Guinea

stato dell'Africa Occidentale
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La Repubblica di Guinea (République de Guinée), nota anche informalmente come Guinea Conakry,[1] è uno Stato dell'Africa Occidentale. Confina con Guinea-Bissau e Senegal a nord, Mali a nord e nord-est, Costa d'Avorio a sud-est, Liberia a sud, e Sierra Leone ad ovest. Il suo territorio racchiude la sorgente dei fiumi Niger, Senegal, e Gambia.

Guinea
"Travail, Justice, Solidarité"(francese)
"Lavoro, Giustizia, Solidarietà"
Guinea - Localizzazione
Guinea - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica di Guinea
Nome ufficialeRépublique de Guinée
Lingue ufficialifrancese
CapitaleConakry
Politica
Forma di governoGiunta militare
Capo di StatoSékouba Konaté ad interim
Capo di GovernoJean-Marie Doré
IndipendenzaDalla Francia, 2 ottobre 1958
Ingresso nell'ONU8 ottobre, 1962
Superficie
Totale245.857 km² (75º)
% delle acquetrascurabile
Popolazione
Totale7.466.200 ab. ( ) (83º)
Densità30,4 ab./km²
Nome degli abitantiguineani
Geografia
ContinenteAfrica
Fuso orarioUTC +0
Economia
ValutaFranco guineano
PIL (nominale)18,879 milioni di $ (2005) (111º)
PIL pro capite (nominale)2,035 $ (2005) (143º)
ISU (2005)0,456 (basso) (160º)
Varie
Codici ISO 3166GN, GIN, 324
TLD.gn
Prefisso tel.+224
Sigla autom.xx
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleLiberté
Guinea - Mappa
Guinea - Mappa

Dominato da vari regni africani, il paese divenne uno dei punti nevralgici della tratta degli schiavi, che lo spopolò. Divenuta colonia francese nel 1890, la Guinea ha raggiunto l'indipendenza per consultazione referendaria nel 1958; da allora fino al 1984 è stato retto dittatorialmente da Ahmed Sékou Tourè. Dopo questi la situazione politica si è fatta fosca: dal 1984 il regime non-democratico è proseguito con la presidenza di Lansana Contè, terminata il 23 dicembre 2008 con la morte del capo di stato dopo una grave malattia. La mattina del 23 dicembre l'esercito guineiano attua un colpo di stato militare sospendendo ogni attività politica e sindacale e sciogliendo l'Assemblea Nazionale. Dotata di notevoli risorse minerarie, la Guinea affida al loro sfruttamento lo sviluppo della propria economia, che conta non solo sull'attività mineraria ma anche su quella agricola.

Nome

Il nome Guinea (geograficamente assegnato a gran parte della costa occidentale dell'Africa, a sud del Deserto del Sahara e a nord del Golfo di Guinea) è di origine berbera ed è traducibile in "terra dei neri".

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Guinea.

Epoca precoloniale

L'odierna Guinea prima di essere colonizzata fu parte di diversi imperi africani, il primo di questi fu l'Impero del Ghana, che conquistò questo territorio nel 900. Seguì il regno dei Soussou nei secoli dodicesimo e tredicesimo. Ancora dopo l'Impero del Mali prese il controllo della regione dopo la battaglia di Kirina nel 1235, ma aspri conflitti interni portarono alla sua dissoluzione nel 1610 circa. Subentrò l'Impero Songhai, uno stato molto più forte e solido dei precedenti, ma destinato anch'esso al declino a causa di scontri interni. Seguì un periodo di generale confusione, l'Impero Shongai aveva lasciato un grande vuoto.

Il XVIII secolo fu molto importante per la Guinea, perché segnò l'inizio della diffusione dell'Islam e l'arrivo, nella regione del Futa Gialòn, dei Fula, gruppo etnico che è attualmente il più diffuso del paese. Quando i portoghesi arrivarono, trovarono il territorio diviso in varie signorie vassalle dei regni sudanesi.

Epoca coloniale

I portoghesi furono i primi a giungere in Guinea, avviando contatti con gli indigeni fin dal XV secolo. In seguito la Guinea fu al centro della tratta degli schiavi, che causò una drastica riduzione della sua popolazione. Per fermare il commercio di schiavi la Francia decise di stipulare patti con i capi locali. Nel 1890 la Guinea divenne una colonia francese e proprio i francesi fondarono la capitale, Conakry, sull'isola Tombo. In realtà i francesi erano penetrati nel territorio già in precedenza, ottenendo nel 1880 il protettorato sulla regione del Futa Gialòn. Nel 1895 la Guinea fu incorporata nell'Africa occidentale francese.

