Sassari

comune italiano, capoluogo dell'omonima città metropolitana in Sardegna

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I quartieri centrali di Sassari visti da Monte Oro; sullo sfondo Osilo e le colline dell'Anglona; alla base, il vecchio tracciato della SS 131 Carlo Felice.

Sassari [sàs-sa-ri] (in sassarese Sàssari, in sardo Tàtari o Tàthari, in catalano Sàsser , in spagnolo antico Saçer) è una città italiana di 130 000 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia della Sardegna nord-occidentale e centro storico del Capo di sopra dell'isola.

La città e il territorio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sassari (urbanistica).

Sassari sorge su un tavolato calcareo lievemente declinante a nord-ovest verso il Golfo dell'Asinara e la pianura della Nurra, mentre a sud-est il terreno è prevalentemente collinare e la città è circondata da numerose valli, rinomate per la loro fertilità dove erano coltivati gli orti. In epoca più recente (XIX secolo) si ebbe un grande sviluppo della coltivazione dell' olivo, e ormai gli oliveti caratterizzano i dintorni della città. Il centro urbano costituisce il nucleo della prospettata omonima area metropolitana regionale di oltre 222 000 abitanti [1] e di un'area urbana con i centri a corona della città [2] di circa 275 000 abitanti. È sede dell'Università degli studi di Sassari e sede arcivescovile (Arcidiocesi di Sassari).

Suddivisioni amministrative

Oltre le tradizionali frazioni, borgate, quartieri e valli, la città è divisa in sei circoscrizioni.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni di Sassari.

Verde pubblico

In città sono presenti vari giardini e parchi, fra i quali i Giardini pubblici (situati al centro della città fra viale Pasquale Stanislao Mancini e corso Margherita di Savoia), i Giardini di via Venezia, i Giardini di Monte Rosello, Giardini di via Vittorio nel quartiere Luna e Sole, i Giardini di Li Punti, il Parco di Monserrato recentemente restaurato e situato tra la SS 131 e l'asse viario di via Budapest e il Parco di Baddimanna, grande pineta nel quartiere Monte Rosello.


Storia

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Pianta della Sassari ottocentesca.

Le origini

Il territorio del sassarese è stato abitato fin dal neolitico e in tutte le epoche storiche (cartaginese, fenicia, romana e medievale), ma è solo nel 1131 che la città compare per la prima volta nelle carte geografiche col nome di Jordi de Sassaro. Numerose informazioni circa la città sono contenute nel Condaghe di San Pietro in Silki compilato dal 1150 al 1180. Nel 1294 diviene libero comune a seguito della promulgazione degli Statuti sassaresi, che erano un corpus di leggi redatto sia in latino che in sardo logudorese, che regolava tutte le attività cittadine: dall' urbanistica, alle attività economiche, alla giustizia. Gli statuti sassaresi sono uno dei documenti identitari più importanti non solo per la città di Sassari ma per l'intera isola. È in questo periodo che, contesa fra le repubbliche marinare, Sassari si dotò delle prime mura.

Il periodo aragonese

Quando ormai la conquista aragonese era certa, la potente classe mercantile della città, iniziò ad intraprendere rapporti politici con i reali d'Aragona, presentando nel 1323 una propria delegazione alla corte dell'infante Alfonso. Ciononostante i sassaresi mal tolleravano la nuova condizione di sudditanza e di mancanza di autonomia, così, sotto la spinta della Repubblica di Genova e dei Doria, la città si ribellò agli spagnoli, dando inizio ad un periodo di rivolte popolari, che cessarono solo nel 1417 con l'avvento al potere di Alfonso V il Magnanimo (1416-1458) che elevò Sassari allo status di Città Regia. Gli aragonesi costruirono il castello, demolito nel 1877 per decisione del consiglio comunale.

 
Statuti Sassaresi (XIII secolo)
 
La fontana di Rosello, simbolo di Sassari.

Tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo Sassari vive un periodo di grave crisi economica e sociale. Nel 1527-28 viene ripetutamente invasa e saccheggiata dai Francesi e le continue incursioni piratesche nel Mediterraneo impoveriscono l'economia cittadina basata sul commercio e diverse epidemie uccidono molti dei suoi abitanti.

