Real Madrid Club de Fútbol
Il Real Madrid Club de Fútbol, abbreviato in Real Madrid, è una società polisportiva spagnola di Madrid fondata il 6 marzo 1902 e composta principalmente dalla nota sezione calcistica e da una cestistica.
| Real Madrid Club de Fútbol Calcio | |
|---|---|
| Los merengues; Los Galacticos; Los blancos (Le Meringhe; I Galattici; I Bianchi) | |
| Segni distintivi | |
| Uniformi di gara | |
| Colori sociali | |
| Dati societari | |
| Città | File:Bandera de Madrid.svg Madrid |
| Nazione | |
| Confederazione | UEFA |
| Federazione | |
| Campionato | La Liga |
| Fondazione | 1902 |
| Presidente | |
| Allenatore | carica vacante |
| Stadio | Santiago Bernabéu (80.354 posti) |
| Sito web | www.realmadrid.com |
| Palmarès | |
| Titoli di Spagna | 31 |
| Trofei nazionali | 17 Coppe del Re 1 Coppe della Liga 8 Supercoppe di Spagna |
| Trofei internazionali | 9 Coppe dei Campioni/Champions League 2 Coppe UEFA/Europa League 1 Supercoppe UEFA 3 Coppe Intercontinentali |
| Si invita a seguire il modello di voce | |
Nel corso degli anni il Real Madrid è riuscito a imporsi a livello nazionale e internazionale, cogliendo una serie notevole di vittorie, tra cui i 9 successi nella UEFA Champions League (primato), di cui 5 consecutivi dalla prima edizione, nel 1956. La squadra fu eletta Club del Secolo dalla FIFA dopo un sondaggio nella sua rivista istituzionale, FIFA World Magazine, il 23 dicembre 2000[1]. Inoltre il club è stato incoronato miglior del XX secolo in Europa dall'IFFHS il 10 settembre 2009[2]. Attualmente è il club più ricco del mondo con 401,4 milioni di euro e grazie alle sue enormi capacità economiche la società è riuscita a mettere a segno il colpo di mercato più dispendioso della storia: Cristiano Ronaldo, acquistato per la cifra di 93 milioni di euro dal Manchester United nel 2009.
Il Real Madrid disputa le partite interne nello stadio Santiago Bernabéu, che può ospitare più di 80.000 spettatori e detiene il record mondiale di imbattibilità, essendo rimasto inespugnato per 121 turni di campionato tra il 1957 e il 1965.
Secondo la Deloitte Football Money League, i ricavi del Real Madrid sono tutt'ora di 275,7 milioni, che ne fanno il club più ricco del mondo prima del [↓↑ fuori crono], che era rimasto in vetta per otto anni[3].
Calcio
Il Real Madrid deve la sua fama soprattutto alla sua squadra di calcio, la più vincente nella storia sia del calcio spagnolo che delle competizioni UEFA per club [4], ed è uno dei club con più tifosi. Militante nella Primera División spagnola fin da quando è stata creata la Liga (1929, al pari di Barcellona e Athletic Bilbao), detiene il record di titoli nazionali vinti (31) nonché il primato di vittorie in Coppa dei Campioni (9). Il club può vantare uno dei palmarès più prestigiosi, che annovera altresì 17 Coppe di Spagna, 8 Supercoppe di Lega, 2 Coppe UEFA, una Supercoppa europea e 3 Coppe Intercontinentali. Questa bacheca fa del Real Madrid la terza squadra per numero di trofei vinti a livello internazionale ex aequo con l'Independiente: con 15 trofei è alle spalle del Milan e del Club Atlético Boca Juniors , primi con 18.
La squadra venne chiamata originariamente Madrid Club de Fútbol e successivamente venne aggiunto Real a seguito della benedizione ricevuta nel 1920 da Alfonso XIII Re di Spagna. I giocatori del Real Madrid vengono chiamati merengues per via del colore della maglia che ricorda quello della meringa. Per un certo periodo (in concomitanza con le due presidenze consecutive di Florentino Pérez) i giocatori sono stati soprannominati anche Los Galacticos (I Galattici), per via della presenza di tante stelle nell'organico.
Lo stadio di casa è il celebre "Santiago Bernabéu" di Madrid, intitolato all'omonimo presidente e che ha una capacità di 80.354 spettatori (il 16° al mondo per capienza) e un campo da gioco di 106 per 72 metri.
In Spagna il club è noto come el Madrid (il Madrid), in contrapposizione con l'Atlético (el Atlético), mentre in Italia è conosciuto come il Real, abbreviazione che nel contesto calcistico spagnolo non sarebbe caratteristica del Real Madrid, essendo il nome "Real" comune a molti club spagnoli.
Storia
A Madrid il calcio fu introdotto dai professori e dagli studenti del Institución Libre de Enseñanza, tra cui c'erano molti laureati a Oxford e Cambridge. Nel 1895 costoro fondarono il club Football Sky, che giocava la domenica mattina a Moncloa. Nel 1900 questo club si divise in due società diverse: il New Foot-Ball de Madrid e il Club Español de Madrid. Il presidente di quest'ultimo club era Julián Palacios, anch'esso divisosi il 6 marzo 1902 con la costituzione del Sociedad Madrid FC. Il primo presidente era Juan Padrós Rubió, il primo segretario Manuel Mendía e il primo tesoriere José de Gorostizaga. Juan Padrós Rubió sarebbe poi stato rimpiazzato dal fratello Carlos Padrós.
Santiago Bernabéu
Prima di diventare presidente nel 1945, Santiago Bernabéu Yeste aveva già svolto le mansioni di giocatore, capitano della prima squadra, finanziatore e direttore del club, in un sodalizio con la società madrilena che durò per oltre 70 anni. Assunse l'incarico di ricostruire il club dopo la Guerra civile spagnola e, sotto la sua presidenza, edificò lo Stadio Santiago Bernabéu e la Ciudad Deportiva. Riorganizzò anche il club a tutti i livelli in quella che sarebbe diventata la normale gerarchia operativa dei club professionistici in Europa, dotando ogni sezione e ogni livello di squadre tecniche indipendenti e arruolando assistenti validi come Raimundo Saporta.
