Messina

comune italiano, capoluogo dell'omonima città metropolitana in Sicilia
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(latino)
«Messana Nobile Siciliae Caput»
(italiano)
«Messina, nobile capitale della Sicilia»

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Messina \me's:ina\ (Missina \mɪ's:ina\ in siciliano) è una città siciliana detta anche "porta della Sicilia"[senza fonte] e anticamente Zancle e Messana[senza fonte]. Si trova sullo Stretto che ne porta il nome. Il comune conta 245.159 abitanti[1] ed è la terza città di rango metropolitano della Sicilia[2].

Messina è il tredicesimo comune d'Italia per numero di abitanti e su di esso, e in misura minore sulla dirimpettaia Reggio Calabria, gravita la vasta regione siculo-calabra dello Stretto.

L'Area metropolitana di Messina, come delimitata con decreto del Presidente della Regione Siciliana del 10 agosto 1995, comprende 51 comuni per una superficie di 1.185 km2, che in una ininterrotta conurbazione costiera di 135 chilometri vanno dalla piana di Milazzo alla baia di Taormina e Giardini-Naxos, includendo le Isole Eolie. Questa area, la quinta del Mezzogiorno e l'undicesima italiana, conta 479.404 abitanti, dei quali 66.539 risiedono nella fascia di gravitazione ionica e 166.542 in quella tirrenica.[3]

Ricostruita per intero dopo il terribile sisma e maremoto del 1908, e successivamente dopo i bombardamenti prima inglese a partire dal 1941-1942 (con inizio delle incursioni già dal giugno 1940) e poi anglo-americani dal 1943, la città con il suo porto, tra i più grandi e trafficati del Mediterraneo è scalo dei traghetti per il Continente, importante e storica sede universitaria,fondata nel 1548, (la seconda in Sicilia) e frequentato centro balneare.

Geografia

 
Il territorio del comune di Messina nella provincia.
 
Veduta del porto di Messina con la caratteristica falce e di parte della città.

Situata nell'angolo nord est della Sicilia, sulla sponda occidentale dello Stretto di Messina (Mar Ionio)— altitudine 3 m s.l.m. — ha superficie comunale di 211,73 km² e coordinate geografiche 38°11′N 15°33′E. Per estensione, Messina è la città siciliana più grande.

A circa 90 Km da Catania e circa 230 km da Palermo, stretta tra le coste ionica e tirrenica ed i monti Peloritani, si affaccia con il suo grande porto naturale (militare e commerciale), chiuso dalla penisoletta a forma di falce di San Ranieri, di fronte a Villa San Giovanni e poco più a Nord rispetto a Reggio Calabria.

La città si sviluppa prevalentemente in senso longitudinale lungo la costa dello Stretto senza soluzione di continuità da Giampilieri Marina a Capo Peloro per 34 kilometri nella fascia jonica. La fascia tirrenica, di 24 km, si estende da Capo Peloro a Orto Liuzzo. L'area urbana centrale, che può essere racchiusa tra i torrenti Annunziata e San Filippo — oggi coperti dal piano stradale, — è lunga circa 12 km, con scarsa propensione verso ovest dovuta ai contrafforti collinari dei Peloritani, che impediscono lo sviluppo di un ampio reticolato urbano geometrico in detta direzione. L'estrema vicinanza dei monti conferisce alla parte occidentale della città una certa pendenza, superata con scalinate e attraversata dalla panoramica circonvallazione a monte. Sono presenti numerose "intrusioni urbane" verso l'interno collinare in corrispondenza delle brevi pianure dei torrenti, che tendono a inglobare come quartieri alcuni dei più antichi casali del territorio cittadino (i cosiddetti "Villaggi", che sono 48).

Messina è al centro di una zona agricola, con la produzione di agrumi (tra cui il limone Interdonato, l'arancio, il mandarino e il mandarancio o clementina), frutta, ortaggi e dei vini D.O.C. Faro e Mamertino. La città è sede universitaria dal 1548, dell'Arcidiocesi Protometropolitana di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela ed Archimandritato del Santissimo Salvatore e di un'antica Fiera Internazionale. Il porto è anche sede di un antico Arsenale militare e di cantieri navali civili (Rodriguez e Palumbo).

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Messina.

La città si caratterizza per il clima mediterraneo, con escursioni termiche molto contenute in ogni stagione.

L'inverno, piuttosto breve, presenta rarissimi episodi di freddo. L'estate è moderatamente calda ma piuttosto afosa, con la brezza di mare che tende a contenere i valori massimi di temperatura; soltanto in presenza di venti meridionali, durante le ondate di calore è possibile raggiungere i 40°C.

Le precipitazioni sono superiori agli 800 mm, concentrate prevalentemente tra l'autunno e l'inverno.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Messina.
 
Lo Stretto di Messina in una antica incisione
 
Tarì d'argento di Ferdinando il Cattolico, re di Spagna e Sicilia (1479-1516) coniato nella zecca di Messina

Messina venne fondata dai Greci intorno al 730 a.C., con il nome di Zancle. I Romani la conquistarono nel 264 a.C. e dopo la caduta dell'impero romano fu prima in possesso dei Bizantini e quindi degli Arabi. Nel 1060 venne conquistata dai Normanni.

Sotto i domini svevo angioino aragonese, Messina raggiunse grande prosperità, divenendo capitale del Regno di Sicilia assieme a Palermo (il Regno di Sicilia comprese per lunghi periodi anche tutta l'Italia meridionale) e, grazie al suo porto, uno tra i primissimi centri commerciali e tra le più grandi, fiorenti ed importanti città del mar Mediterraneo. Fu, per lunghi secoli, la città siciliana più ricca, seconda nel Mezzogiorno d'Italia solo a Napoli.

Nel 1674 si ribellò alla Spagna e ne subì successivamente la repressione. Fu toccata da un grave terremoto nel 1783. Entrò a far parte del Regno d'Italia dopo la spedizione dei Mille garibaldina del 1860. Nel 1908 subì le distruzioni di un altro terribile terremoto e ancora dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Antichi nomi della città

  • Dankle/Zankle (termine siculo per "falce", ad indicare la singolare forma del porto naturale), età pre-greca e greca
  • Messene(Μεσσήνη), età greca (in seguito all'insediamento di profughi provenienti dalla Messenia agli inizi del V secolo a.C.)
  • Messana, età romana
  • Messina, dall'età bizantina ad oggi

Evoluzione demografica

La città ha raggiunto una soglia massima di 274.000 abitanti alla fine degli anni ottanta dopo di che, ha cominciato a perdere popolazione (1000 persone l'anno). Ciò avviene soprattutto a causa della cronica crisi occupazionale che attanaglia la città. Un secondo motivo è poi la fuoriuscita di quote di popolazione verso i comuni limitrofi che contano oltre 60.000 abitanti. La contrazione del censimento del 1911 fu dovuta al catastrofico terremoto del 1908; le vittime, in realtà, furono molte di più di quello che potrebbe apparire facendo una semplice sottrazione matematica fra i dati di quel censimento e quello precedente, perché la città, quasi interamente spopolata, venne poi ripopolata da gente proveniente da altre zone. Ad oggi le famiglie messinesi "originali", che cioè abitavano la città da prima del 1908, sono pochissime. Abitanti censiti[4]

Onorificenze conferite alla città

Messina ha ricevuto per la sua storia ben tre medaglie d'oro:

  •  
    Nastro della medaglia d'oro al valor civile
    Medaglia d'oro al valor civile (3 ottobre 1959), perché "nobile e antica città della Sicilia duramente provata da calamità naturali e da eventi bellici, con impavida tenacia e sublime abnegazione da parte di tutta la sua popolazione, due volte risorgeva dalle macerie, mantenendo fiero ed intatto il suo amore di Patria. 1941 - 1943."

Monumenti e luoghi d'interesse

Nel corso dei secoli vari eventi distruttivi, sia ad opera umana che naturali, hanno devastato la città, che oggi presenta un aspetto moderno, frutto soprattutto delle ultime ricostruzioni dopo il terremoto del 1908 ed i bombardamenti dal 1940 al 1943. Molte delle opere d'arte e degli edifici realizzati nei secoli sono andati perduti, ma la città conserva ancora esempi monumentali di assoluta rilevanza.

Chiese

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Messina.
 
