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«Oggi vi leggero' qualche brano tratto dal Vangelo secondo Me. Era la prima dumenica dell'anno di grazie millenuvecient' sessantotto. Sullo stadio di San Siro il cielo da sereno di colpo si scurò, tutti i nuvoli hann' accuminciat' a scuntrarse, spuntavano saette, lambi, un burdello dentro il celo, di colpo spunta il crapino di Dio - un bell'uomo, sui 40 anni - e indica con il suo indice putente lo stadio di San Siro e dice: "Gianni Rivera, ciapp' questo pallone, un Tango, e vai in giro per il mondo a insegnare il giuoco del calcio!»

L'Associazione Calcio Milan è una delle due squadre di calcio di Milano (l'altra è l'Inter).

È una delle tre "grandi squadre" italiane, insieme alla Juventus e all'Inter. Inoltre è tra le più gloriose e titolate compagini di tutto il mondo: insieme al Real Madrid, all'Independiente ed al Boca Juniors è la squadra ad aver vinto più titoli internazionali (15). Vanta inoltre 17 scudetti, 5 Coppe Italia, 5 Supercoppe Italiane, 2 Coppe Latine, 2 Medaglie del Re, 1 Mundialito per club e 1 Mitropa Cup. Secondo una recente ricerca Doxa per L'Espresso il Milan è la terza squadra con più tifosi in Italia (16.4% del totale).

Storia

I pionieri

Venne fondata nella fiaschetteria toscana di via Berchet, a Milano, il 18 dicembre 1899 da Herbert Kilpin, inglese con la passione per il football importata direttamente dall'Inghilterra. Insieme alla passione, Kilpin portò con sé una serie di mute (i completi di gioco) della squadra di cui era, oltremanica, acceso sostenitore. Da allora il Milan vestirà la classica maglia a strisce di colore rosso-nero.

Nel gennaio 1900 la squadra,sotto la direzione del primo presidente Alfred Edwards vince la Medaglia del Re (trofeo messo in palio dal re Umberto I di Savoia), il suo primo trofeo, successo che sarà bissato anche l'anno successivo.

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Il Milan del primo scudetto nel 1901

I rossoneri salgono presto alla ribalta delle cronache calcistiche italiane conquistando il primo titolo nazionale nel 1901, interrompendo la serie di vittorie consecutive del Genoa, sconfitto in finale per 3-0. La squadra guidata dal leggendario capitano Kilpin sarà sconfitta nella finale dell’anno dopo, ad opera dei genoani, e nel 1906 riuscirà a bissare il titolo. In quell’occasione ci fu uno dei primi “casi” del calcio italiano: dopo il girone finale Milan e Juventus (campione d’Italia in carica) erano a pari punti, per cui fu necessaria una gara di finale. Si giocò a Torino sul campo dei bianconeri, in virtù della loro migliore differenza reti, ma il confronto terminò in parità dopo i tempi supplementari. A quei tempi non si tiravano i calci di rigore, si procedeva alla ripetizione della partita: la Federazione scelse il neutro dell’U.S. Milanese a Milano, ma i bianconeri in segno di protesta rinunciarono a giocare. Il Milan poté tuttavia sancire la legittimità del suo successo ripetendo l’exploit l’anno dopo (1907).

Nel 1908, a seguito dei dissidi interni riguardo alla necessità o meno di tesserare giocatori stranieri, un'ala per certi versi "progressista" della dirigenza si separa dalla società fondandone una nuova denominata Internazionale Football Club.

Nel 1916 vinse la Coppa Federale che in quell’anno andava a sostituire in qualche modo il campionato, sospeso a causa della Prima Guerra Mondiale; non si tratta tuttavia di un trofeo ufficialmente riconosciuto dalla FIGC come titolo italiano. Nel 1919 muta la denominazione originale di Milan Football and Cricket Club in Milan Football Club

Gli anni bui

Dopo i primi tre titoli seguì un lungo periodo “buio” in cui i rossoneri rimasero sempre in massima serie (prima in Prima Divisione, poi in Serie A dalla sua istituzione nel 1929-30), pur mantenendosi in zone di metà classifica e non andando mai oltre il terzo posto. Nel 1938 le autorità fasciste imposero l’italianizzazione del nome in Associazione Calcio Milano, abbandonato subito dopo la Seconda Guerra Mondiale per tornare alla vecchia denominazione, pur mantenendo la dizione A.C: nasce nel 1946 l’Associazione Calcio Milan.

I favolosi anni '50

Nell'immediato dopoguerra è sempre fra le migliori tre squadre italiane, tranne che per il quarto posto del 1946-47, sfiorando più volte il titolo che arriverà finalmente nel 1951, dopo 44 anni di attesa. Si tratta del Milan dei tre svedesi del Gre-No-Li, di Buffon e di Annovazzi. Gli anni ’50 sono anni d'oro per i rossoneri, che s’impongono vincendo due volte la prestigiosa Coppa Latina nel 1951 e nel 1956, vincendo altri 3 campionati (1954-55, 1956-57 e 1958-59) grazie ai gol di Gunnar Nordahl, 5 volte capocannoniere, la guida tattica di Nils Liedholm, prima a metà campo e poi come libero, la difesa arcigna guidata da Cesare Maldini. Da sottolineare che nell’arco di un decennio, dal 1947-48 al 1956-57, il Milan ha sempre terminato il campionato fra i primi 3. Risale a questo periodo il memorabile 7-1 inflitto alla Juventus sul suo campo, successo datato 5 febbraio 1950.

