Basilica di Santa Maria Assunta (Torcello)

edificio religioso di Torcello

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La basilica-cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale edificio religioso dell'isola di Torcello, nella laguna di Venezia e antica cattedrale della soppressa diocesi di Torcello.
L'edificio a pianta basilicale, significativo esempio dello stile veneto-bizantino, sorge appena discosto da quanto rimane della piazza dell'antica città e quasi isolata nel mezzo dell'isola. Accanto si trovano la chiesa di Santa Fosca e le fondazioni del battistero dedicato a San Giovanni, oggi scomparso: i tre edifici costituivano un unico complesso religioso. Il campanile si erge solitario poco distante e costituisce uno dei caratteristici punti di riferimento nella zona settentrionale della laguna.

Storia

La chiesa venne eretta, col nome di Santa Maria Madre di Dio a partire dal 639 su ordine dell’Esarca di Ravenna Isacio per dare una nuova sede alla cattedra episcopale di Altino. Appena l'anno precedente, infatti, proprio nella città di Turricellum aveva dovuto trovare rifugio dall'invasione dei Longobardi il vescovo Paolo, trasportando con sé il tesoro e le reliquie della diocesi.

Il nuovo centro urbano divenne in breve uno dei più ricchi e prosperi dell'antico Ducato di Venezia e la cattedrale venne ampliata una prima volta nell’826. Nel 1008 la chiesa venne riedificata e riconsacrata a Santa Maria Assunta, per desiderio del neo-insediato vescovo Orso I Orseolo, figlio del Doge Pietro II Orseolo: a tale ricostruzione risale l'attuale struttura della cattedrale.

Nonostante il progressivo declino della città, iniziato nel XV secolo, finisse per trasformare l'isola di Torcello in un luogo solitario e semi-abbandonato, la chiesa di Santa Maria Assunta continuò a mantenere il rango di cattedrale sino all'anno 1818, quando, con la soppressione della diocesi di Torcello, divenne semplice parrocchiale sottoposta al Patriarcato di Venezia.

La giurisdizione della parrocchia comprendeva anche le località di San Giovanni, Motte, San Piereto, Sant'Antonio, Santa Cristina, le Saline (località e isole nelle immediate vicinanze di Torcello), Lio Maggiore (attualmente in comune di Jesolo), Lio Piccolo e Mesole (attualmente in comune di Cavallino-Treporti). Nel 1986 anche questa istituzione è stata soppressa, e la cattedrale è ora una basilica-santuario ricompresa nella parrocchia di Burano

La basilica è stata restaurata nel 1894.

 
La piazza di Torcello con la chiesa di Santa Fosca e, sullo sfondo, la cattedrale.

Edificio

Il complesso basilicale presenta il tipico schema paleocristiano: il nucleo centrale è costituito dalla basilica, preceduta da un nartece, sul quale si innestava un tempo il battistero, del quale rimangono oggi solo le tracce, mentre sul fianco si erge tutt'oggi il martyrion, dedicato a Santa Fosca. Connesso al complesso, doveva infine un tempo sorgere il Palazzo Vescovile.

La facciata è composta di 12 lesene collegate in alto da archetti a tutto sesto: il nartece del secolo XI, è stato ampliato e modificato nel secolo XIII. Al centro, è il portale di marmo con stipiti del Mille.

Il campanile è nel prato, con canna a lesene e cella campanaria a quadrifore. Il piccolo oratorio poco distante sorge sul luogo della chiesa di San Marco, eretta, secondo la tradizione, da Rustico da Torcello, uno dei due mercanti veneziani responsabili della trafugazione delle spoglie di San Marco da Alessandria d'Egitto.

Si accede per la porta laterale destra. L’interno è diviso in tre navate da 18 colonne di marmo greco, con capitelli in stile corinzio. La controfacciata è interamente occupata da un mosaico in stile veneto-bizantino raffigurante il Giudizio Universale: le schiere delle anime sono sovrastate in alto dalla figura di Gesù tra Maria e Giovanni.

Il presbiterio è separato dalle navate attraverso un’iconostasi formata nella parte alta da sottili colonne marmoree con capitelli bizantini e, in basso, da bassorilievi di pavoni e leoni e da una serie di tavole lignee con immagini sacre.
Al centro dell'abside si erge l'altare maggiore, ricostruito nel 1923 con le parti originarie: racchiude le spoglie di Sant'Eliodoro, primo vescovo di Altino. A sinistra dell’altare un'iscrizione su pietra, risalente alla fondazione della chiesa, costituisce il primo documento di storia veneziana:

(latino)
«In n(omine) d(omini) D(e)i n(ostri) Ih(es)u Xr(isti), imp(erante) d(omi)n(o) n(ostro) Heraclio p(er)p(etuo) Augus(to), an(no) XXVIIII ind(ictione) XIII, facta est eccl(esia) S(anc)t(e) Marie D(e)i Genet(ricis) ex iuss(ione) pio et devoto d(omi)n(o) n(ostro) Isaacio excell(entissimo) ex(ar)c(ho) patricio et D(e)o vol(ente) dedicata pro eius merit(is) et eius exerc(itu). Hec fabr(ica)t(a) est a fundam(entis) per b(ene) meritum Mauricium gloriosum magistro mil(itum) prov(incie) Venetiarum, residentem in hunc locum suum, consecrante s(anc)t(o) et rev(erendissimo) Mauro episc(opo) huius eccl(esie) f(e)l(ici)t(er).»
(italiano)
«Nel nome del Signore Dio nostro Gesù Cristo, durante l'impero del nostro signore Eraclio sempre Augusto, nell’anno ventinovesimo, indizione tredicesima, è stata fatta la chiesa di Santa Maria Madre di Dio, per ordine del nostro pio e devoto signore Isacco eccellentissimo esarca e patrizio, e, a Dio piacendo, è stata dedicata in favore dei suoi meriti e del suo esercito. Questa è stata fabbricata sin dalle fondamenta grazie al benemerito Maurizio glorioso magister militum della provincia delle Venezie, residente in questo suo luogo, con la consacrazione del santo e reverendissimo Mauro felicemente vescovo di questa chiesa.»

Addossata alla parete dell'abside si trova la cattedra vescovile marmorea, sopraelevata su un podio.
Nel catino dell’abside, in alto, pseudomosaico di scuola veneta del Duecento raffigurante la Vergine Odigitria e, sotto, i 12 Apostoli.

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