Darwinius masillae

specie di animali della famiglia Notharctidae

Darwinius masillae è un primate dell'Eocene.

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Darwinius masillae
File:Darwinius masillae.jpg
L'olotipo di Darwinius masillae'
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdinePrimates
SottordineEuprimates
InfraordineAdapiformes
FamigliaNotharctidae
SottofamigliaCercamoniinae
GenereDarwinius
SpecieD. masillae
Nomenclatura binomiale
Darwinius masillae
Franzen et al., 2009

Nome

Il nome del genere è un omaggio a Charles Darwin, quello della specie ricorda il luogo di provenienza dell'olotipo, Messel.

Ritrovamento

Lo scheletro fossile dell'olotipo era stato trovato, per quanto se ne sa, nel 1983 nella cava dismessa di Messel (Germania) da privati che lo avevano diviso in due parti, vendute separatamente e finite in un museo privato nel Wyoming e al museo di storia naturale dell'università di Oslo.

L'animale è stato descritto scientificamente nel 2009 da Jens L. Franzen, Philip D. Gingerich, Jörg Habersetzer, Jørn H. Hurum, Wighart von Koenigswald e B. Holly Smith.

L'olotipo, soprannominato "Ida", è una giovane femmina morta entro il primo anno di vita. E' il più completo fossile di primate che sia stato trovato. Risale a 47 milioni di anni fa.

Caratteristiche

Per gli autori della descrizione, l'animale presenta caratteristiche tali da far supporre che sia una forma di transizione verso gli aplorrini.

Darwinius confermerebbe quindi la teoria di chi sostiene che gli antenati delle scimmie (e dell'uomo) siano da cercare tra gli adapidi. Per i critici di questa teoria, però, le caratteristiche indicate dagli autori potrebbero essere frutto di convergenze evolutive e non sono decisive[1]

Presentazione

Il fossile è stato presentato nel maggio del 2009 all'American museum of natural history di New York, in una "atmosfera da grandi eventi"[2].

La spettacolarizzazione della presentazione e alcune dichiarazioni roboanti (History Channel per lanciare il documentario "The Link" ha definito la scoperta "il più importante ritrovamento in 47 milioni di anni", uno degli autori della descrizione, Jørn Hurum, ha definito l'animale "come un santo graal della paleontologia") hanno suscitato qualche perplessità, cui Hurum ha replicato dicendo che è un modo per portare l'attenzione del pubblico sulla scienza e che non lo trova così sbagliato[3].

Note

  1. ^ [Cfr p.e. Brian Switek, Poor, poor Ida, Or: "Overselling an Adapid", "Laelaps", 19 maggio 2009.
  2. ^ Giovanni Caprara, Uomo e scimmia, ecco l'antenato comune, Corriere.it, 19 maggio 2009
  3. ^ Clara Moskowitz, Unveiled 'Holy Grail' Fossil Gets Celebrity Treatment, Livescience.com, 19 maggio 2009.

Collegamenti esterni