Luigi Visintin (Brazzano, 28 gennaio 1892Novara, 21 febbraio 1958) è stato un geografo italiano.

Ritratto giovanile di Luigi Visintin

Fu originario del Friuli, a cui rimase sempre legato (Cormons), pur vivendo a Novara. Fu autore di innumerevoli ed importanti pubblicazioni per l'Italia e per l'estero, innovatrici e diffusissime, che influirono sulla cultura geografica della sua epoca, tanto che fu eletto socio onorario nella Società Geografica statunitense.

La vita, la formazione e gli interessi culturali: dal Friuli a Vienna

Friulano, rimase orfano del padre Bartolo a cinque anni, maggiore di tre fratelli, e fu aiutato dallo zio Giorgio, parroco di Muscoli (Cervignano), che lo tenne presso di sé e si accorse delle sue doti intellettuali straordinarie. Da lui trasse la formazione religiosa e la rigorosa onestà. Dopo la scuola preparatoria frequentò il liceo-ginnasio statale austriaco di lingua tedesca di Gorizia dal 1905 al 1912, vivendo presso lo "Knabensäminer" e poi, come convittore, presso il collegio salesiano di Gorizia. Per due anni, dal 1912 al 1914, frequentò l'Università di Vienna abbracciando con grande profitto l'indirizzo storico naturalistico della facoltà di Filosofia: era quella la scuola di Albrecht Penck e di Eduard Brükner.

 
certificati di esami universitari in Contrappunto e Geografia all'Università di Vienna nel 1913-14

Poiché gli piaceva comporre (aveva composto la barcarola che accompagnava la processione da Grado a Barbiana) e sapeva suonare piano, violoncello ed organo, scelse i difficili ed estremamente selettivi corsi di musica (Contrappunto) con Herrmann Grädener, ma soprattutto conseguì una specializzazione di alto grado in storia e geografia, quale era impossibile raggiungere in Italia, seguendo con ottimi risultati (tutti sehr gut) una serie di corsi di storia (tre esami su Europa, rivoluzione francese, Austria) di August Fournier e di Heirich Kretschmayr, e dando esami di cartografia, geografia generale, geografia fisica, antropogeografia su Africa, Stati Uniti e Germania con Eugen Oberhummer, studioso di geografia storica e di storia della geografia, ed esami di climatologia, geografia della Germania, rapporti fra i continenti, geografia matematica con il celebre geografo Eduard Brükner. Non risultano invece esami specifici di geografia economica, ramo nel quale poi eccelse (cfr. Bonapace) con atlanti economici altamente innovatori come il "Piccolo Atlante della produzione e dei commerci".

File:Piccolo atlante della produzione e dei commerci.Jpeg
Piccolo Atlante della Produzione e dei commerci

Furono suoi compagni di studi ed amici il germanista e saggista Ervino Pocar, il grande poeta gradese Biagio Marin, Augusto De Gasperi, fratello del più celebre Alcide De Gasperi. Si trovavano a Vienna in quel periodo uno scultore originario di Brazzano, che lavorava per la corte imperiale ed aiutava i compaesani, Alfonso Canciani, ed il celebre glottologo Carlo Battisti, che già insegnava e, pur essendo più anziano del Visintin, gli divenne amico.

Dalla Russia a Torino e Novara

Allo scoppio della prima guerra mondiale lui, italiano irredento, fu arruolato come aspirante ufficiale nell'esercito austriaco e poi inviato sul fronte russo della Galizia. Rischiò più volte la vita salvandosi fortunosamente e venne fatto prigioniero con il suo reggimento dai cosacchi. Dopo un soggiorno nei campi di prigionia (Kirsanov) nell'ottobre del 1916 chiese di essere inviato in Italia con i due fratelli, Antonio e Francesco, casualmente ritrovati ed a lui inferiori d'età. Durante la prigionia aveva studiato il russo ed imparato per passatempo il gioco degli scacchi, ma soprattutto aveva messo a frutto le sue competenze musicali, dirigendo con soddisfazione perfino nella Piazza Rossa di Mosca la banda dei prigionieri da lui creata. Si occupò anche della banda musicale dei vigili del fuoco di Orlov, che gli furono riconoscenti rilasciandogli un attestato.

Dopo un viaggio avventuroso attraverso la Russia, il porto di Arcangelo, Glasgow, Calais, riunì i fratelli e la madre Benvenuta a Torino, dove trovò un impiego e si laureò a pieni voti e con lode in Lettere e Filosofia già il 30 aprile del 1918 con una tesi sulla carta geografica di Paolo Dal Pozzo Toscanelli. Aveva avuto anche qui valenti professori, come Lionello Venturi in Storia dell'Arte, esame nel quale non ebbe la lode perché il professore, molto rigoroso, asserì di averlo visto troppo poco a lezione. Si dedicò all'insegnamento nell'Istituto Superiore di Commercio di Chieri e fu assistente volontario all' Università di Torino del geografo con cui si era laureato, il prof. Cosimo Bertacchi, che ne apprezzò le doti e la competenza e lo segnalò all'Istituto Geografico De Agostini, la cui attività stava declinando dopo la guerra, tanto che il geografo che ne era direttore scientifico, il senatore Luigi Filippo De Magistris, autore insieme ad Achille Dardano dell' "Atlante della nostra guerra" (1916), stava per lasciare il proprio incarico per passare all'Università di Pavia.

 
Il diploma di laurea di Torino

Cambiato l'assetto della proprietà (cfr. Motta), entrò il 1 maggio del '19 come segretario di redazione e redattore responsabile della rivista la Geografia, e già nel '20 assunse la direzione scientifica dell'Istituto e fu del De Agostini direttore scientifico "con procura generale" fino al 1958, anno della morte. Stava ancora lavorando, perfino nella casa di cura in cui era ricoverato per l'asiatica, alla nuova edizione del "Grande Atlante Geografico", quella che uscì postuma nel '59, la quinta. Dovette purtroppo lasciare gli studi musicali, che avrebbe amato continuare a livello professionale. Si occupò sempre, come passatempo, di orto e frutteto, come aveva imparato a fare in Friuli,mantenendo sempre la sobrietà delle origini.

