Magasa
Magasa (pronunciato Màgasa) è un comune montano della provincia di Brescia di 153 abitanti.
Geografia
Il territorio comunale è situato a circa 1000 m di altitudine s.l.m., nella Val Vestino, situata tra il lago di Garda e quello di Idro.
Dista 26 km da Gargnano, 30 km da Idro e 72 km dalla città di Brescia ed è facilmente raggiungibile grazie alla strada provinciale n. 9 che sale da Gargnano o alla 113 da Idro.
Fa parte, insieme ad altri otto comuni, della comunità montana Parco Alto Garda Bresciano di Gargnano.
Magasa appartiene alla diocesi di Brescia dal 6 agosto 1964 quando, tramite bolla apostolica, venne disposta la modifica dei confini dell'arcidiocesi di Trento e delle diocesi di Bressanone, Belluno, Brescia e Vicenza.
Storia
Il toponimo "Magasa" deriverebbe dal termine celtico mag ("campo") e da Gasa, antico nome del monte Tombea[1]
Il territorio fu frequentato in epoca romana e longobarda[2]. A partire dal XII secolo e fino al 1805, con l'abolizione del feudalesimo, insieme alla piccola frazione di Cadria, fu in possesso dei conti Lodron, che avevano signoria sulla valle del Chiese ed erano soggetti al principe vescovo di Trento.
Situata al confine con la Repubblica di Venezia nel 1513 venne saccheggiata da mercenari al servizio della Serenissima al comando di Scipioni degli Ugoni di Salò. Nel 1526 vi transitarono i lanzichenecchi del condottiero Georg von Frundsberg, diretto a Roma con un'armata di circa 14.000 uomini. Vi transitò con i propri soldati anche il duca Enrico V di Brunswick-Lüneburg nel 1528.
Nel 1589 i conti Lodron confermarono gli statuti comunali ("carte da regola") della comunità di Magasa. Nel febbraio del 1799 il Magistrato Consolare di Trento incaricò il capitano Giuseppe de Betta di portarsi con una compagnia di 120 bersaglieri tirolesi a Magasa e Cadria a presidio dei confini meridionale del Principato vescovile di Trento minacciati dallinvasione napoleonica[3].
Nel luglio 1866 vi si accamparono i garibaldini del "2° reggimento volontari italiani" nel corso della terza guerra di indipendenza, comandato dal tenente colonnello Pietro Spinazzi. Il reggimento partecipò all'assedio del Forte d'Ampola e alla battaglia di Pieve di Ledro.
Dopo la guerra fece parte dei comuni restati con l'impero austro-ungarico per libera scelta. Nel 1910 fu visitata dall'arciduca Eugenio d'Austria. Nel periodo tra il 1870 e il 1925 subì il fenomeno dell'emigrazione soprattutto verso gli Stati Uniti d'America, con circa 200 partenze.
Dopo la prima guerra mondiale passò nel 1918 al regno d'Italia. Durante il regime fascista da comune autonomo venne aggregato nel 1928 al comune di Valvestino, il quale passò nel 1934 dalla provincia di Trento, alla quale Magasa era fino ad allora appartenuta, alla provincia di Brescia, in Lombardia.
Nel secondo dopoguerra con la caduta del fascismo riconquistò la propria autonomia comunale che fu sancita nel 1947.
Proposta di aggregazione al Trentino-Alto Adige
Insieme a numerosi altri comuni in situazioni simili, il comune di Magasa ha richiesto in seguito di essere nuovamente annesso alla provincia di Trento[4]. Nel 2005 il comune ha aderito all'"Associazione dei comuni confinanti" e dal 2007 i due comuni di Magasa e di Valvestino, con l'appoggio di comitati spontanei di cittadini, si sono attivati per l'indizione di un referendum[5].
Nel comune di Magasa, il 21 e 22 settembre 2008, contemporaneamente al comune di Valvestino si è tenuto il referendum per chiedere alla popolazione di far parte integrante della regione Trentino-Alto Adige sotto la provincia di Trento. Il risultato è stato positivo nonostante l'elevato quorum richiesto dal referendum (maggioranza degli aventi diritto al voto).
Personalità legate a Magasa
- Eliseo Baruffaldo (o Baruffaldi), vissuto tra il XVI e il XVII secolo, fu un noto brigante della banda di Giovanni Beatrici detto Zanzanù di Gargnano che si macchiò, tra il 1602 e il 1617, di oltre 200 omicidi compiuti nell'Alto Garda.
