Vittorio Sgarbi

critico d'arte, storico dell'arte, saggista, politico, personaggio televisivo, opinionista e collezionista italiano (1952-)
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«Intanto sia chiaro, per me "ragione" significa che io ho ragione.»

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Sgarbi durante la presentazione di una mostra nel 2007

Vittorio Sgarbi (nome completo Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi; Ferrara, 8 maggio 1952) è un critico d'arte, politico e scrittore italiano. Più volte membro del Parlamento e di amministrazioni comunali come quella di Milano, dal 30 giugno 2008 è sindaco della cittadina siciliana di Salemi.

Biografia

Dopo una giovinezza turbolenta (partecipò alla contestazione giovanile del Sessantotto tra le file degli anarchici),[senza fonte] si laureò in filosofia con specializzazione in storia dell'arte all'Università di Bologna e iniziò ad occuparsi di arte, diventando ispettore della sovrintendenza ai beni storici e artistici in Veneto.

Il suo personaggio nacque e si affermò soprattutto come ospite della trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show, durante la quale alternava apprezzate lezioni d'arte a vivaci dispute verbali nei confronti degli altri ospiti. Il suo comportamento lo elevò a protagonista della trash TV, invitato e ricercato dalle emittenti televisive come mezzo per aumentare gli ascolti.[senza fonte]

Nel 1989, già incriminato per "interessi privati in atti d'ufficio",[senza fonte] assurse all'onore dei rotocalchi quando augurò la morte al suo maestro Federico Zeri nel corso d'una puntata del programma di Costanzo. Secondo Sgarbi, Zeri ne aveva infatti preteso il licenziamento perché convinto della sua colpevolezza riguardo alle accuse della contessa trevigiana Pia Bressanin della Rovere. La Bressanin affermò che Sgarbi l'aveva indotta a consegnargli un quadro di Giovanni Agostino da Lodi (La cena di Emmaus) che il critico d'arte aveva riconosciuto nel Museo civico Luigi Bailo di Treviso, a cui la contessa l'aveva affidato anni prima. Secondo la donna, Sgarbi - allora funzionario alla Sovrintendenza ai Beni artistici e culturali del Veneto - le aveva rivelato che la tela era in pessimo stato e necessitava di un restauro; essendo però il costo dell'operazione assai alto, Sgarbi avrebbe convinto la nobildonna a vendergli l'opera. La contessa affermò di avere ricevuto da Sgarbi solo 8 milioni invece dei 25 pattuiti. L'accusa sosteneva inoltre che Sgarbi avesse taciuto l'intera operazione alle autorità competenti. Il critico da parte sua negò decisamente che vi fosse stata una sua qualsiasi omissione.

Nel 2008 Sgarbi commise un atto di plagio intellettuale, copiando quasi testualmente, in una sua introduzione a un volume sul Botticelli, le frasi che la storico dell'arte Mina Bacci scrisse sul pittore quattrocentesco in un fascicolo dei «Maestri del colore» (Fabbri editore) nel 1964.[1]

Famiglia

Vittorio Sgarbi è celibe. Ha riconosciuto tre figli, dichiarando in merito: «Sono contrario alla paternità. Quella del padre non è una categoria a cui ritengo di dover appartenere. Ciò detto sono anche contrario all’aborto. Ci sono donne che hanno voluto figli da me, non io da loro perché non può esserci l’obbligo di diventare padre»[2].

Carriera politica

Politico spesso incline a cambiare idea e schieramento (alcuni lo hanno definito "il più grande trasformista d'Italia"),[3] nel 1990 si candida senza successo a sindaco di Pesaro per il Partito Comunista Italiano. Qualche mese dopo diventa consigliere comunale di San Severino Marche (con il Partito Socialista Italiano) e quindi nel 1992 primo cittadino, sostenuto dalla Democrazia Cristiana e dal Movimento Sociale Italiano.

Sempre nel 1992 è deputato nazionale per il Partito Liberale Italiano; successivamente si avvicina al Partito Radicale di Marco Pannella, con cui sarà alleato nelle coalizioni guidate da Silvio Berlusconi nel 1994 e nel 1996.

