Gnathonemus petersii

specie di pesce

Gnathonemus petersii è un pesce appartenente alla famiglia dei Mormiridi

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Gnathonemus petersii
Classificazione scientifica
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseOsteichthyes
InfraclasseTeleostei
OrdineOsteoglossiformes
FamigliaMormyridae
GenereGnathonemus
SpecieG. petersii
Nomi comuni

Pesce Elefante

Aspetti morfologici

Il corpo di questo pesce è allungato ed appiattito sui fianchi. Le pinne dorsale e anale sono strette e biforcate in posizione molto arretrata rispetto al corpo. La parte posteriore è molto stretta e termina con una caratteristica pinna caudale di forma triangolare. La bocca si prolunga in avanti somigliando ad una proboscide dalla quale deriva il nome comune del pesce.

Questa particolare conformazione anatomica è dovuta ad un evoluzione mirata a far addattare la specie alle caratteristiche degli habitat in cui vive. In questi ambienti, ricchi di torba e materiale in sospensione, la visibilità è estremamente limitata; questo ha portato la specie dei Mormiridi a ridurre la dimensione degli occhi e ad avere una retina atrofica. Avendo una vista poco sviluppata e inadatta alla ricerca del cibo, la specie ha sviluppato la caratteristica proboscide dotata di numerose terminazioni nervose tattili e gustative.
Questa estensione sensibile del labbro inferiore svolge quindi le seguenti funzioni:

  • Strumento di difesa
  • Organo di orientamento
  • Strumento di comunicazione con esemplari della stessa specie
  • Strumento per ricercare il cibo nei fondali
File:Gnathonemus Petersii.jpg
Gnathonemus Petersii


Altre importanti caratteristiche della specie sono:

  • Notevole sviluppo del cervelletto che, arrivando a pesare fino ad un cinquantesimo del intero peso corporeo, rappresenta un eccezione per la classe dei pesci (rapporto tra peso cerebrale e peso corporeo maggiore di quello umano)
  • Vescica natatoria situata all'interno del cranio collegata attraverso un sottile condotto con la parte anteriore dell’intestino
  • Presenza a livello della coda di un organo elettrico


Un esemplare adulto può arrivare a misurare fino a 35 cm di lunghezza.
La vita media va dai 6 ai 10 anni.


Colorazioni

La colorazione varia senza differenza tra i sessi in funzione del habitat palustre in cui si trovano e può andare dal marrone al grigio scuro o nero. In tutte le sue colorazioni sono sempre presenti due strisce di colore chiaro a forma di parentesi sui fianchi.
Anche se molto rari esistono esemplari albini.

Organo elettrico

Sia nella famiglia dei Gimnarchidi che in quella dei Mormiridi di cui fa parte lo Gnathonemus Petersii, è stata accertata la presenza di apparati in grado di creare correnti elettriche (sistemi bio-elettrici).
Questi organi sono distribuiti a livello dell'apparato cutaneo e si trovano in parti diverse a seconda della specie di appartenenza del pesce.
Quasi tutte le sottofamiglie dei Mormiridi presentano 2 organi dorsali e 2 ventrali che, situati sul peduncolo caudale (parte posterore del pesce), assumono la conformazioe di un cilindretto.

Questo apparato è formato da una rivestimento esterno composto da tessuto connettivo firoso ed un insieme interno di cellule muscolari specializzate che producono impulsi bio-elettrici. Ogni organo contiene da 200 fino a 400 di queste cellule bio-elettriche che ,con uno spessore di 0,001 millimetri, sono disposte una sopra l'altra per formare una colonna. Ogni singola cellula può arrivare a creare una differenza di potenziale di 0,14 Volt ed è connessa in serie agli altri elementi della colonna mentre queste ultime sono disposte tra loro in parallelo. Infine queste placche bio-elettriche sono collgate tra loro tramite motoneuroni della linea laterale che partono dalla superficie posteriore.

 
Posizione dell'organo elettrico

Funzionamento

Secondo alcuni studi il campo elettrico sviluppato da questi organi attiva dei recettori sensoriali chiamati mormiroblasti situati all'interno dello spesso strato mucoso che riveste l'epidermide. Sembra che i mormiroblasti agiscano da sensori di rilevamento dell'energia elettrica permettendo al pesce di usare l'apparato come un radar. Tramite scariche continue il pesce crea un campo magnetico che si estende intorno al suo corpo con un raggio di 5-6 cm; questo campo gli permette di avvertire la presenza di elementi conduttori e non che vengono attraversati dall'elettricità. Nello specifico possono verificarsi 2 casi:

  • Le linee del campo di forza convergono verso l'elemento: siamo in presenza di un corpo conduttore.
  • Le linee del campo di forza dinvergono dal l'elemento: siamo in presenza di un corpo non conduttore.


Queste piccolissime variazioni (da 3 milionesimi fino a un miliardesimo di ampere) vengono captate dai mormiroblasti i quali inviano al cervello degli specifici segnali nervosi permettendo al pesce di avertire la presenza di prede, predatori od ostacoli. Grazie alla capacità di reagire ai cambiamenti della distribuzione del potenziale elettrico sulla superficie corporea lo Gnathonemus petersii è in grado di orientarsi e nutrirsi in ambienti del tutto privi di luce o in acque molto torbide.
Dalla complessità di questo apparato derivano lo straordinario sviluppo del cervelletto nei Mormiridi e l'importanza che rivestono le funzioni di orientamento e comunicazione in questa specie di pesci.