In seguito al referendum promosso da Charles De Gaulle, la Guinea votò per la sua piena indipendenza il 28 settembre 1958. Il paese divenne ufficialmente indipendente il 2 ottobre dello stesso anno: il periodo coloniale si era quindi concluso.

Indipendenza

Periodo Tourè (1958-1984)

Primo Capo di Stato fu Ahmed Sékou Tourè, leader del Partito Democratico della Guinea, che alle elezioni territoriali del 1957 aveva ottenuto 56 seggi su 60. Orientato su politiche socialiste, il paese riuscì comunque a ricevere un notevole flusso di capitale dai paesi capitalisti. Sotto Tourè la Guinea ebbe un sistema politico chiuso e monopartitico, sordo a questioni come diritti umani e libertà d'espressione: entrambe le cose vennero ripetutamente e abitualmente calpestate. Tourè fu un presidente tanto forte da essere considerato un dittatore[2]; estese il suo controllo anche ai media[3].

 
Ahmed Sékou Tourè.

L'economia fu condotta verso un controllo statale pressoché completo, attuato con nazionalizzazioni di massa. L'opposizione politica ricevette una durissima repressione e le riforme economiche di quegli non portarono a progressi economici particolari. Tourè, sostenuto per il suo nazionalismo etnico, si scontrò per la sua politica repressiva con la sua stessa etnia, i Malinkè. Ossessionato da possibili complotti alle sue spalle, Tourè, divenuto un vero e proprio dittatore, fece imprigionare gli oppositori presunti o effettivi in veri e propri gulag. Questa situazione portò molti cittadini ad emigrare verso i paesi vicini.

Presidenza Contè

Tourè morì il 26 marzo 1984. Fu sostituito momentaneamente dal Primo Ministro Louis Lansana Beavogui, rovesciato il 3 aprile da una giunta militare guidata da Lansana Contè e Diarra Traorè. I due divennero rispettivamente presidente e primo ministro. Contè denunciò subito gli abusi di Tourè e il suo scarso rispetto dei diritti umani, liberando 250 prigionieri politici e invitando 200.000 emigrati a tornare nel paese. Inoltre si adoperò per cancellare molte delle misure politiche ed economiche introdotte dal dittatore, ma la povertà non diminuì esponenzialmente e non si avvertirono segni forti di un ritorno alla democrazia. Nel 1985 Traorè tentò di rovesciarlo con un colpo di stato, ma questa azione fallì e Traorè stesso venne giustiziato. Nel 1992 Contè annunciò il ritorno del potere nelle mai dei civili con delle elezioni presidenziali nel 1993 e delle elezioni parlamentari nel 1995, nelle quali la formazione del presidente, il Partito dell'unità e del progresso, conquistò 71 seggi su 114.

Nonostante questi apparenti esercizi di democrazia, il controllo di Contè sul paese si fece sempre più saldo e andò consolidandosi negli anni. Parallelamente le proteste si intensificarono, culminando nell'assalto al palazzo presidenziale nel febbraio del 1996: vista l'emergenza Contè fu costretto a prendere il controllo dell'esercito e a dare un segnale di democratizzazione, nominando dopo tanto tempo un primo ministro, Sydia Tourè, che rappresentasse una divisione del potere. La situazione interna non parve cambiare e la riconferma del presidente nel 1998 rese il clima interno ancora più pericoloso. Nel settembre 2001 fu arrestato il principale membro dell'opposizione, Alpha Condè. Condè, catturato e processato, fu condannato a cinque anni di reclusione ma dopo non molto rilasciato, anche se trascorse un periodo di esilio in Francia. Intanto il presidente promosse sempre nel 2001 un referendum, per allungare il termine del mandato presidenziale: il referendum fu vinto con il 98,4% dei votanti a favore. Venne confermato per la terza volta nel 2003 con il 95,3% dei voti. Nel gennaio 2005 è sfuggito ad un probabile attentato alla sua vita, durante una sua rara apparizione pubblica a Conakry. Nel frattempo la corruzione ha raggiunto livelli altissimi, e la situazione economica non mostra grandi miglioramenti.

Nel gennaio 2007 è cominciato un periodo di protesta generale a livello nazionale, che ha portato migliaia di guineani in piazza a protestare contro il presidente e il suo ormai lunghissimo mandato. Le proteste si sono fermate il 27 gennaio, dopo forti scontri tra manifestanti e polizia, che hanno causato circa 90 morti e 300 feriti[4]. Sull'orlo d una guerra civile e in crisi politica, la Guinea vede ormai sempre più prossima la possibilità di un radicale cambiamento politico. Il contestato presidente Lansana Conté ha nominato nel febbraio 2007 come nuovo primo ministro Eugene Camara, suo stretto collaboratore. Tale decisione è stata avversata duramente dall'opposizione. Il 1 marzo 2007 è diventato primo ministro Lansana Kouyatè, molto più gradito del predecessore: la sua nomina è stata approvata dagli oppositori del presidente[5].

