Kobe Bryant

cestista statunitense (1978-2020)
Versione del 6 mag 2011 alle 21:21 di 151.54.200.162 (discussione) (aggiungo lingua, editore e data di accesso alla citazione)
«Dot-dot-dot.»

Kobe Bean Bryant (Filadelfia, 23 agosto 1978) è un cestista statunitense. Gioca prevalentemente nel ruolo di guardia tiratrice, e milita nei Los Angeles Lakers, squadra con cui ha conquistato cinque titoli NBA. Con la Nazionale statunitense ha partecipato ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, vincendo la medaglia d'oro.

Kobe Bryant
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Altezza198 cm
Peso93 kg
Pallacanestro
RuoloGuardia
SquadraL.A. Lakers
Carriera
Squadre di club
1996-L.A. Lakers1103
Palmarès
 Olimpiadi
OroPechino 2008
 Campionati Americani
OroStati Uniti 2007
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 15 aprile 2011

Caratteristiche tecniche

Kobe Bryant gioca solitamente come guardia tiratrice, ma all'occorrenza può ricoprire i ruoli di playmaker e ala piccola. Viene considerato uno dei migliori giocatori NBA di tutti i tempi, il secondo nel ruolo di guardia dopo Michael Jordan:[3] dal 1999 ad oggi è stato sempre incluso ogni anno nel primo, secondo o terzo quintetto All-NBA e, sempre dal 1999, viene annualmente convocato per partecipare all'All-Star Game; anche dal punto di vista difensivo viene considerato fra i migliori, essendo stato inserito in 8 delle ultime 9 stagioni nel primo o secondo miglior quintetto difensivo.

È un realizzatore prolifico e ha al suo attivo, al febbraio 2011, una media di 25,2 punti a partita, da aggiungere ad uno score medio di 4,7 assist, 5,3 rimbalzi ed un totale di 1.626 palle rubate.[4] È anche un abile tiratore da tre punti: a pari merito con Donyell Marshall, infatti, detiene il record NBA di triple realizzate in una sola partita, 12.[5] Al febbraio 2011 la sua media nel tiro dal campo è del 45,5%, da 3 è del 33,9% e dai liberi è dell'83,7%. Gli oltre 27.423 punti totali realizzati,[4] infine, lo pongono al 6º posto tra i migliori marcatori NBA di sempre, secondo tra quelli in attività, dopo Shaquille O'Neal. È invece al 4º posto per quanto riguarda i migliori realizzatori di sempre nei playoff, con 5.052 punti (primo Michael Jordan con 5.987). Un sondaggio di TNT lo ha eletto giocatore della decade(2000-10).[6]

È considerato uno dei giocatori più "letali" nella storia della NBA grazie alla sua capacità di decidere una partita negli ultimi secondi con ogni tipo di giocata, dal tiro da fuori alla penetrazione. Tra i suoi numerosissimi buzzer beater si ricordano in modo particolare quello nei playoffs contro i Phoenix Suns e quello del dicembre 2009 contro i Miami Heat. La sua "work ethic " è altrettanto famosa, sebbene infatti sia da più di 15 anni nell'elite della NBA cerca costantemente di elevare il suo gioco, come dimostra ad esempio l'estate 2009 passata ad allenarsi sul "post basso" insieme a un maestro del genere, Hakeem Olajuwon.

Carriera

Gli anni alla high school

Alla high school Bryant guadagna fama a livello nazionale vincendo il titolo statale con la Lower Merion High School, scuola situata in un sobborgo di Philadelphia, infrangendo al contempo il record di punti nel quadriennio liceale per la zona di Philadelphia detenuto da Wilt Chamberlain.

Il draft NBA

Nel 1996, all'età di 17 anni, decide quindi di fare il grande salto tra i professionisti e si dichiara eleggibile per il Draft NBA senza passare per il college, pratica poco diffusa allora e divenuta poi più comune, prima dell'introduzione di un limite di età per l'ingresso nella lega professionistica.

