Repubblica autonoma di Crimea

repubblica autonoma dell'Ucraina (1992-)

Repubblica Autonoma di Crimea

Автономна Республіка Крим
Автономная Республика Крым
Qırım Muhtar Cumhuriyeti
Bandiera di Crimea Stemma di Crimea
Bandiera Stemma
Localizzazione geografica
Localizzazione geografica
Motto: "Процветание в единстве" - 'Prosperità in unità'
Inno nazionale: "Нивы и горы твои волшебны, Родина" - 'I tuoi campi e i tuoi monti sono meravigliosi, Patria'
Capitale Simferopol'
Città grandi Simferopol', Sebastopoli [1], Evpatorija, Kerč, Teodosia, Jalta
Lingua ufficiale ucraino, russo, tartaro di Crimea
Governo repubblica autonoma in Ucraina
Capo di stato il Presidente di Ucraina Viktor Juščenko
Capo di governo Viktor Plakida
Capo di parlamento Anatoly Gritsenko
Area 26,200 km²
Popolazione 2,024,056
Valuta Hryvnia (UAH)
Internet TLD .crimea.ua
Prefisso telefonico +380-65
Fuso orario UTC+2

La Crimea è una penisola sulla costa settentrionale del Mar Nero, amministrata dall'omonima repubblica autonoma, ufficialmente Repubblica Autonoma di Crimea, ucraino: Автономна Республіка Крим - Avtonomna Respublika Krym, russo: Автономная Республика Крым - Avtonomnaya Respublika Krym, tataro di Crimea: Qırım Muhtar Cumhuriyeti), facente parte dell'Ucraina.

Il nome deriva dalla parola tatara di Crimea Qırım poi corrotta in greca come Κριμαια (Krimeia).

Gli antichi Greci la chiamavano, invece, Taurica o Scitica (Chersonesus Taurica o Scitica).


Geografia

L'Istmo di Perekop a nord, che la collega al continente (Ucraina), è lungo appena 5,7 km e segna il confine con la regione di Kherson mentre il resto del suo perimetro è costituito dalle coste bagnate dal Mar Nero ad occidente ed a sud, che prende il nome di Mare di Azov ad oriente.


In realtà la penisola è divisa dal continente, ad est dell'istmo, dal Sivaš, una zona di paludi salmastre che si estende anche sul lato orientale della penisola, posto fra la terra ed il Mar d'Azov.[2] Presso Genitschesk il Sivaš viene separato dal Mar d'Azov dalla linea Arabat-Nehrung lunga 110 km. La Crimea si estende, inoltre, su una superficie di 26.100 chilometri quadrati e la sua popolazione raggiunge i 2 milioni (2004). La capitale è Simferopoli.

All'estremità orientale si trova la Penisola di Kerč, posta direttamente di fronte alla Penisola di Taman in Russia. Le due penisole sono separate dallo Stretto di Kerč (largo 3-13 km), che collega il Mar Nero al Mare di Azov.

 
Monti di Crimea

La linea costiera di Crimea è interrotta da diverse baie e insenature. Queste insenature si trovano sul lato ovest dell'Istmo di Perekop, vicino alla Baia di Karkinit; a sud-ovest vicino alla Baia di Kalamita, con i porti di Eupatoria, Sebastopoli e Balaklava; vicino alla Baia di Arabat sul lato nord dell'Istmo di Yenikale o Kerč; e vicino alla Baia di Caffa o Teodosia (Feodosija), con il porto dallo stesso nome, sul lato meridionale.


La costa sud-orientale è fiancheggiata, ad una distanza di 8-12 km dal mare, da una catena montuosa, la Catena Crimea. Queste montagne sono affiancate da una catena secondaria parallela ad esse. Il 75% della supeficie restante di Crimea, consiste di praterie semiaride, un proseguimento meridionale delle steppe pontiche, che digradano dolcemente verso nord-ovest. La principale catena di queste montagne si eleva con straordinaria ripidità dal fondo del Mar Nero fino ad una altitudine di 600/750 metri, partendo dalla punta sud-ovest della penisola, chiamata Capo Fiolente (l'antica Parthenium). Fu questo il capo che si narra venne incoronato dal tempio di Artemide, dove Ifigenia officiava come sacerdotessa.