Le proteste terminarono proprio grazie alla nomina di Kouyatè, poiché come imprescindibile condizione per la fine delle contestazioni vi era la scelta di un primo ministro che venisse approvato dalla popolazione[6]. Nonostante questo, Contè stesso ha detto che la nomina di Kouyatè non è derivata da pressioni ed ha affermato di esser soddisfatto dell'operato del primo ministro[7]. Come accennato prima, si temette la guerra civile: Stati Uniti e Unione Europea espressero la loro preoccupazione per i fatti di quei giorni e l'Unità di Crisi Internazionale ha chiarito che un eventuale conflitto civile guineano avrebbe compromesso la stabilità dei paesi confinanti[8]: proprio a riguardo di questo Lansana Contè ha incontrato il 20 febbraio il presidente della Liberia Ellen Johnson-Sirleaf e il presidente del Sierra Leone Ahmad Tejan Kabbah[9].

Il 23 dicembre 2008, a 74 anni, Conté è morto al termine di una grave malattia.

La mattina del 23 dicembre l'esercito guineiano attua un colpo di stato militare sospendendo ogni attività politica e sindacale e sciogliendo l'Assemblea Nazionale e sospendendo la costituzione.

Il 24 dicembre il Capitano Moussa Dadis Camara, in precedenza responsabile dei carburanti per le forze armate, si è posto alla guida dello Stato dell'Africa occidentale, annunciando le elezioni per il 2010.

Geografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Guinea.

Morfologia

La Guinea si estende su un'area di 245.857 chilometri quadrati, poco più grande di quella del Regno Unito. Il paese si trova nella regione dell'Africa occidentale, poco più a sud della fascia del Sahel. Confina con la Guinea Bissau per 386 km, il Mali per 858 km e il Senegal per 330 km a nord, Mali e Costa d'Avorio per 610 km a est, e Sierra Leone per 652 km e Liberia per 563 km a sud; affaccia a ovest sul golfo di Guinea. Geograficamente ricca di diversità, la Guinea risulta molto varia sotto il profilo geografico.

Il paese è diviso in quattro regioni principali: la Bassa Guinea, una stretta striscia costiera; la Guinea Centrale, una regione interna pastorale, caratterizzata da forti escursioni termiche; l'Alta Guinea si trova a nord, copre anche alcune aree di Sierra leone, Costa d'Avorio e Liberia e l'ambiente è quello della savana; e la Guinea delle foreste, che è appunto una zona con un grande patrimonio forestale e nella quale abbondano le piogge: anche per questo è la parte più popolata del paese e ha addirittura problemi di sovrappopolamento. In questa regione ripararono molti rifugiati scappati in seguito alle guerre civili in Sierra Leone, Liberia e Costa d'Avorio. Nella Guinea centrale vi è la regione del Futa Gialòn, abitata più che altro dall'etnia Fula. Tale regione, ricca di acque e situata ad un'altitudine di circa 900 metri, è la più importante del paese.

Idrografia

Il paese ha 320 km di coste, presso le quali sono molto diffuse le mangrovie. Le acque interne non mancano: ben ventidue fiumi della regione africana occidentale nascono in Guinea, e tra questi i fiumi Niger, Senegal e Gambia. Le montagne sono concentrate soprattutto nell'interno, il punto più elevato del paese è il Monte Nimba, alto 1.752 metri.

Clima

La Guinea, poco a nord dell'equatore, ha ovviamente un clima tropicale nelle zone costiere e anche in buona parte di quelle interne. La stagione delle piogge dura da aprile a novembre, e presenta temperature abbastanza alte ed elevata umidità. Al contrario, da novembre a marzo si ha una stagione secca, dannosa per lo sviluppo della vegetazione. Nonostante questo, piove in media 11 mesi su 12; all'estremo nord-est la stagione secca ha però una durata superiore: le zone settentrionali, essendo vicine alla fascia del Sahel, sono minacciate dalla siccità. Ma oltre questa, diversi sono i problemi ambientali: soprattutto nelle vicinanze della regione del Sahel avanza la desertificazione, e anche la deforestazione grava sul territorio. Infine, il suolo è danneggiato da inquinamento ed erosione.

Notevoli le risorse del sottosuolo: anzitutto bauxite, ma anche ferro e diamanti.

Popolazione

Demografia

 
Conakry.