Viene scelto dagli Charlotte Hornets al primo giro come numero 13 assoluto; subito dopo, però, gli Hornets cedono ai Los Angeles Lakers i diritti su Bryant in cambio del ventottenne centro Vlade Divac, che dopo sette stagioni ai giallo-viola passa così in Eastern Conference. Los Angeles aveva appena messo sotto contratto il centro più forte sul mercato, Shaquille O'Neal, e non aveva dunque più bisogno di Divac. I Lakers, prima di orchestrare lo scambio, allestirono un provino per testare le qualità del giovane Kobe (che tra l'altro sperava di essere scelto proprio dai Lakers) e ne furono conquistati.

In realtà Bryant avrebbe potuto essere scelto ben più in alto nel draft: i New Jersey Nets, in possesso della scelta n.8, erano molto interessati a Kobe. Il suo agente Arn Tellem, però, sapendo che a Los Angeles avrebbe trovato una squadra, guadagni e sponsorizzazioni ben superiori, bluffò dicendo che se Bryant fosse stato scelto dai Nets non sarebbe mai andato a giocare nel New Jersey, tornando piuttosto in Italia, dov'era cresciuto.[7] I Nets si tirarono indietro e ripiegarono su Kerry Kittles, giocatore che avrebbe poi avuto una carriera discreta e niente di più.

Le prime stagioni (1996-2000)

 
Kobe Bryant con il numero 8 indossato nella prima parte della sua carriera.

Durante la prima stagione a Los Angeles Bryant, riserva di Eddie Jones e di Nick Van Exel, totalizza 7,6 punti di media a gara. Sempre nell'anno da rookie si aggiudica lo Slam Dunk Contest (la gara delle schiacciate) dell'All-Star Game precedendo Chris Carr e Michael Finley. Nei playoff Bryant mostra di essere ancora acerbo: nella partita decisiva della serie contro gli Utah Jazz (persa 4-1) tira corto per ben due volte, e il compagno Nick Van Exel critica la scelta del coach Del Harris di aver fatto gestire all'inesperto Bryant i possessi palla decisivi.

La stagione successiva vede Bryant raddoppiare la sua media punti, che sale a 15,4 punti a partita. Allo stesso tempo comincia a mostrare le sue qualità: il voto dei tifosi lo inserisce nel quintetto base per l'All-Star Game di New York (record come più giovane titolare nella storia della rassegna), mentre al termine dell'annata viene eletto come secondo miglior sesto uomo dell'anno dietro solo a Danny Manning. I Lakers fanno strada nei playoff e arrivano sino alla finale di Conference, ma vengono nuovamente sconfitti da Utah con il punteggio di 4-0.

Per l'anno seguente, a causa delle cessioni di Van Exel e Jones, il ventenne Bryant diventa la guardia titolare. Kurt Rambis, ex giocatore NBA con i Lakers, sostituisce il licenziato coach Del Harris; la squadra, dopo una stagione regolare altalenante, raggiunge le semifinali di Conference, venendo eliminata dai San Antonio Spurs, futuri vincitori del titolo.

Gli anni delle Finals (2000-2004)

Nell'estate 1999 Rambis viene degradato a viceallenatore e come nuovo coach arriva Phil Jackson, già sei volte campione NBA con i Chicago Bulls. Subito i Lakers vincono tre titoli NBA consecutivi, nel 2000, nel 2001 e nel 2002, terzo three-peat per Jackson, dopo i due con i Bulls.