Nella seconda metà del XVI secolo la città si risolleva dopo anni di crisi, rinasce culturalmente rifioriscono le arti, grazie all'introduzione della stampa oltre che alla diffusione del pensiero umanistico a cui prese parte Giovanni Francesco Fara, ed all'opera del vescovo Salvatore Alepus. Tra i pittori che svolsero la loro attività in città a quel tempo sono da menzionare Giovanni Muru, il Maestro di Ozieri (Giovanni del Giglio), Andrea Lusso, il fiorentino Baccio Gorini, e vari artisti di scuola fiamminga. Nel 1562 viene istituito uno studio generale aperto dai Gesuiti che, nel 1617, porterà alla fondazione della prima università della Sardegna. Uno dei fautori della fondazione fu certamente l'arcivescovo Antonio Canopolo che nel 1619 fondò un collegio di educazione, ancora oggi in attività col nome Istituto Nazionale Canopoleno.

La cosiddetta lotta per il primato acuisce la rivalità con la città di Cagliari; la competizione tra le capitali del Capo di sopra e del Capo di sotto, porterà i sassaresi ad applicare persino un diverso calendario, a rivendicare il diritto ad avere un Parlamento nella propria città, e la sede del Sant'Uffizio dell'Inquisizione.

Nel 1582 la città viene colpita da una grave epidemia di peste, e la popolazione è decimata. L'ultima fase della colonizzazione spagnola sono anni di decadenza per Sassari, e per tutta la Sardegna, visto il minor interesse da parte degli iberici all'isola, dopo che l'Impero spagnolo iniziò la sua espansione sul Nuovo Mondo.

L'epoca Sabauda e l'Unità d'Italia

Col Trattato di Utrecht nel 1713, inizia la breve dominazione austro-ungarica. Pochi anni dopo nel 1720, la Sardegna compresa la città, passano ai Savoia. Sul finire del XVIII secolo, si vive un'intensa stagione politica, che sfocia nel 1793 nella cosiddetta Sarda rivoluzione, guidata dal politico e patriota Giovanni Maria Angioy, che entrerà in città trionfante, con al seguito migliaia di rivoluzionari, provenienti da ogni parte dell'isola.

Ristabilito il controllo sulla Sardegna, i Savoia sedano con ferocia ogni forma di dissenso verso la loro politica. Le rivolte anti-piemontesi a Sassari continueranno sino alla metà dell'Ottocento.

 
La Cattedrale di San Nicola

Nello stesso tempo, però, per tutto il XIX secolo, si vive un'era di rinascita culturale e urbanistica, l'Università viene riaperta, la città dopo cinque secoli si espande oltre il tracciato delle mura pisane trecentesche (quando in concomitanza di un'epidemia di colera venne dato il permesso di abbatterle in grande parte, dando così sfogo ad un abitato che era divenuto estremamente compatto e denso), si costruiscono nuovi quartieri, prendendo come modello la nuova capitale del regno, cioè Torino, con strade a maglia ortogonale, viene realizzato il nuovo ospedale, le carceri, il teatro civico, scuole e piazze, la rete fognaria, l'illuminazione a olio, e più avanti, a gas.

La nuova espansione seguì uno sviluppo geometrico regolare, costretto a fertili compromessi con la realtà del territorio e gli eventi storici. L'asse centrale, il corso Vittorio Emanuele, venne prolungato dando vita a via Roma, strada principale del quartiere umbertino. Nel Novecento, i successivi piani regolatori ampliarono la griglia inserendo nuovi assi generatori verso le principali emergenze architettoniche dei dintorni, estendendo l'abitato oltre i limiti delle valli e procedendo con diverse zonizzazioni a carattere residenziale e commerciale. Raggiunta negli anni ottanta una popolazione relativamente stabile di circa 120 000-130 000 abitanti, Sassari resta ancora baricentro strategico ed infrastrutturale del Capo di sopra.

Passando indenne la seconda guerra mondiale e scampando a tre bombardamenti programmati (che fecero cadere una sola bomba nei pressi della stazione causando una vittima), la città crebbe principalmente per la migrazione interna, grazie al costante afflusso dai paesi del nord Sardegna, esercitando storicamente una forte influenza nella vita pubblica italiana, sia in campo militare grazie alla Brigata Sassari, sia nelle vicende politiche (vedansi i Presidenti della Repubblica Italiana Antonio Segni e Francesco Cossiga, nonché Enrico Berlinguer), molti dei quali legati all'episodio dei Giovani turchi. Fino alle creazione della provincia di Olbia-Tempio, Sassari era capoluogo della più grande provincia d'Italia, e nonostante il distacco della ex-frazione di Stintino è ancora il quinto comune italiano per estensione territoriale con una superficie di 546 km², nonché la seconda città sarda per numero di abitanti.


Demografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sassari (demografia).

