Renault F1
Il costruttore francese Renault è stato presente in Formula 1 in tre fasi distinte: dal 1977 al 1985 con una squadra completa che introdusse l'innovazione del motore con turbocompressore, poi dal 1989 al 1997 solamente come fornitore di motori (6 titoli consecutivi dal 1992 al 1997), e a partire dal 2002 nuovamente con un team proprio dopo aver rilevato la squadra Benetton di cui ha conservato la struttura e la sede a Enstone in Inghilterra. Alla fine della stagione 2010 è stata acquistata interamente dalla Genii Capital, e dal 2011 correrà con licenza britannica.
| Renault F1 Team | |
|---|---|
| Sede | Enstone |
| Categorie | |
| Formula 1 | |
| Dati generali | |
| Anni di attività | dal 1977 |
| Fondatore | Alain Dassas |
| Direttore | Eric Boullier Bob Bell |
| Formula 1 | |
| Anni partecipazione | Dal 1977 al 1985, dal 2002 al 2010 |
| Miglior risultato | 2 Campionati del Mondo Piloti (2005, 2006) |
| Gare disputate | 290 |
| Vittorie | 35 |
| Aggiornamento: Gran Premio del Canada 2011 | |
| Piloti nel 2011 | |
| Vettura nel 2011 | Renault R31 |
La Renault ha vinto i suoi primi 15 Gran Premi fra il 1977 ed il 1985, ma i titoli mondiali sono arrivati solo dopo il ritorno in prima persona in Formula 1, nel 2002, con Fernando Alonso.
Pionieri del turbo (1977-1985)
Dalla sperimentazione ai primi successi
Il primo ingresso di Renault in Formula 1 avvenne attraverso la controllata Renault Sport. Renault disputò le ultime cinque gare del 1977 con una singola macchina, guidata da Jean-Pierre Jabouille. La Renault RS01 si faceva notare per il suo motore, un Renault-Gordini V6 da 1500 cc turbocompresso, il primo motore di questo tipo usato nella storia della Formula 1. La vettura di Jabouille, ed in particolare il motore, si dimostrarono molto inaffidabili, nonostante la potenza, e non riuscì a terminare nessuna delle gare a cui prese parte. Il motore derivava dal V6 di 1.997 cm3 di formula 2, da cui era stata derivata anche la versione sovralimentata che veniva usata dalla stessa Renault nelle gare di durata sul modello Renault Alpine A442.
La stagione successiva non fu migliore della prima, considerando i quattro ritiri consecutivi dovuti a rotture del motore. Verso la fine dell'anno si ebbero comunque dei segnali positivi: la RS01 ottenne due volte il terzo posto in griglia e verso fine stagione riuscì anche a terminare una gara, a Watkins Glen, a giri pieni, cosa che fino a quel momento era stato un miraggio. La squadra ottenne così i suoi primi punti in Formula 1, con un quarto posto.
Nel 1979 Renault decise di aumentare il proprio impegno, schierando due vetture ed affiancando a Jabouille un altro francese, René Arnoux. L'inizio fu ancora piuttosto difficile, anche se Jabouille conquistò la prima pole position in Sud Africa. Verso metà stagione, entrambi i piloti ebbero a disposizione la RS10 ad effetto suolo, necessaria per lottare nel gruppo di testa. Il Gran Premio di Francia, a Digione, rappresentò un momento storico: le Renault conquistarono l'intera prima fila, e Jabouille andò a vincere dopo aver ottenuto la pole. Fu la prima vittoria per un motore turbocompresso in Formula 1. Alle sue spalle, Arnoux dovette accontentarsi del terzo posto, dopo una lotta serratissima con Gilles Villeneuve su Ferrari nei giri conclusivi. Le gare successive non furono altrettanto fortunate per Jabouille, di nuovo alle prese con problemi tecnici, mentre Arnoux ottenne subito un secondo posto, in Gran Bretagna, che replicò nella gara finale di Watkins Glen. I 26 punti ottenuti dai due piloti portarono Renault al 6º posto nel Campionato Costruttori.
Allo storico 1979 seguì una stagione con alti e bassi: Jabouille ebbe problemi di affidabilità, con una serie di ritiri interrotti quasi solamente dalla vittoria al Gran Premio d'Austria. Nel corso del Gran Premio del Canada fu vittima di un grave incidente, in cui subì gravi ferite alle gambe. La sua carriera si concluse praticamente lì, anche se tentò un rientro con la Ligier-Matra negli anni successivi. Arnoux, al contrario, aveva cominciato la stagione con due vittorie nelle prime 3 gare, che lo avevano proiettato al comando del mondiale. Anche per lui cominciarono poi delle difficoltà, e nel resto della stagione ottenne solo un altro secondo posto e due ulteriori piazzamenti a punti. In ogni caso, la squadra migliorava sia sotto il profilo dei punti, sia sotto quello del piazzamento, raggiungendo il 4º posto fra i costruttori.
Protagonisti del mondiale
Nel 1981 la Renault assunse Alain Prost, confermando la natura tutta francese del team. Nonostante la minore esperienza rispetto ad Arnoux, Prost riuscì a conquistare un posto di riguardo in squadra per il contributo al lavoro di sviluppo. Dopo un terzo posto in Argentina, le vetture ebbero prestazioni alterne a causa del ritardo nell'implementazione dei correttori di assetto: tutte le squadre avevano cominciato ad utilizzarli, dopo l'introduzione da parte della Brabham, in modo da poter avere un ottimo effetto suolo in gara, per poi presentarsi regolari alle verifiche sull'altezza minima. Una volta risolto questo problema tecnico, le prestazioni migliorarono: Prost ottenne la sua prima vittoria ancora in terra francese, a Digione, confermandosi poi con due secondi posti ed altre due vittorie in Olanda e Italia. Arnoux fu meno costante, arrivando a mancare la qualificazione a Monaco, ed ottenendo al massimo un secondo posto in Austria. A fine stagione la Renault risultò terza, con 54 punti.
