Football Club Internazionale Milano
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| F.C. Internazionale Milano Calcio | |
|---|---|
| Beneamata[1]; Nerazzurri[2] Bauscia | |
| Segni distintivi | |
| Uniformi di gara | |
| Colori sociali | |
| Simboli | Biscione |
| Inno | C'è solo l'Inter Elio/Graziano Romani (2002) |
| Dati societari | |
| Città | File:Milano-Stemma.png Milano |
| Nazione | |
| Confederazione | UEFA |
| Federazione | |
| Campionato | Serie A |
| Fondazione | 1908 |
| Presidente | |
| Allenatore | |
| Stadio | Giuseppe Meazza (80.074[3] posti) |
| Sito web | www.inter.it |
| Palmarès | |
| Scudetti | 16 |
| Trofei nazionali | 5 Coppe Italia 4 Supercoppe italiane |
| Trofei internazionali | 2 Coppe dei Campioni/Champions League 3 Coppe UEFA/Europa League 2 Coppe Intercontinentali |
| Si invita a seguire il modello di voce | |
Il Football Club Internazionale Milano,[5] meglio conosciuta come Inter,[6] è una società calcistica di Milano, militante in Serie A. Fu fondata il 9 marzo 1908 da 43 soci dissidenti del Milan, club insieme al quale rappresenta il capoluogo lombardo nel calcio. È contraddistinta dalla classica maglietta a strisce verticali nere e azzurre e si allena nei campi del centro sportivo "Angelo Moratti" (meglio noto come La Pinetina) di Appiano Gentile, in provincia di Como.
Attualmente è la squadra Campione d'Italia, in forza del successo finale conseguito nel campionato di Serie A 2007-2008. L'Inter è stata la prima compagine italiana a vincere la Coppa Intercontinentale nel settembre 1964, battendo gli argentini dell'Independiente nello spareggio di Madrid.[7] È inoltre la sola squadra italiana ad aver vinto scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale nello stesso anno, il 1965.[senza fonte] Ad oggi è l'unica squadra del campionato italiano a non avere mai subito retrocessioni di categoria e ad aver sempre militato nel campionato di Serie A dalla sua istituzione, avvenuta nel 1929-30.[8] Ad ora nel suo palmarès vanta 16 scudetti, 5 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali e 3 Coppe UEFA.
Al momento l'Inter è la seconda squadra d'Italia per numero di tifosi (14%), dietro la Juventus, come risulta da un sondaggio effettuato dalla società demoscopica Demos, commissionato dal quotidiano La Repubblica e pubblicato il 30 agosto 2008.[9] Al 3 novembre 2008 il bilancio della società parla di un passivo di 148,3 milioni di €.[10]
Cenni storici
Il Football Club Internazionale Milano nasce al ristorante "L'Orologio" la sera del 9 marzo 1908 da una costola di 43 dissidenti del preesistente Milan Football and Cricket Club, il quale, in seguito al divieto di far giocare calciatori stranieri, aveva deciso di non partecipare a nessun torneo nazionale. Il nome scelto per la nuova squadra vuole simboleggiare la volontà cardine della società: dare la possibilità a giocatori non italiani di vestire questa maglia.[senza fonte] Tuttora l'Inter si contraddistingue ogni anno per avere in rosa una folta rappresentanza straniera.
L'Inter vince il suo primo scudetto nel 1910, cui seguono delle stagioni deludenti; lo scoppio della Prima guerra mondiale interrompe ogni attività sportiva, che viene ripresa nel 1920, anno che vede l'Inter prevalere per la seconda volta. Nella stagione 1921/1922, a seguito della scissione tra F.I.G.C. e C.C.I. l'Inter, partecipante a quest'ultimo campionato, si piazza ultima nel suo girone ed in seguito al Compromesso Colombo, con il quale vengono restrutturati tutti i campionati, partecipa allo spareggio salvezza con la Libertas Firenze, vincendo 3-0 in casa e pareggiando 1-1 in trasferta, restando a pieno titolo in Serie A.
Con l'arrivo del "Ventennio" l'Inter, simboleggiata in questo periodo dall'estro di Giuseppe Meazza, si trova costretta ad adeguarsi alle ragioni di partito: al Partito Nazionale Fascista non piace il nome della società, troppo poco italiano e soprattutto drammaticamente uguale al nome della Terza Internazionale Comunista. Così nel 1928 l'Inter si fonde con l'Unione Sportiva Milanese e assume la denominazione di Società Sportiva Ambrosiana, poi mutata in Ambrosiana-Inter, che manterrà fino al 1945. Con questo nome vincerà tre scudetti (1930, 1938 e 1940) e la sua prima Coppa Italia, nel 1939.
Dopo la guerra ci sono vari anni a corrente alternata, come un secondo posto nel 1948-49, la stagione della tragedia di Superga, dietro al Grande Torino, per poi arrivare alle due affermazioni consecutive del 1952-53 e del 1953-54 sotto la guida di Alfredo Foni. Quello del '53 fu un successo contestato per via della tattica del Catenaccio, introdotta da Foni, poco spettacolare ma efficace a migliorare nettamente le prestazioni della difesa, guidata dal portiere romagnolo Giorgio Ghezzi.[11] La squadra si ripetè l'anno successivo stavolta optando per un cambio di tattica e dunque per la rinuncia al poco spettacolare Catenaccio che le aveva dato sì gioie, ma anche critiche dagli amanti dell'agonismo: questa volta la squadra nerazzurra fu il primo attacco del campionato.[12][13]
Nel 1955 arriva alla presidenza Angelo Moratti. Dopo alcuni anni di assestamento, durante i quali Antonio Valentin Angelillo stabilisce il record di segnature per tornei a 18 squadre (ben 33 reti nel 1958-59),[senza fonte] e dopo ever cambiato molti allenatori, arriva all'Inter dal Barcellona il mago Helenio Herrera: nasce la Grande Inter che vincerà tre scudetti nel 1963, nel 1965 e (perdendolo nel 1964 allo spareggio contro il Bologna) quello della stella nel 1966, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali nel biennio 1964-1965. Colonne portanti di questa squadra saranno Sandro Mazzola, Giacinto Facchetti, Luis Suarez, e Armando Picchi.[senza fonte] La prima Coppa dei Campioni verrà vinta contro il Real Madrid pentacampeon, vincendo col risultato di 3-1 con doppietta di Mazzola e rete di Milani[14]. La seconda invece contro il Benfica di Eusebio vincendo proprio al Meazza sotto un vero e proprio diluvio per 1-0 con rete di Jair[15].