Il 7 aprile 1995 legge al TG5 una lettera sui «veri colpevoli» dell'assassinio di don Pino Puglisi, senza rivelare le generalità dell'autore e attribuendola ad un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava il procuratore Giancarlo Caselli di essere il mandante dell'omicidio e Leoluca Orlando e Michele Santoro di esserne gli esecutori materiali. Secondo quanto riportato da Marco Travaglio, Caselli in vita sua non conobbe mai don Puglisi;[4] in virtù di ciò Sgarbi fu condannato per diffamazione in primo e secondo grado (intervenuta la prescrizione prima della sentenza di Cassazione).[5]

Il 21 marzo del 1999 nasce il movimento I Liberal Sgarbi-I libertari. Nello stesso anno passa a Forza Italia, con cui diventa sottosegretario ai Beni culturali dal 2001 al giugno del 2002, allorché l'incarico gli viene revocato dal Consiglio dei Ministri a causa di numerose polemiche e tensioni con l'allora ministro Giuliano Urbani, fra cui l'accusa di far aprire fuori orario i musei per consentire ai suoi amici di visitarli. All'accusa Sgarbi replicherà che il suo era da considerare un dovere ispettivo d'ufficio, senza che egli potesse essere accusato legittimamente di "interesse privato in atti d'ufficio".

Parallelamente alla sua attività politica, continua ad occuparsi di arte, commentando in videocassetta alcune delle opere dei più importanti pittori e scrivendo numerosi saggi e libri specializzati. I titoli più rilevanti da lui pubblicati sono Carpaccio (1979), I capolavori della pittura antica (1984), La stanza dipinta (1989), Davanti all'immagine (1990, vincitore del Premio Bancarella), Onorevoli fantasmi (1994), Lezioni private (1995), Lezioni private 2 (1996), Davanti all'immagine (2005), Ragione e passione. Contro l'indifferenza (2006)Clausura a Milano, Da Suor Letizia a Salemi (2008) (scritto con Marta Bravi. Personaggio televisivo grintoso (si è autodefinito "polemista"), oltre alle partecipazioni al "Maurizio Costanzo Show" ha condotto per anni la sua rubrica personale Sgarbi Quotidiani; famosa è la puntata in cui per protesta rimase in silenzio per 15 minuti (l'intera durata della trasmissione). Successivamente fonda in vista delle elezioni europee del 2004 la lista "Liberal Sgarbi", che si allea col Partito Repubblicano Italiano ma che ottiene nelle consultazioni del 2004 solo lo 0,7% dei voti.

Nel 2005 abbandona la Casa delle Libertà e passa all'Unione. Propone la propria candidatura in vista delle elezioni primarie della coalizione di centrosinistra, ma deve successivamente ritirarsi in base alla regola che vietava la partecipazione alle primarie a chi avesse avuto incarichi politici nelle ultime due legislature guidate da Berlusconi. Alle elezioni politiche del 2006 decide di candidarsi con la Lista Consumatori che appoggia la coalizione di centrosinistra, senza essere tuttavia eletto.

Nel 2006 si candida a sindaco di Milano, ma successivamente stipula un accordo con la candidata della Casa delle Libertà Letizia Moratti, che prevede il ritiro della propria candidatura. Dopo la vittoria dell'ex ministro dell'istruzione ottiene l'incarico di assessore alla cultura di Milano. L'8 maggio 2008 la nomina ad assessore gli viene revocata dal sindaco Moratti.[6] Il 30 giugno 2008 [7], sostenuto dall'Udc, dalla Dc e da una lista civica di centro è stato eletto Sindaco del comune di Salemi (TP). Il 29 luglio 2008 il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso con cui l'animatore d'arte contestava il «licenziamento» dal Comune di Milano reintegrandolo, di fatto, nelle funzioni di assessore [8]. Il critico, tuttavia, con un comunicato, emanato il giorno successivo alla decisione dei giudici, si è spontaneamente dimesso dalla carica di assessore, risolvendo alla radice il problema della incompatibilità col ruolo di primo cittadino del comune belicino.

