Leonardo (azienda)

azienda italiana aerospaziale e difesa
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Finmeccanica è un gruppo italiano attivo prevalentemente nella difesa e nell'aerospazio; negli ultimi decenni ha progressivamente assorbito quasi tutte le aziende italiane attive in questi settori, espandendosi in modo significativo anche all'estero (soprattutto nel Regno Unito).

Storia

Periodo IRI

Nata il 18 marzo 1948 come Società Finanziaria Meccanica - Finmeccanica S.p.A., finanziaria caposettore dell’IRI per il settore meccanico, per molti decenni è stata una holding relativamente diversificata; fino agli anni ’80 le principali aziende del gruppo erano:

  • l'Aeritalia (nata nel 1969 dalla fusione della Società Italiana Aviazione, di proprietà della Fiat, dell'Aerfer e della Salmoiraghi, del gruppo Finmeccanica), attiva nella costruzione di aerei a corto-medio raggio nonché nella fornitura ai grandi costruttori di aerei civili e militari;
  • l'Alfa Romeo (settore automobilistico), ceduta alla Fiat nel 1986;
  • l'Ansaldo, che, scorporate le storiche attività cantieristiche, era attiva prevalentemente nell'elettromeccanica (turbine, centrali, trasmissione) e nel settore ferroviario.

Come tutto il sistema delle Partecipazioni statali, anche Finmeccanica era esposta a forti condizionamenti da parte dei partiti politici, a maggior ragione per le sue attività in settori strategici come l’automobilistico (grande volano di forza lavoro), l’aeronautico e l’energetico (per i quali le commesse pubbliche erano fondamentali). Importante era la sua funzione sociale come datore di lavoro al Sud (stabilimenti Alfasud e Aeritalia di Pomigliano d'Arco).

Il progetto della “grande Finmeccanica”

Dal 1982, con Fabiano Fabiani direttore generale e poi amministratore delegato, prende corpo il progetto della "grande Finmeccanica", cioè di centralizzare nella finanziaria pubblica le aziende italiane attive in settori tecnologicamente avanzati e conferire così una certa "massa critica" alla presenza italiana (pubblica e privata) in settori come le tecnologie spaziali, i sistemi di difesa, la robotica, la microelettronica, fino ad allora frammentata tra le finanziarie Finmeccanica e STET (Iri), Aviofer e FinBreda (EFIM); infatti, pur trattandosi di gruppi con un medesimo azionista (lo Stato), le varie aziende di fatto si muovevano autonomamente e la collaborazione tra di esse era minima. Vi erano inoltre alcuni gruppi privati in difficoltà nei quali Finmeccanica acquisì partecipazioni (risalgono a quegli anni l'ingresso nel capitale dell'Aermacchi, acquisita completamente vent’anni dopo e l’acquisizione delle Officine aeronavali di Venezia). Ma questo processo di centralizzazione fu lento e molto contrastato, per le rivalità politiche nella spartizione degli incarichi ai vertici di aziende e finanziarie. Il 21 maggio 1987 diventa Finmeccanica S.p.A..

L’acquisizione delle aziende dalla Stet

Il primo risultato fu raggiunto nel 1989, quando Stet cedette a Finmeccanica tre aziende-chiave:

  • la Selenia, attiva nelle tecnologie spaziali e nei sistemi di difesa (missili e siluri), che si fuse con l’Aeritalia per dare origine ad Alenia;
  • la Elsag (già Elettronica San Giorgio), attiva nella robotica e nell’automazione industriale;
  • le quote nella SGS-Thomson, joint-venture italo-francese produttrice di semiconduttori, che negli anni ’90 prese il nome di ST Microelectronics e divenne uno dei maggiori gruppi del settore.

Nel 1990 acquisì le attività italiane del gruppo inglese Ferranti, che comprendevano aziende già in ambito Montedison come la fiorentina OTE (comunicazioni mobili), la milanese Laben (spazio) e la Elmer (elettronica) di Pomezia.