- Professor don Pietro Angelo Stefani (1725-1810)
- Monsignor Pietro Antonio Stefani (1733-1808)
- Professor don Giovanni Stefani (1797-1880)
- Segretario Angelo Stefani (1803-1878)
- Don Matteo Gottardi (1807-1863)
- Don Giacomo Stefani (1816-1888)
- Dottor Giuliano Venturini (1820-1890)
- Professor don Bartolomeo Venturini (1822-1895)
- Soldato Giacomo Mazza Mostacì (1826-1911)
- Emigrante-imprenditore Gabriele Giovanni Mazza "Zop" (1851-Truckee, California, 1833)
- Professor Anthony Zeni (Truckee, 1902-Stockton Cal., 1981)
- Maestro Vito Zeni (1922-1989)
- Botanico autodidatta Giuseppe Zeni (1912-Gavardo, 25 novembre 2007)
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[6]

Luoghi di interesse
Chiese
- La chiesa di Magasa è dedicata a Sant'Antonio abate e vi si festeggia il Santo Patrono il 17 gennaio. L'altare maggiore ha una pregevole pala dedicata all'incoronazione della Vergine con San Giovanni Battista, Sant'Antonio abate e San Lorenzo ed è opera del pittore bresciano Francesco Savanni che la eseguì nel 1763 per incarico dell'abate magasino don Giovanni Maria Zeni. Un'altra pala presenta la Madonna del Rosario e fu dipinta dal pittore veronese Bartolomeo Zeni di Bardolino. Altro dipinto è quello raffigurante la Madonna delle Grazie che fu donata alla comunità di Magasa dal conte Carlo Ferdinando Lodron che, nel 1714, la fece dipingere a Roma copiando da un quadro di San Luca.
- La chiesa di San Lorenzo a Cadria festeggia il patrono il 10 agosto. Per alcuni fu edificata dai Longobardi sicuramente fu restaurata nel 1547.
- La chiesetta alpina di Cima Rest consacrata alla Madonna della Neve, patrona della Val Vestino. È stata inaugurata il 7 agosto del 1982 e si festeggia la prima domenica di agosto.
Fienili di Cima Rest e Denai
Caratteristica principale di Magasa sono i fienili con tetto spiovente ricoperto di fasci di steli di frumento. Questi sono ancor oggi visibili sull'altipiano di Cima Rest e Denai. I fienili sono i tipici edifici rustici dei contadini valvestinesi. Questi sono utilizzati, al primo piano, come ricovero degli animali, per la lavorazione del formaggio e la relativa momentanea conservazione mentre, al secondo, come deposito del foraggio. Secondo alcuni ricercatori questo metodo costruttivo sembra molto antico: per il prof. Brogiolo, noto archeologo, si può far risalire alla dominazione romana mentre per il prof. tedesco l'architetto Alwin Seifert fu introdotto dai Goti o dai Longobardi ed eccettuate alcune vaghe rassomiglianze riscontrate fino agli anni Sessanta del secolo scorso nel nord Italia o in Ungheria, non si conoscono uguaglianze[7].
Osservatorio astronomico
L'osservatorio astronomico è situato in località Corva a Cima Rest ad una altezza di circa 1300 metri. Fu edificato verso l'anno 2000 su iniziativa dell'Associazione Astrofili di Salò e del Comune di Magasa che mise a disposizione i primi fondi e il terreno.
Museo Etnografico di Cima Rest
Il Museo etnografico della Valvestino della civiltà contadina di proprietà del Comune di Magasa è allestito nell'antico fienile del defunto Americo Stefani, contadino nativo di Magasa vissuto nel XX secolo. Conserva al suo interno in un'ordinata, semplice ma esaustiva esposizione vetusti attrezzi di lavoro agricoli, adoperati fino a pochi decenni fa nei campi e nei prati di Magasa e Cadria. Così ingegnose slitte per il trasporto del fieno, falci fienaie, strumenti caseari e per la lavorazione del legno, testimoniano la vita dura e operosa di molte generazioni di agricoltori e boscaioli.
Il massiccio del monte Tombea-Caplone con i suoi 1976 metri d'altezza è la vetta più alta del parco dell'Alto Garda Bresciano. Nel 1915 con l'avanzata dell'esercito italiano nella Val Vestino e in quella della Valle del Chiese il massiccio montuoso fu fortificato con chilometri di strade, trincee, caverne, postazioni di cannoni e mitragliatrici. Divenne così la seconda linea di difesa, l'ultima barriera posta a difesa della pianura Padana. Il monte Tombea è inoltre un territorio ricco di endemismi floreali e già a partire dai primi dell'Ottocento fu meta prediletta di botanici italiani e stranieri.
