Andria

comune italiano, co-capoluogo della provincia di Barletta-Andria-Trani in Puglia

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«Andria fidelis, nostri affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners, Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers.»

Andria (in dialetto: Andrjə o Jandrjə) è una città di quasi 100.000 abitanti della Puglia, capoluogo, con le città di Barletta e Trani, della provincia di Barletta-Andria-Trani, istituita l'11 giugno 2004 e operativa dal giugno del 2009.

Andria occupa la 46ª posizione tra i comuni italiani per numero di abitanti e la 16ª per superficie.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Puglia.

Le origini del nome e della città

 
Campanile della Cattedrale e statua di San Riccardo

Esistono diverse versioni delle origini della città e del suo nome:

  • fondazione del mitico Diomede, che le avrebbe dato il nome di Andros;
  • sorta in seguito all'evangelizzazione della zona ad opera degli apostoli san Pietro e sant'Andrea, prendendo il nome da quest'ultimo costretto a rimanervi a lungo per una malattia;
  • insediamento in epoca alto-medioevale di nuovi abitanti negli "antri", che diedero il nome al nuovo centro. Questi sarebbero stati costituiti dalle rovine dell'abitato romano di Netium (dove si erano rifugiati gli abitanti della città di Canne, distrutta nel corso della seconda guerra punica), che avrebbe cambiato nome in "Andri", in "Andra" e infine in "Andria";
  • insediamento di monaci basiliani, fuggiti dall'impero bizantino tra il VII e il IX secolo: anche in questo caso il nome deriverebbe dal vocabolo latino antrum, o "grotta", in riferimento ai ripari (le "Laure") che i religiosi avevano scavato nella roccia tufacea.

La città comprendeva 12 casali, forse in origine ville rustiche, e ancora abitati in epoca alto-medioevale, quando ebbero in gran parte nomi di santi (Sant'Andrea, San Martino, Santa Caterina, Casalino e San Ciriaco, che si trovavano all'interno delle successive mura cittadine, e San Candido, San Vittore, San Pietro, San Valentino, San Lizio, San Lorenzo, Borghello, Trimoggia e Cicaglia, che restarono all'esterno di esse).

In un documento del 915 viene ancora citato come villaggio (locus) e risulta dipendente da Trani.

Il dominio normanno (XI e XII secolo) e svevo (XIII secolo)

 
Il Portale della Chiesa di S.Agostino

Nel 1046 fu sottratta al dominio bizantino da Pietro il Normanno, insieme a Trani e al resto del suo territorio e come altri centri (Barletta, Bisceglie e Corato) divenne una città fortificata, con dodici torri, tre porte e una rocca nel punto più alto. Al figlio Pietro II venne riconosciuto il titolo di conte nel 1073. Ancora nell'XI secolo fu fondata sulle vicine alture delle Murge l'abbazia benedettina di Santa Maria del Monte.

Sotto papa Adriano IV (1154-1159) Andria divenne sede vescovile e venne edificata la cattedrale, al di sopra di una più antica chiesa del Santissimo Salvatore o di San Pietro, che ne divenne la cripta. L'ultimo dei conti normanni discendenti di Pietro fu il conte Ruggero, che combatté nel 1176 a Legnano con Federico Barbarossa.

Nel XIII secolo fu fedele al dominio svevo e fu residenza del re Federico II, che nei pressi fece costruire il celebre Castel del Monte, sul sito della precedente abbazia benedettina normanna.

La famiglia Del Balzo sotto il dominio angioino e aragonese (XIV secolo-XV secolo)

Sotto il dominio angioino fu data in dote a Beatrice, figlia di Carlo II d'Angiò e sposa di Bertrando del Balzo, che risiedette nella città dal 1308 alla sua morte nel 1330. La città passò in eredità alla figlia Maria, che nel 1345 la vendette al padre. Questi a sua volta la cedette al figlio, Francesco I del Balzo, che ottenne il titolo ducale, mentre la moglie Sveva Orsini fondò il convento di San Domenico. Nel 1350 la città fu assediata e saccheggiata dalle forze di Luigi I d'Ungheria, in lotta con la regina Giovanna I.