 
Montagne che arrivano fino al Mar Nero, Crimea sud-occidentale

Numerosi kurgan, o tumuli funerari, degli antichi Sciti sono sparpagliati per le steppe di Crimea.

Il territorio che si trova oltre il riparo offerto dalla catena del Yayla-Dagh ha caratteristiche completamente diverse. Qui la stretta striscia di costa e i pendii delle montagne, sono addolciti dalla vegetazione. Questa "Riviera Russa" si stende lungo la costa sud-est, da Capo Sarych all'estemità sud, fino a Teodosia, ed è punteggiata da luoghi di villeggiatura estiva quali Alušta, Jalta, Gurzuf, Sudak, e Teodosia. Durante gli anni del dominio sovietico, il possesso di una dacia su questa costa era indice di lealtà politica. In questa regione si trovano anche vigneti e frutteti. Pesca, industria mineraria e la produzione di oli essenziali sono anch'esse attività importanti. Vi si trovano numerosi villaggi e palazzi dei nobili e della famiglia imperiale russa, oltre a pittoreschi castelli medioevali e dell'antica Grecia.

Storia

Origini

 
La colonia Greca di Chersonesus, Sebastopoli.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Regno del Bosforo Cimmerio.

I primi abitanti di Crimea dei quali si sono trovate tracce certe erano i Cimmeri che furono espulsi dagli Sciti nel VII secolo a.C., fra i loro antichi re si tramanda il nome di Tauri. Nello stesso periodo gli Antichi greci vi fondarono diverse colonie: i Dori da Eraclea Pontica a Chersonesus e gli Ioni da Mileto a Teodosia e Panticape (nota anche come Bosforo Cimmero).

Due secoli dopo (438 a.C.) l'arconte, o governatore degli Ioni assunse il titolo di Re del Bosforo, uno stato che mantenne stretti legami con Atene, rifornendo la città di farina e altri beni. L'ultimo di questi re, Perisade V, pressato dagli Sciti, si pose sotto la protezione di Mitridate VI, Re del Ponto, nel 114 a.C. Dopo la morte di quest'ultimo sovrano, suo figlio Farnace II, come ricompensa per l'assistenza resa ai Romani nella guerra contro il padre, venne investito da Pompeo nel 63 a.C. con il Regno del Bosforo. Nel 15 a.C. venne di nuovo restituito al Re del Ponto, ma da qui in poi figurò come stato assogettato a Roma.

Durante i secoli successivi la Crimea venne invasa o occupata successivamente da Goti (250), Unni (376), Bulgari (V secolo), Khazari (VIII secolo), Rus' di Kiev (X-XI secolo), Bizantini (1016), Kipchaki (1050), e Mongoli (1237).

A metà del X secolo Crimea orientale venne conquistata da Svjatoslav I di Kiev e divenne parte del Tmutarakan. Nel 988 Vladimiro I di Kiev catturò anche la città bizantina di Cherson dove in seguito si convertì al cristianesimo.

Nel XIII secolo, in seguito al trattato di Ninfeo i genovesi presero il posto dei veneziani nel controllo degli stretti per il Mar Nero e si stabilirono a Sebastopoli, Cembalo, Soldaia, Tana e Caffa, ove stabilirono un'imponente colonia, dal carattere multietnico, fino alla fine del XV secolo.

Khanati di Crimea

  Lo stesso argomento in dettaglio: Khanato di Crimea.