La stagione 1982 fu del tutto particolare, ed anche la Renault fu vittima di prestazioni altalenanti e polemiche interne alla squadra, nonostante avesse confermato la collaudata coppia di piloti della stagione precedente. Prost aprì la stagione con due vittorie, imponendosi come candidato al titolo, mentre Arnoux, dopo il terzo posto della prima gara, non ebbe risultati di rilievo per la prima parte della stagione, costellata di ritiri. Anche Prost fu vittima di una serie di ritiri, per cui non incrementò il suo punteggio fino alla seconda parte della stagione. Particolarmente negativo il fine settimana imolese: in una gara che vedeva al via solo 14 vetture, e che in pratica era incentrata sulla lotta fra le Renault e le Ferrari, queste ultime conquistarono una doppietta, mentre le vetture francesi un doppio ritiro per problemi meccanici. Il Gran Premio di Francia vide ancora una vittoria Renault, con una doppietta, ma anche la polemica fra i due piloti che distrusse l'armonia interna della squadra: Prost ed Arnoux si erano accordati per favorire il pilota meglio piazzato nel mondiale, ossia Alain, ma una volta in gara, Arnoux si rifiutò di lasciare strada al compagno ed andò a vincere. In questo modo danneggiò decisamente la rincorsa di Prost al mondiale. René vinse ancora il Gran Premio d'Italia, quando aveva già annunciato il suo passaggio in Ferrari, mentre Prost ottenne solo un altro secondo posto e non riuscì ad arrivare a giocarsi il titolo. La Renault confermò il terzo posto della stagione precedente, aumentando ancora i punti ottenuti.
L'anno successivo pareva essere finalmente l'anno in cui concretizzare la rincorsa al titolo: a Prost, prima guida indiscussa, venne affiancato Eddie Cheever. L'italo-americano svolse bene il suo lavoro di gregario, salendo 4 volte sul podio, ma era Prost il pilota destinato a lottare per il titolo. Gli altri pretendenti al titolo, mano a mano che la stagione avanzava, si ridussero a Nelson Piquet, con la Brabham-BMW, e Arnoux su Ferrari. Prost ottenne 4 vittorie e diversi altri piazzamenti a punti, ma il suo rendimento nel finale permise a Piquet di rimontare, e di vincere all'ultima gara, complice una rottura del motore sulla vettura di Prost. Nelle settimane successive alla fine del mondiale, si susseguirono indiscrezioni secondo cui la Brabham di Piquet avesse utilizzato carburante non regolamentare in alcune gare, ma la Renault preferì non cercare di ottenere il titolo per via giudiziaria, dopo averlo perso in pista, e la cosa non ebbe seguito concreto. Nonostante il titolo mancato, il 1983 sarebbe rimasta la migliore stagione della prima fase di impegno della squadra francese, che giunse seconda fra i costruttori, con 79 punti.
Declino e ritiro
Dopo la sconfitta del 1983, la Renault licenziò Prost, accasatosi alla McLaren, ed assunse Patrick Tambay e Derek Warwick. Le prove precedenti l'inizio del campionato lasciavano pensare ad un notevole potenziale da parte della squadra francese, ma alla prova dei fatti i risultati furono piuttosto deludenti: nelle prime gare ci furono problemi di consumo (la nuova formula regolamentare prevedeva un quantitativo massimo di carburante e divieto di rifornimento) ed i due secondi posti ottenuti furono una sorta di fuoco di paglia. A Monaco i due piloti si urtarono alla prima curva, e Tambay ne uscì con una ferita alla gamba che gli fece saltare una gara. Nel resto della stagione ottenne punti solo in altre due occasioni, mentre Warwick ottenne due podi. Visto anche il dominio della McLaren-Porsche, i piloti Renault non furono mai davvero in lotta per il titolo (e nemmeno per le vittorie nelle singole gare). A fine anno la Renault era scesa al 5º posto della classifica costruttori, con un totale di 34 punti.
I piloti vennero confermati per il 1985, ma ormai da alcuni anni la diffusione dei motori turbocompressi aveva creato una concorrenza fortissima per Renault, i cui vertici cominciavano ad interrogarsi sul ritorno degli investimenti fatti nel programma sportivo, i cui risultati non erano arrivati e che non rappresentava nemmeno più un'esclusiva tecnologica per la casa francese. Il risultato di questo progressivo disimpegno, culminato nella decisione finale di abbandonare la Formula 1, rimanendo solo come fornitore di motori, fu una stagione in cui si segnalarono solo i due podi di Tambay ed alcuni arrivi a punti. Uno dei team a cui Renault forniva i motori, la Lotus, era costantemente nei piani alti delle classifiche, al contrario della squadra ufficiale. In occasione del Gran Premio di Germania, Renault fu autorizzata a mettere in pista una terza vettura, guidata da François Hesnault, dotata di una telecamera di piccole dimensioni, utilizzata nel corso della gara: il primo esempio pratico delle oggi diffusissime camera-car. Il clima politico suggerì a Renault di saltare la trasferta sudafricana, a causa delle tensioni razziali presenti nel paese, ed il successivo Gran Premio d'Australia vide la chiusura dell'attività della squadra ufficiale, che ottenne il 7º posto in classifica, con soli 16 punti.
L'attività di motorista (1983-1986,1989-1997, 2001)
Parallelamente all'attività di costruttore "completo", ed in un certo periodo come unica forma di partecipazione al mondiale di Formula 1, Renault fornì i propri motori a diverse scuderie, in forma ufficiale.
Il primo partner ad utilizzare i motori Renault fu la Lotus, che li utilizzò dal 1983 al 1986, per poi passare ai motori Honda nel 1987. Nel 1984 si affiancò una fornitura alla Ligier, favorita dalla nazionalità francese. L'anno successivo, a queste squadre si aggiunse la Tyrrell, ultima scuderia a passare al motore turbo.
Alla fine del 1985 la squadra ufficiale si ritirò, anche perché i migliori risultati ottenuti dalla Lotus dimostravano la difficoltà di competere costruendo tutta la vettura. In realtà il disimpegno dall'attività in Formula 1 doveva essere totale, ma si decise di onorare i contratti in essere con i tre team clienti fino alla loro scadenza.
Alla fine del 1986 si chiuse anche l'attività di fornitura dei motori turbo V6 ai clienti. All'epoca era già previsto un calendario di passaggio ai motori aspirati entro il 1989, quando i turbo sarebbero stati banditi: Renault decise quindi di concentrarsi sull'attività di fornitura dei motori, puntando al nuovo regime regolamentare. Il partner scelto per questa nuova fase tecnica fu la Williams, che dopo aver perso i motori Honda alla fine del 1987 ed utilizzato i motori Judd aspirati nel 1988, cercava un partner di elevato profilo tecnico per tornare nel novero dei protagonisti. La scelta costruttiva fu quella del V10, analoga a quella utilizzata dalla Honda.