L'era Rocco

Dopo lo scudetto del 1958-59 sotto la guida di Gipo Viani, il Milan torna a vincere nel 1961-62 con Nereo Rocco in panchina e un giovane Gianni Rivera in campo, grazie ai gol di Josè Altafini che porteranno in Italia per la prima volta l’anno successivo la Coppa dei Campioni, conquistata nel mitico stadio di Wembley battendo il Benfica per 2 a 1. Nonostante il predominio in campionato e in Europa dell’Inter di Helenio Herrera, il Milan di Rocco si dimostra una delle migliori squadre del tempo, costituendo un esempio cristallino del gioco all’italiana. Nel 1967-68 torna a conquistare lo scudetto, il primo a 16 squadre del dopoguerra, con Pierino Prati capocannoniere, oltre alla Coppa delle Coppe, conquistata a spese dell'Amburgo grazie ad una doppietta di Kurt Hamrin. L’anno successivo arriverà la seconda Coppa dei Campioni (a Madrid 4-1 in finale all'Ajax). Nella stagione 1969-70 il Milan conquista la sua prima Intercontinentale, dopo quella persa nel 1963 col Santos di Pelè alla "bella", sconfiggendo in una drammatica doppia finale gli argentini dell'Estudiantes (3-0; 1-2).

Lo scudetto della stella e la Serie B

Negli anni ’70 raccoglie ancora numerosi trofei, come 3 Coppe Italia, la seconda Coppa delle Coppe, mentre in campionato insegue a lungo lo “scudetto della stella”, perdendo nel 1972-73 un campionato che sembrava già vinto con una umiliante sconfitta a Verona. Il tanto atteso decimo scudetto arriva nel 1978-79, l’ultima stagione da calciatore per Gianni Rivera che potrà ritirarsi con la stella e il tricolore sulla maglia. Tuttavia, nella stagione 1979-80, a seguito di uno scandalo per il calcio-scommesse, venne retrocesso in Serie B. Queste le sentenze della giustizia sportiva (C.A.F.): Club retrocesso in B (insieme alla Lazio); il presidente, Felice Colombo, fu inibito a vita; squalifiche ai calciatori Enrico Albertosi, Giorgio Morini e Stefano Chiodi, rispettivamente di 4 anni, 1 anno e 6 mesi. Nel 1981, una volta risalito nella massima serie, sotto la presidenza Morazzoni, il Milan retrocesse in Serie B nuovamente a seguito, questa volta, di una stagione fallimentare, anche se all’ultima giornata la vittoria sul Cesena sembrava aver momentaneamente risparmiato la nuova onta. Questa seconda retrocessione in B, unica sul campo in tutta la storia del Milan, maturò in modo episodico e beffardo. In Cagliari-Fiorentina fu annullato un gol regolare ai viola, fatto che generò molte recriminazioni fiorentine, dato che i viola si stavano giocando lo scudetto (vinto poi dalla Juventus con un solo punto di vantaggio sulla Fiorentina) e consentì ai sardi di salvarsi. In Napoli-Genoa, a cinque minuti dal termine, il portiere del Napoli, Luciano Castellini, commise un errore che regalò al Genoa il calcio d'angolo da cui nacque il gol del 2-2, sancendo, di fatto, la retrocessione del Milan. Da notare che, se ci fossero stati i 3 punti per la vittoria (introdotti 12 anni dopo), Milan e Genoa avrebbero concluso a pari punti, con conseguente retrocessione in B del Genoa, per la peggiore classifica avulsa.

L'inizio dell'era Berlusconi e i successi di Sacchi

La rinascita del club rossonero, che deve superare anche difficoltà finanziarie, arriva nel marzo 1986 con l’acquisto della squadra da parte dell'imprenditore italiano Silvio Berlusconi, che affida l'incarico di allenatore al promettente tecnico Arrigo Sacchi. L’allenatore romagnolo impone un nuovo tipo di gioco impostato su una difesa a zona, una perfetta tattica di fuorigioco, un centrocampo solido e un attacco che ha in Ruud Gullit, Pietro Paolo Virdis e Marco van Basten (quest'ultimo tuttavia salterà quasi tutta la prima stagione) le sue stelle. Le fortune di quel Milan saranno legate infatti soprattutto ai tre olandesi (il terzo è Frankie Rijkaard), ma anche alla difesa guidata dal capitano Franco Baresi.

Al primo anno di Milan Sacchi conquista il campionato del 1987-1988 con un’incredibile rimonta sul Napoli di Maradona, campione d'Italia in carica. La svolta è in aprile, con lo scontro diretto del San Paolo che premia i rossoneri.