Nel 1431 il ducato passò al nipote di Francesco I, Francesco II del Balzo. Nel 1438 venne rinvenuto il corpo del santo protettore della città, San Riccardo d'Inghilterra, che era andato disperso durante il precedente assedio: in memoria dell'episodio fu istituita una festa ("Fiera d'Aprile") che si teneva dal 23 al 30 di aprile. Francesco II, cognato del re di Napoli Ferdinando I d'Aragona, ottenne il titolo di Gran Connestabile del Regno. Alla morte di Francesco II nel 1482 divenne duca il figlio Pirro, che partecipò nel 1485 alla congiura dei baroni e venne messo a morte. La figlia Isabella, moglie di Federico d'Aragona, portò il ducato alla casa reale e il marito lo governò fino al 1496, quando divenne re di Napoli.

La famiglia Carafa sotto il dominio spagnolo (XVI-XVII secolo) e quello dei Borbone (XVIII-XIX secolo)

 
Vicolo del centro storico

Dopo la conquista del regno di Napoli da parte del re di Spagna Ferdinando il Cattolico nel 1504, Andria venne assegnata al "Gran Capitano" Consalvo di Cordova e poi al nipote di questi Fernando Consalvo II, Questi vendette la città nel 1552 a Fabrizio Carafa, conte di Ruvo e parente del papa Paolo IV, che sistemò splendidamente il Palazzo ducale. A questi succedette nel 1554 il figlio Antonio Carafa; la madre e il fratello, Vincenzo Carafa, che nel 1571 aveva partecipato alla battaglia di Lepanto fecero edificare nel 1577 il convento dei Cappuccini. Al successore, Fabrizio II Carafa si deve la costruzione del convento dei Benedettini e della basilica di Santa Maria dei Miracoli, in seguito alla scoperta nel 1576 di una icona miracolosa.

Nel XVII secolo la città fu sempre sotto il dominio dei Carafa, in continuo conflitto con il vescovo e il capitolo della Cattedrale, con il quale la famiglia divideva il possesso della maggior parte delle terre. Nel 1656 un'epidemia di peste ne decimò la popolazione e nel 1741 un'invasione di cavallette. Nel 1797 la città ottenne di poter eleggere il proprio sindaco e nel 1799, al momento della Repubblica partenopea, fu assediata dall'esercito francese, appoggiato dallo stesso conte Ettore Carafa, che trovò la morte nei combattimenti. Nel 1806 gli eredi dei Carafa vendettero il Palazzo ducale alla famiglia Spagnoletti Zeuli.

Per la sua fedeltà a Ferdinando IV ottenne il titolo di città regia. Sotto il governo napoleonico e i regni di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat fu abolito il sistema feudale e soppressi molti conventi, mentre vennero allargati i diritti elettorali.

Nel 1818 la diocesi si allargava alle città di Canosa, Minervino Murge e Montemilone, mentre la città viveva un periodo di sviluppo demografico e si espandeva al di fuori della cinta muraria.

Risorgimento e XX secolo

 
Piazza Catuma

Durante il Risorgimento vi ebbe sede la carbonara "Società degli Spettri" e una sezione della Giovine Italia. Circa 100 uomini di Andria, guidati da Federico Priorelli e da Niccolò Montenegro, parteciparono spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi,. Dopo l'annessione al Regno di Italia il territorio fu teatro di azioni di brigantaggio: nel 1865 vi fu fucilato il capo-brigante Riccardo Colasuonno ("il Ciucciariello").

L'abolizione del latifondo e la confisca dei beni ecclesiastici diede impulso alla formazione di una borghesia terriera, sviluppando le produzioni agricole specializzate e un fiorente artigianato. Anche la città si accrebbe, vi furono edificate dimore signorili per i ceti emergenti e vi sorsero due piccole banche locali e le sedi di diversi partiti politici. Grazie allo sviluppo economico, Andria non fu particolarmente toccata dal fenomeno dell'emigrazione.