Dopo due stagioni con risultati buoni (3 vittorie complessive), nel 1991 la Williams-Renault rientrò nella lotta per il titolo, perso da Mansell all'ultima gara. I due anni successivi furono quelli del dominio dell'accoppiata anglo-francese: prima Mansell e poi Prost si aggiudicarono i titoli piloti, dominando anche il campionato costruttori. Dal 1992 Renault tornò a fornire anche una seconda squadra, ancora la Ligier, fino a tutto il 1994.
La stagione 1994 vide il titolo piloti sfuggire ai piloti Williams, ma per il 1995 Renault fornì i motori ad entrambi i contendenti al mondiale, ossia Williams e Benetton. Le stesse squadre furono partner fino a tutto il 1997, vincendo la Williams entrambi i titoli nel biennio 1996-1997. Al termine del 1997, Renault si ritirò nuovamente dal ruolo di fornitore ufficiale di motori, anche se le unità utilizzate in quella stagione furono la base da cui la consociata Mechachrome ricavò i motori da fornire ai propri clienti nelle stagioni successive.
Nel 2001 Renault si ripresentò al via della stagione di Formula 1, fornendo i motori alla Benetton, nell'ambito del progetto di tornare a competere come costruttore completo, con l'acquisto dello stesso team Benetton, che dal 2002 avrebbe corso come Renault F1. Dal 2007 è tornata anche l'attività di Renault come fornitore di motori ad altre squadre, con la fornitura alla Red Bull Racing, collaborazione che è proseguita anche nel 2008.
Il ritorno della squadra ufficiale (2002-2010)
Rientro e consolidamento della squadra
Renault rientrò in un campionato di Formula 1 in prima persona, dopo una lunga sosta durata 17 anni, con il nome di Mild Seven Renault F1 Team. Il rientro fu propiziato dalla possibilità di acquistare una squadra già partecipante al Mondiale di Formula 1, la Benetton, su cui la Renault già montava i propri motori. A capo della nuova compagine, venne confermato Flavio Briatore, che aveva già collaborato con Renault anche nel 1995, quando le due squadre sotto il suo controllo, Benetton e Ligier erano equipaggiate con i motori francesi.
Tra i piloti, venne confermato Jenson Button, mentre il nuovo acquisto Jarno Trulli ebbe il ruolo di prima guida. Come collaudatore venne ingaggiato lo spagnolo Fernando Alonso, proveniente dalla Minardi e gestito a livello contrattuale da Briatore.
La stagione si rivelò piuttosto difficile, costellata da un buon numero di ritiri (9 per Trulli, 5 per Button) e nessun podio. I punti complessivamente accumulati dai due piloti (14 per Button, 9 per Trulli) permisero alla Renault di classificarsi al 4º posto nel mondiale Costruttori.
Nel 2003 venne promosso al ruolo di titolare Fernando Alonso, mentre venne confermato Jarno Trulli al suo fianco. Jenson Button lasciò la squadra per passare alla BAR, mentre il ruolo di terzo pilota venne rilevato da Allan McNish.
Grazie ad una vettura in crescita, ideata e sviluppata da Mike Gascoyne e John Iley, Alonso mise in mostra l'abilità che lo porterà pochi anni dopo al titolo mondiale: in Malesia conquistò la sua prima pole position (con Trulli che completò una prima fila tutta Renault) ed il suo primo podio, replicato in Brasile, nonostante un brutto incidente che aveva provocato l'interruzione della gara. Una parte centrale della stagione meno brillante si concluse però con una impresa storica: al Gran Premio di Ungheria, Alonso vinse dopo essere partito dalla pole, dominando la gara con tanto di doppiaggio ai danni di Michael Schumacher e divenendo il più giovane vincitore di una gara iridata. Anche Trulli riuscì comunque ad ottenere diversi piazzamenti a punti ed un podio in Germania.
A fine stagione, il bilancio vedeva la squadra sempre al 4º posto del mondiale Costruttori, con i suoi piloti Alonso e Trulli rispettivamente al 6° ed 8º posto del mondiale Piloti, ma lo staff tecnico vide la partenza di John Iley verso la Scuderia Ferrari e la conseguente promozione di Dino Toso a capo del reparto aerodinamico.
Per la stagione 2004, i piloti vennero entrambi confermati. La stagione fu però monopolizzata dalla Ferrari, che mise in pista una vettura quasi imbattibile, lasciando agli altri concorrenti solo poche soddisfazioni.
Molto intenso fu il confronto tra i due compagni di squadra, costantemente nei punti. Nella prima parte della stagione pareva essere Trulli ad essere in migliore forma: riuscì a precedere Alonso di fronte al pubblico spagnolo, ottenendo un podio a Barcellona, mentre lo spagnolo l'aveva ottenuto nella gara d'apertura in Australia. La gara successiva, a Monaco, vide la prima vittoria di Trulli in una gara del Mondiale, condotta dalla pole position con grande autorità.
Nelle gare successive le vetture furono vittima di problemi tecnici o di incidenti, raccogliendo pochi punti, e nella fase estiva della stagione, Alonso ottenne risultati migliori dell'italiano. Per Trulli cominciò qualche dissapore con la squadra, soprattutto dopo che in Francia perse il podio a due curve dalla fine, lasciando la porta aperta a Barrichello. Nonostante la pole position ottenuta in Belgio, sul difficile circuito di Spa-Francorchamps, la squadra decise di sostituire Trulli dopo il Gran Premio d'Italia, con Jacques Villeneuve, al suo rientro nella massima serie dopo quasi un anno di assenza.
La Renault migliorò la propria posizione nel mondiale, giungendo 3° nella classifica costruttori. Alonso fu 4° nella classifica piloti, mentre Trulli si classificò 6° nonostante avesse saltato una gara e corso le ultime due con la Toyota. La distanza dai rispettivi campioni del mondo era però ancora molto grande, 157 punti nella classifica costruttori dalla Ferrari e 89 da Michael Schumacher in quella piloti.