Duomo
File:Badiazza0008.jpg
La Badiazza
 
Santa Maria di Mili
  • Basilica Cattedrale Protometropolitana, dedicata a Santa Maria Assunta, bizantina, ricostruita alla fine del XII secolo e con numerosi altri rifacimenti. Conserva numerose opere d'arte. Al suo interno degno di nota è l'organo: è il secondo più grande d'Italia (il primo è quello del Duomo di Milano), e il terzo in Europa, con 5 tastiere, 170 registri, 16.000 canne distribuite nei due lati del transetto, dietro l'altare, sulla porta maggiore e sull'arco trionfale. È opera della ditta Tamburini di Crema del 1948. Il campanile all'esterno ha il più grande ed il più complesso orologio meccanico ed astronomico del mondo realizzato da una ditta di Strasburgo: inaugurato nel 1933 tutti i giorni a mezzogiorno le varie statue si muovono in modo spettacolare al suono dell'Ave Maria di Schubert.Le figure del campanile ricordano la Guerra del Vespro del 1282: Il Leone in cima rappresenta il Popolo Siciliano vittorioso su Carlo d'Angiò e l'esercito guelfo inviato dal papa contro la Sicilia; Dina e Clarenza rappresentano le donne di Messina che aiutarono gli uomini a difendere la Città; Il galletto in mezzo alle due statue femminili rappresenta l'esercito franco-papale; la chiesa che scompare ricorda il Colle della Caperrina, luogo della battaglia del 6 e 8 agosto 1282 ultimo tentativo di Carlo d'Angiò di entrare in Città dalle colline a ovest.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Messina.
  • Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani, eretta tra XII e XIII secolo forse sui resti di un preesistente tempio pagano
  • Chiesa concattedrale del Santissimo Salvatore, sede dell'Archimandritato
  • Sacrario di Cristo Re, possiede la "Campana di Cristo Re" posta in cima alla torre ottagonale (XII secolo) del santuario. Venne fusa a Padova (fonderia Colbachini) e inaugurata nel 1934. Ha un diametro di 2,66 m., pesa oltre 13 tonnellate ed è la terza campana d'Italia per grandezza. Suona ogni sera al tramonto (varia l'orario a seconda dei periodi dell'anno) in memoria dei caduti messinesi della prima guerra mondiale le cui spoglie sono conservate nel sacrario.
  • Santuario della Madonna di Montalto sul colle della Caperrina, ricostruito dopo il terremoto.
  • Chiesa di Sant'Elia , del XVI secolo, a navata unica.
  • Chiesa di San Gregorio , del XVI secolo.Il campanile della caratteristica forma elicoidale si edificò nel 1717 su progetto del Juvarra. Ancora al 1743 Pietro Passalacqua adorna la facciata della chiesa su disegni di Filippo Juvarra. Venne distrutto dal terremoto del 1908.
  • Chiesa della Madonna delle Grazie, nel villaggio Pace, costruita nel XVII secolo su progetto di Simone Gullì. Distrutta dal terremoto, è stata ricostruita.
  • Chiesa di Santa Maria della Valle detta "Badiazza", chiesa-fortezza di epoca normanna, nell'alta valle del torrente Ritiro
  • Chiesa ed ex monastero basiliano di Santa Maria di Mili in Mili San Pietro, fondata nel XI secolo e quindi allungata nel XVI.Nel sito fu sepolto il figlio di Ruggero d'Altavilla , morto in combattimento a Siracusa
  • Chiesa di S.Maria Alemanna risalente alla metà del duecento è l'unico esempio di architettura gotica in Sicilia

Palazzi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi di Messina.
  • Teatro Vittorio Emanuele II, in precedenza "Teatro Sant'Elisabetta", di stile neoclassico. Il soffitto interno è decorato da Renato Guttuso
  • Palazzo dell'INA(Istituto Nazionale Assicurazioni) edificato su progetto dell' ingegnere Guido Viola nel 1935 tra il Palazzo della Dogana ed il Banco di Sicilia con la monumentale porta.
  • Palazzo Cerruti - Bisazza , nella via Lepanto, all´incrocio della via Cesare Battisti e riconoscibile dall'inconfondibile Maghen David o "stella di Davide" inserita nelle inferriate dei balconi.
  • Palazzo dell'Università, costruito su disegno di Giuseppe Botto nel 1927.
  • Palazzo del Governo, costruito nel 1920 su progetto dell'architetto Cesare Bazzani. Occupò quasi per intero l'area della cinquecentesca chiesa di S. Giovanni dei Cavalieri di Malta, della quale rimane soltanto, sul retro del Palazzo, la magnifica Tribuna.
  • Palazzo della Camera di Commercio, costruito dopo il terremoto del 1908 su progetto dell'architetto messinese Camillo Puglisi Allegra.
  • Palazzo della Provincia, o "Palazzo dei leoni", fu costruito nel 1914 dall'architetto Alessandro Giunta sull'area dell'antica chiesa di Sant'Agostino.
  • Palazzo della Dogana, opera di Giuseppe Lo Cascio dopo il terremoto del 1908, in stile liberty. Sul luogo ove, fino al 1783, sorgeva il grande Palazzo Reale.
  • Palazzo del Banco di Sicilia, costruito nel 1926 con norme antisismiche su progetto di V. Vinci.
  • Stazione ferroviaria, costruita nel 1939 dall'architetto Mazzoni, prospetta sulla centrale piazza della Repubblica, al cui centro spicca una fontana del 1905.

Altri monumenti

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Il monumento a Don Giovanni d'Austria.
  • Monumento ai caduti
Si trova in piazza "Unione Europea" (Municipio), eretto nel 1936, dallo stile sobrio ed essenziale ma severo. Sul podio, davanti ad una stele, l'imponente gruppo bronzeo raffigurante un aviere, un marinaio ed un fante.
  • Monumento alla batteria siciliana Masotto
Ricorda la batteria Masotto, caduta ad Adua nella campagna eritrea; il gruppo in bronzo, raffigurante tre soldati in atteggiamenti epici, fu modellato da Salvatore Buemi nel 1897.
  • Porta Grazia
Monumentale porta d'accesso alla Cittadella (XVII secolo), opera di Domenico Biondo e figli. Nel 1961 fu smontata dal luogo di origine e ricollocata nella centrale piazza "Casa Pia".
  • Statua di Messina riconoscente per la concessione del Portofranco
Raffigura la Città riconoscente verso Ferdinando II di Borbone per la concessione del Porto Franco. È opera del 1859 del messinese G. Prinzi e si trovava, prima del 1908, all'interno del Municipio. Oggi si trova al centro della piazzetta "G. Minutoli", di fronte al porto con l'imponente mole del retrostante Municipio per scenografico sfondo.
In marmo bianco, sorge su un alto basamento nella piazzetta "Immacolata di Marmo", a fianco del Duomo. È opera dello scultore messinese Ignazio Buceti (1758).
  • Statue di Ferdinando II e di Carlo III di Borbone

Fontane monumentali

 
La fontana di Orione ed il Duomo di Messina.
Sita in Piazza Duomo è opera di Giovanni Angelo Montorsoli (1553).
Seconda opera messinese di Giovanni Angelo Montorsoli (1557)
  • Fontana Senatoria
È collocata sul lato sud del Palazzo Municipale; si compone di una grande vasca circolare con al centro una stele che sostiene una grande tazza buccellata del 1619 recante sul bordo esterno, in sette targhe a rilievo, i nomi dei Senatori del tempo.
  • Fontana Falconieri
Fu eretta in piazza Ottagona (oggi piazza Filippo Juvara) nel 1842 per i festeggiamenti secolari in onore della Madonna della Lettera dall'architetto messinese Carlo Falconieri. Oggi si trova al centro di piazza Basicò.
  • Le Quattro Fontane
Eseguite tutte su disegni del romano Pietro Calcagni, poste ai quattro angoli tra via Austria (oggi via I Settembre 1847) e via Cardines, nuove arterie volute dal Senato di Messina nel 1572 per congiungere il Duomo al Palazzo Reale, furono eseguite in epoche diverse. La prima, nel 1666, da Innocenzo Mangani, la seconda, nel 1714, da Ignazio Buceti, le ultime due da ignoti artisti nel 1742. La decorazione è ispirata al mare; gli stemmi imperiali spagnoli e di Messina sormontano ciascuna fontana. Distrutte dal terremoto del 1908, ne sono state ricomposte solamente due nel sito originario. Le due mancanti sono custodite al Museo Regionale.
  • Fontana Bios
alla Passeggiata a Mare, realizzata dal pittore e scultore messinese Ranieri Wanderlingh.
  • Fontana dei 4 cavallucci
in largo San Giacomo, alle spalle di Piazza Duomo. Secondo lo storico Cajo Domenico Gallo fu eretta nel 1742 in occasione della festa della Madonna della Lettera, scolpita dal catanese Giovan Battista Marino.
  • Fontana del Brugnani e Fontana in ghisa
all'interno della Fiera campionaria, la prima scolpita nel 1738 dal messinese Ignazio Brugnani. Fino al 1908 si trovava nel cortile del monastero di S. Gregorio Magno, sotto Montalto. I gravi danni subiti sono stati restaurati nel 1980. La seconda è opera di artigiani fonditori messinesi di fine '800.
  • Fontana della Pigna
in piazza Seguenza, è di stile settecentesco, sormontata da una grossa pigna da cui prende il nome. Si pensa provenga da un cortile del seminario arcivescovile.
  • Fontana di Piazza Repubblica
è del periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale e sfrutta i resti di una fontana del 1902, poi andata distrutta, realizzata da Leandro Caselli in occasione della realizzazione dell'acquedotto cittadino.
  • Fontana Gennaro
all'incrocio tra corso Cavour e via T. Cannizzaro, sarebbe opera del 1590 di Rinaldo Bonanno.
  • Fontana di Piazza Cairoli
inaugurata con la ristrutturazione della piazza, nel 2003.

