Rush (gruppo musicale)

gruppo musicale rock canadese
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati del termine, vedi Rush (disambigua).

I Rush sono un gruppo rock canadese composto da Geddy Lee (basso/tastiere/voce) Alex Lifeson (chitarra) e Neil Peart (batteria). Nel corso degli anni i Rush hanno saputo rinnovare di continuo il loro stile, lasciando che nella loro musica confluissero anche le tendenze musicali del tempo. La loro discografia può essere sommariamente divisa in un certo numero di cicli, solitamente scanditi dalla pubblicazione di live album che chiudono un ciclo e riaprono il successivo; ogni ciclo mantiene in genere determinate caratteristiche di stile che poi lentamente si modificano confluendo nel nuovo ciclo. I cicli della discografia dei Rush sono cinque, di cui l'ultimo è ancora in corso:

  • prima fase, fortemente influenzato dall'hard rock dei Led Zeppelin
  • seconda fase, di natura propriamente progressive rock
  • terza fase, ispirato dalla new wave (in particolare dai Police)
  • quarta fase, dallo stile pop/rock moderno
  • quinta fase, un ritorno all'hard rock in chiave moderna.
Rush
I Rush in concerto a Milano il 21 settembre 2004 (da sinistra: Lifeson, Lee e Peart)
Paese d'origineCanada (bandiera) Canada
GenereHard rock[1][2]
Heavy metal[3][4]
Rock progressivo[1]
Art rock[1]
Arena rock
[1]
Periodo di attività musicale1968 – in attività
[www.rush.com Sito ufficiale]

Storia

Prima fase: 1973-1976

Il gruppo è attivo sia con tournée che con registrazioni in studio fin dal 1973, quando incisero il loro primo singolo, Not Fade Away, una cover di Buddy Holly. Il loro primo disco, Rush (1974), richiama lo stile dai Led Zeppelin, e per questo risulta non molto originale, anche se i brani risultano comunque gradevoli e si possono trovare pezzi di bravura, come Finding My Way. Dopo questo primo album il batterista John Rutsey dovette abbandonare il gruppo per problemi di salute.

Dopo l'arrivo del suo sostituto, Neil Peart, nel 1974, la formazione non ha più subito cambiamenti. È interessante notare che, mentre Lee canta tutte le canzoni, quasi tutti i testi sono stati scritti da Peart. Neil diventa la spina dorsale del gruppo e il suo stile si può già notare dal secondo lavoro in studio Fly by Night (1975) con Anthem brano energico che mette in risalto la sua ottima tecnica. Lo stesso anno esce il suggestivo Caress of Steel. La canzone d'apertura, Bastille Day, continua il discorso iniziato con il primo disco, ma the Professor (così viene chiamato Peart dai suoi fans) comincia a portare le sue modifiche: i testi di quel periodo cominciarono ad essere pesantemente influenzati dalla fantascienza, delle opere di Tolkien, e, in alcuni casi, dagli scritti e dalla filosofia di Ayn Rand, come viene evidentemente mostrato in 2112 (1976) e Hemispheres (1978). Notevole e onirica la suite The fountain of Lamneth, presente sulla seconda facciata di Caress of Steel. Questi lavori iniziali, sono una miscela di hard rock e progressive, simili a Yes o Genesis, e dal punto di vista visivo dimostrano la nascita del gruppo nel breve periodo del glitter rock, quello di artisti come Iggy Pop o David Bowie, fatto di costumi e spettacoli scintillanti. Caress of Steel è stato tuttavia un album "sconfessato" dal gruppo: negli anni a seguire non verranno più proposti dal vivo brani di questo disco, nemmeno il brano più importante, Lakeside Park.

Il 1976 è l'anno di uscita di 2112, da molti considerato il loro primo gioiello, la prima opera con una forte base che li potesse distaccare definitivamente dal ruolo di gruppo-scia dei Led Zeppelin. All'omonima suite (basata su una novella di Ayn Rand nella quale un giovane scopre la musica - sotto forma di una chitarra - in un'epoca in cui un regime totalitario ha tolto all'uomo ogni spazio di libertà creativa), si alternano canzoni più brevi ma non meno intense, come l'esotica A passage to Bangkok, l'acustica Lessons, la triste e romantica Tears, la cadenzata The Twilight Zone e la splendida, conclusiva, Something for Nothing, che rappresenta la summa delle tematiche più care ai Rush. Si chiude così la prima fase con un disco dal vivo, All The World's a Stage, sempre del 1976.

