Utente:Michele859/Sandbox4
Moonage Daydream singolo discografico | |
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Artista | Arnold Corns |
Pubblicazione | 7 maggio 1971 |
Durata | 3 min : 52 s |
Album di provenienza | The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars |
Genere | Rock Glam rock |
Etichetta | B & C Records |
Produttore | David Bowie |
Registrazione | Radio Luxembourg Studios, Londra |
Formati | 7" |
Note | Lato B: Hang Onto Yourself |
David Bowie - cronologia | |
Singolo successivo
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Put your ray gun to my head
Press your space face close to mine, love
Freak out in a moonage daydream oh yeah!»
Moonage Daydream è una canzone scritta da David Bowie e pubblicata il 7 maggio del 1971 come 45 giri sotto lo pseudonimo Arnold Corns, con Hang Onto Yourself come lato B. Pur essendo inevitabilmente legate a The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, entrambe le tracce vennero incise per questo singolo circa un anno prima dell'uscita dell'album, per il quale vennero nuovamente registrate nel novembre 1971. Il 45 giri era parte del progetto (di breve durata) chiamato appunto Arnold Corns, che vedeva la presenza del chitarrista Mark Carr Pritchard, con cui Bowie lavorava in quel periodo, e del diciannovenne disegnatore di moda Freddie Burretti (vero nome Frederick Barrett).
Moonage Daydream è anche il titolo di un un libro fotografico pubblicato nel 2002 da Mick Rock, amico e autore dei primi videoclip di Bowie tra cui quelli di Space Oddity, Life on Mars? e The Jean Genie.(xoomer) Il libro, il cui titolo completo è Moonage Daydream: The Life and Times of Ziggy Stardust, documenta gli anni della "Ziggimania", ovvero il biennio 1972-73.
Tracce
- Moonage Daydream (Bowie) - 3:52
- Hang On to Yourself (Bowie) - 2:51
Formazione
- David Bowie - voce
- Freddie Burretti - voce
- Mick Ronson - chitarra
- Mark Carr Pritchard - chitarra
- Trevor Bolder - basso
- Mick "Woody" Woodmansey - batteria
La canzone
Se la prima e l’ultima traccia di Ziggy Stardust ne costituiscono la struttura portante, Moonage Daydream può essere considerata la chiave di volta dell'album. Con il brioso inizio di chitarra e batteria, che si inserisce sulla dissolvenza finale di Soul Love, l'ascoltatore viene immerso nell’intreccio di sesso e fantascienza surreale che occupa la parte centrale dell'album. Dopo le prime tre tracce, Ziggy Stardust fa la sua apparizione, un esotico ibrido tra il passato del rock e il futuro dell'umanità:
I'm a mama-papa comin' for you
I'm a space invader
I'll be a rock 'n' rollin' bitch for you…»
Occasionalmente (come documentato in Live Santa Monica ‘72), nel corso dello Ziggy Stardust Tour Bowie presentava Moonage Daydream come "una canzone scritta da Ziggy" e il brano è stato citato in diverse occasioni, da Trevor Bolder, Mick Woodmansey e dal produttore Ken Scott, come il migliore dell’album.
La "versione Arnold Corns", registrata negli studi londinesi di Radio Luxembourg nell’aprile 1971, divenne il lato A del primo singolo del gruppo il mese successivo. Si trattava di un’incisione ancora priva della leggerezza di tocco della versione dell’album, a causa soprattutto di un ponderoso arrangiamento e del tentativo di Bowie di dare alla sua interpretazione vocale un tono da rock 'n' roll americano. La versione definitiva di Moonage Daydream risulta notevolmente migliore sia nel testo che nell’approccio, anche se conserva molti "americanismi". Zeppo di abbreviazioni (comin', 'lectric, rock 'n' rollin') e frasi come "busting up my brains", "freak out", "far out", e "lay the real thing on me", il brano si mantiene in linea con l’orientamento dell’intero album, che contempla la sistematica immersione nell’idioma del rock americano, Tutto quello che per Bowie rappresentava ancora il fascino della lontana America qui assume letteralmente un carattere di alienazione. Più o meno consciamente, il miscuglio delle immagini iniziali fa riferimento ad alcuni pionieri del rock americano: See You Later Alligator di Bill Haley, i Mamas and Papas e persino la rock 'n' rollin' bitch Little Richard.