Cimitero monumentale

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cimitero monumentale di Messina.

Il Cimitero monumentale è il secondo maggior cimitero d'Italia, dopo quello di Genova.

Principali castelli e fortificazioni

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Statua della Madonna della lettera sulla torre "Campana"
 
Forte Gonzaga
  • Castello del SS.mo Salvatore
Fu fatto edificare da Carlo V nel 1540 circa sul braccio estremo della falce portuale, nel luogo in cui un tempo esisteva l'antica sede dell'Archimandritato del SS. Salvatore. Sulla torre "Campana", posta all'estremità, si trova una stele di 60 metri di altezza, che sostiene una grande statua benedicente della Madonna della Lettera in bronzo dorato (alta 6 metri), opera di Tore Calabrò. La stele fu illuminata per la prima volta nel 1934 da papa Pio XI, che azionò dal Vaticano un radiocomando di Guglielmo Marconi; essa appare in tutto il suo splendore a chi giunge dal mare e in atto benedicente verso la prospiciente città.
  • Castel Gonzaga
È una delle fortificazioni di pregio di Messina, progettato dal Ferramolino nel '1540, nell'ambito del progetto di costruzione di nuove possenti mura e fortificazioni per la città di Messina, voluto da Carlo V, che resero la piazzaforte la più munita del bacino del Mediterraneo.Purtroppo ancora oggi, nonostante le pregevoli caratteristiche, risulta non fruibile al pubblico.
  • Real Cittadella
Imponente ma dimenticata costruzione militare a pianta stellare (5 baluardi), costruita dal 1678 al 1681, dopo la rivolta della città dagli spagnoli (1674 - 1678) a freno della cittadinanza e controllo del territorio, situata all'imboccatura della falce del porto. È il simbolo della restistenza dell'Esercito Duosiciliano conro l'invasione piemontese e garibaldina, fu infatti il penultimo presidio dei Borbone e l'ultimo della Sicilia ad arrendersi agli invasori il 12 marzo 1861. Nonostante l'abbandono di essa rimangono ancora imponenti resti, destinati ad accogliere un fuoriluogo Centro di Documentazione sull'Arte Contemporanea (CDAC).
  • Forte Cavalli
Ancora in ottimo stato di conservazione, la fortezza umbertina Cavalli domina la città dal un altezza di quasi 500 metri S.l.m. Si trova a due passi dal paese di Larderia ed offre il panorama di tutta la città fino al pilone di Torre Faro, vista ottima sullo stretto che servì negli anni a controllare le avanzate Francesi via mare, impegnati in quel periodo in una campagna di attacco alla Tunisia. Oggi Forte Cavalli è sede di diverse attività culturali e ricreative ed è visitabile.
  • Castello "Matagrifone" o "Roccaguelfonia"
  • Castellaccio
  • Sistema di fortificazioni antinvasive di fine 800 ,

composto da batteria costiere e dislocato lungo le sponde dello Stretto ed in parte sul versante tirrenico dell'aea peloritana

  • Resti della cinta muraria
Torre della Lanterna,
Torre di Contesse,
Torri Martello di Ganzirri e Faro,
Torre di Capo Peloro,
Torre di Marmora,
Torre Umbertina,
Stazione semaforica Spuria (anni 30)
  • Sistemi fortificati (f.a.m e f.a.t.)
Ancora ben presenti e conservati ma del tutto sconosciuti sia ai cittadini che agli "esperti"
  • Sistema costiero- contraereo f.a.m.(fronte a mare)
Edificato a partire da 1936 e costituito da una rete di batterie costiere, osservatori,

direzioni del tiro ecc , utili alla difesa costiera, antisom e contraerea del terriorio della città.

  • Sistema terrestre f.a.t. (fronte a terra)
Edificato tra il 1942 ed il 1943, costituito da una serie di fortificazioni (bunker, piazzole varie ecc) che cingono il perimetro della città, difendendolo da tentativi di penetrazione nemica

Parchi e giardini

  • Villa "Giuseppe Mazzini"nome originario "la Flora", al centro della città tra la Prefettura, la chiesa di S. Giovanni di Malta, la sede del Comando interregionale dei Carabinieri, il viale Boccetta e la via Garibaldi un tempo Strada Ferdinanda. Ricca di vegetazione mediterranea ed esotica, è uno dei luoghi preferiti dai messinesi per il tempo libero.
  • Passeggiata a mare, lungo spazio attrezzato sul waterfront del centro cittadino dal viale Boccetta alla sede della Fiera Internazionale.
  • Villa "Dante", di fronte al Cimitero monumentale ed al centro del viale San Martino, la principale arteria commerciale della città. È il vero grande "polmone verde" di Messina, realizzato negli anni settanta e della estensione di alcuni ettari. Include anche una grande arena all'aperto per spettacoli e numerosi spazi ludici per i bambini.
  • Villa "Albert Sabin", sul viale della Libertà di fronte al Museo Regionale ed al capolinea Nord della tramvia, grande spazio verde attrezzato affacciato sullo Stretto.
  • Piazza "Cairoli", grande spazio alberato sul viale S. Martino, il "cuore giovane" della città attraversato dalla tramvia. È il più frequentato luogo di ritrovo di Messina.
  • Villa "Ettore Castronovo", in piazza Castronovo, luogo di partenza della celebre "Vara" di Mezzagosto.
  • Villa "Giuseppe Garibaldi", situata di fronte alla più grande villa Mazzini lungo la via Garibaldi, alberata a pini.In loco si trova la stua di Ferdinando II di Borbone, da anni tenuta in abbandono ed ivi posizionata solo qualche decennio fa.
  • Villetta "San Francesco di Paola", dalle alte palme, situata di fronte alla rada S. Francesco dove hanno sede gli imbarcaderi per il Continente delle compagnie private.
  • Parco "Aldo Moro", situato sulla circonvallazione, in viale Regina Margherita, è sede dell'istituto nazionale di geologia e vulcanologia con sezione sismologica.

Cultura

Musei

 
Particolare del polittico di S. Gregorio di Antonello
 
Particolare degli spazi espositivi del Tesoro del Duomo

Museo Regionale

  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo regionale (Messina).

Il Museo Regionale di Messina, già "Museo Nazionale", passato alla Regione Siciliana in applicazione dell'autonomia isolana, fu concepito dopo il 1908 nei locali di un'antica filanda di seta, nella spianata di San Salvatore dei Greci (all'incrocio tra viale della Libertà e viale Annunziata) per accogliere quanto di artistico era stato possibile recuperare dalle macerie della città.

Le sezioni museali sono organizzate in modo da offrire, attraverso le testimonianze artistiche, un quadro cronologico della ricca storia culturale di Messina attraverso i secoli. Ospita, tra le opere più importanti, quelle dei numerosissimi artisti messinesi e poi Il Polittico di San Gregorio ed un'altra tavoletta bifronte di Antonello da Messina e due tele di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, la Resurrezione di Lazzaro e l'Adorazione dei Pastori.

Il Museo ospita inoltre una ricca mostra permanente degli argenti messinesi, a testimoniana delle straordinarie capacità artistiche degli argentieri messinesi.

È attualmente in corso il trasferimento nei moderni locali del nuovo Museo, adiacenti ai vecchi.