La popolazione guineana conta 9.947.814 abitanti (luglio 2007). Il tasso annuo di crescita demografica è stato del 2.62% nel 2007, con un tasso di natalità del 41% e di mortalità del 15%. La mortalità infantile è altissima, miete 90 vittime ogni 1.000 nati vivi. Questo dato è in lento miglioramento, ma riflette una situazione sanitaria veramente critica. Breve l'aspettativa di vita: 50 anni per le donne e 48 per gli uomini.

La popolazione è in continua crescita ed è in gran parte rurale: a parte Conakry le città non sono molto abitate. La densità è di 38 abitanti per chilometro quadrato, bassa ma irregolare: gli abitanti del paese si concentrano specialmente nella regione delle foreste, dove sono affluiti molti rifugiati dalla Sierra Leone, dalla Costa d'Avorio e dalla Liberia durante le guerre civili in questi paesi. E sono proprio i rifugiati a variare ulteriormente la composizione etnica, linguistica e religiosa della Guinea. L'istruzione deve fare molti passi avanti: al 2005 l'analfabetismo tocca il 59% dei guineani. La situazione sanitaria sembra però migliorata dall'Iniziativa di Bamako, nel 1987, che ha portato un miglioramento dei principali indicatori sanitari[10]. Ma un grave problema è rappresentato dall'Aids, alla cui diffusione concorre anche la poligamia[11].

Etnie

Nella Guinea la popolazione comprende 24 gruppi etnici. I più diffusi sono i Fula, che formano il 40% della popolazione e abitano soprattutto nella regione montuosa del Futa Gialòn. Il secondo gruppo è quello dei Mandinka, noto anche come Mandinko: costituiscono il 30% degli abitanti del territorio.

 
Donne di etnia Fula.

Abitano soprattutto nella parte centro-orientale, nelle regioni di Kankan e Faranah. I terzi per numero di individui sono i Soussou, la cui lingua è il Susu, formano il 20% della popolazione. Sono concentrati quasi tutti a Conakry e nella regione di Kindia. Altri gruppi si spartiscono il restante 10%.

Lingue

La lingua ufficiale è il francese, ma sono largamente diffuse le lingue locali, appartenenti alle diverse etnie che abitano il territorio: Fula, Maninka, Susu e Wolof sono gli idiomi locali tra i più parlati. Modesta la diffusione dell'arabo, però Favorita dal forte seguito che l'Islam ha in Guinea. Il Susu, parlato a Conakry e nelle zone costiere, non è una lingua franca ma la sua diffusione è comunque notevole tra la popolazione.

Religione

La composizione religiosa della popolazione guineana è la seguente:

  • Musulmani 85%
  • Cristiani 10%
  • Credenze tradizionali 5%

In seguito alla colonizzazione e alla diffusione dell'Islam, i culti tradizionali africani hanno subito un ridimensionamento molto deciso, ma sono comunque ancora praticati da una percentuale consistente degli abitanti. La componente cristiana è divisa tra varie confessioni, ma in maggioranza si tratta di cattolici romani.

Ordinamento dello stato

Suddivisione amministrativa e principali città

 
Regioni della Guinea.

La Guinea è amministrativamente organizzata in 7 regioni, che a loro volta si dividono in 32 prefetture. La capitale Conakry gode dello status di regione ed è una zona speciale, che ha una propria prefettura. Le regioni della Guinea, più la capitale, sono qui elencate:

Prefetture

Prendono il nome dal capoluogo:

Beyla (Beyla) sup. km². 17.452 popol. 161.347 densità 9 Cap. ab. 12.100

Boffa (Boffa) sup. km². 5.003 popol. 141.719 densità 28 Cap. ab. 2.000

Boké (Boké) sup. km². 10.053 popol. 225.207 densità 22 Cap. ab. 12.000

Coyah (Coyah) sup. km². 5.576 popol. 134.190 densità 24 Cap. ab. 1.400

Dabola (Dabola) sup. km². 6.000 popol. 97.986 densità 16 Cap. ab. 11.200

Dalaba (Dalaba) sup. km². 5.750 popol. 132.802 densità 23 Cap. ab. 11.000

Dinguiraye (Dinguiraye) sup. km². 11.000 popol. 133.502 densità 12 Cap. ab. 5.200

Faranah (Faranah) sup. km². 12.397 popol. 142.923 densità 12 Cap. ab. 8.000

Forécariah (Forécariah) sup. km². 4.265 popol. 116.464 densità 27 Cap. ab. 10.600

Fria (Fria) sup. km². 2.175 popol. 70.413 densità 32 Cap. ab. 8.000

Gaoual (Gaoual) sup. km². 11.503 popol. 135.657 densità 12 Cap. ab. 6.400

Guéckédou (Guéckédou) sup. km². 4.157 popol. 204.757 densità 49 Cap. ab. 2.800

Kankan (Kankan) sup. km². 11.564 popol. 229.861 densità 49 Cap. ab. 161.341

Kérouané (Kérouané) sup. km². 468 popol. 106.872 densità 228 Cap. ab. 6.200

Kindia (Kindia) sup. km². 8.828 popol. 216.052 densità 24 Cap. ab. 187.607

Kissidougou (Kissidougou) sup. km². 8.872 popol. 183.236 densità 21 Cap. ab. 30.724