 
In allenamento

Sconfitti dai San Antonio Spurs nei playoff del 2003, i Lakers arrivano, tra non poche vicissitudini, alle finali nel 2004, dove perdono a sorpresa contro i Detroit Pistons. L'accesso alla finale avviene soprattutto grazie all'acquisto ad inizio anno di elementi come Karl Malone e Gary Payton, giocatori storici della NBA entrati in una fase calante della loro carriera e decisi ad inserirsi in un team già costruito per vincere il titolo NBA, titolo che non erano ancora riusciti a vincere (Payton vi riuscirà poi con i Miami Heat nel 2006). I rapporti con O'Neal, da sempre burrascosi, si rovinano del tutto a seguito dello scandalo che toccherà Bryant circa l'ipotesi di stupro, a causa di frasi dello stesso Bryant che, non sapendo di essere registrato, chiamavano in causa O'Neal. Ad ogni modo, agli occhi di molti osservatori i rapporti fra i due sono peggiorati negli anni anche a causa della crescita di Bryant come giocatore, a cui faceva da contraltare la fine della fase di assoluto dominio di O'Neal. Quest'ultimo accettava sempre meno l'ipotesi di dover lasciare la scena e diventare il "secondo" della coppia, permettendo a Bryant di prendere in mano la squadra nei momenti decisivi e garantendo, probabilmente, il prolungamento di una dinastia vincente ai Lakers. A seguito della sconfitta nelle finali NBA del 2004 contro Detroit, Bryant decide di testare il mercato dei free agent, ma il 15 luglio 2004 sigla un rinnovo con i Lakers per sette anni, per la cifra di 136,6 milioni di dollari. Contestualmente, venendo a conoscenza del fatto che il proprietario dei Los Angeles Lakers Jerry Buss era intenzionato a tenere Bryant, O'Neal chiese di essere ceduto, ponendo fine di fatto ad una squadra che aveva dominato l'inizio del millennio. Va notato che O'Neal vincerà poi un titolo a Miami con gli Heat nel 2006, dove fece coppia con il nuovo astro nascente Dwyane Wade, una guardia atletica e talentuosa al quale O'Neal non fece nessuna fatica a cedere la leadership della squadra (tant'è che fu proprio Wade ad essere meritatamente nominato MVP, most valuable player, di quelle finali). All'addio di Shaq, si accompagna quello di coach Jackson e di alcuni giocatori del nucleo storico dei Lakers (Derek Fisher, Rick Fox). Riparte tutto da Bryant.

Gli anni d'attesa (2005-2007)

 
Bryant mentre effettua un tiro libero
 
Kobe Bryant con la Nazionale statunitense a Pechino 2008.

Dopo un breve periodo sotto coach Rudy Tomjanovich e Frank Hamblen, Jackson torna ad allenare i Lakers, che oltre a Bryant hanno poche sicurezze nel roster (sostanzialmente, quel che rimane della contropartita per la cessione di O'Neal, ovvero Lamar Odom). Bryant è inizialmente fiducioso circa i piani dirigenziali, ma dopo tre anni con una mancata partecipazione ai play-offs e due eliminazioni al primo turno, chiede garanzie circa le ambizioni del club, fino a paventare la richiesta di cessione. La mancata acquisizione di Jason Kidd per non privarsi del giovane ma acerbo centro Andrew Bynum fa montare Bryant su tutte le furie. Tuttavia, l'acquisto di Pau Gasol nel mercato di riparazione nel 2008 proietta i Lakers di nuovo in finale (dove perdono però contro i Boston Celtics, più nettamente di quanto dica il 4 a 2 conclusivo).

Il 22 gennaio 2006 ha stabilito il secondo miglior punteggio di tutti i tempi in una singola partita nella storia NBA, segnando 81 punti contro i Toronto Raptors, guidando i Lakers alla vittoria per 122-104. Significativo il fatto che i Lakers stessero perdendo di 18 punti nel terzo quarto: ciò valorizza ancor di più la prestazione di Bryant, ottenuta per far vincere la propria squadra e in un contesto competitivo; la prestazione di Bryant ha visto segnare 21/33 da due punti, 7/13 da tre punti e 18/20 ai tiri liberi, ai quali vanno aggiunti 6 rimbalzi, 2 assist, 3 palle recuperate ed 1 stoppata. 14 punti nel primo quarto, 12 nel secondo e due spaventose realizzazioni di 27 e 28 punti nei due quarti finali. La sua prestazione è seconda solo ai 100 punti messi a segno da Wilt Chamberlain il 2 marzo 1962 con i Philadelphia Warriors contro i New York Knicks. Sempre in quella stagione, il 20 dicembre 2005, ha segnato 62 punti in tre quarti di gioco contro i Dallas Mavericks, con 30 punti nel solo terzo quarto. Al momento di andare in panchina, senza più rientrare per l'ultimo quarto di gioco, Bryant aveva segnato appunto 62 punti contro i 61 dell'intera compagine avversaria, cosa mai accaduto in precedenza dopo tre quarti di gioco. Inoltre ha chiuso la stagione segnando 35.4 punti a partita, il che lo proietta nella top 10 per punti a partita segnati in una stagione, secondo solo a Michael Jordan, Elgin Baylor e naturalmente a Wilt Chamberlain. Tra gennaio e febbraio del 2007, segna 40 o più punti in nove gare consecutive, migliore di sempre ancora dopo Chamberlain.