Il doppio bis iridato
La stagione 2005 vide l'introduzione di alcune nuove regole tecniche, che avrebbero portato un rimescolamento dei valori al vertice. In Renault, a sostituire Trulli al fianco del confermato Alonso, venne ingaggiato un altro italiano, Giancarlo Fisichella, che aveva già corso per la Renault, quando questa forniva i motori alla Benetton nel 2001.
Lo stato di forma della Renault fu subito evidente dalle prime gare: Fisichella vinse il Gran Premio d'Australia, partendo dalla pole (anche grazie alla pioggia nelle qualifiche), seguito al terzo posto da Alonso che aveva invece rimontato da metà schieramento. Il pilota romano visse poi un momento difficile, contraddistinto da tre ritiri ed alcuni piazzamenti nella parte bassa della zona punti. Il suo compagno di squadra invece si aggiudicò tre gare in successione, ponendosi al comando della classifica mondiale. In una stagione che vide il predominio delle vetture con gomme Michelin e il crollo di Schumacher e quindi della Ferrari, la lotta per il titolo si restrinse presto ad Alonso e a Kimi Räikkönen, su McLaren-Mercedes. Il finlandese fu però vittima della fragilità della propria vettura, che lo portò spesso al ritiro, o alla partenza dal fondo dello schieramento.
L'unico momento difficile per la Renault fu la trasferta nordamericana, con un doppio ritiro nel Gran Premio del Canada e la mancata partenza nel Gran Premio degli Stati Uniti (insieme a tutti gli altri concorrenti equipaggiati con gomme Michelin). A parte questo momento di appannamento, Alonso gestì in maniera eccellente il vantaggio accumulato nella prima parte di stagione, ed ottenne altre tre vittorie e quattro secondi posti, arrivando alla conquista matematica del titolo già al Gran Premio del Brasile, con due gare ancora da disputare.
Rimaneva ancora aperto il Campionato Costruttori, con la McLaren in vantaggio a due gare dal termine, grazie al migliore rendimento delle proprie seconde guide. Nelle ultime due gare la tendenza si invertì: Fisichella ottenne comunque punti importanti, mentre Montoya collezionò due ritiri, ed al termine della stagione Renault vinse il Campionato Mondiale Costruttori con 191 punti. La stagione si chiuse quindi con un doppio trionfo, il primo per una squadra ufficiale Renault, dall'esordio in Formula 1.
Dopo il successo del 2005, Renault si presentò come favorita per la stagione 2006. La formazione dei piloti venne confermata, anche se Alonso aveva già annunciato il proprio passaggio alla McLaren per la stagione 2007[1]. Una nuova modifica al regolamento tecnico in materia di pneumatici riportò alla ribalta la Ferrari, che con Schumacher si sarebbe dimostrata il principale avversario della squadra francese.
L'inizio della stagione fu analogo alla precedente, con Alonso in grado di ottenere risultati positivi con grande costanza, e Fisichella meno costante, anche se a volte abbastanza veloce da risultare vincente. Il romano vinse il Gran Premio di Malesia, mentre il compagno di squadra vinse sei delle prime 9 gare, ottenendo il secondo posto nelle tre gare che non vinse. A metà stagione il vantaggio di Alonso su Michael Schumacher era di 25 punti.
La seconda parte della stagione si dimostrò più problematica, con una sola vittoria per lo spagnolo. La forma della Ferrari costrinse in diverse occasioni la squadra francese a minimizzare i danni e limitare la perdita di punti, anche a causa della messa al bando del mass damper, intorno al quale era stata sviluppata telaisticamente la vettura RS26. Altri momenti difficili per la Renault furono i due ritiri in Ungheria ed in Italia: in entrambi i casi già in prova vi erano state polemiche (Alonso fu sanzionato in Ungheria per scorrettezze nei confronti di un altro pilota in prova, ed in Italia per aver ostacolato Massa in qualifica), mentre in gara i ritiri furono causati da un errore nel montaggio di una ruota e da una rottura del motore (a Monza). Dopo la gara italiana, Schumacher era a soli due punti da Alonso, e vincendo il successivo Gran Premio di Cina, i due piloti si trovarono in testa al mondiale a pari punti.
Quando la strada sembrava in discesa per la Ferrari, che era al comando anche della penultima gara, in Giappone, Schumacher fu vittima a sua volta di una rottura del motore, lasciando la vittoria ad Alonso. Lo spagnolo si presentò quindi con 10 punti di vantaggio all'ultima gara in Brasile, dove gli sarebbe bastato terminare la gara nei punti per vincere in ogni caso il titolo. Alonso, pur senza correre rischi inutili, giunse comunque secondo a Interlagos, vincendo il titolo piloti e permettendo alla Renault di vincere anche il titolo Costruttori, per il secondo anno consecutivo, con 206 punti.
Crisi tecnica, spy-story e ritorno di Alonso
Dopo l'approdo di Fernando Alonso alla McLaren-Mercedes, la Renault nel 2007 ha avuto un'annata piuttosto avara di soddisfazioni. Il miglior piazzamento della stagione è stato un 2º posto di Kovalainen in Giappone, unico podio ottenuto dalla squadra durante l'anno. Dopo la squalifica della McLaren dalla classifica costruttori, la Renault si è classificata 3° dopo Ferrari e BMW, avendo avuto problemi di affidabilità.
Allo scandalo spy-story esploso durante la stagione 2007, che ha visto la McLaren radiata dalla classifica costruttori del campionato per aver acquisito illecitamente e utilizzato dati e progetti della Ferrari, ha fatto seguito alla fine del campionato un caso analogo, con la Renault accusata di spionaggio ai danni della stessa McLaren. Tuttavia pur riconosciuta colpevole, in questo caso nessuna sanzione è stata comminata alla squadra anglo-francese, non essendo stato dimostrato l'utilizzo delle informazioni McLaren[2].
