Unione Sportiva Avellino
L'Unione Sportiva Avellino è la principale società calcistica di Avellino. Fondata nel 1912, partecipa attualmente al campionato di Serie B, dopo essere stata riammessa tra le squadre retrocesse in Prima Divisione nella stagione 2007-2008 in seguito al fallimento (e conseguente non ammissione) del Football Club Messina Peloro[1]. Ha al suo attivo dieci stagioni in Serie A, dove militò ininterrottamente dal 1978 al 1988.
U.S. Avellino Calcio ![]() | |
---|---|
I Lupi, Gli Irpini | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | Lupo |
Dati societari | |
Città | File:Avellino-Stemma.png Avellino |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Serie B |
Fondazione | 1912 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Partenio (26.150 posti) |
Sito web | www.usavellino.it |
Palmarès | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Storia
Le origini
Nel dicembre del 1912 viene fondata l'Unione Sportiva Avellino, che fin da subito partecipa al campionato di IV Divisione con la divisa biancoverde. Il primo, storico presidente della società irpina è Alfonso Di Marzio Capozzi, un ricco proprietario di miniere di zolfo. Le partite casalinghe vengono disputate nel campo sportivo Piazza d'Armi al centro della città di Avellino. Grazie all'ubicazione dello stadio, sia gli abitanti dei palazzi circostanti che i detenuti del carcere borbonico poterono assistere alle partite gratuitamente sino al 1970, anno dell'addio allo storico impianto sportivo per il più capiente Comunale.
La prima promozione in Serie B
Mentre la squadra vaga tra la Serie C e la Serie D, l'Unione Sportiva Avellino si trasforma da S.r.l. a S.p.a., precisamente il 5 luglio 1968. Il salto di qualità avviene nella stagione 1972/73, dove in seguito a un entusiasmante testa a testa con il Lecce, l'Avellino viene promosso in Serie B. Antonio Sibilia è il presidente e Tony Gianmarinaro l'allenatore. Durante questa stagione l'Avellino batte molti record: punteggio finale di 62 punti (fin allora mai ottenuto da nessuna squadra di C), 64 reti segnate, solo 18 reti subite, neanche una sconfitta in casa, dieci vittorie in trasferta, primato di incasso per la Serie C con 47.997.000 lire nella gara casalinga contro il Lecce terminata 1-0 con gol su rigore di Bruno Nobili
Lo storico approdo in Serie A
Dopo cinque anni nella serie cadetta, nella stagione 1977/1978 gli irpini fanno il grande salto in Serie A, con Paolo Carosi allenatore, vincendo all'ultima giornata a Marassi contro la Sampdoria per 1-0, rete di Mario Piga. La vittoria con la Sampdoria fu aspramente criticata al punto tale da determinare dubbi e sospetti sul risultato finale. L'Avellino approda nella massima serie e inizia un'era che da un punto di vista sportivo darà tanto alla città e alla sconosciuta provincia meridionale.
Il decennio in massima serie
Negli anni della A si alternano momenti di entusiasmo a soffertissime salvezze. L'Avellino resta in Serie A per ben dieci stagioni consecutive e raggiunge l'ottavo posto nel 1987, che resterà il miglior piazzamento di sempre.
Nel periodo tra 1978 e 1988 l'Avellino si toglie notevoli soddisfazioni battendo squadre del calibro di Inter, Juventus e Milan, diventando la "squadra simpatia" del calcio italiano. Nell'estate del 1986, si aggiudica il Torneo Estivo, organizzato dalla Lega Calcio tra le dodici squadre di serie A non partecipanti alle semifinali di Coppa Italia.
Il momento più difficile si ha nella stagione 1980/1981, in seguito alla penalizzazione di 5 punti a causa del calcio scommesse, e al tragico evento del terremoto del 23 novembre 1980. Uno dei testimoni della tragedia, il difensore Salvatore Di Somma, ricorda l'atmosfera di quei giorni:
La squadra, tuttavia, riuscirà a salvarsi all'ultima giornata grazie all' 1-1 casalingo contro la Roma.