A partire dal 1953 adottò una strategia nuova, decidendo di mettere sotto contratto giocatori di classe mondiale provenienti dall'estero, il migliore dei quali fu Alfredo Di Stéfano, e costruì la prima vera squadra multinazionale. Durante la presidenza di Bernabéu con il Real Madrid giocarono molti dei nomi leggendari della squadra: dal già citato Alfredo Di Stéfano a Ferenc Puskás, Francisco Gento, Héctor Rial, Raymond Kopa, José Santamaría, Miguel Muñoz, Amancio, Santillana, Juanito e José Antonio Camacho.
Nel 1955, sviluppando l'idea proposta dal giornalista de L'Equipe Gabriel Hanot e nell'intento di ripensare la formula della Coppa Latina (torneo riservato a squadre di Francia, Spagna, Portogallo e Italia), Bernabéu incontrò all'Hotel Ambassador di Parigi Bedrignan e Gustav Sebes e creò la Coppa dei Campioni, oggi nota come UEFA Champions League. Posta sotto l'amministrazione dell'UEFA, è ora la competizione più importante del mondo.
Fu sotto la presidenza Bernabéu che Real Madrid si stabilizzò come una potenza calcistica sia in ambito spagnolo sia in ambito europeo. Prima di morire nel 1978, Bernabéu era stato al timone del club per 35 anni, durante i quali aveva vinto una Coppa Intercontinentale, 6 Coppe dei Campioni, 16 campionati spagnoli e 6 Coppe del Re.
I successi in patria
La metà degli anni cinquanta vide la dirigenza del Real Madrid creare una rosa di prim'ordine che comprendeva, tra gli altri, Alfredo Di Stéfano, Ferenc Puskás, Francisco Gento, Héctor Rial, Raymond Kopa e José Santamaria. Questi giocatori formarono il nucleo della squadra che avrebbe dominato la seconda parte del decennio. Nel 1954 la formazione della capitale vinse la Liga per la prima volta in 20 anni con il nome Real Madrid e si riconfermò campione di Spagna nel 1955. Conquistò due altri titoli spagnoli nel 1957 and 1958, dato che nel 1956 l'Athletic Bilbao fu l'unica squadra capace di interrompere la sequenza. Nel 1959 e nel 1960 la vittoria della Liga andò al Barcellona, ma tra il 1961 e il 1980 il Real Madrid tornò a dominare il campionato spagnolo, vincendone 14 edizioni, tra cui una striscia di cinque titoli consecutivi (1961-1965) e due strisce di tre titoli di fila (1967-1969 e 1978-1980). Fu in quest'epoca che vestirono la maglia del club giocatori leggendari come José Antonio Camacho, Uli Stielike e Juan Gómez Gonzalez.
Nei primi anni ottanta il Real Madrid perse lo scettro della Liga, ma dal 1986 inaugurò una nuova serie di vittorie, inanellando cinque successi consecutivi nel torneo (1986-1990). Di questa squadra facevano parte Hugo Sánchez e la celebre Quinta del Buitre, formata da Emilio Butragueño, Manolo Sanchís, Martín Vazquéz, Míchel e Miguel Pardeza.
I successi internazionali
Oltre ai successi nazionali, la fama di grande squadra il Real Madrid la guadagnò con le straordinarie prestazioni in Coppa dei Campioni. Ad oggi il Real Madrid è la squadra incoronata più volte campione d'Europa, potendo vantare 9 trionfi continentali. Alfredo Di Stéfano, Ferenc Puskás e altri giocatori celebri aiutarono il club a vincere la Coppa dei Campioni per cinque volte consecutive tra il 1955-1956 e il 1959-1960. Tra le partite memorabili ci sono il 7-3 contro l'Eintracht Francoforte nella finale dell'Hampden Park del 1960, davanti alle telecamere della BBC e dell'Eurovisione e a un pubblico di oltre 135.000 spettatori, la più grande affluenza per una finale di Champions League.
La società madrilena vinse la competizione per la sesta volta nel 1966, sconfiggendo prima l'Inter in semifinale e poi il Partizan Belgrado per 2-1 in finale con una squadra interamente composta da giocatori spagnoli, la prima nella storia della manifestazione. Si noti come solo Paco Gento giocò in tutte e sei le edizioni vinte dal Real Madrid. Il club fu finalista perdente nel 1962, nel 1964 e nel 1981. In virtù delle cinque vittorie consecutive nel torneo al Real Madrid fu conferito il trofeo originale e fu dato il diritto di vestire la coccarda d'onore dell'UEFA.
La formazione di Madrid ha vinto anche 2 Coppe UEFA ed è stata per due volte finalista perdente in Coppa delle Coppe. A livello di partecipazioni in Europa ha saltato due stagioni: 1977-1978 e 1996-1997, entrambe per mancata qualificazione.
Nell'estate del 1996 il presidente Lorenzo Sanz ingaggiò come allenatore Fabio Capello, reduce da un quinquennio di successi con il Milan. Benché la sua esperienza sulla panchina della squadra spagnola durò solo una stagione, conclusasi con la vittoria della Liga, la squadra costruita dall'allenatore italiano, che comprendeva campioni come Raúl, Predrag Mijatović, Fernando Redondo, Fernando Hierro, Davor Šuker, Clarence Seedorf e Roberto Carlos, aveva aperto un ciclo vincente, tanto che due anni dopo pose fine all'astinenza del Real Madrid nel massimo torneo continentale. Sotto la guida tecnica di Jupp Heynckes batté infatti la Juventus per 1-0 nella finale della Champions League 1997-1998. La società si fregiò del titolo di campione d'Europa anche nel 2000 e nel 2002 sotto la guida tecnica di Vicente Del Bosque, con formazioni piene di stelle di prima grandezza: Fernando Morientes, Steve McManaman, Luís Figo, Iker Casillas e Zinedine Zidane.
Il Real Madrid ha conquistato anche 3 Coppe Intercontinentali, ottenute superando Peñarol, Vasco da Gama e Olimpia Asunción rispettivamente nel 1960, nel 1998 e nel 2002.
Gli anni della Quinta del Buitre
Alla generazione dei giocatori cresciuti nelle giovanili del Real Madrid che resero vincente il club a livello nazionale negli anni ottanta fu assegnato il nomignolo Quinta del Buitre. L'epiteto (Leva dell'Avvoltoio)[5] derivava dal soprannome dato al membro più carismatico della squadra, Emilio Butragueño. Gli altri quattro componenti erano Manolo Sanchís, Martín Vázquez, Míchel e Miguel Pardeza.
