Danze ungheresi
Le Danze Ungheresi per pianoforte a quattro mani sono state scritte da Johannes Brahms agli inizi della sua carriera musicale.
Era stato il padre, suonatore di contrabbasso, che gli aveva insegnato i primi rudimenti musicali e del proprio strumento.
Il giovane Johannes si ritrovò, per guadagnarsi da vivere, a suonare con piccoli complessi che si esibivano nel porto della città natale.
A questa esperienza di genti, culture e musiche eterogenee è da attribuirsi la fonte delle sue prime ispirazioni etnomusicali. In particolare grande influenza ebbe il violinista ungherese Eduard Reményi compositore di musiche zigane.
Nel 1852, il diciannovenne musicista, iniziò la composizione delle danze ungheresi per puro diletto. Il lavoro continuò sino al 1869 quando a Bonn l'editore Simrock pubblicò i primi due quaderni (senza numero d'opus) che raccoglievano le prime dieci composizioni.
Queste ebbero in tutta Europa un notevole successo e furono immediato oggetto delle più svariate trascrizioni. Simrock decise allora di pubblicare nel 1880 a Berlino il terzo ed il quarto quaderno che composti rispettivamente di sei e cinque danze esaurivano la serie.
Nella partitura orginale le danze venivano qualificate come ungheresi perché in quel tempo il folclore magiaro era del tutto sconosciuto e confuso con la musica zigana che quel popolo nomade aveva diffuso. Le danze ungheresi sono infatti impregnate del ritmo e delle melodie zigane affrancate dal virtuosismo che veniva inserito ed inventato dagli esecutori. Solo nel XX secolo le ricerche musicali di Zoltán Kodály e Béla Bartók chiariranno l'equivoco e riporteranno alla luce le musiche ungheresi.
Non possiamo in definitiva parlare di composizioni brahmsiane ma piuttosto di adattamenti dell'autore di musiche zigane che, eliminandone le parti virtuosistiche, ne recupera la parte ritmica e melodica originaria.
Dal punto di vista formale la danza ha una forma tripartita: viene presentato un primo tema a cui ne segue un secondo contrastante con il primo nell'espressione e nel ritmo. Conclude ogni composizione la ripresa del primo movimento svolto in modo variato.
Note
- La danza n. 1 ha origine nella Isteni czàrdas di Sárközy
- La danza n. 3 riprende la canzone nuziale Tolnai Lakadalmas di Rizner
- La danza n. 4 si ispira alla melodia Kalocsay Emlék'
- La danza n. 5 è stata utilizzata nel film di Charlie Chaplin Il grande dittatore durante la scena in cui il protagonista barbiere rade un cliente a tempo di musica. Nel film di Mel Brooks Dracula morto e contento, è utilizzata durante la scena del ballo tra il conte Vlad e Mina
- La danza n. 6 trae motivo da Rózsa Bokor di Adolph Nittinger
Collegamenti esterni
- (EN) Spartiti liberi di Danze ungheresi, in International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.