Nell'agosto 2008 Sgarbi ha proclamato Salemi "prima capitale dell'Italia tibetana", per esprimere solidarietà nei confronti dei monaci tibetani e per condannare le ripetute violazioni dei diritti umani che essi hanno subìto ad opera della dittatura comunista cinese.[9]

Sgarbi ha poi deciso di avviare un progetto ambizioso per salvaguardare il patrimonio artistico della città, regalando la proprietà delle antiche case di Salemi (in gran parte distrutte dal terremoto del Belice e oggi in stato d'abbandono) a chi voglia restaurarle. L'iniziativa ha suscitato l'interesse di varie personalità come i coniugi Moratti, il cantante Lucio Dalla, il ministro Renato Brunetta, il giornalista Philippe Daverio. Nel progetto, che al di là della sua valenza artistico-culturale mira anche a favorire gli afflussi del turismo e a creare nuovi posti di lavoro, sono state coinvolte numerose associazioni giovanili di Salemi.[10]

Militanze

Vittorio Sgarbi ha avuto strette collaborazioni con:

Controversie

Vittorio Sgarbi si è reso famoso anche per l'irascibilità che contraddistinse diversi diverbi, talora sfociati in aggressive invettive, con altri personaggi televisivi. Vi furono liti:

  • Contro Mike Bongiorno

Durante una puntata di Telemike ci fu una lunga discussione, che presto degenerò in una lite verbale tra i due intrattenitori [11]

  • Contro Roberto D'Agostino.

Durante il programma di Giuliano Ferrara L'istruttoria'[12]: in questa occasione, dopo essere stato provocato da Sgarbi che gli gettò addosso dell'acqua, D'Agostino arrivò a schiaffeggiarlo.

  • Contro Trio Medusa.

Durante la trasmissione televisiva Le Iene, i tre inviati cercavano di contattare l'allora Sottosegretario ai Beni Culturali per discutere il suo assenteismo in Parlamento o altri comportamenti ambigui. La vicenda ebbe anche risvolti giudiziari: il 19 marzo 2002 Sgarbi comunicò di aver querelato i conduttori del programma, per diffamazione, richiedendo oltre cinquantuno milioni di euro di danni. Da allora il trio ha spesso a che fare con lui nei servizi (un loro libro, Culattoni raccomandati, ha preso il titolo da una frase di Sgarbi). [13].

  • Contro Valerio Staffelli

Durante un servizio di Striscia la notizia Staffelli che intendeva consegnargli il Tapiro[14][15]

  • Contro Alessandro Cecchi Paone

Nella trasmissione Markette[16].

  • Contro Marco Travaglio

L'1 maggio 2008 durante AnnoZero, la trasmissione condotta da Michele Santoro, Sgarbi ha vivacemente polemizzato con lo stesso Santoro e soprattutto con Travaglio, al quale ha anche rivolto diversi insulti nel corso della trasmissione.

Nel 1996, dopo la sconfitta alle elezioni nella circoscrizione del Veneto, Sgarbi reagì violentemente dichiarando[17]:

«[Gli elettori veneti] Sono dei deficienti. Egoisti. Stronzi. Destrorsi. Unti. Razzisti. Evasori. Hanno scelto la Lega? Complimenti. Risultato: si ritrovano a essere governati dai meridionali democristiani e dai comunisti. (...) Voglio fare un'Antilega al Sud, incitando i meridionali a non comprare più prodotti veneti. Questi qui ormai coltivano il razzismo puro. Questa gente non è stupida. È peggio: ignorante e plebea. Il concetto di fondo è: questi elettori sono tutti delle teste di cazzo»
  • Contro Piero Ricca

Sgarbi ebbe anche vari scontri verbali con il giornalista Piero Ricca, il quale considerò illegale la sua presenza in ambito politico a causa della sua condanna per truffa aggravata allo Stato quando era sovrintendente ai beni artistici della regione Veneto[18] e lo criticò anche per aver definito il magistrato anti-mafia Gian Carlo Caselli "verme infetto"[19]. Tutto questo innescò varie forti discussioni tra i due. Sempre a riguardo della questione "Gian Carlo Caselli" Sgarbi venne contestato da Piero Ricca perché nel 1995 su Canale 5 disse che il giudice Caselli era il mandante morale dell'omicidio di Don Puglisi. Per questo fatto venne condannato per diffamazione in primo e secondo grado, reato che cadde in prescrizione in cassazione.

Nondimeno nel dicembre 2007 descrisse il politico Bondi come un incrocio tra Don Abbondio e Massimo Boldi, scatenando la sua reazione in una puntata di Porta a Porta[20].