La stagione successiva, 1988-1989, vede il Milan protagonista in Coppa dei Campioni, anche se le difficoltà non mancano. Nel ritorno del secondo turno contro la Stella Rossa Belgrado (l'andata a Milano era finita 1-1) la nebbia scende implacabile nel secondo tempo e l'arbitro tedesco Pauly salva il Milan, sospendendo a norma di regolamento la partita (dopo che, a visibilità già quasi nulla, gli slavi erano passati in vantaggio e Pietro Paolo Virdis era stato espulso). Bisogna notare, però, che il Milan poi reagisce alla grande, eliminando nell'ordine la Stella Rossa ai rigori nel recupero (dopo un gol rossonero non visto dalla terna nonostante la palla fosse entrata di almeno mezzo metro), il Werder Brema (anche qui gol rossonero non visto, anche se molto meno evidente di quello con la Stella Rossa) e il Real Madrid, sbaragliato con uno storico 5-0 a San Siro grazie ai gol di Ancelotti, Rijkaard, Gullit, Van Basten e Donadoni. Molti considerano quella la più bella partita mai giocata dal Milan. In finale il Diavolo conquista la sua terza Coppa dei Campioni a spese della Steaua Bucarest, battuta per 4-0 al Camp Nou di Barcellona. Quell'anno c'è anche spazio per la prima Supercoppa Italiana. In campionato giunge terzo alle spalle di Inter e Napoli.

Nell'annata seguente il Milan è ancora campione d'Europa dopo aver sconfitto il Benfica per 1-0 (gol di Rijkaard) e vincitore della Supercoppa Europea, grazie alla vittoria nel doppio confronto con il Barcellona (1-1 e 1-0), e della Coppa Intercontinentale, superando i colombiani del Nacional Medellín per 1-0 dopo i tempi supplementari. In campionato giunge secondo a due punti dal Napoli. Alla trentatreesima giornata i rossoneri, che hanno gli stessi punti dei partenopei, vanno k.o. fuori casa in favore del Verona, come nel 1973 (scudetto consegnato alla Juventus). La seconda "fatal Verona" della storia milanista si concretizza all'89° minuto, quando il gol dei gialloblu decreta il sorpasso dei campani, che espugnano il campo del Bologna e si laureano campioni d'Italia prendendosi la rivincita rispetto a due anni prima. La partita del Bentegodi solleverà molte polemiche e sarà ricordata per le quattro espulsioni di Rijkaard, Van Basten e Costacurta e Sacchi. Tre giorni dopo, il Milan perderà, in casa, anche la Coppa Italia (0-1 contro la Juventus), dopo lo 0-0 della finale di andata.

Nel 1990-1991 arriva la terza Intercontinentale (3-0 ai paraguaiani dell'Olimpia Asunción) e la seconda Supercoppa Europea, questa volta a spese della Sampdoria (1-1 e 2-0). In campionato il Milan si piazza secondo insieme all'Inter, a cinque punti dalla Sampdoria campione d'Italia. Tuttavia il club rossonero si rende protagonista di uno spiacevole episodio a Marsiglia: a pochi minuti dalla fine, mentre il Milan sta perdendo, si spengono i riflettori dello stadio. L'amministratore delegato Adriano Galliani fa uscire i giocatori dal campo in segno di protesta: la squadra è poi squalificata per un anno dalle coppe europee.

Gli Invincibili di Capello

L'anno successivo la squadra è guidata da Fabio Capello, che sorprendentemente conquisterà lo scudetto con un campionato da record: 56 punti e nessuna sconfitta (record dopo il Perugia secondo in campionato nel 1978-1979). Van Basten è capocannoniere, ma, durante la stagione successiva, proprio quando è nuovamente lanciato verso la conquista di tale titolo, risente di un gravissimo infortunio alla cartilagine della caviglia, che ne interromperà anzitempo la pur eccezionale carriera.

Nel 1992-1993 l’Olympique Marsiglia strappa al Milan la Coppa dei Campioni, sconfiggendolo per 1-0 in finale e vanificando la striscia di imbattibilità stagionale in Champions stabilita dal Milan prima di quella partita. I rossoneri conquistano comunque lo scudetto per il secondo anno consecutivo.

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Franco Baresi festeggia il 15° scudetto nel 1996

Finita l'era degli olandesi, i nuovi campioni della stagione 1993-1994 si chiamano Savicevic, Boban, Papin e Desailly. Il Milan riscatta la sconfitta contro l'Olympique Marsiglia conquistando la sua quinta Champions League nella finale di Atene (18 maggio 1994). L'avversario è il Barcellona, il cui allenatore, Johann Cruyff, alla vigilia si era detto sicuro della vittoria. Malgrado l'ostentata sicurezza dell'olandese i rossoneri infliggono ai catalani una severa lezione di calcio, un 4-0 senza appelli e che resta ancora oggi il maggiore scarto mai registrato in una finale di Coppa dei Campioni-Champions League. Unitamente al successo continentale, il Milan sale sulla vetta nazionale per la quattordicesima volta nella sua storia, ottenendo il terzo scudetto consecutivo. Il risultato è straordinario se si pensa che il Milan del 1993-1994 e l'Inter del 1964-1965 sono le uniche squadre italiane ad aver vinto lo scudetto e la Coppa dei Campioni-Champions League nella stessa stagione.