Evoluzione demografica

 
Vicolo della città vecchia

Abitanti censiti[5]

Etnie

Al 31 dicembre 2007 a Sassari risultano residenti 1 800 cittadini stranieri, pari all'1,4% della popolazione, le cui nazionalità principali sono: [6]

Lingua

 
In arancio la zona di diffusione del sassarese

Nell'area a nord del capoluogo si parla prevalentemente Sassarese, parlata locale di vocazione mercantile nata nel periodo giudicale dalla fusione di elementi corso-genovesi e pisano antichi, influenzata poi dai dominatori catalani e spagnoli, ed in misura più rilevante dal logudorese nel lessico, nella sintassi e nella pronuncia. [7]

Più studiosi rintracciano la componente primaria nel dialetto pisano, come lo storico sassarese Enrico Costa, che scrive «Ai Pisani dobbiamo anche il nostro dialetto, che per la maggior parte è quasi lo stesso che vi si parla oggi - una specie di toscano del secolo XIII - corrotto più tardi da un po' di corso e da molto spagnuolo» [8] e come lo studioso Mario Pompeo Coradduzza «il sassarese deriva dalla lingua italiana e, più precisamente, dal toscano antico, poi trasformatosi lentamente in dialetto popolare fin dal secolo XII, quando ancora i borghesi e i nobili parlavano in sardo logudorese. Durante l'età del Libero Comune (1294 - 1323), il dialetto sassarese non era altro che un pisano contaminato, al quale si aggiungevano espressioni sarde, corse e spagnole; non è quindi un dialetto autoctono, ma continentale e, meglio determinandolo, un sotto - dialetto toscano misto, con caratteri propri, diverso dal gallurese di importazione corsa» [9], dove entrambi non sembrano propendere per un'influenza più rilevante del sardo rispetto ad altri apporti linguistici.

La lingua che nacque con Sassari divenne patrimonio della popolazione e della classe mercantile, e viene oggi considerata una dialetto a sé stante [10]. Le città di Porto Torres, Stintino e Sorso trovano un'affinità fra loro e con Sassari, in quanto condividono la parlata sassarese, detta anche turritano, dal nome del Giudicato di Torres. Per Sorso è una grande peculiarità, data la brevissima distanza da Sennori, dove si parla sardo logudorese, seppure con la curiosa caratteristica di avere solo sostantivi di genere maschile, fatto unico in Sardegna. L'uso della lingua si estende nella restante fascia costiera fino alla foce del Coghinas, nella sua variante castellanese di transizione verso il Gallurese, nei comuni di Castelsardo, Tergu e Sedini. [11]

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua sassarese e Lingua sarda.

Cultura

Università

L'Università degli Studi di Sassari istituita tra il 1562 e il 1627 è vocata specialmente allo studio del diritto, dell'agraria e della veterinaria. Questa si mantiene ad alti livelli nella classifica stilata annualmente dal Censis a partire dal 2001 tra più di settanta università. Nella graduatoria del 2006 si trova seconda nella classifica dei piccoli atenei italiani, che come fattori di valutazione considera la produttività, la capacità d'attrazione, la qualità della ricerca, l'offerta formativa e le relazioni internazionali.Sito

  Lo stesso argomento in dettaglio: Università degli Studi di Sassari.

Editoria e stampa

Il quotidiano storico della città è La Nuova Sardegna, fondato nel 1891 da Enrico Berlinguer, nonno dell'omonimo segretario del PCI, e ora di proprietà del Gruppo Editoriale L'Espresso. Negli ultimi decenni, diversi editori hanno tentato senza successo l'apertura di un secondo quotidiano cittadino, come nel caso del Quotidiano di Sassari negli anni novanta; ad oggi, gli unici ancora esistenti sono Il Sardegna, fondato nel 2005 e appartenente al gruppo E Polis, e il Qui Sardegna, fondato nel 2001. Fra i periodici locali storici troviamo Il sassarese, fondato nel 1973, e Sassari Sera, fondato nel 1961. In città sono presenti diversi editori, fra cui Carlo Delfino Editore, Tipografia Gallizzi, Edizioni Segnavia, Isola Felice, Magnum Edizioni, Stampacolor, EDES Edizioni Democratiche Sarde e Mare Nostrum Editrice.

Cinema, teatri e media

In città è presente una sede distaccata della RAI, oltre ad alcune emittenti locali quali TeleGì e Antenna 1.