Secondo il produttore Ken Scott, la parte suonata all’unisono da sax baritono e ottavino nel break strumentale del brano deriva dall’infanzia di David: «L’aveva ascoltata su un vecchio disco dei Coasters, gli era piaciuto il tipo di sonorità e gli aveva chiarito le idee sul risultato che intendeva ottenere». Bowie aveva dichiarato che l’ispirazione gli era venuta da Sure Know a Lot About Love degli Hollywood Argyles, lato B del loro Alley Oop. L’orchestrazione della sezione archi che appare nella dissolvenza finale è opera di Mick Ronson, ma l’idea del turbinante effetto phaser con cui sono stati trattati venne a Ken Scott in fase di mixaggio.
Il videoclip
In occasione di una delle prime date dello Ziggy Stardust Tour fu girato un videoclip di Moonage Daydream, diretto da Mick Rock. «È stato il primo video al quale ho lavorato con David», ricordava il fotografo nel 1998, «l’ho girato con una macchina da presa Bolex a 16 mm, nell’aprile 1972. Si trattava di un collage di spezzoni ripresi dal vivo. Non ricordo che sia mai stato mostrato in pubblico, ma sono sicuro che in un futuro non troppo lontano lo si potrà vedere».
Altre uscite
La "versione Arnold Corns" di Moonage Daydream è presente come bonus track della riedizione Rykodisc del 1990 di The Man Who Sold the World (in cui manca la frase introduttiva "Whenever you're ready", "Quando siete pronti").(illustrated) La versione di Ziggy Stardust venne invece pubblicata come singolo nel 1972, negli USA, come traccia dell’EP promozionale Space Oddity.(illustrated) Nel bonus disc incluso nell’edizione di Ziggy Stardust pubblicata per il trentesimo anniversario dell’album è presente una versione remixata leggermente più lunga. Si trova anche nella versione di Sound+Vision uscita nel 1989 negli Stati Uniti.(illustrated)
Live
Moonage Daydream fu inclusa in una sessione radiofonica per la BBC registrata il 16 maggio 1972 (presente in Bowie at the Beeb), oltre che eseguita durante i tour Ziggy Stardust, Diamond Dogs, Outside e Earthling. Venne eseguita anche il 19 febbraio 1996 a Londra, durante i British Music Awards, occasione in cui Bowie venne premiato da Tony Blair per il particolare contributo dato alla musica britannica. (xoomer) Sempre nel 1996, il brano venne riproposto il 22 giugno al Rockpalast Festival di Lorelei, trasmesso dalla televisione tedesca, e il 18 luglio al Phoenix Festival, trasmesso da ITV in Gran Bretagna. L’anno successivo venne eseguita durante il Birthday Benefit Concert del 9 gennaio, al Madison Square Garden di New York, e il 15 ottobre ai GQ Men Of The Year Awards, trasmessi da VH1 negli Stati Uniti.(xoomer)
Oltre a Bowie at the Beeb, altri album live contengono Moonage Daydream, da David Live del 1974 a Ziggy Stardust - The Motion Picture del 1983, fino a Santa Monica ’72 del 2008, con l’esibizione al Civic Auditorium. Quest’ultima si può trovare anche ne I Miti del Rock Live e nel Dizionario del Rock, entrambi usciti in Italia. Nel CD singolo di Hallo Spaceboy, pubblicato nel 1996, è presente la versione live del 13 dicembre 1995 al National Exhibition Centre di Birmingham.(illustrated)
Ancora più numerosi sono i live "non ufficiali", per la maggior parte relativi ai vari tour e alcuni con esibizioni particolari:
- David Bowie With Lou Reed (versione del 6 maggio 1972 al Kingston Polytechnic di Londra e della Royal Festival Hall dell’8 luglio dello stesso anno)
- Cracked Actor (Philly Dogs Tour 1974, concerto allo Universal Amphitheatre di Los Angeles)
- Holy Unortodox (esibizione al Cremlino del 18 giugno 1996, durante l’Outside Tour)
- 50th Birthday Concert (registrazione del concerto tenutosi il 9 gennaio 1997 al Madison Square Garden di New York in occasione del 50° compleanno di Bowie)
- Dead Dame Walking (Earthling Tour 1997, concerto in Piazza del Duomo a Pistoia del 2 luglio)
Cover