Museo della Cultura e Musica popolare dei Peloritani

Il Museo della Cultura e Musica popolare dei Peloritani[1], inaugurato nel 1996 in uno stabile di proprietà comunale della frazione "Gesso" della zona Nord della città, è stato allestito ed è attualmente gestito dall'associazione culturale "Kyklos" con il sostegno del Comune di Messina e con la consulenza dell'etnomusicologo dott. Mario Sarica. Unico nel suo genere in Sicilia, basa l'allestimento museale sul criterio della multidisciplinarietà: video, ipertesti, ascolto digitale, animazione con suonatori e cantori della tradizione, supporti letterari, fotografici, iconici, didascalici e didattici. Custodisce tutti gli strumenti musicali della tradizione peloritana, tra cui le zampogne (ciarameddi in dialetto), i flauti in canna (friscaletti), tamburi e tamburelli, scacciapensieri, conchiglie ed una ricca documentazione fotografica.cc

Archivio - mostra permanente su Salvatore Quasimodo "La vita non è un sogno"

Raccoglie in una mostra permanente manoscritti, documenti, fotografie, pubblicazioni, onorificenze provenienti dall'Archivio Quasimodo, acquisito dalla Provincia regionale di Messina. La mostra, finalizzata ad esaltare gli aspetti fondamentali della vita e delle opere di Salvatore Quasimodo (che visse gran parte della sua vita nella città dello Stretto), si articola in nove sezioni dove sono esposte alcune opere significative del poeta ma anche del traduttore, del critico d'arte, del critico teatrale e perfino del librettista di opere musicali. A corredo dell'importante patrimonio artistico vi sono numerose fotografie, autografi ed illustrazioni. Si trova all'interno dei locali della Galleria provinciale d'arte moderna e contemporanea di via XXIV Maggio.

Galleria provinciale d'arte moderna e contemporanea

Aperta nel 1998, si trova presso la sede della Provincia Regionale di Messina (con ingresso da via XXIV Maggio) la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea nella quale sono esposte opere di noti artisti come Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Felice Casorati, Lucio Fontana, Giò Pomodoro, Liberman, Franco Angeli, Agostino Bonalumi, Mimmo Rotella, Corrado Cagli, Giuseppe Santomaso, Toti Scialoja, Hodkin, Mario Mafai, Alighiero Boetti.

Mostra dei tesori della Cappella Palatina in San Giovanni di Malta

Allestito nei locali della chiesa di San Giovanni di Malta, storica sede dell'ordine dei Cavalieri di Malta, custodisce numerosi esempi di arte sacra negli ambiti soprattutto dell'argenteria e dell'oreficeria (campi in cui Messina fu tra le principali città d'Italia in passato) e dei paramenti liturgici in seta, riccamente ricamati.

Tesoro del Duomo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Messina.

Il Tesoro del Duomo di Messina, custodito ed esposto nel corpo aggiunto sulla fiancata Sud del tempio, è una ricchissima raccolta di preziosi oggetti di culto appartenuti alla Cattedrale sin dal Medioevo, in massima parte argenteria opera della rinomata scuola orafa messinese. Il pezzo più prezioso del Tesoro è la cosiddetta "Manta d'oro", preziosissimo rivestimento del quadro della Madonna della Lettera nelle grandi feste, tutta d'oro finemente cesellato con motivi floreali e geometrici; è opera dell'orafo fiorentino Innocenzo Mangani, che la eseguì nel 1668. Il Tesoro custodisce inoltre una ricchissima collezione di paramenti e oggetti sacri; anche qui spiccano i lavori di famosi orafi ed argentieri messinesi del passato.

Museo "Sant'Annibale Maria Di Francia"

Realizzato nei pressi del Santuario-Basilica di S. Antonio di Padova, nell'annesso Istituto dei Padri Rogazionisti, è stato realizzato su progetto dell'arch. Livio Lucà Trombetta e inaugurato nel 2000 da mons. Ignazio Cannavò, Arcivescovo emerito di Messina. Il museo riproduce, in scala 1/2, il quartiere "Avignone", il più malfamato della Messina preterremoto, luogo d'azione del messinese Sant'Annibale Maria Di Francia, canonizzato nel 2004. Il Museo custodisce anche oggetti provenienti dal quartiere, tutti i ricordi e le vesti del Santo.

Acquario comunale [2]

Sito sul lato settentrionale della centrale "villa Mazzini", fu costruito verso la fine degli anni cinquanta dall'Istituto talassografico del CNR di Messina. L'acquario, successivamente passato alla proprietà comunale, oggi ospita in 22 vasche mediterranee ed 8 acquari che riproducono ambienti acquatici del mondo circa 100 specie ittiche. Vi è annesso un museo della fauna marina.

Museo zoologico "Cambria"

Il museo zoologico "Cambria", di pertinenza del Dipartimento di Biologia animale ed ecologia marina della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Ateneo messinese, è sito nei locali del dipartimento nel polo universitario di contrada Sperone, nella zona Nord della città. Di notevole interesse naturalistico, vi si possono ammirare ricche collezioni di vertebrati, insetti e molluschi, con particolare riferimento alla fauna dello Stretto di Messina.

Fondato nel 1638, è uno dei tre orti botanici siciliani.

Museo storico della fortificazione permanente dello Stretto di Messina

Il Museo storico della fortificazione permanente dello Stretto di Messina, fondato nel 2003 conil patrocinio del Comune di Messina e dell'UNESCO e gestito dall'Associazione "Comunità Zancle" - ONLUS, è ospitato nei locali del Forte umbertino "gen. Cavalli", uno dei tanti costruiti su entrambe le sponde dello Stretto intorno al 1890 per difendere il braccio di mare da una paventata invasione francese. Il percorso espositivo, partendo dagli studi balistici del generale Giovanni Cavalli, inventore della rigatura dei cannoni, racconta la storia della difesa dello Stretto dal periodo post-unitario alla seconda Guerra Mondiale mediante tavole iconografiche ed oggetti appartenenti alla struttura. Il forte custodisce anche il più grande cannone italiano della seconda Guerra Mondiale (16 tonnellate per 10 metri di lunghezza), donato dal Ministero della Difesa e dichiarato Monumento ai Caduti di tutte le Guerre. All'interno è inoltre attivo il "Laboratorio per la pace", rivolto alle nuove generazioni.aperto due ore ogni mese

Biblioteche

  • Archivio di Stato di"MESSINA", istituito nel 1843. Gravemente mutilato nei suoi fondi archivistici nei bombardamenti del 1943 (quando perse oltre 100.000 volumi), oggi custodisce oltre 50.000 volumi.
  • Archivio Storico Comunale, fondato nel 1936. L´Archivio conserva oltre 14.000 volumi riguardanti la città, con copie risalenti al '500 ed al '600; una interessante emeroteca con oltre 1600 testate ed alcuni giornali risalenti al 1815; una importante collezione di antiche stampe con oltre 420 esemplari, foto e cartoline d´epoca.
  • Biblioteca Camera di Commercio ed Agricoltura
  • Biblioteca comunale "Tommaso Cannizzaro", fondata nel 1917. Custodisce circa 50.000 volumi
  • Biblioteca del Gabinetto di Lettura
  • Biblioteca del Museo Regionale, nata intorno alla metà del XIX secolo. Custodisce circa 9.000 volumi
  • Biblioteca Painiana del Seminario Arcivescovile "San Pio X"[3], fondata nel 1927 dall'Arcivescovo di Messina mons. Angelo Paino nei locali del Seminario. Custodisce circa 175.000 volumi.
  • Biblioteca Regionale di Messina, fondata nel 1731. Il suo patrimonio bibliografico ammonta a circa 400.000 unità suddivise in: 1.307 manoscritti, 423 edizioni del XV secolo, 3.637 edizioni del XVI secolo, 107 pergamene sciolte, una collezione iconografica ricca di 363 stampe e una ricca collezione di fotografie storiche. Notevoli per importanza le raccolte pervenute alla Biblioteca per acquisto o donazione.
  • Biblioteca "Giorgianni-Macrì" del Liceo Classico "Francesco Maurolico", aperta al pubblico dal 2002. Custodisce circa 16.000 volumi
  • Biblioteca dell'Istituto di studi storici "Gaetano Salvemini"
  • Biblioteche dell'Università degli Studi[4]. Tutte le facoltà universitarie di Messina hanno nel tempo realizzato delle biblioteche, molto rilevanti sia dal punto di vista numerico che qualitativo. Tra di esse, riunite in un sistema bibliotecario d'Ateneo[5], spicca per ampiezza la Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia, con sede negli ampi locali del polo universitario dell'Annunziata, che custodisce quasi 1.000.000 di libri e che è, per ampiezza, la prima nel Meridione d'Italia dopo quella di Napoli.
  • Biblioteca della Provincia Regionale, sita al piano terra del Palazzo Provinciale (Palazzo dei Leoni), sul Corso Cavour. Si caratterizza per la ricchezza e completezza delle raccolte relative alle Gazzette Ufficiali Nazionali (dall'Unità d'Italia ad oggi), Regionali, Europee (serie L e C) nonché per alcuni volumi relativi alle primissime sedute del Consiglio Provinciale. È ricca di oltre 4000 volumi (tra monografie, saggi, pubblicazioni, dizionari, enciclopedie, romanzi). La Biblioteca inoltre conserva e continua a raccogliere diverse pubblicazioni e riviste, prevalentemente di carattere giuridico-amministrativo, ma anche letterarie, storiche e tecnico scientifiche, tra cui numerose sul territorio provinciale.

