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Linkem S.p.A. è una società italiana che opera nel settore delle telecomunicazioni, più precisamente nel mercato della connessione a banda larga in modalità wireless e Hyperlan, realizzandone e gestendone le reti. È il primo Wireless Internet Service Provider in Italia[1], servendo 400 comuni italiani[2] e le province di Brescia, Bari, Crotone e Latina[3].
Storia
Linkem viene fondata nel maggio 2001 da un gruppo di manager con a capo AngelVentures Serviços de Consultoria S.A. di Gianfilippo Cuneo[4] come Megabeam Italia S.p.A.. 7tl,i Nel 2003 inizia l'attività di realizzazione di reti Wi-Fi soprattutto in alberghi, aeroporti (tra cui il JFK di New York e l'Heathrow di Londra) e nelle aree di servizio del tronco A4 Milano-Brescia.
Nello stesso anno Telecom Italia stava per acquisire per 11.5 milioni di euro la società anche se, dopo il giudizio dell' Antitrust, rinuncia all'investimento per le condizioni troppo onerose poste dall' Autorità[5]. Nello specifico Telecom Italia avrebbe dovuto separare l'attività wi fi dalle altre, creando una nuova società, rinunciare a tutte le esclusive delle due società, nel wi fi, su servizi, installazione di reti, e utilizzo di reti di altri soggetti, l'obbligo di concedere ai concorrenti l'accesso in roaming alla rete wi fi, a condizioni tecnico economiche eque e non discriminatorie [6]. Nel giugno 2005 nasce il brand Linkem che nel giugno 2006 trasformerà l'azienda in Linkem S.p.A..
Nel 2008 la sua controllante, AFT S.p.A., vince con un'offerta di 34.42 milioni[7], il bando di assegnazione delle bande di frequenze WiMax 3.4-3.6 GHz[8], in 13 regioni italiane[9]. Ora si è in attesa del completamento dell'infrastruttura, operazione che costerà attorno i 150-200 milioni di euro, che verrà fornita da Alcatel-Lucent[10].
Proprietà
Nel 2003 gli azionisti erano: AngelVentures Serviços de Consultoria S.A. (42%), 2G Investimenti S.p.A. (28%), Cuneo & Associati S.r.l. (4%), Marco Airoldi (4%), Rocco Rosa (7%), Davide Rota (12%) e Ser-Fid Italiana Fiduciaria e di Revisione S.p.A. (3%).
Al 21 settembre 2008, il 100% di Linkem fa capo ad AFT S.p.A., controllata da Ramius Capital (Peter Cohen) con il 35%, Sopaf con il 30% (sceso al 31.12.08 al 24.89) e con il 12%, il fondo 2G Investimenti, che fa capo alla famiglia Tabacchi[11].
Note
- ^ http://www.breitband.bz.it/forum/viewtopic.php?f=118&t=412
- ^ http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-703560/tlc-linkem-aumenta-capitale-50/
- ^ http://www.wimax-italia.it/2009/05/15/linkem-50-milioni-di-euro-aumento-capitale-per-implementare-la-rete-wimax/
- ^ http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/29/concorrenza_Internet_senza_fili_co_0_030329130.shtml
- ^ http://www.repubblica.it/online/lf_new_economy/639/639/639.html?ref=search
- ^ http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-319555/telecom-rinuncia-wi-fi-megabeam/
- ^ http://www.visionpost.it/telco/wimax-ce-del-nuovo-nellaria.htm
- ^ http://www.businessonline.it/news/6164/vincitori-asta-wimax-in-italia-dovranno-coprire-meta-territorio-in-30-mesi.html
- ^ http://www.nobuginformatica.it/Linkem.htm
- ^ http://it.messages.finance.yahoo.com/Azioni_Italia/threadview?m=ms&bn=ITF-Stocks-LIT.MI&tof=-2&rt=2&frt=2&dir=f&ri=3234&t=c
- ^ http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/22/wimax-linkem-accende-la-rete-svela-prezzi.html