La polemica con Cecchi Paone ha riguardato la Chiesa e i rapporti di questa con i gay. Fino ad anni recenti, Sgarbi si è sempre dichiarato ateo e figura in una lista (costruira sulla base di dichiarazioni verificate) di non credenti del sito dell'UAAR; in un'apparizione a Markette, programma condotto da Piero Chiambretti, ha attaccato Alessandro Cecchi Paone per le sue critiche alla Chiesa ed arrivando a definirlo "ateo bastardo" ed "ateo fasullo", pur ribadendo la sua distanza dal cattolicesimo[21]; più recentemente, in una puntata della trasmissione "Confronti" condotta da Gigi Moncalvo, Sgarbi ha invece dichiarato di "essere fiero di essere cattolico", alla presenza dello stesso Cecchi Paone: la posizione di Sgarbi pare così essere diventata simile a quella cristianista e filo-cattolica.

Condanne giudiziarie

Il 7 aprile 1995 lesse al TG5 una lettera sui «veri colpevoli» dell'assassinio di Don Pino Puglisi, non rilevando le generalità essendo priva di firma ma attribuita ad un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava come mandante il procuratore Caselli e come killer Leoluca Orlando.

«Fui più volte contattato da Caselli e dai suoi uomini [...] pretendevano accuse, nomi, circostanze... volevano che denunciassi la mia gente e miei ragazzi... che rivelassi cose apprese in confessione [...]. Caselli disprezza i siciliani, mi vuole obbligare a rinnegare i miei voti e la mia veste, pretende che mi prostituisca a lui. Più che nemico della mafia, è un nemico della Sicilia. Orlando è un mafioso vestito da gesuita [...]. Caselli ha fatto di me consapevolmente un sicuro bersaglio. Avrà raggiunto il suo scopo quando un prete impegnato nel sociale verrà ucciso [...]. Caselli, per aumentare il suo potere, ha avuto la sua vittima illustre.»

Per queste dichiarazioni Sgarbi è stato condannato per diffamazione in primo e secondo grado, ma è intervenuta la prescrizione prima della sentenza di Cassazione.[22]

Nel 1996, con sentenza definitiva della Pretura di Venezia, è stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi e assenteismo mentre era dipendente del Ministero dei Beni culturali, con la qualifica di funzionario ai Beni artistici e culturali del Veneto. Condannato a pagare un indennizzo fissato dalla corte, il critico d'arte si giustificò affermando che la sua assenza dall'ufficio dipendeva dall'impegno per la redazione d'un catalogo d'arte.[23]

Il 14 agosto 1998, dopo la morte di Luigi Lombardini, in un'intervista a Il Giornale ne attribuisce la responsabilità alle «inchieste politiche di Caselli [...] uomo di Violante», in quanto «il suicido di Lombardini ha evidenziato la natura esclusivamente politica dell'azione di Caselli e i suoi» che «impudentemente frugano nella sua tomba [...] sul suo cadavere»; il 17 agosto, ignorando i ringraziamenti dell'avvocato di Lombardini per la correttezza tenuta da Caselli nella conduzione dell'interrogatorio nonché il positivo pronunciamento del CSM in merito, ne chiede «l'immediato arresto» nonché la «sospensione dal servizio e dallo stipendio». Alla successiva querela, l'intervistatore Renato Farina ed il direttore Mario Cervi scelgono il patteggiamento, mentre Sgarbi la via del processo; ad una delle udienze «non si presenta in Tribunale (a Desio) dicendo di essere a Bologna per un altro processo; il giudice telefona a Bologna e scopre che lì Sgarbi ha fatto lo stesso sostenendo di essere a Desio».[24] Per queste affermazioni nel 1998 verrà condannato dalla Cassazione per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo, guidato da Gian Carlo Caselli, oltre a 1.000 € di multa.

Vi è chi, di fronte a questo pronunciamento, ha sostenuto che la condanna sarebbe occorsa per aver Sgarbi definito le indagini "politiche",[25] esercitando il proprio diritto di critica (Francesco Cossiga, Ettore Randazzo, Fabrizio Cicchitto e Niccolò Ghedini). Questa ricostruzione è stata contestata da Marco Travaglio, per il quale «criticare significa affermare che un'inchiesta è infondata, una sentenza è sbagliata. Ma sostenere che un PM e l'intera sua Procura sono al servizio di un partito, agiscono per finalità politiche, usano la mafia contro lo stato, non è criticare: è attribuire una serie di reati gravissimi, i più gravi che possa commettere un magistrato».[26]

Il 28 dicembre 2008 Vittorio Sgarbi, ad Agrigento in occasione della presentazione di un suo libro, fu accolto da una accesa contestazione[27]

Filmografia

Cinema

Nel 1998 fa un piccolo cameo nel film Paparazzi,dove interpreta il ruolo di se stesso.