Nel 1968, alla fine del ciclo, se ne vanno sia Moratti che Herrera. La presidenza passa a Ivanoe Fraizzoli, che tornerà a vincere lo scudetto nel 1971, con Giovanni Invernizzi in panchina subentrato a metà stagione e con Boninsegna capocannoniere. Nel 1978 l'Inter vince di nuovo dopo 39 anni la Coppa Italia, trionfo ripetuto nel 1982. Durante la stagione 1979-80 scoppiò lo scandalo del Totonero che coinvolse il mondo del calcio e non solo e si concluse con la retrocessione in Serie B del Milan e della Lazio e la vittoria dell'Inter del suo dodicesimo scudetto: un campionato condotto in vetta solitaria sin dalla prima giornata.[senza fonte] Questo grazie all'allenatore Eugenio Bersellini, detto il sergente di ferro, e a giocatori come Alessandro Altobelli, Gabriele Oriali, Ivano Bordon ed Evaristo Beccalossi.[16].
Nel 1984 diventa presidente Ernesto Pellegrini, che nonostante campioni come Karl Heinz Rummenigge, all'inizio non fu facile conquistare grandi traguardi. La svolta avvenne nel 1986 quando venne ingaggiato l'allenatore Giovanni Trapattoni. Nell'estate del 1988 grazie ai fondamentali acquisti di Ramon Diaz, Nicola Berti, Lothar Matthäus e Andreas Brehme, la squadra potè festeggiare nel 1989 il tredicesimo scudetto, detto scudetto dei record[17]. L'anno dopo arrivò la prima Supercoppa italiana conquistata contro la Sampdoria col risultato di 2-0. Nell'Inter dei record militano, tra gli altri, lo zio Giuseppe Bergomi, Aldo Serena e Gianfranco Matteoli. Il tedesco Jurgen Klinsmann arriverà invece l'anno dopo, dando, con Matthäus e Brehme, una matrice teutonica all'Inter di quegli anni.
Gli anni novanta portano gloria all'Inter solo in campo europeo: infatti, mentre in campionato la squadra generalmente stenta, dall'Europa arrivano tre coppe UEFA su quattro finali, vinte contro la Roma nel 1991, contro il Casino Salisburgo nel 1994[18][19]. e contro la Lazio nel 1998[20].
Intanto, nel 1995, i Moratti tornano alla guida della società, che viene acquistata da Massimo, figlio di Angelo. I risultati però non sono all'altezza degli investimenti del presidente, spesso maggiori rispetto a quelli delle altre squadre: nonostante la presenza di campioni di assoluto valore come Ronaldo, Christian Vieri e Roberto Baggio, la squadra non arriva mai oltre il secondo posto, raggiunto solo nel 1997-98 e nel 2002-03, ma subisce sconfitte umilianti come un derby con il Milan perso 6-0.[senza fonte] La delusione più grande arriva nel 2001-02: in panchina c'è Héctor Cúper e il sogno, dopo un campionato condotto quasi interamente in testa, si interrompe all'ultima giornata, il 5 maggio, quando l'Inter perde 4-2 con la Lazio e si fa superare dalla Juventus e dalla Roma[21].; in campo internazionale l'Inter torna a riaffacciarsi con regolarità in Champions League, raggiungendo le semifinali dove viene eliminata in uno storico derby europeo coi "cugini" del Milan solo per un gol segnato in trasferta (0-0; 1-1).
| La formazione del secolo, fatta in occasione del centenario della società[22] |
Torna finalmente ad una vittoria nella stagione 2004-05, con Roberto Mancini in panchina: in campionato l'Inter giunge terza, ma vince la quarta Coppa Italia contro la Roma e, pochi mesi dopo, la seconda Supercoppa italiana vincendo 0-1 a Torino contro la Juventus; perde invece nei quarti di Champions League di nuovo contro il Milan. Nella stagione successiva finisce terza, ma a seguito del terremoto dovuto allo scandalo Calciopoli viene dichiarata comunque campione d'Italia d'ufficio da una commissione di tre saggi (composta da Gerhard Aigner, ex segretario generale dell'UEFA; Massimo Coccia, avvocato ed esperto di diritto sportivo; Roberto Pardolesi, Ordinario di diritto privato comparato), creata ad hoc dal Commissario Straordinario della FIGC, l'Avv. Guido Rossi, per dirimere la questione dopo la non assegnazione del titolo alla Juventus;[23] inoltre vince di nuovo la Coppa Italia, in finale ancora contro la Roma.
La stagione 2006-07, che vede l'Inter come la principale candidata alla vittoria dopo le penalizzazioni inflitte alle altre squadre, si apre con la vittoria della Supercoppa Italiana e giunge al suo culmine il 22 aprile 2007, con la conquista del 15° scudetto con 5 giornate d'anticipo[24], un record per i campionati di Serie A che assegnano tre punti a vittoria,[senza fonte] al termine di una stagione caratterizzata dal dominio incontrastato dei nerazzurri in campionato, che stabiliscono anche il nuovo record di vittorie consecutive 17, superando il primato di 11 vittorie appartenente alla Roma ottenuto la stagione precedente.[senza fonte] Non può però festeggiare il secondo double consecutivo, poiché la Roma si aggiudica la Coppa Italia ai danni dei nerazzurri[25] e la successiva Supercoppa italiana, battendo l'Inter nel suo stadio[26]. La stagione del centenario si conclude comunque con un nuovo scudetto[27], il terzo di fila, questa volta giunto all'ultima giornata, respingendo la rimonta sempre della Roma, avversaria unica di questi anni. Anche quest'anno la squadra arriva in finale di Coppa Italia ma viene sconfitta dalla Roma per 2-1.[28] Al termine della stagione Mancini viene esonerato[29] e al suo posto viene chiamato il tecnico portoghese José Mourinho.
Il 28 agosto 2008 l'Inter vince la Supercoppa, di nuovo giocata contro la Roma, ai rigori, per il primo trofeo conquistato dalla nuova Inter del tecnico lusitano alla sua prima gara ufficiale sulla panchina nerazzurra.[30]
Cronistoria
| Cronistoria del Football Club Internazionale Milano | |||||
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Colori e simbolo
Lo stemma e le maglie
La maglia del centenario, simile a quella dell'Ambrosiana.
L'ideatore dell'emblema interista è il grafico e pittore futurista Giorgio Muggiani, socio-fondatore del club nonché segretario della società. Egli, proprio mentre la secessione dal Milan diventa realtà, elabora un moderno logo in cui, su campo dorato, sono intrecciate le lettere bianche FCIM (Football Club Internazionale Milano), delimitato da un cerchio nero e uno azzurro, colori che simboleggiano la notte ed il cielo; il nerazzurro a bande verticali diviene la tinta delle divise ufficiali della società. In araldica, il "biscione" é stato il simbolo del Ducato di Milano, sia sotto gli Sforza sia con i Visconti ed oggi é ancora riscontrabile in stemmi di alcuni comuni lombardi e non, legati storicamente alla signoria ambrosiana, come ad esempio Bellinzona, la capitale del Canton Ticino (Svizzera); in epoca contemporanea il "biscione" é divenuto anche il simbolo di alcune società milanesi come l'Alfa Romeo e, appunto, l'Internazionale di Milano.