Con il divorzio di Fernando Alonso dalla McLaren, la Renault ha sfruttato l'occasione e il 10 dicembre 2007 ha annunciato il ritorno del bi-campione del mondo nella squadra per la stagione 2008, dopo un lungo tira e molla che ha visto il pilota spagnolo molto vicino alla Red Bull. All'asturiano, che ha firmato per un anno, viene affiancato il debuttante Nelson Angelo Piquet[3]. Fernando Alonso, nonostante la bassa competitività della monoposto francese, ha dimostrato alla Renault la bontà della scelta di riassumerlo. Infatti ottiene un 4º posto già nella prima gara stagionale nel Gp d'Australia superando Heikki Kovalainen a due giri dalla fine. Mentre in Australia è andata peggio per Piquet, per lui un ritiro a metà della gara. Poi proseguono in Malesia con l'ottavo posto di Alonso e l' undicesimo di Piquet, in Barhain lo spagnolo 10° e il brasiliano ritirato. In Spagna, terra di Alonso le cose vanno meglio per il team francese. Alonso si classifica 2° nelle qualifiche, dietro a Kimi Raikkonen con circa 6 giri in meno rispetto alla Ferrari. In gara, saldamente 3°, davanti a Hamilton, il motore della Renault cede. L'altro pilota del team si ritira già al 6º giro per incidente. Sul finire della stagione, Alonso ritrova competitività e vince 2 volte di fila (Singapore e Giappone).
Il Crashgate
In merito alla vittoria di Alonso nel Gran Premio di Singapore 2008, dopo circa un anno, il 30 agosto 2009, la FIA apre un'inchiesta sull'incidente accaduto a Nelson Piquet Jr., durante il tredicesimo giro della gara. La televisione brasiliana Rede Globo sostiene che l'incidente è stato fittiziamente causato al fine di favorire la vittoria di Fernando Alonso [4].
La FIA ha convocato per il 21 settembre 2009 la Renault per esaminare il caso in questione.[5]In seguito alla inchiesta della FIA in merito all'incidente la Renault comunica il 16 settembre 2009 che Flavio Briatore e Pat Symond hanno lasciato la scuderia.[6] Il Consiglio Mondiale della FIA decide la squalifica a vita dalle competizioni motoristiche per Briatore e una squalifica per 5 anni per Pat Symonds, inoltre il team Renault viene squalificato per due anni ma con la condizionale. Non vi sono condanne né per Piquet né per Alonso.[7]La Renault nomina come nuovo team manager, fino alla fine della stagione, l'ex responsabile dei motori Bob Bell.[8]
Il 5 gennaio 2010 il Tribunal de grande instance di Parigi ha annullato la radiazione di Flavio Briatore, considerando come non regolare il procedimento istruito dalla FIA. La FIA dovrà inoltre versare a Briatore 15.000 € a titolo di risarcimento del danno. Anche Pat Symonds è stato riabilitato dalla sentenza.[9]La FIA conferma che la sua decisione resta in vigore fino al termine di tutti i possibili appelli.[10]
2009: Crisi nera
Ufficialmente la scuderia è registrata per questa stagione con il nome di "ING Renault F1 Team" ed ha come direttore generale Flavio Briatore e come prima guida Fernando Alonso. L'anno comincia bene per la scuderia grazie al 5º posto di Alonso in Australia, ma già dalla successiva tappa in Malaysia si capisce come il team non abbia assolutamente ritrovato la competitività dei tempi d'oro. Infatti per tutta la stagione solo il campione del mondo spagnolo riesce a portare a casa dei punti, che salvano la faccia al team francese. Anche l'affidabilità non è delle migliori registrando ben sette ritiri, dei quali quattro della seconda guida. Il crashgate peggiora la situazione e le dimissioni di Briatore non servono a recuperare il danno d'immagine. Difatti i due principali sponsor, ING e Mutua Madrilena, abbandonano prematuramente la scuderia a causa proprio dello scandalo. Il team conclude la stagione all'8º posto nel mondiale costruttori con 26 punti.
L'era post-Briatore (2010)
Il passaggio alla Genii Capital
Il 16 dicembre 2009 la casa madre Renault conferma di aver ceduto il 75% di controllo della scuderia francese al fondo lussemburghese Genii Capital di proprietà di Gerard Lopez. Il team manterrà il nome di Renault F1 Team nel 2010, continuando anche a fornire i propulsori alla Red Bull. [11] Il 5 gennaio 2010 viene nominato il nuovo team principal Eric Boullier.[12]
La stagione comincia il 14 marzo in Bahrain dove Kubica artiglia un deludente 11°posto, mentre l'altra Renault di Petrov è costretta al ritiro. Nelle prove libere del Gran Premio d'Australia la vettura del polacco si piazza davanti a tutti nella prima sessione, mentre Petrov ottiene il quinto tempo nella seconda. L'instabilità meteorologica condiziona l'intero week-end tanto che in gara Kubica, partito ottavo, riesce a concludere al secondo posto, portando a casa i primi punti stagionali per la scuderia. Dopo due gare il team è quarto in classifica costruttori con 18 punti.
Con il ritorno in Europa la vettura continua a essere performante tanto che Kubica conquista il terzo posto nel Gran Premio di Monaco.
Vitalij Petrov ottiene i suoi primi punti in Cina ed è autore del giro più veloce nel Turchia, il trentesimo nella storia della per la scuderia francese. L'exploit è dovuto al cambio di gomme a cui il russo è costretto per una foratura determinata da un contatto con Fernando Alonso, mentre i due sono in lotta per l'ottava posizione, negli ultimi giri del gran premio. Rientrando ai box Petrov monta gomme morbide e, complice la poca benzina rimasta nello serbatoio, fa segnare il miglior tempo sul giro in gara.[13] Robert Kubica conquista il giro più veloce nella gara seguente, in Canada.[14]
La vettura nella parte centrale della stagione continua a ottenere molti arrivi a punti, soprattutto con Kubica, che conquista anche il terzo posto in Belgio, dove una sbavatura del pilota al rientro ai box per il cambio gomme, fa perdere l'opportunità di conquistare il secondo posto.
A Singapore Kubica è autore invece di una bella rimonta negli ultimi giri. Dopo una fortaura, che lo aveva fatto precipitare fuori della zona punti, con una serie di bei sorpassi recupera il settimo posto. Nell'ultimo gran premio della stagione, a Abu Dhabi, le vetture chiudono entrambe nelle prime sei posizioni, per l'unica volta nella stagione.