Tradizioni

La Madonna della Lettera, patrona della Città

Secondo una pia tradizione, San Paolo, nel corso delle sue peregrinazioni per il Mediterraneo alla volta di Roma per diffondere la Buona Novella, sarebbe approdato nell'anno 41 d. C. a Messina, città già allora molto fiorente dal punto di vista economico grazie al suo porto.

Qui egli, predicando la dottrina cristiana, avrebbe infiammato subito i cuori di molti messinesi e, tra essi, dei Senatori cittadini del tempo, i quali, saputo dall'Apostolo delle Genti dell'esistenza, a Gerusalemme, della Madre del Signore, decisero subito di recarvisi per chiedere la sua benedizione sulla Città.

La Madonna scrisse di suo pugno e consegnò agli ambasciatori messinesi una Lettera, in cui Ella benediceva la Città ed i suoi abitanti e si costituiva sua perpetua Protettrice. L'8 settembre del 42 d.C. la nave recò gli ambasciatori nella città dello Stretto con la Lettera di Maria, che la stessa Celeste mittente aveva arrotolato e legato con alcuni dei suoi capelli. Secondo una leggenda, Maria avrebbe scelto di essere la patrona dei messinesi e non il contrario. Questa tradizione ha contribuito molto a radicare nella città il culto mariano.

(latino)
«Vos et ipsam Civitatem benedicimus»
(italiano)
«Benediciamo voi e la vostra Città»

Da allora Messina divenne città mariana per eccellenza, vantando come credenziale l'essere stata scelta "direttamente dalla sua Patrona". Tale scelta sarebbe attestata da un'affermazione di Flavio Lucio Destro, del II secolo. Nel Duomo è custodita la reliquia del capello della Madonna, che viene portata in processione su un artistico vascelluzzo d'argento il giorno del Corpus Domini. La Città ha sperimentato innumerevoli volte nel corso della sua storia la valevole protezione di Maria.

Si riporta il testo della lettera che la tradizione vuole sia stata scritta dalla SS. Vergine Maria:

«MARIA VERGINE, figlia di Gioachino, umilissima serva di Dio, madre di Gesù Crocifisso, della Tribù di Giuda, della stirpe di Davide, salute a tutti i Messinesi, e benedizione di Dio Padre Onnipotente. Ci consta per pubblico strumento che voi tutti con fede grande avete a noi spedito Legati, ed Ambasciatori, e confessate che il nostro Figlio generato da Dio, sia Dio, ed Uomo, e che dopo la sua resurrezione salì al celo, conoscendo voi la vita della verità per mezzo della predicazione di Paolo Apostolo eletto.

Per qual cosa benediciamo voi, e la stessa Città, della quale Noi vogliamo essere perpetua Protettrice.

Da Gerusalemme»

Manifestazioni

Festa della Madonna della Lettera

Messina celebra il 3 giugno di ogni anno la Madonna della Lettera, patrona della città e patrona principale dell'Arcidiocesi, con una partecipata processione del Vascelluzzo d'argento cesellato con la statuetta argentea della Madonna, modellata da Lio Gangeri nel 1902 e la reliquia del Capello di Maria contenuta in un prezioso ostensorio (la Lettera è andata perduta in uno dei tanti incendi che devastarono il Duomo nel corso della sua travagliata storia).

Mezzagosto: processione della "Vara" e dei "Giganti"

 
Processione della Vara
 
I giganti Mata e Grifone

La festa più importante è, però, quella che si svolge a Mezzagosto di ogni anno: viene portata in processione da quasi duemila fedeli, vestiti di bianco ed a piedi scalzi, un'antica macchina votiva: la Vara, raffigurante le fasi dell'Assunzione della Vergine Maria al cielo. La processione richiama una folla di visitatori sempre crescente, che superano le 200.000 unità.

La Vara, alta circa 13,50 metri, poggia su grandi scivoli metallici e presenta numerose figurazioni in materiali diversi di angeli, le due grandi sfere rotanti del Sole e della Luna e, in cima, la statua del Cristo che, con una mano, sorregge Maria, in atto di portarla all'Empireo; i fedeli la trascinano tirando le lunghe gomene (230 m ciascuna, spessore 5 cm) che vi sono attaccate alla base lungo il selciato precedentemente bagnato del corso Garibaldi, da piazza Castronovo a via I Settembre e poi da via I Settembre, arteria storica della Città, fino a Piazza Duomo, dove la processione si conclude a sera.

La Vara è una macchina trionfale, costruita per la prima volta nel 1535, in onore dell'Imperatore Carlo V, in quell'anno in visita a Messina; la sua processione, sicuramente la più imponente delle feste di tutta la Sicilia, richiama a Messina, nel pomeriggio del 15 agosto, oltre centocinquantamila fedeli dalla Sicilia. In Calabria, a Palmi (RC) si svolge la Varia, festa uguale,(nata in seguito alla gratitudine della Città di Messina per l'aiuto prestato dai palmesi ai messinesi sfuggiti ad una pestilenza) con l'unica differenza che mentre a Messina i bambini sono stati sostituiti da puttini in cartapesta in seguito ad un grosso incidente, a Palmi invece viene mantenuta la tradizione delle creature animate.

Nei giorni precedenti il 15 agosto, le vie della città sono percorse dalla processione festante dei due Giganti e del Cammello, assieme a numerosi gruppi folkloristici. In particolare, le due colossali statue a cavallo raffigurano i leggendari fondatori della città, la messinese Mata ed il moro Grifone (detti "u giganti e a gigantissa").

Non si hanno notizie certe sull'origine di questi ultimi due apparati festivi, mentre il Cammello ricorda l'ingresso trionfale a Messina, all'inizio della conquista della Sicilia sottratta agli Arabi, del normanno Conte Ruggero d'Altavilla, che secondo la tradizione avvenne proprio a dorso di cammello.

Presso il quartiere fieristico si svolgono la grande campionaria internazionale (ogni anno, dal 1 al 15 agosto) e numerose altre manifestazioni fieristiche di settore nel corso dell'anno. La Fiera di Messina è la più antica del mondo: fu fondata il 2 Aprile 1296 da Federico II d'Aragona il quale consentì che i messinesi, per quindici giorni l'anno, aprissero una fiera sgravata dagli obblighi tributari.

Altre manifestazioni

Il Venerdì Santo si snoda per le principali vie della città la processione delle Barette, risalente al 1610 e composta da undici gruppi statuari raffiguranti episodi della Passione di Cristo.

Il giorno della festa del Corpus Domini, dalla Cattedrale si snoda una lunga processione preceduta da fedeli incappucciati detti "Babaluci" e da tutte le associazioni, congregazioni ed arciconfraternite religiose della Città. Assieme all'ostensorio con il SS. Sacramento, portato sotto un ricco baldacchino in seta dall'Arcivescovo, viene portato a spalla il "Vascelluzzo", fercolo in argento cesellato adornato di piccoli drappi rossi e spighe di grano. L’opera è un ex voto fatto dai messinesi in segno di ringraziamento verso la Madonna della Lettera che, in occasione di varie carestie, miracolosamente fece giungere nel porto della città alcuni vascelli carichi di grano.

Per tutta l'estate, il cartellone Messinestate raccoglie centinaia di eventi culturali, musicali, teatrali su tutto il territorio cittadino, suddivisi in decine di rassegne tematiche. Al suo interno, Messinafest comprende i principali eventi di richiamo nazionale ed internazionale, in particolare concerti (che si svolgono solitamente presso lo Stadio San Filippo o a Piazza del Duomo). Messinafest raccoglie l'eredità del famoso Mezzagosto messinese, storica rassegna di spettacoli e manifestazioni di vario genere che ravvivano l'Agosto peloritano in prossimità delle grandi celebrazioni religiose e profane di Ferragosto. In Agosto la città ospita anche il Galà Internazionale del Folklore, organizzato dall'Associazione "I Canterini Peloritani", che accoglie in città gruppi folkloristici provenienti da ogni parte del mondo con le loro esibizioni.