Nel luglio 2006 è stato operato ad un ginocchio, pertanto è stato costretto a saltare i mondiali di pallacanestro che si sono tenuti in Giappone tra agosto e settembre. Il 22 marzo 2007 diventa il quarto giocatore nella storia a segnare almeno 50 punti in 3 partite consecutive (con Wilt Chamberlain, Michael Jordan ed Elgin Baylor), il primo a riuscirci dal 1987, quando ci riuscì Jordan. Supera anche questo record due giorni dopo, segnando altri 50 punti che lo portano ad essere il secondo giocatore NBA dopo Wilt a fare un poker "over 50" (65-50-60-50). Ad onor della cronaca, la partita successiva segna 43 punti. Le prestazioni fra l'altro valgono un record vittorie-sconfitte di 4-0 (dopo un periodo molto negativo per la squadra, con serie anche di 6 sconfitte consecutive).

Il ritorno alle Finals e i due titoli (dal 2008 ad oggi)

 
Bryant con il nuovo numero 24
 
Bryant affronta Courtney Lee degli Orlando Magic

La bella stagione dei Lakers vissuta nel 2007-2008 fa vincere finalmente a Bryant il premio di Miglior Giocatore della Lega (MVP), riuscendoci dopo 12 anni di carriera NBA. I Lakers, tuttavia, tornati alle finali per la prima volta dalla sconfitta del 2004, vengono sconfitti dai Boston Celtics 4-2.

Il 2 febbraio 2009 sempre con i suoi Los Angeles Lakers realizza una prestazione da incorniciare al Madison Square Garden contro i New York Knicks mettendo a referto 61 punti che rappresentano il record nella lunga storia dello stadio della Grande Mela; il precedente record di punti apparteneva a Bernard King che il giorno di Natale del 1984 totalizzò 60 punti. Diventa anche co-MVP dell'All Star Game 2009 a pari merito con l'ex-compagno di squadra Shaquille O'Neal, riproponendo per una gara la coppia del three-peat tra 2000 e 2002.

La stagione 2008-2009 conferma i Lakers come una delle migliori squadre, e nella regular season ottengono il secondo record assoluto una partita solamente dietro i Cleveland Cavaliers. Il 14 giugno 2009 vince per la prima volta il premio come MVP delle finali, giocata dai suoi Lakers contro i sorprendenti Orlando Magic (4-1 il risultato finale della serie), diventando il primo giocatore dai tempi di Jerry West nel 1969 a mantenere una media di almeno 32,4 punti e 7,4 assist in una serie[8][9] ed il primo dopo Michael Jordan ad avere una media di almeno 30 punti, 5 rimbalzi e 5 assist per una squadra che abbia vinto il titolo.[10] I suoi 162 punti totali lo vedono al quarto posto assoluto della storia per un singolo giocatore in una serie di finale di 5 partite giocate.[11]

 
Kobe nella lunetta del tiro libero

La successiva stagione si apre subito con un Bryant che, anche a causa dell'infortunio di Pau Gasol, raccoglie più responsabilità offensive sfiorando quota 40 punti in 4 delle prime 11 partite. Il 17 novembre 2009 contro i Detroit Pistons, allo Staples Center di Los Angeles, Bryant mette a referto proprio 40 punti: è la centesima volta nella sua carriera che realizza almeno 40 punti;[12] meglio di lui hanno fatto Michael Jordan, 173 volte sopra i 40, e Wilt Chamberlain, 271 volte. Il 1º febbraio 2010, Bryant diventa il miglior marcatore dei Los Angeles Lakers con 25 208 punti in carriera, sorpassando Jerry West.[13]. Nei playoffs i Lakers arrivano alle finali dove affrontano i Boston Celtics dopo aver battuto Oklahoma per 4 a 2, Utah per 4 a 0 e Phoenix per 4 a 2; la finale, che alla fine della quinta gara vede i Celtics in vantaggio per 3 a 2, si decide alla settima gara, con la squadra losangelina che batte Boston per 83 a 79. Bryant vince così il suo quinto titolo in carriera, insieme al secondo trofeo di miglior giocatore delle finali. Durante l'annata 2010-11 Bryant entra nella top-ten dei migliori realizzatori NBA superando leggende del calibro di Dominique Wilkins e Hakeem Olajuwon. Verso la seconda parte di stagione con ancora più di 30 partite da disputare si ritrova ottavo.