Il nero e l'azzurro saranno i colori ufficiali fino al 1928 anno in cui sia essi sia la maglia cambiano, insieme al nome ("Associazione Sportiva Ambrosiana"). La divisa ufficiale diviene bianca rossocrociata (colori di Milano) e segnata dal Fascio littorio. Dal Campionato successivo e fino all'estate 1932 si ritorna alle fasce verticali nerazzurre, affiancate però ai colori della U.S. Milanese con cui l'Inter si è fusa: inizialmente si sceglie un emblema circolare a scacchi bianconeri, poi, per far spazio allo scudetto vinto, dalle maglie tali scacchi vengono spostati sul colletto.
Dopo la stagione 1965-66, l'Inter ha adottato sul proprio simbolo la Stella d'Oro al Merito Sportivo, che rappresenta la vittoria di dieci campionati italiani.[31]
A proposito di divise ufficiali, nella Coppa UEFA del 1998 e nelle Champions League del 2005 e del 2006 è stata adottata la terza divisa ufficiale quale prima maglia. Scelta nel 1998 per motivi di sponsor (le fasce orizzontali così colorate ricordano gli pneumatici prodotti dalla Pirelli), la sua riadozione è dovuta a motivi scaramantici legati alla vittoria in Coppa UEFA.
Per la stagione 2007-08, l'anno del centenario per la società nerazzurra, la seconda maglia riprende la divisa storica dell'Ambrosiana: lo scudo crociato rosso su sfondo bianco (simbolo di Milano) e al centro lo scudetto al posto del Fascio littorio. La maglia è stata presentata al pubblico durante la festa per il quindicesimo scudetto dell'Inter, indossata da tutti i giocatori e dagli ospiti invitati in campo.[32] Nella prima versione di questa maglia erano presenti due errori sulla toppa celebrativa applicata sul fianco sinistro: era riportata come data di nascita della società l'8 marzo 1908, anziché il 9 marzo, ed era presente un errore ortografico, "100 anni nerazzuro" con una sola erre. Ora questa versione è stata ritirata dal mercato e potrebbe diventare un pezzo da collezione.[senza fonte]
Per la stagione 2008-09, la seconda maglia è interamente bianca, con lo sponsor Pirelli e i pantaloncini color caffè. Invece la prima maglietta ha lo sponsor Pirelli oro, ed è uguale a quella della stagione 2007-08, ma le strisce sono più larghe, e le strisce blu sono più chiare, inoltre ha il colletto a v interamente blu. I pantaloncini abbinati alla prima maglia sono di colore nero.[33]
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Stemma usato fino al 2007.
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L'attuale logo dell'Inter.
Maglie ritirate
L'Inter, su proposta di Massimo Moratti, ha ritirato la maglia numero 3 in seguito alla morte del Presidente ed ex giocatore interista Giacinto Facchetti, avvenuta il 4 settembre 2006. Il 3 era infatti il numero che l'aveva designato durante la carriera. L'ultimo possessore del 3 è stato Nicolas Burdisso, che ha in seguito preso la maglia numero 16.[34]
Inno
L'inno dell'Inter si intitola C'è solo l'Inter,[35] canzone ideata, composta e prodotta da Elio per l'etichetta Hukapan nel 2002. Di seguito le informazioni complete:
- Graziano Romani - voce e cori
- Elio - piano, chitarra e cori
- Fabrizio "Tede" Tedeschini - chitarra elettrica
- Francesco Germini - organo e cori
- Alex Class - basso
- Max Baldaccini - batteria
C'è solo l'Inter è dedicata a Peppino Prisco[35] e i proventi ricavanti dalla vendita del disco sono stati devoluti a sostegno dell'attività di Emergency.[senza fonte]
Risalente al marzo 1984 è invece un vecchio inno, chiamato Cuore Nerazzurro, composto dallo storico gruppo musicale dei Camaleonti.[36]
Pazza Inter è invece una canzone cantata dai giocatori stessi, registrata il 22 agosto 2003[37] negli studi del network radiofonico RTL 102.5, che fa parte di Inter Compilation, progetto discografico pubblicato dall'etichetta DinDonDan e distribuito da Sony Music Italia a partire dal 26 settembre 2003, contenente brani dedicati al mondo del pallone.[38] La realizzazione di Pazza Inter è stata curata da Paolo Barillari e Dino Stewart (testo), Goffredo Orlandi (musica), Luca Vittori (digital editing), e sulle sue note è stato registrato un video che mostra i calciatori durante la registrazione e in varie scene di una giornata-tipo al centro sportivo della Pinetina. Pazza Inter ha ormai sostituito l'inno negli usi tipici, come la trasmissione allo stadio prima delle partite casalinghe.
Nel maggio 2007 è stata registrata una nuova versione di Pazza Inter, sempre cantata dai calciatori dell'Inter, per celebrare la vittoria dello scudetto.[39]
Strutture
Stadio
L'antico campo dell'Ambrosiana-Inter è l'ancora esistente Arena Civica.
Attualmente l'Inter gioca le partite casalinghe nello Stadio Giuseppe Meazza, noto anche come San Siro, dal nome del quartiere di Milano in cui sorge.
La costruzione dello stadio iniziò nel dicembre 1925 per volere di Piero Pirelli, allora presidente del Milan, e il nuovo impianto fu ufficialmente inaugurato il 19 settembre dell'anno seguente con una partita tra Milan e Inter (6-3 per i nerazzurri). Dal 1935 è di proprietà del Comune di Milano e nel 1980 fu intitolato a Giuseppe Meazza, ex calciatore di entrambe le milanesi nonché della Nazionale italiana.
L'impianto viene usato dal 1948 insieme al Milan.[40] Ha una capienza di 80.074 posti[3] e viene classificato dalla UEFA tra gli stadi élite.[41]
Sede sociale
Il Palazzo Durini si trova a Milano nella via omonima che congiunge piazza San Babila a largo Augusto e occupa l’antica Cantarana di Porta Tosa, contrada tra il Verziere e San Babila. Dal primo gennaio 1997 una parte di Palazzo Durini ospita la sede e gli uffici dell'Inter. Il palazzo Durini viene comperato nel 1921 o 1922 dal senatore Borletti a patto di lasciare nel palazzo Paolina Durini vita natural durante e viene restaurato sommariamente dall’architetto Piero Portaluppi tra il 1920 e il 1923. Alla morte di Paolina nel 1925 viene venduto ai Caproni di Taliedo. Dopo la morte di Gianni Caproni nel 1957 il palazzo venne affittato. Nel 1963 ospitava il centro culturale Durini voluto da Aldo Borletti dotato di un teatro e di una biblioteca.[42]
Rosa 2008-2009
Rosa, numerazione e ruoli sono aggiornati al 24 aprile 2009.[43]
Staff tecnico
Qui di seguito è riportato lo staff tecnico dell'Inter[46]:
- Allenatore: Josè Mourinho.