Durante questi anni transitano per Avellino tanti futuri campioni e stelle del calcio già affermate, come l'irpino Fernando De Napoli, Stefano Tacconi, Andrea Carnevale, Luciano Favero, Beniamino Vignola, Geronimo Barbadillo, Ramón Díaz, lo storico capitano Adriano Lombardi, Juary, José Dirceu, Angelo Colombo, Walter Schachner, Franco Colomba (allenatore dei lupi nella stagione 2005/2006), Paolo Beruatto, Angelo Alessio e allenatori come Vinicio, Eugenio Bersellini, Rino Marchesi e Ottavio Bianchi.
La doppia retrocessione
Il sogno irpino finisce nella stagione 1987/1988. I lupi arrivano penultimi a -1 dalla salvezza e retrocedono in B insieme all'Empoli. Ai fallimenti sportivi succedono le disastrose vicissitudini societarie. La proprietà del club viene rilevata dalla Bonatti, società satellite della Parmalat di Callisto Tanzi. La gestione viene affidata a Pierpaolo Marino, che però, nell'estate del 1991, dopo aver fallito per tre stagioni di fila, decide di lasciare l'incarico a Gaetano Tedeschi. Per le sorti dell'Avellino non cambia nulla: arriva, infatti, la retrocessione in serie C1 (ultimo posto in serie B) con l'allenatore Ciccio Graziani nel 1992.
Gli anni bui della C
Dopo 2 anni negativi in Serie C1, nel 1995 Antonio Sibilia torna presidente e sembra tornare la luce con la promozione in Serie B ai play off contro il Gualdo. Ma è solo un'illusione. A nulla servono le 19 reti di Pasquale Luiso nel 1995/1996. Gli irpini giungono terz'ultimi e tornano in serie C1. Vi restano per 7 stagioni in cui più volte la società rischia il fallimento. Il definitivo addio di Sibilia, nell'estate del 2002, permette al duo Massimo Pugliese-Aniello Aliberti di rilevare il club biancoverde. La squadra arriva ai play-off, ma la società è allo sbando dopo il solo girone di andata. Alla fine la spunta Pasquale Casillo, ex patron del Foggia, che sale ai vertici dell'Avellino.
- 1912-45 Alfonso Di Marzio Capozzi;
- 1945-47 Alfonso Argenio;
- 1947-48 Francesco Lombardi;
- 1948-49 Francesco Carpenito;
- Marzo 1949 Mario Malzoni;
- 1949-50 Francesco Amendola;
- 1950-52 Fiorentino Sullo;
- 1952-54 Enrico Fioretti;
- 1954-55 Francesco Carpenito;
- 1954-56 Enrico Fioretti - Alfonso Di Marzio;
- 1956-58 Michelangelo Nicoletti;
- 1958-59 Fiore Caso;
- 1959-60 Michelangelo Nicoletti;
- 1960-61 Fiore Caso;
- 1961-63 Francesco Lombardi;
- 1963-70 Annito Abate;
- 1971-75 Antonio Sibilia;
- 1975-78 Arcangelo Iapicca;
- 1978-79 Vincenzo Matarazzo;
- 1979-81 Fausto Maria Sara;
- 1981-83 Antonio Sibilia;
- 1983-84 Giacinto Pelosi;
- 1984-87 Antonio Pecoriello;
- 1987-89 Elio Graziani;
- 1990-92 Pier Paolo Marino;
- 1992-94 Gaetano Tedeschi;
- 1994-99 Antonio Sibilia;
- 1999-02 Aniello Aliberti;
- 2002-04 Pasquale Casillo;
- 2004 Marco Pugliese - Massimo Pugliese
Risalite e cadute
Nel 2003 con la proprietà di Pasquale Casillo, il re del grano, vincono il campionato e tornano nei cadetti. I protagonisti di questo campionato vinto sono il capitano Simone Puleo, il portiere Domenico Cecere, Raffaele Biancolino, Gigi Molino, e l'allenatore Salvatore Vullo.
Ma, dal punto di vista societario, continuano le problematiche. Quelli della gestione Casillo, sono due anni di fortissima tribolazione. Casillo viene coinvolto in un procedimento giudiziario, avviato da una denuncia di Aliberti. Ne fa spese il calcio, con l'Avellino che arriva ad un passo dal fallimento e la Salernitana di Aliberti che scompare solo due anni dopo. La gioia per la promozione in B è, così, subito cancellata. Dopo appena un anno, con Zdenek Zeman in panchina (nell'anno della B a 24 squadre), arriva anche l'umiliante retrocessione in C1. Unica nota lieta della stagione le 15 reti del bielorusso Vitali Kutuzov.
