Immortal
Gli Immortal sono un gruppo black metal norvegese, formatosi a Bergen nel 1990 per iniziativa dei leader storici Abbath e Demonaz Doom Occulta.
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Paese d'origine | ![]() |
Genere | Black metal[1][2][3] |
Periodo di attività musicale | 1990 – in attività |
Etichetta | Nuclear Blast, Osmose Productions |
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[immortalofficial.com Sito ufficiale] | |
Storia del gruppo
Gli inizi e i primi successi (1990-1995)
Le origini degli Immortal risiedono nel gruppo black metal di fine anni ottanta Satanael, in cui militavano Abbath Doom Occulta e Demonaz Doom Occulta insieme a Varg Vikernes; i tre facevano anche parte di un gruppo death metal noto come Old Funeral[1][4][3]. I due gruppi furono attivi parallelamente fino a quando Demonaz e Abbath uscirono dai Satanael per fondare gli Amputation, che pubblicarono due demo, Achieve the Mutilation e Slaughtered in the Arms of God, tra il 1989 e il 1990[1].
Dopo la fine anche di quest'ultima band Demonaz decise nell'autunno del 1990 di fondare gli Immortal assieme ad Abbath, al chitarrista Jørn Inge Tunsberg e al batterista Armagedda[3], influenzati principalmente da Bathory, Possessed e Celtic Frost[4]. I quattro pubblicarono la loro prima demo nello stesso anno, intitolata The Northern Upins Death[5]. Successivamente il chitarrista Tunsberg fu cacciato dalla band[4]. Grazie a queste prime produzioni il complesso fu notato dall'etichetta francese Listenable Records, che propose la registrazione di un 7"; gli Immortal iniziarono dunque a lavorare alle tracce The Cold Winds of Funeral Frost e Unholy Forces of Evil[4]. La prima pubblicazione ufficiale, l'EP omonimo Immortal, fu edito nell'ottobre 1991 da Listenable Records con una tiratura di sole mille copie[1]. Il disco fu notato dall'etichetta Osmose Productions, con cui il gruppo firmò nel 1992. Nell'aprile dello stesso anno gli Immortal entrarono nello studio di registrazione Grieghallen di Bergen assieme al produttore Eirik Hundvin. A luglio l'album di debutto Diabolical Fullmoon Mysticism, inizialmente intitolato Battles in the North, fu pubblicato da Osmose Productions, e ottenne buoni consensi negli ambienti del metal estremo[1][4].
Dal punto di vista dei testi il disco presenta anomalie da quelli che erano i temi dei principali gruppi black metal del periodo, non trattando (almeno non esplicitamente) temi satanici, bensì l'inverno e le leggende nordiche, come quella del Blashyrkh, regno immaginario ideato da Abbath e Demonaz in cui regna il "Mighty Ravendark", ossia il "Corvoscuro".
Dal punto di vista musicale invece è piuttosto differente, soprattutto a causa del largo uso di chitarre acustiche[4].
Poco dopo questa pubblicazione Armagedda fu cacciato dalla band, e al suo posto fu ingaggiato temporaneamente Kolgrim, per un unico concerto a Bergen nel dicembre 1992[1]. L'esibizione fu registrata da una tv locale, e mostrò il gruppo in forma non ottimale; Kolgrim fu licenziato poco dopo a causa dello scarso impegno[1][6].
