Senegal

stato dell'Africa occidentale
Disambiguazione – Se stai cercando il fiume africano, vedi Senegal (fiume).

La Repubblica del Senegal è uno Stato dell'Africa Occidentale, a sud del fiume Senegal. Il Senegal si affaccia sull'Oceano Atlantico ad ovest, confina con la Mauritania a nord, il Mali ad est, la Guinea e la Guinea-Bissau a sud. Il Gambia forma virtualmente una enclave all'interno del Senegal. Le isole di Capo Verde si trovano a circa 560 km al largo della costa senegalese. Il Senegal è vasto 196.722 km2 con una popolazione di 13.711.597 abitanti per una densità di 69,7 ab/km2. La sua capitale è Dakar situata sul capo più occidentale di tutta l'Africa continentale.

Senegal
Un Peuple, Un But, Une Foi
(Traduzione: Un Popolo, uno Scopo, un Credo)
Senegal - Localizzazione
Senegal - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica del Senegal
Nome ufficialeRépublique du Sénégal
Lingue ufficialifrancese
CapitaleDakar
Politica
Forma di governoRepubblica semipresidenziale
Capo di StatoAbdoulaye Wade
Capo di GovernoSouleymane Ndéné Ndiaye
IndipendenzaDalla Francia, 4 aprile 1960
Ingresso nell'ONU28 settembre 1960
Superficie
Totale196.722 km² (85º)
% delle acque2,1%
Popolazione
Totale13.711.597 ab. (2009) (75º)
Densità69,7 ab./km²
Nome degli abitantisenegalesi
Geografia
ContinenteAfrica
Fuso orarioUTC
Economia
ValutaFranco CFA
PIL (nominale)20,504 milioni di $ (2005) (109º)
PIL pro capite (nominale)1,759 $ (2005) (151º)
ISU (2005)0,499 (basso) (156º)
Varie
Codici ISO 3166SN, SEN, 686
TLD.sn
Prefisso tel.+221
Sigla autom.SN
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionalePincez Tous vos Koras, Frappez les Balafons
Festa nazionale4 aprile
Senegal - Mappa
Senegal - Mappa

Nell'epoca coloniale faceva parte dell'Africa Occidentale Francese e diventò indipendente nel 1960. Circa un terzo della popolazione vive con meno di 1,25 dollari statunitensi al giorno.[1]

Storia

Origine e antichità

Tracce di attività neolitica sono presenti su quasi tutto il suo territorio, ci sono molti ritrovamenti che lo dimostrano.

L'epoca protostorica segna la comparsa dei metalli nella vallata del Senegal, con depositi contenenti antichi forni da fusione con i loro camini, e tombe a tumulo.

Nel centro del paese e nel Gambia, in una zona di 15.000 km si trova un insieme di circoli megalitici. Lo stesso tipo di allineamenti si trova nel nordest della Repubblica Centrafricana. La formazione dei primi regni conosciuti si registra a partire dal VII secolo, in particolare il Jolof, che avrebbe avuto lontane parentele con l'Impero del Ghana, suo vicino orientale.

La colonizzazione e l'indipendenza

L'Islam, religione oggi dominante nel Senegal, a cui appartiene più del 90% della popolazione, arrivò nell'XI secolo, ma si impose solo tra i peul (fulani) a est, e tra i toucouleur (tukrè) a nord, lungo il fiume Senegal. Il resto del Senegal rimase animista sino al 1800.

Il primo insediamento stabile di europei, in specie portoghesi, fu sull'isola di Gorée di fronte a Dakar, nel 1500: qui i portoghesi potevano comprare dal popolo dei Wolof, l'etnia attualmente dominante in Senegal, gli schiavi che gli stessi Wolof avevano rapito o comprato più all'interno. Gorée divenne quindi olandese, continuando pacificamente i suoi commerci coi Wolof, sinché non fu acquistata dai Francesi. Nel 1659 divenne francese, e questi fondarono la città di Saint-Louis che diventò la prima capitale del Senegal e successivamente capitale dell'Africa Occidentale Francese (AOF). Nel 1677 i francesi occuparono anche l'isola di Gorée, e fecero del Senegal uno dei principali centri africani della tratta degli schiavi. I francesi trovarono estremamente affidabili i Wolof, tanto da assegnare loro compiti rilevanti all'interno della gestione delle colonie africane, nella pubblica amministrazione.

