Brazza
Brazza (in croato Brač, nota in passato come isola della Brazza), è un'isola della costa dalmata della Croazia.
Brazza | |
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Geografia fisica | |
Coordinate | 43°18′40″N 16°39′56″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina |
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Geografia
Con una superficie di 396 km² è la terza isola in ordine di grandezza del mare Adriatico e la più grande della Dalmazia. Appartiene al gruppo delle Curzolane. Il monte più alto dell'isola, il monte San Vito (Vidova Gora), con la sua altezza di 778 m rappresenta il punto più alto nel mare Adriatico.
L'isola ha una popolazione complessiva di circa 14.000 abitanti, divisa nei centri principali San Pietro della Brazza, San Giovanni della Brazza e Milna (Milona), oltre alla località turistica di Bol (Vallo della Brazza) presso il Corno d'oro (Zlatni rat).
Città e villaggi
Altri centri sull'isola oltre a San Pietro della Brazza (Supetar), Vallo della Brazza (Bol), San Giovanni della Brazza (Sutivan), e Milna (Milona), sono Škrip (Scripea) (fondato in epoca pre-romana), Pučišća (Pucischie), Splitska (Porta di Spalato), Postira, Nerežišće (Neresi), Donji Humac (Sant'Elia), Mirca (Mirza), Gornji Humac (Umazzo), Dol, Sumartin (San Martino), Praznica (Prasnizze), Murvica (Murvizza), Povlja (Pòvia), Dračevica (Valdispina), Ložišća (San Giorgio), Selca (Selze) e molti altri.
Storia
Ritrovamenti archeologici testimoniano l'esistenza di comunità umane sull'isola fin dal paleolitico. Nonostante ciò, mancano tracce della presenza umana durante il neolitico. Durante l'età del bronzo e l'età del ferro, tribù illiriche abitarono le parti più interne dell'isola, ed esistevano numerosi villaggi, sebbene nessuno di essi sia sopravvissuto.
Nel IV secolo a.C. l'isola di Brazza non fu interessata dalla colonizzazione greca che si stava diffondendo in molte isole costiere dell'Adriatico; tuttavia i greci conoscevano l'isola e commerciavano con le tribù locali. A testimonianza di ciò, furono trovati degli artefatti greci nella baia di Vičja, vicino a Ložišća. L'isola di Brazza si trova infatti al crocivia di numerose rotte commerciali, soprattutto tra Salona e l'isola di Lissa.
Nel 9 d.C. i romani conquistarono la Dalmazia dopo lunghi combattimenti contro le tribù indigene. Salona divenne la capitale della nuova provincia e, probabilmente per questo motivo, sull'isola non furono fondate grandi città. Tuttavia, in tutta l'isola si possono trovare tracce del periodo romano, soprattutto sotto forma di ville e cisterne e qualche miniera. In questo periodo inoltre, Spalato divenne il porto principale per trasportare pietra da Salona al resto della Dalmazia. Ancora ai giorni nostri l'isola è famosa per la produzione di pregiata pietra bianca, usata anche per le costruzioni del Palazzo di Diocleziano a Spalato[1] e fornita anche per la costruzione della Casa Bianca a Washington. Nello stesso periodo inoltre iniziò a diffondersi anche l'agricoltura, e in particolare si diffusero vino e olive.
La popolazione dell'isola decrebbe per due motivi. Da una parte per l'esodo degli italiani, che costituivano la maggioranza assoluta della popolazione nei centri di Neresi, Bol (Vallo) e San Pietro, verso le altre province italiane dell'Impero o direttamente in Italia data la politica austriaca e la successiva annessione alla Jugoslavia. In secondo luogo, a causa della massiccia emigrazione verso il Sud America e, nel periodo di stagnazione economica, prima dello sviluppo del turismo, verso i principali centri della terraferma, come Spalato. Oggi i residenti vivono soprattutto di turismo ma anche di agricoltura (vino e olive specialmente) e pesca.
Gli Italiani a Brazza tra le due Guerre
Gli Italiani dell'isola di Brazza vivevano concentrati nei centri di San Pietro della Brazza, Vallo della Brazza, Pucischie e Neresi, di cui costituivano la maggioranza degli abitanti[senza fonte]. La parte restante dell'isola era invece compattamente croata. L'opera di slavizzazione operata dai funzionari austriaci andò di pari passo ad un'intensa emigrazione dall'isola verso le due Americhe che riguardò maggiormente gli italiani. Nel 1861 venne aperto un centro culturale slavo a Pucischie. Nel censimento del 1910 si contavano solo 265 italiani in tutta l'isola, concentrati a San Pietro e Néresi[senza fonte]. Il numero degli italiani, del resto, continuò a decrescere, anche per le povere condizioni economiche dell'isola. Nel 1927 si contavano appena 169 italiani[senza fonte].
Economia
Una particolare produzione artigianale, sviluppatasi recentemente grazie anche al turismo, è quella di saponi e saponette aromatiche (dalla lavanda locale alla polvere d'oro) di svariate fogge, misure e colori.
Brazza è servita da comode e frequenti linee di navigazione con le altre isole e la costa e da un piccolo aeroporto internazionale nei pressi di Bol.
Note
- ^ C. Michael Hogan. 2007
BIBLIOGRAFIA
- Luigi Tomaz, In Adriatico nell'antichità e nell'alto Medioevo, Presentazione di Arnaldo Mauri, Think, Conselve 2003.
Voci correlate
Altri progetti
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