Sono attualmente presenti tre cinema monosala principali (Ariston, Moderno e Quattro Colonne) e quattro teatri principali: il Teatro Verdi, Il Ferroviario, il Teatro Civico e il Teatro Smeraldo, ove i primi due alternano la programmazione teatrale e quella cinematografica. Esiste una grande tradizione di recitazione in vernacolo sassarese, con decine di spettacoli in cartellone ogni anno e diverse compagnie attive, fra cui La Quinta. Si riscontra anche l'attività brillante e rumorosa di un teatro antagonista di matrice Artaudiana, proposto da compagnie come la "Compagine Teatrale Ouroboros" e i "Meridiano Zero", con diverse produzioni e manifestazioni alternative fin dal 1989.

Nel 2000 è stato girato in città il film Un delitto impossibile del regista Antonello Grimaldi, con Lino Capolicchio, Carlo Cecchi, Silvio Muccino, Ivano Marescotti e Angela Molina, tratto dal romanzo Procedura di Salvatore Mannuzzu, già vincitore del premio Viareggio. Nel 2007 il regista Malachi Bogdanov gira interamente nel centro storico di Sassari The Mandrake Root (La mandragola).

Quotidiani e Periodici Editori TV Radio
La Nuova Sardegna
Il Sardegna Rosso
L'Unione Sarda (redazione locale)

Il Sassarese
Sardegna ventirighe
Sassari Sera
L'Occasione
Carlo Delfino Editore
Tipografia Gallizzi
Edizioni Segnavia
Isola Felice
Magnum Edizioni
Stampacolor
EDES Edizioni DEmocratiche Sarde
Mare Nostrum Editrice
Gruppo Composita
J. Webber Editore
RAI (redazione locale)
Videolina (redazione locale)
Cinquestelle Sardegna (corrispondente)
Antenna 1
Telegì
Sassari Radio
Radio Venere
Radio Stereo 4
Mondoradio
Radio Cuore Sassari
Radio TV Sardegna International
Radio Zero
Radio Bella Vita

Eventi

Il 14 agosto a Sassari è Festha Manna, ovvero Festa grande: la città è attraversata dalla Faradda di li candareri (Discesa dei candelieri) processione conclusa da una cerimonia sacra per sciogliere il voto alla Vergine Assunta che nel XVI secolo salvò la città dalla peste, che vede i cittadini distribuiti tra i diversi gremi (corporazioni medievali di arti e mestieri), portare sulle spalle i candelieri riccamente ornati per le vie della città, danzando fino alla chiesa di Santa Maria di Betlem. Tale festa è molto sentita dalla popolazione che per l'evento si riversa per le vie del centro storico dal primo pomeriggio sino a tarda notte. Le varie piazze sono invase da musica e canti ma dominante rimane il rimbombo dei tamburi che accompagna la "discesa" dei gremi con i candelieri in spalla.

Dal 1711, anno citato da Enrico Costa, la città è teatro anche della Cavalcata sarda, che dal 1951 è organizzata con cadenza annuale nella domenica dell'Ascensione (penultima domenica di maggio). La manifestazione, a carattere laico, consiste nella sfilata di gruppi folcloristici provenienti da varie zone della Sardegna che, appiedati o a cavallo e indossando i propri costumi tradizionali, mostrano al pubblico aspetti etnografici ed enogastronomici della cultura sarda.

Le manifestazioni rappresentano le principali attrattive turistiche cittadine, capaci di richiamare da decenni dai 100.000 a 150.000 spettatori, molti dei quali continentali e stranieri.

 
Il candeliere del Gremio dei Fabbri nella sua cappella al Duomo
  Lo stesso argomento in dettaglio: Faradda di li candareri e Cavalcata sarda.

Il costume di Sassari

Il costume tradizionale di Sassari è stato ricostruito nel 2002 sulla base della documentazione iconografica esistente dal Centro di Cultura Sassarese e viene ora esibito dal Gruppo Folk Città di Sassari [http:www.gruppofolksassari.it].

Cucina

La cucina tipica sassarese è ricca e variegata, composta da molte pietanze fortemente legate alla tradizione contadina della città. Le verdure sono infatti regine nella maggior parte delle pietanze, assieme alle parti meno pregiate degli animali da macello, in particolare agnello e maiale. Gli ortaggi più conosciuti ed utilizzati della cucina sassarese sono la melanzana (mirinzana), la cipolla (ziodda) e le fave (faba).

Tra i primi piatti troviamo la mineshtra 'e fasgioru o mineshtra 'e patatu, una zuppa preparata con fagioli, patate, lardo, finocchietto selvatico e pomodori secchi. La classica favata viene tradizionalmente preparata nel periodo di carnevale: è una zuppa molto densa a base di fave secche, cavolo, finocchi, cotenna e carne di maiale. In genere è consumata in occasioni conviviali, con larga presenza di parenti o amici. Tra i primi a base di pasta ricordiamo i giggioni, ossia gli gnocchi conditi con sugo di salsiccia. Altri piatti a base di verdure sono le fave cotte a ribisari, cioè lessate e condite con aglio e prezzemolo; e i carciofi, preparati tradizionalmente con le patate (ischazzofa e patatu).

