Saturn V

Stadi

Tranne che per uno dei suoi voli, il razzo Saturn V fu sempre composto in tre stadi (S-IC, S-II e S-IVB) e una zona dedicata alla strumentazione di controllo. Tutti e tre gli stati utilizzavano l'ossigeno liquido (LOX) come ossidante. Come propellente, inoltre, il primo stadio utilizzava Cherosene (RP-1), mentre il secondo e il terzo idrogeno liquido (LH2). I tre stadi furono anche dotati di piccoli motori a combustibile solido, utilizzati per dare una spinta aggiuntiva della durata di pochi secondi al razzo per favorire la separazione degli stadi durante il lancio e garantire che i propellenti liquidi fossero sempre in fondo ai sebatoi in modo da avere un corretto funzionamento delle pompe. Gli stadi furono sviluppati da diversi appaltatori per conto della NASA.

Stadio S-IC

  Lo stesso argomento in dettaglio: S-IC.
 
Il primo stadio del Saturn V per la missione Apollo 8 viene messo in posizione verticale all'interno del Vehicle Assembly Building, il 1° febbraio 1968.

Lo stadio S-IC fu costruito dalla Boeing presso il Michoud Assembly Center a New Orleans, dove ora viene costruito il serbatoio esterno dello Space Shuttle. Come per la maggior parte degli stadi dei razzi, quasi tutta la massa delle 2.000 tonnellate al decollo era costituita dal propellente, in questo caso il cherosene RP-1 e l'ossigeno liquido.

Lo stadio era alto 42 metri per 10 metri di diametro e forniva una spinta di 3.500 tonnellate per le prime 61 miglia di salita[1].

I cinque motori F-1, di cui era dotato, possedevano una dislocazione a croce. Il motore centrale era fisso, mentre i quattro più esterni erano in grado di ruotare, grazie a dei martinetto idraulici, allo scopo di guidare il razzo.

Stadio S-II

  Lo stesso argomento in dettaglio: S-II.

Lo stadio S-II era costruito dalla North American Aviation a Sea Beach, in California. Come propellente utilizzava ossigeno e idrogeno liquidi e i suoi cinque motori J-2 avevano una disposizione simile a quelli di S-IC. Il secondo stadio era utilizzato per accellerare il Saturn V attraverso gli strati superiori dell'atmosfera, grazie a 5 MN di spinta. A carico completo, il 97% del peso era dato dal propellente[2].

Invece di avere una struttura propria posta tra i due serbatoi di propellente, come la S-IC, S-II ne possedeva una di di base comune tra il fondo del serbatoio del LOX e la parte superiore del serbatoio di LH2. La separazione era realizzata grazia a due fogli di alluminio realizzati in una struttura a nido d'ape. Essa era in grado di fornire un isolamento termico tra i due serbatoi ceh possedevano una differenza di temperatura di 70 °C.

Stadio S-IVB

  Lo stesso argomento in dettaglio: S-IVB.
 
Separazione di un interstadio (Apollo 6)

Lo stadio S-IVB era prodotto dalla Douglas Aircraft Company a Huntington Beach, in California. Possedeva un motore J-2 che utilizzava lo stesso propellente di S-II. L'S-IVB possedeva inoltre anche una struttura di base comune per separare i due serbatoi. Questo stadio veniva utilizzato due volte nel corso di una missione lunare, la prima volta in orbita dopo aver finito l'utilizzo del secondo stadio e poi veniva acceso una seconda volta per inserire il complesso in una traiettoria di inserzione lunare (Trans Lunar Injection o TLI).

Due sistemi di propulsione ausiliaria a combustibili liquidi venivano utilizzati per in controllo di assetto durante il passaggio dall'orbita parcheggio alla traiettoria di inserzione lunare. I due sistemi ausiliai erano anche utilizzati per garantire un corretto posizionamento dei propellenti prima della seconda accensione[3].

L'S-IVB era l'unico stadio del razzo Saturn V abbastanza piccolo da essere trasportato per via aerea, in questo caso grazie al Super Guppy.

Strumentazione di controllo

 
La zona per la strumentazione di controllo del Saturn V di Apollo 4.