Galleria fotografica


Messinesi illustri

  Lo stesso argomento in dettaglio: Personalità legate a Messina.
 
Pietro Gori
 
"Ritratto d'uomo" di Londra di Antonello, ritenuto suo autoritratto
 
La facciata juvarriana di Palazzo Madama a Torino
 
Salvatore Todaro
File:LeoII-s.jpg
Papa Leone II

Letterati e scrittori

Filosofi

Artisti

Attori e registi

Scienziati

Politici

Giuristi

Eroi

Sportivi

Santi

Messina nella letteratura

Molti scrittori hanno ambientato le loro opere letterarie a Messina, tra questi:

Economia

Commercio e servizi

Il terziario è, storicamente, il "settore trainante" dell'economia cittadina. Ciò è dovuto in parte alla presenza del porto, che in passato era un'importante scalo d'esportazione per i prodotti locali (vino, seta, e, su tutto, i derivati agrumari e ancora oggi è un'importante scalo merci (in particolare, materie prime e materie lavorate da/per le industrie di trasformazione del territorio). Altissime sono le percentuali dei cittadini impiegati nei servizi, specie in quelli pubblici con istituzioni quali gli enti locali e l'università. Il settore commerciale è particolarmente vivo sia nelle zone del centro cittadino, specie nell'area del viale San Martino, frequentatissimo "centro commerciale naturale" della città, sia nella periferia sud lungo la Strada Statale 114.

Industria e artigianato

Il settore secondario non è particolarmente sviluppato in città, dove è imperniato sulle industrie di medie dimensioni, in diverse sedi:

  • Zona Industriale Regionale (ZIR), nella zona Sud della città, con attività come molitura del grano, produzione di caffè, birra e generi alimentari, prefabbricati, mobili, ecc.
  • Polo per lo sviluppo artigianale di Larderìa, sempre nella zona meridionale della città. Vi trovano sede numerose attività artigianali di medie dimensioni, dalle produzioni di alta qualità (mobili, materiale prefabbricato e per l'edilizia...).

Un capitolo a parte è invece il settore della cantieristica navale, vivo e presente nella zona falcata del porto cittadino (storica sede della Rodriquez, dove fu costruito il primo aliscafo al mondo e di altri grandi cantieri).

Turismo

 
Il magnifico scenario delo Stretto e di Capo Peloro con il caratteristico pilone, una delle zone balneari più frequentate della città

Il settore turistico si è sviluppato negli ultimi anni con la presenza annuale in città dei croceristi, risollevando Messina da una grave crisi nel settore dovuta alla vicinanza dei grandi poli di attrazione in Provincia di Taormina, di Milazzo e delle Isole Eolie (che fanno della provincia la seconda più visitata del Meridione d'Italia dopo Napoli e la prima in Sicilia). Nel 2008, si prevede che saranno 355 mila i croceristi che sbarcheranno al porto della città. A ciò va sommato almeno lo stesso numero di presenze non legate al crocerismo. È tuttavia da precisare che il crocerista è da definirsi "visitatore" e "non un turista "in quanto non risiede nella città per motivi di svago per almeno 24 ore.

Con le dovute distinzioni tra turisti e non turisti, le statistiche danno il settore turistico in netta crescita rispetto agli anni passati, soprattutto per quanto riguarda le presenze di turisti stranieri, attratti dalle bellezze artistiche (centro storico e monumenti, Museo Regionale con le famose opere di Antonello e Caravaggio) e da quelle naturalistiche (Capo Peloro, laghi di Ganzirri, monti Peloritani).

Particolarmente vivo il settore balneare, che registra un notevole interesse da parte di cittadini e turisti, in particolare per le coste della zona Nord, intorno a Capo Peloro(il punto più vicino alla costa calabrese, in cui sorge il famoso faro), che si affacciano sul Mar Ionio (e dunque sullo Stretto) e sul Mar Tirreno.Anche qui è necessaria una netta distinzione tra turisti ed i cittadini che risiedono fuori per motivi di lavoro e che ritornano in città per le vacanze estive, aumentando certamente i consumi, ma non potendo essere definiti turisti nel senso tecnico della parola.

La "riscoperta" turistica di Messina apre la via ad un possibile ma mai attuato sviluppo nel campo, soprattutto in considerazione dell'amplissima gamma di paesaggi che la stessa sola città può offrire: dal mare della zona portuale a Capo Peloro, alla città con i suoi storici monumenti, dalle riviere alle colline, costellate dai numerosi villaggi del Comune, fino alle vette dei monti Peloritani, che giungono proprio sopra la città ai 1127 m d'altezza di Antennammare o Dinnammare, sede di un famoso santuario mariano, da dove si gode un incomparabile panorama sulla città e sullo Stretto.

È già attivo il servizio di autobus turistici scoperti della City Sightseeing, già presente nelle principali località turistiche internazionali.

Agricoltura e allevamento

Particolarmente rilevante in passato, quando annoverava pregiatissime produzioni derivate come la seta ed i derivati agrumari, ancor oggi l'agricoltura riveste un ruolo importante nell'economia messinese. Le attività agricole e d'allevamento sono ancor oggi praticate nelle campagne dei villaggi del Comune di Messina. Tra le produzioni agricole, spiccano:

  • Ulivo, da cui si ha un ottimo olio DOP, di colore dorato, aspetto limpido e sapore dolce, mediamente fruttato;

Diffuso è anche l'allevamento di vari tipi di animali da carne rossa in particolare di ovini, di cui è tradizione in città mangiarne le carni cotte in forno a legna, ma soprattutto di bovini le cui interiora vengono arrostite sulla brace e vendute anche per strada, piatto che in dialetto messinese viene chaimato "tajuni" ed il latte, venduto fresco o utilizzato per la caseificazione, con la produzione di:

Trasporti

Trasporto marittimo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Porto di Messina.

Messina, sede di Autorità portuale, possiede il più grande porto naturale attrezzato della Sicilia, utilizzato sia come porto commerciale che militare (nel porto ha sede uno storico arsenale militare) e che, con il movimento annuo di circa 10 milioni di passeggeri, è il primo porto italiano nel settore. È collegata al continente (e con essa l'intera Sicilia) con traghetti e aliscafi sia per Villa San Giovanni che per Reggio Calabria. Soprattutto i collegamenti con Villa San Giovanni permettono il trasporto dei convogli ferroviari, sia merci che passeggeri. Dal 7 ottobre 2001 è stata attivata la prima "autostrada del mare" con la nave Cartour del Gruppo Franza, che collega il molo Norimberga con il porto di Salerno. Una seconda nave, la Cartour Beta, è entrata in servizio sulla stessa linea nel maggio del 2006 ed una terza, Cartour Gamma, nel novembre.

Il porto di Messina è l'ottavo in Italia per attività crocieristica, con oltre 200.000 croceristi arrivati nel 2006, circa 300.000 nel 2007 e 355.000 nel 2008.

Da poco la città si è dotata di un secondo porto, costituito da due invasature per le navi traghetto che trasportano camion verso la Calabria. Il nuovo porto sorge nella periferia meridionale, nel sobborgo di Tremestieri, ed è agevolmente raggiungibile grazie al collegamento con lo svincolo Messina Sud - Tremestieri della tangenziale di Messina. Il nuovo porto mira ad assorbire la gran parte del traffico gommato pesante in attraversamento liberandone il centro cittadino. In progetto è anche il trasferimento nel nuovo approdo, opportunamente ampliato, delle "autostrade del mare". Tuttavia, nonostante le ipotesi fatte finora, il problema dell' attraversamento urbano risulta ancora critico.

Trasporto su ferro e su strada

 
l'Autostrada A18

Messina è il più importante snodo ferroviario e stradale della Sicilia: sia con Palermo che con Catania è collegata dall'autostrada (Messina-Palermo e Messina-Catania) e dalla strada ferrata. Le stazioni ferroviarie principali sono quelle di Messina Centrale (seconda in Sicilia per traffico passeggeri) e Messina Marittima (per i collegamenti con la linea ferroviaria del continente). Le stazioni ferroviarie minori, che dal 2007 espleteranno servizio metropolitano, sono site tutte lungo la tratta Messina-Catania, e sono quelle di Contesse, Tremestieri, Galati, Giampilieri.