Tra i secondi piatti, principalmente a base di carne, troviamo la cordula con piselli, un piatto preparato con le interiora dell'agnello avvolte nell'intestino e cotte con piselli, cipolle e salsa di pomodoro; la trippa cotta nel sugo di pomodoro da mangiare spolverata di abbondante pecorino grattugiato; i pedi d'agnoni, ovvero i piedini dell'agnello cotti in salsa di pomodoro oppure con solo aglio e prezzemolo. Un posto importantissimo occupano le chiocciole (spesso chiamate lumache) nelle loro varie pezzature: dalle lumachine (ciogga minudda) lessate con delle patate, alle lumache (ciogga grossa) preparate con un sugo piccante o con aglio a prezzemolo- ai lumaconi (coccoi) che vengono serviti ripieni di un impasto di formaggio, uova, prezzemolo saporitta e pangrattato. Non mancano le monzette, cotte in padella con aglio, olio, prezzemolo e pangrattato.

Il piatto tipico più conosciuto è invece lo ziminu, zimino , cotto in grabiglia, cioè le interiora del vitello (diaframma (parasangu), intestino (cannaculu), cuore, fegato e milza) cotte in graticola sulla brace. Attualmente le norme emanate dalla Comunità Europea in materia di encefalopatia spongiforme bovina impediscono la commercializzazione e il consumo della specialità. Alla brace vengono preparate anche le sardine, anche queste molto apprezzate dai sassaresi.

Tra i dolci, oltre a quelli tipici della Sardegna settentrionale come papassini, tiricche e seadas, sono proprie della città le frittelle lunghe (li frisgiori longhi): preparate principalmente durante il carnevale, sono fatte di un impasto di farina, acqua, zucchero, anice e scorza d'arancia grattugiata, fritto in forma di lunghi cordoni. Piatto tipico "adottato" è la fainé genovese. È ottenuta da un impasto molto semplice di farina di ceci, olio, acqua e sale (spesso arricchita da più ingredienti a piacere come le cipolle o le salsicce), cotta in teglia ad alta temperatura e servita già tagliata, spesso con pepe nero tritato. Viene preparata in alcuni locali tipici (dove è l'unico piatto servito) ma anche in molte pizzerie e paninoteche.

Musica

Fra i principali cantautori in sassarese troviamo Ginetto Ruzzetta, Tony Del Drò, Giovannino Giordo, Franco Russu, Luca Vargiu e i gruppi Trio Folk "Sassari in carthurina" e La cumpagnia.

In città si sono sviluppati gruppi di musica leggera che hanno raggiunto anche classifiche nazionali, come i Bertas, o che hanno partecipato al Festival di Sanremo, come i Tazenda, più altri gruppi come il Coro degli Angeli.

La città offre inoltre un panorama di associazioni che hanno ricevuto importanti riconoscimenti a livello internazionale, come il Corpo Bandistico Luigi Canepa, la più antica formazione bandistica sassarese, fondato alla metà del 1800 come Banda civica dallo stesso illustre compositore; l'Associazione Corale Luigi Canepa, il più antico gruppo corale in Sardegna, l'Associazione Polifonica Santa Cecilia e il Coro dell'Associazione Musicale "Gioacchino Rossini".

Il conservatorio cittadino è intitolato al musicista e compositore Luigi Canepa.

Dal 1942, l'Ente Concerti Marialisa De Carolis organizza presso il Teatro Verdi la tradizionale Stagione Lirica Sassarese che nel 2007 è arrivata alla sua 64ª edizione.

Il panorama jazzistico offre vari interpreti di indubbio valore, considerando anche il fatto che la città è sede dell'Orchestra Jazz della Sardegna.

Economia

L'economia della città è incentrata sul terziario avanzato, in particolare nei servizi al territorio, la grande distribuzione e la gestione amministrativa del nord Sardegna, e da diverse piccole e medie imprese, dislocate nell' area industriale di Predda Niedda, di Muros e nel nuovo insediamento produttivo di Truncu Reale, sito a poca distanza dal complesso petrolchimico di Porto Torres.

Nel territorio sono ancora in attività produzioni agricole tradizionali come quella olearia, ortofrutticola, vinicola, casearia e tessile. È sede di numerosi enti di ricerca (come quelli universitari, del CNR, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, il Servizio Agro-meteorologico della Sardegna,l' Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) ed istituzioni locali, nonché delle principali banche dell'isola, il Banco Di Sardegna e la Banca di Sassari.

