Nel rugby a 15 è tradizione che a fine anno (ottobre-dicembre) si disputino una serie di incontri internazionali che gli europei chiamano "Autumn International" e gli appassionati dell'emisfero sud "Springtime tour". In particolare le nazionali dell'emisfero Sud, a fine della loro stagione si recano in tour in Europa.
Nel 1996 la stagione dei grandi test che contrappongono le squadre europee e quelle del sud del mondo è disturbato dallo svolgimento della Coppa Europa di Rugby. A causa di questi impegni e di quelli di campionato, molti club si rifiutano di mettere a disposizione i propri giocatori e alcuni test ufficiali si svolgono quindi inusualmente a metà settimana. Inoltre che molti club inglesi di prima e seconda divisone non mettono a disposizone i giocatiori delle quattro selezioni regionali inglesi (North, South West, Midlands e London Counties) che affrontano quindi Argentina, Sudafrica "A", New Zealand Barbarians e Queensland con formazioni di livello inferiore, vanificando l'impegno della federazione inglese per l'organizzazione di una serie di match denominata "Counties of Origin Series".
Assente la Nuova Zelanda (almeno in veste ufficiale), sono Sudafrica e Australia le protagoniste e le dominatrici dei test match.
Da segnalare che anche l'Italia disputa vari match affrontando l'Inghilterra, il Galles e la Scozia.
In un incontro in data inusuale, che solo all'ultimo i francesi decideranno di riconoscere come ufficiale, il Galles si trova in testa 14-0 dopo otto minuti con due mete, una dell'esordiente Barry Willians e poi di Ieuan Evans. Purtroppo per i gallesi si infortuna il capitano Nigel Davies e i francesi prendono in mano la partita dopo aver chiuso sotto per 21-10 il primo tempo.[1].
Il match avrà strascichi disciplinari per le frequenti scazzottate tra francesi e gallesi.[2]
Viene disputato anche un match tra Galles ed Italia, il primo in Italia. Oltre a questo, la storicità di questo match è legata a Scott Gibbs, il primo giocatore gallese della storia a tornare a giocare nella nazionale di rugby a XV dopo aver abbandonato il professionistico Rugby a XIII. È l'effetto della liberalizzazione del professionismo decisa un anno prima dall' International Rugby Board. Gibbs aveva già giocato con la nazione di "union" nei primi anni '90 prima di cambiare disciplina.[3] Il match vede il Galles soffrire gli azzurri, che dimostrano malgrado l'inesperienza, di non poter essere presi sottogamba. Alla fine gli azzurri possono pure recriminare su due mete finali che la stessa stampa britannica ammetterà essere irregolari o quantomeno di dubbia regolarità[4]
Il match di Padova, ha connotati storici, in quanto David Campese, raggiunge, proprio nello stadio che lo vide protagonista tra il 1984 e il 1988, conquistando due scudetti, la centesima presenza ufficiale con i Wallabies[6].
Il match è assai più duro del previsto per i Wallabies e anche più di quanto dica il risultato, reso più netto solo da due mete negli ultimi minuti, dopo che gli azzurri avevano chiuso il primo tempo in vantaggio per 18-13[7]
Mentre inizia anche il campionato asiatico e i NZ Maori sono in tour in polinesia, dopo una settimana e mezza di pausa (in Europa sono in corso le competizioni europee per club) Australia, Sudafrica (entrambe le nazionali) e Samoa disputano i primi match.
Apre l'Australia che riprende il tour con un match contro la seconda squadra scozzese. Dopo un primo tempo equilibrato (la Scozia si porta anche sull'11-0) i Wallabies chiudono la pratica nella ripresa, trascinati da Matt Burke e Tim Horan[8]
Gli All Blacks non hanno previsto impegni per la fine della loro stagione, dunque i New Zealand Maori prima e i New Zealand Barbarians dopo, rappresenteranno il rugby neozelandese in questo scorcio di stagione.
Con il match contro Cambridge University prende il via anche il tour della seconda squadra sudafricana. Stella della squadra in questo tour sarà Marius Goosen, futuro leader del Benetton Treviso
Per l'Australia, s comincia con uno stentato successo nel secondo match in terra di Scozia. Contro una selezionne assai modesta, i Wallabies faticano per quasi un'ora, prima di mettere al sicuro il match[9][10]
Il match tra Bedford e Sudafrica passa alla storia. Infatti nel giorno in cui questo viene reso possibile dalle nuove regole, avviene la prima sostituzione tattica della storia del rugby. Sino ad allora era possibile sostituire i giocatori solo in presenza di infortuni. Protanosista di questo evento storico per il rugby fu la terza linea Shaun Cassidy che sostituiti Judd Marshall.[11]
Un altro evento curioso avviene nel match tra Australia e distretti scozzesi, il coach australiano Bob Dwyer, alle prese con gli infortuni e con il limite di 30 giocatori convocabili per un tour, decide di far scendere in campo nel ruolo di terza linea, il fisioterapista della squadra Dirk Williams, nato in Nuova Zelanda ed ex giocatore. Il fatto clamoroso è che questo giocatore realizza al 33' la meta che porta in vantaggio la sua squadra[12]
La settimana rugbistica di apre col test tra Irlanda e Samoa, e prosegue con il test tra Argentina e Sudafrica, prima che entrambe i team partano per l'Europa.