Koubia (Koubia) sup. km². 1.476 popol. 98.053 densità 66 Cap. ab. 8.500

Koundara (Koundara) sup. km². 5.500 popol. 94.216 densità 17 Cap. ab. 12.000

Kouroussa (Kouroussa) sup. km². 16.405 popol. 136.926 densità 8 Cap. ab. 12.200

Labé (Labé) sup. km². 3.991 popol. 253.214 densità 63 Cap. ab. 249.515

Lélouma (Lélouma) sup. km². 2.149 popol. 138.467 densità 64

Lola (Lola) sup. km². 4.219 popol. 106.654 densità 25 Cap. ab. 1.700

Macenta (Macenta) sup. km². 8.710 popol. 193.109 densità 22 Cap. ab. 28.100

Mali (Mali) sup. km². 8.800 popol. 210.889 densità 24 Cap. ab. 4.700

Marnou (Marnou) sup. km². 6.159 popol. 190.525 densità 31 Cap. ab. 35.700

Mandiana (Mandiana) sup. km². 15.456 popol. 136.317 densità 9 cap. ab. 9.100

Nzérékoré (Nzérékoré) sup. km². 3.781 popol. 216.355 densità 57 Cap. ab. 182.772

Pita (Pita) sup. km². 4.000 popol. 227.912 densità 57 Cap. ab. 17.200

Siguiri (Siguiri) sup. km². 23.377 popol. 209.164 densità 9 Cap. ab. 37.400

Télimélé (Télimélé) sup. km². 8.080 popol. 243.256 densità 30 Cap. ab. 26.000

Tougué (Tougué) sup. km². 6.200 popol. 113.272 densità 18 Cap. ab. 21.900

Yornou (Yornou) sup. km². 2.183 popol. 74.417 densità 34 cap. ab. 3.100

Circa tre quarti dei guineani abita in zone rurali, le città sono in genere poco abitate. La capitale Conakry, con una popolazione di circa 2 milioni di abitanti[12], costituisce un'eccezione. Altre notabili città sono Kankan, Labè e Kindia. Conakry ospita il Museo Nazionale di Guinea e ha un certo numero di attrattive che la rendono la più grande città del paese. Gli altri centri spesso si sviluppano intorno ad attività economiche di punta, come quella estrattiva. Nzérékoré, a sud, è la più importante città della parte forestale della Guinea, e nel 1996 aveva più di 100.000 abitanti.

Città principali

Istituzioni

La Guinea è una repubblica presidenziale. Attualmente, il Capo di Stato è Lansana Contè, in carica dal 1984, e il Capo di Governo Lansana Kouyatè, dall'1 marzo 2007. Il presidente ricopre anche il ruolo di capo delle forze armate. Il potere esecutivo è in mano al presidente e ai membri del suo gabinetto, nominato da lui in persona. mentre l'Assemblea Nazionale detiene il potere legislativo. L'Assemblea Nazionale ha 114 membri eletti ogni quattro anni. La formazione politica governativa, il Partito dell'unità e del progresso, è quella dominante. Esistono partiti d'opposizione, ma non hanno serie possibilità di andare al governo.

Forze armate

Le spese militari assorbono l'1,7% del PIL nel 2007, meno rispetto al 2,9% dell'anno precedente. Dal 1997 il presidente Contè si occupa in prima persona delle forze armate, che si trovano sotto il controllo del Ministero della Difesa. Questa decisione gli parve opportuna dopo che nel febbraio del 1996 una massa di suoi contestatori aveva assaltato il palazzo presidenziale: una gestione diretta delle forze armate gli avrebbe permesso di dare maggiore stabilità al suo governo.

Le forze armate della Guinea si dividono in quattro branche:

  • Esercito, che conta 10.000 membri ed è la branca più grande
  • Marina, conta 900 membri
  • Aeronautica, di non più di 700 memrbi
  • Gendarmeria, con funzioni riguardanti la sicurezza interna.