Amministrazione

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Palazzo Ducale, sede del comune

L'attuale sindaco è Gianfranco Ganau, eletto l'8 maggio 2005, a capo di una coalizione di centro-sinistra. Presidente del Consiglio Comunale è Monica Spanedda, avvocato di 35 anni di Progetto Sardegna.

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Amministrazioni precedenti

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sassari (amministrazione).

Gemellaggi

Consolati

Luoghi di interesse

Vista di Piazza d'Italia dall'inizio di via Roma


Monumenti e architetture

 
Parco di Monserrato
Archeologia
Architetture civili
 
Santa Caterina
Architetture religiose
 
Palau Montanyans (XV sec)
Palazzi
  • Casa Aragonese, XV secolo.
  • Case gotiche catalane, corso Vittorio Emanuele, XV secolo.
  • Canopoleno-Casa professa gesuitica, XVI secolo, architetto Fernando Ponce de Leon
  • Palazzo Ducale, dal nome del Duca dell'Asinara, sede del Comune di Sassari, 1775-1804
  • Palazzo Barone d'Usini, piazza Tola, dal nome del Barone d'Usini, sede centrale della Biblioteca Comunale, XVI secolo.
  • Università e Estanco del tabacco, XVI-XVII secolo.
  • Palazzo Giordano, piazza d'Italia, sede del Sanpaolo IMI, 1878
  • Palazzo Sciuti, piazza d'Italia, sede della Provincia di Sassari, 1873
  • Palazzo Cugurra, via Roma, sede di uffici della Regione Sardegna
  • Palazzo Moros y Molinos, XVII secolo.
  • Palazzi di San Saturnino e San Sebastano, primo terzo XIX secolo.
  • Villa Mimosa, via Attilio Deffenu, sede della Confindustria locale
Parchi

Musei

 
Carrera longa
 
Sassari, Veduta da ponte Rosello
 
rovine della laveria della miniera dell' Argentiera.
 
Altare prenuragico di Monte d' Accoddi

(Via Roma 64) detto anche Museo Sanna - Sito

(Piazza Castello 9) ospitato nella Caserma La Marmora - Sito

( via DeNicola 2) - Sito

(Via Muroni 44) detto anche Museo Bande - Sito

(Viale Umberto) presso il Banco di Sardegna - Sito

(Piazza Duomo) all' interno della chiesa e della cripta di San Michele - Sito

(Piazza Duomo) presso la cattedrale

(Via Pascoli 16, tel. 079-234466) - Sito

(Piazza Santa Caterina, tel. 079-231560 ) - Sito

(Dipartimento di Scienze Biomediche, sezione Anatomia Umana Normale, Viale San Pietro 43/c, 079-228535 ) - Sito

(Dipartimento di Protezione delle Piante Via E. de Nicola, 1, 079-229248) - Sito

(Dipartimento di Scienze del farmaco Via Muroni 23 A, 079-228751) - Sito

(Dipartimento di Zoologia e Antropologia Biologica Via Muroni 25, 079-228663) - Sito

(Struttura Dipartimentale di matematica e fisica, Via Vienna 2, 079-229481) - Sito

(Dipartimento di scienze agronomiche e genetica vegetale agraria, Via Enrico de Nicola 1, 079-229229) - Sito

(Corso Vittorio Emanuele) presso il Palazzo di città

(Piazza Sant' Apollinare)

(Viale Umberto I) presso il convento del Carmelo"

Nei dintorni

Alla periferia della città

  • Gola, lecceta e grotte di Scala di Giocca
  • Valle del rio Mascari
  • Valle del Logulentu
  • Nuraghe di presso San Giovanni
  • Spiaggia, stagno, pineta e ginepreto di Platamona
  • Chiesa di San Michele di Plaiano
  • Villa romana di La Crucca
  • Necropoli di Li Curuneddi
  • Nuraghe"Li luzzani"Giagamanna"Gioscari" presso Predda Niedda(strada38)ingresso strada per Alghero,e Predda Niedda sud-Caniga.
  • Domus de janas de Montalè presso Lipunti,numerose domus de janas presso la regione di Montalè e Bancali.
  • Zone Nuragiche di discreta rilevanza da portare alla luce in attesa di fondi per l'archeologia presso la regione di Monte Oro,Predda Niedda,Li Punti,Bancali.