Seconda Fase: 1977-1981

Nel 1977 e nel 1978 escono i loro lavori più complessi, A Farewell to Kings e Hemispheres, strettamente collegati fra loro soprattutto perché il brano finale del primo disco (Cygnus x-1) si collega con la suite iniziale del secondo (Cygnus x-1 Book II), in una serie di sonorità che sembrano lasciare più spazio alla melodia tipica del progressive, attraverso chitarre acustiche e soprattutto i sintetizzatori (suonati da Lee anche dal vivo alternandosi con il basso). La tecnica e il suono di questi due dischi superano quindi tutti gli altri lavori precedenti, soprattutto con brani come Xanadu o La Villa Strangiato. In una conferenza stampa durante il tour europeo del 1977, a causa soprattutto delle tematiche contenute nei testi di 2112, i Rush furono apertamente accusati di fascismo; la band smentì categoricamente le accuse visto che proprio in 2112 si evidenzia il rifiuto della Band di qualunque regime totalitario. Erano gli anni della svolta verso il punk, anni in cui comunque proporre un certo tipo di musica poteva diventare anacronistico. È forse anche per questo che nel 1980 l'album Permanent Waves cambia drasticamente le cose. Anche se la musica era ancora basata su uno stile hard rock, vennero introdotte sempre più le tastiere. I temi delle canzoni cambiarono drasticamente, e divennero molto più simili a quelli del rock alternativo che a quelli del rock progressivo. Una canzone in particolare, Spirit of Radio (che prende il titolo da una emittente radio di Toronto, la CFNY), divenne un grosso successo del circuito alternativo, e fu anche la prima canzone dei Rush ad inserire trame reggae sulla scia di un altro power trio, ovvero i Police. In Permanent Waves, tuttavia, le classiche strutture prog dei Rush anni '70, formalizzate in 2112, A Farewell to Kings ed Hemispheres sopravvivono nelle splendide Jacob's Ladder e Natural Science.

L'album successivo, Moving Pictures (1981), ribadisce ulteriormente questa svolta. L'album, ritenuto da molti il capolavoro del gruppo, non abbandona ancora strutture prog-rock ma contiene una serie di canzoni rock oriented dalla durata maggiormente concisa. Sebbene siano ancora contraddistinte da arrangiamenti complessi, esse li avvicinano sempre di più ad un sound tipicamente anni '80 per via di un uso dei sintetizzatori ancora più deciso e ad un suono di chitarre più classico e meno hard rock. L'album esordisce con una canzone, che è ancora oggi tra le favorite delle stazioni americane di rock classico, Tom Sawyer. Anche la seconda fase viene salutata con uno dei loro live più belli, Exit...Stage Left.

Terza Fase: 1982-1988

In Signals (1982) è la volta dell'esordio nel synth-pop (si ascoltino Digital Man e New World Man), con le tastiere di Geddy Lee in primo piano rispetto alla chitarra di Alex Lifeson e del drumming di Neal Peart. Signals è sintomatico di un'evoluzione propria anche ad altri gruppi prog rock degli anni '70, come i loro coetanei Yes, che uscivano con il 90125 di Owner of a Lonely Heart, o i King Crimson di Discipline e Beat.

Le tematiche di Signals vengono meglio definite nel successivo Grace Under Pressure (1984), in cui spiccano, fra gli altri, brani come Distant Early Warning, The Body Electric, Red Sector A. Sia il design della copertina che le tematiche dell'album, talvolta ispirate ad un'apocalisse futuribile e post-industriale, sia il prominente utilizzo dei pad elettronici e delle tastiere segnano un momentaneo abbandono delle sonorità hard rock degli anni '70, avvicinando i Rush alla new wave britannica. Lo stile chitarristico di Lifeson si fa più rarefatto e si concentra maggiormente sulla ritmica, analogamente a quanto effettuato da Andy Summers dei Police o da The Edge degli U2.

Seguono nell'ordine album quali Power Windows (1985), in cui sono presenti pezzi notevoli come Marathon, The Manhattan Project, Mystich Rythms e la rockeggiante The Big Money, e Hold Your Fire (1987), con Force Ten e Turn the Page, dalla sgargiante copertina rossa. Curiosità: la retrocopertina dell'album, oggi visibile nel libretto interno del cd, contiene l'immagine di un giocoliere che fa roteare tre palle di fuoco (i tre membri del gruppo), con implicito rinvio al titolo dell'album (hold your fire, stringi il tuo fuoco). Dietro di lui un orologio segna le 21.12 (2112!), in un contesto urbano che contiene ulteriori rinvii a tutte le copertine dei precedenti album del trio.