Negli ultimi tempi gli era stato dato in aiuto Umberto Bonapace, che fu poi professore universitario e presidente del Touring Club Italiano, a sua volta affiancato, non molto tempo dopo la morte di Visintin, da Richard Fischer, che proveniva dal celebre istituto cartografico Justus Perthes di Gotha (cfr. nell' Ottocento il celeberrimo atlante di Augustus Petermann).

Collaborò con varie istituzioni italiane e straniere, come l'Istituto Geografico Militare, e, nei primi anni '20, insegnò all'Aeroporto di Cameri (scuola Gabardini) le nozioni geografiche indispensabili per gli aviatori. Fu anche presidente dei dirigenti industriali a Novara e li rappresentò a Roma come consigliere nazionale, adoperandosi perché avessero la pensione ed il loro istituto previdenziale rimanesse autonomo (cfr. azione in proposito di Giuseppe Togni).

Ebbe del resto sempre grande interesse per la scuola e la didattica, tanto da occuparsi, alla fine della seconda guerra mondiale, in prima persona, insieme alla moglie Ada ed alla figlia Lucia, di una serie completa di testi diffusissimi per le elementari.

Importanza della sua opera geografica: il Goldmanns Grosser Weltatlas. Alcuni giudizi elogiativi.

File:Frontespizio del Goldmanns Grosser Weltatlas.jpg
Goldmanns Grosser Weltatlas

La sua molteplice ed ininterrotta attività fu facilitata dalla conoscenza delle lingue, dalla preparazione storica e matematica, dalla memoria eccezionale, dalla indipendenza di giudizio. L'appassionata dedizione al lavoro lo spingeva a lavorare in piedi accanto ad una scrivania speciale e lo portava al De Agostini anche qualche ora della domenica mattina, perché non era disturbato da nessuno. Diceva che il suo impegno ed il suo successo derivavano in buona parte dalla fame che per lunghi periodi aveva dovuto sopportare. Essi sono testimoniati dall'elenco delle opere, più volte ristampate ed aggiornate, pubblicate in Italia ed all'estero. Riceveva spesso da varie parti dei quesiti anche strani, a cui rispondeva in genere con precisione e cortesia: "il peso della terra", "l'altezza reciproca di Atlantico e Pacifico", "dove finisce la vicinanza e comincia la lontananza" (sic!).

Le sue competenze geografiche e cartografiche sono ben evidenziate, oltre che dalle opere stesse ed in particolare dai suoi articoli sulla cartografia, dall'apprezzamento per l'altissimo standard degli atlanti da parte di Erwin Raisz della Hrvard University (General Cartography - 1948), dagli elogi di I.B.F. Kormoss (Atlas Scolaires Européens-Essai di bibliographie critique-Bruxelles-Commission Belge de Bibliographie 1957), dagli studi in proposito di Valussi e di Motta sotto citati e soprattutto dal giudizio di Eckert (l'ideatore della proiezione ellittica equivalente), secondo il quale il "Grande Atlante Geografico" già al suo apparire era "il vero atlante da studio quale mancava ancora alla letteratura cartografica tedesca".

Si segnalano inoltre, per la comprensione delle novità da lui introdotte nella piuttosto arretrata cartografia italiana, l'introduzione al "Grande Atlante Geografico" del '22 e l'introduzione al ''"Goldmanns Grosser Weltatlas" del '53 (Astronomie, Geologie, Geographie, Klimakunde, Wirtschaft, Bevölkerungskunde), frutto della collaborazione del Visintin per la parte cartografica, di Herbert Bayer (già collaboratore per l'atlante edito a Chicago) per l'iconografia, di Wilhelm Goldmann per i testi, dell'IGDA per la stampa.

Ricapitolando in quest'ultima introduzione i criteri a cui si era ispirato il suo lavoro, il Visintin assicurava di avere aggiornato le sue carte al giorno precedente alla stampa e di aver voluto produrre, con i suoi due coautori, un atlante "possibilmente completo, all'altezza delle esigenze scientifiche, funzionale e pratico per chi lo utilizza". La leggibilità, l'evidenza dei fenomeni, la precisione della rappresentazione del territorio, l'eleganza del colore, la scelta opportuna delle proiezioni, della scala, del taglio delle tavole, dei toponimi e della loro scrittura dimostrano che il risultato auspicato era stato già allora pienamente raggiunto e caratterizzarono sempre più in seguito gli atlanti del Visintin.

 
Luigi Visintin davanti all'alta scrivania al De Agostini

Il Visintin, ben consapevole che in questo caso l'Italia si misurava con una tradizione scientifica quasi insuperabile, quella tedesca, si augurava che l'atlante in questione fosse "degno degli altri atlanti tedeschi che l'avevano preceduto" e che erano stati utilizzati in Italia prima dei suoi (es. Grande Atlante Geografico di Stieler A., ridotto ad uso degli Italiani da Bruzzo G. ed edito a Gotha nel 1912, farraginoso per l'eccessivo numero dei toponimi e poco evidente nella presentazione dei rilievi per l'uso del solo rado tratteggio). Se con modestia Visintin si diceva pronto ad ascoltare i suggerimenti dei lettori, l'editore di Monaco nel risvolto di sovracoperta riconosceva l'entità dell'opera svolta ed affermava non senza fondamento che "in ogni secolo appaiono solo poche opere così grandi ed eccezionali".

Era un'ulteriore dimostrazione che il Visintin non aveva solo pienamente realizzato il programma esposto nel 1901 nella sua lettera d'intenti da Giovanni De Agostini, fondatotre e primo direttore dell'Istituto omonimo, ma era andato ben oltre sia nelle opere degli anni Venti sia nelle ulteriori innovazioni introdotte negli anni Cinquanta.