- Allenatore in seconda: Giuseppe Baresi.
- Preparatore portieri: Silvino Louro.
- Preparatori atletici: Rui Faria, Gian Nicola Bisciotti, Claudio Gaudino.
- Assistenti tecnici: Rui Faria, Andre Villas Boas, Daniele Bernazzani.
- Responsabile settore medico: Franco Combi.
- Medico: dr. Giorgio Panico.
- Massofisioterapisti: Marco Dellacasa, Massimo Dellacasa, Andrea Galli, Luigi Sessolo, Alberto Galbiati.
- Allenatore squadra Primavera: Vincenzo Esposito.
- Team Manager: Andrea Butti.
- Responsabile attività di base settore giovanile: Roberto Samaden
- Responsabile area ricerca e selezione: Pierluigi Casiraghi.
- Responsabile osservatori: Giuseppe Giavardi.
Rose delle stagioni precedenti
Partite storiche
Record della società
- A conclusione della Serie A 2007/08 l'Inter si è classificata 16 volte prima, 13 volte seconda e 16 volte terza. Nelle 94 stagioni sportive disputate è dunque terminata sul podio nel 48% dei casi.
- Dall'avvento del girone unico, l'Inter è stata 16 volte Campione d'inverno (1929/30, 1933/34, 1937/38, 1950/51, 1952/53, 1953/54, 1960/61, 1961/62, 1965/66, 1966/67, 1979/80, 1988/89, 1990/91, 2006/07, 2007/08, 2008/09).
- L'Inter è l'unica squadra italiana ad aver sempre militato nel Campionato di Serie A sin dal 1929, anno dell'istituzione del torneo a girone unico (77 partecipazioni).
- Nella stagione 1929/30 è stata la prima squadra italiana a vincere il Campionato di Serie A. L'attuale Serie A infatti fu istituita solo a partire dalla stagione 1929/30.[47]
- L'Inter è l'unica squadra italiana ad aver vinto Scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale nello stesso anno, il 1965.
- A conclusione della stagione 1988/89, l'Inter ha totalizzato in assoluto la percentuale più alta dei punti disponibili: l'85,29% dei punti disponibili in Serie A (58 su 68, media inglese +7), record tuttora imbattuto.
- Nel 1988/89 l'Inter ha stabilito il record di punti in un Campionato a 18 squadre. In quell'anno si assegnavano 2 punti per vittoria e l'Inter raggiunse i 58 punti.
- L'Inter detiene il record della maggior vittoria nel Campionato nazionale non ancora a girone unico: Inter – Vicenza 16-0 del 10 gennaio 1915.
- La squadra nerazzurra è finora l'unica ad aver vinto Supercoppa Italiana, Coppa Italia e Campionato nella stessa stagione. È avvenuto nella stagione 2005-06, quando dopo aver vinto la Supercoppa Italiana (alla quale partecipava come detentrice della coppa nazionale) e della Coppa Italia, si è aggiudicata il campionato per delibera FIGC dopo le penalizzazioni dovute a Calciopoli.
- Nel 1964 l'Inter è stata la prima italiana a vincere la Coppa Intercontinentale.[7]
- L'Inter detiene il record della squadra campione d'Italia con minore età media della storia della serie A. Il record appartiene alla stagione 1929-1930, con 24 anni e 6 mesi.[48]
- L'Inter ha stabilito nella stagione 2004/05 la più lunga serie di pareggi consecutivi nel Campionato di Serie A: 7 pareggi consecutivi dalla 7ª alla 13ª giornata.
- L'Inter nella stagione 2004/05 ha stabilito il record di pareggi complessivi per un campionato a 20 squadre: 18 pareggi in 38 partite.[49]
- L'Inter è la squadra che vanta il maggior numero di partecipazioni alla Coppa UEFA. Conteggiando anche le edizioni della Coppa delle Fiere, la società ha disputato 29 volte la manifestazione.
- L'Inter nel 2007 ha stabilito il record di punti nell'arco di un anno solare nei campionati di Serie A con tre punti a vittoria, raggiungendo una media di 2,48 punti a partita (92 punti in 37 partite).[50]
Palmarès
Trofei nazionali
- 1909/10; 1919/20; 1929/30; 1937/38; 1939/40; 1952/53; 1953/54; 1962/63; 1964/65; 1965/66 ; 1970/71; 1979/80; 1988/89; 2005/06[51]; 2006/07; 2007/08
- Coppa Italia: 5
Trofei internazionali
- Coppa UEFA: 3 (record)
Altri piazzamenti e partecipazioni
Campionati nazionali
| Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
|---|---|---|---|
A |
93 | 1909-1910 | 2008-2009 |
In 93 stagioni sportive a partire dall'esordio a livello nazionale il 7 novembre 1909, inclusi 16 campionati di Prima Categoria Nazionale e Prima Divisione e Divisione Nazionale (A). Sono escluse le stagioni 1908-09 e 1912-13, nelle quali l'Inter non superò le eliminatorie regionali.