Politica

Politica interna

Sotto la presidenza di Tourè, che si potrebbe definire una dittatura, il partito dominante fu ovviamente quello del presidente, il Partito democratico della Guinea. In questo periodo, fatto di abusi e violazioni dei diritti umani, molte furono le restrizioni per i mezzi di informazione e particolarmente chiusi risultarono i sistemi economico e politico: nel primo lo stato fu messo al centro di ogni attività, il secondo fu caratterizzato da un rigido monopartitismo. Il regime si dimostrò abbastanza debole nel mantenere il controllo del potere; morto Tourè, il panorama politico mutò radicalmente. Quello stesso anno, il 1984, con un colpo di stato Lansana Contè prese la guida del paese insieme a Diarra Traorè, suo aiutante nel golpe. Contè deplorò le violenze e le scorrettezze del suo predecessore, promettendo una nuova costituzione e la formazione di un sistema politico democratico e liberale, oltre che aperto a chiunque.

Ma la situazione interna non parve cambiare: la costituzione non fu sostituita e il monopartitismo restò, ma questa volta con il partito di Contè, Partito dell'unità e del progresso. Nel 1985 Traorè tentò di rovesciarlo, il tentativo fallì ma espresse apertamente il malcontento popolare, sempre crescente. Sebbene non ci fosse il terribile scenario di Tourè e venissero anzi registrati seri miglioramenti per i diritti umani, non si parlò di democrazia se on nei primi anni novanta, quando furono finalmente concesse delle elezioni. Queste ultime non furono altro che plebisciti per Contè, spesso contestati o boicottati dall'opposizione. Nel 1989 venne finalmente data una nuova costituzione al paese, che aprì al multipartitismo e segnò la fine, una volta per tutte, del regime. Ma ciò è relativo: da una parte i partiti di opposizione esistono e sono permessi, ma dall'altro Contè è ancora presidente e non si nutre alcuna speranza per un passaggio di poteri, se non ad un suo fidato. Questo è avvalorato dal fatto che il presidente ha affermato di essere sopra tutti[7].

Nonostante questo il potere dello stesso Contè è instabile: nel 1996 l'assalto di una folla di rivoltosi ala palazzo presidenziale lo ha costretto a mettersi a capo dell'apparato militare, attività che svolge ancora, segno di una continua attesa di altre rivolte: che si sono verificate. La mobilitazione generale del gennaio 2007 ha messo in seria crisi non solo il sistema politico interno, ma anche e soprattutto la stabilità dell'intera regione.

Politica estera

Le politiche socialiste di Tourè lo avvicinarono al modello sovietico prima, a quello cinese poi. Nonostante la nazionalizzazione generale dell'economia la Guinea riuscì però ad attirare investimenti, e quindi flussi di capitali, dai paesi capitalisti, con i quali i rapporti non furono mai apertamente ostili. Dopo la presa di potere di Contè l'apertura ai paesi occidentali è stata molto più netta: Tourè aveva avuto con essi delle relazioni sempre ambigue ed altalenanti. Nel 1975 furono ristabilite normali relazioni diplomatiche con l'ex madrepatria francese e con la Germania.

Molto più complicate sono state nel tempo le relazioni della Guinea con i paesi vicini. Tourè nei primi anni sessanta inaugurò una politica di collaborazione con i paesi africani, ma quest'opera fu vanificata dalle tensioni avute con il Ghana nel 1966: quell'anno un colpo di stato rovesciò il presidente Nkrumah, che trovò rifugio in Guinea. Proprio questo causò tra i due paesi non poche tensioni. La Guinea entrò in uno stato di isolamento a livello regionale, al quale il dittatore tentò di porre rimedio inserendo il paese nell'Organizzazione per la valorizzazione del Senegal. La Guinea ha continuato i suoi programmi di cooperazione regionale, costituendo con Ghana e Mali l'Unione degli Stati Africani e aderì alla Carta dell'organizzazione dell'unità africana. Nel 1978 furono riallacciati normali rapporti con Senegal e Costa d'Avorio. Dal 1990 il paese ha offerto asilo a circa 700.000 rifugiati scappati dalla Liberia, dalla Sierra Leone e dalla Guinea Bissau, in fuga dalle guerre civili di questi paesi.

La Guinea fa parte dell'ONU, dell'Unione Africana ed è associata all'Unione Europea.

Economia

Le condizioni economiche della Guinea sono molto precarie: nel 2006 il 47% dei guineani viveva sotto la soglia di povertà. Il paese fa parte della lista dei Paesi Meno Sviluppati, stilata dalle Nazioni Unite. L'Indice di Sviluppo Umano, pari a 0,456, è uno dei più bassi del mondo ma ha fatto registrare un discreto incremento. Per il suo sviluppo economico il paese cerca di contare sulle proprie riserve di bauxite e tenta di migliorare l'agricoltura: le grandi potenzialità per migliorare il settore agricolo sono date da condizioni geografiche favorevoli, ma un ostacolo serio è rappresentato dalle infrastrutture generalmente carenti. L'inflazione ha raggiunto il 29% ed è in fase di aumento: nel 2003 era appena del 6%; non si hanno dati certi riguardo la disoccupazione.