Le opere più innovatrici. Dal '20 al '58

Ricordiamo però che già il "Grande Atlante Geografico" del '22 (102 tavole di geografia politica, fisica ed economica con 250 carte, cartine, indice dei nomi, e con testi esplicativi in fondo alle tavole) aveva dimostrato la capacità di Visintin di coniugare la tradizione scientifico-naturalistica tedesca con quella umanistica italiana.

Edito in diecimila copie già quasi tutte prenotate prima di uscire, era frutto della collaborazione con il vulcanologo e sismologo Mario Baratta, professore all'Università di Pavia ed aderente fin dalla prim'ora ai Fasci secondo uma concezione al Nostro estranea. "Le dittature hanno sempre portato alla guerra", diceva Fraccaro.

Visintin aveva saputo individuare la necessità, nata dalla prima guerra mondiale, della creazione ex novo di un atlante "mondiale", dato che l'Italia non ne aveva di propri e che era profondamente mutato lo scenario internazionale. Il nuovo atlante, edito "sotto l'auspicio del Ministero per l'Industria e Commercio e della Reale Società Geografica Italliana", fu il primo ad essere tutto di produzione ed elaborazione italiana: quello del Touring Club Italiano fu infatti successivo (Atlante Internazionale del '27).

Nel progetto del suo ideatore, in particolare l'atlante doveva essere adatto a facilitare i più vasti rapporti commerciali, che il Visintin sperava potessero essere sviluppati dall'Italia nella nuova atmosfera di pace: da qui la ricchezza della sezione economica, che diede poi origine ad importantissimi atlanti speciali. Infatti nell'ampia nota introduttiva si sottolinea che dipendono da questa considerazione sia la scelta e la disposizione delle carte, sia il numero delle carte speciali riguardanti trasporti, produzione, materie prime, rotte commerciali. Una delle più importanti novità dell'atlante era appunto quella di riprodurre svariati tipi di fenomeni attraverso una serie di carte speciali.

File:Prima pagina del '22 con dedica.jpeg
pagina del Grande Atlante del 1922
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Prima di copertina del Grande Atlante del '22

Era, quello raggiunto con il "Grande Atlante", un risultato quasi miracoloso, data l'entità dell'opera, la rapidità con cui era stata redatta e la insufficiente preparazione di partenza delle maestranze. Sempre nell'introduzione questo fstto viene messo in evidenza, assieme alla considerazione che già a priori l'impegno messo nell'opera si può capire dall'uso di ben quattordici colori nella stampa, e quindi di quattordici passate nelle macchine, di modo che era reso necessario un supporto cartaceo speciale. All'edizione del '22 del resto, a testimoniarne il successo, erano succedute subito le edizioni, già profondamente modificate, del '25 e del '27.

Quest'ultima, corredata di un testo posto sul rovescio delle tavole, fu particolarmente elogiata anche dal Ministro pro tempore dell'Economia Nazionale (cfr. lettera riportata come introduzione alla stessa) e da lui considerata "largamente apprezzabile non soltanto per la parte fisica e politica, ma anche e soprattutto nei riguardi della parte economica esposta con organicità di criteri e larghezza di vedute". Ne evidenzia inoltre la rispondenza agli scopi culturali prefissati e sottolinea la "richezza di notizie, di cartine, di grafici e di dati statistici".

L'edizione del '38, deceduto ormai Mario Baratta, mantenne l'impianto generale della terza edizione, che il Visintin aveva, all'atto della pubblicazione, considerato definitivo, ma fu aggiunta una parte storica, costituita da carte e testo, frutto della collaborazione con Plinio Fraccaro.

Del resto già a partire dal '24-'25, essendo ormai obsoleti (1890) i ridotti manualetti storico-geografici di Arcangelo Ghisleri, era iniziata la pubblicazione di un "Atlante Storico", sostanzialmente unico in Italia e molto diffuso in varie vesti e con innumerevoli redazioni e ristampe almeno fino a tutti gli anni Cinquanta. Del Visintin è certamente per intero la sezione moderna, che del resto aveva il suo naturale compimento negli atlanti geografici. Anche l' "Atlante Storico" era notevole per l'eleganza della rappresentazione cartografica e si distingueva per la chiarezza dei dettagli. Ne venne perciò fatta un'edizione anche per la Spagna.

Il "Grande Atlante Geografico" fu pubblicato a lungo, sia pur con aggiornamenti e collaborazioni varie, anche dopo la morte del Visintin (vedi sotto nell'elenco delle opere). La quinta edizione, quella del '59, senza più il testo ma arricchita di istogrammi, diagrammi, grafici di ogni genere e di altre numerose carte tematiche, era del resto frutto di un lungo e solerte lavoro di aggiornamento, di sistemazione e rielaborazione da parte del Visintin ed aveva tratto vantaggio dalla pubblicazionee degli atlanti per Goldmann e per la Container Corporation. Anche quest'opera ebbe perciò "ampi ed unanimi consensi" (cfr. introduzione all'edizione, aggiornata, del '66 che tira le somme sulla edizione precedente).

Altre opere fra le più note e significative

La produzione più nota, quella a cui il Professore "tedesco", come era per antonomasia chiamato, era più affezionato, era il "Calendario Atlante de Agostini", il libretto rosso che "compilava di persona con cura attenta e di cui fece un originale, completo e prezioso annuario geografico economico" (cfr. Bonapace), aggiornandolo anno per anno sulla base di pubblicazioni ufficiali e di fonti elaborate da enti di tutti i paesi del mondo.

Lo considerava biglietto da visita suo e della casa editrice e lo chiamava affettuosamente Calendarietto per ricordare come era alle origini, appunto poco più di un calendario con qualche carta e statistica. Fu tradotto in varie lingue (tedesco, francese, spagnolo, portoghese, ebraico) con il titolo di Enciclopedia Geografica (cfr. ed. francese e spagnola nel sottostante elenco delle opere). Oggi può essere molto utile il confronto fra le varie annate e fra le redazioni nelle varie lingue per la ricostruzione storica dei mutamenti nella carta geografica mondiale, in particolare delle colonie. Del resto, come si può vedere nell'elenco sottostante, anche altre opere ebbero numerose edizioni in spagnolo, portoghese, francese, sloveno (America Latina, Nord America, Francia, Spagna, paesi balcanici).