L'era Capello continua con prestazioni che portano il Milan ad essere considerato la più forte squadra del mondo del periodo. Nel 1994-1995 la squadra si piazza quarta in campionato e raggiunge la finale di Champions League per la quinta volta in sette anni (terza consecutiva), dove però si arrende all'Ajax per 1-0 (gol del futuro milanista Patrick Kluivert). Nel 1995 arriva comunque la Supercoppa Europea, vinta contro l'Arsenal.

La stagione 1995-1996, l'ultima del ciclo di Capello, si chiude con l'ennesimo trofeo, lo scudetto, il quarto in cinque anni. Il campionato è dominato, tant'è che alla fine saranno 8 i punti di vantaggio dalla Juventus. In Coppa UEFA l'avventura del Milan finisce ai quarti dopo l'eliminazione per mano del Bordeaux di Zinedine Zidane. A fine stagione l'allenatore goriziano lascia, mettendo fine ad una serie interminabile di successi.

Il biennio di crisi

Tra il 1996 e il 1998, dopo esser stato al vertice del calcio nazionale ed europeo per un intero decennio, il Milan conosce due anni molto difficili, conclusisi con pessimi piazzamenti in campionato (11° e 10° posto nelle stagioni 1996-1997 e 1997-1998) e una brusca eliminazione dalla Champions League nella stagione 1996-1997, quando il Diavolo è estromesso nella fase a gruppi. Alla base del fallimento ci sono acquisti e scelte tecniche sbagliate, ma anche la dura realtà di una ciclo che ormai è volto al termine.

Nell'estate 1996 il Milan perde a San Siro contro la Fiorentina nella partita valevole per l'assegnazione della Supercoppa Italiana: è il primo segnale di allarme. A dicembre, a seguito degli scarsi risultati della squadra, l'allenatore uruguaiano Oscar Tabarez viene esonerato e sostituito da Arrigo Sacchi, di nuovo al timone della squadra rossonera dopo i successi di alcuni anni prima. Sempre nello stesso mese è definita la cessione di Edgar Davids (acquisto estivo) alla Juventus, di cui il giocatore diventerà un elemento imprescindibile. L'avvento del nuovo allenatore non inverte la tendenza negativa, proseguita con la clamorosa sconfitta interna contro la Juventus per 6-1 (6 aprile 1997).

Anche nel 1997-1998 il club di via Turati si affida ad un ex allenatore, Capello, che nella stagione precedente aveva vinto la Liga con il Real Madrid e che è chiamato a risollevare una squadra a pezzi. Il Milan, però, continua a stentare e perde anche la finale di Coppa Italia contro la Lazio: dopo la vittoria per 1-0 a San Siro, i rossoneri sono sconfitti per 3-1 all'Olimpico, con il futuro milanista Alessandro Nesta a siglare il terzo gol.

Queste annate rivelano, come detto, la fine di un ciclo e sanciscono un cambiamento epocale, spingendo la dirigenza a progettare una rifondazione pressoché totale della squadra.

La rinascita con Zaccheroni

Nell'estate del 1998 la società affida la panchina ad Alberto Zaccheroni, emergente tecnico reduce dalla positiva esperienza all'Udinese, che ha incantato con il suo gioco offensivo e con lo spregiudicato modulo 3-4-3. Zac pone le basi per un nuovo ciclo vincente con lo scudetto del 1998-1999, con cui viene festeggiato il centenario della squadra: su tutti è Zvonimir Boban a guidare la squadra ad una emozionante rimonta sulla Lazio, avanti 7 punti a 7 gare dal termine del campionato. Il sorpasso si materializza alla penultima giornata (Fiorentina-Lazio 1-1, Milan-Empoli 4-0), mentre all'ultima il vantaggio è mantenuto grazie alla vittoria in trasferta per 2-1 contro il Perugia. Determinante, nell'occasione, una grande parata di Christian Abbiati all'ultimo minuto di gioco.

Stagioni interlocutorie

L'anno successivo in via Turati arriva il giovane attaccante ucraino Shevchenko, giocatore decisivo per le sorti della squadra fino al 2006 e che, nel dicembre 2004, conquisterà anche il Pallone d'oro, sempre con la maglia rossonera. Il Milan esce dalla Champions League nel girone eliminatorio e finisce il campionato al terzo posto, a undici punti dalla Lazio campione. Shevchenko, con 24 gol, vince la classifica marcatori al suo primo anno in Italia, impresa prima riuscita solo a Michel Platini.

La stagione 2000-2001 si rivela insoddisfacente. La squadra non convince e nel marzo del 2001 viene estromessa dalla Champions League. L'eliminazione costa la panchina ad Alberto Zaccheroni, che viene sostituito da Cesare Maldini, vecchia gloria rossonera e padre di Paolo. Alla fine il Milan si classifica al 6° posto, qualificandosi per la Coppa UEFA, ma l'immagine più bella della stagione è senza dubbio lo storico trionfo nel derby in trasferta contro l'Inter, sconfitta per 6-0 l'11 maggio 2001.