Durante il regime fascista alcuni terreni (Montegrosso, Trojanelli) vennero suddivisi tra i reduci della prima guerra mondiale. Dopo l'armistizio del 1943 la città subì devastazioni da parte dei tedeschi, fino all'arrivo degli Alleati.

Dopo la seconda guerra mondiale , nel marzo del 1946, il rifiuto di una ditta locale di assumere quattro reduci, scoppiò una rivolta contadina, che vide il sequestro di alcuni proprietari terrieri e l'erezione di barricate. Ci furono scontri cruenti con le forze dell'ordine e sembrò che fosse stato trovato un accordo: ma al momento del discorso che doveva tenere il celebre sindacalista Di Vittorio fu sparato un colpo d'arma da fuoco, facendo rinascere i disordini: fu assaltato il palazzo di una famiglia di proprietari terrieri (i Porro) e vennero linciate due anziane sorelle (Carolina e Luisa Porro). In seguito a tali fatti fu inviato l'esercito che riuscì a sedare la rivolta con una dura repressione.

Si manifestò in quel periodo una crisi economica in seguito alla quale diversi abitanti furono costretti ad emigrare. A partire dagli anni Cinquanta si ebbe una progressiva ripresa economica, favorita dall'inaugurazione nel 1965 della linea ferroviaria che metteva in comunicazione Bari con i comuni del nord della provincia.

Geografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.

Andria è situata a 10 km dal Mare Adriatico a 151 m s.l.m., sul pendio inferiore delle Murge. Ha una superficie di 408 km², con una densità di 232 ab./km²; ciò le permette di essere di gran lunga il centro abitato con il territorio più esteso di tutta l'area del nord barese.

Ben 12.000 ettari di territorio nel comune di Andria appartengono al Parco Nazionale dell'Alta Murgia, istituito nel 2004.

Il clima è mediterraneo, con inverni quasi miti ed estati calde e secche; condizioni che determinano l'alternarsi di due stagioni favorevoli alla vegetazione, quali primavera ed autunno. La vegetazione comprende numerosissime specie selvatiche (pseudo steppe mediterranea) a cui si contrappongono interminabili uliveti e vigneti.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Economia e demografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Puglia.
 
Andria città dell'olio: la strada dell'olio extravergine di oliva

L'andamento demografico nel periodo 1991-2001 è stato positivo, con incremento pari al 3.8% e tasso medio annuo di variazione della 0.5%; deboli sono i fenomeni migratori.

L'economia locale presenta un pil/abitante pari al 71% della media europea, con un tasso d'attività della popolazione residente (38%), di poco inferiore di quello regionale (38.9%) ma sottodimensionato rispetto al dato nazionale.

Andria presenta un tasso di disoccupazione inferiore a quello regionale: 26% contro 29.9%; ma il più preoccupante è il dato sulla disoccupazione giovanile: 42.5%, più basso rispetto al dato regionale (54.3%).

La struttura economica è caratterizzata dalla presenza importante del settore primario, dell'industria e del commercio.

Il settore primario conta numerosissime micro-imprese agricole di tipo familiare; c'è una forte frazionalizzazione e spesso la proprietà della terra è unicamente finalizzata ad integrare il reddito familiare. Sono presenti nel territorio attività di trasformazione e di lavorazione di prodotti agricoli, soprattutto per i prodotti lattieri caseari, per la produzione d'olivi e vini.

Per quanto riguarda l'industria, le piccole imprese sono inserite nel settore commerciale (ingrosso e dettaglio 41.1%), manifatturiero (20.6%), seguito da attività immobiliari e da costruzioni.

L'industria manifatturiera e il commercio assorbono il 64.8% degli addetti, contro il 56.8% regionale; in particolare le aziende del tessile – abbigliamento costituiscono una componente importante dell'economia andriese. Il sistema calzaturiero risulta attualmente in crisi a causa della crescente competitività dai paesi asiatici.