Sanchís e Martín Vázquez furono i primi a giocare con la prima squadra del Real Madrid: il loro debutto risale ad una partita contro il Murcia giocata il 4 dicembre 1983. L'allenatore Alfredo Di Stéfano schierò i due giovani tra i titolari dall'inizio. Entrambi giocarono sorprendentemente bene e Sanchís riuscì anche a segnare il gol della vittoria. Pochi mesi dopo, il 5 febbraio 1984, Emilio Butragueño debuttò in squadra in una partita sul campo del Cadice. El Buitre ("L'Avvoltoio") fu una rivelazione e segnò una doppietta già nella sua prima apparizione. Pardeza fu aggregato alla prima squadra in quella stagione e Míchel all'inizio di quella seguente.
Con La Quinta del Buitre (ridotta a quattro componenti quando Pardeza lasciò il club per il Saragozza nel 1986) il Real Madrid poteva vantare una delle migliori squadre spagnole ed europee durante la seconda metà degli anni ottanta e vinse anche 2 Coppe UEFA e 5 campionati spagnoli di seguito. L'unica macchia fu la mancata conquista della Coppa dei Campioni.
Martín Vázquez andò a giocare con il Torino nel 1990, prima di tornare al Real Madrid nel 1992 e di lasciarlo nuovamente nel 1995, quando passò al Deportivo La Coruña. Butragueño lasciò la squadra nel 1995 e Michél nel 1996. Ambedue si trasferirono all'Atlético Celaya, in Messico.
Sanchís fu l'unico componente de La Quinta a trascorrere l'intera carriera nel Real Madrid. Vincendo la Champions League per due volte, nel 1998 e nel 2000, riuscì a raggiungere quel traguardo che La Quinta non era stata in grado di tagliare nei suoi giorni di gloria. Si ritirò nel 2001, ultimo calciatore in attività tra coloro che avevano fatto parte della famosa "coorte".
La prima era Pérez e i Galacticos
Nell'estate del 2000 si candidò alla presidenza del club Florentino Pérez, che batté il presidente uscente Lorenzo Sanz. A giocare un ruolo decisivo per la vittoria di Pérez fu la promessa, fatta in campagna elettorale, di portare al Real Madrid l'idolo dei tifosi del Barcellona Luís Figo, il quale fu acquistato poco tempo dopo la sua elezione.
Con l'acquisto di Figo, successivo alla vendita del centro di allenamento (la Ciudad Deportiva), fu inaugurata una strategia societaria improntata all'acquisto dei più grandi campioni del calcio mondiale. Nel 2001 fu acquistato Zinédine Zidane, nel 2002 Ronaldo e nel 2003 David Beckham. Nel 2004 fu la volta di Michael Owen, mentre nel 2005 arrivò a Madrid Robinho. I media coniarono l'espressione Los Galácticos ("I Galattici") per porre l'accento sulla risonanza mediatica del parco-giocatori del Real Madrid. Inizialmente la strategia fu vincente: il Real Madrid vinse la Liga nel 2001 e nel 2003 e la Champions League nel 2002, anno del centenario. La squadra conquistò anche la Coppa Intercontinentale (2002), la Supercoppa europea (2002) e la Supercoppa di Spagna (2001 e 2003). I giornalisti parlarono di Zidanes y Pavones per descrivere la strategia di unire giocatori affermati come Zidane a giovani calciatori formatisi nel settore giovanile del club, tra cui Francisco Pavón. Fuori dal campo la strategia dei Zidanes y Pavones ebbe uno straordinario successo dal punto di vista finanziario. Il club si adoperò, infatti, per sfruttare il suo enorme potenziale sul mercato mondiale, specialmente in Asia. Di lì a poco, tuttavia, una serie di scelte tecniche discutibili e i problemi dovuti alla convivenza di tanti campioni aprirono un periodo di crisi e di insuccessi, iniziato con il controverso esonero dell'allenatore Vicente Del Bosque nell'estate del 2003, dopo che il tecnico aveva condotto la squadra alla vittoria nella Liga.
A Pérez fu rimproverata anche la cessione di Claude Makélélé, centrocampista di contenimento fondamentale per gli equilibri tattici della squadra e al quale non fu rinnovato il contratto scaduto nel 2003. Negli anni a venire il presidente acquistò un numero consistente di giocatori d'attacco, secondo la politica dei Galacticos. Malgrado l'arrivo di giocatori di alto livello come Walter Samuel, Sergio Ramos, Michael Owen, e Robinho, il Real Madrid non riuscì, dunque, a vincere un trofeo importante dal 2004 al 2007, soffrendo il dominio nazionale e internazionale del Barcellona di Frankie Rijkaard.
Nel 2003-2004 la panchina del Real Madrid fu affidata a sorpresa a Carlos Queiróz, con cui la squadra disputò una stagione deludente, malgrado il primo posto nella Liga ottenuto a febbraio. L'annata si concluse, infatti, con cinque sconfitte consecutive in campionato, che fecero classificare il Real Madrid al quarto posto, cui si aggiunse l'eliminazione ai quarti di finale della UEFA Champions League 2003-2004 per mano del Monaco. La compagine madrilena mancò la conquista della Coppa del Re, nella cui finale fu battuta dal Real Saragozza. Nell'estate del 2004 Pérez fu rieletto con il 94,2% dei voti.
Per l'annata successiva fu nominato allenatore José Antonio Camacho, che di lì a poco si sarebbe dimesso. Gli subentrò Mariano García Remón, esonerato dopo la pausa invernale quando la squadra stazionava al quinto posto. Vanderlei Luxemburgo, il suo sostituto, non riuscì a guidare i suoi uomini oltre gli ottavi di finale della Champions League (prevalse la Juventus) e della Coppa del Re, ma in campionato il Madrid si batté con ardore, fino a ottenere il secondo posto, a 4 punti di distacco dal Barcellona campione.