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Il Metodico negli anni '50

Ebbe vivo il senso delle esigenze della scuola (cfr. Bonapace), come evidenziano sia il testo teorico di "Geografia Generale", sia le carte murali e di consultazione, i planisferi, i globi, le carte mute, sia, in particolare, gli atlanti scolastici italiani e stranieri, quali, per l'Italia, il "Moderno" e, soprattutto il "Metodico", corredato di numerose fotografie sul verso delle tavole. L'elaborazione delle opere fu così competente, ampia, approfondita, scientificamente corretta da liberare l'Italia dalla dipendenza in tale settore dalla Germania, come del resto sottolineava già Eckert.

File:Copertina del Nuovo Atlante per Tutti.Jpg
Nuovo Atlante per Tutti

Si preoccupò della divulgazione del sapere geografico, che considerava in Italia troppo poco coltivato anche e soprattutto nella scuola, e cercò di farlo capire nei Congressi Geografici italiani. Anche per questo scrisse una serie di articoli, per la verità abbastanza specialistici, sulla rivista "La geografia". A partire dal periodo di stasi della seconda guerra mondiale, si dedicò ad una grande opera di nuovo tipo, di divulgazione ma di alto livello scientifico, quale è "Continenti e paesi - Geografia illustrata del mondo moderno" (1952). Essa, ristampata a varie riprese anche in Francia, oltre alle ottanta tavole di cartografia, contiene numerose illustrazioni ed un ampio testo riguardante tutte le parti del mondo.

Del resto era su questa linea già nel '20 il "Nuovo Atlante per tutti", edito dall'Istituto Geografico De Agostini a Novara e Rio de Janeiro, che il Visintin aveva redatto già in qualità di direttore scientifico. Oltre alle 29 tavole ed alle 21 foto dell'Istituto e dei reparti alle sue dipendenze, vi era un'ampia introduzione a carattere tecnico che verteva sulla storia della cartografia, sulla necessità dell'uso delle carte geografiche, sulla loro finalità, sulla scala, sull'indicazione delle fonti, dei vari tipi di disegno e sugli effetti grafici da essi prodotti, sui vari momenti della produzione, compresa l'incisione litografica e il procedimento foto-meccanico, sulla scelta ragionata della proiezione più adatta (cfr. disegni, calcoli, grafici).

Quello cartografico è infatti un lavoro molto complesso, che venne facilitato più tardi, dopo la morte del Visintin, da nuovi strumenti quali riprese satellitari e uso dei computer. Questi strumenti peraltro necessitano, da parte dalla mente del geografo, di un'opera prioritaria di razionalizzazione, di interpretazione, di astrazione riguardo ai fenomeni antropici, fisici, climatici, economici ecc., che qualsiasi carta geografica presenta nella loro totalità o in parte. Già a partire dal Congresso Internazionale di fotogrammetria di Zurigo del 1930 il Visintin si era posto il problema dell'utilizzo dell'aereofotogrammetria al posto dei rilevamenti sul terreno nella redazione delle carte topografiche sia nelle planimetrie che sotto il profilo altimetrico ed aveva utilizzato il metodo del rilevamento aereo nella redazione di 200 fogli circa (scala 1:1000 e 1:1500) coprenti S.Paolo del Brasile città e regioni contermini (cfr. relazione nell'Archivio di casa Visintin).

Il Visintin riteneva indispensabile per lo studio della geografia il supporto degli atlanti ed abbinò in genere nei suoi libri alle tavole cartografiche una serie di supporti quali immagini e trattazioni di commento ai luoghi nelle carte rappresentati. Possono a questo proposito essere indicativi l'"Atlante Geopolitico Universale" del '47 e, già nel '28, con Baratta, l'"Atlante delle Colonie Italiane", assai preciso su piano cartografico (36 tavole), perché redatto sulla base delle conferenze e degli accordi internazionali (ad es. per la Libia meridionale la convenzione franco-inglese del 1889), puntuale nelle "note geografiche" specifiche sulle singole colonie italiane. La trattazione è, come al solito nel caso del Nostro, di grande chiarezza e sinteticità (suolo, clima, idrografia, vegetazione, genti, agricoltura e industrie, condizioni economiche per ciascuna colonia, pp. 1–43).

L'introduzione storico-politica a carattere generale (pp. I-XV), elencate sommariamente le esplorazioni, si sofferma sui singoli domini coloniali, e conclude che le potenze che danno prova di insipienza e trascuratezza "dovranno per fatalità cedere alle nuove energie che si affacciano desiderose di operare e pretendono avere un posto adeguato nel mondo". Gli studi del Visintin sull'Africa risalivano del resto al periodo viennese, in cui aveva seguito i corsi di Oberhummer del '13 e del '14, ed è testimoniato dalle tavole cartografiche introdotte nel "Calendario Atlante de Agostini" del '20. Non è certo un caso che gli sia stato affidato il delicato ed impegnativo compito di tracciare i confini delle missioni del"Testo-atlante illustrato delle missioni" del '32 per la Sacra Congregazione di Propaganda Fide. L'"Atlante delle colonie italiane", oggi di grande interesse storico, si distingue per la ricchezza delle illustrazioni, significative e per lo più inedite, scelte in modo oculato ed intelligente.