La collaborazione con la Lotus Cars
L'8 dicembre 2010 venne annunciato che la Lotus Cars aveva acquisito azioni del team, dalla Genii Capital. La casa automobilistica anglo-malese diviene anche, almeno fino al 2017, sponsor della scuderia che trasforma il nome in Lotus Renault GP Team. La casa francese s'impegna comunque a continuare la fornitura dei propulsori.[15]La scuderia corre da questa stagione con licenza britannica.[16]
Nel gennaio 2011 viene reso noto che la Lotus Cars è solo sponsor della scuderia e non ha acquistato azioni della scuderia, che sono ora, interamente, di proprietà della Genii Capital.[17]
Come coppia di piloti, Nick Heidfeld affiancherà il confermato Vitaly Petrov. Robert Kubica, inizialmente indicato come primo pilota, non parteciperà alla stagione a seguito di un grave incidente di cui è stato vittima in una gara di rally. La monoposto, denominata secondo la numerazione progressiva dei telai Renault, si chiama R31 e ai primi test desta interesse per l'anomala conformazione dei tubi di scarico[18]. La stagione 2011 vede le vetture della scuderia raggiungere due volte il podio: Petrov è arrivato terzo in Australia e Heidfeld ha ottenuto lo stesso risultato in Malesia.
Sponsorizzazioni
Nel 2002 la Renault firmò un contratto di sponsorizzazione con la marca di sigarette Mild Seven come main sponsor per tre anni. Al termine lo rinnovò fino al 2009, ma date le restrizioni sulle pubblicità di marchi di tabacco, la parthnership si interruppe nel 2006. Così la scuderia firmò con la ING un contratto di tre anni fino al 2009. In seguito alla condanna espressa dal Consiglio Mondiale della FIA nel caso Crashgate i due principali sponsor della scuderia francese, ING Direct e Mutua Madrileña, decidono di chiudere immediatamente il loro rapporto di sponsorizzazione senza attendere la fine del campionato.[19]
Il 28 ottobre 2009 viene annunciato un accordo con la ditta olandese produttrice di orologi TW Steel.[20] Sempre per la stagione 2010 è stretto un rapporto di sponsorizzazione con il marchio russo Lada.[21] Per la stagione 2010 gli sponsor principali sono: TW Steel, Total, HP, Diac, Bridgestone e Lada.
Monoposto
| Nome | Anno |
|---|---|
| Renault RS01 | 1977-1979 |
| Renault RS10 | 1979 |
| Renault RE20 Renault RE20B |
1980 1981 |
| Renault RE30 Renault RE30B Renault RE30C |
1981 1982 1983 |
| Renault RE40 | 1983 |
| Renault RE50 | 1984 |
| Renault RE60 Renault RE60B |
1985 |
| Renault R202 | 2002 |
| Renault R23 | 2003 |
| Renault R24 | 2004 |
| Renault R25 | 2005 |
| Renault R26 | 2006 |
| Renault R27 | 2007 |
| Renault R28 | 2008 |
| Renault R29 | 2009 |
| Renault R30 | 2010 |
| Renault R31 | 2011 |
Principali piloti
- Fernando Alonso (2003-2006; 2008-2009): 105 GP, 17 vittorie, Campione del Mondo 2005-2006
- Alain Prost (1981-1983): 46 GP, 9 vittorie
- René Arnoux (1979-1982): 58 GP, 4 vittorie
- Jean-Pierre Jabouille (1977-1980): 45 GP, 2 vittorie
- Giancarlo Fisichella (2005-2007): 54 GP, 2 vittorie
- Jarno Trulli (2002-2004): 48 GP, 1 vittoria
- Derek Warwick (1984-1985): 31 GP
- Patrick Tambay (1984-1985): 30 GP
- Nelson Piquet Jr. (2008-2009): 28 GP
- Vitalij Petrov (2010-) 26 GP
- Robert Kubica (2010-) 19 GP
Risultati Completi in F1
(Legenda) (i risultati in grassetto indicano la pole position, i risultati in corsivo indicano il giro veloce)
| Anno | Vettura | Motore | Gomme | Piloti | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | Punti | Pos |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1977 | Renault RS01 | Renault-Gordini EF1 V6 (t/c) | M | ARG | BRA | RSA | USW | ESP | MON | BEL | SWE | FRA | GBR | GER | AUT | NED | ITA | USA | CAN | JPN | 0 | NC | |||
| Jabouille | Ret | Ret | Ret | Ret | DNQ | ||||||||||||||||||||
| 1978 | Renault RS01 | Renault-Gordini EF1 V6 (t/c) | M | ARG | BRA | RSA | USW | MON | BEL | ESP | SWE | FRA | GBR | GER | AUT | NED | ITA | USA | CAN | 3 | 12° | ||||
| Jabouille | Ret | Ret | 10 | NC | 13 | Ret | Ret | Ret | Ret | Ret | Ret | Ret | 4 | 12 | |||||||||||
| 1979 | Renault RS01 Renault RS10 |
Renault-Gordini EF1 V6 (t/c) | M | ARG | BRA | RSA | USW | ESP | BEL | MON | FRA | GBR | GER | AUT | NED | ITA | CAN | USE | 26 | 6° | |||||
| Jabouille | Ret | 10 | Ret | Ret | Ret | NC | 1 | Ret | Ret | Ret | Ret | 14 | Ret | Ret | |||||||||||