Nel comune di Sassari

In provincia di Sassari

Personalità legate a Sassari

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Personaggi storici

Personaggi contemporanei

Trasporti

Trasporti urbani

L'Azienda Trasporti Pubblici Sassari (ATP) collega la città con la periferia e l'hinterland attraverso 11 linee urbane (numerate da 1 a 8, due circolari che fanno capolinea alla stazione) e 12 suburbane, una delle quali esce dal Comune di Sassari fino alla rotonda di Platamona e a Marina di Sorso.

Le Ferrovie della Sardegna (FdS) hanno inaugurato il 27 ottobre 2006 la Linea 1: Stazione FS - Emiciclo Garibaldi della metrotranvia di Sassari.

Trasporti su gomma

La Strada Statale 131 Carlo Felice collega Sassari con Porto Torres, con il centro e con il sud della Sardegna.

La Strada Statale 199 di Monti la collega alla Gallura e ad Olbia, mentre la Strada Statale 291 della Nurra la collega ad Alghero. La Strada Statale 672 di Sassari Tempio a scorrimento veloce collega invece Sassari a Tempio Pausania, costituendo una variante del tortuoso tracciato della Strada Statale 127 Settentrionale Sarda che attraversa l'Anglona, dalla quale prende il nome anche la Strada Statale 200 dell'Anglona, che raggiunge Sennori, Sorso e Castelsardo. La Strada Provinciale 15M collega Sassari con Ittiri.

Trasporti su ferro

Sassari è collegata tramite le Ferrovie dello Stato ad Olbia, Cagliari (entrambe con snodo ad Ozieri-Chilivani) e a Porto Torres.

È inoltre collegata ai vari comuni limitrofi tramite linee regionali (Ferrovie della Sardegna). Queste ferrovie, come tutte quelle della Sardegna, sono non elettrificate, e l'intero parco rotabile è costituito da automotrici e locomotori a trazione termica (diesel). I collegamenti principali sono Sassari-Alghero, Sassari-Nulvi, Sassari-Sorso e vengono effettuati su binari a scartamento ridotto.

Presso la stazione ferroviaria principale di Sassari è esistente un attivo centro intermodale che consente la movimentazione dei container tra il gommato ed il ferroviario.

Trasporti marittimi

Porto di riferimento della città è quello della vicina (16 Km) Porto Torres, con collegamenti giornalieri con lo scalo portuale di Genova ed altre destinazioni in Corsica e nel sud della Francia.

Trasporti aerei

Scalo di riferimento della città è l'Aeroporto di Alghero-Fertilia, distante 25 km dal centro cittadino, che oltre ai residenti dell'Area metropolitana di Sassari, attrae notevoli flussi anche dalle altre province grazie all'offerta di voli delle compagnie aeree a basso costo. La Camera di Commercio di Sassari, la Provincia di Sassari e la stesso Comune di Sassari sono soci della socità di gestione dell'aeroporto, la SOGEAAL.

A circa 100 km si trova l'Aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, mentre in località Platamona a 12 km dal centro cittadino è presente un'aviosuperficie utilizzata dagli appassionati di velivoli ultraleggeri. È stata avanzata la proposta della creazione di un terzo aeroporto presso Badesi, in località Muddizza di Poisa, che ha creato polemiche sulla reale necessità dell'infrastruttura e sulla localizzazione nei pressi del sito di importanza comunitaria delle foci del Coghinas. [12] [13] [14]

Sport

Il 27 maggio 1991, le due semitappe della 2ª tappa del Giro d'Italia 1991, una prova in linea e una cronometro individuale, si sono concluse a Sassari con le vittorie, rispettivamente, di Gianni Bugno e di Gianluca Pierobon.

Principali società sportive

Baseball
Serie C1: Yellow Team Sassari Baseball
Basket in carrozzina
Serie A1: Anmic Sassari, vincitrice di sei scudetti.
Calcio
Serie A femminile: Sassari Torres Calcio Femminile, vincitrice di tre scudetti.
Equitazione
Società Ippica Sassarese
Pallacanestro
Legadue: Dinamo Basket Sassari
Serie C Dilettanti: Robur et Fides Sassari
Pallamano
Serie A1 femminile: HC Tangram 1 Sassari, campione d'Italia 2007/08, vincitrice di cinque scudetti.
Rugby
Serie C: A.S.D.Rugby Sassari


Softball
Serie B femminile: Sassari Baseball Softball Club
Tennis
Serie A1 maschile: Torres Tennis Sassari
Tiro con l'arco
A.S.D. Arcieri Torres Sassari