Onorificenze

 
Visintin in una cerimonia ufficiale

In alcune città gli sono dedicate delle vie, ad es. Novara, Udine, Brazzano. Fu

1.Membro Onorario della American Geographical Society con pieni diritti e privilegi-New York-1951 (cfr. attestato del 10 aprile 1951);

2.Cavaliere del Regno d'Italia;

3.Commendatore del Regno d'Italia;

4.Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana

Elenco di opere teoriche e descrittive; articoli per riviste[1],[2]

Scritti vari

  • Africa Minore e regione dell'Atlante in "La Geografia", Novara 1919 – VII n.1 pag. 52
  • Ancora sulla scala cartografica in La Geografia, Novara 1919 - VII n. 2, pp. 114–115
  • Sulle nuove frontiere della Germania e della Repubblica d'Austria in "La Geografia", Novara 1920 n.3-6 pp. 227–237
  • Il Trattato di pace di Neuilly in "La Geografia", Novara 1920 n.1 pagg. 15 e segg.
  • Sulle migliori proiezioni in planisfero in "La Geografia", Novara 1921, n.6 pagg. 181-203
  • Ancora sulle migliori proiezioni in planisfero in "La Geografia", Novara 1922
  • Intorno alle nuove ripartizioni territoriali ed amministrative della Russia in "La Geografia", Novara 1923 (comprensivo di carta della Russia Europea a 1:5.000.000 e con i risultati del nuovo censimento)
  • Appunti di critica cartografica" in "La Geografia", Novara 1926, n. 1-2 pagg. 42-60
  • La superficie della Libia in "La Geografia", Novara 1927, n.3-4 pagg. 109 e segg.
  • Una costruzione geometrica del planisfero ellittico di Eckert, in "La geografia", Novara 1930, n.1-6, pagg. 95 e segg.
  • La carta geografica: come si costruisce e come si stampa", Novara, Istituto Geografico De Agostini
  • L'impero coloniale fascista di AA.VV. - 1936, Anno XV dell'Impero - (solo le sezioni geografico-descrittiva e cartografica riguardanti l'Africa orientale italiana, la Libia, le isole italiane dell'Egeo);
  • Gli Europei in Africa conferenza del 1953 tenuta al Rotary Club e stampata su Realtà Nuova
  • Note e commenti in margine al XVI Congresso Geografico Italiano conferenza del 1954 tenuta al Rotary Club e stampata su Realtà Nuova

Testi geografici

  • Calendario Atlante De Agostini[3] (pubblicazione annuale), redatto personalmente dal prof. L. Visintin dal 1920 al 1958: con lui divenne una vera e propria enciclopedia geografica, che continuamente aggiornava. Novara. Istituto Geografico De Agostini. Edito in numerosi altri stati, naturalmente con maggiore sviluppo della geografia dello stato di pubblicazione; ad es. in Francia ebbe il nome di Encyclopédie géographique de poche ed a Barcellona di Enciclopedia geografica manual
  • Corso di geografia ad uso dei Licei ed Istituti Magistrali – parte prima: Geografia Generale (1a ed. con Landini '31; 2a ed. 1936 pgg. 222)
  • "Primo Seme"di AA.VV. (la sezione geografica del Sussidiario De Agostini per il triennio delle scuole elementari)
  • Continenti e paesi Geografia illustrata del mondo moderno, (4a ed. 1957 pgg. 496). Novara, Istituto Geografico De Agostini; tradotto anche in francese

Elenco di atlanti e carte geografiche per l'Italia e per l'estero

Opere cartografiche generali, con commento e carte speciali

  • Nuovo atlante per tutti Novara IGDA 1920
  • Grande Atlante Geografico, Novara IGDA: 1.a ed. 1922 (in collaborazione con Baratta: 102 tavole di geografia fisica, politica, economica, con 250 carte e cartine, testo al fondo delle tavole e delle carte, indice dei nomi); 2.a ed. 1924 (133 tavole di geografia fisica, politica ed economica, con 330 carte e cartine tematiche di impianti idroelettrici, clima, prodotti, ad es. set), cartine dettagliate, ad es. Anfiteatro morenico della Serra d'Ivrea, piante di città, testo al fondo delle tavole, indice dei nomi); 3.a ed. 1927 (147 tavole, 400 carte e cartine, indice dei nomi, testo nel retro delle tavole); 4.a ed. 1938 (Baratta, Fraccaro, Visintin: 45 tavole storiche, 160 geografiche ed economiche, testo nel retro delle tavole, indice dei nomi) con ristampe nel '41 e nel '43; 5.a ed. 1959 (Visintin) (232 tavole); 6.a ed. 1966 come Grande atlante geografico economico (Visintin e Bonapace con Motta, Fischer, Giuliani, Bayer) ; 7.a ed. Grande atlante geografico (L.Visintin, U. Bonapace, G. Motta per la parte cartografica; con collaborazioni varie es. Fischer, Soldani, Giuliani ed altri); anche l'Atlante Geografico De Agostini dell'84-86 portava la cartografia Visintin
  • Atlante geopolitico universale, 210 tavole di geografia fisica, politica, economica, 384 pagine di trattazione geografica ("Commento"), indice dei nomi. IGDA Novara 1947
  • Atlante universale, 305 tavole di geografia, fisica, politica, economica, indice dei nomi. IGDA Novara 1955
  • Atlante mondiale, 104 tavole di geografia fisica e politica, indice dei nomi. Novara IGDA 1956
  • Geographischer und Wirtschaftlicher Handatlas, Novara IGDA 1949 (252 tavole e 500 carte e mappe, con indice dei nomi)
File:Uno degli atlanti per Zurigo.jpg
uno degli atlanti per Zurigo
  • Neuer Weltatlas (Land und Wirtsschaft aller Staaten) (con Eugen Th. Rimli) 252 tavole, 198 pagine di indice dei nomi, Zurigo, Fraumünster Verlag – Novara IGDA.1.a ed. 1949; 2.a ed. 1955; 3.a ed. 1958
  • Nouvel Atlas Mondial Géographique et Economique de tous le pays, 256 tavole, 192 pagine di indice dei nomi. Zurigo, Stauffacher Verlag – Novara IGDA. 1.a ed. 1956; 2.a ed. 1958.
  • Goldmanns Grosser Weltatlas, die Unwelt des Menschen (L. Visintin, H. Bayer, WW Goldmann), 220 tavole di geografia fisica, politica, economica e storica, indice dei nomi; München Wilhelm Goldmann Verlag – Novara IGDA 1955
  • Goldmanns Handatlas, 92 tavole geografico-economiche, indice dei nomi, München W. Goldmann Verlag – Novara IGDA 1956
  • Atlas Ibero-Americano de Geografìa Mundial (L. Visintin, J Vincens Vives), 79 tavole di geografia fisica, politica, economica, indice dei nomi. Barcelona E.D.H.A.S.A. – Novara IGDA 1957
  • Atlas Geográfico Universal (L. Visintin, F. Condeminas), 30 tavole di geografia fisico-politica. Novara IGDA
  • Nuevo Atlas universal de bolsillo
  • World geo-graphic atlas per le carte delle pagg. 74-79 e 169-276 stampate dall'IGDA, mentre l'atlante è pubblicato a Chicago nel 1953 (Herbert Bayer) dalla Container Corporation
  • Ecuador-Atlas Històrico-geografico di Juan Morales y Eloy (ma vedi le carte generali che sono degli atlanti De Agostini), edizioni del 1941 e del 1942, stampa dell'IGDA per il Ministerio de relaciones exteriores (Cfr. lettera dell'autore con richieste e ringraziamento al prof. Visintin, datata Quito, 25 giugno 1941 nell'Archivio di casa Visintin)
  • La terra di AA.VV. (ma cartografia L.Visintin), IGDA 1965 di 303 tavole, indice dei nomi ecc.
  • Atlante geopolitico IGDA Novara 1962 (con U.Bonapace)
  • Atlante delle regioni italiane IGDA Novara 1962 (con U.Bonapace)
  • Atlante storico-nuova edizione IGDA Novara 1972 (con Baratta, Curato, Fraccaro, Motta)