Nel 1904 la capitale dell'Africa Occidentale Francese, eretta colonia autonoma, divenne Dakar. Nel 1914 gli africani residenti nelle città di Dakar, Gorée, Rufisque e Saint-Louis ricevettero la cittadinanza francese ed elessero i loro deputati alla camera francese. Nel 1946 il Senegal entrò a far parte del territorio francese, e la cittadinanza fu estesa a tutti i senegalesi. Nel 1958 il Senegal ottiene lo statuto di repubblica autonoma, e nel 1960, ottenuta l'indipendenza piena, il Senegal ed il Sudan francese (attuale Mali) si fusero a formare la Federazione del Mali, che divenne completamente indipendente il 4 aprile 1960. La federazione tuttavia non resse alla decolonizzazione, e già il 20 agosto 1960 Senegal e Sudan francese dichiararono la propria indipendenza. Léopold Sédar Senghor venne eletto primo presidente del Senegal, nel settembre 1960, restando al potere per i successivi 20 anni. Nel 1981 Senghor si ritirò dalla vita politica del paese e la presidenza passò al suo successore Abdou Diouf. Un nuovo tentativo di federazione, stavolta con il Gambia (da cui il nome Senegambia), ebbe luogo nel 1982 senza entrare mai veramente in vigore; la federazione stessa si dissolse nel 1989. Negli anni '90 Diouf si impegnò per riportare il paese ad una vita democratica: nelle elezioni presidenziali del 2000 il leader dell'opposizione Abdoulaye Wade riuscì a sconfiggere Diouf; nel 2007 Wade fu riconfermato dal popolo senegalese alla presidenza.

Il 4 aprile 2010, per celebrare il cinquantenario dell'indipendenza del Senegal, è stato inaugurato a Dakar un grande monumento dedicato al Rinascimento africano, alto 49 metri.

Geografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia del Senegal.
 
Il fiume Senegal segna il confine settentrionale della nazione

Territorio

Il territorio è quasi completamente pianeggiante, ad esclusione dei rilievi montuosi di origine vulcanica che formano la penisola di Capo Verde. I fiumi più importanti sono il Senegal, che segna il confine settentrionale, il Gambia e il Casamance; tutti gli altri corsi d'acqua hanno carattere torrentizio. A nord le coste sono basse e a sud sono costellate di lagune.

Clima

Il clima è caldo e tropicale, con una stagione secca e una umida; la zona nord-orientale confina però con il Sahel e rischia di seguire il suo destino di siccità: il Senegal è, infatti, uno degli stati più minacciati dalla desertificazione.

Popolazione

Il Senegal ha una popolazione di 13,711,597 abitanti (luglio 2009) e una densità di 69,7 ab per km². Presenta un tasso d'incremento pari al 2,7% (2009), per via d'un tasso di natalità elevato (36,8 permille, nel 2009), e d'un tasso di mortalità relativamente contenuto (9,8 permille, nel 2009). La mortalità infantile, pari al 58,9 permille nel 2009, è piuttosto diffusa, ma inferiore a quella di molti altri stati africani.

Etnie

Il gruppo etnico dominante è quello dei Wolof (43% della popolazione), insediati soprattutto al centro del paese, a Nord-Est di Dakar e sulla costa. Altre due etnie dominanti sono i Sérèr (15%) e i Fula (23%). Questi popoli, e varie minoranze, non sono in guerra tra loro, anche grazie al rapporto di “cousinage” (cioè: “cugini per scherzo”) che esiste tra loro, che consente di poter tenere conversazioni confidenziali e scherzose anche fra estranei.

