Campionato mondiale di Formula 1 1994
Template:Stagione di Formula 1 La stagione 1994 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 fu, nella storia della categoria, la 45ª ad assegnare il Campionato Piloti (vinto da Michael Schumacher sulla Benetton) e la 37ª ad assegnare il Campionato Costruttori (vinto dalla Williams). Cominciò il 27 marzo e finì il 13 novembre. In tutto comprendeva 16 Gran Premi. Il 1994 si rivelò un'annata tragica per la Formula 1; persero infatti la vita in pista Ayrton Senna e Roland Ratzenberger e molti piloti, tra i quali Montermini, Wendlinger e Barrichello furono vittima di gravi incidenti.
Cambiamenti
Piloti
Inizio stagione
- Alain Prost lascia definitivamente la Formula 1 e lascia un posto vacante in Williams
- Ayrton Senna passa alla Williams al posto di Prost
- Riccardo Patrese e Derek Warwick si ritirano dalla Formula 1
- Mark Blundell passa alla Tyrrell abbandonando la Ligier
- Martin Brundle passa alla McLaren lasciando la Ligier
- La Jordan conferma i propri piloti
- Jos Verstappen debutta con la Benetton, sostituendo in alcune gare la seconda guida JJ Letho, trasferitosi nel team dalla Sauber rimasto infortunato alla schiena a causa di un incidente nel corso dei test invernali
- Christian Fittipaldi passa alla Footwork
- Gianni Morbidelli si trasferisce in Footwork
- Olivier Panis debutta in Formula 1 con la Ligier
- Olivier Beretta debutta alla guida di una Larrousse
- Éric Bernard ritorna in Formula 1 con la Ligier
- Michele Alboreto passa alla Minardi in cui concluderà la carriera
- Roland Ratzenberger debutta con il neonato team Simtek
- Bertrand Gachot va alla Pacific
- David Brabham passa alla Simtek
- Paul Belmondo debutta in Formula 1 con la Pacific.
Durante la Stagione
- A seguito della morte di Ayrton Senna in Williams si alternano come seconda guida il debuttante David Coulthard e Nigel Mansell
- JJ Letho torna in alcune gare al volante della propria vettura e sostituisce Michael Schumacher in Benetton, per le gare in cui il tedesco viene squalificato
- Johnny Herbert disputa le ultime due gare della stagione in Benetton al fianco di Michael Schumacher
- Philippe Alliot disputa il Gran Premio d'Ungheria in McLaren al posto di Mika Hakkinen
- Pedro Lamy, Mika Salo e Philippe Adams si alternano insieme a Herbert e Zanardi alla guida della Lotus
- Aguri Suzuki sostituisce Eddie Irvine squalificato al Gran Premio del Pacifico
- Andrea de Cesaris sostituisce Eddie Irvine ai GP di San Marino e Monaco
- Philippe Alliot, Yannick Dalmas, Hideki Noda e Jean-Denis Deletraz si alternano con Erik Comas e Olivier Beretta in Larrousse
- Lagorce sostituisce Bernard in Ligier nelle ultime due gare della stagione
- Nicola Larini sostituisce per due gare Alesi, infortunato a causa di un incidente avvenuto in un test a Fiorano
- Andrea de Cesaris sostituisce Wendlinger in Sauber fino al Gran Premio del Giappone
- JJ Letho prende il posto di de Cesaris negli ultimi due GP della stagione in Sauber
- Jean-Marc Gounon prende il posto di Roland Ratzenberger in Simtek
- Mimmo Schiattarella disputa due GP in Simtek al posto di Gounon
- Taki Inoue disputa con la Simtek il GP del Giappone
- Éric Bernard sostituisce Johnny Herbert in Lotus al Gran Premio d'Europa
Scuderie
- Si ritira la Scuderia Italia
- Simtek e Pacific debuttano nel campionato di Formula 1
Circuiti
- Esce di scena il Gran Premio del Sud Africa
- Viene disputato per la prima volta il Gran Premio del Pacifico ad Aida
- Il circuito di Jerez sostituisce quello di Donington nel Gran Premio d'Europa
Piloti e team
Gare Mondiali
Riassunto della Stagione
Nel 1994 il grande favorito per la conquista del titolo è il brasiliano Ayrton Senna, passato alla Williams, la vettura più competitiva degli ultimi anni. Nonostante i test invernali non si siano rivelati particolarmente eccezionali e il brasiliano si sia più volte lamentato della vettura Ayrton riesce a piazzarsi in pole position nel primo Gran Premio della stagione in Brasile. Dietro di lui Michael Schumacher e Jean Alesi. Senna comanda la prima parte della gara seguito da Schumacher, ma al pit-stop il tedesco prende la testa della corsa per non lasciarla più. Il brasiliano nel tentativo di tornare al comando spinge troppo, va in testacoda e non riesce più a ripartire. Schumacher si accaparra il primo GP della stagione seguito dal secondo pilota Williams Damon Hill e dalla Ferrari di Alesi. A punti anche Barrichello, Katayama e Wendlinger.