Kaspar Maria von Sternberg fu il primo a salire sul massiccio nel 1804 seguito da Francesco Facchini nel 1842, ma è nel 1853 che il botanico Friedrich Leybold riconobbe il primo esemplare allora completamente sconosciuto di saxifraga tombeanensis. Nel 1856 un altro ricercatore svizzero Pierre Edmond Boissier raccolse il fiore che comunicò allo specialista di Saxifraga Adolf Engler. Quest'ultimo pubblicò questa specie nel 1859 dandogli per primo il nome di Saxifraga tombeanensis, la "sassifraga del monte Tombea".
Altri ricercatori si avvicendarono come John Ball[8], Paul Friedrich August Ascherson, Henry Correvon e Andreas Sprecher von Bernegg che descrissero nei loro resoconti le bellezze naturali incontrate.
Mulino ad acqua del Somalàf e la "calderöla"
Il mulino ad acqua si trova nei pressi del corso del torrente Magasino in località Somalàf posto al di sotto dell'abitato di Magasa. Oggi è stato trasformato in una abitazione rustica, ma in passato funzionò al servizio della Comunità per la macina del frumento che veniva coltivato nella campagna circostante il paese. Il movimento della ruota in legno era generato la forza dell'acqua del ruscello denominato "Acqua delle Febbre". Ultimo mugnaio è stato Angelo Mazza Scarpèt che poi, verso il 1970, vendette l'edificio ad un acquirente della Riviera gardesana. Nei pressi del mulino a poche centinaia di metri si trova la marmitta dei giganti chiamata localmente "calderöla" formata dallo scorrimento erosivo del torrente Magasino. A causa dell'erosione del terreno circostante, non è più possibile avvicinarsi alla marmitta.
Cultura
Manifestazioni
Festa del Formaggio
La Festa del Formaggio fu istituita dal Comune di Magasa nel 1979 con lo scopo di promuovere la produzione e la vendita del formaggio d'alpeggio, il rinomato "Tombea". La festa si tiene la seconda domenica del mese di settembtre, in concomitanza con la fine della stagione dell'alpeggio, sull'altipiano di Cima Rest.
Festa alpina
Si tiene la prima domenica di agosto: a Cima Rest per la messa presso la chiesetta alpina, a Magasa presso la Sede in località Pià per il convivio fra iscritti alla sezione e ospiti.
Festa patronale di San Lorenzo
Si tiene a Cadria il 10 agosto: messa, distribuzione, secondo l'antico Legato Pio, di un quarto di vino e un pane a tutti i presenti e pranzo in piazza.
Distribuzione del sale
La distribuzione di un chilogrammo di sale ad ogni abitante maggiorenne residente di Magasa e Cadria avviene nel mese di febbraio e trae la sua origine dalle disposizioni contenute nel Legato Dispensa Sale fondato, in un anno imprecisato di secoli fa, da benefattori Magasini. Questi, in punto di morte, spinti da uno spirito cristiano, misero a disposizione della collettività i propri averi, consistenti in beni immobili da affittare o somme di denaro da investire, per finanziare l'acquisto del sale, bene allora preziosissimo e di difficile reperimento, da distribuirsi poi, gratuitamente, ad ogni residente della comunità. In compenso gli abitanti dopo la scomparsa del benefattore dovevavo onorare la sua memoria con la recita di preghiere e la celebrazione di Sante Messe.
Sacri Tridui
I Tridui sono una festa religiosa consistente in appunto tre giorni del mese di gennaio dedicati alla celebrazione dei morti della comunità. Secondo lo storico bresciano mons. Paolo Guerrini le origini di questa tradizionale commemorazione nella provincia di Brescia risalgono al 1727 quando i frati francescani Osservanti del convento di San Giuseppe di Brescia celebrarono tre giorni a suffragio delle vittime della guerra per la successione di Spagna che furono numerose nelle battaglie di Chiari (1701) e di Calcinato (1703). A Magasa i Tridui furono introdotti, in un anno imprecisato collocabile tra il 1744 e il 1755, dal sacerdote magasino don Giovanni Bertola che fu per circa vent'anni parroco di Capriano del Colle e dal noto professor Pietro Angelo Stefani direttore del seminario Lodron di Salò. Oggi, i Tridui si celebrano nel bresciano solamente a Vesio di Tremosine, Castenedolo e Rodengo Saiano.
Canto della Stella
La sera del 6 gennaio nel giorno della festa dell'Epifania i Magasini in processione portano, attraverso le strade del paese, la "Stella" cantando le vecchie canzoni natalizie.