Religioni

Secondo le statistiche ufficiali, la popolazione senegalese è composta da musulmani sunniti per il 92%, da cristiani per il 6% e da animisti per il restante 2%. Molti senegalesi si dichiarano musulmani o cristiani ma sono in realtà legati anche a forme di religione tradizionale. Un profondo processo di sincretismo ha reso possibile la coesistenza delle religioni tradizionali con quelle rivelate.

Lingue

Come sancito dalla nuova Costituzione (1971)

«La langue officielle de la République du Sénégal est le Français. Les langues nationales sont le Diola, le Malinké, le Pular, le Sérère, le Soninké, le Wolof et toute autre langue nationale qui sera codifiée»

Lingue

la lingua ufficiale del Senegal è il francese, a cui si affiancano 6 lingue nazionali:

  1. il Wolof, che è la lingua più ampiamente usata;
  2. serere;
  3. Mandinka;
  4. Soninke.

Il Wolof è collegato alla lingua Fula (Pulaar), che è anch'essa parlata da una gran parte della popolazione.

Oltre alle lingue succitate sono presenti diversi dialetti.

Ordinamento dello Stato

Il Senegal è una repubblica.

Suddivisioni amministrative

 
Suddivisioni del Senegal

Il Senegal è composto, sul piano amministrativo, da 12 regioni che prendono nome dai rispettivi capoluoghi, che figurano inoltre tra le maggiori città dello stato: Dakar, Diourbel, Fatick, Kaolack, Kolda, Louga, Matam, Saint Louis, Tambacounda, Thiès, Ziguinchor. La capitale Dakar, una città di 550 km quadrati che costituisce una penisola e si protende sull'Oceano Atlantico, è situata, inoltre, nel punto più occidentale del paese e di tutto il continente africano. Un Governatore e un'Assemblea regionale guidano ogni regione; ciascuna è suddivisa in dipartimenti divisi ulteriormente in comunità rurali, come indicato di seguito:

Regioni Capoluogo
Regione di Dakar Dakar
Regione di Diourbel Diourbel
Regione di Fatick Fatick
Regione di Kaffrine Kaffrine
Regione di Kaolack Kaolack
Regione di Kédougou Kedougou
Regione di Kolda Kolda
Regione di Louga Louga
Regione di Matam Matam
Regione di Saint-Louis Saint-Louis
Regione di Sédhiou Sédhiou
Regione di Tambacounda Tambacounda
Regione di Thiès Thiès
Regione di Ziguinchor Ziguinchor

Città principali

Le città principali del Senegal sono Dakar, Kolda, Touba, Kaolack, Tambacounda, Matam, Thies, Nayè, Kèdougou, Saint-Louis.

Politica

Il Senegal è ordinato come Repubblica democratica semipresidenziale, laica e sociale, multipartitica. La sua costituzione tutela l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, senza distinzione d'origine, di razza, di sesso, di religione. La sovranità nazionale appartiene al popolo senegalese che la esercita attraverso i suoi rappresentanti o per via referendaria. La Costituzione senegalese dichiara l’adesione alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789, alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, alla Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne del 1979, alla Convenzione relativa ai diritti dei bambini del 1989 e alla Carta Africana dei Diritti dell'Uomo e dei Popoli del 1981. La nuova costituzione è stata approvata mediante referendum popolare il 7 gennaio 2001 e sostituisce la precedente del 1963.

Il potere esecutivo è esercitato dal Presidente della Repubblica; egli viene eletto a suffragio diretto per un mandato di cinque anni. Il mandato è rinnovabile una sola volta. Il Presidente nomina il Primo Ministro e approva il Consiglio dei ministri.

Il potere legislativo è esercitato da un'Assemblea Nazionale unicamerale che comprende 120 membri eletti dal popolo ogni cinque anni. L'elezione avviene per il 50% tramite collegi elettorali uninominali e, per il restante 50%, mediante sistema di rappresentanza proporzionale.

