Vocale centrale media

Il termine schwa o anche scevà[senza fonte] designa in linguistica e fonologia una vocale centrale media, oltre che il simbolo IPA con cui questo suono viene indicato: ə
Etimologia
Il termine "Schwa" deriva dalla parola ebraica שווא (šěwā’, /ʃəˈwaʔ/) e può essere tradotto come "insignificante". Si riferiva a un segno vocalico del niqqud, scritto con due punti sotto una lettera. Poteva indicare sia una vocale debole (come lo schwa), sia l'assenza totale di una vocale. Fonologicamente, questi due sono equivalenti, dato che lo schwa in ebraico non rappresenta una vocale.
Lo schwa in lingua inglese
Lo schwa è il suono vocalico più diffuso nella lingua inglese; molti grafemi e di- o trigrammi vengono infatti resi con un suono vocalico centrale medio. Alcuni esempi: apart, supply, taken, pencil, reckon, circus, righteous, e, nelle varietà non rotiche, anche liar, dinner, favour. In alcune varietà della lingua, specialmente nell'inglese americano, esiste una versione rotica di questa vocale, che si indica con questo simbolo: [ɚ] (p. es. better). In altre varietà rotiche si può invece avere una sequenza di schwa + /r/ in parole come liar, dinner e favour.
Lo schwa nelle altre lingue
Alcune lingue hanno un suono simile allo schwa. È simile alla e atona breve del francese, che in questa lingua è arrotondata e meno centrale, più come un'aperta-centrale o vocale chiusa-centrale anteriore arrotondata. È quasi sempre atono, sebbene in bulgaro e afrikaans possano trovarsi schwa accentati. Molte lingue caucasiche e alcune lingue uraliche (per esempio anche il komi) utilizza lo schwa fonetica, ed è possibile trovare gli schwa accentati. Nella lingua olandese, la vocale del suffisso -lijk, come in waarschijnlijk (probabilmente) è pronunciata come uno schwa. Nei dialetti catalani, includendo la varietà della lingua standard, situato nel dialetto parlato all'interno e nei dintorni di Barcellona, una "a" o una "e" atone sono pronunciate come uno schwa leggermente più aperto (chiamato "vocale neutra"). Nei dialetti catalani parlati nelle isole Baleari, può capitare uno schwa accentato. Anche nel dialetto pavese le "a" e le "e" atone acquisiscono il suono schwa leggermente più aperto che hanno in catalano, ma questo ricorre anche in diverse sillabe accentate (si indica con ä o ë, a seconda dell'etimo) e si presenta anche in versione nasalizzata, ad esempio nella parola "tänt" (tanto).
Altre pronunce di altri suoni includono ė nel lituano, ă nel rumeno, ed ë nell'albanese.
Il simbolo ə
Il simbolo ə ("e capovolta") si usa come grafema in varie lingue:
- Nell'azero la vocale a anteriore, /æ/. Però, quando si usa ə, la lingua azera ha problemi con il ISO 8859-9, così a volte si usa ä al suo posto.
- Nell'alfabeto latino ceceno. L'uso di questo alfabeto è politicamente significativo (come in Russia si preferisce l'uso dell'alfabeto cirillico, al contrario della preferenza per il quello latino dei separatisti.
- Nella traslitterazione dell'avestico. La corrispondente vocale lunga è iscritta come uno Schwa con il segno di lunga ə̄.
- In alcuni alfabeti cirillici includendo: kazako, baškiro, udmurto e altre lingue dell'ex-URSS; vedi Schwa in cirillico.
Nelle lingue in cui lo Schwa rappresenta un fonema pieno, e potrebbe apparire all'inizio della parola, talvolta è richiesta una versione maiuscola. In alcuni casi, lo schwa maiuscolo sembra una versione più grande del simbolo Schwa, codificato come U+018F Ə, però è usata anche una E maiuscola invertita, per esempio nei nomi propri avestani di persona (U+018E) Ǝ, con una minuscola codificata separatamente, U+01DD ǝ.
Lo schwa in linguistica
Il termine "schwa" è usato anche per vocali di qualità indefinita (piuttosto che suoni naturali) nella ricostruzione dell'indoeuropeo. Si osservò che, mentre nella maggior parte dei casi a in latino e nel greco classico corrisponde alla a nel sanscrito, ci sono casi in cui il sanscrito presenta una i là dove in latino e in greco vi è una a, ad esempio pitar (sanscrito) rispetto a pater (latino e greco antico). L'ipotesi di questo "schwa indeuropeo" si evolse poi nella teoria delle laringali. La maggior parte degli studiosi di indeuropeistica ora postulano tre differenti fonemi piuttosto che un singolo e indistinto schwa. Altri studiosi ne ipotizzano ancora di più, per spiegare ulteriori problemi nel sistema delle vocali proto-indoeuropeo. La maggior parte delle ricostruzioni di *-ə- nella letteratura più antica corrisponderebbero a *-h2- nella notazione contemporanea.