta per il personaggio. Visitò anche una scuola per bambini disabili ad Austin, osservando come si muovevano e parlavano gli studenti, nel tentativo di trovare il movimento e il comportamento corretti.[40] Il ruolo si dimostrò impegnativo sia fisicamente sia mentalmente per l'attore, che dovette lavorare sedici ore al giorno sette giorni su sette in condizioni climatiche estremamente calde con un tasso di umidità molto alto.[41][42] Hansen fu inoltre tenuto separato dagli altri membri del cast e invitato a non socializzare, perché i registi volevano che la paura degli altri attori fosse genuina.[43] La stessa maschera che indossava non gli permetteva una visibilità perfetta, in quanto i buchi per gli occhi erano piuttosto piccoli.[44] Questo problema si rivelò di una certa gravità quando, mentre stavano girando la scena dove Leatherface uccide Kirk (William Vail), Hansen inintenzionalmente fece un occhio nero all'attore dopo averlo colpito in faccia con un finto martello di scena.[45] La celebre scena finale dove Faccia di cuoio rotea furiosamente la motosega in aria, fu parzialmente improvvisata sul set il giorno delle riprese[46][47], essendo il frutto della reale frustrazione di Hansen verso la fine del film.[48]

Bill Johnson fu ingaggiato per interpretare Leatherface nel sequel del film originale, Non aprite quella porta - Parte 2. Johnson, che non aveva mai visto il film originale, lo visionò il giorno prima della sua audizione e dichiarò di essere rimasto molto impressionato da esso.[49] Ciononostante, decise di dare una sua personale interpretazione del personaggio, scegliendo di "non mettersi nei panni di Gunnar" pur rispettando la precedente visione del personaggio, anche perché in questo secondo capitolo il taglio del film era quello di una commedia splatter. Conoscendo le esigenze fisiche richieste per il ruolo, Johnson si sforzò di fare il miglior lavoro di recitazione possibile per il personaggio, traendo ispirazione dalla dedizione del cast e della troupe. Gli stuntmen Bob Elmore e Tom Morga furono le controfigure di Johnson. Elmore interpretò la maggior parte delle scene d'azione del personaggio, incluso il duello finale a colpi di motosega con Dennis Hopper.

Durante lo sviluppo del terzo film della serie, si decise che Leatherface avrebbe dovuto avere un ruolo più centrale come star principale del film, un ruolo da protagonista all'interno della sua famiglia cannibale.[50] L'attore ed ex wrestler professionista Randal Allen "R.A." Mihailoff fu scritturato per il ruolo in Non aprite quella porta - Parte 3.

Il regista Kim Henkel volle un tipo che fosse "androgino ed imponente allo stesso modo" per il ruolo di Leatherface in Non aprite quella porta IV. A tal fine, il cantautore e attore Robert "Robbie" Jacks fu scelto per il ruolo,[51] con Andy Cockrum come sua controfigura in alcune scene.[52] Secondo Jacks, che era omosessuale: «L'androginia di Leatherface era in un certo senso solo insinuata nel primo film, ma a causa dei tempi e del budget, non fu realmente messa in risalto». L'artista degli effetti speciali Joshua "J.M." Logan dichiarò che Jacks si impegnò a dare vita al personaggio, trascorrendo ore durante il processo di trucco.

L'attore ed ex culturista Andrew Bryniarski fu ingaggiato per interpretare Leatherface nel remake del 2003 del film originale. Bryniarski, grande fan del film del 1974, apprese dal produttore Michael Bay che egli stava lavorando al remake dopo averlo incontrato durante una festa e gli disse subito che avrebbe fatto pressioni con fermezza per il ruolo di Faccia di cuoio.[53] Per prepararsi al ruolo, l'attore, alto 1,96 metri e pesante 123 chili, si nutrì con una dieta a base di petto di manzo e pane bianco, ingrassando di altri 16 chili. In aggiunta, Bryniarski si documentò a fondo sul film originale di Hooper e sui crimini di Gein per giungere alla sua interpretazione del personaggio e calarsi nella parte.

Volendo evitare di scritturare qualcuno troppo in forma, tipo "culturista", il produttore Carl Mazzocone optò per qualcuno con una statura imponente ma che "avesse anche un po' di pancia". Fu quindi scelto l'attore Daniel "Dan" Yeager per il ruolo di Leatherface in Non aprite quella porta 3D. John Luessenhop ricordò di avere incontrato l'attore alto 1,98 a una festa organizzata da un amico di Yeager e da Mazzocone.[54][55] Per la sua interpretazione personale del personaggio, Yeagar volle adottare un'andatura goffa e barcollante per Leatherface, poiché riteneva che [Leatherface] avesse una "fisicità compromessa" a causa dell'infortunio alla gamba riportato nel primo film. Yeagar ammise in seguito che i movimenti eseguiti per il personaggio lo influenzarono fisicamente per un po', dopo la fine delle riprese.