La tangenziale autostradale di Messina è parte della A20 per Palermo e attraversa il territorio urbano da sud alla zona centro-nord. Ci sono attualmente 5 svincoli: Tremestieri, San Filippo, Gazzi, Centro, Boccetta. Altri due sono in costruzione dal 1990 ma, frutto ed emblema della cattiva amministrazione messinese, non sono ancora terminati: Giostra e Annunziata. In futuro prossimo, poi, dovrebbe essere collegato lo svincolo di Annunziata con la Nuova Panoramica dello Stretto che è una grande arteria che raggiunge Ganzirri e Capo Peloro, attraverso due altri svincoli, Pace e Curcuraci, completando così l'infrastrutturazione autostradale di tutto il territorio comunale. Messina è sede del Consorzio per le Autostrade Siciliane.

Trasporto rapido di massa

La città dal 3 aprile 2003 è servita per circa 7,7 chilometri dello sviluppo longitudinale del centro urbano da una tramvia la cui costruzione era stata voluta dall'amministrazione Providenti alla metà degli anni novanta. Sono in servizio 15 vetture climatizzate del tipo Cityway da 131 posti fornite dalla Alstom ferroviaria. Le fermate sono 18: Bonino - Curvone Gazzi - Provinciale - Villa Dante - San Martino/Don Orione - San Martino/Trieste - San Martino/Camiciotti - Cairoli - Repubblica - Palazzo Reale - Municipio - Boccetta - Alighieri - Trapani - San Francesco - Brasile - Ringo - Annunziata (chiamata Museo). In fase di ultimazione è il capolinea sud che sarà collegato alle linee bus dirette al versante meridionale. I tempi attuali di passaggio sono di circa 10 - 15 minuti, a regime dovrebbero scendere a 4-5 minuti. Tutto il territorio comunale è collegato da 81 linee di autobus gestite, come il tram, dall'ATM (Azienda Trasporti Messina).

È in corso la costruzione ad opera di RFI e Comune di una metropolitana ferroviaria di superficie (Metroferrovia) di 16 kilometri che collegherà al centro della città i sobborghi della fascia costiera meridionale utilizzando i binari della linea Messina-Catania. Le stazioni saranno 11: Giampilieri - San Paolo - Ponte Schiavo - Ponte Santo Stefano - Galati - Mili Marina - Tremestieri - Contesse - Fiumara Gazzi - Santa Cecilia - Messina Centrale.

In fase progettuale è invece la realizzazione, per i sobborghi settentrionali che si spingono fino a Capo Peloro, di una metropolitana marittima a partire dalla stazione centrale.

Template:Reti tramviarie in Italia

Enti, istituzioni di rilevanza nazionale e ospedali

Messina è sede di:

copre la parte del territorio provinciale da Taormina a Sud a Oliveri a Nord
fondata nel 1548, incardinata su undici Facoltà
la più antica del mondo (XIII secolo)
  •   Brigata Meccanizzata "Aosta" dell'Esercito Italiano, da cui dipendono:
    • 6° Reggimento "Lancieri d'Aosta" di Palermo
    • 6° Reggimento Bersaglieri di Trapani
    • 5° Reggimento di Fanteria "Aosta" di Messina
    • 62° Reggimento di Fanteria "Sicilia" di Catania
    • 24° Reggimento di Artiglieria "Peloritani" di Messina
    • 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo
  •   Arsenale militare (di pertinenza dell'Agenzia Industrie Difesa)
già sede del Comando Marittimo Autonomo in Sicilia della Marina Militare
competente ad eseguire le indagini tecniche di prassi nell'ambito dell'Italia meridionale e della Sicilia
  • Centro militare di medicina legale (CMML)
già ospedale militare (dal 1962 al 1988)
tra i primi cinque in Italia
  • Ospedale "Piemonte"
  • Ospedale "Regina Margherita" (ormai chiuso)
  • Ospedale "Papardo"
  • IRCCS Centro per lo studio ed il trattamento dei Neurolesi lungodegenti
di rilevanza nazionale[6]
  • Consorzio per le Autostrade Siciliane
  • CNR - IAMC (Istituto per l'Ambiente Marino e Costiero)
  • CNR - ITAE (Istituto di Tecnologie Avanzate per l'Energia) "Nicola Giordano"
  • CNR - INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - gruppo collegato)
  • CNR - IPCF (Istituto per i Processi Chimico-Fisici)

Territorio

Circoscrizioni municipali

 
Mappa del territorio comunale suddiviso nelle sei circoscrizioni

Municipalità esistenti dal 2005:

  • Circoscrizione I (comprende le frazioni della zona Sud):
Giampilieri Marina - Giampilieri Superiore - Molino - Altolìa - Briga Marina - Briga - Pezzolo - Ponte Schiavo - Santo Stefano di Briga - Santa Margherita - Santo Stefano Medio - Galati Marina - Galati Superiore - Galati Inferiore - Mili San Marco - Mili Marina - Mili San Pietro - Tipoldo - Larderìa - Tremestieri
  • Circoscrizione II (comprende le frazioni della zona Sud):
Pistunina - Zafferìa - Santa Lucia sopra Contesse - Villaggio CEP - Contesse - Minissale - San Filippo Inferiore - S. Filippo Superiore
  • Circoscrizione III (comprende le frazioni del centro urbano e le frazioni vicine):
Rione Taormina - Gazzi - Mangialupi - Rione Aldisio - Ferrovieri - Cumìa Superiore - Cumìa Inferiore - Valle degli Angeli - Santo - Bordonaro - Calorendi - Palmara - Carrubbara - Monte Santo - Camaro Inferiore - Camaro - Bisconte - Cataratti
  • Circoscrizione IV (comprende le frazioni del centro urbano e le frazioni vicine):
Gonzaga - Montepiselli - Gravitelli - Torre Vittoria - San Ranieri - Galletta
  • Circoscrizione V "Antonello da Messina" (comprende le frazioni della zona Nord):
Svizzero - Giostra - Basile - Ritiro - San Licandro - Regina Elena - San Michele - Annunziata - Paradiso
  • Circoscrizione VI (comprende le frazioni della zona Nord):
Contemplazione - Pace - S. Agata - Ganzirri - Torre Faro - Capo Peloro - Mortelle - Timpazzi - Casa Bianca - Sperone - Faro Superiore - Curcuraci - Massa San Giovanni - Massa San Lucia - Massa San Nicola - Massa San Giorgio - Acqualadroni - Spartà - Castanea delle Furie - Salìce (Messina) - San Saba (Messina) - Rodìa - Ortoliuzzo - Gesso

Gli originari 14 quartieri o circoscrizioni sono stati soppressi dal Commissario Prefetto Bruno Sbordone nel 2005, accorpandone i territori per formare le nuove 6 municipalità. Fino alle elezioni amministrative del 27 e 28 novembre 2005 il territorio comunale di Messina era suddiviso nelle seguenti 14 circoscrizioni municipali:

I: Pilieri (zona Sud) - II: Santo Stefano (zona Sud) - III: Normanno (zona Sud) - IV: Della Calispera (zona Sud) - V: Gazzi (centro urbano - zona Sud) - VI: Mata e Grifone (centro urbano) - VII: Castel Gonzaga (centro urbano) - VIII: Dina e Clarenza (centro urbano) - IX: San Leone (centro urbano) - X: San Salvatore Dei Greci (centro urbano - zona Nord) - XI: Peloro (zona Nord) - XII: Montemare (zona Nord) - XIII: Dei Basiliani (zona Nord) - XIV: San Pantaleone (zona sud)

Sport

Sport di squadra

Il calcio è lo sport più seguito a Messina: Il Football Club Messina Peloro è la principale società e milita in Serie B. Nella storia del calcio messinese, la massima espressione cittadina ha disputato 5 campionati di Serie A, 32 di serie B, 32 di serie C (23 di C1 e 9 di C2) e 5 di serie D. Disputa le partite interne nello Stadio San Filippo.

Nella pallacanestro Messina ha avuto con la Pallacanestro Messina una breve apparizione nella serie A, nella stagione 2003-04. Il campionato si è però concluso con una retrocessione e la società è stata costretta a chiudere per fallimento. Oggi l'Amatori Messina milita nel campionato nazionale di serie C1. In campo femminile, la Rescifina ha militato per diversi anni in serie A1, arrivando sino alle semifinali scudetto. Oggi milita in serie B.

Nel baseball il CUS Messina milita nel campionato nazionale di serie B e gioca nel diamante di contrada Conca d'Oro.

Nell'hockey su pista il CUS Messina milita nella serie B e disputa le gare presso il polo sportivo dell'Annunziata.

Nella pallamano Messina è rappresentata nei massimi campionati nazionali femminili dall'Handball Club Messana, che milita con la prima squadra in serie A1 e con la seconda in serie A2. A livello maschile la Pallamano Messina ha militato per un anno in serie A1, prima di iscriversi in serie B per problemi economici.