Alcuni studiosi credono che in principio questo apparato si sia sviluppato esclusivamente come strumento di difesa ed arma attraverso la quale il pesce stordiva e catturava le prede. In seguito l'intero apparato bio-elettrico dello Gnathonemus si è evoluto ed ha permesso al pesce di poter acquisire utili informazioni sull’ambiente circostante portandolo ad un adattamento perfetto al proprio habitat.

Distribuzione e habitat

File:Diffusione.JPG
Diffusione dello Gnathonemus petersii

I Gnathonemus vivono in Africa in particolare nel bacino del Congo, fa eccezione la specie Longibarbis che si trova invece nei laghi Tanganika e Vittoria.

Il più diffuso Gnathonemus petersii si trova nei fiumi e torrenti dell'Africa centrale e occidentale, in particolare nei bacini dei fiumi Congo, Niger, Ogun e Chari superiore.

Questi esemplari tendono a vivere sui fondali di ambienti melmosi o sabbiosi. Prediligono habitat riparati e non molto luminosi come laghetti con vegetazione acquatica o corsi d'acqua dalla lenta corrente.

Vive in acque tropicali che hanno una temperatura variabile dai 22 ai 28 °C

Abitudini

Cibo ed Alimentazione

In ambiente naturale lo Gnathonemus si nutre principalmente di piccoli crostacei e vermi che trova setacciando il fondale. In cattività si adatta al mangime congelato come ad esempio il Chironomus plumosus, Artemia o Tubifex mentre può avere difficoltà nel adattarsi al mangime secco.
Il pesce si nutre principalmente di notte.

Riproduzione

Sulla riproduzione in natura di questo pesce abbiamo scarse informazioni, in cattività è quindi un evento molto raro e difficile da realizzare.
La principale ragione per cui è difficile assistere ad una riproduzione in cattività deriva dal loro apparato bio-elettrico. In acquario la lunghezza d'onda del campo magnetico generato dal pesce va modificandosi lentamente nel tempo arrivando ad un punto in cui questa varizione rende impossibile sia la comunicazione tra esemplari simili che la capacità di riconoscere i sessi.

Maggiori possibilità di successo si hanno allestendo un acquario dedicato interamente alla riproduzione di questa specie. La vasca deve essere molto grande (minimo 150 litri) e contenere un numero non troppo elevato di esemplari poichè,nonostante siano pesci sociali che devono essere allevati in gruppo, possono essere territoriali e spesso sono aggressivi verso i membri della loro stessa specie.
Inoltre è molto importante ricreare le caratteristiche peculiari del loro habitat naturale controllando frequentemente i valori dell acqua tra cui:


In Acquario

Oggi i pesci elefante sono molto diffusi negli acquari domestici questo grazie al loro aspetto molto particolare e alla sua capacità di sapersi adattare alla convivenza con altre specie.
Il carattere dello Gnathonemus petersii è socievole e giocoso, non è insolito infatti vederlo giocare con pezzetti di legno, foglie o palline che vengono spinte dalla sua proboscide attraverso tutto l’acquario.
Nei confronti degli altri pesci si dimostra pacifico e tollerante mentre delle volte può essere aggressivo nei confronti degli esemplari della stessa specie, per questo motivo è preferibile scegliere esemplari della stessa taglia.

La capienza della vasca deve essere almeno 100 litri con temperatura simile a quella del suo ambiente naturale (22-28°C), Ph pari a 7 e durezza 10° dGH. Gli esemplari mantenuti in cattività raggiungono dimensioni inferiori rispetto a quelli cresciuti in ambiente naturale arrivando ad un massimo di 10-15 cm per esemplare adulto.

Essendo una specie prevalentemente notturna ed abituata a vivere in un'ambiente lagunoso l'acquario deve essere allestito in modo da creare molti nascondigli e zone d'ombra. Per questo nella vasca devono essere presenti molta vegetazione, legni di torbiera e rocce.
La qualità dell'acqua deve essere buona in quanto sono molto sensibili agli agenti inquinanti e intolleranti a molti tipi di medicinali usati comunemente per altre specie. Questi ultimi modificano il campo elettrico da loro prodotto riducendone l'intensità e provocando seri problemi ai pesci. Si consiglia quindi l'uso dei carboni attivi nel sistema di filtraggio dell' acquario.

L'illuminazione non deve essere troppo potente ed allo stesso tempo deve permettere la crescita delle piante.
Il fondo piu adatto per la specie è composto da sabbia o ghiaia molto fine.

Bibliografia

Lanza B.: "Dizionario del regno animale", Mondadori, Milano (1982)

Nelson J. S.: "Fishes of the World", Wiley & Sons, New York (1976)

Padoa E.: "Manuale di Anatomia Comparata dei Vertebrati", Feltrinelli, Milano (1979)

Torchio M.: "Agnati e Pesci" da Enciclopedia Monografica di Scienze Naturali, Mondadori, Milano (1971)


Altri progetti

Collegamenti esterni

http://www.pianetablu.info/educational/articoli/mio_acquario/gnathonemus.htm

http://www.discoverlife.org

http://www.vergari.com/