Il 20 febbraio 2011 durante l'All Star Game 2011 giocato proprio a Los Angeles conquista il suo quarto titolo di MVP della gara delle stelle, grazie ad una prestazione da 37 punti e 14 rimbalzi in 29 minuti di gioco; lo stesso giorno diventa il primo giocatore di sempre ad entrare a far parte della Walk of Fame di Hollywood.[14]

Nazionale

Nonostante la carriera in nazionale di Bryant sia durata solo 2 anni, essa è stata molto intensa. Nel 2007 decise di giocare nella rappresentativa Statunitense per i Campionati Americani FIBA a Las Vegas, dove conquistò l'oro. Un anno dopo, sotto la guida dell'allenatore di Duke, Mike Krzyzewski gioco sempre con gli Stati Uniti a Pechino per i giochi olimpici. Questa squadra, considerata se non la più forte possibile che il Team statunitense potesse schierare ai Giochi di Pechino, ma comunque molto vicina, è stata ribattezzata con un'assonanza al più classico soprannome Dream Team, ossia Redeem Team (squadra della redenzione), poiché doveva riconfermarsi campione dopo tante vergognose sconfitte come i Mondiali 2002 ad Indianapolis, le Olimpiadi di Atene 2004 e i Mondiali 2006 in Giappone. Anche qui Kobe si portò a casa la medaglia d'oro. Fra le sue prestazioni migliori si ricordano i 25 punti durante i quarti di finale contro l'Australia e i 6 assist in finale contro la Spagna.

Vita privata

 
Kobe Bryant a Taiwan per l'inaugurazione di un Nike store.

Famiglia

È il terzo figlio dell'ex cestista Joe Bryant e di Pamela Cox, sorella del cestista Chubby Cox: ha infatti due sorelle più grandi, Sharia e Shaya. Il suo primo nome, Kobe, fa riferimento alla pregiata qualità di carne bovina, quella che i suoi genitori mangiarono in un ristorante poco prima della sua nascita.[15]

Si è sposato il 18 aprile 2001 con Vanessa Laine, all'epoca ventunenne, da cui ha avuto due figlie: Natalia Diamante Bryant, nata il 19 Gennaio 2003 e Gianna Maria-Onore Bryant, nata il 1 maggio 2006.

Parla correntemente l'italiano, essendo vissuto in Italia tra i 6 e i 13 anni, a seguito del padre, che aveva lasciato la NBA per trasferirsi prima alla AMG Sebastiani Rieti e militando quindi in Italia per sette stagioni con la Viola Reggio Calabria, l'Olimpia Basket Pistoia e la Pallacanestro Reggiana.

Curiosità

Il 20 febbraio 2011 diventa il primo giocatore di sempre ad entrare a far parte della Walk of Fame di Hollywood. [12]

Sempre nel 2011 appare nella pubblicità di Call of Duty: Black Ops. Nel commercial viene ripreso impugnando un fucile con sopra targata la scritta "Mamba".

Nel 2008, sul suo myspace, Bryant carica un video nel quale salta oltre una Aston Martin in corsa, per mostrare il livello di salto che si può ottenere con le scarpe Nike Zoom Kobe III. Nel video compare anche l'allora giocatore dei Lakers Ronny Turiaf, che cerca di convincere Bryant a non saltare.

Nella rete si può trovare un video dove salta una piscina piena di serpenti vivi e schiaccia in un canestro posto dietro ad essa.

Con un' altra superstar NBA, l'amico LeBron James è stato protagonista di diversi commercial per la marca di articoli sportivi Nike Il nome della pubblicità è MVPs puppets e ritrae la vità quotidiana dei due giocatori che si ritrovano a vivere insieme.

Soprannome

Viene anche chiamato Black Mamba, soprannome che lo stesso Bryant si è assegnato, prendendo spunto da una scena del film Kill Bill. Nel 2009 ha firmato un accordo con Nubeo per la commercializzazione di orologi di lusso, per un costo che va da 25.000 a 285.000 dollari, siglati "Black Mamba da collezione".[16] Nel 2011, durante l'apertura dell' All-Star Game a Los Angeles, per il quale è stato il giocatore a ricevere più voti dai tifosi, ha presentato un cortometraggio diretto da Robert Rodriguez chiamato proprio "the Black Mamba". Fra gli attori figurano anche Danny Trejo, Bruce Willis e il rapper Kanye West.

