2 Pallas
Template:Pianetino 2 Pallas (in italiano 2 Pallade, dal greco Παλλάς) fu il primo asteroide scoperto dopo 1 Ceres (e il primo individuato da un astronomo non professionista).
Scoperta e nome
Pallas fu individuato il 28 marzo 1802 da Heinrich Wilhelm Olbers mentre, dall'osservatorio privato installato al piano superiore della sua casa a Brema (Germania), cercava di individuare l'asteroide Ceres per verificarne l'orbita già prevista matemeticamente. Pallas fu battezzato così da Olbers stesso; deve il suo nome Pallade, nella mitologia greca una delle figlie di Tritone. Figura ambigua, Pallade era la compagna (o il compagno) di giochi della giovane Atena, uccisa accidentalmente dalla dea. Per onorarne il ricordo, Atena eresse una statua a immagine e somiglianza di Pallade, il Palladio; scelse inoltre di anteporre il nome dell'amica scomparsa al suo, per ricordarla in eterno. Secondo altre fonti, Pallade è l'epiteto dato alla dea Atena quale protettrice e guida assennata in guerra.
Caratteristiche
Pallas è il terzo pianetino della Fascia principale in ordine di grandezza, con un volume pari a quello di 4 Vesta, ma con una massa significativamente minore.
Pallas è attualmente il più grande corpo del Sistema Solare (salvo gli oggetti trans-nettuniani) la cui superficie non sia stata fotografata da sonde spaziali o da telescopi. Dovrebbe essere anche il più grande corpo celeste conosciuto con una forma irregolare, non essendo stato compresso dalla gravità in una forma sferoidale (a parte forse alcuni oggetti trans-nettuniani come ad esempio 2003 EL61).
Pallas, inoltre, ha parametri dinamici inusuali per un oggetto di tali dimensioni. La sua orbita è alquanto inclinata e piuttosto eccentrica malgrado sia situata nella parte centrale della Fascia principale.
Inolte, la sua inclinazione assiale è molto alta, intorno ai 60° (in effetti le stime variano da 56° a 81°). Questo significa che durante ogni estate e inverno di Pallas, larghe parti della sua superfice sono in costante illuminazione o in costante oscurità, per un tempo dell'ordine di un anno terrestre. Non si è riusciti a stabilire se la rotazione di Pallas è prograda o retrograda. Le più recenti analisi delle curve di luce indicano che il polo punta in direzione delle coordinate eclittiche (β, λ) = (-12°, 35°) o (43°, 193°) con un incertezza di 10°. Ciò restituisce un'inclinazione assiale di 57° o di 65°, rispettivamente.
La composizione di Pallas è unica, ma abbastanza simile a quella degli asteroidi di tipo B. Ci sono indicazioni che la composizione superficiale del pianetino sia molto simile alle meteoiriti di Renazzo, una condrite carbonacea (CR).
Osservazioni
Sono state osservate diverse occultazioni stellari da parte di Pallas, compresa quella che fra tutti gli eventi occultativi asteroidali è stata meglio osservata: il 29 maggio 1983 140 differenti osservatori effettuarono precise misurazioni sulla durata dell'evento, permettendo un'accurata determinazione del suo diametro.
Durante l'occultazione del 29 maggio 1979 fu riportata la scoperta di un possibile minuscolo satellite con un diametro di circa 1 chilometro. Tuttavia, la notizia non fu confermata. Nel 1980, E. Hege, W. Cocke, E. Hubbard, J. Christou, e R. Radick annunciarono che l'interferometria a macchie indicava la presenza di un satellite più grande, con un diametro di 175 km e orbitante a una distanza di 750 km; l'occultazione del 29 maggio 1983 ne negò l'esistenza. (1)
I segnali radar provenienti dalle sonde spaziali in orbita attorno a Marte e sulla sua superficie sono stati usati per valutare la massa di Pallas dalle minuscole perturbazioni indotte da esso sul moto del pianeta rosso.
Non vi è stata alcuna osservazione telescopica di Pallas che abbia risolto tutte le caratteristiche sul relativo disco. L'asteroide non è stato ancora visitato da una sonda spaziale, ma se la futura sonda Dawn studierà con successo 1 Ceres e 4 Vesta, la sua missione potrebbe essere estesa anche verso Pallas.
Curiosità
L'elemento chimico palladio (numero atomico 46), scoperto nel 1803, fu chiamato così proprio in onore di Pallas.
Visibilità dalla Terra
Bibliografia
- (EN) J. D. Drummond and W. J. Cocke Triaxial ellipsoid dimensions and rotational pole of 2 Pallas from two stellar occultations, Icarus, Vol. 78, pp. 323 (1989).
- (EN) D. W. Dunham et al The size and shape of (2) Pallas from the 1983 occultation of 1 Vulpeculae, The Astronomical Journal, Vol. 99, pp. 1636 (1990).
- (EN) E. Goffin New determination of the mass of (2) Pallas, Astronomy and Astrophysics, Vol. 365, pp. 627 (2001).
- D. L. Mitchell et al Radar observations of asteroids 1 Ceres, 2 Pallas, and 4 Vesta, Icarus, Vol. 124, pp. 113 (1996).
- (EN) Sato et al Absorption bands near three micrometers in diffuse reflectance spectra of carbonaceous chondrites: Comparison with asteroids, Meteoritics and Planetary Science, Vol. 32, pp. 503 (1997).
- (EN) James L. Hilton, U.S. Naval Observatory Ephemerides of the Largest Asteroids (1999) The Astronomical Journal, Vol. 117 pp. 1077 (1999)
- (EN) E. V. Pitjeva, Estimations of Masses of the Largest Asteroids and the Main Asteroid Belt From Ranging to Planets, Mars Orbiters And Landers Solar System Resarch, Vol. 39 pp. 176 (2005)
- (EN) Supplemental IRAS Minor Planet Survey
- (EN) Other Reports of Asteroid Companions, compiled by Wm. Robert Johnston