Anche il 2005-2006 fu avaro di soddisfazioni. Trascorsi alcuni mesi segnati da prestazioni negative, Luxemburgo fu sollevato dall'incarico e il suo sostituto fu Juan Ramón López Caro, allenatore del Real Madrid Castilla, che rimase sorprendentemente in carica per il resto della stagione. Nella Liga dominata dal Barcellona il Real Madrid, pur giungendo alla fine secondo, non rappresentò mai una minaccia per la conquista del titolo da parte dei rivali catalani, che al Bernabéu si imposero sui madrileni con il risultato di 3-0 a novembre. Estromessi dalla Coppa del Re, dove furono superati per 6-1 dal Real Saragozza nella gara di andata dei quarti di finale, i bianchi della capitale uscirono di scena dalla Champions League ancora una volta agli ottavi di finale, sconfitti dall'[↓↑ fuori crono] poi finalista perdente del torneo.
Il 27 febbraio 2006 Florentino Pérez si dimise e fu rimpiazzato provvisoriamente da Fernando Martín.
L'era Calderón
Il 2 luglio 2006 fu eletto presidente Ramón Calderón, che ingaggiò Fabio Capello come allenatore, l'ex campione del Real Madrid Predrag Mijatović come direttore sportivo e Franco Baldini come direttore generale.
Capello caldeggiò l'acquisto di Fabio Cannavaro ed Emerson, entrambi, come l'allenatore, arrivati al Real dalla Juventus in seguito allo scandalo nel calcio italiano che ha visto coinvolta la società bianconera. In totale il club spagnolo spese 21 milioni di euro, anche per ingaggiare Ruud van Nistelrooy, Mahamadou Diarra e José Antonio Reyes. Nel corso della sessione invernale del calciomercato internazionale, tra dicembre e gennaio, la dirigenza del club madrileno si assicurò alcuni giovani sudamericani di talento come Marcelo, Gonzalo Higuain e Fernando Gago, arrivi cui fecero da contraltare le partenze di due dei Galacticos, David Beckham, accasatosi ai Los Angeles Galaxy da luglio 2007, e Ronaldo, ceduto al Milan nel gennaio 2007.
In Champions League i blancos di Madrid furono eliminati agli ottavi di finale dal Bayern Monaco. Dopo aver trascorso gran parte della stagione al secondo o al terzo posto del campionato spagnolo 2006-2007, negli ultimi mesi recuperarono molti punti sul Barcellona e vinsero, infine, il campionato all'ultima giornata. Pur avendo gli stessi punti del Barcellona in classifica, infatti, i madridisti poterono festeggiare il loro trentesimo titolo nazionale in virtù dei migliori risultati negli scontri diretti (vittoria per 2-0 al Santiago Bernabéu e pareggio per 3-3 al Camp Nou).
L'inaspettato trionfo, però, non impedì l'esonero di Fabio Capello, allontanato dalla dirigenza pochi giorni dopo i festeggiamenti per la conquista del campionato. La sua cacciata fu motivata dal cattivo gioco espresso dalla squadra durante buona parte della stagione, non degno del più grande club del mondo, a detta del presidente e dell'area tecnica. Il direttore sportivo Mijatović diede atto a Capello di aver "lavorato sotto una pressione enorme" e "ottenuto un risultato importante come la vittoria della Liga", ma aggiunse: "Abbiamo bisogno di giocare un calcio diverso rispetto a quello dell'ultima stagione, abbiamo bisogno di qualcosa di più perché i nostri tifosi possano tornare a divertirsi"[6].
Al posto dell'allenatore friulano fu assunto Bernd Schuster, autore di una grande stagione col piccolo Getafe, portato alla finale di Coppa del Re e di conseguenza in Coppa UEFA. Sul fronte del calciomercato la campagna-acquisti del club fu ancora una volta faraonica (120 milioni di euro). Allo stadio Bernabéu giunsero il portoghese Pepe e gli olandesi Arjen Robben, Royston Drenthe e Wesley Sneijder.
In Champions League la squadra madrilena fu eliminata per il quarto anno consecutivo agli ottavi di finale, questa volta dalla Roma. In campionato, invece, occupò costantemente la testa della classifica per tutta la stagione, confermandosi Campione di Spagna con tre giornate di anticipo grazie anche ad un attacco molto produttivo, capace[7] di segnare in 35 partite su 36. L'8 maggio, alla terzultima giornata, i blancos già campioni batterono per 4-1 il Barcellona al Bernabéu. Per la prima volta in diciotto anni il Real Madrid fu in grado di confermarsi Campione.
La stagione 2008-2009 si è aperta con la conquista della Supercoppa di Spagna nella doppia sfida contro il Valencia, ma il Real Madrid ha avuto un deludente avvio di stagione, segnato da alcune sconfitte in campionato che non hanno permesso al club di tenere il passo del Barcellona. Il 9 dicembre 2008 Bernd Schuster è stato esonerato e sostituito dallo spagnolo Juande Ramos.
Il 16 gennaio 2009 Calderón si è dimesso[8] dalla carica di Presidente della società madridista per via delle presunte illegalità avvenute nella sua rielezione nel dicembre precedente. Gli è subentrato temporaneamente Vicente Boluda, in attesa dello svolgimento di nuove elezioni nell'estate 2009. Intanto la squadra, stabilmente al secondo posto della Liga alle spalle Barcellona, nella fase di calciomercato di gennaio è stata rinforzata con l'acquisto del centravanti Klaas-Jan Huntelaar, chiamato a sostituire il connazionale van Nistelrooy, seriamente infortunatosi, e del centrocampista Lassana Diarra. In Champions League la corsa dei madrileni si è fermata nuovamente agli ottavi di finale, contro il [↓↑ fuori crono], mentre in campionato hanno mantenuto il secondo posto dietro il Barcellona. Alla fine di maggio si dimette il direttore sportivo Mijatović.
La seconda era Pérez
Unico candidato alla presidenza, Pérez è stato eletto nuovamente al vertice del Real Madrid il 1º giugno 2009. Dopo l'insediamento ha attuato la politica dei "Galattici" che aveva caratterizzato la sua prima era al Real Madrid.