Impianti sportivi

  • Stadio Vanni Sanna (calcio)
  • Palasport Roberta Serradimigni (pallacanestro, pugilato, scherma, arti marziali, pesistica, attrezzistica)
  • Stadio dei Pini Tonino Siddi (atletica leggera)
  • Ippodromo Pinna (ippica)
  • Palestra Comunale "Gigi Santoru" (pallamano, calcio a 5, pallacanestro, pallavolo)
  • Palestra Comunale "Luca Simula" (pallacanestro)
  • Palestra CONI "Pierpaolo Peru" (pallacanestro)
  • Palestra IPIA "Piero Cuccu" (pallamano)
  • Palestra Meridda (pallavolo)
  • Palestra Silvio Pellico (pallavolo)
  • Palestra Centro Sportivo Mario Canopoli (bowling, pallamano, calcio a 5)
  • Campo in erba sintetica di Latte Dolce (calcio)
  • Campo in erba sintetica di Carbonazzi (calcio)
  • Torres Tennis Sassari "A. Bozzo" (tennis)
  • Pattinodromo di via Rockefeller (pattinaggio)
  • Piscine comunali di Lu Fangazzu (nuoto)
  • Piscine comunali di Latte Dolce (nuoto)
  • Poligono di tiro di via Pirandello (tiro a segno)
  • Impianto polivalente di via Pirandello (calcio a 5, pallacanestro, pallavolo, tennis)
  • Impianti sportivi CUS Sassari di San Giovanni (calcio, pallacanestro, tennis)
  • Palestra Fijlkam di via Prati ( judo,karate,lotta,cultura pesistica)

Qualità della vita

Anno Qualità della Vita (Sole 24 Ore) Qualità della Vita (Italia Oggi) Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente)
1994 -- -- -- (non inclusa)
1995 -- -- 36°
1996 -- -- 83° (- 47)
1997 -- -- 80° (+ 3)
1998 -- -- 90° (- 10)
1999 50° -- 65° (+ 25)
2000 77° (- 27) -- 99° (- 34)
2001 -- -- 88° (+ 11)
2002 91° -- -- (uscito nel 2003)
2003 71° (+ 20) 81° 81° (+ 7)
2004 63° (+ 8) 72° (+ 9) 75° (+ 6)
2005 75° (- 12) 84° (- 12) 93° (- 18)
2006 73° (+ 2) 92° (- 8) 90° (+ 3)
2007 60° (+ 13) 67° (+ 25) 90°
2008 -- -- 72° (+ 18)


Galleria fotografica




Note

  1. ^ Insieme ai comuni di Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Sennori, Sorso e Stintino)
  2. ^ Cargeghe, Codrongianos, Florinas, Ittiri, Muros, Olmedo, Osilo, Ossi, Ploaghe, Tissi, Uri e Usini
  3. ^ Massimo Pittau, Significato e origine del toponimo Sassari, su pittau.it, 02-07-2008.
  4. ^ Salvatore Dedòla, L'origine preromana di Sassari e la colonizzazione della Nurra e della Romángia, su linguasarda.com, 02-07-2008.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Cittadini Stranieri. Bilancio demografico anno 2006 e popolazione residente al 31 dicembre - Tutti i paesi di cittadinanza. Comune: Sassari, su demo.istat.it. URL consultato il 07-07-2008.
  7. ^ "Mentre il còrso della colonia sassarese subiva il forte influsso logudorese, specialmente nella sintassi e nel lessico, ... " e "dopo il fortissimo influsso sardo subito dal còrso nel processo di sovrapposizione sull’originario logudorese" da Mauro Maxia, Studi storici sui dialetti del Sardegna settentrionale, pp. 21 e 37
  8. ^ Enrico Costa, Sassari, vol. I, pag. 51, Edizioni Gallizzi, Sassari, 1992
  9. ^ Mario Pompeo Coradduzza, Il sistema del dialetto, Prefazione, Sassari, 2004
  10. ^ Sanna A., Il dialetto di Sassari (e altri saggi), Cagliari, 1975
  11. ^ "Le innovazioni provenienti da Sassari, allora la maggiore città della Sardegna, conquistarono gradatamente le varietà còrse radicate in Anglona, che qui chiamiamo castellanese e sedinese, e questo processo continua tuttora con dinamiche che si colgono agevolmente sia in diacronia che in sincronia..." da Mauro Maxia, Studi storici sui dialetti del Sardegna settentrionale, p. 22
  12. ^ Un aeroporto alle foci del Coghinas? Che senso ha?, Gruppo di Intervento Giuridico ONLUS
  13. ^ Ma fatelo volare, sto' sindaco!, Gruppo di Intervento Giuridico ONLUS
  14. ^ Un nuovo aeroporto ad un'ora da Alghero, Alguer.it

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