Template:Avvisounicode Derge (o Dêgê) è una città della Contea di Derge della Prefettura Autonoma Tibetana di Ganzi甘孜, Garze, nella provincia cinese di Sichuan. Un tempo era il centro del Regno di Derge del Tibet orientale.

Storia

Storicamente, Derge, che significa "Terra della Pietà", era uno dei tre antichi centri della cultura tibetana, insieme a Lhasa e Xiahe. Derge era la sede dei re del Regno di Derge, la cui linea di successione, che durava dal 1300, fu interrotta nei primi anni novanta con la morte dell'ultimo erede maschio.[1] Il regno era un importante centro industriale, religioso e politico del Tibet orientale. Nei primi decenni del ventesimo secolo, il regno si trovò in una contesa politica tra gli ultimi eredi al trono, Djembel Rinch'en e Doje Senkel.[2] L'ultimo cedette il regno alla Cina nel 1908, in cambio della cacciata del suo rivale.[2] Il palazzo dei re di Derge vebbe successivamente adibito a scuola.[3]

Cultura

 
La famosa tipografia di Derge, fotografata dallo scrittore Mario Biondi in luglio 2009

La città di Derge è famosa per il Derge Parkhang, un edificio a tre piani, costruito nel 1729, dove Kangyur, una collezione di scritti buddhisti, e Tengyur, una collezione di commenti, sono ancora stampati da blocchi di legno.[3] Fu stabilito durante il regno del re Tenpa Tsering.[2] Il Parkhang, gestito dai monaci, continua a usare le sue antiche tecniche e non utilizza l'elettricità. Il tetto è usato per asciugare i fogli stampati.

È stato stimato che i 217.000 blocchi memorizzati a Derge comprendono il 70% dell'eredità letteraria tibetana.[4].

La città contiene anche diversi storici monasteri tibetani, tra cui il Monastero Gongchen.

È nato a Derge il maestro tibetano Chögyal Namkhai Norbu, Rinpoche (letteralmente "prezioso").


Note

  1. ^ Gary McCue, Trekking in Tibet: A Traveler's Guide, 2ª ed., The Mountaineers Bookl, 1999, p. 239, ISBN 0898866626.
  2. ^ a b c Gyurme Dorje, Tibet Handbook: The Travel Guide, 2, illustrated, revised, Footprint Travel Guides, 1999, p. 469, ISBN 1900949334.
  3. ^ a b McCue, 241.
  4. ^ http://www.khamaid.org/about_kham/articles/yangjm.htm

Collegamenti esterni