Tirano
Template:Comune Tirano (Tiràn in dialetto valtellinese) è un comune di 9.136 abitanti della provincia di Sondrio. Paese situato sul confine con la Svizzera, è un importante centro turistico e luogo d'incontro di diverse vie di comunicazione: si trova infatti in corrispondenza dell'intersezione tra la Strada Statale n. 38 (cosiddetta "Statale dello Stelvio") e della strada che porta al Passo del Bernina ed in Engadina ed inoltre è capolinea delle linee ferroviarie Tirano-Milano (Ferrovie dello Stato) e Tirano-Sankt Moritz (Ferrovia Retica). È rinomata anche per la presenza di un santuario mariano posto nella parte settentrionale dell'abitato.
Amministrazione comunale
Geografia
Sorge a un'altitudine di 450 m ed è contornato dalle montagne: a sud le Alpi Orobie valtellinesi, a nord il massiccio del Bernina e a nord-est quello dello Stelvio. L'abitato è situato nei pressi della confluenza dei fiumi Adda e Poschiavino e delle valli in cui questi scorrono, rispettivamente la Valtellina e la Val Poschiavina, quest'ultima pressoché interamente ubicata in territorio svizzero.
L'importanza della posizione geografica del centro, che spinse Ludovico il Moro a fortificare l'abitato, seppe garantire un certo benessere, di cui danno testimonianza i bei palazzi signorili eretti tra XVI e XVII secolo.
Toponimo
Sull’etimologia del nome "Tirano" gli storici e gli specialisti, in varie epoche, si sono dati battaglia e alcuni optano per “inter amnes” cioè tra i fiumi: infatti, il paese si trova tra i fiumi Adda e Poschiavino.
Storia
Nella zona in cui poi sorse Tirano esistevano insediamenti già in epoca preistorica, le cui tracce sono rivelate da incisioni rupestri, dai pugnali del XVIII secolo a.C. e dalla stele dell'età del rame ora sita presso l'Antiquarium Tellino. Sull base dei reperti ritrovati pare accertata la presenza di etruschi e celti sull'area, ma si può ad oggi a giusta ragione ritenere che il nucleo originario della città di Tirano abbia avuto origini romane e che sia sorto ai piedi del pendio di Roncaiola giungendo sino alle sponde dell'Adda già in età imperiale.
Col crollo dell'Impero, la città venne conquistata dai Longobardi e successivamente passò entro le dipendenze della Diocesi di Como. Tirano nella storia si è sempre trovata in una posizione strategica di primaria importanza, di cui si occuparono le Cancellerie di Parigi, Vienna, Venezia e Madrid. Infatti, chi possedeva il castello ed il relativo borgo fortificato possedeva le chiavi d’accesso all’Engadina, al lago di Como, all’Impero germanico ed alla Serenissima Repubblica di Venezia, i cui confini includevano la vicina Valcamonica. A Tirano il Castello del Dosso, venne costruito proprio per iniziativa vescovile, il quale sarà alla base della contesa tra guelfi e ghibellini nel paese, fervente la rivalità tra l'influenza dei comaschi e dei milanesi sul borgo.
Dopo una breve signoria dei Capitanei di Stazzona, Tirano cadde come tutta la Valtellina, sotto la dominazione dei Visconti che divennero nel contempo signori di Milano e Como. Nel 1457 anche la città venne obbligata a prestare giuramento all'effimera Repubblica Ambrosiana per poi tornare sotto il dominio ducale con gli Sforza, sotto i quali rimase sino al 1487 quando i Grigioni occuparono Bormio e, scendono per la Valtellina, depredarono e saccheggiarono l'area abitata tiranese. Ludovico il Moro fa costruire per questo motivo le mura attorno alla città di Tirano, all'interno delle qual, Duca di Milano, temendo di perdere l'area, si apprestò pertanto a fortificarla con la costruzione di una cerchia di mura difensive.
Avvenimento chiave nella storia di Tirano fu la miracolosa apparizione della Madonna il 29 settembre 1504, con la successiva edificazione del santuario dedicato alla Beata Vergine, che divenne ben presto il baluardo del cattolicesimo contro la diffusione della riforma luterana promossa dalle Leghe grigionesi.
Lo storico G. A. Cornacchi (1560-1604) pubblicò nel 1621 una "Breve istoria..." ove narra del miracolo del salvataggio del sacerdote G. B Marinoni, caduto nell'Adda.
L'architetto Giovanni Antonio Amadeo, eletto nei ranghi degli ingegneri ducali, nel 1488 si era recato a Piattamala (frazione di Tirano) per procedere al "restauro delle fortificazioni" locali, poiché il duca aveva ragione di temere della nuova politica aggressiva degli Svizzeri.