Atlanti speciali con note, illustrazioni o trattazioni esplicative

  • Atlante delle colonie italiane (con Baratta) 1928 IGDA con 36 tavole cartografiche, "notizie geografiche ed economiche" (pp. 43) e 113 illustrazioni in calcografia (pp. 60), indice dei nomi; edito sotto gli auspici del Ministero delle colonie
  • Testo-atlante illustrato delle missioni 1932 IGDA (in collaborazione con la Sacra Congregazione di Propaganda Fide) con 54 tavole politiche del Visintin che vi "ha tracciato i confini delle circoscrizioni missionarie" ed indicato le giurisdizioni, 60 pagg. di illustrazioni, 160 di testo e statistiche.
  • Atlante agricolo dell'Italia fascista (con Marescalchi) IGDA.
  • Piccolo Atlante automobilistico d'Italia al milionesimo (1956)

Atlanti scolastici italiani

  • Atlante Geografico Metodico Novara IGDA (creato dal De Agostini, ma del tutto rinnovato specie nella qualità delle tasvole e firmato dal '22 dal Visintin ed ancora migliorato da lui nell'edizione del '27 e soprattutto del '29; ripreso poi in varie edizioni (Nuovo Atlante Geografico Metodico) con modifiche ed aggiunte varie, sempre funzionale all'uso scolastico, a quello della consultazione delle famiglie e degli studiosi
  • Atlante Geografico Moderno Novara IGDA decisamente rinnovato nelle edizioni del '21 e del '26 rispetto all'"Atlante scolatico moderno" del 1904-05, e poi sempre aggiornato e migliorato dal Visintin
  • Atlante geografico illustrato, 76 tavole, 208 cartine e piani di città, 478 illustrazioni. Novara IGDA
File:Luigi Visintin cadetto austriaco nel '14.Jpeg
Luigi Visintin cadetto austriaco nel '14
  • Nuovo atlante geografico metodico (1940 e sgg.) Novara IGDA
  • Nuovo atlante geografico moderno (1940 sgg.) Novara IGDA
  • Atlantino storico-geografico 1945
  • Atlantino elementare tre volumi Novara IGDA
  • Atlante geografico illustrato 1948
  • Atlante geografico muto 14 tavole (ad uso delle scuole) Novara IGDA
  • Nuovissimo atlante geografico moderno per le scuole medie inferiori, 53 tavole
  • Piccolo atlante geografico elementare Novara IGDA
  • Piccolo atlante geografico moderno 35 tavole. Novara IGDA
  • Atlante storico-geografico Novara IGDA (con Baratta e Fraccaro)
  • Atlante storico 3o vol. Novara IGDA (collaborazione con Baratta e Fraccaro per l'atlante completo)
  • Piccolo atlante storico in collaborazione con Baratta e Fraccaro Novara IGDA (con carte e testi esplicativi nel verso)
  • Geografia e storia in collaborazione con C. Besso Novara IGDA in tre volumi: per la terza classe elem. (68 pagg. di testo, 6 tavole geografiche; per le quarta classe elementare (78 pagine di testo, 6 tavole geografiche); per la quinta classe elementare (104 pagine di testo, 10 tavole illustrate).
  • Atlantino storico geografico con 24 tavole Novara IGDA 1945 e segg.
  • Piccolo atlante dell'Impero Romano (in collaborazione con Fraccaro). Novara IGDA.
  • Piccolo Atlante della produzione e dei commerci (con Baratta) 32 tavole contenenti 177 cartine tematiche Novara IGDA 1942
  • Atlante della produzione e dei commerci 89 tavole di geografia fisica, politica ed economica, generale e regionale. Novara IGDA.
  • Piccolo atlante della produzione e dei commerci 86 tavole di geografia economica contenenti 370 cartine tematiche ed alcuni istogrammi. Novara IGDA 1955.
  • Atlante Geografico Commerciale (per le scuole di avviamento) 48 tavole economiche, fisiche, politiche. Novara IGDA.
  • Piccolo Atlante geografico-metodico IGDA Novara 1962 (con U. Bonapace)