Ha messo a segno il primo costosissimo acquisto di calciomercato, quello del brasiliano Kaká, fornendo 67,2 milioni di euro al Milan. Il clamoroso acquisto è stato seguito dall'affare allora più costoso nella storia del calcio, l'ingaggio del portoghese Cristiano Ronaldo, comprato dal [↓↑ fuori crono] per 93 milioni di euro (80 milioni di sterline). Per il giocatore il club madrileno ha fissato una clausola rescissoria di 1 miliardo e 125.000 euro, una somma che non ha eguali nella storia del calcio. La faraonica campagna acquisti del Real Madrid di Pérez è proseguita con l'ingaggio del francese Karim Benzema dal Lione per 35 milioni, degli spagnoli Raúl Albiol dal Valencia, Alvaro Arbeloa e Xabi Alonso dal [↓↑ fuori crono] e Esteban Granero dal Getafe.
In totale Pérez ha speso circa 252 milioni di euro, record stagionale nel calciomercato mondiale, mentre hanno lasciato Madrid gli olandesi Klaas-Jan Huntelaar, Wesley Sneijder e Arjen Robben, Alvaro Negredo, Michel Salgado, Jordi Codina, Daniel Parejo, Julien Faubert, Javier Saviola, Fabio Cannavaro, Miguel Torres, Gabriel Heinze e Javi García.
L'ingente mole di acquisti è resa possibile da un budget societario pari a 415 milioni di euro, record mondiale. Il bilancio societario risulta, pertanto, in attivo, grazie agli introiti derivanti dal contratto con Mediapro (120 milioni), dalle entrate dallo stadio (140 milioni), dal marketing (più di 150 milioni) e dalle amichevoli[9].
Nonostante i copiosi investimenti, il Real Madrid non è riuscito a conquistare alcun trofeo. In ambito europeo ha disatteso ancora una volta le aspettative, cadendo per il sesto anno consecutivo agli ottavi di finale della Champions League, questa volta contro i francesi del Lione, mentre in Coppa del Re è incappata in una clamorosa eliminazione ai sedicesimi di finale contro l'Alcorcón, squadra di terza divisione capace di vincere per 4-0 in casa nella gara di andata. In campionato la squadra di Pellegrini è giunta seconda a 3 punti dal Barcellona, anche se ha lottato per il titolo sino all'ultima giornata in un campionato dominato dalle due grandi. Non sono bastati ai madrileni i 96 punti conquistati, più di qualsiasi altra squadra laureatasi Campione di Spagna nel passato[10], al termine di un torneo dominato dalle due grandi, con la terza, il Valencia, a quasi trenta punti dalla vetta[10].
Tifosi e rivalità
Durante molte delle partite casalinghe la maggior parte dei posti dello stadio Bernabeu sono occupati dagli abbonati, che sono approssimativamente 65mila. Per diventare abbonato occorre essere un socio o un membro del club. Non tutti i membri possono ottenere un abbonamento. In aggiunta ai membri, il club ha oltre 1.800 peñas - i fansclub affiliati ufficiali - in Spagna e nel mondo.
Rivalità con il Barcellona
La rivalità tra Real Madrid e Futbol Club Barcelona è leggendaria. Fin dall'inizio i due club erano visti come le rappresentanti delle due regioni rivali in Spagna, Castiglia e Catalogna, così come delle due città. La rivalità raggiunse nuovi livelli negli anni in cui Franco era al potere, quando Franco cercò di sfruttare i successi internazionali del Real Madrid; ad ogni modo, durante la stessa guerra civile spagnola, membri del Real Madrid vennero giustiziati per mano delle milizie di Franco. Il presidente del Real Rafael Sánchez Guerra, un insigne repubblicano, fu imprigionato e torturato. Le milizie arrestarono e uccisero anche un vicepresidente e un tesoriere del Real e fecero scomparire un sostituto presidente.
La rivalità subì un significativo inasprimento a partire dalla semifinale di Coppa del Re del 1943 disputata tra i due club. L'andata al Les Corts finì con una sconfitta per 3-0 ai danni del Real, ma il ritorno a Madrid lo vide vincere 11-1. Si è insinuato che sui giocatori blaugrana furono fatte pressioni da alcuni loro tifosi affinché perdessero la partita. Negli anni Cinquanta controversie come la disputa sull'ingaggio di Alfredo Di Stéfano intensificarono ulteriormente la rivalità.
In qualità dei due più grandi, ricchi e vincenti club di Spagna, la rivalità si è rinnovata annualmente con entrambe le squadre a gareggiare spesso tra di loro per il titolo nazionale. Il culmine di questa rivalità è costituito dai due superclásicos, le sfide di campionato che richiamano attenzione in tutto il mondo. Il bilancio recente del Real Madrid con il FC Barcelona è abbastanza magro nelle sfide disputate in Catalogna valide per il campionato, avendo vinto due sole volte al Camp Nou negli ultimi 20 anni (1-2, 2003, 0-1 2007) ma vincendo una partita di Supercoppa spagnola, una di Coppa del Re e, soprattutto nella semifinale della Champions League del 2001-2002, poi vinta. Più recentemente il Madrid è tornato a colpire nel derby il 22 ottobre 2006 con una vittoria per 2-0 nella Liga.
Nella stagione successiva il Real strapazza i rivali battendoli 4-1 nella partita giocata in casa, dopo averli battuti anche in trasferta, mentre nella stagione 2008-2009 il Real Madrid esce sconfitto 2-0 all'andata e subisce uno storico rovescio al ritorno in casa per 6-2. Nella stagione 2009-2010 il Real Madrid esce sconfitto 1-0 all'andata e subisce il 2-0 al ritorno.
Rivalità con l'Atlético Madrid
In aggiunta alla rivalità con il FC Barcelona, il Real mantiene anche una storica rivalità locale con l'Atlético Madrid. Sebbene l'Atlético fosse stato originalmente fondato da tre studenti baschi, a questi si unirono nel 1904 alcuni dissidenti del Madrid FC. Ulteriori tensioni furono create dal fatto che inizialmente i tifosi dell'Atlético provenivano dalla classe lavoratrice, mentre i sostenitori del Real appartenevano alla classe media. Oggi queste distinzioni sono largamente superate.
La rivalità tra i due club madrileni conquistò per la prima volta l'attenzione internazionale durante la Coppa dei Campioni del 1959, quando le due formazioni si incontrarono in semifinale. Il Real vinse 2-1 la gara d'andata al Bernabéu, mentre l'Atlético vinse 1-0 il ritorno al Metropolitano. Il pareggio portò ad un rematch che il Real vinse 2-1. L'Atletico conquistò comunque alcune rivincite quando, dopo le dimissioni dell'allenatore del Real José Villalonga, lo sconfisse nelle due successive finali di Coppa del Re del 1960 e del 1961.