Gli anni novanta

La difficoltà maggiore per Finmeccanica era quella di reperire le risorse finanziarie necessarie per una crescita molto dispendiosa, dato che l’azionista Iri non era certo nelle condizioni di sostenerla. Così nel 1993 parte del capitale Finmeccanica fu aperto ai privati e l’azienda fu quotata in Borsa.
Con la messa in liquidazione dell’Efim divenne più semplice per Finmeccanica fungere da polo aggregante dell’industria italiana della difesa; nel 1994 Finmeccanica assorbì aziende storiche già in orbita Efim come la Breda Meccanica Bresciana (munizioni), la Oto Melara della Spezia (artiglieria), la Officine Galileo di Firenze (sistemi di puntamento) e la Agusta di Samarate (VA, elicotteri); nel 1996, dopo anni di estenuanti trattative con i liquidatori dell’EFIM, fu ufficializzato l’acquisto della Breda Costruzioni Ferroviarie, che andò a formare la AnsaldoBreda.

Gli anni Duemila

Tuttavia tra il 1999 ed il 2000 Finmeccanica stipulò accordi internazionali che sarebbero stati decisivi per il suo sviluppo successivo:

  • con la britannica Marconi (poi BAE Systems) venne costituita la joint-venture AMS, che raccoglieva le attività ex Selenia nell’elettronica per la difesa;
  • con GKN fu costituita la joint-venture AgustaWestland, che costituiva il secondo produttore di elicotteri al mondo.

Nonostante l'importante partecipazione in ST Microelectronics ed il mantenimento delle attività nell'energia e nel settore ferroviario, dal 2001, sotto la presidenza di Pier Francesco Guarguaglini, la strategia di sviluppo di Finmeccanica si propose in modo deciso di focalizzarsi nel settore dell’aerospazio e della difesa. Ulteriori passi in questa direzione furono:

  • nel 2002-2003 le acquisizioni di Marconi Mobile (telecomunicazioni), Telespazio (trasmissioni satellitari) e della varesina Aermacchi (produttrice di velivoli da addestramento militare);
  • nel 2004-2005 la ridefinizione degli accordi delle joint-ventures AgustaWestland ed AMS, che portarono Finmeccanica ad assumerne il pieno controllo (rilevando così anche numerosi stabilimenti nel Regno Unito).

Dopo l'acquisizione della totalità di AgustaWestland ed AMS, Finmeccanica è diventata la terza azienda europea per fatturato nel settore della difesa. Eredità del passato ed estranee all’attuale core-business del gruppo, rimangono Ansaldo Energia, Ansaldo STS ed AnsaldoBreda.

Finmeccanica inoltre possiede ancora una partecipazione (intorno al 10%) in ST Microelectronics ed una quota del 25% nella Avio (già Fiat Avio), produttrice di propulsori aerei e navali, ceduta dal gruppo Fiat nel 2003. Dopo la messa in liquidazione dell’Iri nel 2002, il pacchetto di controllo della società è direttamente in mano al Ministero dell’Economia.

Nell' ottobre 2008 viene finalizzata l'acquisizione (per 3,4 miliardi di Euro) della DRS Technologies, società statunitense specializzata nel settore dei servizi e dei prodotti elettronici integrati per la difesa.

Con il controllo di DRS Technologies, Finmeccanica migliora la propria posizione competitiva sul mercato mondiale della difesa in modo particolare negli Usa.[1]

La crescente sensibilità verso i temi dello sviluppo dei paesi africani ha portato Finmeccanica a accordare il proprio sostegno per la realizzazione dell'Assumpta Science Center Owerri.

A seguito del di privatizzazione, il Ministero dell’Economia e delle Finanze è diventato il principale azionista con una quota pari al 32,45% della società. Questa partecipazione è soggetta alla disciplina dettata dal D.P.C.M del 28 settembre 1999, secondo la quale tale quota non può scendere al di sotto della soglia minima del 30% del capitale sociale. Nessun altro azionista può detenere una quota del capitale di Finmeccanica superiore al 3 per cento senza l’approvazione del Ministero.

