Ravenna

comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna
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Template:Comune Ravenna /raˈvenna/ (Ravêna in dialetto romagnolo) è una città dell'Emilia-Romagna di 158.809 abitanti[1], capoluogo della provincia omonima, città più grande e storicamente più importante della Romagna.

Il suo territorio comunale è per estensione il secondo in Italia, superato solo da quello di Roma, e comprende due enormi parchi urbani (il parco II giugno e il parco I maggio) e l'oasi WWF di Punte Alberete.

Il centro città si trova a 10 km dal mare Adriatico, al quale è collegato per mezzo del canale Candiano che scorre tra Marina di Ravenna e la stazione centrale. Propaggini urbane si estendono fino al mare attraverso il porto di Ravenna che è uno degli scali più importanti dell'Adriatico.

Le spiagge ravennati vengono chiamate "lidi", alcuni dei quali sono da considerarsi veri e propri quartieri, non essendoci soluzione di continuità con la città propriamente detta.

I nove lidi ravennati sono separati dal canale e amministrativamente vengono individuati come lidi nord, ossia Casal Borsetti, Marina Romea e Porto Corsini.[2], e lidi sud cioè Marina di Ravenna, Punta Marina Terme, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Classe e Lido di Savio.

Ravenna è stata capitale tre volte:

Per le vestigia di questo luminoso passato, Ravenna è una delle pochissime città del mondo a vantare ben otto monumenti dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO (vedi sotto).

Negli ultimi 10 anni la città ha conosciuto un periodo di grande espansione. Alla crescita demografica si è affiancata una serie di progetti architettonici che si concentrano in particolare attorno al canale Candiano, che collega la città al mare Adriatico. La Darsena di città e le antiche zone portuali sono al centro della rivoluzione urbanistica che la città conoscerà nel prossimi anni con la creazione di zone verdi, viali, zone a carattere commerciale, del polo nautico e del Tecnopolo per l'energia.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Ravenna.

Insediamento di epoca remota, il toponimo si ritiene derivi da un prelatino "*rava", probabilmente di origine umbra, che in origine designava un "dirupo prodotto da acqua che scorre" e successivamente "canale, palude, bassura, fanghiglia", unito ad un suffisso "-enna", di origine etrusca.

Fin dalla preistoria il tratto della Val Padana su cui sorse Ravenna fu caratterizzato dalle frequenti esondazioni dei brevi fiumi ad andamento torrentizio che scendono dall'Appennino verso il Mare adriatico. Ciò portò alla formazione di ampie zone lagunari, che da Ravenna si estendevano fino a lambire il Po (che sfociava più a sud rispetto al corso attuale), creando un vasto agglomerato lagunare chiamato Valle Padusa.

Storia antica

Mancano testimonianze archeologiche della fondazione di Ravenna. Le origini sono incerte. I primi insediamenti della zona furono opera di Tessali, Etruschi ed Umbri, successivamente sul suo territorio si insediarono anche i Galli Senoni, specialmente dal fiume Montone verso sud, comprendendo tutto l'Ager Decimanus, ovvero la campagna verso Forlì, il territorio cosiddetto delle Ville Unite, che non era un territorio lagunare rispetto invece alle zone a nord. L'abitato consisteva di palafitte distribuite su una serie di piccole isole situate all'interno della Valle Padusa, una situazione simile alla Venezia di secoli dopo.

La caratteristica fondamentale di Ravenna per tutta l'antichità fu proprio quella di essere circondata dalle acque ed accessibile solo dal mare. Tale peculiarità non passò inosservata ai Romani. L'imperatore Cesare Ottaviano Augusto dislocò la flotta militare dell'alto Adriatico. Per questo fine l'imperatore fece eseguire importanti lavori di sistemazione idraulica: fece scavare la Fossa Augustea, un canale che collegava il Po con l'ampio specchio di acqua a sud di Ravenna e qui fondò il porto di Classe. Il porto fu realizzato con in criteri di una poderosa macchina militare. Secondo Plinio il Vecchio, poteva contenere fino a 250 triremi e 10000 marinai o classari destinati al controllo di tutto il Mediterraneo orientale (la base destinata al controllo del Mediterraneo occidentale era invece il porto di Miseno sulla costa tirrenica).