Tra il 1961 e il 1980, quando il Real dominò la Liga solo l'Atlético offrì ai blancos una seria sfida vincendo il titolo nel 1966, 1970, 1973 e 1977. Nel 1965, quando finì vicecampione della Liga dopo un'intensa battaglia con i rivali cittadini, l'Atlético divenne la prima formazione dopo otto anni a battere il Real al Bernabéu.
Il bilancio delle ultime sfide con l'Atletico è molto favorevole al Real. L'apice del dominio delle merengues si è avuto nella stagione 2002/03, quando il Real ha conquistato il titolo della Liga dopo aver battuto l'Atlético 4-0 allo stadio Vicente Calderón.
Capitani del Real Madrid
| Giocatore | Carriera | Capitanato | Numero | Partite totali |
|---|---|---|---|---|
| Raúl González | 1994 - | 2003 - | 738 (322) | |
| Fernando Hierro | 1989 - 2003 | 2001 - 2003 | 598 (126) | |
| Manuel Sanchís | 1983 - 2001 | 1988 - 2001 | 710 (49) | |
| Carlos Santillana | 1971 - 1988 | 1979 - 1988 | 632 (352) | |
| Pirri | 1964 - 1979 | 1976 - 1979 | 595 (210) | |
| Amancio | 1962 - 1976 | 1971 - 1976 | 471 (142) | |
| Francisco Gento | 1953 - 1971 | 1961 - 1971 | 761 (253) |
Sponsor
Rosa 2010-2011
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Staff tecnico 2010-2011
- Allenatore: carica vacante
- Assistente allenatore: carica vacante
- Preparatore atletico: carica vacante
- Preparatore dei portieri: carica vacante
Staff dirigenziale
- Presidente: Florentino Pérez
- Presidente onorario: Alfredo di Stéfano
- Vice-presidente 1: Fernando Fernández Tapia
- Vice-presidente 2: Eduardo Fernández de Blas
- Segretario: Enrique Sánchez González
- Direttore generale esecutivo: José Angel Sanchez
- Direttore generale e vicario del presidente: Jorge Valdano
- Direttore generale dell'ufficio del presidente: Manuel Redondo
- Direttore delle relazioni istituzionali: Emilio Butragueño
- Consigliere del presidente: Zinedine Zidane
- Direttore sportivo: Miguel Pardeza
- Direttore dell'Area Sociale: José Luis Sánchez
- Direttore della commissione di consulenza legale: Javier López Farre
Rose degli anni precedenti
Giocatori celebri
Campioni del mondo
- Günter Netzer File:FIFA World Cup.svg (Germania Ovest 1974)
- Paul Breitner File:FIFA World Cup.svg (Germania Ovest 1974) (passa dal Bayern Monaco al Real Madrid)
- Jorge Valdano File:FIFA World Cup.svg (Messico 1986)
- Ronaldo File:FIFA World Cup.svg (Giappone/Corea del Sud 2002) (passa dall'Inter al Real Madrid)
- Fabio Cannavaro File:FIFA World Cup.svg (Germania 2006) (passa dalla Juventus al Real Madrid)
Campioni d'Europa
- Amancio (Spagna 1964)
- Félix Ruiz (Spagna 1964)
- José Vicente Train (Spagna 1964)
- Ignacio Zoco (Spagna 1964)
- Uli Stielike (Italia 1980)
- Nicolas Anelka (Belgio/Olanda 2000)
- Iker Casillas (Austria/Svizzera 2008)
- Sergio Ramos (Austria/Svizzera 2008)
Presidenti
Il Real Madrid dalla sua fondazione ad oggi ha avuto 20 presidenti tutti spagnoli. L'attuale è Florentino Pérez, eletto presidente il 1º giugno 2009, essendo l'unico candidato nel rivestire questo ruolo nel Real Madrid.
Allenatori
Dal 1910 ad oggi il Real Madrid è stato allenato da 54 allenatori, di cui 27 spagnoli. L'allenatore più vincente fu Miguel Muñoz che conquistò ben 14 trofei.
- Arthur Johnson: 1910-1920
- Juan de Cárcer: 1920-1926
- José Berraondo: 1927-1929
- José Quirante: 1929-1930
- Lippo Hertza: 1930-1932
- Robert Firsth: 1932-1934
- Francisco Bru: 1934-1941
- Juan Armet: 1941-1943
- Ramón Encinas: 1943-1945
- Jacinto Quincoces: 1945-1946
- Baltasar Albéniz: 1946-1947
- Jacinto Quincoces: 1947-1948
- Michael Keeping: 1948-1950
- Baltasar Albéniz: 1950-1951
- Héctor Scarone: 1951-1952
- Juan Antonio Ipiña: 1952-1953
- Enrique Fernández: 1953-1954
- José Villalonga: 1954-1957
- Luis Carniglia: 1957-1959
- Miguel Muñoz: 1959
- Luis Carniglia: 1959
- Manuel Fleitas: 1959-1960
- Miguel Muñoz: 1960-1974
- Luis Molowny: 1974
- Miljan Miljanić: 1974-1977
- Luis Molowny: 1977-1979
- Vujadin Boškov: 1979-1982
- Luis Molowny: 1982
- Alfredo Di Stéfano: 1982-1984
- Amancio Amaro: 1984-1985
- Luis Molowny: 1985-1986
- Leo Beenhakker: 1986-1989
- John Benjamin Toshack: 1989-1990
- Alfredo Di Stéfano: 1990-1991
- Radomir Antić: 1991-1992
- Leo Beenhakker: 1992
- Benito Floro: 1992-1994
- Vicente Del Bosque: 1994
- Jorge Valdano: 1994-1996
- Arsenio Iglesias: 1996
- Fabio Capello: 1996-1997
- Jupp Heynckes: 1997-1998
- Guus Hiddink: 1998-1999
- John Benjamin Toshack: 1999
- Vicente Del Bosque: 1999-2003
- Carlos Queiroz: 2003-2004
- José Antonio Camacho: 2004
- Mariano García Remón: 2004
