Varicosi

dilatazione patologica permanente di una vena associata a una modificazione di tipo regressivo delle pareti venose

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Le varici I83, o malattia varicosa, sono delle vene superficiali dilatate, sacculari o cilindriche.
Tale dilatazione può essere localizzata, con almeno una zona di nodosità, o diffusa.

Eziologia

Le varici vengono generate principalmente da:

  • compressione dei vasi venosi
  • trombosi delle vene profonde
  • insufficienza delle valvole venose

Esiste una predisposizione genetica alla costituzione della debolezza delle pareti venose oltre a fattori a rischio tipicamente femminili e alla posizione eretta che agevolano la patologia. Le vene, diversamente dalle arterie, non avendo compiti di sospingere il sangue non posseggono uno strato muscolare molto sviluppato, quindi la vena si dilata quando la parete tende a rilasciarsi, a causa di una quantità di sangue transitante superiore alla norma oppure per un suo rallentamento. Questo processo può essere contrastato dai muscoli che circondano la vena, ma se la loro spinta è insufficiente allora la dilatazione può divenire costante.[1]
La gravidanza, l'età e l'obesità rappresentano fattori di rischio specifici per le donne.

Sintomatologia

Prima che appaiano i tipici cordoni bluastri, è buona norma accorgersi dei campanelli di allarme quali i crampi notturni ed i gonfiori ai piedi e alle caviglie, pesantezza o dolore, formicolii agli arti ed ai piedi, raffreddamento di alcune zone delle gambe, colorazione giallo grigiastro della pelle, presenza di piccoli noduli sottopelle, facilità all'ematoma, pelle secca e lucida con comparsa di eczemi.[2]

Dislocazione

La sede di maggior presenza di varici è rappresentata dagli arti inferiori, specificatamente in individui con lunga permanenza eretta. Si presentano anche a livello faringeo e dell' esofago, della vagina e della vulva.

Anatomia

Ci sono tre sistemi venosi negli arti inferiori

  1. superficiale
    La grande vena safena parte dal malleolo interno e raggiunge la cresta iliaca. La piccola vena safena e i suoi rami laterali si trova a livello dei polpacci.
  2. profondo
    Assicura il 90% del drenaggio venoso, soprattutto grazie alla pompa muscolare ma anche a quella articolare.
  3. perforante
    Permette il passaggio del sangue dalla rete superficiale a quella profonda. È suddivisibile in tre gruppi
    1. gruppo DODD: faccia mediale della coscia, terzo medio
    2. gruppo BOYD: faccia mediale della gamba, immediatamente sotto il ginocchio
    3. gruppo COCKETT: tre vene perforanti sulla faccia mediale della gamba, nel terzo inferiore, a circa 7, 14, 18 centimetri dalla pianta del piede.

Trattamento

Le indicazioni principali risiedono nella postura non eretta, nell'utilizzo di calze elastiche, e nella forma radicale, con l'intervento diretto sulla vena interessata attraverso iniezioni sclerosanti (scleroterapia) o l'utilizzo di eparinoide che tende a migliorare il microcircolo oppure ancora la tecnica chirurgica chiamata "stripping"[3] per eliminare le vene malate.[1]

Prevenzione

  • Camminare almeno un'ora al giorno;
  • Chi è costretto a prolungate posizioni in piedi, dovrebbe eseguire periodicamente esercizi ginnici di "allungamento";
  • Chi invece assume a lungo una posizione seduta, dovrebbe ogni tanto sgranchire le gambe;
  • Evitare la lunga esposizione al caldo;
  • Evitare bagni con acqua troppo calda;
  • Evitare di indossare calzature strette;
  • Indossare calze elastiche;
  • Dormire mantenendo una posizione dei piedi più alta rispetto alla testa;
  • Mantenere un peso corporeo nella norma;[1]
  • Adottare una dieta ricca di Vitamina C e di fibre.

Esami

  • Doppler per diagnosticare l'insufficienza venosa;
  • Ecocolordoppler per diagnosticare il flusso venoso profondo;
  • Manovra di Trendelenburg per esaminare la gamba e il flusso sangiugno dal circolo superficiale a quello profondo;
  • Plestismografia per verificare l'efficienza del sistema venoso;
  • Videocapillaroscopia per localizzare anche il più piccolo disturbo del sistema venoso;
  • Flebografia per diagnosticare una eventuale trombosi all'interno di un vaso sanguigno.[4]

Fattori di rischio

  • Ereditarietà che compare spesso nell'ambito della famiglia affetta da questo disturbo;
  • Sesso visto che le varici sono più frequenti nelle donne;
  • Età che è direttamente collegata con l'incidenza della malattia;
  • Difetti del piede e della postura
  • Utilizzo per almeno un periodo superiore a 5 anni di anticoncezionali orali
  • Obesità che provoca una modifica del ritorno venoso;
  • Stitichezza che ostacola il ritorno venoso;
  • Caldo che causa vasodilatazione;
  • Attività occupazionali che prevedono il mantenimento della stazione eretta per tempi prolungati
  • Gravidanza a causa della variazioni ormonali.[5]

Note

  1. ^ a b c "Se le vene delle gambe soffrono", di Fabrizio Mereta, pubbl. su Sapere&Salute, anno 4, num.21, luglio 1999, pag.48-50
  2. ^ "Cancellare le varici", di Stefania Lupi, pubbl. su "Più salute:medicina e benessere in farmacia", num.1, anno III, Gennaio 2001, pag.14-17
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Chirurgia: Vene varicose, un intervento in 15 minuti, Tommaso G. Lubrano, La Stampa - Tuttoscienze, 15/06/2005
  4. ^ "Cancellare le varici", di Stefania Lupi, pubbl. su "Più salute:medicina e benessere in farmacia", num.1, anno III, Gennaio 2001, pag.14-17
  5. ^ "Cancellare le varici", di Stefania Lupi, pubbl. su "Più salute:medicina e benessere in farmacia", num.1, anno III, Gennaio 2001, pag.14-17
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