Al secondo appuntamento, in Giappone, nel Gran Premio del Pacifico Senna parte ancora in pole, ma alla partenza viene eliminato da Mika Hakkinen che lo manda fuori pista, seguito dal ferrarista Nicola Larini che ha sostituito Alesi infortunatosi nei test. Intanto al quarto giro Hill finisce in testa-coda mentre era terzo e perde varie posizioni che recupererà fino a giungere secondo ma si dovrà ritirare per problemi al cambio. Al secondo posto sale quindi il ferrarista Berger, mentre il comando della corsa è in mano a Schumacher. Terzo giunge infine Barrichello, mentre quarto è Christian Fittipaldi che porta i primi punti alla Arrows, seguito da Frentzen e Comas.
Si giunge quindi al Gran Premio di San Marino con Schumacher solo in testa alla classifica. Il GP inizia già male nel venerdì quando Barrichello con la sua Jordan ha un terribile incidente alla Variante Bassa. Si teme il peggio, ma per fortuna il pilota non riporta conseguenze, al di là di contusioni a un braccio e al naso; i medici però gli vietano precauzionalmente di prendere parte alla gara e alle qualifiche. Il sabato poi la tragedia si abbatte sul mondo della Formula 1: nel pomeriggio durante le prove, muore Roland Ratzenberger (Simtek), [senza fonte] per la forte decelerazione subita dal collo e dagli organi interni nello schianto contro il muro della curva intitolata a Gilles Villeneuve, incidente dovuto alla probabile rottura di parte dell'ala anteriore. In un clima di tensione e paura, Senna centra la terza pole dell'anno e fa preparare una bandiera austriaca per onorare Ratzenberger nel caso in cui vincesse la corsa, ma non sarà così. Al via un terribile incidente tra Pedro Lamy su Lotus e JJ Letho su Benetton che causa il ferimento di una decina di tifosi. Al 7° giro, alle 14.17 [1] la Williams di Senna esce di pista al "Tamburello" per il cedimento del piantone dello sterzo causando lo schianto contro le barriere di protezione, con una sospensione che perfora il casco del pilota andando a conficcarsi nella testa. Il brasiliano morirà poche ore dopo per le gravi lesioni riportate al cervello. Proprio durante il dramma in pista Comas, che non si accorge della bandiera rossa, esce dai box e rischia di schiantarsi contro l'elicottero di soccorso, atterrato in pista. La gara continua e si sfiora nuovamente la tragedia: Alboreto perde un pneumatico all'interno della corsia dei box e ferisce vari meccanici, questa volta per fortuna non gravemente. La corsa si conclude, in un'atmosfera a dir poco surreale, con la vittoria di Schumacher e il podio completato dal ferrarista Larini e dal finlandese Hakkinen. Punti iridati anche per Wendlinger, Katayama e Hill.