Quarta Fase: 1989-2001

Il loro terzo disco dal vivo, A Show of Hands (1988), chiude la terza fase dei Rush e ne apre una nuova dove il trio lascia da parte il synth-pop e con Presto si avvicina ad una forma di pop/rock pulito e moderno. Le chitarre tornano ad essere protagoniste, seppur con un rock melodico, e i sintetizzatori hanno un ruolo più di secondo piano. Questo periodo in realtà durerà solo un altro album: è Roll the Bones del 1991, che mostra anche influenze rap e funk probabilmente ispirate dai Primus.

Dopo questo breve periodo (che potrebbe essere considerato più che altro un periodo di passaggio) i Rush decisero con Counterparts (1993) di ritornare verso una forma di hard rock moderno che trae qualche leggera influenza dal grunge. Test for Echo, del 1996, conferma ulteriormente questa svolta. Segue un triplo live, Different Stages, che chiude un ciclo, a dire il vero, questa volta per motivi purtroppo non solo di natura musicale. La figlia di Neil Peart, Selena, morì in un incidente stradale nell'agosto 1997, seguita dalla moglie Jacqueline che morì di tumore nel giugno 1998. Per queste tragedie il gruppo decise di sospendere l'attività musicale e Peart si imbarcò in un viaggio guaritore in motocicletta, nel quale percorse migliaia di chilometri attraverso il Nord America. Successivamente descrisse il suo viaggio nel libro Ghost Rider: Travels on the Healing Road. È questo il momento di pausa più lungo del gruppo: si pensava che ormai, anche a seguito di queste gravi vicende, i Rush avessero chiuso il loro ciclo. A sostegno di questa tesi probabilmente ci furono i due lavori solisti di Alex Lifeson e di Geddy Lee, i quali in precedenza non avevano mai suonato al di fuori del marchio della band.

Quinta fase: 2002-2009

Il gruppo è invece ritornato a suonare nel 2002 con un album sorprendentemente pesante, Vapor Trails, che contiene tra l'altro la canzone Ghost Rider sui viaggi del batterista. Il disco ha ottenuto modesti elogi al suo debutto, ed è stato supportato dal primo tour del gruppo, dopo una pausa di sei anni. Il loro primo tour mondiale dopo sei anni di pausa è iniziato con dei concerti a Città del Messico e in Brasile di oltre tre ore di lunghezza ciascuno; la registrazione della data a Rio De Janeiro è stata pubblicata nel 2003 sotto il nome di Rush in Rio.

Nel 2004, per celebrare il trentesimo anniversario della loro carriera, i Rush hanno dato alle stampe un disco intitolato Feedback, che raccoglie delle cover di gruppi che i tre ascoltavano quando iniziavano a muovere i primi passi nel mondo della musica, come: The Who, The Yardbirds, Cream ed altri. Il tour celebrativo del trentennale di carriera li ha portati a suonare per la prima volta in Italia, con un concerto tenutosi a Milano il 21 settembre.

Nel maggio 2007 i Rush pubblicano un nuovo studio album, il diciottesimo per l'esattezza, dal titolo Snakes & Arrows. Il trio canadese incomincia così il tour mondiale in giugno, cominciando dall'America per poi arrivare in Europa in ottobre. Passano per l'Inghilterra, Norvegia, Germania, Svezia, Finlandia, e si fermano per la seconda volta nella loro carriera, per il secondo tour di fila in Italia, con il concerto tenutosi il 23 ottobre a Milano, con più di tre ore di musica e un spettacolo laser eccezionale.

Il 15 aprile 2008 esce un altro disco live: è Snakes & Arrows Live, che documenta l'evento tenutosi a Rotterdam il 16 e 17 ottobre 2007.

L'11 maggio 2008, invece, arriva la triste notizia della morte del primo storico batterista della band, John Rutsey. Egli aveva 55 anni ed era da tempo malato di diabete, malattia che lo costrinse a lasciare la band dopo appena un album.

Il 25 novembre 2008 i Rush pubblicano il triplo dvd "Snakes & Arrows Live" contenente il concerto di Rotterdam del 16 e 17 ottobre 2007 oltre a vari extra. Il terzo dvd intitolato Oh,Atlanta!The Authorized Bootlegs comprende 4 brani (2112,the trees, red barchetta e the ghost of the chance) dal tour nordamericano 2008 dei Rush.

Il 2009 è un anno di pausa per i Rush: sul fronte delle uscite da segnalare la raccolta Retrospective III che raccoglie in cd e dvd il meglio dell'era Atlantic del trio canadese,il dvd tributo a Buddy Rich a cui ha partecipato Neil Peart e la prima biografia in italiano "Rush" di Jon Collins a cura della Tsunami Edizioni, versione di "Chemistry" per il nostro paese.