Ai tempi dell'Impero romano la città crebbe di importanza: il porto militare divenne anche porto commerciale con traffici mercantili verso tutto il Mediterraneo. Nel 402 l'imperatore dell'Impero romano d'Occidente Onorio trasferì a Ravenna la residenza imperiale da Milano, per sfuggire alle minacce di Alarico. In questo periodo il vescovo della città divenne metropolita, e la città visse una fase di espansione con l'edificazione dei terreni presso la cattedrale Ursiana (attuale Duomo) e verso Nord. Tuttavia, nello stesso periodo, l'interramento della laguna causato dagli apporti alluvionali dei fiumi rese progressivamente inutilizzabile il porto di Classe.

A Ravenna si decisero le sorti dell'Impero d'Occidente allorché nel 476 venne deposto l'ultimo imperatore, Romolo Augusto, per mano di Odoacre, re degli Eruli. Il regno di Odoacre ebbe vita brevissima e il re dei Goti Teodorico, nel 493, rivendicò il controllo della città, dopo un lungo assedio. Il sovrano goto, che morì nel 526, si distinse per una politica di distensione soprattutto dal punto di vista religioso. La presenza di una vasta comunità di cristiani ariani portò alla costruzione di numerosi edifici di culto, e la città si arricchì di opere e cultura.

L'esarcato

Divenuto imperatore d'Oriente Giustiniano I, avviò un programma politico mirato alla riconquista di quei territori dell'Impero Romano d'Occidente occupati da regni barbarici (Ostrogoti in Italia, Visigoti in Africa e Spagna). Per fare ciò diede l'avvio ad una offensiva militare nota come guerra gotica. Anche l'Italia rientrò ben presto sotto il controllo dell'impero d'Oriente. Giustiniano stabilì nella penisola un protettorato che ebbe sede a Ravenna, successivamente controllato da esarchi. Giustiniano, inoltre, si preoccupò di fare occupare il soglio vescovile ravennate da Massimiano, suo uomo di fiducia, che assunse, per volontà dell'imperatore e per la prima volta nella storia antica della chiesa, il ruolo di arcivescovo.

Nel 751 l'Esarcato cadde sotto l'offesiva dei Longobardi. Per volontà del re dei Franchi Pipino il Breve, la città nel 754 con il patto di Quierzy passò sotto il controllo del papa dando origine in tal modo al potere temporale della chiesa. Il patto di fatto non fu mai operativo in quanto i Longobardi rimasero in città fino al 756 e successivamente a tale data il potere fu esercitato dagli arcivescovi locali con l'appoggio dell'aristocrazia locale e in forza di antichi privilegi che riconoscevano alla chiesa ravennate l'autocefalia e, quindi, l'indipendenza dal papato di Roma. I privilegi di cui gli arcivescovi godevano unitamente al potere e al prestigio portarono questi ultimi a posizioni di aperto scontro con i papi romani e appoggiarono gli imperatori, dagli Ottoni agli Svevi.

In questo periodo la città fu spogliata di molte opere (arredi, mosaici, marmi, statue), e Classe, saccheggiata e ormai lontana dalla linea di costa, venne definitivamente abbandonata.

Il medioevo

Ravenna ebbe un ordinamento comunale, prima sotto il controllo degli arcivescovi e successivamente fra le famiglie nobiliari che ambivano alla signoria. La prima cronologicamente fu la famiglia dei Traversari che resse Ravenna fino al 1275 a cui subentrò la famiglia dei Da Polenta. Fu in questi anni che Dante Alighieri trovò ospitalità a Ravenna e qui morì per la malaria contratta durante un'ambasceria a Venezia per conto proprio della famiglia Da Polenta.

Fra il XIII e il XIV secolo, il letto dei fiumi Montone e Ronco venne modificato, portando i due fiumi ad abbracciare le mura della città prima dello sbocco a mare; la regolazione delle acque migliorò la resa agricola dei terreni circostanti e la sicurezza della città.

La signoria dei Da Polenta durò fino al 1441 anno in cui il controllo della città passò sotto il dominio veneziano. I veneziani governarono Ravenna fino al 1509, e in questo periodo nel centro cittadino vennero edificati diversi palazzi in stile veneziano e fu costruita la Rocca Brancaleone.

Dal Cinquecento ad oggi

La città, passata sotto il controllo dello Stato Pontificio nel 1509, fu nel 1512 saccheggiata dall'esercito Francese, in occasione della guerra della Lega Santa. Ravenna resterà sotto lo Stato Pontificio per i successivi 350 anni.