L'apparecchiatura di controllo, prodotto da IBM, era posizionata al di sopra del terzo stadio. Questa era realizzata presso il E 'stato condotto presso il Space System Center di Huntsville. Il computer di bordo controllava le operazioni da prima del decollo fino al termine dell'accensione del S-IVB. Qui era incluso tutti i sistemi di guida inerziale e di telemetria. Grazie alla misurazione dell'Accelerazione e all'altitudine raggiunta dal razzo, era possibile calcolare la posizione e la velocità del razzo e approntare le corrette modifiche di traiettoria.

Sicurezza

Nel caso che si fosse verificato un guasto che avesse richiesto la distruzione del razzo, il capo della sicurezza poteva inviare un segnale per far esplodere le cariche di esplosivo collocate al di fuori del razzo stesso. Ciò avrebbe creato delle rotture nei serbatoi di propellente per consentire al combustibile di disperdersi rapidamente. In questo caso l'equipaggio avrebbe potuto abbandonare il lanciatore grazie al Launch Escape System e portarsi a distanza di sicurezza per poi effettuare un ammaraggio di emergenza. Dopo aver espulso la torre di salvataggio, le cariche venivano comunque disinnescate.



Riassunto delle missioni

Il programma Apollo ha utilizzato quattro tipi di razzi vettori:

  • Little Joe II per voli sub-orbitali senza equipaggio;
  • Saturn I per voli sub-orbitali e orbitali senza equipaggio;
  • Saturn IB per voli su orbite terrestri con e senza equipaggio;
  • Saturn V per voli su orbite terrestri con e senza equipaggio e missioni lunari.

Saturn I senza equipaggio

Missione Lancio Tipologia Risultato della missione
SA-1 27 ottobre 1961 Volo suborbitale Test per il razzo S-1.
SA-2 25 aprile 1962 Volo suborbitale Test per il razzo S-1 e trasporto di 109 m³ d'acqua nell'atmosfera superiore per investigare gli effetti delle trasmissioni radio.
SA-3 16 novembre 1962 Volo suborbitale Come l'SA-2.
SA-4 28 marzo 1963 Volo suborbitale Verifica degli effetti dell'arresto prematuro del motore.
SA-5 30 aprile 1966 Volo orbitale Primo volo del secondo stadio.
A-101 28 maggio 1964 Volo orbitale Testata l'integrità delle strutture del CSM.
A-102 18 settembre 1964 Volo orbitale Trasporto del primo computer programmabile su un razzo Saturn I; ultimo test di volo.
A-103 16 febbraio 1965 Volo orbitale Trasporto del satellite Pegasus A.
A-104 25 maggio 1965 Volo orbitale Trasporto del satellite Pegasus B.
A-105 30 luglio 1965 Volo orbitale Trasporto del satellite Pegasus C.

Little Joe II senza equipaggio

Missione Lancio Tipologia Risultato della missione
QTV 28 agosto 1963 Volo suborbitale Primo test per Little Joe II.
A-001 13 maggio 1964 Volo suborbitale Test fallito per il LES (Launch Escape System).
A-002 8 dicembre 1964 Volo suborbitale Test fallito per il Max-Q.
A-003 19 maggio 1965 Volo suborbitale LES: test per la massima altitudine.
A-004 20 gennaio 1966 Volo suborbitale LES: test per il peso massimo.

Apollo-Saturn IB e Saturn V senza equipaggio

Missione Lancio Tipologia Risultato della missione
AS-201 26 febbraio 1966 Volo suborbitale Primo test di lancio del razzo Saturn IB.
AS-203 5 luglio 1966 Volo orbitale Studi sul peso dei serbatoi.
AS-202 25 agosto 1966 Volo suborbitale Test di volo sub-orbitale del CSM.
Apollo 4 9 novembre 1967 Volo orbitale Primo test dei propulsori del Saturn V.
Apollo 5 22 gennaio 1968 Volo orbitale Test dei propulsori del Saturn IB.
Apollo 6 4 aprile 1968 Volo orbitale Test dei propulsori del Saturn V.