Il Governo coordina la politica dello Stato sotto la guida del Primo Ministro che è responsabile nei confronti del Presidente della Repubblica e dell'Assemblea nazionale secondo quanto espresso nella Costituzione.

Il potere giudiziario è indipendente dal potere legislativo e dal potere esecutivo.

Economia

Il Senegal è un paese in via di sviluppo, ma data anche la maggior stabilità politica e sociale, la sua economia è più sviluppata rispetto a quella dei paesi vicini. Numerosi sono gli investimenti di capitali stranieri, soprattutto francesi. In passato, fino a una ventina d'anni fa, la coltura principale era quella delle arachidi; adesso si sono sviluppate altre coltivazioni alimentari e la pesca, che hanno dato impulso allo sviluppo recente dell'industria: oleifici, impianti per la lavorazione del pesce, dello zucchero e della birra. Particolarmente importanti sono le piantagioni di cotone e di canna da zucchero. L'agricoltura di sussistenza fornisce miglio, mais e manioca ma non è sufficiente a sfamare una popolazione in rapida crescita. Consistente è l'allevamento di bovini, caprini e ovini. Il sottosuolo fornisce fosfati minerali di titanio e recentemente sono stati trovati importanti giacimenti petroliferi. Le industrie principali sono quelle alimentare e tessili; in crescita l'industria chimica, meccanica e delle calzature. Discrete sono le reti stradale e ferroviaria. In progressivo sviluppo è anche il turismo, soprattutto balneare. Dal 2000 un cavo a fibra ottica collega il Senegal con il sudamerica e l'Europa.

Ambiente

In tutta la parte centrale e settentrionale del Senegal, caratterizzata da scarse precipitazioni, la flora è povera e stentata. Nel Nord prevalgono le aree desertiche e le steppe proprie del sahel, mentre più a sud si estende la savana; nella sezione meridionale invece compare la foresta tropicale sempreverde. Si hanno cioè nel territorio tutti gli ambienti vegetali che nell'Africa settentrionale segnano il trapasso dal deserto alla foresta.

L'albero nazionale del Senegal è il gigantesco baobab, diffuso non solo a sud ma anche nelle savane intorno a Thiès e del Sine Saloum e nella stessa zona di Capo Verde. Tra le altre piante del Senegal sono da ricordare l'acacia che dà la gomma arabica, il gonakié che fornisce una resina preziosa, il bambù, le palme di varie specie e grandezze ed esemplari propri della flora locale come il bentamaré e il neb-neb. Come in tutta l'Africa anche nel Senegal il paesaggio vegetale appare estremamente degradato per effetto degli incendi stagionali provocati dagli indigeni secondo le regole dell'agricoltura tradizionale; nelle zone meridionali infine larghe aree sono state diboscate per far posto alle coltivazioni dell'arachide, turbando l'equilibrio naturale di tutta la regione.

La fauna senegalese è molto impoverita rispetto alle altre regioni africane. Nelle zone interne tuttavia si trovano ancora leoni, leopardi, antilopi, e così pure iene e sciacalli; del tutto scomparsi gli elefanti un tempo numerosi; il bufalo selvatico vive ancora nel Casamance ma è anch'esso in fase di estinzione. In questa regione vivono anche numerose varietà di scimmie che trovano nella foresta l'habitat adatto. Nei fiumi maggiori abbondano i coccodrilli, che possono raggiungere anche i quattro metri di lunghezza. Tipici animali del Senegal sono una tartaruga carnivora e un «pesce saltatore» che vive nelle acque dei fiumi.