In questo periodo il progressivo innalzamento del letto dei fiumi Ronco e Bidente, ormai pensili intorno alla città, aveva causato diverse alluvioni; al problema si mise fine solo nel XVIII secolo, con la deviazione dei due fiumi che vennero fatti confluire nel canale dei Fiumi Uniti a sud della città. Sul percorso del vecchio letto del fiume Montone venne aperta la nuova darsena, il porto-canale Corsini (dal cognome di papa Clemente XII). Nella città, liberata dalla minaccia delle acque, venne costruito il nuovo Duomo in sostituzione della cattedrale Ursiana, e numerose opere fra cui il tempietto per il sepolcro di Dante.

Dopo il momentaneo dominio napoleonico Ravenna torna nuovamente allo Stato Pontificio finché, nel 1859, in seguito ad un plebiscito, viene annessa al Regno di Sardegna, che diventerà dal 1861 Regno d'Italia.

Ravenna fu insignita del titolo di Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione in quanto insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Nel dopoguerra Ravenna ha vissuto di un forte sviluppo industriale grazie anche alla creazione di una raffineria di petrolio, di uno stabilimento petrolchimico e allo sviluppo delle attività di estrazione del gas naturale scoperto nell'entroterra e nel vicino off-shore.

Onorificenze

Il 19 maggio 1951, la città di Ravenna è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare.[4]

«Antica e fiera città onusta di storia gloriosa, alla liberazione d'Italia dall'invasione tedesca, diede entusiastico, sanguinoso e valoroso contributo. Bombardamenti e rappresaglie sconvolsero la vecchia Capitale e la sua provincia; ricordate per efferatezza le stragi di Piangipane, di San Pancrazio-Ragone e di Madonna dell'Albero. Centinaia di partigiani di molte formazioni caddero nella lotta e, particolarmente per la liberazione di Porto Corsini, di Sant'Alberto e delle zone vallive al nord della Città. Sei mesi permase il fronte di guerra nel territorio del Comune ed i cittadini diedero mirabile esempio nel sostenere i combattenti delle forze regolari. La Brigata partigiana ravennate "Mario Gordini", decorata della medaglia d'argento al valor militare, s'impose per il suo contegno all'ammirato apprezzamento dei Comandi alleati e continuò a combattere valorosamente al fianco ed alle dipendenze del Gruppo di Combattimento «Cremona» sino al termine vittorioso della guerra. Memore delle lotte per l'unità e per l'indipendenza e delle glorie garibaldine, la Città di Ravenna scrisse nella storia del Risorgimento italiano pagine mirabili e da ricordare ad esempio per le venture generazioni.»
— Ravenna, settembre 1943 - aprile 1945

Monumenti e luoghi d'interesse

Patrimoni dell'umanità

  Bene protetto dall'UNESCO
Primi monumenti cristiani di Ravenna
  Patrimonio dell'umanità
 
TipoCulturali
Criterio(i) (ii) (iii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1996
Scheda UNESCO(EN) Early Christian Monuments of Ravenna
(FR) Scheda

Otto monumenti di Ravenna sono considerati Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO:

Architettura religiosa

Dai documenti d'epoca, sappiamo che Ravenna fu dotata nei secoli VI e VII e nell'Alto e Basso Medioevo di molti edifici di culto. Quanto resta a noi è solo una minima parte di quello che fu costruito. Molti edifici sono andati distrutti, altri sono stati ristrutturati e hanno perso la loro originaria struttura. Anche l'edilizia privata e di rappresentanza, soprattutto nei secoli VI e VII, fu di rilevante qualità, ma difficilmente documentabile, visto che ne sopravvivono scarsissime tracce. Sono interessanti anche gli edifici siti in piazza Andrea Costa quali la casa di Francesca da Polenta (meglio nota come Francesca da Rimini) attuale sede dell'albergo Cappello nonché i resti della chiesa di S.Michele in Africisco, piccola basilica eretta e consacrata nel VI secolo di cui restano solamente l'abside (all'interno di un negozio di abbigliamento) e il campanile (postumo) che si può ancora vedere da piazza Andrea Costa. Il mosaico che fino all'autunno del 1851 decorava il catino absidale (fortunatamente immortalato in un fedele disegno eseguito da Enrico Pazzi nel 1848) fu venduto alle autorità Prussiane per 200 scudi. Presso uno studio di restauro veneziano, il mosaico fu smembrato e ricomposto falsamente, senza seguire le linee originali, è ora visibile nelle sale del Bode Museum di Berlino.