Ancora una volta sulla Formula 1 si rischia una tragedia: nella successiva corsa, a Montecarlo, l'austriaco Wendlinger durante le prove del giovedì si schianta con la sua Sauber all'uscita del tunnell contro le barriere di protezione. Estratto dalla vettura in coma viene portato in ospedale, si salverà ma la sua carriera sarà stroncata irrimediabilmente. Nelle prove Schumacher, che ha perso il suo più grande rivale Senna, centra la prima pole in carriera davanti ad Hakkinen. Al via Hill e Hakkinen si toccano eliminandosi a vicenda. La gara non riserva grandi emozioni e Schumacher ottiene una vittoria facile davanti a Martin Brundle su McLaren e Gerhard Berger su Ferrari. A punti anche Andrea De Cesaris su Jordan, che sostituisce lo squalificato Eddie Irvine, Jean Alesi e Michele Alboreto con la Minardi.
In Spagna la Williams torna al successo grazie a Damon Hill, favorito anche dai guai di Schumacher. Al tedesco si blocca infatti il cambio in quinta marcia, ma nonostante ciò conclude la gara secondo, alle spalle del pilota inglese. Anche in Spagna un altro crash; l'italiano Andrea Montermini si schianta contro le barriere di protezioni dell'ultima, velocissima curva del tracciato, riportando ferite a entrambi i piedi che, seppur non particolarmente serie, costringeranno il pilota italiano a un lungo stop. Per quanto riguarda la gara si rivede sul podio (per l'ultima volta) la Tyrrell con Mark Blundell, che si lascia alle spalle anche Alesi. A punti anche Pierluigi Martini con la Minardi ed Eddie Irvine rientrato dalla squalifica con la Jordan. Debutta inoltre in Formula 1 lo scozzese David Coulthard come sostituto di Ayrton Senna.
In Canada ritorna dominatore incontrastato Schumacher, autore di uno hat trick, con Damon Hill secondo seguito da Alesi e Berger, che soffia la quarta piazza a Morbidelli costretto al ritiro a pochi giri dal termine. A punti anche Coulthard e JJ Lehto, l'ultimo favorito dalla squalifica di Christian Fittipaldi a causa del sottopeso della vettura.
In Francia si ha il ritorno in Formula 1 di Nigel Mansell al posto di Coulthard, ma la sua gara durerà solo 45 giri quando verrà costretto al ritiro. Ancora una volta si impone Michael Schumacher con Hill alle sue spalle insieme a Berger e a Heinz Harald Frentzen. A punti anche Martini e De Cesaris.
Al Gran Premio di Gran Bretagna Schumacher commette il suo primo errore della stagione: nel giro di ricognizione supera due volte Hill, in pole position. Il ciò gli provoca uno stop-and-go, ma il tedesco, su consiglio della squadra, non lo rispetta. Gli viene allora esposta la bandiera nera, ma ancora una volta Schumacher non obbedisce e, dopo aver scontato soltanto lo stop-and-go di 5 secondi, termina tranquillamente la sua gara in seconda posizione. Il consiglio mondiale della FIA deciderà successivamente di punire il tedesco con due gare di squalifica e con l'annullamento del secondo posto conseguito. La Benetton, per permettergli di correre la gara di casa, fa in modo che la squalifica venga attuata a Monza e in Portogallo. Vince la gara Hill seguito da Alesi e Hakkinen che completano il podio, mentre a punti vanno Barrichello, Coulthard e Katayama.
In Germania finalmente la Ferrari torna alla vittoria, a distanza di quattro anni dall'ultimo successo che il Cavallino aveva ottenuto con Prost nel Gp di Spagna 1990. Artefice del successo è l'austriaco Berger che domina sia in prova che in gara, mentre il compagno Alesi, partito in seconda posizione, è costretto al ritiro dopo poche centinaia di metri per problemi elettrici. I due contendenti al titolo, invece, sono entrambi fuori dalla zona punti; Hill giunge ottavo (anche a causa di una supplementare sosta ai box, dopo essere stato coinvolto in un maxi-incidente al via) e Schumacher si ritira per problemi di motore, dopo una intensa lotta con la Ferrari di Berger. Il podio viene così completato dalle due Ligier di Olivier Panis ed Eric Bernard, mentre gli altri punti sono conquistati da Fittipaldi, Morbidelli e Comas. Ancora una tragedia sfiorata, stavolta ai box quando la Benetton di Jos Verstappen prende fuoco durante il rifornimento. Il pilota olandese se la caverà fortunatamente solo con lievi ustioni alle mani e al viso.