Nel frattempo le popolazioni turche note come Tatari di Crimea, avevano vissuto attorno alla penisola fin dal tempo degli Unni. Una piccola enclave dei Karaiti viveva tra i Tatari di Crimea, principalmente a Chufut Kale. Dopo la distruzione dell'Orda d'Oro da parte di Timur, essi fondarono, nel 1441, un Khanato di Crimea indipendente sotto Haci Giray, un discendente di Genghis Khan. Questi e i suoi successori regnarono prima a Solkhat (Eski-Qirim), e a partire dall'inizio del XV secolo a Bachčysaraj.

Le città commerciali in mano ai genovesi vennero conquistate dal generale turco ottomano Gedik Ahmet Pascià nel 1475. Dopo quell'anno i Khan di Crimea governarono come principi tributari dell'Impero Ottomano finché nel 1736, nel corso della guerra russo-turca 1735–1739, la Crimea fu occupata e devastata dalle truppe russe al comando del feldmaresciallo Burkhard Christoph von Münnich che tuttavia dovette poi ritirarsi in Ucraina. L'anno successivo vi irruppero nuovamente le truppe russe del generale Peter Lacy, che tuttavia dovette nuovamente lasciare il campo. Vi ritornò lo stesso Lacy nell'estate del 1738 ma le devastazioni precedenti avevano reso la penisola incapace di fornire assistenza e vettovaglie alle truppe di occupazione e i russi si ritirarono per la terza volta.
Il trattato di pace che pose fine alla guerra ebbe come conseguenza la cessione ai russi del porto di Azov, mentre il Khanato di Crimea rimase uno stato vassallo della Sublime Porta.
Con la successiva guerra russo-turca (1768-1774), i russi vincitori imposero all'Impero Ottomano la pace di Küçük Kaynarca, in base alla quale il Khanato di Crimea perse il suo stato di signoria vassalla della Sublime Porta e divenne formalmente uno stato indipendente, ma di fatto entrò nell'orbita dell'influenza della Russia.
Infine, nel 1784, approfittando dei conflitti di potere sorti all'interno della famiglia del Khan di Crimea, le truppe russe entrarono nel Khanato a sostegno del Khan, il quale offrì loro l'intero territorio: l'annessione fu ufficialmente proclamata l'8 gennaio 1784. L'Impero Ottomano reagì con molto ritardo a questa invasione dichiarando guerra alla Russia (guerra russo-turca 1787–1792) solo il 13 agosto 1787, ma ne uscì sconfitto e con il Trattato di Iassy la Crimea entrò definitivamente a far parte dell'impero zarista.

Impero Russo

 
Il Nido delle rondini, uno dei romantici castelli costruiti dall'elite russa in Crimea.

La Guerra di Crimea, combattuta tra il 1854 ed il 1856, devastò il tessuto economico e sociale di Crimea ed i Tatari che la abitavano furono costretti ad abbandonare la loro madrepatria non solo per le conseguenze della guerra ma anche per le persecuzioni e le confische di cui furono vittime. I sopravvissuti al viaggio, alla fame e alle malattie si stabilirono nella Dobrugia, in Anatolia e in altri luoghi dell'Impero Ottomano.[senza fonte]

Per la prima volta nella storia i tatari di Crimea divennero una minoranza nella loro terra, mentre la maggioranza di essi viveva la diaspora. Alla fine il governo russo decise di fermare il processo, e l'agricoltura iniziò a soffrire a causa delle terre fertili abbandonate. Durante la guerra civile russa la Repubblica Popolare di Crimea fu una roccaforte dell'Armata Bianca anti-bolscevica, proprio qui i Russi Bianchi guidati dal Generale Wrangel fecero la loro ultima resistenza contro l'Armata Rossa nel 1920.

Unione Sovietica

In seno alla RSSF Russa nel 1921 fu istituita la Repubblica autonoma Socialista Sovietica di Crimea.