Basiliche e chiese

 
Il duomo di Ravenna o Basilica Ursiana.

Chiese scomparse

Architettura civile

 
Il cosiddetto "Palazzo di Teodorico, probabilmente nartece dell'antica chiesa si San Salvatore.

Il più antico palazzo di Ravenna è il cosiddetto Palazzo di Teodorico, di fatto l'entrata della precedente chiesa di San Salvatore. Al suo interno sono presenti mosaici dal vero palazzo del re ostrogoto.

Ravenna fu una sede imperiale del Sacro Romano Impero nel X secolo.

Una residenza imperiale fu fatta costruire da Onorio; successivamente fu rimaneggiata, sino a raggiungere l'entità di un quartiere interamente occupato da strutture legate alla presenza a Ravenna della corte imperiale. Di essa oggi sappiamo ben poco.

Sono degni di nozione anche altri edifici civili quali il Palazzo dei Rasponi del Sale, attuale sede della banca Unicredit in Piazza del Popolo, di recente ristrutturazione la facciata è stata riportata al nuovo riqualificando notevolmente l'estetica della piazza.

Nella medesima piazza è inoltre presente il Palazzo Merlato, residenza del Comune di Ravenna. Si tratta del rifacimento di un antico palazzo attribuito all'imperatore Teodorico durante la dominazione dei veneziani. Del palazzo originale restano le colonne mentre sotto le volte è possibile ammirare degli affreschi di notevole pregio risalenti alla prima metà del XVI secolo.

Sempre in Piazza del Popolo è presente il palazzo ex sede della Banca Nazionale del Lavoro, costruito dall'architetto Camillo Morigia il quale è collegato al palazzo della prefettura da un voltone dal quale è possibile scorgere la tomba di Dante, opera dello stesso architetto.

 
La Tomba di Dante presso la Basilica di San Francesco.

La Tomba di Dante, attigua al convento di San Francesco, costruita nel 1781 da Camillo Morigia a forma di tempietto, ospita le spoglie del Divin Poeta racchiuse in un sarcofago di epoca romana, arricchito dal 1483 da un bel bassorilievo di Tullio Lombardo con la figura del poeta visto di profilo, illuminato da una lampada che arde perennemente. Intorno al tempietto è stata istituita una Zona Dantesca di rispetto e di silenzio.

Sono da segnalare anche due edifici appartenuti alla famiglia nobiliare Rasponi: il Palazzo dei Rasponi dalle Teste, attuale sede dell'università in piazza J.F. Kennedy e il palazzo sede della Provincia di Ravenna, attiguo alla Basilica di San Francesco, di cui è fortemente consigliata una visita ai bellissimi giardini.

Infine va segnalato l'edificio del Teatro Dante Alighieri, completato nel 1852 con forme neoclassiche che lo avvicinano al Gran Teatro La Fenice di Venezia.

Architettura militare

Della cinta muraria rimangono quasi tutte le porte costruite in epoche diverse e i resti di qualche torre. Ricordiamo di queste:

  • Port'Aurea, come attestato da fonti documentarie, eretta nell'anno 43 d.C.; fu demolita sul finire del XVI secolo;
  • Porta San Mamante, di origine medievale (X sec.), fu pesantemente rimaneggiata nel XVII sec;
  • Porta Sisi, o Sisina, o Ursicina;
  • Porta Gaza, o dei Gazzi, prende il nome da una rocca merlata di origine medievale che quivi aveva fondazione;
  • Porta Pamphilia, meglio nota come Porta Nuova;
  • Port'Aurea nuova, meglio nota come Porta Adriana;
  • Porta Anastasia, meglio nota come porta Serrata;
  • Porta S.Lorenzo, inglobata in area residenziale presso i Giardini Pubblici;
  • Porta Vandalaria, della quale se ne scorge l'arcone d'ingresso interrato presso i Giardini Pubblici;
  • Porta Nuova "de i Veneziani", risalente alla costruzione della Rocca Brancaleone. Un tempo collegata alla Cittadella, è visibile difficoltosamente essendo stata cinta dalla cancellata di un'abitazione privata.
  • "Il portonaccio", l'ultima costruita, di fronte a Porta Sisi, eretta dall'architetto Morigia nel 1785 a seguito dell'annessione del Borgo S. Rocco alla città;
  • Torrione dei Preti, edificato nel XV secolo presso le Mura di Port'Aurea all'incrocio col tratto di mura de la Rocca dei Gazzi;
  • Torrione Zancano, edificato nel sec XV presso le mura di Port'Aurea, ora basamento della chiesa di Santa Maria del Torrione;
  • Torrione Veneziano delle Mura di S.Vitale, in stato di rovina presso il cortile d'una casa d'abitazione;
  • Torre Sllustra (o Sallusta), d'origine Romana, la si crede parte d'una antica Porta antica del nucleo più antico della città. È ora inglobata nel complesso del Palazzo Arcivescovile;

