La Stazione Spaziale Internazionale (in lingua inglese International Space Station o ISS) è stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita bassa terrestre. L'obiettivo della ISS, come è stato definito dalla NASA, è quello di sviluppare e testare tecnologie per l'esplorazione spaziale, per sviluppare tecnologie in grado di mantenere in vita un equipaggio in missioni oltre l'orbita terrestre e per acquisire esperienze operative per voli spaziali a lunga durata. [ 6]

La costruzione della stazione ebbe inizio nel 1998 ed è previsto il completamento entro la metà del 2012. La stazione dovrebbe restare in funzione almeno fino al 2015 ma più probabilmente la sua vita sarà estesa al 2020.[7][8] Con un'area totale maggiore di qualsiasi altra stazione spaziale precedente, la ISS può essere vista dalla Terra a occhio nudo. [9] La ISS è di gran lunga il più grande satellite artificiale che sia mai stato messo in orbita. [10] La ISS serve come un laboratorio di ricerca in un ambiente di microgravità, in cui gli equipaggi conducono esperimenti di biologia, chimica, medicina, fisiologia e fisica, come così come osservazioni astronomiche e meteorologiche. [11] [12] [13] La stazione offre, inoltre, un ambiente unico per il collaudo dei sistemi di veicoli spaziali che risulteranno necessari per future missioni sulla Luna e su Marte. [14] La ISS è abitata continuativamente dal 2 novembre 2000 da almeno 2 astronauti. L'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, con cadenza semestrale ed oggi conta una presenza totale di 6 astronauti e cosmonauti. Il programma mantiene così l'attuale record per la più lunga ininterrotta presenza umana nello spazio, superando il precedente record di 3.644 giorni, stabilito a bordo della Mir. [15]

La ISS è una sintesi di diversi progetti stazione spaziale elaborati dalle diverese agenzie mondiali, essa comprende, infatti, parte della Freedom statunitense, della Mir-2 russo/sovietica, del Columbus europeo e del giapponese Kibo. [17] [18] I vincoli di bilancio hanno portato alla fusione di questi progetti in un unico programma multi-nazionale. [17] Il progetto ISS è iniziato nel 1994 con il programma Shuttle-Mir, [19] e il primo modulo della stazione, Zarya, fu lanciato nel 1998 dalla Russia [17]. L'assemblaggio è continuato per anni con il lancio di moduli pressurizzati , strutture esterne e altri componenti, avvenuti grazie ai voli dello Space Shuttle e dei razzi Proton e Soyuz. [18] A partire dal marzo 2011, la stazione si compone di quindici moduli pressurizzati e una vasta struttura a traliccio (ITS). L'alimentazione è fornita da sedici pannelli solari montati sul traliccio esterno, oltre a quattro pannelli più piccoli presenti sui moduli russi. [20] La stazione viene mantenuta ad un orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27.743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno [21].

Gestita come un progetto congiunto tra gli enti partecipanti, le sezioni della stazione sono controllate da centri di controllo missione a Terra, resi operativi dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA]], dall'Agenzia spaziale europea (ESA), dall'agenzia spaziale russa (RKA), dalla Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) e dall'Agenzia Spaziale Canadese (CSA). [22] [23] La proprietà e l'utilizo della stazione spaziale è stabilita in accordi intergovernativi [24] che consentono alla Federazione russa di mantenere la piena proprietà dei suoi moduli[25]. Il costo della stazione è stato stimato dall'ESA in 100.000.000.000 € in 30 anni. [26]. Sia l'elevato costo, sia alcune scelte tecniche sono state criticate negli anni[28] [29]. La stazione viene servita da navicelle Soyuz, navette Progress, Space Shuttle, dall'Automated Transfer Vehicle e dal H-II Transfer Vehicle [23], ed è stata visitata da astronauti e cosmonauti provenienti da 15 paesi diversi[10].