Piazze d'onore
- Serie A
- vicecampione (13): Campionato italiano
- secondo posto: 1932/33, 1933/34, 1934/35, 1940/41, 1948/49, 1950/51, 1961/62, 1963/64 (dopo spareggio scudetto vs Bologna), 1966/67, 1969/70, 1992/93, 1997/98, 2002/03
Coppe nazionali
Coppe europee
- Champions League
- finalista (2): 1966/67 (vs Celtic Glasgow), 1971/72 (vs Ajax)
- Coppa UEFA
- finalista (1): 1996/97 (vs Schalke 04)
- Mitropa Cup
- finalista (1): 1933 (vs Austria Vienna)
- Supercoppa dei Campioni Intercontinentali
- finalista (1): 1968 (vs Santos FC)
Competizioni giovanili
* Campionato De Martino/Campionato Under 23: 6
* Campionato Primavera: 6
* Torneo di Viareggio - Under 20: 5
* Campionato nazionale "Giovanissimi" - Under 14: 4
* Campionato nazionale "Allievi" - Under 16: 4
* Campionato nazionale "Berretti" - Under 18: 3
* Torneo Città di Vignola - Under 20: 5
* Torneo "Memorial Filippo De Cecco": 2
Le persone dell'Inter
I presidenti
I presidenti dell'Inter dall'anno della sua fondazione ad oggi[52]
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I presidenti dell'Inter
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Gli allenatori
Gli allenatori dell'Inter dalla sua fondazione ad oggi[53]:
- 1909-15 - Virgilio Fossati
- 1919-20 - Nino Resegotti e Francesco Mauro
- 1922-24 - Bob Spotiswood
- 1924-26 - Paulo Schiedler
- 1926-28 - Árpád Weisz
- 1928-29 - József Viola
- 1929-31 - Árpád Weisz
- 1931-32 - István Tóth
- 1932-34 - Árpád Weisz
- 1935-36 - Gyula Feldmann
- 1936 - Albino Carraro
- 1936-38 - Armando Castellazzi
- 1938-40 - Tony Cargnelli
- 1940-41 - Giuseppe Peruchetti e Italo Zamberletti
- 1941-42 - Ivo Fiorentini
- 1942-43 - Giovanni Ferrari
- 1945-46 - Carlo Carcano
- 1946 - Nino Nutrizio
- 1947-48 - Giuseppe Meazza
- 1948 - Carlo Carcano
- 1948 - John Astley
- 1949-50 - Giulio Cappelli
- 1950-52 - Aldo Olivieri
- 1952-55 - Alfredo Foni
- 1955 - Aldo Campatelli
- 1955-56 - Giuseppe Meazza
- 1956 - Annibale Frossi
- 1957 - Luigi Ferrero
- 1957 - Giuseppe Meazza
- 1957-58 - Jesse Carver
- 1958 - Giuseppe Bigogno
- 1959-60 - Aldo Campatelli
- 1960 - Camillo Achilli
- 1960 - Giulio Cappelli
- 1960-68 - Helenio Herrera
- 1968-69 - Alfredo Foni
- 1969-71 - Heriberto Herrera
- 1971-73 - Giovanni Invernizzi
- 1973 - Enea Masiero
- 1973 - Helenio Herrera
- 1974 - Enea Masiero
- 1974-75 - Luis Suarez
- 1976-77 - Giuseppe Chiappella
- 1977-82 - Eugenio Bersellini
- 1982-83 - Rino Marchesi
- 1983-84 - Luigi Radice
- 1984-86 - Ilario Castagner
- 1986 - Mario Corso
- 1986-91 - Giovanni Trapattoni
- 1991-92 - Corrado Orrico
- 1992 - Luis Suarez
- 1992-94 - Osvaldo Bagnoli
- 1994 - Giampiero Marini
- 1994-95 - Ottavio Bianchi
- 1995 - Luis Suarez
- 1995-97 - Roy Hodgson
- 1997 - Luciano Castellini
- 1997-98 - Luigi Simoni
- 1998-99 - Mircea Lucescu
- 1999 - Luciano Castellini
- 1999 - Roy Hodgson
- 1999-00 - Marcello Lippi
- 2000-01 - Marco Tardelli
- 2001-03 - Héctor Cúper
- 2003-04 - Alberto Zaccheroni
- 2004-08 - Roberto Mancini
- 2008-oggi - José Mourinho
I capitani
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Giocatori
Calciatori campioni del mondo
Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato mondiale di calcio durante il periodo di militanza nell'Inter:
Nel 1982 il Campione del Mondo Fulvio Collovati (Mondiali 1982) passa dal Milan all'Inter.
Nel 2006 il Campione del Mondo Fabio Grosso (Mondiali 2006) passa dal Palermo all'Inter.
Calciatori campioni continentali
Europa
Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato europeo di calcio durante il periodo di militanza nell'Inter:
Sud America
Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto la Coppa America durante il periodo di militanza nell'Inter:
Calciatori vincitori della Confederations Cup
Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto la Confederations Cup durante il periodo di militanza nell'Inter:
Olimpiadi
Le medaglie d'oro
Nel 1936 la medaglia d'oro alle Olimpiadi Annibale Frossi (Olimpiadi 1936) passa dall' Aquila all'Ambrosiana.
Nel 1936 la medaglia d'oro alle Olimpiadi Ugo Locatelli (Olimpiadi 1936) passa dall' Atalanta all'Ambrosiana.
Nel 1996 la medaglia d'oro alle Olimpiadi Nwankwo Kanu (Olimpiadi 1996) passa dall' Ajax all'Inter.
Le medaglie d'argento
Nel 2008 la medaglia d'argento alle Olimpiadi Victor Obinna (Olimpiadi 2008) passa dal Chievo all'Inter.
Le medaglie di bronzo
Riconoscimenti individuali ai calciatori dell'Inter
I seguenti calciatori hanno vinto questo riconoscimento durante la loro militanza nell'Inter:
- 1990 - Lothar Matthäus
- 1997 - Ronaldo (Nella prima parte dell'anno Ronaldo faceva parte del Barcellona)
- 2002 - Ronaldo (Nella seconda parte dell'anno Ronaldo faceva parte del Real Madrid)
I seguenti calciatori hanno vinto questo riconoscimento durante la loro militanza nell'Inter:
- 1991 - Lothar Matthäus
- 1997 - Ronaldo (Nella prima parte dell'anno Ronaldo faceva parte del Barcellona)
- 2002 - Ronaldo (Nella seconda parte dell'anno Ronaldo faceva parte del Real Madrid)
Società
Organigramma
- Presidente: Massimo Moratti.
- Vicepresidenti: Angelomario Moratti, Rinaldo Ghelfi.
- Amministratore delegato, direttore generale e Direttore Commerciale ad interim: Ernesto Paolillo.
- Comitato di gestione: Angelomario Moratti, Rinaldo Ghelfi, Ernesto Paolillo.
- Consiglio di Amministrazione: Carlo d'Urso, Maurizio Fabris, Marco Gastel, Rinaldo Ghelfi, Tommaso Giulini, Luigi Amato Molinari, Angelo Moratti, Angelomario Moratti, Giovanni Moratti, Massimo Moratti, Natalino Curzola Moratti, Ernesto Paolillo, Pier Francesco Saviotti, Accursio Scorza, Marco Tronchetti Provera.
- Collegio sindacale. Sindaci Effettivi: Giovanni Luigi Camera, Fabrizio Colombo, Alberto Usuelli, Franco Buccarella, Paolo Andrea Colombo.
- Vicedirettore generale: Stefano Filucchi.
- Segretaria di Presidenza: Monica Volpi.
- Segretario Generale e Responsabile Risorse Umane : Luciano Cucchia.
- Direttore Personale e Responsabile Servizi Operativi : Angelo Paolillo.
- Direttore Area Tecnica: Marco Branca.
- Consulente di Mercato e Addetto Rapporti 1a Squadra : Gabriele Oriali.
- Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo : Paolo Pessina.
- Direttore Area Stadio e Sicurezza: Pierfrancesco Barletta.
- Direttore Comunicazione: Paolo Viganò.
- Direttore Editoriale, Canale e Rivista: Susanna Wermelinger.
- Ufficio Stampa: Luigi Crippa, Claudia Maddalena, Stewart Park, Leo Picchi
Bilancio finanziario
Negli 11 bilanci dal 1995/1996 al 2005/2006, l'Inter ha accumulato 661 milioni di perdite nette e ha ricevuto dai soci 476,6 milioni, di cui circa 400 milioni di euro versati dal presidente Massimo Moratti.[54] Il bilancio 2006/2007 si è chiuso con una perdita di 206 milioni di euro ed il presidente Massimo Moratti ha effettuato un versamento di 105 milioni di euro a copertura parziale delle perdite.[55] Il bilancio 2007/2008 si è chiuso con una perdita di 148 milioni di euro ed il presidente Massimo Moratti ha dovuto versare ulteriori 68 milioni di euro. Un versamento di altri 85 milioni di euro è previsto per il 2009.[56]
Complessivamente i 13 anni di gestione Moratti hanno generato una perdita di circa 1 miliardo di euro, di cui circa 570 milioni di euro coperti dal presidente Massimo Moratti mentre 418 milioni sono i debiti a fine bilancio 2007/2008.
A gennaio 2008 l'Inter, insieme al Milan, è stata prosciolta dall'indagine sui presunti falsi in bilancio per le plusvalenze relative al periodo 2003 - 2004. La decisione è stata presa dal Gup per le indagini preliminari di Milano in quanto "il fatto non costituisce più reato", in seguito alla modifica della legge sul falso in bilancio.[57] Mentre il processo penale non è andato avanti in quanto "il fatto non costituisce più reato", il processo sportivo si è chiuso con una sanzione di 90 mila euro a carico di Inter e Milan, di 60 mila euro all'AD del Milan Adriano Galliani e di 10 mila euro al direttore tecnico dell'Inter Gabriele Oriali. Tutti gli imputati del processo sportivo hanno chiesto il patteggiamento ai sensi dell’art. 23 del Codice di Giustizia Sportiva.[58].
L'Inter era già stata condannata dalla Commissione disciplinare al pagamento di 2 miliardi di lire nel 2001 per il cosiddetto scandalo passaporti. In tale circostanza il dirigente dell'Inter Gabriele Oriali era stato condannato ad un anno di squalifica mentre l'amministratore delegato Rinaldo Ghelfi era stato assolto, scongiurando in tal modo la responsabilità diretta dell'Inter e quindi le penalizzazioni in classifica. I fatti fanno riferimento al calciatore Alvaro Recoba, al quale Gabriele Oriali aveva fornito, con la complicità di un'organizzazione criminale internazionale, una patente falsa fatta rubare alla Motorizzazione Civile di Latina, al fine di farlo passare come cittadino comunitario, aggirando le norme sul tesseramento di cittadini extracomunitari. Anche nel processo penale Oriali fu condannato a 6 mesi di reclusione con la condizionale per i reati di ricettazione e concorso in falso.[59][60].
Sponsor tecnici e ufficiali
Gli sponsor dell'Inter[61][62]:
Tifoseria
Al momento l'Inter è la seconda squadra d'Italia per numero di tifosi (14%), dietro la Juventus, come risulta da un sondaggio effettuato dalla società demoscopica Demos, commissionato dal quotidiano La Repubblica e pubblicato il 30 agosto 2008.[9]
Il concetto di tifoseria organizzata allo stadio è stato introdotto a Milano da Helenio Herrera negli anni Sessanta.[64] La Curva Nord dello stadio di San Siro è il settore dello stadio dove la tifoseria interista si schiera durante le partite casalinghe; i sostenitori dell'Inter sono divisi in vari gruppi ultras, tra cui: Boys San 1969, Bulldogs 1988, Brianza Alcoolica 1985 e Milano Nerazzurra.[65]
I primi gruppi di tifosi primordialmente organizzati a sostenere la squadra nerazzurra sono stati i "Moschettieri" prima e gli "Aficionados" poi, proprio sotto l'era della Grande Inter. Attualmente il gruppo interista più antico e importante che tutt'ora sopravvive è proprio quello dei Boys-San, nati nel 1969.
Il gruppo nasce dal distaccamento di alcuni ragazzi dell'Inter Club Fossati il cui presidente tra il '66 e il '68 era Cerquetti Carlo e prende il nome da "Boy", un ragazzino dispettoso protagonista di alcuni fumetti pubblicati all'interno del giornale della società interista. La data esatta è il 26 gennaio 1969 di ritorno da una trasferta a Bologna, alcuni sostenitori in dissidio con la presidenza del club Fossati, si distaccano e formano un gruppo autonomo. Il nome originario fu "11 assi, Boys - Le furie nerazzurre" e il primo striscione comparve nel marzo del 1970 a Roma, in un incontro che vedeva la squadra milanese opposta alla Lazio. Tornati a San Siro, il mese successivo, il gruppo prende posto nell'attuale secondo anello arancione, spostati nella metà del settore che dà verso nord.[66]
Negli anni settanta nascono le prime tensioni ed i primi scontri con gli altri gruppi di tifosi, su tutti quelli della Juventus, dell'Atalanta, della Sampdoria e soprattutto del Milan. Con questi ultimi gli scontri erano feroci e il posizionamento delle opposte tifoserie non era d'aiuto: entrambe prendevano posto all'interno del secondo anello arancione, gli interisti nella metà a nord e i milanisti nella metà a sud. Con i lavori di ristrutturazione i gruppi presero posto nelle due opposte curve: l'Inter nella Nord e il Milan nella Sud. Soluzione tutt'oggi seguita e le due curve sono ormai diventate il simbolo dei gruppi di tifosi che le occupano.