Nel 2017 l'attore inglese Sam Strike fu scritturato per interpretare Leatherface nel prequel dallo stesso nome, mentre Boris Kabakchief interpretò il personaggio da bambino.[56] Strike si unì al cast del film dopo aver letto la sceneggiatura, che a suo parere, per essere un film horror, era molto incentrata sui personaggi.

Nel capitolo del 2022 del franchise, i produttori Fede Álvarez e Rodo Sayagues volevano un Leatherface più vecchio, ma che fosse una sorta di mostro inarrestabile simile a Michael Myers nella versione del 2018 di Halloween.[57] L'attore e regista Mark Burnham fu scelto per il ruolo, in parte per la sua imponente statura e fisicità, in parte perché Álvarez credeva egli fosse un'ottima continuazione della rappresentazione del personaggio data dal defunto Hansen nel primo film originale della serie.[58]

  1. Non aprite quella porta (The Texas Chainsaw Massacre, 1974): Gunnar Hansen
  2. Non aprite quella porta - Parte 2 (The Texas Chainsaw Massacre 2, 1986): Bill Johnson
  3. Non aprite quella porta - Parte 3 (Leatherface: The Texas Chainsaw Massacre III, 1990): R.A. Mihailoff
  4. Non aprite quella porta IV (Texas Chainsaw Massacre: The Next Generation, 1994): Robert Jacks
  5. Non aprite quella porta (The Texas Chainsaw Massacre, 2003): Andrew Bryniarski
  6. Non aprite quella porta - L'inizio (The Texas Chainsaw Massacre: The Beginning, 2006): Andrew Bryniarski
  7. Non aprite quella porta 3D (Texas Chainsaw 3D, 2013): Dan Yeager
  8. Leatherface (2017): Sam Strike
  9. Non aprite quella porta (Texas Chainsaw Massacre, 2022): Mark Burnham

Leatherface fece la sua prima apparizione nel film originale Non aprite quella porta del 1974. Qui, è raffigurato mentre indossa la pelle umana delle sue vittime come maschera. Lui e la sua famiglia catturano e uccidono uno a uno un gruppo di adolescenti che invadono la loro proprietà. Solo una ragazza riesce a sfuggire al massacro.

La seconda apparizione del personaggio risale al sequel del 1986, Non aprite quella porta - Parte 2. Il film rivela che Leatherface e la sua famiglia sono in fuga e sono braccati dallo zio di una vittima precedente. Leatherface e gran parte della sua famiglia vengono apparentemente uccisi quando una granata esplode nel loro nascondiglio. In Non aprite quella porta - Parte 3 (1990), il personaggio appare insieme ai nuovi membri della famiglia mentre catturano una giovane coppia che si perde nelle strade secondarie del Texas. Leatherface alla fine viene messo fuori combattimento e lasciato annegare in una palude. In seguito si scopre che è sopravvissuto, emergendo dalla palude con la sua motosega. In Non aprite quella porta IV (1994), un gruppo di adolescenti che partecipano al ballo di fine anno del liceo si imbatte in Leatherface e nella sua famiglia adottiva; tutti tranne uno vengono uccisi.

Leatherface ritorna nel remake del 2003 del film originale. Qui, lui e la sua famiglia uccidono un gruppo di giovani. Leatherface perde un braccio nel combattimento con uno degli adolescenti, prima di uccidere diversi agenti di polizia che indagavano sulla casa della sua famiglia. Non aprite quella porta - L'inizio (2006) fornisce un retroscena su come Leatherface e la sua famiglia siano diventati cannibali. Descrive anche perché lui indossa una maschera di carne umana. Durante tutto il film, Leatherface e la sua famiglia torturano e uccidono due coppie mentre attraversano la contea di Travis, in Texas.

Non aprite quella porta 3D (2013) è un sequel diretto del film originale del 1974. Ambientato 40 anni dopo l'originale, Leatherface vive in isolamento. È solo quando arriva sua cugina Heather, appena scoperta, che Leatherface emerge per commettere una nuova serie di omicidi. Un prequel del film originale, intitolato Leatherface, è uscito nell'ottobre 2017. È incentrato su Leatherface/Jedidiah che viene ricoverato in un istituto dopo che la sua famiglia ha ucciso la figlia di un agente delle forze dell'ordine. Fugge dall'ospedale psichiatrico anni dopo. Jedidiah subisce un grave trauma fisico al volto da parte delle forze dell'ordine. Alla fine li uccide e usa la loro pelle per creare la sua prima maschera per nascondere il suo volto sfigurato.