La Crimea fu teatro di alcune delle più sanguinose battaglie della Seconda guerra mondiale. I tedeschi soffrirono pesanti perdite cercando di avanzare attraverso l'istmo che collega Crimea all'Ucraina continentale, a Perekop, nell'estate del 1941. Quando i tedeschi riuscirono a irrompere, occuparono gran parte di Crimea, con l'eccezione della città di Sebastopoli (che ottenne poi il titolo di Città eroina). Sebastopoli resistette dall'ottobre 1941 fino al 4 luglio 1942, quando i tedeschi riuscirono infine a catturarla. Nel 1944 Sebastopoli venne liberata dalle truppe sovietiche.

Il 18 maggio 1944 l'intera popolazione dei tatari di Crimea venne deportata con la forza dal governo sovietico di Stalin, come forma di punizione collettiva. Il 21 maggio 1944, la pulizia etnica di Crimea era completata. Si stima che il 46% dei deportati morì per la fame e le malattie. Nel 1967, i Tatari di Crimea vennero riabilitati, ma gli venne vietata la possibilità di tornare legalmente nella loro patria fino agli ultimi giorni dell'Unione Sovietica.

Il 29 gennaio 1942 era già stata deportata la minoranza italiana di Crimea, fu la seconda minoranza (primi furono i tedeschi) ad essere deportata, questa minoranza si era formata a partire dal 1830 a seguito di un flusso migratorio proveniente soprattutto dalla Puglia. Prima dell'avvento del comunismo la comunità contava circa 3000 membri residenti soprattutto a Kerc, Feodosia e Simferopoli.Successivamente gli italiani si ridussero a circa 1200 persone. Meta della deportazione fu il Kazakistan che raggiunsero in vagoni piombati. Circa due terzi morirono per malattie e fame sia lungo il tragitto, sia nei luoghi di deportazione. Attualmente circa trecento oriundi italiani vivono ancora a Kerc dove tornarono nel periodo poststaliniano.[3]

Nel 1944, oltre ai Tartari, vennero deportate tutte le altre minoranze: Ceceni, Bulgari, Armeni, Greci, ecc., sempre con la stessa motivazione di popoli fascisti.

La Repubblica Autonoma Socialista Sovietica di Crimea venne abolita nel 1945 e trasformata nell'Oblast di Crimea (provincia) della RSSF Russa). Nel 1954, venne trasferita dal leader sovietico Nikita Chruščëv alla RSS Ucraina come gesto per commemorare il 300° anniversario dei Trattato di Pereyaslav tra i cosacchi ucraini e la Russia.

Crimea Post-sovietica

Con il Collasso dell'Unione Sovietica Crimea è entrata a far parte dell'Ucraina, una soluzione osteggiata dalla gran parte della popolazione ormai di origine Russa e causa di tensioni tra Russia ed Ucraina. Una delle ragioni della forte russificazione della penisola è da addebitare alle tante basi della Flotta del Mar Nero costruitevi dai Russi.

Con la sconfitta elettorale delle forze politiche nazionaliste più radicali in Ucraina, la tensione si è lentamente allentata.

La Crimea proclamò l'autogoverno il 5 maggio 1992, ma in seguito accettò di rimanere all'interno dell'Ucraina come repubblica autonoma.

La città di Sebastopoli si trova all'interno della repubblica, ma gode di uno statuto di municipalità speciale in Ucraina.

Le lingue ufficiali di Crimea sono il russo, l'ucraino e la lingua tatara di Crimea. Altre lingue parlate sono armeno, polacco e greco.

Note

  1. ^ Città amministrativamente separata dalla Crimea
  2. ^ Ad est il corridoio di Tschongar divide il Sivaš in Sivaš orientale e Sivaš occidentale.
  3. ^ Giulia Giacchetti Boico e Prof. Giulio Vignoli, L'olocausto sconosciuto: lo sterminio degli Italiani di Crimea, su italianinelmondo.com. URL consultato il 06-07-2008.

Voci correlate

Collegamenti esterni

 
La baia di Sudak

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