Il ciclo vincente di Ancelotti

Nell'estate 2001 Fatih Terim, allenatore turco già della Fiorentina, diventa il nuovo tecnico del Milan. A novembre, però, è esonerato e sostituito da Carlo Ancelotti. L'allenatore emiliano guida la squadra alla semifinale di Coppa UEFA, dove il Milan è eliminato dal Borussia Dortmund (seconda semifinale di sempre nella competizione) e al 4° posto in campionato, risultato che dà l'accesso ai preliminari di Champions League.

La stagione 2002-2003 è quella della risurrezione. Il Milan torna a vincere la Champions League dopo nove anni (sesta affermazione europea), sconfiggendo ai calci di rigore la Juventus, rivale storica. Tre giorni più tardi, a suggello di una stagione indimenticabile, arriva la vittoria della Coppa Italia, la quinta per i rossoneri, la prima sotto la gestione Berlusconi. In campionato, dopo un ottimo girone d'andata (campione d'inverno), la squadra rallenta il passo e giunge terza. Il 29 agosto 2003 conquista la sua quarta Supercoppa Europea (terzo trofeo stagionale) battendo il Porto per 1-0 a Montecarlo.

 
Coreografia della Curva Sud per il 17° scudetto

Il 2003-2004 vede il ritorno del Milan al predominio nazionale. La squadra si laurea campione d'Italia per la diciassettesima volta, distanziando notevolmente la Roma e surclassando nettamente tutte le dirette concorrenti. L'incontro decisivo si tiene a Milano il 2 maggio 2004: Milan-Roma termina 1-0 grazie a un gol di Shevchenko, servito da Kakà. Sarà proprio questo giovane brasiliano arrivato in sordina a rivelarsi l'uomo-chiave, l'asso nella manica della squadra. L'unica amarezza dell'annata è la sconfitta patita nella finale della Coppa Intercontinentale ad opera del Boca Juniors.

Nel 2004-2005, dopo una stagione giocata all'altezza della precedente, il Milan si imbatte in un finale a dir poco traumatizzante: l'8 maggio 2005 viene sconfitto dalla Juventus a San Siro nello scontro diretto per lo scudetto; il 25 maggio perde anche nella finale di Champions League. A Istanbul i rossoneri si portano sul 3-0 (grazie ad una rete di Paolo Maldini e alla doppietta di Hernan Crespo) sul Liverpool, ma sono raggiunti incredibilmente sul 3-3 nel secondo tempo, in soli 6 minuti. La gara procede ai supplementari e quindi ai rigori, dove la squadra inglese vince la coppa. La delusione per i milanisti è tremenda, paragonabile a quella che gli interisti subirono il 5 maggio 2002 (quando persero lo scudetto per un soffio a vantaggio della Juventus) e a quella degli stessi tifosi juventini, che avevano perso la Champions League ai rigori proprio contro il Milan nel 2003. Per la seconda volta, dopo la sconfitta del 1995 contro l'Ajax, il Milan ha perso la finale della Champions League vestendo la seconda maglia bianca, tradizionale portafortuna.

Nella Serie A 2005-2006, malgrado il dominio della Juventus, il Milan è venuto fuori alla distanza: nel girone di ritorno ha ridotto da 14 a 3 i punti di svantaggio sui bianconeri, chiudendo il campionato a 88 punti, 3 in meno della capolista Juventus. Nel maggio 2006 anche il Milan (oltre a Juventus, Lazio, e Fiorentina e altre squadre) è indagato nello scandalo di intercettazioni telefoniche che fanno presumere illeciti sportivi. Tre le gare sotto tiro: la sconfitta con il Siena per 2-1, viziata dall'annullamento di un gol regolare a Shevchenko, la vittoria pe 1-0 con il Chievo, in cui furono annullate due reti regolari (una al Milan e una gli ospiti) e il pareggio interno per 1-1 con il Brescia. Il dirigente coinvolto è Leonardo Meani, collaboratore addetto al rapporto con gli arbitri, che secondo l'inchiesta avrebbe chiesto guardalinee compiacenti. La posizione del club rossonero, però, è quasi certamente meno pesante rispetto a quella delle altre squadre.

L'8 marzo 2006 il Milan ha sconfitto il Bayern Monaco per 4-1 nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League, eliminandolo dopo l'1-1 dell'Allianz Arena. Il club rossonero, così, è diventata l'unica squadra europea ad aver partecipato ai quarti di finale della competizione in tutte le edizioni dal 2002-2003 al 2005-2006. Il club, quindi, si conferma come una delle potenze calcistiche continentali ed è considerato da molti la migliore squadra europea del periodo prima citato. Ai quarti di finale dell'ultima edizione della Champions League il Milan ha poi estromesso il Lione, pareggiando per 0-0 in Francia e battendo i transalpini per 3-1 a San Siro: decisive le reti nei minuti finali di Filippo Inzaghi e Andriy Shevchenko. Grazie a quel gol Shevchenko è diventato il miglior marcatore di tutti i tempi della Champions League. Il sogno rossonero di vendicare la sconfitta contro il Liverpool, però, si è spento in semifinale contro il Barcellona. Nella partita di andata a San Siro hanno vinto i blaugrana per 1-0 (gol di Giuly), nel ritorno al Camp Nou la partita è finita 0-0. Nella circostanza, però, peserebbe un gol annullato dall'arbitro Merk a Shevchenko, rete che i più hanno giudicato regolare. Si tratta della seconda eliminazione del Milan in semifinale di Coppa dei Campioni-Champions League, dopo quella del 1956 subita a vantaggio del Real Madrid.