Cultura

Con l'indipendenza, il primo presidente del Senegal Léopold Sédar Senghor ha avuto un ruolo centrale nel definire la politica culturale senegalese, caratterizzata tra il 1960 e il 1980 dalla creazione di molte istituzioni culturali, da una forte ingerenza politica e dal sostegno diretto del presidente alla Scuola di Dakar (École de Dakar)[2]. Il pensiero del presidente Senghor - strettamente connesso alla Négritude e al panafricanismo - è anche il punto di partenza del primo Festival Mondial des Arts Nègres organizzato a Dakar nel 1966; il festival è una manifestazione di arte, musica, danza e teatro, e coinvolge nazioni dell'Africa subsahariana. Negli anni Settanta la creazione senegalese viene presentata a livello internazionale all'interno di mostre itineranti. Con la presidenza di Abdou Diouf la cultura - che con Léopold Sédar Senghor era menzionata continuamente nei discorsi politici - perde centralità anche se, alla fine degli anni Ottanta, è proprio il presidente Abdou Diouf[3] a sostenere l'iniziativa di artisti, scrittori e intellettuali senegalesi e la nascita della Biennale di Dakar, che è oggi la più importante biennale internazionale di arte contemporanea africana che accoglie artisti, critici d'arte, curatori e galleristi provenienti da quasi tutte le nazioni dell'Africa e dal mondo. La produzione artistica senegalese è una produzione ampiamente studiata sia a livello locale che internazionale, caratterizzata da protagonisti e da un sistema fortemente influenzato dalla politica culturale governativa; ricoprono un ruolo molto importante, sia storico che contemporaneo, i centri e le residenze d'arte (Village des Arts, Kër Thiossane), le istituzioni indipendenti (Associazione GAW) e i collettivi di artisti (Laboratorio Agit Art, Huit Facettes Interaction).

Tra i protagonisti della scena musicale senegalese è fondamentale ricordare Youssou N'Dour, Akon, Baaba Maal.

Sport

Lotta senegalese

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lotta senegalese.

La lotta con i pugni è una disciplina sportiva tipicamente senegalese, praticata soprattutto dai giovani dei villaggi, sia nelle regioni del sud (la Casamance), che del centro (la Petite côte) e del nord (il Walo). Ma anche la città di Dakar rappresenta un buon serbatoio di lottatori. Appartengono per lo più all'etnia lebou, che fu la prima a installarsi nella capitale. La lotta senegalese è una lotta tradizionale africana tra le più antiche e strutturate. È un misto tra rito, spettacolo e competizione. Nel suo paese d’origine, il Senegal, viene vissuta alla pari di un rito sacro e seguita come un vero sport agonistico. La lotta è oggi lo sport più seguito in Senegal, al punto da subissare persino il football. I lottatori sono giovanissimi e su di loro si favoleggia: per i presunti poteri mistici e, molto di più, per i loro cachet miliardari. La lotta in se è molto tecnica, è immediatamente comprensibile da tutti, ma occorre un occhio esperto per apprezzarne le sfumature. Fondamentalmente si tratta di una sorta di lotta libera, si combatte a mani nude, all’interno di un cerchio molto ampio disegnato sulla sabbia. La stagione dei combattimenti inizia a ottobre e finisce a maggio. Gli incontri durano 3 tempi da 15 minuti l’uno intervallati da pause di 5 minuti. Per vincere bisogna portare la testa, la schiena o i glutei dell’avversario a terra. Uno specie di Sumo giapponese. L’incontro è preceduto da una cerimonia folcloristica. I lottatori sono accompagnati da griot (poeti e cantanti) che suonano i tamburi, dal marabout che li benedice, e da donne che cantano per incoraggiamento. Si sussurra che la lotta sia praticata da persone dotate di particolari poteri mistici... in effetti i lottatori si cingono il corpo con numerosi amuleti e, al momento di entrare in campo, si spalmano spesso con liquidi dai colori simbolici. Tale festa rituale ha una durata media di sei ore, riguarda diversi incontri di lotta ed è accompagnata dalla musica.

Note

  1. ^ http://hdr.undp.org/en/media/HDI_2008_EN_Tables.pdf
  2. ^ Elizabeth Harney, In Senghor’s Shadow: Art, Politics, and the Avant-Garde in Senegal, 1960–1995, Durham & London, Duke University Press, 5 novembre 2004, ISBN 0822333953..
  3. ^ Tracy Snipe, Arts and Politics in Senegal 1960-1996, Asmara-Trenton, Africa World Press, 1998..

Voci correlate

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