Nella pallanuoto la Waterpolo Fontalba Messina milita nel campionato di serie A1 femminile.

Nel rugby l'Amatori Messina Rugby ha disputato diversi campionati di B, sfiorando più volte la A2. Oggi milita nel campionato maschile nazionale di serie C. Il campo di gioco è situato a Sperone, nella zona nord della città. La squadra femminile, il CUS Messina, gioca nella massima serie.

Nel tennistavolo maschile il Club 99 è stato più volte campione d'Italia. Il CUS Messina mantiene una squadra maschile e una femminile, entrambe militano in serie A2.

Messina è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:

  • 1930: Palermo-Messina (km 257) 1. MARCHISIO Luigi
  • 1949: Catania-Messina (km 263) 1. MAGGINI Sergio
  • 1976: Cefalù-Messina (km 192) 1. MOSER Francesco
  • 1982: Cefalù-Messina (km 197) 1. FREULER Urs (Svi)
  • 1989 (23 maggio): 3^ tappa, Villafranca Tirrena-Messina (cronometro a squadre), vinta dall'Ariostea.
  • 1993 (28 maggio): 6^ tappa, Villafranca Tirrena-Messina, vinta da Guido Bontempi.
  • 1999 (17 maggio): 3^ tappa, Catania-Messina, vinta dall'olandese Jeroen Blijlevens.

Motori

L'ACI Messina organizza annualmente il Rally Internazionale di Messina, valido per il campionato nazionale. La corsa automobilistica si snoda su percorsi interamente asfaltati, per un totale di oltre 500 km, su strade della città e della provincia.

Impianti sportivi

  • Stadio "San Filippo" di Messina, polo sportivo San Filippo, inaugurato nel 2004, capienza 40.200 posti
  • Stadio comunale "Giovanni Celeste", 13.000 posti
  • PalaRescifina (già PalaSanFilippo), polo sportivo San Filippo, inaugurato nel 2000, capienza 5500 posti
  • PalaTracuzzi, Roccaguelfonia (circonvallazione), inaugurato nel 1983, capienza 3000 posti
  • Palestra "Juvara", via Placida. Inaugurata nel 1976, capienza 350 posti
  • Centro Sportivo Universitario "Primo Nebiolo" (CUS Messina), c.da Conca d'Oro - Annunziata alta (il più grande del Meridione d'Italia):
    • PalaNebiolo, inaugurato nel 2001, capienza 1000 posti
    • piscina scoperta
    • stadio di baseball
    • campi polivalenti scoperti in erba sintetica
  • Piscina comunale, pista d'atletica e campo in erba CONI "Cappuccini", via Trapani
  • Palestra comunale di Ritiro
  • Pista d'atletica e campo ex GIL "Salvatore Santamaria"
  • Piscina comunale "Graziella Campagna", viale S. Martino
  • PalaMili, Mili San Marco inaugurato nel 2005
  • Palazzetto di Gravitelli, ultimato nel 2006
  • Palestra "Evemero", Ganzirri, 500 posti, inaugurata nel 2005

Curiosità e primati

  • Messina è una delle poche città al mondo (insieme a Lyon in Francia e S.Giacomo di Compostela in Spagna) ad avere un proprio "Anno Santo" speciale. Viene celebrato nel villaggio di Zafferìa ogni qual volta nel corso di un secolo il Sabato Santo coincide con l'Annuciazione (25 marzo)
  • Nella repubblica del Sudafrica esiste una città mineraria fondata all'inizio del XX secolo con il nome di Messina (in onore delle donne Musina abitanti quella zona), nel 2003 il nome è stato cambiato in Musina. La città di Messina-Musina è l'insediamento urbano più a Nord del Sudafrica.
  • La città è famosa per:
    • L'orologio astronomico di Messina, il più grande del mondo, nel campanile della Basilica Cattedrale;
    • il secondo organo più grande d'Italia, anch'esso nel Duomo;
    • la seconda più grande campana d'Italia, presso il Sacrario di Cristo Re;
    • le sue due chiese Cattedrali, il cosiddetto "Duomo" per l'Arcidiocesi e la Concattedrale del SS.mo Salvatore per l'Archimandritato;
    • il primo porto italiano per trasporto di passeggeri, con un traffico annuo di oltre 10 milioni di passeggeri, nonché tra i primi d'Italia per estensione;
    • la sua estensione sulla costa (58 km dalla costa di Giampilieri a sud a quella di Orto Liuzzo a nord), che ne fa la città d'Italia più "lunga" e più "marittima";
    • l'Università degli Studi, nata nel 1548 come primissimo Collegio al mondo della Compagnia di Gesù su impulso dello stesso Ignazio di Loyola e frequentata da decine di migliaia di studenti provenienti soprattutto dalla Sicilia e dalla Calabria;
    • la Fiera Internazionale di Messina, la più antica nel mondo, istituita nel XIII secolo da Federico II di Svevia;
    • le sue numerose frazioni, circa cinquanta;
    • il Teatro "Vittorio Emanuele II", il primo moderno in Sicilia, il cui vero nome è Santa Elisabetta, cancellato dopo l'unità d'Italia: fu infatti costruito non dai Savoia ma dai Borbone tra il 1842 e 1852
    • la Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia, tra le più grandi d'Italia con circa 1.000.000 di libri;
    • essere stata in passato, assieme a Palermo, la capitale del Regno di Sicilia;
    • aver ospitato, dal al 3 giugno 1955, la cosiddetta "Conferenza di Messina", alla base del trattato di Roma e della moderna Unione Europea;
    • possedere, più di ogni altra città in Europa, apparati festivi come la grandiosa "Vara" dell'Assunta (alta 13,50 metri e pesante numerose tonnellate), i "Giganti" ed il "Cammello" portati in processione a Mezzagosto;
    • il più grande Cimitero monumentale d'Italia dopo quello di Genova;
    • essere l'unica città al mondo a non scegliere ma ad essere scelta dalla sua Celeste Patrona, la Madonna della Lettera, nel 41 d.C.;
    • essere la prima tra le città del Mezzogiorno d'Italia a dotarsi di un moderno sistema di tramvia, a regime dal 2004;
    • uno tra i più nuovi stadi di calcio italiani, il "San Filippo", inaugurato nel 2004, con la capienza di 40.200 spettatori;
    • essere l'unica città in Italia bagnata da due mari: lo Ionio ed il Tirreno;
    • essere la città natale di Michelangelo Florio Crollalanza, secondo diversi studi identificato con William Shakespeare, il cui cognome tradotto in italiano è proprio Crollalancia.

Film girati a Messina

 
Anna Magnani in una scena de "Il Vulcano" di William Dieterle (1950)

Messina, città del mito e tragico scenario del terremoto del 1908 che rase al suolo la città, è una delle più «gettonate» città del cinema siciliane.

I primissimi filmati girati a Messina risalgono alla fine dell'Ottocento e sono stati girati da un operatore della casa Lumière:

  • L'uscita dell'ultima messa dalla Chiesa dell'Annunziata del 6 novembre (1898);
  • Lo sbarco dei passeggeri dal Ferry-Boat (1898);
  • il Convegno dei ciclisti messinesi allo Chalet (1898)

Il terribile cataclisma del 1908 colpì la fantasia di scrittori e registi:

  • Dalla pietà all'amore (Luca Comerio, 1909)
  • Amore e Morte, (Luca Comerio, 1909)
  • L'Orfanella di Messina (Arturo Ambrosio, 1909)

Dopo il terremoto, vengono girati a Messina alcuni film a soggetto e storici:

Numerosi anche i film del regista messinese Francesco Calogero:

  • La gentilezza del tocco (1987)
  • Visioni Private (1989)
  • Nessuno (1992)
  • Cinque giorni di Tempesta (1998), vincitore del festival di Annecy, rassegna francese dedicata al cinema italiano.

Cucina

Le specialità sono i piatti a base di pesce e frutti di mare: pesce spada, pesce stocco, cozze, costardelle, neonata e tonno. A base di carne, le braciole (taglio unico e diverso dal resto d'Italia) e il falsomagro. Dolce tipico messinese è la pignolata. Tipici anche i rustici (arancini, pidoni, mozzarelle e sfoglie) e la granita, dai gusti vari.

Amministrazione comunale

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Voci correlate

Altre risorse

Collegamenti esterni

Turismo, monumenti, musei e tradizioni

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Sport

Note

  1. ^ Popolazione residente al 1 Gennaio 2007 secondo i dati Istat
  2. ^ In riferimento alla Legge Regionale n.9 del 1986
  3. ^ *L'area metropolitana di Messina
  4. ^ Dati tratti da:

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