Tirano, come del resto tutta la Valtellina e la Val Poschiavo, fu nel Medioevo e anche nelle epoche successive teatro di sconto non solo per questioni politiche europee, ma anche per conflitti di natura religiosa.
Proprio a Tirano, a partire dal 1620, ebbe inizio la famosa rivolta valtellinese, citata dai testi di storia come “Sacro Macello” con riferimento alla battaglia decisiva contro i Grigioni, i quali intendevano imporre, tra l'altro, ai cattolicissimi valtellinesi la fede riformata.
La sua vocazione commerciale si focalizza nel 1514 quando, su autorizzazione del governo grigionese, nelle zone adiacenti al santuario e per più giorni si teneva la fiera di San Michele, una vera e propria fiera internazionale che durava due settimane, nella quale i mercanti erano ospitati con le loro merci nei fondaci (alcuni ancora esistenti) e dove i prodotti di Venezia, d’Austria e di Francia venivano commercializzati.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[1]

Personaggi illustri
Tra i "Mille" di Garibaldi vi era infatti un tiranese, nei primi governi dopo l'Unità figurava un ministro degli esteri tiranese, tra i progettisti del Canale di Suez un tiranese e a portare il tricolore sul pinnacolo della "Madunina" durante le Cinque giornate di Milano fu un tiranese.
Inoltre uno dei tiranesi più noti è il paroliere e produttore discografico Alberto Carisch.
Monumenti e luoghi d'interesse
Santuario della Madonna di Tirano
Il Santuario della Madonna di Tirano, che sorge nella parte settentrionale dell'abitato, è da considerarsi il monumento religioso più importante della Valtellina.
L'evento miracoloso alla base della costruzione del santuario stesso, ebbe luogo il 29 settembre 1504 a Tirano, in un campo di fichi, quando la Madonna apparve al beato Mario Omodei, benedicendo la popolazione e chiedendogli di edificare un tempio in suo onore. Egli fu quindi il primo promotore della costruzione del Santuario, iniziata il 25 marzo (giorno dell'Annunciazione di Maria Vergine) del 1505 e terminata nella sua parte esteriore nel 1513. Per la consacrazione della chiesa si dovette attendere sino al 14 maggio 1528 quando, completati gli interni, il santuario venne benedetto dal vescovo di Como Cesare Trivulzio.
Monumento insigne d'arte rinascimentale lombarda, si presenta poliedrico nella presenza delle opere d'arte che lo adornano: sulla facciata della chiesa spicca un portale dello scultore Alessandro Scala da Carona, mentre all'interno si trova un organo di pregevole fattura, realizzato tra il 1608 e il 1617 da Giuseppe Bulgarini.
Il gusto barocco, la grazia e la ricchezza delle decorazioni a stucco, delle sculture e degli affreschi, fa sì che il santuario venga considerato, con il Duomo di Milano e la Certosa di Pavia, una delle tre chiese più belle della Lombardia.
La Madonna di Tirano è stata proclamata patrona della Valtellina da papa Pio XII.
Altri luoghi di culto
Nel borgo è situata la collegiata di San Martino con il bel campanile in stile romanico lombardo del XV secolo.
Il fatto che Tirano è stata per secoli crocevia di viandanti e di pellegrini è testimoniata dallo xenodochio di Santa Perpetua, risalente al XI secolo, ove venivano ospitati coloro che dal milanese e da Venezia si recavano in Germania, e che ancora domina Madonna di Tirano col piccolo campanile della sua chiesetta che vanta affreschi alto medioevali.
A poca distanza, sempre sulla stessa antica strada ma in territorio svizzero, si incontra lo xenodochio di San Romerio, costruito a 1.800 metri di altitudine su una rupe a strapiombo sul lago di Poschiavo e strettamente collegato al precedente. Fondati, pare, da nobili milanesi, i due conventi possedevano un ricco patrimonio fondiario e vennero ceduti nel 1517 al Santuario della Madonna.
Luoghi d'interesse
Tirano è stata definita "la Merano della Valtellina", poiché con quella località condivide la presenza di viali e strade alberate e pregevoli giardini pubblici nelle zone centrali.
La parte storica, che sorge sulla riva sinistra dell’Adda è, a tratti, ancora circondata dalle possenti mura volute dal duca di Milano Ludovico il Moro verso la fine del XV secolo, e dominata dalle rovine della poderosa Torre del castello di Santa Maria, familiarmente detto Castellaccio, di recente restaurate.
In buono stato di conservazione sono le tre porte da cui si accedeva al borgo: la Porta Poschiavina collegante con i Grigioni e l’Engadina, la Porta Bormina verso Bormio e il passo dello Stelvio e la Porta Milanese attraverso la quale accedeva chi pervenisse dal Lago di Como o dal Passo dell'Aprica.