Atlanti scolastici stranieri

File:Targa(2).Jpg
targa a Brazzano
  • Atlas històrico universal (Visintin, Condeminas) 26 tavole a colori Novara IGDA.
  • Pequeño Atlàs de la Republica Argentina del '29
  • Nuevo Atlas escolar portugues
  • Atlas historico geografico para uso das escolas do Brasil
  • Atlas històrico universal (con Baratta) 51 tavole, per il ministero dell'educazione pubblica della Columbia Novara IGDA.
  • Atlas historico de España (Visintin, Condeminas) 13 tavole a colori Novara IGDA.
  • Atlas geografico metodico (Visintin, Condeminas) 47 mapas de geografia fisica, politica y astronomica. Novara IGDA 1933.
  • Atlas geografico metodico (con Condeminas) 54 mapas de geografia fisica, politica y astronomica (4a ed. 47) IGDA.
  • Nuevo atlas escolar moderno 1947 IGDA (di consultazione scolastica).
  • Atlas geogràfico de Espaňa (Visintin, Condeminas) 10 tavole a colori di geografia fisico-politica-economica. Novara IGDA.
  • Atlas Geogràfico Universal y de Espaňa (Visintin, Condeminas) 37 tavole di geografia fisico-politica-economica IGDA.
  • Atlas geogràfico de America (Visintin, Condeminas) 14 tavole di geografia fisico-politica IGDA.
  • Resimli Ilk Atlas Istambul, Bir Yaynevi, IGDA (56 la quarta ed. di pagg. 26).
  • Zgodovinski Atlas za srednje in njim sorodne šole (con Baratta e Fraccaro)) e geografico illustrato in sloveno) 32 tavole geografiche IGDA 1941 all'ottava edizione.
  • Zemljepisni Atlas za liudske šole (atlante geografico illustrato in sloveno) 20 tavole geografiche, 20 pagine illustrate Novara IGDA 1941.
  • Zemljepisni Atlas za srednje in nijim sorodne šole (atlante scolastico in sloveno) 56 tavole di geografia fisica e politica,1941 IGDA.
  • Zemljepisni Atlas zs srednje in nijim zorodne šole nuova edizione per le minoranze slovene Igda Novara.
  • Atlas du XXe siècle ed. Fernand Nathan - Paris, ma stampato da IGDA (sono indicati come autori R. e M. Ozouf, ma cfr. carte siglate IGDA ed immagini del Metodico, escluse le tavole tratte dall'"Atlas de France").

Carte scolastiche, murali e di consultazione[4]

  • per l'Europa: 1) Europa fisico-politica (quattro fogli a colori) scala 1:3.500.000 1954, mm. 1637*1744; 2) Europa 1:6.000.000 politica; Europa 1:10.000.000 carta politica; 3) Europa 1:3.000.000 fisica; 4) Europa 1:4.000.000 fisica; 5) Europa 1:4.000.000 politica; 6) Europa 1:8.000.000 fisico-politica; 7) Europa 1:3.500.000 fisico-politica;
  • per l'Italia: 1) Italia carta scolastica fisica 1:700.000; 2) Italia con i nuovi confini (scol. politica 1:700.000); 3)Italia fisico-politica 1:700.000; 4) Italia con i nuovi confini 1:1.000.000 scol. fisico-politica; 5) Italia fisico-politica-amministrativa 1:2.500.000 del '47 ed altra antecedente; 6) Italia fisica 1948 1:4.000.000; 7) Italia 1:4.000.000 fisico-politica
  • per le provincie italiane (probabilmente tutte, ma cfr. esempi): 1) Valle d'Aosta 1:100.000 fisico-politica-amministrativa; 2) Valle d'Aosta carta geografica in francese 1:252.000; 3) Piemonte e valle d'Aosta fisico-politica; 4) Lombardia politico-amministrativa.stradale 1:200.000; 5) Trentino-Alto Adige fisico-politico-amministrativa 1:150.000; 6) Venezia Giuliafisico-politica 1:500.000; 7) idem con confini aggiornati del '47; 8) Venezia Tridentina 1:250.000; 9) Emilia 1:200.000 fisico-politica; 10) Lazio 1:150.000 fisico-politica; 11) Puglia e Basilicata 1:200.000 (135*172 cm.); 12) Sicilia 1:200.000 fisico-politica; 13) Sardegna 1:200.000 fisico-politica (due fogli a colori 114*94 cm.); 14) Provincie di Vercelli e Novara 1:200.000 fisico-politico- amministrativa con le principali distanze stradali; 15) Provincia di Viterbo 1:100.00 fisico-politica; 16) Provincia di Novara 1:350.000); 17) Provincia di Forlì 1:100.000 fisico-politico-amministrativa
  • per zone italiane: 1) Laghi (Maggiore, Orta, Lugano, Como) al 250.000; 2) Le Alpi 1:500.000; 3) Alpi italo-francesi e Corsica 1:450.000; 4 )Dolomiti (turistica) 1:650.000
  • per Mediterraneo e dintorni: 1) L'Italia nel Mediterraneo 1:3.000.000 fisico-politica; 2) Terre Italiane d'Oltremare 1:3.000.000 fisico-politica; 3) Paesi del Mediterraneo 1:5.000.000 (nuova ed.); 4) Mediterraneo 1:3.000.000 politica; 5) Bacino mediterraneo: l'Europa centrale ed il Mediterraneo (tre fogli a colori 1:5.000.000 Ed. Soc. Navigazione Adriatica, Venezia 915*643mm. 1957; 6) Cirenaica e Basso Egitto 1:250.000; 7) dalla Cirenaica all'Etiopia 1:4.000.000 (Egitto e Sudan anglo-egiziano); 8) Tunisia 1:1.000.000
  • per zone d'Europa: 1) Balcania Nord-occidentale (Dalmazia, Croazia, Montenegro, Serbia) 1:1.000.000; 2) Albania 1:250.000 fisico-politica in quattro fogli; 3) Albania 1:275.000 fisico-politica; 4) Albania 1:3000.000; 5) Dalmazia 1:300.000 (scol. in due fogli); 6) Slovenjia 1:100.000 in lingua slovena; 7) Nezauisna Drzava Hrvatska 1:300.00 scol. in 4 fogli in croato; 8) Spagna 1:1.750.000; 9 )Isole Britanniche 1:200.000; 10 ) Scandinavia e Baltico 1:2.500.000; 11) Europa danubiana e balcanica (Ungheria, Albania, Grecia, Iugoslavia, Romania, Bulgaria) 1:2.000.000; 12) La Russia dei Sovieti 1:5.000.000 carta politico-amministrativa del territorio europeo con testo illustrativo; 13) Russia Europea 1:6.000.000
  • per altri continenti: 1) Cina e Giappone 1:3.500.000; 2) Asia 1:8.000.000 fisico-politica; 3) Asia fisico-politica 1: 7.000.000 fisico-politica; 4) Africa 1:8.000.000 fisico-politica; 5) Africa 1:7.000.000 fisico-politica; 6) America sett. 1: 7.000.000 fisico-politica; 7) America merid. 1:8.000.000 fisico-politica; 8) America merid. 1:7.000.000 fisico-politica; 9)Brasile scala 1:4.000.000; 10)Australia e Oceania 1:8.000.000 fisico-politica; 11) Australia e Oceania 1:7.000.000 fisico-politica
  • Mappamondo fisico 1:30.000.000
  • Planisfero Politico 1: 30.000.000