Biblioteca comunale "dottor Giuliano Venturini"
La biblioteca comunale di Magasa è dedicata alla memoria di Giuliano Venturini, vissuto nel corso dell'Ottocento che fu medico, patriota, scrittore e sindaco di Magasa.
Gruppo degli alpini
Il gruppo ANA di Magasa-Valvestino fu costituito il 21 novembre 1937 dal sottufficiale della divisione Julia in servizio effettivo Ermenegildo Venturini.
Sciolto, fu ricostituito nel 1950. Nel 1951 fu benedetto il secondo gagliardetto e nel 1966 si inaugurò in piazza Valle il monumento dedicato a tutti i Caduti della prima e seconda guerra mondiale. L'opera migliore, oltre al circolo degli Alpini in località Pià, resta senza dubbio la chiesetta alpina a Cima Rest inaugurata il 1º agosto 1982 e dedicata "A chi sofferse per la Libertà". Questa costruita in granito è l'orgoglio degli alpini di Magasa e del gruppo di Valvestino che contribuirono volontariamente alla sua edificazione.
Nell'agosto del 1993, durante la tradizionale "Festa degli alpini", fu conferito con una solenne cerimonia a Cima Rest il premio nazionale "Fedeltà alla Montagna" all'artigliere da montagna Silvio Tedeschi di Droane del gruppo di Valvestino. Questo premio è la più importante e significativa manifestazione associativa dell'ANA inferiore solamente all'Adunata Nazionale e viene assegnato a quegli ex alpini che vivono e lavorano in montagna con dedizione e fedeltà.
Amministrazione
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Elenco dei sindaci di Magasa dalla Liberazione ai giorni nostri
- 1948-1960, Giuseppe Zeni, Lista Civica;
- 1960-1964, Angelo Gamba, Lista Civica;
- 1965, Andrea De Rossi, commissario prefettizio;
- 1965-1972, Fioravante Gottardi, Lista Civica;
- 1972-1975, Dino Venturini, Lista Civica;
- 1975-1980, Antonio Zeni, Lista Civica;
- 1980-1991, Evaristo Venturini, Lista civica;
- 1991-1995, Giorgio Venturini, Lista Civica (primo sindaco ad elezione diretta)
- 1995-1999, Giorgio Venturini, Lista Civica
- 1999-2000, Zaira Romano, commissario prefettizio;
- 2000-2005, Ermenegildo Venturini, Lista Civica.
- 2005-2010, Ermenegildo Venturini, Lista Civica
- 2010-, Federico Venturini, Lista Civica
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Note
- ^ L'etimologia è sostenuta da Bartolomeo Venturini in "La leggenda del monte Tombea", conservata presso l'Archivio dell'Accademia degli Agiati di Rovereto, che ipotizza quindi un'origine come villaggio dei Cenomani.
- ^ Vito Zeni, La valle di Vestino - Appunti di storia locale, Fondazione Civiltà Bresciana 1993.
- ^ Alberto Pattini, La liberazione del popolo della Valli di Non e di Sole contro Napoleone nel 1796-1797, ed. Temi, 1997.
- ^ A sostegno della richiesta si considerano la prima bozza dello Statuto provinciale del Trentino, del 1945, nella quale nei confini della costituenda "regione Tridentina" sarebbero stati ricompresi anche i comuni di Magasa e di Valvestino. I due comuni sono inoltre sottoposti alla giurisdizione trentina per il catasto e per i procedimenti giudiziari.
- ^ "Via libera al referendum", articolo del Corriere della Sera del 14 giugno 2008; Bruno Festa, Passaggio al Trentino? Via libera al referendum, articolo del quotidiano "Bresciaoggi" del 14 giugno 2008; Magda Biglia, Provincia di Brescia addio: due comuni al referendum per tornare sotto Trento e "La fuga in massa frenata dalla Regione", articoli del quotidiano "Il Resto del Carlino" del 14 giugno 2008; decreto del Presidente della Repubblica.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Articolo del Corriere della Sera del 28 settembre 1994
- ^ John Ball, The Alpine guide, 1866, pagina 485. John Ball sostò a Magasa poco prima del 1866 proveniente da Storo, Valle Lorina e diretto a Gargnano. Descrisse dettagliatamente questo percorso di importanza floristica nella sua celebre Guida Alpina.
