Calcocite

minerale

La calcocite è un minerale, un solfuro di rame.

Calcocite
Classificazione StrunzII/B.01-10
Formula chimicaCu2S
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinomonoclino
Classe di simmetriaprismatica
Parametri di cellaa = 11.881, b = 27.323, c = 13.491
Gruppo puntuale2/m
Gruppo spazialeP 21/c
Proprietà fisiche
Densità5,7-5,8 g/cm³
Durezza (Mohs)2,5-3
Sfaldaturadebole secondo {110}, imperfetta
Fratturaconcoide, irregolare
Coloregrigio-piombo, scurisce rapidamente virando al blu o al verde
Lucentezzametallica su frattura fresca
Opacitàopaca
Strisciogrigio scuro, con lucentezza metallica
Diffusioneabbondante
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Il nome deriva dal greco χαλκός = rame.

Descritta per la prima volta da François Sulpice Beudant (Parigi 1787 - 1850), geologo e mineralogista francese.

Un sinonimo è calcosina.[1]

Abito cristallino

I cristalli spesso sono tabulari frequentemente geminati in varie forme.[1] È dimorfo : monoclino o pseudo-ortorombico al di sotto dei 105 °C, diventa esagonale sopra i 105 °C. Al di sotto dei 105 °C la struttura è basata su di un impaccamento esagonale compatto di atomi di zolfo con gruppo spaziale monoclino. Sopra i 105 °C si trasforma in calcocite ad alta temperatura o gamma-calcosina con gruppo spaziale P63/mmc.[senza fonte]

Origine e giacitura

Si trova in giacimenti filoniani assieme ad altri solfuri di rame ove si forma per parziale ossidazione dei minerali di ferro e di rame[1] o associati a rocce eruttive. La sua giacitura primaria è come minerale supergenico nelle zone arricchite dei depositi di solfuri di origine idrotermale. In pratica in condizioni superficiali i solfuri primari di rame sono soggetti ad ossidazione; i solfati solubili che si formano si muovono verso il basso e reagiscono con i minerali primari per formare calcocite arricchendo il minerale in rame. È secondaria nei cappellacci di ferro. Ha paragenesi con rame, calcopirite, bornite, covellite.[senza fonte]



Forma in cui si presenta in natura

La calcocite si trova in piccole masse di colore nero, cor riflessi azzurastri e lucentezza metallica non eccessivamente viva, sotto questa forma si trova in molte località; i cristalli sono, invece, più rari o, addirittura, molto rari. L'abito è soventemente pseudoesagonale, la simmetria, invece, è rombica o monoclina.[1]


Caratteri fisico-chimici

Parzialmente settile.[senza fonte] Solubile in acido nitrico[1]; al cannello ferruminatorio schizza; fonde su carbone di legna in fiamma riducente e dà origine a gocce di rame, che, bagnate con un po' d'acqua, colorano la fiamma da verde ad azzurra.

All'aria si altera facilmente in carbonati basici di rame, perché contiene questo elemento allo stato di ossidazione +1 e quindi in condizioni in cui esso è facilmente ossidabile.[senza fonte]

Località di ritrovamento

Le località di ritrovamento sono, forse le miniere della Cornovaglia che, specialmente nel XIX secolo e nei primi anni del XX secolo hanno portato alla luce dei gruppi cristallizzati eccezionali, alcune miniere della Cornovaglia che hanno fornito dei campioni di calcocite sono: St. Just, Camborne, Redruth. Altri campioni interessanti di calcocite sono stati trovati a Bristol nel Connecticut (USA). In Italia, invece, dei minerali di calcocite sono stati trovati nelle miniere di Montecatini ed a Gambatesa in Liguria, in quest'ultimo caso è stato trovato insieme a mireali di manganese.[1] inoltre, assieme al granato, ad Ala di Stura, in provincia di Torino e a Saint Vincent, in Val d'Aosta. Associata a calcopirite ed in forma compatta nella Serpentina a Rocca Bruna, nel comune di Traves, nelle Valli di Lanzo. In piccole quantità compatte nella miniera di Gambatesa, a , in provincia di Genova; ed alla miniera Monte Nero, a Rocchetta di Vara, in provincia della Spezia. Altre miniere sono: Gezkazgan, nel Kazakhstan; a Nizni-Tagil, nei Monti Urali, come minerale primario. A Butte e Bisbee, nel Colorado e negli scisti di Mansfeld, in Germania, come minerale secondario.[senza fonte]

Utilizzazioni

Minerale primario per l'estrazione del rame.

Note

  1. ^ a b c d e f Carlo Maria Gramaccioli, Calcosina, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z volume I°, Milano, Alberto Peruzzo Editore, 1988, pag. 66.

Bibliografia

  • Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
  • Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed.Bardi (2005)
  • Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
  • Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
  • I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
  • Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)


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