Malgrado l'eliminazione il Milan occupa il primo posto della graduatoria continentale dell'UEFA, stilata sulla base dei risultati ottenuti nelle coppe europee nell'ultimo quinquennio (in particolare 3 semifinali in 4 anni di Champions).

A maggio 2006, archiviata la stagione 2005-2006, il Milan cede Manuel Rui Costa (che rescinde consensualmente il contratto per trasferirsi al Benfica) e Andriy Shevchenko al Chelsea, partenza, quest'ultima che ha generato grande disappunto tra i tifosi e la stessa dirigenza.

Cronistoria

  • 1899 Fondazione del Milan Cricket and Football Club
  • 1900 Eliminato prima della finale
  • 1901 Campione d'Italia
  • 1902 Finalista perdente
  • 1903 Eliminato prima della finale
  • 1904 Eliminato prima della finale
  • 1905 Cambia denominazione in Milan Football Club - Eliminato nel Girone Lombardo
  • 1906 Campione d'Italia
  • 1907 Campione d'Italia
  • 1908 non prende parte al campionato
  • 1909 2° nel Girone Lombardo
  • 1910 7° nel Girone Unico
  • 1911 2° nel Girone Ligure-Lombardo-Piemontese
  • 1912 2° nel Girone Ligure-Lombardo-Piemontese
  • 1913 1° nel Girone Ligure-Lombardo - 4° nel Girone finale dell'Italia settentrionale
  • 1914 3° nel Girone Lombardo-Piemontese
  • 1915 1° nel Gruppo D dell'Italia settentrionale - 1° nel Girone B delle semifinali interregionali - 4° nel Girone finale
  • 1916 Vince la Coppa Federale
  • 1920 1° nel Girone B Lombardo - 3° nel Girone A delle semifinali interregionali
  • 1921 1° nel Girone B Lombardo - 4° nel Girone finale Lombardo
  • 1922 10° nel Girone A della Lega Nord (Campionato C.C.I.)
  • 1923 4° nel Girone B della Lega Nord
  • 1924 7° nel Girone B della Lega Nord
  • 1925 8° nel Girone B della Lega Nord
  • 1926 7° nel Girone B della Lega Nord
  • 1927 2° nel Girone B del Campionato Nazionale - 6° e ultimo nel Girone finale
 
  • 1928 4° nel Girone A del Campionato Nazionale - 6° nel Girone finale
  • 1929 2° nel Girone finale del Campionato nazionale. Ammesso alla nuova Serie A
  • 1930 11° in Serie A
  • 1931 12° in Serie A
  • 1932 4° in Serie A
  • 1933 11° in Serie A
  • 1934 9° in Serie A
  • 1935 10° in Serie A
  • 1936 8° in Serie A
  • 1937 4° in Serie A
  • 1938 3° in Serie A
  • 1939 Cambia denominazione in Associazione Calcio Milano - 9° in Serie A
  • 1940 8° in Serie A
  • 1941 3° in Serie A
  • 1942 9° in Serie A
  • 1943 6° in Serie A
  • 1946 4° nel Campionato Alta Italia - 3° nel Girone finale - Cambia denominazione in Associazione Calcio Milan
  • 1947 4° in Serie A
  • 1948 2° in Serie A
  • 1949 3° in Serie A
  • 1950 2° in Serie A
  • 1951 Campione d'Italia - Vince la Coppa Latina
  • 1952 2° in Serie A
  • 1953 3° in Serie A
  • 1954 3° in Serie A
  • 1955 Campione d'Italia
  • 1956 2° in Serie A - Vince la Coppa Latina
  • 1957 Campione d'Italia
  • 1958 9° in Serie A
  • 1959 Campione d'Italia
  • 1960 3° in Serie A
  • 1961 2° in Serie A
  • 1962 Campione d'Italia
  • 1963 3° in Serie A - Vince la Coppa dei Campioni
  • 1964 3° in Serie A
  • 1965 2° in Serie A
  • 1966 7° in Serie A
  • 1967 8° in Serie A - Vince la Coppa Italia
  • 1968 Campione d'Italia - Vince la Coppa delle Coppe
  • 1969 2° in Serie A - Vince la Coppa dei Campioni
  • 1970 4° in Serie A - Vince la Coppa Intercontinentale
  • 1971 2° in Serie A
 