Durante il campionato 1979-80 si assiste al cambio del nome del gruppo, che diventa l'attuale Boys-San, ovvero Boys-Squadra d'Azione Nerazzurra (probabilmente sul modello dei "SAM" fascisti, "Squadra Azione Mussolini"). Anche durante gli anni ottanta gli scontri con le altre tifoserie sono molto violenti e in occasione del Mundialito 1983 le opposte tifoserie milanesi stipularono un patto di non aggressione che tutt'ora vige e che, insieme all'arrivo delle prime diffide da parte della Polizia, ha spostato la concentrazione delle curve verso un aspetto di miglior interesse: le coreografie. Nate già negli anni settanta come semplici striscioni o sventolio di bandiere, negli anni ottanta si sono evolute fino a diventare, ai giorni nostri, un argomento di interesse e di sfida tra le tifoserie ed è ormai consuetudine aprire i servizi giornalistici sulle sfide calcistiche (il derby di Milano su tutte) presentando le due opposte coreografie. Per l'Inter, è datato 1985 il primo bandierone "copricurva". In questi anni si stipulano anche i primi gemellaggi con altri gruppi di tifosi: tra tutti quello con il Verona (sciolto nel 2001 a causa di dissidi con il direttivo della curva gialloblù), con la Fiorentina (concluso nel 1987 per l'acquisto da parte dell'Inter di Nicola Berti dalla società viola) e Sampdoria (anch'esso terminato nel 1991 perchè i tifosi interisti ritengono che i blucerchiati abbiano soffiato lo scudetto ai nerazzurri).[66]
Gemellaggi
Le tifoserie gemellate sono quelle di Varese (per la rivalità con i tifosi comaschi gemellati col Milan), Valencia[67] e soprattutto Lazio: quello con i laziali è sicuramente uno dei gemellaggi più solidi ed importanti d'Italia, che nasce intorno alla metà degli anni '80 in risposta all'antico gemellaggio (poi rotto) fra Roma e Milan. Identità politiche comuni ed uno dei motti laziali recita «Un saluto romano alla vera Milano». E' rinsaldato grazie alla finale di Coppa UEFA 1998 a Parigi o il 5 maggio 2002 all'Olimpico, con tutti i tifosi laziali ad augurare agli interisti la conquista del tricolore.
Rivalità
Le rivalità più accese sono soprattutto con le tifoserie della Juventus e del Milan mentre ce ne sono altre con quelle del Napoli, della Roma e dell'Atalanta.[68][69] Tra i gemellaggi oggi sciolti possiamo ricordare quello con la Fiorentina nel 1987, col Cagliari nel 1994, con la Sampdoria nel 1991 e con l'Hellas Verona nel 2001.[68][69]
Le presenze allo stadio arrivano all'apice, arrivando sempre intorno all'esaurimento dei posti, quando ci sono le sentitissime sfide con le rivali storiche: il "Derby di Milano" contro il Milan e il "Derby d'Italia" contro la Juventus.
Politicamente, i gruppi di tifo organizzato dell'Inter sono schierati su posizioni di destra o estrema destra.[70]
Un rapporto della polizia del 2005 li ha identificati tra i gruppi più propensi alla violenza.[71] Di recente sono stati protagonisti di alcuni episodi di grave teppismo, come il lancio di un motorino di un tifoso avversario dalla parte superiore a quella inferiore del secondo anello dello stadio di San Siro nel corso della partita Inter-Atalanta (6 maggio 2001),[72] il lancio di un fumogeno sul portiere del Milan Dida durante il derby Inter-Milan, quarti di finale di ritorno della Champions League (12 aprile 2005), che è costato alla squadra la sconfitta a tavolino e quattro turni a porte chiuse,[73] e gli insulti razzisti al giocatore ivoriano del Messina Zoro in Messina-Inter del 25 novembre 2005, che sono costati l'inibizione per quasi due anni dagli stadi a quattro tifosi, identificati tramite le immagini televisive,[74] e ai napoletani in Inter-Napoli del 6 ottobre 2007, per i quali l'Inter è stata anche costretta dal giudice di pace di Napoli a risarcire 1500 euro a un tifoso napoletano per "danni esistenziali".[75]
La polisportiva Inter
Per un breve periodo, durante gli anni venti, l'Inter fu una società polisportiva, con squadre iscritte ai campionati nazionali di calcio, basket e rugby a 15: nel 1928, con la fusione con l'Unione Sportiva Milanese che avrebbe dato vita all'Ambrosiana, oltre alle maglie con la croce arrivò anche la sezione di rugby, che venne anch'essa battezzata Ambrosiana Milano.[76] Nel 1929 e nel 1930 la squadra vinse i primi due campionati nazionali; nello stesso 1930 però la società polisportiva venne disciolta e l'Ambrosiana Rugby cambiò nome in Amatori Rugby Milano, divenendo autonoma. Conservò però l'intera struttura societaria e il parco giocatori, oltre che i diritti e i titoli sportivi, tra cui i 2 scudetti vinti.
Inoltre, un'Internazionale di basket partecipò alle primissime edizioni del campionato di basket, vincendo l'edizione del 1923.
Nel 1950 l'Inter tornò una polisportiva cooptando nelle sue fila il più glorioso club italiano di hockey su ghiaccio, l'Hockey Club Milano, che divenne l'H.C. Milano-Inter.[77] Divenne campione d'Italia nel 1950, 1951, 1952 e 1954 e vinse la Coppa Spengler, il più antico torneo europeo per squadre di club, nel 1953 e 1954, prima di sparire nel 1956 per problemi economici e fondersi con l'altra squadra di Milano, i Diavoli Rossoneri.
L'impegno in campo sociale
Durante la gestione di Massimo Moratti, la società dell'Inter si è distinta per l'impegno in numerosi progetti benefici e il sostegno a associazioni quali Emergency, Fondazione I Bindun, Fundación Pupi.[78]
Il 20 febbraio 1996 nasce il progetto Inter Campus,[79] da un'idea del dirigente dell'Inter Massimo Moratti,[80] inizialmente limitato alla sola Italia. Si tratta di un collegamento fra la società Inter e società calcistiche giovanili minori, cui la prima fornisce attrezzature e competenze tecniche, non finalizzato necessariamente all'approdo dei giovani calciatori all'Inter, ma allo scopo di promuovere la cultura dello sport anche in realtà periferiche.
Inter Campus
Un anno dopo nasce InterCampus Estero:[81] lo stesso concetto viene esportato in numerosi Paesi del mondo, specialmente in zone di guerra o con maggiori difficoltà economiche, a partire dalle favelas di Rio de Janeiro. Oggi InterCampus Estero è presente in 16 Paesi in 4 continenti diversi (Bosnia, Bulgaria, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Camerun, Cina, Iran, Israele e Palestina, Libano, Argentina, Brasile, Colombia, Cuba, Messico). In questo caso, però, l'attenzione è posta, più che sulla preparazione calcistica dei ragazzini, sull'aspetto sociale e umanitario. A dieci anni dalla nascita il progetto InterCampus coinvolgeva circa 20.000 ragazzini dagli 8 ai 13 anni in Italia e nel mondo, con una squadra di 500 tra allenatori-educatori e volontari.[81]
La prima decade di vita del progetto è culminata con un film documentario diretto da Gabriele Salvatores, tifoso interista, al Festival internazionale del film di Locarno del 2008.