A Tirano sono presenti diversi palazzi signorili: tra questi si ricordano Palazzo Marinoni (anticamente convento degli Agostiniani nel XV secolo ed ora sede municipale), i Palazzi Quadrio, Salis, Merizzi, Visconti-Venosta, Parravicini, Buttafava, Torelli (XVII-XVIII secolo).
Enogastronomia
Tipici della zona sono, oltre a formaggi e salumi, la vasta produzione di mele nelle zone sul versante orobico ed i vini (basti ricordare lo Sforzato) prodotti sui tipici vigneti a terrazzo del versante retico, dominati dalle frazioni Baruffini e Roncaiola.
In tempi più antichi era diffusissima in valle la coltivazione del grano saraceno, che ci ha lasciato famosi piatti tradizionali, a base di farina nera e formaggi, quali polenta nera, sciat e pizzoccheri.
Trasporti
Strade
Tirano è situata in corrispondenza dello snodo tra due importanti strade carrozzabili:
- la Strada Statale 38 dello Stelvio, che permette di raggiungere agevolmente da un lato Milano (imboccando la Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga all'altezza di Piantedo) e Como (tramite la cosiddetta "Via Regina", che anch'essa si dirama da Piantedo) e dall'altro la Val Venosta e Bolzano passando per il Passo dello Stelvio;
- la Strada Nazionale (svizzera) 29, che collega Tirano all'Engadina attraverso il Passo del Bernina.
Ferrovie
A Tirano vi sono due stazioni ferroviarie situate sulla medesima piazza, entrambe con funzione di capolinea delle rispettive tratte ferroviarie che tuttavia non sono collegate tra loro:
- la linea Tirano-Milano, dapprima gestita dalla Ferrovia Alta Valtellina (limitatamente al tratto Tirano-Sondrio) e poi, dal 1970, dalle Ferrovie dello Stato;
- la linea Tirano-Sankt Moritz della Ferrovia Retica che, attraversando la Val Poschiavo e il Passo del Bernina, collega la Valtellina all'Engadina, seguendo un percorso che per la sua bellezza e per l'arditezza del tracciato è considerato tra i più interessanti al mondo: è infatti la più alta ferrovia ad aderenza d'Europa ed i suoi treni di colore rosso trasportano ogni anno su binari a scartamento ridotto dai trecento ai quattrocentomila viaggiatori, quasi tutti stranieri; ciò contribuisce a dare alla cittadina quelle caratteristiche cosmopolite che si riscontrano nelle grandi città.
Sport
La squadra di calcio di Tirano è l'Unione Sportiva Tiranese, che milita nel campionato regionale di Prima Categoria.
Il 28 maggio 2008 ha ospitato l'arrivo della 20ª tappa del Giro d'Italia con la vittoria di Emanuele Sella
Elenco dei Sindaci del Comune di Tirano dal 1945 ad oggi
- 1945 - 1946: Nicola Lucini
- 1946 - 1949: Bernardino Mazza
- 1949 - 1951: Balilla Pinchetti
- 1951 - 1956: Ermenegildo Cattaneo
- 1956 - 1960: Benedetto Della Vedova
- 1960 - 1964: Andrea Panizza
- 1964 - 1970: Aldo Oberti
- 1970 - 1990: Lorenzo Maganetti
- 1990 - 1999: Flavio Poluzzi
- 1999 - 2004: Giordano Rossi
- 2004 - : Pietro Giovanni Del Simone
Bibliografia
- G. A. Cornacchi, Breve Istoria della Miracolosissima Madonna di Tirano, 1621, rist., Tirano, 1934.
- A. Giussani e L. Varischetti, Il Santuario della Madonna di Tirano nella Storia e nell'Arte, Como, 1926, rist. Sondrio, 1964.
- R. Sertoli Salis I Salis di Valtellina e il loro palazzo in Tirano, ed. Tipografia Bettini e Ramponi, Tirano, 1953
- R. Sertoli Salis Tirano di ieri: saggi storici con una tavola, ed. A. Giuffrè, 1959
- E. Pedrotti Le fortificazioni di Tirano, ed. A. Giuffrè, 1960
- E. Pedrotti, P. Angelini e U. Cavallari Regesto delle pergamene della parrocchia di S. Martino di Tirano, ed. A. Giuffrè, 1961
Galleria fotografica
-
Stazione FS di Tirano.
-
Il deposito locomotive completamente restaurato da parte del gruppo ALe883 di Tirano
Voci correlate
Collegamenti esterni
Altri progetti
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Tirano
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tirano
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Tirano
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.