 
Bryant ad una premiazione

L'accusa di stupro

Il 4 luglio 2003 Bryant venne arrestato: una diciannovenne allora dipendente[17] dell'Hotel Cordillera di Edwards, in Colorado, lo accusava di averla violentata.[18] Bryant confessò di aver avuto un rapporto sessuale con la ragazza, ma negò la violenza affermando che il rapporto era stato consensuale.[19] Al fatto, avvenuto il 30 giugno, e all'arresto, seguì l'immediato rilascio del cestista dopo il pagamento di una cauzione di 25 mila dollari.[18] Il 6 agosto 2003 cominciò una serie di udienze[18] conclusasi il 27 agosto 2004[20] con un processo che vide il ritiro delle accuse da parte dei legali della ragazza, i quali decisero comunque di mandare avanti una causa civile.[19]

In quel periodo Bryant perse alcuni dei suoi contratti (fra cui quello con la Nutella).[20] Contemporaneamente il suo sponsor tecnico personale, la Adidas, non gli aveva rinnovato l'accordo[21] e Bryant era dunque stato messo sotto contratto per 8 milioni di dollari da parte della Nike.[21]

Marca di scarpe

Bryant, con lo sponsor della Nike, ha anche creato una linea di scarpe da basket: le Nike Zoom Kobe. I modelli, venduti a milioni in tutto il mondo sono arrivati alla sesta edizione, le Kobe VI.

Statistiche

Aggiornato al 4 febbraio 2010.

Regular season

Stagione Squadra Competizione Partite Statistiche tiro Altre statistiche
Pres. Titol. Minuti Tiri da 2 Tiri da 3 Liberi Rimb. Assist Rubate Stopp. Punti
1996-1997   Los Angeles Lakers NBA 71 6 1103 176/422 51/136 136/166 132 91 49 23 539
1997-1998   Los Angeles Lakers NBA 79 1 2056 391/913 75/220 363/457 242 199 74 40 1220
1998-1999   Los Angeles Lakers NBA 50 50 1896 362/779 27/101 245/292 264 190 72 50 996
1999-2000   Los Angeles Lakers NBA 66 62 2524 554/1183 46/144 331/403 416 323 106 62 1485
2000-2001   Los Angeles Lakers NBA 68 68 2783 701/1510 61/200 475/557 399 338 114 43 1938
2001-2002   Los Angeles Lakers NBA 80 80 3063 749/1597 33/132 488/589 441 438 118 35 2019
2002-2003   Los Angeles Lakers NBA 82 82 3401 868/1924 124/324 601/713 564 481 181 67 2461
2003-2004   Los Angeles Lakers NBA 65 64 2447 516/1178 71/217 454/533 359 330 112 28 1557
2004-2005   Los Angeles Lakers NBA 66 66 2689 573/1324 131/387 542/664 392 398 86 53 1819
2005-2006   Los Angeles Lakers NBA 80 80 3277 978/2173 180/518 696/819 425 360 147 30 2832
2006-2007   Los Angeles Lakers NBA 77 77 3140 813/1757 137/398 667/768 439 413 111 36 2430
2007-2008   Los Angeles Lakers NBA 82 82 3192 775/1690 150/415 623/742 517 441 151 40 2323
2008-2009   Los Angeles Lakers NBA 82 82 2961 800/1712 118/336 483/564 429 399 120 37 2201
2009-2010   Los Angeles Lakers NBA 73 73 2835 716/1569 99/301 439/541 391 365 113 20 1970
2010-2011   Los Angeles Lakers NBA 82 82 2778 740/1639 115/356 483/583 419 388 99 12 2078
Totale carriera 1103 955 40163 9712/21370 1418/4185 7026/8391 5829 5154 1653 576 27868
Nota: per la NBA, la WNBA e la NCAA, la colonna "Tiri da 2" comprende la somma dei tiri dal campo (tiri da 2 + tiri da 3).