Nell'estate 2004 cambia ancora proprietà. La società è rilevata dai fratelli Pugliese, con in panchina Antonello Cuccureddu, sostituito poi da Francesco Oddo, che guida la squadra alla promozione in B grazie alla vittoria del 19 giugno 2005 per 2-1 contro il favoritissimo Napoli nella finale dei play-off grazie alle reti di Raffaele Biancolino e del terzino bomber Vincenzo Moretti.
Nel 2005-06 l'Avellino, piazzatosi al quart'ultimo posto in B, è nuovamente retrocesso in C1 dopo la disputa del play-out con l'AlbinoLeffe. La partita di andata, giocata a Perugia il 3 giugno 2006 per la squalifica del campo dei campani, è terminata con la vittoria per 2-0 dell'AlbinoLeffe, mentre il ritorno, disputatosi a Bergamo il 7 giugno 2006, ha visto l'inutile vittoria dell'Avellino per 3-2. Nel campionato 2006-07 in Serie C1 l'Avellino centra subito la promozione in Serie B. Infatti, nonostante i 2 punti di penalizzazione la squadra si classifica seconda dietro il Ravenna ed accede ai play-off. Poco prima della fine della stagione regolamentare la società esonera l'allenatore Giuseppe Galderisi sostituendolo con Giovanni Vavassori. L'Avellino passa il 1° turno contro il Taranto (1-0 per il Taranto all'andata; 1-0 per l'Avellino al Partenio con rete di Vincenzo Moretti nel finale) e nella finale supera il Foggia ribaltando la sconfitta dell'andata (0-1) con i gol di Rivaldo (allo scadere del tempo regolamentare), Evacuo e Biancolino. Il successivo campionato di serie B vede ancora una volta una stagione difficoltosa per la squadra irpina che, dopo un tormentato precampionato con l'addio di ben due allenatori, Giovanni Vavassori e Maurizio Sarri, viene affidata all'allenatore aretino Guido Carboni che, tuttavia nel marzo 2008, paga con l'esonero gli scarsi risultati raggiunti, rimpiazzato dal giovane allenatore Alessandro Calori. Nonostante l'arrivo del nuovo tecnico e qualche risultato positivo (3-1 in casa contro la sorpresa Pisa), la squadra irpina si classifica quartultima. I lupi però non retrocedono per via della mancata ammissione del Messina, non iscritta per mancanza di fondi necessari a completare l'iscrizione, partecipando così alla stagione 2008-2009 di Serie B.
La tifoseria
L'Avellino vanta, in proporzione alle dimensioni del proprio bacino di utenza, un seguito di tifosi molto numeroso. Sebbene lo zoccolo duro degli ultras irpini sia in città (Green Stars, Cruels, Esagerati, Splatter), anche nell'hinterland (Atripalda, Solofra, Baiano) e soprattutto nei paesi dell'Alta Irpinia, l'amore per la maglia biancoverde coinvolge un gran numero di supporters. La passione intorno a questa squadra scoppiò in maniera prorompente sin dai primi anni del dopoguerra, fino a raggiungere l'apoteosi nel decennio in massima serie. Quella avellinese è stata, ed è tuttora, una tifoseria capace di fare grandi numeri e di competere alla pari con piazze molto più grandi; soprattutto in trasferta ha uno zoccolo duro abbastanza numeroso che garantisce sempre buone presenze al seguito dei lupi, a prescindere dai risultati.
Le rivalità più accese sono per la maggior parte con squadre campane: Napoli, Salernitana, Benevento e Juve Stabia su tutte. Anche fuori regione, tuttavia, ci sono stati in passato e non solo screzi con i tifosi di Foggia, Catania, Bari, Taranto, Pescara, Verona e molte altre. Durante la permanenza in Serie A si instaurò un gemellaggio con la tifoseria della Juventus che verrà poi sciolto insieme ad altri (Messina, Cavese, Nocerina) a cavallo tra gli anni '90 e 2000, per decisione del direttivo curva Sud avellinese. Ad oggi, l'unico gemellaggio ufficiale dell'Avellino rimane quello con la Casertana, anche se permangono rapporti di amicizia con Cavese, Nocerina, Sambenedettese e Messina.