Voli con equipaggio

Patch Missione Lancio Equipaggio Vettore Tipologia Risultato della missione
  AS-204/Apollo 1 Lancio cancellato Virgil Grissom, Edward White, Roger Chaffee Saturn IB Orbita terrestre Fallimento. mai lanciato: il modulo di comando è andato distrutto in seguito ad un incendio che ha portato alla morte dei tre astronauti, avvenuto il 27 gennaio 1967, durante un test di esercitazione. A seguito della sciagura la missione è stata rinominata Apollo 1.
  Apollo 7 11 ottobre 1968 Walter Schirra, Donn Eisele, Walter Cunningham Saturn V Orbita terrestre Successo. Primo volo umano dell'Apollo e del Saturn IB.
  Apollo 8 21 dicembre 1968 Frank Borman, James Lovell, William Anders Saturn V Orbita lunare Successo. Primo volo umano attorno alla Luna e primo con il Saturn V.
  Apollo 9 3 marzo 1969 James McDivitt, David Scott, Russell Schweickart Saturn V Orbita terrestre Successo. Primo volo umano con il Modulo Lunare (LEM).
  Apollo 10 18 maggio 1969 Thomas Stafford, John Young, Eugene Cernan Saturn V Orbita lunare Successo. Primo volo umano con il Modulo Lunare (LEM) attorno alla Luna.
  Apollo 11 16 luglio 1969 Neil Armstrong, Michael Collins, Edwin Aldrin Saturn V Allunaggio Successo. Primo volo umano atterrato sulla Luna.
File:AP12goodship.png Apollo 12 14 novembre 1969 Charles Conrad, Richard Gordon, Alan Bean Saturn V Allunaggio Successo. Primo atterraggio preciso sulla Luna.
  Apollo 13 11 aprile 1970 Jim Lovell, Jack Swigert, Fred Haise Saturn V Allunaggio Fallimento[4]. Serbatoio dell'ossigeno esploso durante la rotta per la Luna, allunaggio cancellato, equipaggio salvo.
  Apollo 14 31 gennaio 1971 Alan Shepard, Stuart Roosa, Edgar Mitchell Saturn V Allunaggio Successo. Alan Shepard diventa l'unico astronauta del Mercury a camminare sulla Luna.
  Apollo 15 26 luglio 1971 David Scott, Alfred Worden, James Irwin Saturn V Allunaggio Successo. Prima missione con il veicolo Rover lunare.
  Apollo 16 16 aprile 1972 John Young, Ken Mattingly, Charles Duke Saturn V Allunaggio Successo. Primo atterraggio sugli altipiani lunari.
  Apollo 17 7 dicembre 1972 Eugene Cernan, Ronald Evans, Harrison H. "Jack" Schmitt Saturn V Allunaggio Successo. Ultima missione Apollo verso la Luna, prima missione a cui ha partecipato un astronauta scienziato.

Missioni cancellate

  Lo stesso argomento in dettaglio: Missioni Apollo cancellate.
Missione Data cancellazione Equipaggio previsto Equipaggio di riserva
AS-205 22 dicembre 1966 Wally Schirra, Donn Eisele, Walter Cunningham
Apollo 18 2 settembre 1970 Richard Gordon, Vance D. Brand, Harrison Schmitt
Apollo 19 2 settembre 1970 Fred Haise, Bill Pogue, Gerald Carr
Apollo 20 4 gennaio 1970 Charles Conrad o Stuart Roosa, Paul J. Weitz, Jack Lousma Stuart Roosa o Edgar Mitchell, Jack Lousma, Don L. Lind


Saturn V
 
Il primo Saturn V pronto a lanciare l' Apollo 4
Caratteristiche
Dimensioni
Altezza 111 m
Diametro 10 m
Massa 2 800 000 kg circa
Stadi 3 (2 per gli Skylab)
Capacità
Carico utile nelle LEO 127 000 kg (3-stadi)
75 000 kg (2-stadi)
Carico utile per la Luna 47 000 kg
Primo Stadio - S-IC
Motori 5 F-1
Spinta 33,4 MN
Tempo di combustione 150 s
Carburante RP-1 e O liquido
Secondo Stadio - S-II
Motori 5 J-2
Spinta 5 MN
Tempo di combustione 360 s
Carburante H e O liquidi
Terzo Stadio - S-IVB
Motori 1 J-2
Spinta 1 MN
Tempo di combustione 165 + 335 s
(2 burns)
Carburante H e O liquidi


Note

  1. ^ (EN) Apollo By The Numbers: A Statistical Reference by Richard W. Orloff, su history.nasa.gov, NASA. URL consultato il 17 marzo 2011.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore capcom S-II
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore capcom S-IVB
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore NASApollo