In Ungheria Schumacher torna alla vittoria e non ha rivali in una gara abbastanza monotona che vede il primo podio di Verstappen. A punti anche Brundle, Blundell e Panis.
Al Gran Premio del Belgio ancora una squalifica per Schumacher. Il tedesco stavolta vince regolarmente, ma poche ore dopo viene squalificato perché il fondo della vettura risulta troppo rovinato, probabilmente anche a causa di un testacoda del pilota tedesco durante la gara. Vittoria che va quindi a Damon Hill, seguito da Hakkinen e Verstappen, con Coulthard che giunge quarto con l'altra Williams. Mark Blundell e Gianni Morbidelli si accaparrano gli ultimi punti disponibili.
In Italia, senza Schumacher, sembra tutto fatto per la Ferrari che conquista la prima fila con Alesi in pole e domina la prima parte di gara. Alla prima sosta però, Alesi, rimane fermo e non riesce a ripartire. Inoltre Berger è ostacolato da Panis e da una condizione fisica non ottimale, a causa di un incidente nel warm-up alla Variante Della Roggia. Tutti fattori che portano alla vittoria di Damon Hill che con il suo rivale fuori anche per la gara successiva comincia a sperare di poter lottare per la conquista del titolo. Completano il podio Berger e Hakkinen. Verstappen e Lehto chiamati a difendere i colori Benetton sembrano non poter niente contro lo strapotere Williams e si arrendono senza neanche raggiungere la zona punti, che invece è conquistata da Barrichello, Brundle e Coulthard, quest'ultimo a lungo in seconda posizione ma che rimane senza benzina a poche centinania di metri dal traguardo.
Doppietta Williams in Portogallo con Hill primo e Coulthard secondo, con Berger che poteva evitare il tutto se il suo cambio non si fosse fuso dopo 7 giri quando era secondo dopo essere partito dalla pole. Il podio è completato da Mika Hakkinen, mentre la zona punti è completata da Barrichello, Verstappen e Brundle.
Coulthard lascerà il volante della Williams n. 2 a Nigel Mansell per le ultime tre gare.
A Jerez ritorna Schumacher e vince, proprio davanti al suo rivale Hill, che si era portato a un punto di distanza dal tedesco in classifica. Vittoria ottenuta grazie a un'ottima strategia: infatti Schumacher si è portato in testa dopo le soste ai box e non ha concesso alcuna chance a Hill. Dietro ai due ancora a podio Hakkinen seguito da Irvine, Berger e Frentzen.
Al Gran Premio del Giappone è il diluvio e Schumacher parte in pole, comandando la gara. Presto esce la safety car e i piloti si accodano. Martin Brundle, però, esce di pista e investe un commissario di percorso. Si decide quindi per una nuova partenza e la classifica finale sarà data per somma dei tempi. Schumacher è in testa, ma la strategia con una sosta in più di Hill, seppur nettamente più lento del rivale sul bagnato, lo relegherà al secondo posto a soli 4 secondi dalla testa e a giocarsi il mondiale all'ultima gara con un solo punto di vantaggio. Dietro i due battistrada sul podio va anche Alesi dopo un duello estenuante con Mansell, seguiti da Eddie Irvine e Heinz Harald Frentzen.