Cronistoria
Cronistoria dell'Unione Sportiva Avellino | ||
---|---|---|
|
Partite memorabili
Data | Avvenimento |
---|---|
27 maggio 1973 | Avellino-Lecce 1-0 (promozione in serie B) |
11 giugno 1978 | Sampdoria-Avellino 0-1 (promozione in serie A) |
28 gennaio 1979 | Avellino-Milan 1-0 (vittoria contro il Milan di Rivera alla fine campione d'Italia) |
13 maggio 1979 | Juventus-Avellino 3-3 (pareggio all'ultima giornata che vale la salvezza) |
4 novembre 1979 | Napoli-Avellino 0-1 (vittoria nel derby in trasferta in Serie A) |
12 settembre 1983 | Avellino-Milan 4-0 (prima goleada in A) |
13 gennaio 1985 | Avellino-Verona 2-1 (vittoria sul Verona capolista e campione d'Italia a fine stagione) |
15 marzo 1987 | Udinese-Avellino 2-6 (prima goleada in trasferta) |
24 giugno 1995 | Avellino-Gualdo 6-5 (ai rigori) (promozione in B) |
11 maggio 2003 | Crotone-Avellino 0-1 (promozione in B) |
5 aprile 2004 | Avellino-Verona 6-0 (goleada) |
19 giugno 2005 | Avellino-Napoli 2-1 (finale play off e promozione in Serie B) |
5 novembre 2006 | Avellino-Salernitana 4-0 (derby memorabile) |
17 giugno 2007 | Avellino-Foggia 3-0 dts (finale play off e promozione in Serie B) |
Campionati disputati
In 63 stagioni sportive a partire dalla ripresa agonistica del secondo dopoguerra. Nei suoi primi tre decenni di attività, l'Avellino non era mai andato oltre l'agonistica a livello regionale in Campania.
I capitani
Adriano Lombardi (1976-1982), Salvatore Di Somma (1982-1985), Franco Colomba (1985-1988), Antonio Marasco (1993-1996), Simone Puleo (2002-2007), Stefano De Angelis (2007-2008)
I migliori marcatori
Raffaele Biancolino (2003-2007 serie B-C1) 51 reti, Salvatore Fresta (1992-1995 serie C1) 31 reti, Alessandro Pellicori (2002/2003 + 2007/2008 serie B, C1) 25 reti, Ramon Angel Diaz (1983-1987 serie A) 22 reti, Pasquale Luiso (1995/1996 serie B) 19 reti, Giuliano Musiello (1975/1976 serie B) 18 reti, Orazio Sorbello (1989/1991 serie B) 18 reti, Gigi Molino (2002/2003 serie C1) 18 reti, Tomas Danilevičius (2005/2006 serie B) 17 reti, Vitalij Kutuzov (2003/2004 serie B), 15 reti.
Rosa 2008-2009
Portieri | |
---|---|
? | Juri De Marco |
? | Raffaele Gragnaniello |
Difensori | |
---|---|
? | Francesco Campanella |
? | Riccardo Corallo |
? | Rodrigo Defendi |
? | Andrea Gaveglia |
? | Desmond Kouassi N'Ze |
? | Ciro Oreste Sirignano |
Centrocampisti | |
---|---|
? | Michele Forani |
? | Diego Matarazzo |
? | Alessio Sestu |
? | Marco Stella |
Attaccanti | |
---|---|
? | Alessandro Pellicori |
? | Marco Ascenzi |
Allenatore | |
---|---|
Giuseppe Incocciati |
Giocatori celebri
Brasiliani | |
---|---|
João Batista Da Silva | |
José Dirceu | |
Juary |
Austriaci | |
---|---|
Walter Schachner |
Bielorussi | |
---|---|
Vitali Kutuzov |
Lituani | |
---|---|
Tomas Danilevicius |
Argentini | |
---|---|
Ramón Díaz |
Peruviani | |
---|---|
Geronimo Barbadillo |
Greci | |
---|---|
Nikos Anastopoulos |