Carte speciali e varie

 
La casa natale oggi
  • carta d'Italia per i treni delle FF.SS.
  • Europa Politica durante e dopo la guerra 1914-18 a scala 1:3.000.000 (in 6 fogli) IGDA
  • Pianta della città di Novara 1:7.500 del 1947
  • Istanbul 1:13.500 pianta con descrizione dei simboli in inglese, toponomastica in turco e in inglese
  • Europa 1:3.000.000 carta automobilistica 1954
  • Italia 1:1.000.000 (atlante automobilistico) 1956
  • Italia 1:750.000 (carta stradale in tre fogli)
  • Italia 1: 750.000 (carta automobilistica in fascicolo piegato) 1950
  • Carta del conflitto nippo-americano 1:37.000.000 del 1941

Note

  1. ^ N. B.: Le opere sono sempre state edite con i nomi degli autori in ordine alfabetico. Per l'elenco di buona parte delle opere cfr. opuscolo dedicato a L. Visintin dall'Istituto Geografico De Agostini nell'anno della morte, redatto da U. Bonapace, che afferma che di solito erano quasi totalmente opera del solo Visintin anche quando riportavano altri nominativi per esigenze editoriali; cfr. anche in internet la voce L. Visintin del progetto DISCI dell'Università di Bergamo; e cfr. il "Catalogo de las publicaciones geograficas especiales" per i paesi latino-americani del '27 dell'IGDA
  2. ^ Molti articoli della rivista "La geografia" sono riportati nel libro di G.Maghet, G.Motta, G. Valussi (cfr. bibliografia).
  3. ^ Cfr. in proposito in internet, sotto la voce Calendario-Atlante De Agostini, i contributi di G. Motta e di G. Baselli
  4. ^ Elencate per sommi capi, tutte stampate dall'IGDA ma commissionate da varie società, ad es. FFSS e Soc. di Navigazione Adriatica.

Bibliografia: studi su L. Visintin e la sua attività

  • Enciclopedia Treccani on line
  • Grande Enciclopedia - Istituto Geografico De Agostini vol. XX pag. 284
  • V. Cerruti – "Commemorazione del Gr. Uff. Prof. Luigi Visintin" in Bollettino storico per la provincia di Novara IL n.1
  • A. Aspesi - Grand'Ufficiale Luigi Visintin (e altri) - in Bollettino Storico per la Provincia di Novara 1958 anno XLIX 1958 fasc. 1 - Società Storica Novarese - Novara pp. 88–90
  • Istituto Geografico De Agostini (a cura di, ma in realtà redatto da U.Bonapace con nota della proprietà) Luigi Visintin – Novara 1958
  • U. Bonapace – Ricordo di Luigi Visintin La geografia nelle scuole I fascicolo (gennaio-febbraio) 1968
  • G. Maghet – Il friulano prof. Luigi Visintin eminente cartografo e geografo -intera pagina sulla Voce Isontina del 5 marzo 1988 (pag. 9)
  • G. Maghet, G. Motta, G. Valussi – Luigi Visintin: 1892-1958: geografo e cartografo – Comune di Cormons (GO), 1989
  • A. Sestini (recensione) – L. Visintin, Continenti e paesi. Geografia illustrata del mondo moderno – in Rivista Geografica Italiana LX 1953 pp. 397–398
  • F. Spessot – Ricordo di Luigi Visintin – in Studi Goriziani vol. XXIII, 1958
  • Scheda in fieri dedicata a Luigi Visintin del progetto DISCI (Dizionario Storico della Cartografia Italiana) del "Dipartimento di scienze dei linguaggi, della comunicazione e degli studi culturali" dell'Università di Bergamo
  • Domenico Ruocco (a cura di) – Cento anni di geografia in Italia – Novara, De Agostini 2004 (4a ed. cfr. il contributo di G. Motta -La cartografia italiana e l'apporto dell'Istituto Geografico De Agostini in specie pp. 245–246
  • Francesco Chiesa – Ricordo di Luigi Visintin in "Friuli Venezia Giulia" rivista di scuola e cultura anno VI n. 13 pp. 58–59)
  • Piero Bianucci – Quando votava lo 0,9% -Il calendario De Agostini- il libretto rosso in cui da sei generazioni si rispecchia il paese – La Stampa Tuttolibri del 3 aprile 2010
  • Fondazione Achille e Giulia Boroli (a cura di) 1901-1997 Storia dell'Istituto Geografico De Agostini - 2003 - passim