Bibliografia
- Bruno Festa, Boschi, fienili e malghe - Magasa tra il XVI e il XX secolo, Grafo edizioni, Brescia 1998;
- Nicola Gallinaro ed Elio Della Ferrera, Terra tra due laghi, Consorzio Forestale della Valvestino, Sondrio 2004;
- Grazia Maccarinelli, Voci di Valvestino - Le donne raccontano..., Biblioteche Comunali di Magasa e Valvestino, Arco 2003;
- Gianpaolo Zeni, "En Merica!" - L'emigrazione della gente di Magasa e Val Vestino in America, Comune e Biblioteca di Magasa, Bagnolo Mella 2005;
- Gianpaolo Zeni, La guerra delle Sette Settimane. La campagna garibaldina del 1866 sul fronte di Magasa e Val Vestino, Comune e Biblioteca di Magasa, Bagnolo Mella 2006;
- Vito Zeni, La valle di Vestino - Appunti di storia locale, Fondazione Civiltà Bresciana 1993.
- Gianpaolo Zeni, Al servizio dei Lodron. La storia di sei secoli di intensi rapporti tra le comunità di Magasa e Val Vestino e la nobile famiglia dei Conti di Lodrone, Comune e Biblioteca di Magasa, Bagnolo Mella 2007.
- Vito Zeni, "Miti e leggende di Magasa e della Valle di Vestino", Biblioteca Comunale di Magasa e Valvestino, Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia, luglio 1996.
- Vito Zeni, Le confraternite della Valle di Vestino e il Sacro Triduo di Magasa, Pro Manuscripto, Magasa 1987.
- Paolo Guerrini, Le origini dei Sacri Tridui, in "Brixia Sacra", anno X, 1919.
- G. Lonati, L'opera benefica del Conte Sebastiano Paride di Lodrone nella Riviera di Salò, Tipografia Apollonio, Brescia 1933.
- Claudio Fossati, Peregrinazioni estive -Valle di Vestino-, in "La Sentinella Bresciana", Brescia 1894.
- Pietro Spinazzi, Ai miei amici, Genova 1867.
- C. Festi, Genealogia e cenni storici, cronologici e critici della nobil Casa di Lodrone nel Trentino, Bari 1893.
- I bresciani di Magasa vogliono Trento, articolo del giornale "L'Adige", 16 settembre 2007.
- Vento di "secessione" sull'Alto Garda, articolo del "Giornale di Brescia", 4 settembre 2007.
- Brescia, addio per sempre. Torniamo sotto Trento, articolo del giornale "Il Giorno", 30 settembre 2007.
- Noi con il Trentino. Via al referendum, articolo del "BresciaOggi", 30 settembre 2007.
- Tarcisio Grandi, Prima Magasa e Pedemonte, articolo di "L'Adige", 27 ottobre 2007.
- Franco Panizza, I veneti stiano a casa loro. Prendiamo solo la Valvestino, articolo di "L'Adige", 1º novembre 2007.
- Torniamo in Trentino. Sorto un comitato per il referendum in Valvestino, articolo del "Giornale di Brescia", 1º novembre 2007.
- Bruno Festa, Un comitato per ritornare in Trentino, articolo di "BresciaOggi, 2 novembre 2007.
- Bruno Festa, Valvestino, uniti per il referendum. IL CASO. Ieri in Consiglio comunale il «sì» unanime alla consultazione. Manca ormai soltanto la data del voto per l’annessione del Comune al Trentino, articolo di "BresciaOggi", 3 febbraio 2008.
- Silvia Ghilardi, Valvestino dirotta sul Trentino, il Consiglio dice sì al referendum, articolo del quotidiano "Il Brescia", 5 febbraio 2008, pag. 20.
- "Fistarol attacca sulla "annessione" dei ladini", articolo del Gazzettino, 27 gennaio 2008.
- Guardini Laura, Da Brescia al Trentino. Via libera al referendum, articolo del Corriere della Sera, 14 giugno 2008.
- Cesare Battisti, I carbonari di Val Vestino, in "Scritti politici e sociali", La Nuova Italia, 1966, pag. 397.
- Cesare Battisti, Il Trentino, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1910.
Voci correlate
- Museo etnografico della Valvestino
- Val Vestino
- Valvestino
- Cadria
- 2° Reggimento Volontari Italiani
- Lodron
- Monte Tombea
- Tombea (formaggio)
- Lago di Valvestino
- Toscolano (torrente)
- Contea di Lodrone
- Operazioni in Valvestino (1866)
- Operazioni militari della Repubblica di Venezia in Valvestino (1510-1517)
- Operazioni in Valvestino (1521)
- Operazioni militari in Valvestino del Sacro Romano Impero Germanico nel 1528