Curiosità

  • Esistono degli studi sulla connessione tra i testi dei Rush e gli stati di dissociazione mistica dovuti al consumo di droghe come l'LSD. Pare difatti che il principale autore delle liriche del gruppo, Neil Peart, abbia fatto uso di queste sostanze per un lungo periodo all'inizio della carriera e per questo all'interno dei suoi testi sarebbero presenti varie allusioni a quel tipo di allucinazioni mentali date dal consumo di sostanze psicotrope. Non ci sono comunque prove che dimostrino quest'associazione con le droghe e lo studio rappresenta un'interpretazione soggettiva dell'autore.
  • In alcune versioni live del brano Tom Sawyer (per esempio quella di A Show Of Hands) Geddy Lee canta catch the fish al posto di catch the spit. Questa particolare variante è dovuta ad un evento che segnò il tour di Moving Pictures. I roadies erano infatti soliti prendersi gioco di Neil Peart lasciando del pesce sulla batteria. Un giorno decisero di squartare un pesce e inserirlo sopra una macchina telecomandata. Durante uno show, il pesce fu guidato a distanza fino sul palco. Alex Lifeson e Geddy Lee non seppero resistere e si piegarono per le risate, mentre Neil Peart addirittura smise di suonare per lo stupore. Da questo scherzo deriva la variante.
  • Il brano YYZ dall'album Moving Pictures è stato oggetto di ben due trasposizioni videoludiche, entrambe per conto di Harmonix: prima con Guitar Hero 2, in versione cover, e quindi attraverso il servizio di contenuti scaricabili previsto per Rock Band 2, in cui compare la traccia originale.
  • Nel film Fuori di cresta i due protagonisti ai tempi del liceo erano appassionati dei Rush.

Discografia

  Voce principale: Discografia dei Rush.

Libri

Premi

Juno awards

I Rush hanno ottenuto i seguenti Juno awards:

  • 1974 Gruppo più promettente dell'anno
  • 1977 Gruppo dell'anno
  • 1978 Gruppo dell'anno
  • 1991 Miglior album Heavy Metal
  • 1991 Miglior copertina - Presto
  • 1992 Miglior album Hard Rock
  • 1992 Miglior copertina - Roll the Bones

Grammy awards

  • 1982 Finalisti per la categoria miglior canzone Rock strumentale
  • 1992 Finalisti per la categoria miglior canzone Rock strumentale
    • Where's my thing - battuta da Cliffs of Dover di Eric Johnson.
  • 1995 Finalisti per la categoria miglior canzone Rock strumentale
    • Leave That Thing Alone - battuta da Marooned dei Pink Floyd.
  • 2004 Finalisti per la categoria miglior canzone Rock strumentale
    • O Baterista - battuta da Mrs. O'Leary's Cow di Brian Wilson.
  • 2008 Finalisti per la categoria miglior canzone Rock strumentale
  • 2009 Finalisti per la categoria miglior canzone Rock strumentale

Premi delle riviste musicali

  • Bass Hall of Fame - Guitar Player Magazine
  • 6 volte vincitore: "Miglior Bassista Rock" - Guitar Player Magazine
  • 1993 - "Miglior Bassista Rock", classifica stilata dai lettori di Bass Player
  • Miglior album di basso (Snakes & Arrows) - Bass Player Magazine
  • "Più bella linea di basso in una canzone" ("Malignant Narcissism") - Bass Player Magazine
  • "Miglior talento Rock" per la rivista Guitar for the Practicing Musician nel 1983
  • "Miglior chitarrista Rock" per Guitar Player nel 1984 e nel 2008
  • In corsa per "Miglior chitarrista Rock" per Guitar Player nel 1982, 1983, 1985, 1986
  • Inserito nella Hall of Fame di Guitar for the Practicing Musician, 1991
  • Miglior disco "ferocemente brillante" di chitarra (Snakes & Arrows) - Guitar Player 2007
  • "Miglior articolo" per "Different Strings" - Guitar Player (edizione di settembre). 2007

Peart ha ricevuto i seguenti riconoscimenti dalla classifica dei lettori della rivista Modern Drummer:

  • Hall of Fame: 1983
  • Migliore batterista Rock: 1980, 1981, 1982, 1983, 1984, 1985, 1986, *2006, *2008 (*vinse alla conta dei voti, ma ineleggibile)
  • Migliore multi-percussionista: 1983, 1984, 1985, 1986
  • Miglior percussionista: 1982
  • Migliore batterista emergente: 1980
  • Miglior percussionista in generale: 1986
  • 1986 Honor Roll: batterista Rock, multi-percussionista
(* - Come membro dell'Honor Roll in queste categorie, non è più eliggibile nelle suddette.)

Peart ha ricevuto i seguenti riconoscimenti dalla rivista DRUM! magazine per il 2007:

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni


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