Due mesi più tardi, quando ormai il movimento black metal aveva raggiunto una certa notorietà in Norvegia a causa di alcuni fatti di cronaca, un canale televisivo di Bergen propose alla band di registrare un'intervista e un video musicale[4]. Il gruppo accettò, e il video di Call of the Wintermoon fu girato in sole due ore nelle foreste attorno a Bergen, e venne mandato in onda quella stessa sera insieme all'intervista[4]. L'anno successivo gli Immortal pubblicarono il successivo Pure Holocaust, registrato sempre ai Grieghallen insieme a Eirik Hundvin dai soli Abbath e Demonaz, nonostante tra i crediti figurasse Erik Brødreskift come batterista[1]. In realtà fu lo stesso Abbath a suonare tutte le parti di batteria dell'album, e Brødreskift si unì alla band solo durante il missaggio del disco, apparendo nella foto di copertina pur non avendo suonato una sola nota[6]. Riguardo il cambio di stile del disco, in cui erano state completamente abbandonate le chitarre acustiche, il chitarrista Demonaz dichiarò in un'intervista al magazine Tales of the Macabre:
Dopo la pubblicazione l'album causò alcune polemiche a causa del suo titolo, dal momento che gli stessi Immortal definivano il loro stile holocaust metal, ma in seguito la band ha abbandonato del tutto il termine per non essere collegata al nazismo[6]. Il disco fu supportato con un tour in Europa assieme ai Blasphemy, intitolato Fuck Christ Tour; grazie al successo di questi concerti il gruppo di Begen organizzò un'altra serie di live, assieme al complesso black metal svedese Marduk[1].
Al termine del tour Brødreskift fu cacciato dalla band, e fu così Abbath a registrare le parti di batteria per il terzo album Battles in the North, pubblicato nel maggio 1995[1][6]. Alcune copie del disco furono stampate con i numeri delle tracce errati, costringendo la Osmose Productions a ritirare la prima stampa e a correggere l'errore[1]. Dopo la pubblicazione del disco gli Immortal videro crescere di molto la loro popolarità e trovarono un nuovo batterista temporaneo, ossia Hellhammer, ex Mayhem, che partecipò al tour in supporto ai Morbid Angel e apparve nel VHS Masters of Nebulah Frost[1][6]. Ben presto anche lo stesso Hellhammer abbandonò il gruppo per dedicarsi ad altri progetti, e fu allora che il batterista Horgh prese contatti con Abbath e Demonaz, che dopo un provino lo ammisero nel gruppo come batterista in pianta stabile[6].
La dipartita di Demonaz e il cambio di stile (1996-1999)
Tre mesi dopo gli Immortal entrarono agli Stigma Studios, meglio equipaggiati dei Grieghallen, per registrare il quatro album Blizzard Beasts agli Stigma Studios, pubblicato nel febbraio 1997[1][6]. Questo fu l'ultimo lavoro della band assieme al chitarrista Demonaz, che fu costretto a prendersi una pausa dall'attività musicale. Horgh e Abbath attesero per diversi mesi un miglioramento della situazione, ma la tendinite al braccio di Demonaz non si attenuava, e dopo alcuni mesi l'etichetta della band, la Osmose Productions, fece sapere che le ripresa dell'attività live non poteva più essere rimandata[6]. A questo punto fu lo stesso Demonaz a decidere di rinunciare, continuando tuttavia a far parte degli Immortal come principale compositore[1][6]. Il suo posto fu preso dallo stesso bassista Abbath, mentre al basso subentrò Ares degli Aeturnus[1][6]. Dopo un tour svoltosi in quello stesso anno fu chiesto ad Ares di entrare nel gruppo come bassista a tempo pieno, ma egli rifiutò l'offerta per concentrarsi unicamente sugli Aeturnus[6].
Il gruppo proseguì la propria attività e giunse a pubblicare il quinto disco At the Heart of Winter nel dicembre 1999, registrato agli Abyss Studios assieme a Peter Tägtgren[1]. Fu lo stesso Tägtgren, cantante e chitarrista degli Hypocrisy, a chiedere alla Osmose Productions di produrre il disco ai suoi Abyss Studios, e la proposta fu accettata sia dall'etichetta sia dalla band[6]. Il disco presentò un notevole cambiamento dai lavori precedenti, e fu lodato da molti critici per la fusione di elementi black e thrash metal[1]. Allo stesso tempo fu cambiato il logo della band, e per la prima volta la copertina dell'album non rappresentava i componenti della band bensì un paesaggio mitologico dominato da un castello[6]. Dopo aver contribuito con la traccia To Walk the Infernal Fields all'album di tributo ai Darkthrone Darkthrone Holy Darkthrone, il terzetto riprese l'attività live, per la quale venne ingaggiato come bassista in pianta stabile Iscariah degli Enchanted[1][6]. Nell'ottobre dello stesso anno, di ritorno dal tour, gli Immortal avevano già varie nuove tracce pronte, e così si recarono nuovamente agli Abyss Studios, dove registrarono le parti di batteria, basso e chitarra, mentre le parti vocali e gli assoli furono registrati nel febbraio 2000[6].