In Australia la pole position è di Nigel Mansell, però Michael Schumacher, secondo nelle qualifiche e uscito anche indenne da un brutto incidente nelle prove del venerdì, è il più forte al via portandosi subito al comando, e nella prima parte di gara riesce a rimanere in testa facendo un tira e molla con Hill, mantenendo un vantaggio sull'inglese attorno al secondo. Al 36° giro, però il tedesco commette un errore andando a toccare un muro; dopo l'urto rientra in pista mentre sopraggiunge Damon Hill e gli va addosso (secondo molti intenzionalmente). Hill non può evitarlo e danneggia la monoposto in maniera irreparabile (piegando una sospensione), impossibilitandolo a procedere oltre, nonostante una disperata quanto inutile sosta ai box. Tale incidente, che per certi versi ricorda i duelli "fisici" tra Senna e Prost nell'89-90, suscita grandi polemiche ma i commissari FIA lo classificano, in modo molto discutibile, come un normale episodio di gara. Schumacher che aveva 1 punto di vantaggio all'inizio del GP, lo mantiene grazie alla presunta scorrettezza e si aggiudica il suo primo titolo mondiale, che nella conferenza stampa post-gara dedicherà ad Ayrton Senna. Il comando della gara è poi preso da Nigel Mansell, il "Leone", tallonato dalla Ferrari di Berger, competitiva in gara dopo delle difficili qualifiche. Nei pit-stop l'austriaco passa in testa, ma un errore a poche curve dalla fine concederà l'ultima vittoria all'inglese della Williams. Completa poi il podio Martin Brundle. Il Titolo piloti è così vinto per un solo punto (92 a 91) da Michael Schumacher, mentre il titolo costruttori è conquistato dalla Williams con 15 lunghezze di vantaggio sulla Benetton.
Classifica Piloti
Pos | Nº | Pilota | Scuderia | Punti |
---|---|---|---|---|
1 | 5 | Michael Schumacher | Benetton-Ford | 92 |
2 | 0 | Damon Hill | Williams-Renault | 91 |
3 | 28 | Gerhard Berger | Ferrari | 41 |
4 | 7 | Mika Hakkinen | McLaren-Peugeot | 26 |
5 | 27 | Jean Alesi | Ferrari | 24 |
6 | 14 | Rubens Barrichello | Jordan-Hart | 19 |
7 | 8 | Martin Brundle | McLaren-Peugeot | 16 |
8 | 2 | David Coulthard | Williams-Renault | 14 |
9 | 2 | Nigel Mansell | Williams-Renault | 13 |
10 | 6 | Jos Verstappen | Benetton-Ford | 10 |
11 | 26 | Olivier Panis | Ligier-Renault | 9 |
12 | 4 | Mark Blundell | Tyrrell-Yamaha | 8 |
13 | 30 | Heinz Harald Frentzen | Sauber-Mercedes | 7 |
14 | 27 | Nicola Larini | Ferrari | 6 |
15 | 9 | Christian Fittipaldi | Arrows-Ford | 6 |
16 | 15 | Eddie Irvine | Jordan-Hart | 6 |
17 | 3 | Ukyō Katayama | Tyrrell-Yamaha | 5 |
18 | 25 | Éric Bernard | Ligier-Renault | 4 |
19 | 29 | Karl Wendlinger | Sauber-Mercedes | 4 |
19 | 15 29 |
Andrea De Cesaris | Jordan-Hart Sauber-Mercedes |
4 3 1 |
21 | 23 | Pierluigi Martini | Minardi-Ford | 4 |
22 | 10 | Gianni Morbidelli | Arrows-Ford | 3 |
23 | 20 | Érik Comas | Larrousse-Ford | 2 |
24 | 24 | Michele Alboreto | Minardi-Ford | 1 |
24 | 6 | J.J. Lehto | Benetton-Ford | 1 |
Classifica Costruttori
Pos | Scuderia | Punti |
---|---|---|
1 | Williams-Renault | 118 |
2 | Benetton-Ford | 103 |
3 | Ferrari | 71 |
4 | McLaren-Peugeot | 42 |
5 | Jordan-Hart | 28 |
6 | Ligier-Renault | 13 |
7 | Tyrrell-Yamaha | 13 |
8 | Sauber-Mercedes | 12 |
9 | Arrows-Ford | 9 |
10 | Minardi-Ford | 7 |
11 | Larrousse-Ford | 2 |
Tabella riassuntiva
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Note