- Vanderlei Luxemburgo: 2004-2005
- Juan Ramón López Caro: 2005-2006
- Fabio Capello: 2006-2007
- Bernd Schuster: 2007-2008
- Juande Ramos: 2008-2009
- Manuel Pellegrini: 2009-2010
Statistiche
| Stagione | Divisione | Pos. | G | V | N | P | GF | GS | Pt. | Coppa | Europa | Note | Allenatore | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1994-95 | 1D | 1 | 38 | 23 | 9 | 7 | 91 | 42 | 55 | Ottavi f. | Coppa UEFA | Ottavi f. | Valdano | |
| 1995-96 | 1D | 6 | 42 | 20 | 10 | 12 | 75 | 51 | 70 | Ottavi f. | C. League | Quarti f. | Valdano & Iglesias | |
| 1996-97 | 1D | 1 | 42 | 27 | 11 | 4 | 85 | 36 | 92 | Ottavi f. | Fabio Capello | |||
| 1997-98 | 1D | 4 | 38 | 17 | 12 | 9 | 63 | 45 | 63 | Ottavi f. | C. League | Campione | Heynckes | |
| 1998-99 | 1D | 2 | 38 | 21 | 5 | 12 | 77 | 62 | 68 | Semifinale | C. League | Quarti f. | Camacho & Hiddink | |
| 1999-00 | 1D | 5 | 38 | 16 | 14 | 8 | 58 | 48 | 62 | Quarti f. | C. League | Campione | Toshack & Del Bosque | |
| 2000-01 | 1D | 1 | 38 | 24 | 8 | 6 | 81 | 40 | 80 | Trentaduesimi f. | C. League | Semifinali | Del Bosque | |
| 2001-02 | 1D | 3 | 38 | 19 | 9 | 10 | 69 | 44 | 66 | Finale | C. League | Campione | Del Bosque | |
| 2002-03 | 1D | 1 | 38 | 22 | 12 | 4 | 86 | 42 | 78 | Quarti f. | C. League | Semifinali | Del Bosque | |
| 2003-04 | 1D | 4 | 38 | 21 | 7 | 10 | 72 | 54 | 70 | Finale | C. League | Quarti f. | Queiroz | |
| 2004-05 | 1D | 2 | 38 | 25 | 5 | 8 | 71 | 32 | 80 | Ottavi f. | C. League | Ottavi f. | Camacho, García Remón & Luxemburgo | |
| 2005-06 | 1D | 2 | 38 | 20 | 10 | 8 | 70 | 40 | 70 | Semifinali | C. League | Ottavi f. | Luxemburgo & López Caro | |
| 2006-07 | 1D | 1 | 38 | 23 | 7 | 8 | 66 | 40 | 76 | Ottavi f. | C. League | Ottavi f. | Fabio Capello | |
| 2007-08 | 1D | 1 | 38 | 27 | 4 | 7 | 84 | 36 | 85 | Ottavi f. | C. League | Ottavi f. | Bernd Schuster | |
| 2008-09 | 1D | 2 | 38 | 25 | 3 | 10 | 83 | 52 | 78 | Trentaduesimi f. | C. League | Ottavi f. | Bernd Schuster & Juande Ramos | |
| 2009-10 | 1D | 2 | 38 | 31 | 3 | 4 | 102 | 35 | 96 | Sedicesimi f. | C. League | Ottavi f. | Manuel Pellegrini | |
- Stagioni nella Liga spagnola: 79
- Miglior posizione in campionato: 1° (31 volte)
- Secondo posto in campionato: 19
- Terzo posto in campionato: 7
- Peggior posizione in campionato: 11° (1947-48)
- Partecipazioni alla Coppe del Re: 98
- Partecipazioni alla Coppa della Liga: 4
- Partecipazioni alla Supercoppa di Spagna: 11
- Partecipazioni alla Coppa dei Campioni/Champions League: 40
- Partecipazioni alla Coppa delle Coppe: 4
- Partecipazioni alla Coppa UEFA: 9
- Partecipazioni alla Supercoppa UEFA: 3
- Partecipazioni alla Coppa Intercontinentale/Mondiale per club: 6
- Maggior numero di punti in una stagione: 96 (2009-2010)
- Maggior numero di goal segnati in una stagione: 107 (1989-90)
- Maggior numero di goal segnati in una partita di campionato: Real Madrid - Elche 11 - 2 (1959-1960)
- Maggior numero di goal segnati in una partita di coppa europea: Real Madrid - Boldklubben 1909 12 - 0 (1961-1962)
- Maggior numero di gol subiti in una partita di campionato: Espanyol - Real Madrid 8 - 1 (1929-1930)
- Maggior numero di goal subiti in una partita di coppa europea: Milan - Real Madrid 5 - 0 (1988-1989)
Palmarès
Titoli nazionali
- Campionato spagnolo: 31 (record)
- 1931-32; 1932-33; 1953-54; 1954-55; 1956-57; 1957-58; 1960-61; 1961-62; 1962-63; 1963-64; 1964-65; 1966-67; 1967-68; 1968-69; 1971-72; 1974-75; 1975-76; 1977-78; 1978-79; 1979-80; 1985-86; 1986-87; 1987-88; 1988-89; 1989-90; 1994-95; 1996-97; 2000-01; 2002-03; 2006-07; 2007-08
- Coppa di Spagna: 17
- 1904-05; 1905-06; 1906-07; 1907-08; 1916-17; 1933-34; 1935-36; 1945-46; 1946-47; 1961-62; 1969-70; 1973-74; 1974-75; 1979-80; 1981-82; 1988-89; 1992-93
- 1984-85
- Supercoppa di Spagna: 8 (record)
- 1988, 1989, 1990, 1993, 1997, 2001, 2003, 2008
Titoli internazionali
- UEFA Champions League: 9 (record)
- Coppa UEFA: 2
- 2002
- 1960, 1998, 2002
Titoli regionali
- 1903-04, 1904-05, 1905-06, 1906-07, 1907-08, 1912-13, 1915-16, 1916-17, 1917-18, 1919-20, 1921-22, 1922-23, 1923-24, 1925-26, 1926-27, 1928-29, 1929-30, 1930-31
- 1931, 1932, 1933, 1934, 1935
Altri titoli
- 1947
- 1981, 1983, 1984, 1985, 1987, 1989, 1991, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2003, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009
- 1949, 1953, 1966, 1976, 1978, 1979, 1980, 1994
- 1958, 1959, 1960, 1966, 1970, 1982
- 1983, 1985, 1988
- 2000
- 1999
- 2004
- 1981, 1982, 1986, 1994, 2000
Titoli individuali