| Arnoux | Ret | Ret | Ret | WD | 9 | Ret | Ret | 3 | 2 | Ret | 6 | Ret | Ret | Ret | 2 | ||||||||||
| 1980 | Renault RE20 | Renault-Gordini EF1 V6 (t/c) | M | ARG | BRA | RSA | USW | BEL | MON | FRA | GBR | GER | AUT | NED | ITA | CAN | USA | 38 | 4° | ||||||
| Jabouille | Ret | Ret | Ret | 10 | Ret | Ret | Ret | Ret | Ret | 1 | Ret | Ret | Ret | ||||||||||||
| Arnoux | Ret | 1 | 1 | 9 | 4 | Ret | 5 | NC | Ret | 9 | 2 | 10 | Ret | 7 | |||||||||||
| 1981 | Renault RE20B Renault RE30 |
Renault-Gordini EF1 V6 (t/c) | M | USW | BRA | ARG | SMR | BEL | MON | ESP | FRA | GBR | GER | AUT | NED | ITA | CAN | LVS | 54 | 3° | |||||
| Prost | Ret | Ret | 3 | Ret | Ret | Ret | Ret | 1 | Ret | 2 | Ret | 1 | 1 | Ret | 2 | ||||||||||
| Arnoux | 8 | Ret | 5 | 8 | DNQ | Ret | 9 | 4 | 9 | 13 | 2 | Ret | Ret | Ret | Ret | ||||||||||
| 1982 | Renault RE30B | Renault-Gordini EF1 V6 (t/c) | M | SAF | BRA | USW | SMR | BEL | MON | USE | CAN | HOL | GBR | FRA | GER | AUT | SWI | ITA | VEG | 62 | 3° | ||||
| Prost | 1 | 1 | Ret | Ret | Ret | 7 | NC | Ret | Ret | 6 | 2 | Ret | 8 | 2 | Ret | 4 | |||||||||
| Arnoux | 3 | Ret | Ret | Ret | Ret | Ret | 10 | Ret | Ret | Ret | 1 | 2 | Ret | 16 | 1 | Ret | |||||||||
| 1983 | Renault RE30C Renault RE40 |
Renault-Gordini EF1 V6 (t/c) | M | BRA | USW | FRA | SMR | MON | BEL | USE | CAN | GBR | GER | AUT | HOL | ITA | EUR | SAF | 79 | 2° | |||||
| Prost | 7 | 11 | 1 | 2 | 3 | 1 | 8 | 5 | 1 | 4 | 1 | Ret | Ret | 2 | Ret | ||||||||||
| Cheever | Ret | Ret | 3 | Ret | Ret | 3 | Ret | 2 | Ret | Ret | 4 | Ret | 3 | 10 | 6 | ||||||||||
| 1984 | Renault RE50 | Renault-Gordini EF4 V6 (t/c) | M | BRA | RSA | BEL | SMR | FRA | MON | CAN | USE | USA | GBR | GER | AUT | NED | ITA | EUR | POR | 34 | 5° | ||||
| Tambay | 5 | Ret | 7 | Ret | 2 | Ret | Ret | Ret | 8 | 5 | Ret | 6 | Ret | Ret | 7 | ||||||||||
| Warwick | Ret | 3 | 2 | 4 | Ret | Ret | Ret | Ret | Ret | 2 | 3 | Ret | Ret | Ret | 11 | Ret | |||||||||
| Streiff | Ret | ||||||||||||||||||||||||
| 1985 | Renault RE60 Renault RE60B |
Renault-Gordini EF4B V6 (t/c) Renault-Gordini EF15 V6 (t/c) |
G | BRA | POR | SMR | MON | CAN | USE | FRA | GBR | GER | AUT | NED | ITA | BEL | EUR | RSA | AUS | 16 | 7° | ||||
| Tambay | 5 | 3 | 3 | Ret | 7 | Ret | 6 | Ret | Ret | 10 | Ret | 7 | Ret | 12 | WD | Ret | |||||||||
| Warwick | 10 | 7 | 10 | 5 | Ret | Ret | 7 | 5 | Ret | Ret | Ret | Ret | 6 | Ret | WD | Ret | |||||||||
| Hesnault | Ret | ||||||||||||||||||||||||
| 1986 – 2001: Renault non gareggiò. Nel 2001, comprò la Benetton Formula. | |||||||||||||||||||||||||
| 2002 | Renault R202 | Renault RS22 V10 | M | AUS | MAL | BRA | SMR | SPA | AUT | MON | CAN | EUR | GBR | FRA | GER | HUN | BEL | ITA | USA | JPN | 23 | 4° | |||
| Trulli | Ret | Ret | Ret | 9 | 10 | Ret | 4 | 6 | 8 | Ret | Ret | Ret | 8 | Ret | 4 | 5 | Ret | ||||||||
| Button | Ret | 4 | 4 | 5 | 12 | 7 | Ret | 15 | 5 | 12 | 6 | Ret | Ret | Ret | 5 | 8 | 6 | ||||||||
| 2003 | Renault R23 | Renault RS23 V10 | M | AUS | MAL | BRA | SMR | SPA | AUT | MON | CAN | EUR | FRA | GBR | GER | HUN | ITA | USA | JPN | 88 | 4° | ||||
| Trulli | 5 | 5 | 8 | 13 | Ret | 8 | 6 | Ret | Ret | Ret | 6 | 3 | 7 | Ret | 4 | 5 | |||||||||
| Alonso | 7 | 3 | 3 | 6 | 2 | Ret | 5 | 4 | 4 | Ret | Ret | 4 | 1 | 8 | Ret | Ret | |||||||||
| 2004 | Renault R24 | Renault RS24 V10 | M | AUS | MAL | BAH | SMR | SPA | MON | EUR | CAN | USA | FRA | GBR | GER | HUN | BEL | ITA | CHN | JPN | BRA | 105 | 3° | ||
| Trulli | 7 | 5 | 4 | 5 | 3 | 1 | 4 | Ret | 4 | 4 | Ret | 11 | Ret | 9 | 10 | ||||||||||
| Villeneuve | 11 | 10 | 10 | ||||||||||||||||||||||
| Alonso | 3 | 7 | 6 | 4 | 4 | Ret | 5 | Ret | Ret | 2 | 10 | 3 | 3 | Ret | Ret | 4 | 5 | 4 | |||||||
| 2005 | Renault R25 | Renault RS25 V10 | M | AUS | MAL | BHR | SMR | SPA | MON | EUR | CAN | USA | FRA | GBR | GER | HUN | TUR | ITA | BEL | BRA | JPN | CHN | 191 | 1° | |
| Alonso | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 4 | 1 | Ret | DNS | 1 | 2 | 1 | 11 | 2 | 2 | 2 | 3 | 3 | 1 | ||||||
| Fisichella | 1 | Ret | Ret | Ret | 5 | 12 | 6 | Ret | DNS | 6 | 4 | 4 | 9 | 4 | 3 | Ret | 5 | 2 | 4 | ||||||
| 2006 | Renault R26 | Renault RS26 V8 | M | BAH | MAL | AUS | SMR | EUR | SPA | MON | GBR | CAN | USA | FRA | GER | HUN | TUR | ITA | CHN | JPN | BRA | 206 | 1° | ||
| Alonso | 1 | 2 | 1 | 2 | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 5 | 2 | 5 | Ret | 2 | Ret | 2 | 1 | 2 | |||||||