In Non aprite quella porta del 2022, film che si ricollega direttamente all'originale del 1974, dopo quasi cinquant'anni di latitanza, Leatherface torna a uccidere massacrando un gruppo di giovani amici idealisti che accidentalmente sconvolgono il suo piccolo mondo personale in una remota cittadina del Texas.

Il personaggio è conosciuto come:

Impatto culturale e riferimenti in altri media

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Una statua da collezione raffigurante Leatherface, prodotta dalla Sideshow Collectibles
 
Un cosplayer di Leatherface al Wondercon nel 2015
«Ciò che sarebbe rimasto impresso nei decenni successivi all'uscita di Non aprite quella porta è stata la sua immagine più indelebile e da incubo: uno psicopatico muto e corpulento con un grembiule da mattatoio, con una ciocca di capelli neri che spunta da dietro la maschera che non si toglie mai, che brandisce una motosega... la sua bizzarra prima apparizione ha in parte lo stesso primitivo shock della scena della doccia in Psyco»
— Il critico Owen Gleiberman a proposito dell'impatto di Leatherface[59]

Sin dal suo debutto nel 1974, Leatherface si è guadagnato la reputazione di iconico ed influente personaggio nel genere horror,[60] responsabile dell'affermazione dell'uso di strumenti convenzionali come armi del delitto, nonché dell'immagine di un assassino grande, silenzioso e privo di personalità. La sua caratteristica maschera di pelle e la motosega sono diventate da allora immagini immediatamente riconoscibili nella cultura popolare.[61] Diversi storici e critici del cinema hanno scritto che Faccia di cuoio è diventato un modello e un'ispirazione per personaggi successivi come Jason, Michael Myers e molti altri.[62] L'autore Jim Harper ha osservato che Leatherface continua a influenzare innumerevoli cattivi degli slasher dopo il successo del film originale, con i molti film emersi in seguito che tentano di replicare lo stesso impatto scioccante associato al personaggio con un successo limitato. Leatherface è stato elencato dai critici[63] e da diverse pubblicazioni sui media come uno dei più grandi cattivi dei film horror di tutti i tempi. Come ha sostenuto la pubblicazione online Comic Book Resources, il personaggio è reso ancora più efficace dall'avergli associato la sua controparte nella vita reale, Ed Gein, "in un modo che Jason o Freddy non potrebbero mai eguagliare". Leatherface si è piazzato in vetta alla classifica The 33 Scariest Horror Villains of All Time del sito Thrillist, con l'autore che descrive il personaggio come "la più pura distillazione cinematografica di improvviso, casuale e indicibile terrore".[64] La rivista statunitense Alternative Press ha dichiarato Leatherface il più terrificante cattivo horror di tutti i tempi, nella lista 27 Iconic Horror Villains.[65] In un sondaggio dei lettori di Rolling Stone, Leatherface si è classificato al sesto posto tra i migliori dieci cattivi horror di sempre.[66] Si è inoltre classificato al quindicesimo posto nella lista The 100 Best Horror Movie Characters della rivista Empire.[67] George Wales di GamesRadar posizionò Leatherface al numero 63 nella lista 100 Greatest Movie Villains of All Time, scrivendo: "Sebbene il membro più terrificante della famiglia sia sicuramente il nonno disseccato, Leatherface ne è l'icona, e a ragione. Dai suoi stridenti versi di rabbia animaleschi all'andatura barcollante, è un mostro in abiti maschili (e occasionalmente femminili)."[68] Insider lo classificò al numero 14 nella lista 50 Greatest Movie Villains of All Time da loro redatta.[69] Il critico cinematografico Tim Dirks del sito Filmsite.org aggiunse Leatherface alla sua lista delle "più grandi entrate cinematografiche di tutti i tempi" basandosi sulla scena in cui il personaggio appare e uccide Kirk con un martello sbattendo poi violentemente la porta.[70]

Nel corso degli anni, svariati media di intrattenimento hanno fatto riferimento o incluso il personaggio:

  • Nel cortometraggio animato La notte del papero vivente della serie Merrie Melodies del 1988, Leatherface è uno dei clienti di una discoteca frequentata da mostri nel sogno di Daffy Duck.
  • Nel film Sleepaway Camp II: Unhappy Campers del 1988, l'antagonista della serie Angela Johnson si traveste da Leatherface mentre uccide diverse persone.
  • La commedia Transylvania Twist del 1989 include una parodia di Leatherface, insieme a Jason e Freddy Krueger nel prologo del film dove tutti inseguono e vengono successivamente sconfitti da una giovane donna, sottolineando che sono dei "dilettanti".[71]
  • Il film TV Bloodsuckers del 2005 mostra un clan di vampiri chiamato "Leatherfaces", in omaggio al personaggio.[72]
  • Una parodia pornografica del 2008 intitolata The Texas Vibrator Massacre include una versione del personaggio che al posto della motosega, utilizza un vibratore gigante sulle sue vittime.[73]
  • Nella parodia demenziale Horror Movie del 2009, il personaggio di "Pleatherface" è una smaccata parodia di Leatherface.[74]
  • Nel Classico Disney Lilo e Stitch, c'è una scena in cui Stitch impugna brevemente una motosega per attaccare Jumba e la impugna imitando Leatherface.
  • Nel film Natale a Miami c'è un serial killer che fa a pezzi le sue vittime, spesso con una motosega, e dopo, come macabra usanza, si nutre di testicoli umani: una parodia di Leatherface e di Non aprite quella porta.[senza fonte]

Televisione

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Videogiochi

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  • Nel 1983 la Wizard Video pubblicò un videogame tratto dal film originale del 1974 per l'Atari 2600.[75] Nel gioco, il giocatore assume il ruolo di Faccia di cuoio che cerca di uccidere dei passanti mentre deve scansare degli ostacoli come teschi di mucca e simili. Essendo uno dei primi videogiochi a tema horror, The Texas Chainsaw Massacre suscitò polemiche alla sua uscita per il contenuto violento; vendette poche copie, in gran parte a causa del fatto che molti negozi si rifiutarono di metterlo in vendita.[76][77]
  • Nel videogioco GTA: San Andreas ci sono alcuni riferimenti a Leatherface e grazie a delle MOD per PC è possibile farlo apparire nel gioco per affrontarlo.
  • Nel videogioco Juiced 2: Hot Import Nights è presente un personaggio di nome Bobby Sawyer, un riferimento a Leatherface.
  • Leatherface appare come personaggio giocabile nel videogioco picchiaduro Mortal Kombat X, distribuito come pacchetto DLC assieme al "collega" Jason Voorhees e ad altri due personaggi del cinema: lo Xenomorfo e il suo rivale Predator. Nel suo finale personale, Leatherface è integrato nel mondo di Mortal Kombat ed è innamorato di Cassie Cage, che cerca di conquistare donandole le proprie "maschere", tra cui quella di Shinnok. Al rifiuto della ragazza, Leatherface la fa a pezzi e fabbrica una nuova maschera dal viso di Cassie. Il personaggio è disponibile in tre versioni differenti: quella classica con il grembiule da macellaio del film originale del 1974, quella con la maschera da donna truccata e il completo nero del finale dello stesso film e una versione simile a quella del remake del 2003. Ogni variante possiede abilità diverse e uno stile di combattimento personale. Il personaggio utilizza come armi sia il martello sia la motosega.
  • Faccia di cuoio compare anche nel videogioco Dead by Daylight come killer giocabile sotto il nome Il Cannibale.
  • Skin di Leatherface sono presenti nei videogiochi Fortnite, Call of Duty: Modern Warfare e Call of Duty: Warzone.
  • Il gruppo musicale punk rock britannico "Leatherface" degli anni '90, prende il suo nome dal personaggio di Non aprite quella porta.
  • La vecchia maschera di Corey Taylor, cantante degli Slipknot, era ispirata all'aspetto di Leatherface nel remake del 2003.
  • La canzone Too Much Blood dei Rolling Stones, fu parzialmente ispirata dal film originale e cita Leatherface nel testo.[78]
  • La band death metal Mortician ha basato le proprie canzoni Hacked Up for Barbecue (1997) e Chainsaw Dismemberment (1999) sul personaggio.[79]
  • I Ramones scrissero il brano Chain Saw (1976) dopo aver visto Faccia di cuoio nel film originale.[80]
  • Paul Roland omaggiò il personaggio nel suo album Nevermore del 2008.[81]
  • Il rapper 21 Savage ha incluso il personaggio nel video musicale della sua canzone Glock in My Lap.[82]

Fumetti

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Wrestling

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  • Il lottatore Michael Penzel lottava in Giappone con il ring name Leatherface e si presentava sul ring vestito come il personaggio del film.[83][84][85]
  • A fine anni novanta il wrestler Terry Funk lottò per qualche periodo con l'identità di "Chainsaw Charlie", un boscaiolo pazzo chiaramente ispirato a Leatherface, e saliva sul ring brandendo una motosega.

Modellismo

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L'iconico aspetto di Leatherface nei vari film della serie, ha ispirato nel corso degli anni numerose action figure, statue e statuine che ne ritraggono le fattezze.[86] Le società più attive sul mercato in questo senso sono state McFarlane Toys[87], NECA[88], Mezco Toyz[89] e Sideshow Collectibles.[90]

Pubblicità

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Bibliografia

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