  • 1972 2° in Serie A - Vince la Coppa Italia
  • 1973 2° in Serie A - Vince la Coppa Italia e la Coppa delle Coppe
  • 1974 7° in Serie A
  • 1975 5° in Serie A
  • 1976 3° in Serie A
  • 1977 10° in Serie A - Vince la Coppa Italia
  • 1978 4° in Serie A
  • 1979 Campione d'Italia
  • 1980 3° in Serie A, retrocesso in Serie B per illecito
  • 1981 1° in Serie B, promosso in Serie A
  • 1982 14° in Serie A, retrocesso in Serie B
  • 1983 1° in Serie B, promosso in Serie A
  • 1984 6° in Serie A
  • 1985 5° in Serie A
  • 1986 7° in Serie A
  • 1987 5° in Serie A
  • 1988 Campione d'Italia
  • 1989 3° in Serie A - Vince la Coppa dei Campioni e la Supercoppa Italiana
  • 1990 2° in Serie A - Vince la Coppa dei Campioni, la Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale
  • 1991 2° in Serie A - Vince la Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale
  • 1992 Campione d'Italia
  • 1993 Campione d'Italia - Vince la Supercoppa Italiana
  • 1994 Campione d'Italia - Vince la Coppa dei Campioni e la Supercoppa Italiana
  • 1995 4° in Serie A - Vince la Supercoppa Europea e la Supercoppa Italiana
  • 1996 Campione d'Italia
  • 1997 11° in Serie A
  • 1998 10° in Serie A
  • 1999 Campione d'Italia
  • 2000 3° in Serie A
  • 2001 6° in Serie A
  • 2002 4° in Serie A
  • 2003 3° in Serie A - Vince la Coppa dei Campioni, la Coppa Italia e la Supercoppa Europea
  • 2004 Campione d'Italia - Vince la Supercoppa Italiana
  • 2005 2° in Serie A
  • 2006 2° in Serie A (in sospeso a causa di sospetto illecito da parte della Juventus campione d'Italia)

Piazzamenti recenti

MILAN: Piazzamenti ottenuti in Serie A dal 1992 al 2005
Stagione Pos G V N P GF GS Pt
1991-92 34 22 12 0 74 21 56*
1992-93 34 18 14 2 65 32 50*
1993-94 34 19 12 3 36 15 50*
1994-95 34 17 9 8 53 32 60
1995-96 34 21 10 3 60 24 73
1996-97 11° 34 11 10 13 43 45 43
1997-98 10° 34 11 11 12 37 43 44
1998-99 34 20 10 4 59 34 70
1999-00 34 16 13 5 65 40 61
2000-01 34 12 13 9 56 46 49
2001-02 34 14 13 7 47 33 55
2002-03 34 18 7 9 55 30 61
2003-04 34 25 7 2 65 24 82
2004-05 38 23 10 5 63 28 79
2005-06 38 28 4 6 85 31 88

Pos = Posizione di classifica; G = Partite giocate; V = Partite vinte; N = Partite pareggiate; P = Partite perse; GF = Gol fatti; GS = Gol subiti; Pt = Punti

*La vittoria valeva 2 punti

Rosa 2005/2006

Portieri
1   Dida
12   Valerio Fiori
16   Zejiko Kalac ( )
Difensori
2   Cafu
3   Paolo Maldini (Capitano)
4   Kakha Kaladze
5   Alessandro Costacurta
13   Alessandro Nesta
17   Dario Simic
31   Jaap Stam
Centrocampisti
8   Gennaro Gattuso
10   Manuel Rui Costa
14   Johann Vogel
18   Marek Jankulovski
20   Clarence Seedorf
21   Andrea Pirlo
22   Kakà
23   Massimo Ambrosini
27   Serginho
Attaccanti
7   Andriy Shevchenko
9   Filippo Inzaghi
11   Alberto Gilardino
37   Marcio Amoroso
Allenatore
  Carlo Ancelotti


Rosa 2006/2007

NB: Rosa in continuo aggiornamento e numeri di maglia non ancora assegnati.

Portieri
  Dida
  Ferdinando Coppola
  Valerio Fiori
  Zejiko Kalac ( )
Difensori
  Cafu
  Paolo Maldini (Capitano)
  Kakha Kaladze
  Alessandro Costacurta
  Giuseppe Favalli
  Alessandro Nesta
  Dario Simic
Centrocampisti
  Gennaro Gattuso
  Johann Vogel
  Marek Jankulovski
  Clarence Seedorf
  Andrea Pirlo
  Kakà
  Massimo Ambrosini
  Serginho
  Pasquale Foggia
Attaccanti
  Filippo Inzaghi
  Alberto Gilardino
  Marcio Amoroso
Allenatore
  Carlo Ancelotti



Palmares

Goleador

Giocatore Gol Stagioni
Gunnar Nordahl 221 8
Andriy Shevchenko 173 7
Gianni Rivera 164 19
Josè Altafini 161 7
Aldo Boffi 136 9
Marco Van Basten 124 6
Giuseppe Santagostino 106 11
Pierino Prati 102 7
Louis Van Hege 98 7
Albertino Bigon 90 9
Nils Liedholm 89 12
Renzo Burini 88 6
Pietro Paolo Virdis 76 5
Marco Simone 75 9
Aldo Cevenini I 73 7
Filippo Inzaghi (*) 71 5
Pietro Sante Arcari 70 6
Daniele Massaro 70 9
Giovanni Moretti 68 8
Angelo Benedicto Sormani 65 5

(*) ancora in attività, i dati possono non essere aggiornati.