| Fisichella | Ret | 1 | 5 | 8 | 6 | 3 | 6 | 3 | 4 | 3 | 6 | 6 | Ret | 6 | 4 | 3 | 3 | 6 | |||||||
| 2007 | Renault R27 | Renault RS27 V8 | B | AUS | MAL | BAH | SPA | MON | CAN | USA | FRA | GBR | EUR | HUN | TUR | ITA | BEL | JPN | CHN | BRA | 51 | 3° | |||
| Fisichella | 5 | 6 | 8 | 9 | 4 | DSQ | 9 | 6 | 8 | 10 | 12 | 9 | 12 | Ret | 5 | 11 | Ret | ||||||||
| Kovalainen | 10 | 8 | 9 | 7 | 13 | 4 | 5 | 15 | 7 | 8 | 8 | 6 | 7 | 8 | 2 | 9 | Ret | ||||||||
| 2008 | Renault R28 | Renault RS27 V8 | B | AUS | MAL | BAH | SPA | TUR | MON | CAN | FRA | GBR | GER | HUN | EUR | BEL | ITA | SIN | JPN | CHN | BRA | 80 | 4° | ||
| Alonso | 4 | 8 | 10 | Ret | 6 | 10 | Ret | 8 | 6 | 11 | 4 | Ret | 4 | 4 | 1 | 1 | 4 | 2 | |||||||
| Piquet Jr. | Ret | 11 | Ret | Ret | 15 | Ret | Ret | 7 | Ret | 2 | 6 | 11 | Ret | 10 | Ret | 4 | 8 | Ret | |||||||
| 2009 | Renault R29 | Renault RS27 V8 | B | AUS | MAL | CHN | BAH | SPA | MON | TUR | GBR | GER | HUN | EUR | BEL | ITA | SIN | JPN | BRA | ABU | 26 | 8° | |||
| Alonso | 5 | 11 | 9 | 8 | 5 | 7 | 10 | 14 | 7 | Ret | 6 | Ret | 5 | 3 | 10 | Ret | 14 | ||||||||
| Piquet Jr. | Ret | 13 | 16 | 10 | 12 | Ret | 16 | 12 | 13 | 12 | |||||||||||||||
| Grosjean | 15 | Ret | 15 | Ret | 16 | 13 | 18 | ||||||||||||||||||
| 2010 | Renault R30 | Renault RS27 V8 | B | BHR | AUS | MAL | CHN | ESP | MON | TUR | CAN | EUR | GBR | GER | HUN | BEL | ITA | SIN | JPN | KOR | BRA | ABU | 163 | 5° | |
| Kubica | 11 | 2 | 4 | 5 | 8 | 3 | 6 | 7 | 5 | Ret | 7 | Ret | 3 | 8 | 7 | Ret | 5 | 9 | 5 | ||||||
| Petrov | Ret | Ret | Ret | 7 | 11 | 13 | 15 | 17 | 14 | 13 | 10 | 5 | 9 | 13 | 11 | Ret | Ret | 16 | 6 | ||||||
| 2011 | Renault R31 | Renault RS27 V8 | P | AUS | MAL | CHN | TUR | ESP | MON | CAN | EUR | GBR | GER | HUN | BEL | ITA | SIN | JPN | KOR | IND | ABU | BRA | 60 | 4° | |
| Heidfeld | 12 | 3 | 12 | 7 | 8 | 8 | Rit | ||||||||||||||||||
| Petrov | 3 | 17 | 9 | 8 | 11 | Rit | 5 | ||||||||||||||||||
Note
- ^ Alonso confirmed at McLaren for 2007
- ^ Spy story, Renault assolta, su gazzetta.it. URL consultato il 15-12-2007.
- ^ Alonso alla Renault: è ufficiale, su lastampa.it. URL consultato il 15-12-2007.
- ^ F1/ Singapore 2008: inchiesta FIA su vittoria Alonso e Renault, su sport.virgilio.it, 30-08-2009. URL consultato il 30-08-2009.
- ^ Fissata l'udienza della Renault alla FIA, su f1.gpupdate.net, 04-09-2009. URL consultato il 06-09-2009.
- ^ La Renault licenzia Briatore e Symonds, su it.f1-live.com, 16-09-2009. URL consultato il 16-09-2009.
- ^ Briatore radiato dalla F.1Renault sospesa, ma corre, su gazzetta.it, 21-09-2009. URL consultato il 21-09-2009.
- ^ Niente Prost, alla Renault arriva Bell, su f1.gpupdate.net, 23-09-2009. URL consultato il 24-09-2009.
- ^ Annullata la radiazione di Briatore, su sportal.it, 05-01-2010. URL consultato il 05-10-2010.
- ^ Briatore riabilitato-Ma la Fia non si arrende, su gazzetta.it, 06-01-2010. URL consultato il 06-10-2010.
- ^ Partner lussemburghese-E la Renault resta in F. 1, su gazzetta.it, 16-12-2009. URL consultato il 16-12-2009.
- ^ Il team Renault F1 nomina il nuovo Team Principal, su f1grandprix.it, 05-01-2010. URL consultato il 05-01-2010.
- ^ Massimo Costa, Istanbul - Gara-Vince Hamilton, Vettel che rischio, su italiaracing.net, 30-5-2010. URL consultato il 31-5-2010.
- ^ (EN) Fastest lap: Kubica tops the charts, su planet-f1.com, 13-6-2010. URL consultato il 14-6-2010.
- ^ Lotus Renault GP Team: Group Lotus sponsor e azionista dell’ex team Renault in F1, su f1grandprix.motorionline.com, 8-12-2010. URL consultato il 9-12-2010.
- ^ Roberto Ferrari, Lotus Renault correrà con licenza inglese, su f1grandprix.motorionline.com, 17-1-2011. URL consultato il 17-1-2011.
- ^ (FR) Genii propriétaire de 100 % de l’équipe Renault, su motorsport.nextgen-auto.com, 19-1-2011. URL consultato il 19-1-2011.
- ^ GrandChelem.it, FEE, Front Exit Exhaust: a Valencia la Renault lancia gli scarichi frontali, su grandchelem.it, 2-2-2011. URL consultato il 2-2-2011.
- ^ ING e Renault si separano, su it.f1-live.com, 25-09-2009. URL consultato il 25-09-2009.
- ^ F1: RENAULT, ACCORDO CON NUOVO SPONSOR TW STEEL, su adnkronos.com, 28-10-2009. URL consultato il 29-10-2009.
- ^ Il marchio Lada sulla Renault, su italiaracing.net, 2-3-2010. URL consultato il 4-3-2010.
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