Successo di prestigio per i Samoani nell'unico test ufficiale del loro tour[17]
La farsa delle della “Counties of Origins Series”,
Ormai la kermesse delle “Counties of Origins Series”, è ridotta a farsa. I club, in dissenso con la federazione continuano a non mettere a disposizione i giocatori per i match delle selezioni regionali.
Per quando riguardo la selezione del Nord, alcuni club come Leicester, Northampton and Newcastle hanno boicottato la serie, a differenza di club minori come Wakefield, Orrell and West Hartlepool. Facile dunque per il Queensland surclassare la selezione inglese.[20]
Su tutti spicca il test match dove la sifda che è tra i due "Burke", l'australiano Matt e l'irlandese Paul, entrambi calciatori della squadra. La spunta il primo, anche grazie ad una meta di Knox[24][25]
Giunge per l'Italia, il match di Twickenham. A differenza del 1955 e del 1985, questa volta di fronte c'è la vera Inghilterra. Gli azzurri crollano a causa della superiorità inglese in touche. Questa sconfitta pesante nel primo test match ufficiale al di fuori dei Mondiali rischierà di rinviare l'accesso dell'Italia al Cinque Nazioni[26][27].
Dopo l'Australia nel 1967, la Nuova Zelanda nel 1972, nel 1996 un altro scalpo si aggiunge ai trofei del club Gallese del Llanneli, tocca alle Samoa cedere al club gallese, in un match in cui i polinesiani si sono distinti solo per il gioco falloso con vari cartellini gialli.[28]
Vi era grande attesa per il match tra Munster ed Australia. La provincia irlandese (che vanta nel 1978 un successo contro gli All Blacks che quell'anno ottennero il Grande Slam, viene travolta dai Wallabies.[29]
La regione delle Midlands presenta, a causa della diatriba tra club e federazione, una squadra non al meglio, ma comunque migliore che nei precedenti match, ma i Pumas sono travolgenti e portano a casa una vittoria nettissima[30]
Clou della settimana è il primo dei due match tra Springboks e francesi. Le due squadre si ritrovano per la prima volta dopo la discussa semifinale della Coppa del Mondo di rugby 1995. Nel primo match, a Bordeaux, sotto la pioggia come un anno prima, gli Springboks regolano la pratica nel primo tempo portandosi nettamente in vantaggio sino al 19-6[31]
Si disputa anche un match tra l'Inghilterra ed una selezione ad inviti dei migliori giocatori neozelandese. Il match è organizzato nel quadro dei festeggiamenti 125 anni della Rugby Football Union, la federazione inglese.[32][33].
A Huddersfield l'Argentina vince facile anche il quarto match contro la selezione del Nord dell'Inghilterra. Una serie di quattro succesi su 4 contro le selezioni regionali, che da un lato esalta i "Pumas", ma che viene sminutita dalla stampa inglese a causa della mancanza di molti giocatori non lasciati liberi dai club inglesi causa problematiche tra federazione e club professionali[35]
Secondo per importanza solo la test contro l'Irlanda, per i Samoani il match contro i campioni di Inghilterra del Bath si risolve in una sconfitta pesante. Sugli scudi per Bath, il tallonatore l'Argentino Federico Mendez[36]
Ormai i "Pumas" ci hanno preso gusto e travolgono anche i "Combined Services", teoricamente la nazionale militare britannica, in pratica una squadra formata essenzialmente da giocatori di terza divisione[37]
Aprendo di fatto una tradizione, che sarà seguita dalle altre nazionali dell'emisdero sud in futuro, il tour si chiude con un match contro i Barbarians[38]
A regalare ottimismo ai Pumas saranno paradossalmente le due sconfitte finali, entrambe di misura contro l'Inghilterra "A" e contro la prima squadra inglese.
Nel primo i "Pumas" sono a lungo in testa, prima che Hackney non chiudesse il match con una meta seguita dalla trasformazione di un preciso Paul Grayson[40]
Per la prima volta la Scozia accetta di giocare in veste ufficiale contro l’Italia. Al termine di un incontro equilibratissimo, giunge il successo per gli Scozzesi a causa di un errore di Diego Dominguez che lancia in meta Stark.[43][44]
La serie di test si chiude con un doppio confronto tra Gallesi e Sudafricani.
Per iL Sudafrica “A” il tour si chiude con un successo netto contro la selezione "emergenti" del Galles. Il successo arriva malgrado la bellezza di 31 punizioni assegnate contro gli "Junior Springboks"[45]