Un'altra iniziativa è il gemellaggio, istituito nel 1998, fra l'Inter e il gruppo teatrale e culturale milanese Comuna Baires, che organizza periodicamente incontri con i giocatori, serate culturali sui loro paesi d'origine, dibattiti, spettacoli.[82][83]
Dal 2004 l'Inter, anche attraverso l'azione di alcuni dei suoi giocatori sudamericani, come il capitano Javier Zanetti, ha un rapporto di solidarietà molto stretto con l'esercito indipendentista zapatista nel Chiapas del subcomandante Marcos. Il subcomandante, che è anche scrittore, ha citato la squadra dell'Inter in un suo racconto e, nel maggio 2005, ha scritto al presidente Moratti per proporgli una partita amichevole con una selezione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.[84]
Note
- ^ I 100 anni della Beneamata, su gazzetta.it. URL consultato il 01-05-2009.
- ^ Inter - I tifosi nerazzurri della curva nord, su interfc.it. URL consultato il 01-05-2009.
- ^ a b San Siro - Struttura, su sansiro.net. URL consultato il 14-11-2008.
- ^ Agor@ Magazine
- ^ Il nome della società è "Football Club Internazionale Milano SpA", come si evince dal sito ufficiale dell'Inter, dall'Assolombarda e dalla Camera di commercio di Milano
- ^ All'estero è nota soprattutto come Inter Milan, dalla città di provenienza.
- ^ a b Le nostre Coppe Intercontinentali
- ^ Inter - Club di calcio, su oleole.it.
- ^ a b Tifosi, Juventus la più amata - Inter la più antipatica, su repubblica.it, 30-08-2008. URL consultato il 30-08-2008.. La Juventus conquista "quasi un terzo" degli intervistati. Dietro l'Inter si posizionano Milan (13%) e Napoli (8%), davanti alla Roma (7%) e alla Lazio (2%).
- ^ Inter, un rosso da paura: 148,3 milioni, su calciopro.com, 15-11-2008.
- ^ Lo scudetto del catenaccio, su oknotizie.virgilio.it, La Grande Storia del Calcio.
- ^ 1953-54: l’Inter la spunta sul filo di lana, su oknotizie.virgilio.it, La Grande Storia del Calcio.
- ^ Scheda di Alfredo Foni, su archivio.inter.it.
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- ^ La casa dell'Inter, su inter.it, 25-04-2009. URL consultato il 25-04-2009.
- ^ Squadra, su inter.it, 24-04-2009. URL consultato il 24-04-2009.
- ^ Contratto rescisso consensualmente il 24 aprile 2009
- ^ a b Ceduto durante la sessione invernale di calciomercato
- ^ Staff tecnico 2008/09, su inter.it, 24-04-2009. URL consultato il 24-04-2009.
- ^ L'Inter è anche la vincitrice dell'unico altro campionato precedente giocato a girone unico, quello del 1909/10
- ^ Fonte: Gazzetta dello Sport - Sportweek del 26 maggio 2007
- ^ Il Processo di Biscardi
- ^ Inter 2007: un anno da record, su inter.it, 24-12-2007. URL consultato il 12-06-2008.
- ^ 3° classificata prima delle sentenza della CAF, 1° in seguito alle penalizzazioni inflitte a Juventus e Milan.
- ^ Fonte: inter.it
- ^ Fonte: archivio.inter.it
- ^ L'Inter dei record scala la classifica dei ricavi, su ilsole24ore.com, Ilsole24Ore.it.
- ^ Inter pecora nera dell'Azienda calcio con un rosso di 206 milioni, su repubblica.it.
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- ^ Falso in bilancio: prosciolti Inter e Milan, su gazzetta.it.
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- ^ Passaporti falsi, il calcio nella bufera, su ricerca.repubblica.it, corriere.it.
- ^ Sponsor, su inter.it.
- ^ Cronologia degli Sponsor sulla maglia, su interfc.it.
- ^ Nella stagione 2005/06 per ragioni commerciali il logo dello sponsor Pirelli è stato sostituito in alcune partite da altre diciture, come "Pirelli Gomme" in cinese e "Pirellifilm.com". La particolare dicitura in cinese è stata poi riproposta anche nella stagione 2006/07.
- ^ Il sito inter.it scrive: "[...] Nascono in questo periodo gli Inter Club, l'istituzione del tifoso organizzato [...]"
- ^ Gruppi della Nord, su curvanordmilano.net.
- ^ a b Boys San Milano 1969 boys-san.it
- ^ Padova Nerazzurra
- ^ a b Inter: Gli Ultras avversari
- ^ a b Inter, amici e rivali
- ^ Mondo ultrà: poco calcio, tanta politica. E più violenza, su altremappe.org, 09-09-04.
- ^ L'esercito dei 74 mila ultras, su corriere.it, 16-09-05.
- ^ Lancio dello scooter, due turni all'Inter, su repubblica.it, 17-05-01. URL consultato il 26-09-08.
- ^ Inter, 4 gare a porte chiuse, su gazzetta.it, 15-04-05. URL consultato il 26-09-08.
- ^ Diffidati per Zoro: stasera tornano allo stadio, su archiviostorico.gazzetta.it, Gazzetta.it, 07-11-08. URL consultato il 26-09-08.
- ^ Inter condannata a pagare le offese a tifoso napoletano, su casertanews.it, 05-08-08. URL consultato il 07-11-08.
- ^ Amatori Rugby Milano - La nostra storia
- ^ Hockey-time.net
- ^ Inter - Società, su inter.it. URL consultato il 26-09-08.
- ^ Sito ufficiale di Inter Campus
- ^ "Inter Campus", la solidarietà nel pallone, su popoli.info, febbraio 2001. URL consultato il 03-12-08.
- ^ a b Inter Campus: festa del 10° compleanno, su inter.it. URL consultato il 26-09-08.
- ^ Pierluigi Panza, Comuna Baires, trent'anni sulla scena, in Corriere, 31-10-03.
- ^ Un Massimo da sogno, su kayunga.blogspot.com, 07-01-09.
- ^ Marcos chiama l’Inter: giocate in Chiapas, su corriere.it, 11-05-05. URL consultato il 26-09-08.
Bibliografia
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- Almanacco illustrato del calcio 2005, Panini Group
- "Calciatori - La raccolta completa degli album Panini", RCS: La Gazzetta dello Sport
- "Almanacco Illustrato del Calcio - La cronistoria dei campionati", RCS: La Gazzetta dello Sport
Videografia
- Documentario La Grande Storia dell'Inter, Rai Trade, Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, 2005, EAN 8032807021638.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni sull'FC Inter
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su FC Inter
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'FC Inter
- Wikinotizie contiene l'articolo L'Inter vince il campionato italiano di calcio maschile 2006/07, 22 aprile 2007
- Wikinotizie contiene l'articolo L'Inter ha vinto il campionato di calcio 2007-2008, 18 maggio 2008
Collegamenti esterni
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