L'economia guineana è stata caratterizzata negli ultimi anni da tassi di crescita ridotti: nel 2005 e nel 2006 ilPIL è cresciuto rispettivamente dell'1% e del 2%, ma le previsioni per il 2007 sono del 3,7%, segnando così un lieve rialzo. Il debito estero risulta abbastanza oneroso, ma dal 2006 è cominciato un piano di risanamento che ha portato in quello stesso anno ad una sua diminuzione. Dagli anni novanta il governo ha deciso di ridurre il peso dello stato sull'economia, prima quasi interamente statalizzata, specialmente per le attività commerciali; molte le misure per incrementare gli investimenti esteri, attratti soprattutto per la porzione mineraria dell'economia. Tuttavia questi sforzi sono stati a volte resi vani da corruzione ed inefficienza, nati anche da una situazione sociale poco incoraggiante: sia il sistema sanitario che quello della pubblica istruzione si dimostrano spesso carenti. E proprio questo è segno di una maturità economica che non è mai arrivata nel settore dei servizi.

 
Palazzo del Popolo, Conakry.

L'agricoltura impiega oltre il 70% della popolazione attiva e contribuisce alla formazione di un quarto del prodotto interno lordo. I porgrami di sviluppo del governo agiscono soprattutto in questo apparato economico, ancora oggi basilare per la crescita dell'economia. La superficie coltivata è molto limitata, corrisponde [[solo al 3% di quella totale. Le colture più importanti sono quelle alimentari:riso, mais, sorgo]], manioca, patate e altro, la maggiore produzione è quella di riso. Altre coltivazioni sono riservate alle esportazioni, come caffè, ananas, agrumi, arachidi e palme da olio. Ma il settore primario si basa anche sull'allevamento, praticato in massima parte nella Guinea centrale, regione pastorale interno. Il patrimonio zootecnico è costituito soprattutto da ovini, caprini e volatili. La pesca, finalizzata ovviamente alla vivacizzazione del commercio, è in via di sviluppo, anche se la strada da fare per sensibili miglioramenti è ancora lunga. Godendo di un notevole patrimonio forestale, sono disponibili considerevoli risorse di legname, utilizzato perlopiù come combustibile.

 
Lavoro nei campi praticato con metodi tradizionali.

Il settore secondario racimola pochi addetti ma contribuisce per il 38,2% alla formazione del PIL. La produzione industriale è in lenta crescita. Lo sviluppo di questo settore è molto mediocre, perché soffre della mancanza di manodopera adeguatamente qualificata, molte aziende sono gestite da capitali stranieri misti. Gli stabilimenti presenti nel paese sono dediti alla lavorazione dei prodotti agricoli e del legname. Il sottosuolo dispone di buone risorse, specialmente bauxite, ferro, diamanti, uranio, oro, petrolio e carbone sono totalmente assenti. La Guinea è il secondo produttore mondiale di bauxite, dopo l'Australia: i più importanti giacimenti si trovano a Bokè e Kindia. ma anche l'estrazione del ferro è ben sviluppata, nella penisola di Kaloum, nella regione di Bokè, è presente un giacimento che è tra i più grandi del pianeta. Nonostante queste potenzialità, l'arretratezza economica impedisce di poterle sfruttare appieno; dopo l'agricoltura, proprio l'industria, più nello specifico quella estrattiva, è stata al centro di grandi sforzi per lo sviluppo. Visti i molti fiumi interni, la Guinea sfrutta il proprio potenziale idroelettrico per quanto riguarda l'energia.

Il terziario è irrilevante per numero di individui impiegati e per importanza economica, ma in realtà forma oltre il 36% della ricchezza nazionale; nel terziario, come spesso accade nei paesi in via di sviluppo, la mancanza di addetti è compensata da una produttività maggiore che in settori che assorbono una parte maggiore di popolazione attiva. Bauxite e diamanti dominano le esportazioni, che consistono anche nei prodotti agricoli da esportazione già citati (caffè, arachidi etc.); le importazioni consistono in beni strumentali, alimentari e materie prime. Dopo anni di lieve passivo, attualmente la bilancia commerciale è in leggero attivo.

La valuta è il franco guineano.

Trasporti

  Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti in Guinea.