La prima formazione

                   Hood
         Cignaghi         Torretta
     Lies         Kilpin        Valerio
Dubini                                   Formenti
         Davies   Neville    Allison

Giocatori celebri


Allenatori celebri

I presidenti

Curiosità

  • Il tifoso tipico del Milan per lunghi decenni del XX Secolo apparteneva alla classe popolare e operaia, spesso immigrato dal Sud o dal Triveneto. I tifosi rivali dell'Inter li soprannominavano "Casciavit" che in milanese significa "cacciaviti" proprio per indicare l'origine proletaria ed operaia della larga parte dei tifosi rossoneri. A loro volta i tifosi milanisti chiamavano i cugini neroazzurri "bauscia", termine milanese che significa gradasso, per indicare uno degli stereotipi classici dei milanesi, essendo allora la tifoseria neroazzurra composta perlopiù dalle classi medie ed altolocate, di origine prettamente meneghina. Questo divario tra tipo di tifosi si andò spegnendosi già negli anni 60 del secolo passato, sino ad essere ormai totalmente inutilizzabile oggi.
  • Il Milan e la Mitropa Cup (o Coppa Europa Centrale). Il club ha partecipato tre volte a questa manifestazione e, nel 1929, dopo due combattutissime partite con il Genoa, entrambe concluse in parità dopo i supplementari, fu beffato al sorteggio, perdendo il diritto ad essere il primo club italiano a partecipare ad una competizione europea. Le tre partecipazioni risalgono al 1938, 1966, e 1981-1982. Nel 1938 il trofeo equivaleva all'attuale UEFA Champions League ed il Milan fu eliminato negli ottavi dai romeni del Ripensia Timisoara (3-1; 0-3); nel 1966 equivaleva all'attuale Coppa Intertoto e fu eliminato negli ottavi dalla Dinamo Zagreb (0-0; 0-1); nel 1981-1982, quando il trofeo era riservato ai club vinictori del campionato di serie B e si disputava con un girone all'italiana, il Milan (retrocesso l'anno prima per il calcio-scommesse) lo vinse precedendo Vitkovice, Osijek e Haladas. Questi i risultati: Milan- Vitkovice 3-0, 1-2; Milan-Osijek 2-1, 1-1; Milan-Haladas 2-0,1-0.
  • Il Milan non ha mai vinto la Coppa Uefa, competizione dove ha raggiunto due volte la semifinale: nel 1971-1972 contro il Tottenham Hotspur (1-1 ; 1-2), e nel 2001-2002 contro il Borussia Dortmund (0-4 ; 3-1). Da notare che nelle tre partecipazioni degli ultimi venti anni (1987-1988; 1995-1996; 2001-2002) il Milan è stato sempre eliminato dalla squadra finalista perdente: Espanyol (0-2; 0-0), Bordeaux (2-0; 0-3) e Borussia Dortmund.
  • Il club detiene il record di imbattibilità in campionato, 58 partite, ed il record di vittorie della classifica marcatori del campionato, 16 volte: 5 con Nordahl, 3 con Boffi, 2 con Shevchenko e Van Basten, 1 con Altafini, Prati, Rivera, Virdis
  • La squadra in campionato, oltre ai 17 scudetti, si è classificata 15 volte seconda e 15 volte terza. In oltre 100 anni di storia, la società è arrivata tra le prime tre posizioni nel 46% dei casi.
  • Il Milan ha disputato 26 finali nelle principali competizioni internazionali, un record: 10 in Coppa dei Campioni-Champions League (6 vittorie), 3 in Coppa delle Coppe (2 vittorie), 6 in Supercoppa Europea (4 vittorie), 7 in Coppa Intercontinentale (3 vittorie).
  • Sono 5 i giocatori che hanno vinto il Pallone d'Oro quando vestivano la maglia del Milan:Gianni Rivera (1969), Ruud Gullit (1987), Marco van Basten (1988, 1989 e 1992), George Weah (1995) e Andriy Shevchenko (2004), anche se nel 1987 Gullit giocò sia nel Psv Eindhoven che nel Milan, e nel 1995 Weah giocò sia nel Paris Saint-Germain che nel Milan. In totale i Palloni d'Oro finiti in via Turati sono 7. Solo la Juventus ha fatto meglio (8).
  • Nei 72 campionati (sui 74 totali di serie A) disputati, il Milan ha preceduto l'Internazionale 35 volte ed altrettante volte ha finito il campionato dietro ai cugini. Inoltre, per due volte, i clubs hanno chiuso il campionato appaiati: nel 1957-1958 e nel 1990-1991, con il Milan avanti all'Inter, in entrambi i casi, per differenza-reti. Gli atri due sono i campionati di serie B. Da notare che anche nel 1945-1946 si verificò una situazione simile: l'Inter precedette il Milan nel campionato Alta Italia, mentre il Milan chiuse il girone finale davanti ai neroazzurri.

Voci correlate

Bibliografia

  • "Il libro del calcio italiano", allegato a Il Corriere dello Sport-Stadio - ottobre 2000

Collegamenti esterni

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