Mick Ronson ha eseguito Moonage Daydream nel suo repertorio da solista per tutti gli anni settanta, mentre una versione dal vivo degli Spiders from Mars dedicata all’artista (scomparso il 29 aprile 1993) è stata inclusa nell’album Mick Ronson Memorial Concert del 1994. Gli Spiders erano formati per l’occasione, oltre a Trevor Bolder e Mick Woodmansey, da Joe Elliott, Phil Collen e Bill Nelson. Gli Smashing Pumpkins avevano intenzione di inserire una cover di Moonage Daydream in un album tributo programmato per il 1993/1994 ma ad oggi mai pubblicato.(pumpkins) In ogni caso sono molti gli artisti che hanno inciso il brano di Bowie, tra cui(amg, secondhand):
- i Racer X in Second Heat del 1987
- I Cienfuegos nell’album eponimo del 1998
- i White Stripes in una registrazione dal vivo al Magic Bag di Ferndale del 27 novembre 1998
- Dave Cloud in Songs I Will Always Sing del 1999
- gli Zen Guerrilla in Trance States in Tongues del 1999
- I Cybernauts in Cybernauts Live del 2000
- Patti Rothberg in Candelabra Cadabra del 2000
- i Sexy Sadie in Odd Tracks Out! del 2000
- gli Snatches of Pink in Hyena del 2001
- la band heavy metal Sinopoli in The Eyes Never Lie del 2002
- The Chameleons UK in This Never Ending Now del 2003
- gli L.A. Guns in Rips the Covers Off del 2004
- gli Highschool Sweethearts in Heels N Wheels del 2005
- The Killers in una registrazione dal vivo del 30 settembre 2005 a Jones Beach, New York
Altre cover che si trovano in album tributo o compilation sono state eseguite da:
- J. Hell in Crash Course for the Ravers del 1996
- i Terrorvision in Long Live Tibet del 1997
- Ann Magnuson in Listen and Learn With Vibro-Phonic del 2000
- Timothy Moldrey in The Dark Side of David Bowie del 2000
- I Pillbox in Blockbuster: A Glitter Glam Rock Experience del 2000
- Danny Michel in Loving the Alien del 2004
- Wendy Ip in Spiders from Venus del 2004
- Dennis Dunaway in Hero: A tribute to David Bowie del 2007
Il lato B
Così Ronson avrebbe in seguito ricordato la genesi dello sfrenato riff di chitarra di Hang On to Yourself, che denuncia un debito nei confronti di Summertime Blues, successo di Eddie Cochran del 1956.
Lo stile vocale ansimante e sospiroso di Bowie deve invece qualcosa a Marc Bolan, che l’anno prima si era imposto all’attenzione generale col 45 giri Ride a White Swan (il cui lato B recava, curiosamente, proprio una cover di Summertime Blues). Lo scoppiettante duello tra la chitarra acustica di Bowie e i roventi assolo elettrici di Ronson appartengono in ogni caso esclusivamente al fenomeno Ziggy Stardust e il brano avrebbe poi ispirato un altro momento fondamentale nella storia del rock anni settanta, come spiegò successivamente Glen Matlock dei Sex Pistols: «Abbiamo preso un sacco di roba dagli Spiders from Mars, quel riff in God Save the Queen non proviene da Eddie Cochran, l’abbiamo preso da Ronno».(5years)
La versione che appare su Ziggy Stardust fu registrata agli studi Trident l’8 novembre 1971 ma, come Moonage Daydream, fu concepita diversi mesi prima negli studi londinesi di Radio Luxembourg come parte del progetto Arnold Corns. La canzone, il cui titolo era inizialmente Hang Onto Yourself, ha un ritmo piuttosto enfatico e un arrangiamento per chitarra e tamburello un po’ arrancante, mentre il testo non contiene ancora nessuno degli accenni, presenti nella versione successiva, alle performance sul palco, alle groupies o agli stessi Spiders from Mars. Pur essendo costituito da pochi versi, il testo della versione Ziggy Stardust costruisce una metafora complessa e continuamente cangiante nella quale la musica rock si elide assumendo la forma di sesso, ambizione, appagamento, autocontrollo e di nuovo sesso, con continue allusioni alla tesi centrale, che combina l’abbandono del climax sessuale col raggiungimento dello status di rockstar, pur prefigurando la caduta dello stesso Ziggy:
you better hang on to yourself»
«Se pensi che stiamo per farlo
è meglio che ti aggrappi a te stesso»