Struttura

Attualmente Finmeccanica è una holding le cui partecipazioni sono suddivise in sei aree di business:

in questo settore inoltre Finmeccanica possiede una quota del 25% del consorzio missilistico europeo MBDA;
  • energia e trasporti: comprende l’Ansaldo Energia di Genova e l’AnsaldoBreda di Napoli e Pistoia, nonché la quotata Ansaldo STS, attiva nel segnalamento ferroviario e BredaMenarinibus S.p.A. di Bologna produttrice di autobus.
  • gestione immobiliare: Finmeccanica Group Real Estate (FGRE) nasce il 24 giugno 2010 con il conferimento del patrimonio immobiliare di Alenia Aeronautica, AnsaldoBreda, ElsagDatamat, OtoMelara, SELEX Communication.

Consiglio d'amministrazione

Consiglio d'amministrazione in carica al 1 gennaio 2008 (dati Consob).

Principali azionisti


Dati Consob aggiornati al 1º febbraio 2010[2]

Partecipazioni azionarie

Fonte:Bilancio consolidato gruppo Finmeccanica 2008

Bilancio 2007

Il Gruppo Finmeccanica nel 2007 ha ottenuto ricavi per 13.429 milioni di euro, un EBIT di 1.084 milioni, un utile netto di 521 milioni. Il patrimonio netto ammonta a 5.432 milioni, l' indebitamento finanziario netto a 1.158 milioni. I dipendenti sono 60748, il portafoglio ordini è di 39.304 milioni.

Solo Finmeccanica S.p.A. ha ottenuto 290.011 milioni di euro di ricavi (compresi i ricavi operativi netti), un EBIT di 110.116 milioni, un utile netto di 44.81 milioni. Il patrimonio netto ammonta a 5.83 milioni, l' indebitamento finanziario netto a 2.629 milioni. I dipendenti sono 290. Stando al Bilancio 2007 Finmeccanica partecipa direttamente e indirettamente 278 società.

Bilancio 2008

Il Gruppo Finmeccanica nel 2008 ha ottenuto ricavi per 15.037 milioni di cui:

  • 4.362 milioni da Sistemi per l'elettronica della difesa e della sicurezza
  • 3.035 milioni dal settore elicotteristico
  • 2.530 milioni dal settore aeronautico
  • 1.759 milioni dal settore dei trasporti
  • 1.333 milioni dal settore energia (turbine a gas, turbine a vapore, generatori)
  • 1.116 milioni da Sistemi per la difesa
  • 994 milioni dal settore Spazio
  • 425 milioni da altre attività (telefonia satellitare, società di servizi intragruppo, impianti per la lavorazione di piani in alluminio e acciaio, progettazione di ingegneria

nel settore della generazione elettrica)

Sono da sottrarre elisioni per 517 milioni.

EBIT di 1.210 milioni, un utile netto di 621 milioni. Il patrimonio netto ammonta a 6.130 milioni, l'indebitamento finanziario netto a 3.383 milioni. I dipendenti sono 73.398, il portafoglio ordini è di 42.937 milioni. Allo Stato e alla Regione ha versato 231 milioni di IRES e 129 milioni di IRAP.

Solo Finmeccanica S.p.A. ha ottenuto 84,33 milioni di euro di ricavi, un EBIT negativo di 77,51 milioni, 331,98 milioni di dividendi, un utile netto di 116,09 milioni. Il patrimonio netto ammonta a 6,59 milioni, l'indebitamento finanziario netto a 3.280 milioni. I dipendenti sono 300. Le partecipazioni ammontano a 9,41 miliardi di euro, per un totale di 328 società controllate e collegate.

Fonti:

Bibliografia

  • Massimo Pini, I giorni dell'IRI - Storie e misfatti da Beneduce a Prodi, Arnoldo Mondadori Editore, 2004. ISBN 88-04-52950-4

Voci correlate

Note

  1. ^ Comunicato stampa della società (13 maggio 2008), su finmeccanica.it. URL consultato il 31-05-2008.
  2. ^ [1]
  3. ^ prima del 2007 era GA Immobiliare S.p.A, dove GA è l'acronimo di Galileo Avionica
  4. ^ partecipazione detenuta tramite Meccanica Holdings USA INC.

Collegamenti esterni

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