Playoffs

Stagione Squadra Competizione Partite Statistiche tiro Altre statistiche
Pres. Titol. Minuti Tiri da 2 Tiri da 3 Liberi Rimb. Assist Rubate Stopp. Punti
1997   Los Angeles Lakers NBA 9 0 133 21/55 6/23 26/30 11 11 3 2 74
1998   Los Angeles Lakers NBA 11 0 220 31/76 3/14 31/45 21 16 3 8 96
1999   Los Angeles Lakers NBA 8 8 315 61/142 8/23 28/35 55 37 15 10 158
2000   Los Angeles Lakers NBA 22 22 857 174/394 22/64 95/126 98 97 32 32 465
2001   Los Angeles Lakers NBA 16 16 694 168/358 11/34 124/151 116 97 25 12 471
2002   Los Angeles Lakers NBA 19 19 833 187/431 22/58 110/145 111 87 27 17 506
2003   Los Angeles Lakers NBA 12 12 531 137/317 25/62 86/104 61 62 14 1 385
2004   Los Angeles Lakers NBA 22 22 973 190/460 24/97 135/166 104 121 42 7 539
2006   Los Angeles Lakers NBA 7 7 314 72/145 14/35 37/48 44 36 8 3 195
2007   Los Angeles Lakers NBA 5 5 215 60/130 10/28 34/37 26 22 5 2 164
2008   Los Angeles Lakers NBA 21 21 863 222/463 32/106 157/194 119 117 35 8 633
2009   Los Angeles Lakers NBA 23 23 940 242/530 37/106 174/197 123 126 38 21 695
2010   Los Angeles Lakers NBA 23 23 922 234/511 49/131 154/183 138 126 31 16 671
2011   Los Angeles Lakers NBA
Totale carriera 198 178 7 809 1 799/4 012 263/781 1 191/1 461 1027 955 278 139 5 052
Nota: per la NBA, la WNBA e la NCAA, la colonna "Tiri da 2" comprende la somma dei tiri dal campo (tiri da 2 + tiri da 3).

Palmarès

Club

Los Angeles Lakers: 2000, 2001, 2002, 2009, 2010.

Nazionale

Stati Uniti: 2008
Stati Uniti: 2007

Individuale

2007-2008
2008-2009, 2009-2010
2005-2006, 2006-2007,
2001-2002, 2002-2003, 2003-2004, 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010
1999-2000, 2000-2001
1998-1999, 2004-2005
1999-2000, 2002-2003, 2003-2004, 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010
2000-2001, 2001-2002
2002, 2007, 2009 (a pari merito con Shaquille O'Neal), 2011
1998, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011
1997

Record

Record assoluti

 
Kobe Bryant al tiro contro Caron Butler
  • 18.000 punti (28 anni e 156 giorni)
  • 19.000 punti (28 anni e 223 giorni)
  • 20.000 punti (29 anni e 122 giorni)
  • 23.000 punti (30 anni e 171 giorni)
  • 24.000 punti (31 anni e 75 giorni)
  • 25.000 punti (31 anni e 151 giorni)
  • 26.000 punti (32 anni e 80 giorni)

Record nei Los Angeles Lakers

  • Punti
  • Miglior realizzatore di sempre dei Los Angeles Lakers avendo superato Jerry West (2 febbraio 2010 contro i Memphis Grizzlies)
  • Miglior record di punti segnati nei playoff con la franchigia californiana che era di 4.457 e apparteneva a Jerry West (22 aprile 2010 contro gli Oklahoma City Thunder)
  • Più punti segnati in una stagione: 2832 (2005-06)
  • Più punti in una partita: 81 (22 gennaio 2006 contro i Toronto Raptors, seconda prestazione NBA di sempre dopo i 100 di Wilt Chamberlain)
  • Più punti segnati in un tempo: 55 (22 gennaio 2006 contro i Toronto Raptors)
  • Più punti segnati in un quarto: 30 (in due occasioni)
  • Più punti segnati in un overtime di play-off: 12 (4 maggio 2006 contro i Phoenix Suns)
  • Più alta media punti in un mese: 43.4 (gennaio 2006)
  • Più partite consecutive oltre i 50 punti: 4 (2006-07)
  • Più partite con 50 o più punti segnati in una stagione: 10 (2006-07)
  • Più partite con 40 o più punti in carriera: 100 (terzo all time dopo Wilt Chamberlain e Michael Jordan)
  • Più partite con 40 o più punti segnati in una stagione: 27 (2005-06)
  • Più partite consecutive con 40 o più punti segnati: 9 (febbraio 2003)
  • Più partite consecutive con 35 o più punti segnati: 13 (febbraio 2003, record assoluto)
  • Più partite consecutive con 20 o più punti segnati: 62 (dicembre 2005 - aprile 2006)
  • Canestri realizzati
  • Tiri liberi realizzati
  • Tiri da 3 realizzati
  • Palle rubate