In complesso il livello d'industrializzazione tiene bene rispetto alla media regionale, con il 48.8% contro il 44.1% della Puglia.

Per quanto riguarda l'indice di terziarizzazione, Andria è in linea con il livello regionale, 81.4% locale contro 80.9% di media regionale.

Il turismo è uno dei settori economici in maggiore espansione, sia sul piano produttivo sia su quello occupazionale.

La città attira un sorprendente movimento di turisti, grazie soprattutto alla presenza del Castel del Monte, riconosciuto dall'Unesco patrimonio dell'umanità dal 1996.

Infrastrutture e trasporti

Andria è raggiungibile con l'Autostrada A14, con uscita al casello autostradale Andria-Barletta. La città è servita dalla SP 231, che costituisce la Superstrada Andria-Bitonto e permette di raggiungere Bari e Foggia.

 
La Stazione FNB di Andria

La città è servita dalle Ferrovie del Nord Barese, gestite dalla Ferrotramviaria Spa, sulla linea Bari-Barletta, che collega numerosi centri dell'entroterra con il capoluogo pugliese. La stazione di Andria è situata in Piazza Bersaglieri d'Italia.

La stazione più vicina delle Ferrovie dello Stato si trova invece a Barletta, a solo 10 km dalla città.

L'aeroporto internazionale di Bari "Karol Wojtyla" è situato a circa 45 km da Andria.

Sono attualmente in corso di realizzazione i lavori per il collegamento ferroviario con l'Aeroporto di Bari-Palese tramite deviazione della stessa linea Bari-Barletta delle Ferrovie del Nord Barese. Al termine degli stessi sarà per cui possibile raggiungere la città in treno direttamente dall'aeroporto di Bari.

La città stessa è servita da autobus che collegano capillarmente il territorio del comune. Il servizio urbano è garantito dalla società ASA.

Progetto per l’interramento del tracciato ferroviario nell’abitato di Andria

Nel mese di Agosto 2009 è stato pubblicato il progetto preliminare dell'interramento del tracciato ferroviario nell'abitato di Andria per la procedura di verifica di assoggettabilità alla V.I.A.

Il Grande Progetto (così denominato) di adeguamento ferroviario dell'area nord-barese prevede opere di raddoppio, velocizzazione e potenziamento nella tratta Corato-Barletta, con l'interramento del tracciato ferroviario nell'abitato di Andria, con la rettifica del tracciato sulla tratta Andria-Barletta e l'interconnessione con RFI (Ferrovie dello Stato) nella stazione di Barletta. Ciò permetterebbe di offrire un collegamento alternativo all'auto con Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola tramite la ferrovia Barletta-Spinazzola.

Il progetto prevede diversi lotti relativi ai comuni interessati. Il lotto che riguarda Andria costituisce oltre il 50% di tutto l'intervento per importanza.

Lo studio di fattibilità commissionato dalla Regione Puglia tra il 2007 ed il 2008 ha previsto l'attraversamento della città di Andria con linea in trincea a binario semplice mantendendo una potenzialità di cadenzamento dei treni ai 15 minuti. Il risultato sarà reso possibile grazie alla previsione dei due tratti di raddoppio rispettivamente a partire da Corato verso Andria e da Barletta verso Andria con la realizzazione di due fermate aggiuntive denominate Andria Sud ed Andria Nord, la prima nei pressi di Via Mozart con parcheggio e nuova bretella di collegamento alla strada provinciale per Bisceglie, la seconda nei pressi dello Stadio S.Angelo dei Ricchi, il tutto finalizzato ad eliminare i 4 passaggi a livello di Via Trani, Via Ospedaletto, Via Barletta e Via Vecchia Barletta che attualmente dividono in due la città. È prevista inoltre la creazione di alcune ulteriori nuove zone di attraversamento non solo carrabili ma anche solo ciclopedonali.