Lo scioglimento (2000-2003)
Il sesto disco Damned in Black apparve nell'aprile 2000, riuscendo a vendere 40.000 copie nella sola prevendita e entrando nelle classifiche tedesche[1]. Fuu l'ultimo album con la Osmose Productions, e gli Immortal decisero di accasarsi in quello stesso anno alla Nuclear Blast, firmando un contratto per un album[6]. Damned in Black fu pubblicizzato negli USA in un tour assieme a Angel Corpse e Krisiun, oltre che in qualche qualche data anche in Messico. Per celebrare il decimo anniversario della band, che cadeva proprio quell'anno, fu annunciata la pubblicazione di un box set speciale contenente un album live, varie foto inedite e altre rarità, ma esso non vide mai la luce[6]. Intanto i componenti erano sempre più occupati in altri progetti: Horgh era anche batterista live dei Pain, Abbath era entrato a far parte dei Det Hedenske Folk e Iscariah contribuiva all'album Ceremony in Flames del supergruppo black metal Wurdulak[1]. Infine, Horgh e Abbath registrarono il demo Ghouls of Grandeur assieme a Frediablo, chitarrista di Deride, Wurdulak e Gorelord, e a Ole Walanet dei Deride[1]. In quello stesso anno Damned in Black venne premiato come miglior album metal del 2000 negli Spellemann Awards norvegesi, e gli Immortal contribuirono con From the Dark Past ad una compilation di tributo ai Mayhem pubblicata da Avantgarde Music[1][6].
Nel settembre 2001 il complesso tornò nuovamente in studio di registrazione con il produttore Peter Tägtgren per preparare il seguito di Damned in Black: Sons of Northern Darkness fu pubblicato nel febbraio 2002[1][6]. Il disco fu prodotto in vari formati differenti, in vinile, in edizione limitata e in metal box[1]. La promozione dell'album fu molto ben curata, in quanto la Nuclear Blast era convinta che potesse arrivare a vendere 150.000 copie, superando così il suo predecessore che ne aveva vendute 100.000[6]. Tra il marzo e l'aprile dello stesso anno gli Immortal si esibirono al festival metal europeo No Mercy, assieme a nomi come Vader, Catastrophic, Destroyer 666, Hypocrisy, Disbelief, Malevolent Creation e Obscenity[1]. Poco dopo la band fece da supporto ai Manowar per alcuni concerti negli Stati Uniti, ma senza Iscariah, che lasciò dopo tre anni ed entrò a far parte dei Necrophagia, e in seguito di Amok e The Clan Destined[1]. Dopo averlo rimpiazzato con Saroth dei Pain, Abbath partecipò come ospite all'album dei Dimmu Borgir Death Cult Armageddon.
Nel 2003 Sons of Northern Darkness ottenne la nomination in due diversi premi, gli Alarm Awards e gli Spellemann Awards norvegesi, ma in entrambi i casi vinsero i Satyricon con Volcano[6]. Ma nel luglio 2003, poco dopo che Horgh e Iscariah avevano fondato i Grimfist, cominciò a circolare la voce che gli Immortal fossero sul punto di sciogliersi. Inizialmente la Nuclear Blast negò ufficialmente la notizia, e dichiarò che si trattava invece solo di una pausa, ma poche ore dopo gli stessi Immortal confermarono lo scioglimento[1].