Note

  1. ^ (EN) NBA playoffs: can Los Angeles Lakers rebound from 2-0 hole?, su sports.espn.go.com, www.espn.com. URL consultato il 6 maggio 2011.
  2. ^ Thomas S. Pachter, Biography of Kobe Bryant, su pabook.libraries.psu.edu, Pennsylvania Center for a Book. URL consultato il 5 agosto 2008.
  3. ^ (EN) 24 Kobe Bryant Los Angeles Lakers, su hoopshype.com. URL consultato l'11 novembre 2008.
  4. ^ a b (EN) Nba.com: Kobe Bryant Career Stats, su nba.com, www.nba.com. URL consultato il 1º dicembre 2008.
  5. ^ (EN) Regular Season Records: Three-Point Field Goals, su nba.com, www.nba.com/history. URL consultato l'11 novembre 2008.
  6. ^ (EN) Playoffs points all time leaders, su basketball-reference.com. URL consultato il 25 giugno 2010.
  7. ^ (EN) Game-changing decision, su rivals.yahoo.com, 24 marzo 2011. URL consultato il 26 marzo 2011.
  8. ^ (EN) Journey Complete: Kobe Leads Lakers To NBA Championship, su sports.espn.go.com. URL consultato il 16 giugno 2009.
  9. ^ (EN) Man on a mission: Bryant revels in victory, Finals MVP, su usatoday.com, www.usatoday.com. URL consultato il 16 giugno 2009.
  10. ^ (EN) Kobe Bryant Bio - NBA Finals - ESPNDB, su espndb.go.com. URL consultato il 6 giugno 2009.
  11. ^ (EN) Los Angeles Lakers vs. Orlando Magic - Recap - June 14, 2009 - ESPN, su espn.go.com, sports.espn.go.com. URL consultato il 6 giugno 2009.
  12. ^ (EN) Detroit Pistons vs. Los Angeles Lakers - Recap, su nba.com. URL consultato il 18 novembre 2009.
  13. ^ Bryant entra nella storia, ma non basta contro Memphis, su it.nba.com. URL consultato il 23 febbraio 2010.
  14. ^ Matteo Politanò, Kobe Bryant da record, è il primo cestista di sempre a finire nella “Walk of Fame”, su blog.panorama.it, 21 febbraio 2010. URL consultato il 21 febbraio 2010.
  15. ^ (EN) NBA.com : Kobe Bryant Bio Page, su nba.com, www.nba.com. URL consultato l'11 novembre 2008.
  16. ^ (EN) Kobe Bryant Wearing Nubeo Black Mamba MVP Watch, su upscalehype.com, www.upscalehype.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
  17. ^ Bryant, la difesa scatenata Quella ragazza è malata, in La Repubblica, 20 dicembre 2003. URL consultato il 1º dicembre 2008.
  18. ^ a b c Bryant, colpo di scena arrestato aspirante killer, in La Repubblica, 20 settembre 2003, p. 54. URL consultato il 13 aprile 2011.
  19. ^ a b Bryant (Lakers) in attesa di un secondo figlio, su gazzetta.it, www.gazzetta.it, 10 novembre 2005. URL consultato il 1º dicembre 2008.
  20. ^ a b Luca Chiabotti, Bryant Solare, vincente e uomo squadra. Il nuovo Kobe è d'oro, in Gazzetta dello Sport, 29 agosto 2008, 42-43. URL consultato il 13 aprile 2011.
  21. ^ a b Accusa di stupro per Bryant, il nuovo Jordan del basket Usa, in La Repubblica, 8 luglio 2003. URL consultato il 1º dicembre 2008.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Template:Rosa Los Angeles Lakers

Template:USA di pallacanestro ai campionati americani 2007 Template:USA di pallacanestro alle olimpiadi 2008

Template:Link AdQ