Resti della cinta muraria sono visibili partendo da Porta Gaza; proseguendo verso Port'Aurea si può arrivare fino alla Madonna del Torrione, torre demolita durante la seconda guerra mondiale sui cui resti è attualmente edificata l'omonima chiesa. Proseguendo lungo le mura è possibile seguire l'antico percorso dietro lo stabilimento Callegari (recentemente demolito) che continua fino a via Oberdan.

 
La Rocca Brancaleone.

La cinta muraria riprende a Porta Adriana e prosegue dietro alla basilica di San Vitale per qualche decina di metri per poi interrompersi. Altri resti sono ancora visibili più avanti percorrendo via Sabbionara fino al piazzale di Torre Umbratica, dove le mura si ricongiungono a Porta Serrata. Del tratto tra Porta Serrata e la Rocca Brancaleone rimane solo qualche pietra, visibile lungo via Rocca Brancaleone. Saltando la stazione FS, i resti visibili rimangono sul tratto lungo la linea ferroviaria che conduce a Rimini seguendo il viale dei giardini che giunge fino a Porta Nuova.

Infine, partendo da Porta Sisi, rimane qualche resto verso Porta Nuova, mentre tra Porta Sisi, Porta San Mamante e Porta Gaza non si trovano più resti visibili.

La Rocca Brancaleone fu costruita dalla Repubblica di Venezia nel 1457. Originariamente faceva parte delle mura della città; oggi è un parco pubblico. È divisa in due parti: il castello vero e proprio e la cittadella, per un'estensione totale di 14.000 m².

Siti archeologici

A Ravenna sono state scoperte di recente tracce di alcune ville romane e bizantine, la più famosa delle quali è la Domus dei Tappeti di Pietra, risalente al V-VI secolo e rinvenuta nel 1993 durante alcuni lavori edilizi. Gli stupendi mosaici recuperati sono oggi conservati in una sala sotterranea accessibile dalla chiesetta di Sant'Eufemia.

Società

Evoluzione demografica

Il grafico rappresenta l'evoluzione storica del numero degli abitanti censiti, aggiornata al 2001.

Abitanti censiti[5]


Variazione della popolazione residente a Ravenna dal 2007 al 2010.

Anno Abitanti Variazione Italiani Variazione Stranieri Variazione
31/12/2007 153.388 139.968 13.420
31/12/2008 155.997 +1,70% 140.294 +0,23% 15.703 +17,01%
31/12/2009 157.479 +0,95% 140.289 -0,00% 17.190 +9,47%
30/11/2010 158.809 +0,84% - - - -

Fonte: Servizio statistico del Comune di Ravenna.

Etnie e minoranze straniere

Pur non avendo le alte percentuali di popolazione di origine straniera comuni nell'Italia settentrionale, Ravenna sta recentemente vivendo un incremento dell'immigrazione. Al 31 dicembre 2008 gli stranieri residenti a Ravenna con regolari permessi di soggiorno assommavano a 560. Le principali comunità straniere presenti in città risultavano essere al 31/12/2008:

Nazionalità Residenti
  Francia 200
  Marocco 159
  Filippine 54
  Cina 21
  Romania 11
  Tunisia 7

Fonte: Servizio statistico della Ratchet CORP.

Cultura

Ravenna è ufficialmente candidata come città capitale europea della cultura 2019.
Sono attive alcune associazioni culturali locali, quali RavennaPoesia.