Di Hang Onto Yourself esiste anche una registrazione effettuata nel febbraio 1971 al Rodney's English Disco di Los Angeles. Questa primissima versione è rintracciabile sul bootleg Freddi & The Dreamer - The Arnold Corns Sessions sul quale è riportata la nota "David Bowie & Gene Vincent".(illustrated, velvet, bassman) In realtà non sembra essere presente nessun contributo vocale di Gene Vincent ed è più probabile che si trattasse di un demo registrato da Bowie e destinato proprio al cantante americano. Lo stesso Bowie ha dichiarato nel 2000: «Non ho fatto mai registrazioni con Gene Vincent, anche se mi sarebbe piaciuto molto».(5years)
Altre uscite
Oltre che nel maggio 1971, l’originale Hang Onto Yourself fu ripubblicata dalla B & C Records, stavolta come lato A, circa tre mesi più tardi. La seconda uscita (che vendette pochissime copie come la prima) aveva come lato B Man in the Middle, scritta da Marc Carr Pritchard (5years) e registrata agli studi Trident il 17 giugno.(illustrated) Questa terza ed ultima incisione del progetto Arnold Corns vede Mick Ronson prodursi in un energico assolo, mentre Freddie Burretti si cimenta in un'imitazione di Lou Reed per un testo che può essere visto come una sorta di collaudo per il personaggio del’aliena superstar androgina verso il quale Bowie procedeva sempre più velocemente:
he can go anywhere, except back to his home
He’s the man in the middle, you can’t tell which way he lays…»
«I suoi abiti vengono da Parigi, a volte da Roma
può andare dove vuole, tranne che tornare a casa
È l’uomo nel mezzo, non puoi sapere che direzione prenderà…»
Anche la versione più famosa di Hang On to Yourself venne pubblicata due volte come 45 giri nel 1972 come lato B, rispettivamente, di John, I'm Only Dancing e The Jean Genie.(5years) La versione italiana di quest'ultimo, del gennaio 1973, riportava sulla copertina la dicitura, in italiano, "N. 1 In Inghilterra", anche se in realtà il singolo si era dovuto fermare alla seconda posizione. Sempre in Italia ne esiste anche una versione per jukebox "accoppiata" a Lolly Sue di Nicky North.(velvet)
Live
Hang On to Yourself venne inserita in due sessioni BBC nel 1972, il 18 gennaio e il 16 maggio, entrambe presenti in Bowie at the Beeb. Venne eseguita durante lo Ziggy Stardust Tour (nel quale veniva di solito usato come brano d’apertura(5years)) e lo Stage Tour. Tra gli album live in cui si trova la canzone, Ziggy Stardust - The Motion Picture, Stage e LiveSanta Monica '72, mentre una performance al The Point di Dublino del novembre 2003 è stata immortalata nel DVD A Reality Tour.(xoomer, zone) Riapparve nelle scalette iniziali del Serious Moonlight Tour e del Sound+Vision Tour, anche se in entrambi i casi fu abbandonata dopo le prime date, e in seguito nel Reality Tour 2003/2004.(illustrated, 5years)
Tra i bootleg che contengono versioni particolari della canzone ci sono David Bowie With Lou Reed (concerto del 6 maggio 1972 al Kingston Polytechnic di Londra e dell’8 luglio dello stesso anno alla Royal Festival Hall) e Wild Mutation, con l’esibizione del 12 dicembre 1978 alla Budokan Arena di Tokyo durante lo Stage Tour (in parte trasmessa in Giappone dalla NHK durante lo "Young Music Show").(xoomer)
Cover
Tra gli artisti che hanno inciso Hang On to Yourself:
- i Contraband in Contraband del 1991
- The Germs in Live from the Masque del 1994
- Gilby Clarke in The Hangover del 1997
- Glass Candy and the Shattered Theater nel singolo Brittle Women del 1999
- i Cybernauts in Cybernauts Live del 2000
- gli Shesus in Loves You... Loves You Not del 2003
- gli Offbeats in Dumb Looks Still Free del 2004
- i Mutant Monster Beach Party in Hero del 2007
Altre cover che si trovano in album tributo o compilation sono state eseguite da:
Note
- ^ Mick Ronson su Hang On to Yourself, su 5years.com, www.5years.com. URL consultato il 12-05-2009.
Bibliografia
- Nicholas Pegg, David Bowie - L'Enciclopedia, Roma, Arcana, 2002.
- Christopher Sandford, Bowie - Loving the Alien, Warner Books, 2002.
- Peter & Leni Gillman, David Robert Jones Alias David Bowie, Sperling & Kupfer, 1989.
- George Tremlett, David Bowie: Living on the Brink, Carroll & Graf, 1997.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Testo di Moonage Daydream (versione Arnold Corns)
- Testo di Hang On to Yourself (versione Arnold Corns)
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