Eventi recenti (2005-oggi)
Nel 2005 la Townsend Avalanche Music pubblicò un compilation di tributo intitolata Epimythion - Tribute to Immortal, con la partecipazioni di Sunn O))), Beyond Dawn, Endwarfment, Vreid, Tragedy Begins, Zweizz, Enthroned, Aura Noir, Funeral Procession e Seth[1]. Nell'aprile 2005 Abbath, assieme ad Armagedda, a Arve Isdal di Enslaved e Malignant Eternal e a King ov Hell dei Gorgoroth, formò il supergruppo I, con il contributo di Demonaz per quanto riguarda i testi[1].
Nel giugno 2006 Abbath dichiarò in un'intervista al magazine tedesco Rock Hard che stava discutendo con Horgh e Demonaz riguardo ad una possibile reunion della band; poco dopo furono annunciate alcune date live[1]. La reunion fu coronata dal tour 7 Dates of Blashyrkh Tour , che vide il gruppo headliner a una serie di eventi come l'Inferno Festival in Norvegia, il francese Hellfest, il Tuska Open Air, lo sloveno Metal Camp e il Wacken Open Air 2007. Il 13 giugno 2009 è stato annunciato il titolo del nuovo album All Shall Fall, la cui uscita è avvenuta il 25 settembre dello stesso anno.
Stando ad una recente intervista a Decibel Magazine, il gruppo ha già iniziato a lavorare su quattro nuove tracce per il seguito di All Shall Fall[8].
Il 6 agosto 2010 è stato pubblicato The Seventh Date of Blashyrkh, primo vero DVD live della band, mentre il 30 dello stesso mese il gruppo ha pubblicato sul suo sito il video ufficiale di All Shall Fall, quasi un anno dopo l'uscita dell'album[9].
Si tratta del primo video in 15 anni, dopo i precedenti Blashyrkh (Mighty Ravendark) e Grim and Frostbitten Kingdoms del 1995.
Blashyrkh
Il Blashyrkh è un regno immaginario inserito nei testi della band. Questo reame sarebbe stato creato dall'odio di Abbath e Demonaz e sarebbe governato da un gigantesco corvo chiamato Mighty Ravendark. Il Blashyrkh, secondo i testi dell'album At the Heart of Winter, sarebbe sempre coperto dal gelo, dalla neve e dall'inverno.
with strength and pride all the way you are at the heart of winter
The statue watches the kingdom your giant wings make all beneath
I'm staring forth the raventhrone I know I'm at the heart of winter»«Blashyrkh, sia grande il tuo nome e un vittorioso regno quello che abbiamo creato
Sempre forte e impavido sei nel cuore dell'inverno La statua osserva il regno che si dipana sotto le tue immense ali Guardo al trono del corvo, so di essere nel cuore dell'inverno»
Formazione
Discografia
Voci correlate
Note
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad (EN) Immortal, su musicmight.com. URL consultato il 6 agosto 2009.
- ^ (EN) The History of Rock Music: Immortal, su scaruffi.com. URL consultato il 29-04-2010.
- ^ a b c (EN) Immortal su AMG, su allmusic.com. URL consultato il 29-04-2010.
- ^ a b c d e f g h (EN) I'mmortal (Immortal) Biography, su sing365.com. URL consultato il 07-09-2010.
- ^ (EN) Biografia dal sito ufficiale, su immortalofficial.com. URL consultato l'08-09-2010.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u (EN) Immortal - Biography - Metal Storm, su metalstorm.net, Metalstorm.com. URL consultato il 07-09-2010.
- ^ (EN) Interview with Abbath, Demonaz and Erik from "Tales Of The Macabre" magazine (# 01, winter 1993), su immortal.nu, Immortal.nu.eng. URL consultato il 07-09-2010.
- ^ (EN) Immortal Interview, september 09, su decibelmagazine.com. URL consultato il 13-05-2010.
- ^ (EN) IMMORTAL OFFICIAL WEBSITE, su immortalofficial.com. URL consultato il 07-09-2010.
Altri progetti
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