Istruzione

Biblioteche

Le principali biblioteche cittadine sono:

Università

A Ravenna è presente uno dei poli romagnoli dell'Università di Bologna, comprendente la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali e corsi di studio in Giurisprudenza, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Ingegneria, Chimica Industriale e Medicina e Chirurgia.
Vi ha sede inoltre l'Università per la formazione permanente degli adulti ravennate, fondata nel 1985 e intitolata a Giovanna Bosi-Maramotti, una delle sue più celebri presidentesse.

Musei

Arte

  Lo stesso argomento in dettaglio: Arte ravennate.

Teatro

 
Le forme neoclassiche del Teatro Alighieri.

A Ravenna sono presenti diversi teatri. I principali sono:

Numerose sono anche le compagnie teatrali.

Personalità legate a Ravenna

Infrastrutture e trasporti

 
La stazione ferroviaria di Ravenna.

Ravenna è situata nell'entroterra ma è collegata al Mare Adriatico dal canale navigabile Candiano. I collegamenti sono garantiti, oltre che dal porto, dalla ferrovia e dall'autostrada; in località Punta Marina Terme, è ubicata la stazione meteorologica di Ravenna Punta Marina, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale e punto di riferimento per lo studio del clima che caratterizza la città e la sua fascia costiera.

Lo scalo aereo commerciale più vicino alla città si trova a 27 km ed è l'aeroporto di Forlì mentre a 3 km dalla periferia sud della città si trova il piccolo aeroporto di Ravenna, sede di un club di paracadutisti e dedicato quasi esclusivamente a voli turistici.

Lungo la costa esistono diversi tratti di percorsi ciclabili facenti parte dell'esteso progetto denominato Ciclovia Adriatica, che una volta completato collegherà tutte le località della costa adriatica con vantaggi sulla mobilità sostenibile locale, sul turismo e sul cicloturismo indotto da una tale infrastruttura.

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

Elenco delle frazioni

Ammonite, Bastia, Borgo Montone, Camerlona, Campiano, Carraie, Casal Borsetti, Casemurate, Castiglione di Ravenna, Classe, Coccolia, Conventello, Ducenta, Durazzano-Borgo Sisa, Filetto, Fornace Zarattini, Fosso Ghiaia, Gambellara, Ghibullo, Grattacoppa, Lido Adriano, Lido di Classe, Lido di Dante, Lido di Savio, Longana, Madonna dell'Albero, Mandriole, Marina di Ravenna, Marina Romea, Massa-Castello, Mensa-Matellica, Mezzano, Piangipane, Porto Corsini, Porto Fuori, Punta Marina Terme, Ragone, Roncalceci, San Bartolo, San Marco, San Michele, San Pietro in Campiano, San Pietro in Trento, San Pietro in Vincoli, San Romualdo, San Zaccaria, Sant'Alberto, Sant'Antonio, Santerno, Santo Stefano, Savarna, Savio, Torri, Villanova di Ravenna[6][7][8][9][10][11][12][13][14][15]

Città gemellate

Ravenna è gemellata con:[16]

  •   Chartres
  •   Chichester, dal 1996[17]
  •   Ragusa[senza fonte]
  •   Speyer, dal 1989[18]

Città in lista per il gemellaggio

Sport

Personalità sportive legate a Ravenna

Note

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore abitanti
  2. ^ Porto Corsini è stato il porto di Ravenna dal XVIII secolo fino alla prima guerra mondiale.
  3. ^ Il prestigio di Roma rimase comunque intatto anche quando quest'ultima, qualche secolo più avanti, nella realtà non fu più che un piccolo villaggio dell'Italia centrale.
  4. ^ Medaglia d'oro al valor militare, su quirinale.it. URL consultato il 19 dicembre 2010.
  5. ^ Dati tratti da:
  6. ^ Circoscrizione Prima, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  7. ^ Circoscrizione Seconda, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  8. ^ Circoscrizione Terza, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  9. ^ Circoscrizione Del Mare, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  10. ^ Circoscrizione di Piangipane, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  11. ^ Circoscrizione di San Pietro in Vincoli, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  12. ^ Circoscrizione di Castiglione di Ravenna, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  13. ^ Circoscrizione di Roncalceci, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  14. ^ Circoscrizione di Sant'Alberto, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  15. ^ Circoscrizione di Mezzano, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  16. ^ Rapporti internazionali: Città gemellate, su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  17. ^ Associazione "Amici di Chichester", su comune.ra.it. URL consultato il 23-2-2010.
  18. ^ (DE) Ravenna, su speyer.de. URL consultato il 23-2-2010.

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