Televisione

Nel 2006 è membro della giuria della prima edizione del reality show La pupa ed il secchione,su Italia Uno.Nel 2009 partecipa anche come ballerino per una notte solo alla prima puntata della quinta edizione del reality show Ballando con le stelle,condotto da Milly Carlucci,su Rai Uno.

Curiosità

  • Nel 1994 il gruppo pop-demenziale marchigiano dei Vincisgrassi citò Sgarbi nella canzone Terra mia. Riferendosi a San Severino Marche, il gruppo canta : S'è fatto tardi, in piazza c'è Sgarbi/che spiega a tutti quanti come dipingono i Sardi.
  • Anche Jovanotti lo cita nel brano Ho perso la direzione (1992).
  • Il critico è citato anche dal rapper pugliese CapaRezza nella canzone Tutto ciò che c'è quando canta vorrei sapere la mia lingua meno di Biscardi, criticare sgorbi disegnati da Sgarbi.
  • Il critico è citato anche nella canzone del gruppo rap milanese Articolo 31 nella canzone Voglio una lurida nel passo Mi sono rotto della magre bionde tipo la Barbie, delle maggiorate tipo quelle che si fa Sgarbi (1994).
  • Vittorio Sgarbi tramite accurate ricerche ha scoperto Antonio Leonelli da Crevalcore, importante pittore di scuola ferrarese del xv Secolo.

Note

  1. ^ http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/12/02/sgarbi-il-plagio-su-botticelli.html
     
    Vittorio Sgarbi
  2. ^ Dichiarazione di Sgarbi alla Stampa di Torino, su lastampa.it. URL consultato il 09-08-2008.
  3. ^ Intervista a Vittorio Sgarbi
  4. ^ Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti. Milano, il Saggiatore, 2007. pp. 201-202 ISBN 8842813958
  5. ^ Giancarlo Caselli, Un magistrato fuorilegge. Melampo, 2005. cap. 3 ISBN 888953334-X
  6. ^ Maurizio Giannattasio, La Moratti silura Sgarbi, terremoto in Giunta, 08-08-2008. URL consultato il 10-05-2008.
  7. ^ Vittorio Sgarbi sindaco a Salemi
  8. ^ Tar Lombardia
  9. ^ Sgarbi: "Salemi prima capitale d'Italia Tibetana" Marsal@.it
  10. ^ Il Corriere della Sera, Sgarbi regala case a chi le restaura, 12 settembre 2008.
  11. ^ YouTube.com: registrazione del litigio tra Bongiorno e Sgarbi
  12. ^ YouTube.com: registrazione del litigio tra D'Agostino e Sgarbi
  13. ^ Corriere.it "Sgarbi querela Le Iene"
  14. ^ http://magazine.excite.it/news/134/SgarbiMussolini_insulti_in_tv Errore nelle note: Parametro "milo" non valido nel tag <ref>. I parametri supportati sono: dir, follow, group, name.
  15. ^ http://magazine.excite.it/news/184/MussoliniSgarbi_nuovo_round
  16. ^ YouTube.com: registrazione del litigio tra Cecchi Paone e Sgarbi
  17. ^ Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, La Casta. Rizzoli, 2007, pg 164
  18. ^ Il video della discussione tra Sgarbi e Ricca su You Tube
  19. ^ Altro video della discussione tra Sgarbi e Ricca su You Tube
  20. ^ Tv.Repubblica.it: registrazione della lite tra Bondi e Sgarbi
  21. ^ Estratto dalla puntata di Markette relativo al litigio Sgarbi-Cecchi Paone
  22. ^ Giancarlo Caselli, Un magistrato fuorilegge. Melampo, 2005. cap. 3 ISBN 888953334-X
  23. ^ Intoccabili, in onda il [[20 maggio]] [[2007]] su [[Raitre]], in Report.it. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto)
  24. ^ Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti. Milano, il Saggiatore, 2007. pp. 206-207 ISBN 8842813958
  25. ^ Articolo del 30 agosto 2006 su La Repubblica
  26. ^ Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti. Milano, il Saggiatore, 2007. p. 207 ISBN 8842813958
  27. ^ http://www.youtube.com/watch?v=dg_cb1Zhng4 Sgarbi contestato ad Agrigento

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