- Pichichi: 24 (record)
- Manuel Olivares: 16 (1932-33), Pahiño: 28 (1951-52), Alfredo Di Stefano: 27 (1953-54), 24 (1955-56), 31 (1956-57), 19 (1957-58), 23 (1958-59), Ferenc Puskas: 26 (1959-60), 27 (1960-61), 26 (1962-63), 20 (1963-64), Amancio: 14 (1968-69), 16 (1969-70) Juanito: 17 (1983-84), Hugo Sánchez: 22 (1985-86), 34 (1986-87), 29 (1987-88), 38 (1989-90), Emilio Butragueño: 19 (1990-91), Iván Zamorano: 28 (1994-95), Raúl: 25 (1998-99), 24 (2000-01), Ronaldo: 24 (2003-2004), Ruud Van Nistelrooy: 25 (2006-2007)
- Zamora: 16
- Ricardo Zamora 1931-32, 1932-33, José Bañón 1945-46, José Adelarpe Alonso 1954-55, Vicente Train 1960-61, 62-63, 63-64, Araquistain 1961-62, Betancort 1964-65, 66-67, Junquera 1967-68, Miguel Ángel 1975-76, Agustín 1982-83, Francisco Buyo 1987-88, 91-92, Iker Casillas 2007-2008
- Alfredo Di Stéfano 1957, 1959, Raymond Kopa 1958, Luis Figo 2000, Ronaldo 2002, Fabio Cannavaro 2006
- Luis Figo 2001, Ronaldo 2002, Zinedine Zidane 2003, Fabio Cannavaro 2006
- Scarpa d'oro: 1
- Hugo Sánchez 1990 (38 gol)
- Trofeo Bravo: 3
- Emilio Butragueño 1985, 1986, Iker Casillas 2000
Altri piazzamenti
- Campionato spagnolo
- secondo posto: 1928-29, 1933-34, 1934-35, 1935-36, 1941-42, 1944-45, 1958-59, 1959-60, 1965-66, 1980-81, 1982-83, 1983-84, 1991-92, 1992-93, 1998-99, 2004-05, 2005-06, 2008-2009, 2009-2010;
- Coppa di Spagna (record)
- finalista: 1902-03, 1915-16, 1917-18, 1923-24, 1928-29, 1929-30, 1932-33, 1939-40, 1942-43, 1957-58, 1959-60, 1960-61, 1967-68, 1978-79, 1982-83, 1989-90, 1991-92, 2001-02, 2003-04;
- Supercoppa spagnola
- finalista: 1982, 1995, 2007;
- Coppa della Liga
- finalista: 1982-1983;
- Coppa dei Campioni/Champions League
- Supercoppa Europea
- finalista: 1998, 2000;
- Coppa Intercontinentale
- finalista: 1966, 2000;
Altre sezioni
Calcio
Vedi Real Madrid Castilla.
Basket
Vedi Real Madrid Baloncesto.
Calcio a 5
Nel 2008 il Real Madrid, unitamente ad altre 8 squadre vincitrici di almeno un campionato nazionale, diede vita alla Liga Española de Fútbol Indoor, campionato giocato da veterani dei rispettivi club. Il Real Madrid ha schierato giocatori come Paco Buyo, Emilio Amavisca ed Alfonso Pérez.
Rugby
La sezione di rugby era stata presente all'interno della polisportiva tra il 1925 ed il 1948, vincendo un campionato nazionale e diversi titoli regionali. Nel 2008 la sezione rinacque grazie all'annessione con il CRC Bwin. La squadra ha vinto il titolo nel 2009.
Sezioni storiche
Oltre alle sezioni attualmente esistenti il Real Madrid ha avuto diverse altre sezioni sportive, attualmente scomparse.
- La sezione di pallavolo maschile, vincitrice di 9 campionati tra il 1972 ed il 1983 e di 12 Coppe del Re.
- La sezione di pallamano, vincitore di un campionato nazionale nel 1951.
- La sezione di baseball, fondata nel 1944 e vincitrice di 10 titoli nazionali.
- La sezione di atletica leggera, attiva tra il 1930 ed il 1980, salvo una fase di inattività nel 1938 ed il 1939.
- La sezione di tennis aveva tra i suoi tesserati Manuel Santana, vincitore del Torneo di Wimbledon nel 1976.
- La sezione di nuoto.
Note
- ^ (EN) José Luis Pierrend, FIFA awards: FIFA clubs of the Century, in www.rsssf.com, 22 gennaio 2009. URL consultato il 26-09-2008.
- ^ (EN) Europe's Club of the Century, su iffhs.de, www.iffhs.de, 10-9-2009. URL consultato il 14-09-2009.
- ^ Real Madrid il club più ricco, su sportmediaset.it. URL consultato l'11-02-2009.
- ^ Calcio Europa: Real Madrid - it.uefa.com.
- ^ Il termine spagnolo quinta è paragonabile alla nostra "leva", nel senso di generazione, gruppo della stessa annata e quindi chiamato assieme alla leva militare.
- ^ Real Madrid, esonerato Capelloe ora strada spianata per Schuster, su repubblica.it, laRepubblica.it. URL consultato il 05-12-2007.
- ^ Dato aggiornato a tre giornate dalla fine del campionato 2007-2008. Fonte: La Liga è del Real Madrid, su gazzetta.it, 05-05-2008. URL consultato il 06-05-2008.
- ^ Calderon saluta Madrid. Boluda nuovo presidente, su puntosport.net, 17-01-2009.
- ^ Real, budget da record. 415 milioni di euro, La Repubblica, 01-09-2009.
- ^ a b Liga: Barcellona campione da record, blitzquotidiano.it, 17-05-2010.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Real Madrid CF
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Real Madrid CF
Collegamenti esterni
- (ES, EN, JA) Sito ufficiale
- Real Madrid, "FIFA Club of the Century" - fifa.com
- Leyendablnaca del Real Madrid - History
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