La rete di trasporti è insufficiente. Metropolitane e servizio tranviario sono assenti, ma in compenso la Guinea dispone di 1.086 km di ferrovie, non tutte connesse fra loro. La rete locale si collega con quelle di Liberia, Senegal e Costa d'Avorio. La linea di collegamento con la Liberia ha un cambio di scartamento di 1.000 mm, ma ne è stato proposto uno di 1.435 mm[13]. Treni e ferrovie possono avere uno sviluppo maggiore grazie all'esigenza di trasporti per attività economiche come quella mineraria; la rete che collegava Conakry a Bamako (capitale del Mali) è stata abbandonata. Al 2006, i trasporti interni avvengono soprattutto per automobile. La rete stradale è di 30.500 km, dei quali solo poco più di 5.000 asfaltati. Il trasporto aereo non è interno ma solo internazionale; nella Guinea ci sono 15 aeroporti, Conakry possiede un aeroporto internazionale, a Gbessia. Le idrovie sono composte da 1.295 km di acque navigabili, i porti principali sono Conakry e Kamsar.

Ambiente

Arte

Come molti paesi dell'Africa occidentale, la Guinea ha tradizioni molto ricche in molti ambiti culturali, come letteratura.

Letteratura

Le notevoli influenze arabe non hanno impedito all'etnia Fula, la maggiore del paese, di sviluppare una propria tradizione poetica, che si può dire molto ricca: temi principali, la morale e la religione; l'etnia Mandingo si distingue per i suoi cantastorie, che raccontano le vicende guineane in forma leggendaria. Il primo scrittore guineano è stato uno schiavo vissuto in Spagna, Juan Latino, che nel XVI secolo compose opere in latino. Varia anche la tradizione narrativa, che ha potuto contare, prima dell'indipendenza, sull'autore Keita Fodeba. Fodeba, attore noto nel paese, ha rappresentato con opere teatrali le leggende della sua terra.

Dopo l'indipendenza il panorama letterario mutò, poiché molti autori preferirono alla dittatura di Ahmed Sékou Tourè l'esilio. Lo stesso Tourè fu un autore di saggi, e molte delle opere composte in Guinea sotto di lui furono caratterizzate da una propaganda ideologica sempre presente; gli esuli mostrarono nei loro scritti un certo impegno politico, denunciando apertamente le feroci dittature che opprimevano l'Africa. Tra questi si sono distinti Alioune Fantourè e William Sassine: il primo ha denunciato con Il cerchio dei tropici, del 1972, la lotta interna per il potere, il secondo con San signor Baly del 1973 mette in risalto gli affanni degli uomini che vivono in società che li annientano. Numerosi i saggisti, come l'etnologo I. A. Sow e lo storico I. Kakè. Forme di letteratura più moderne e vivaci hanno sostituito, solo in parte e gradualmente, quella tradizionale. Attualmente, gli autori più popolari sono quelli tornati dall'esilio dopo la fine di Ahmed Tourè.

Sport

Lo sport più popolare è il calcio: benché la nazionale non sia mai riuscita ad accedere alle fasi finali dei Mondiali, ha partecipato a ben otto finali della Coppa d'Africa ed è arrivata ai quarti di finale alle edizioni del 2004 e del 2006. L'attuale allenatore della nazionale è Quique Setien, ex giocatore spagnolo, proveniente dalla Cantabria, che ha giocato in vari club del suo paese come Casablanca, Atletico Madrid e Racing Santander.

Ma non è diffuso solo il calcio: presso Conakry è molto popolare il nuoto, e nel Futa Gialòn è praticabile l'escursionismo, per via della natura montagnosa della regione.

Tradizioni

Voci correlate

Note

  1. ^ Per distinguerla dalla Guinea-Bissau.
  2. ^ Accueil | guineeconakry.info
  3. ^ http://www.fsa.ulaval.calpersonel/Vernag?leadership/disk/Guinee-dicateur-enfantshtm
  4. ^ "Guinea union chief calls off strike", Al Jazeera, January 28, 2007.
  5. ^ (FR) Lansana Kouyaté à la primature: Conakry et la Guinée profonde en effervescence!, su aminata.com, Aminata, 27-02-2007. URL consultato il 14-08-2009.
  6. ^ (EN) Guinea: Conté dichiara lo 'Stato d'assedio', su allafrica.com, All africa news, 13-02-2007. URL consultato il 14-08-2009.
  7. ^ a b "I'm still the boss, says ailing Conte", AFP, June 15, 2007.
  8. ^ "Guinea lifts curfew but violence persists", AFROL, February 14, 2007
  9. ^ Saliou Samb, "Nervous presidents gather for talks", Reuters (IOL), February 21, 2007.
  10. ^ (EN) Implementazione dell'Iniziativa di Bamako: strategie in Benin e Guinea, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 14-08-2009.
  11. ^ (EN) Status dell'HIV/AIDS in Guinea, 2005 (PDF), su who.int, World Health Organisation. URL consultato il 14-08-2009.
  12. ^ "Background Note: Guinea". Bureau of African Affairs, U.S. Department of State, January 2007. Accessed February 24, 2007.
  13. ^ Janes World Railways 2002-2003 p182

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