Monumenti e Luoghi d'interesse

 
Andria - Castel del Monte
 
Piazza porta la Barra

Il centro della città è caratterizzato un suggestivo intreccio di vicoli e piazzette. Tra questi vicoli si può trovare un caratteristico primato: Andria infatti può vantare il vicolo più stretto al mondo. Nei dintorni del centro abitato si può trovare lo splendido Castel del Monte fatto realizzare nel XIII secolo da Federico II di Svevia, appartenente al patrimonio dell'umanità Unesco, è simbolo della città e di tutta la Puglia; Il castello attrae moltissimi visitatori attratti dalla sua bellezza fiabesca e dalle mille leggende che che lo riguardano, come quella che lo designerebbe come il luogo dove in realtà sarebbe custodito il Santo Graal. Da ricordare sono anche:

  • Il Palazzo Comunale;
  • Porta Castello (XI sec.);
  • Palazzo Ceci Ginistrelli (XVIII sec.);*La Cattedrale (XII sec.) e la sua cripta (VII sec.);
  • Il superbo Palazzo Ducale (residenza fortificata rimaneggiata nel XVI sec.);
  • La Porta S.Andrea o Arco di Federico II (XI sec.);
  • La nuova piazza Vittorio Emanuele (già piazza Catuma), rifatta completamente nel duemilaotto, con la fontana conteporanea;
  • Museo del Confetto "Giovanni Mucci" [www.museodelconfetto.it]

Architettura religiosa

  • La Cattedrale romanica (XII sec.) e la sua cripta contenente le tombe delle mogli di Federico II (VII sec.);
  • La chiesa di San Domenico (XIV sec.) dal portale rinascimentale ed il campanile barocco ;
  • La chiesa di Sant'Agostino (XIII sec.): costruita in origine dai Templari, la chiesa passò successivamente ai Benedettini ed infine agli Agostiniani, che la ricostruirono dopo gli assedi del 1350. Il portale gotico, di grande pregio, risale al XIV sec., mentre l'interno è barocco.
  • La chiesa di S.Nicola (XII sec.);
  • La chiesa di S.Francesco e il suo chiostro (XII sec.);
  • Il santuario di S.Maria dei Miracoli (XVI sec.) e la sua icona bizantina (IX sec.);
  • La chiesa di S.Croce (X sec.);
  • La chiesa di S.Maria di Porta Santa (XIII sec.).
  • La chiesa di Santa Maria Vetere (XIII sec.)

Galleria fotografica

Manifestazioni

Amministrazioni

Template:ComuniAmministrazione Nell'ambito della futura provincia di Barletta-Andria-Trani, istituita ed in corso di realizzazione, Andria sarà capoluogo di provincia insieme a Trani e Barletta. La città sarà sede della Questura, mentre Trani ospiterà il Comando provinciale dei Carabinieri e Barletta la Prefettura e il Comando provinciale della Guardia di Finanza.

Sport

La squadra cittadina di calcio è l'Associazione Sportiva Andria BAT, che ha sostituito nell'estate del 2005 la storica squadra cittadina, la A.S. Fidelis Andria. Nella stagione 2009/2010 l'Andria BAT militerà in Lega Pro Prima Divisione in seguito a ripescaggio[2].

La seconda squadra calcistica è la "A.S.D. Nuova Andria", militante in prima categoria [1].

La terza squadra di calcio è la Atletico Andria, neo-promossa in Seconda Categoria [2].

Lo stadio cittadino è lo Stadio Comunale "Degli Ulivi". Il secondo stadio cittadino è Stadio "Sant'Angelo dei Ricchi".

La squadra cittadina di volley è la Manzoni Sport Andria fondata nel 2003.

La squadra di pallamano è l'Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale Andriasveva fondata nel 2004.

Il basket non è molto sviluppato e la maggiore società, dopo il fallimento della Don Bosco nel 2008, è la Polisportiva Playful Andria, militante in Prima Divisione.

TV

Personalità legate ad Andria

  • Riccardo Scamarcio cav. uff. nato an andria 04.01.51 ispettore polizia di stato in congedo, medaglia di benemerenza protezione civile.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Dati tratti da:
  2. ^ http://www.lega-calcio-serie-c.it/it/stampa/30lug09.htm

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