Esine
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Esine (Éden in dialetto camuno[2]) è un comune italiano di 5.268 abitanti,[3] della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia.

Geografia fisica
Territorio
Il comune di Esine si trova posizionato alla fine della Valgrigna, ed è attraversato da nord a sud dalla Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola.
Storia
Il nome di Esine compare la prima volta nel 979 (o 994 - la datazione è controversa) in una donazione effettuata da Gisalberto da Esine.
Nel XII secolo vi è un'aspra vertenza con i vicini di Borno a causa di una palizzata costruita sul fiume Oglio, che a causa dell'abusiva costruzione aveva mutato corso. Vi fu anche una rissa che portò alla morte di undici persone. Nell'ottobre 1168 venne emessa una pacificazione in Montecchio che portò alla distruzione della staccionata.[4]
Nel 1287 Manfredo Beccagutti acquistava a ripetizione le terre di Esine e Plemo, venendo poi investita del diritto di decima da parte del vescovo di Brescia.[5]
Il 14 ottobre 1336 il vescovo di Brescia Jacopo de Atti investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Cerveno, Ono e Cricolo, Esine e Paisco Oprandino Codaferri da Cemmo .[6]
Verso la fine del XIV secolo Marchesio figlio di Ziliolo Federici, del castello di Gorzone, acquistano terreni in Esine.
Tra il 1545 ed il 1549 Esine ed Erbanno si contendono il bosco delle Toroselle.[7]
Nel 1577 viene fondato un monte di pietà.[8]
Numerose inondazioni (sia della Grigna che dell'Oglio) si verificarono ne 1544, 1614, 1615, 1629, 1644 e il 7 luglio 1634 con la morte di 140 persone.[8]
Nel 1836 viene eretto un ponte in legno sull'Oglio, dove prima si transitava sopra una barchetta, e nel 1870 venne abbattuto e ricostruito in muratura, e dedicato al re Vittorio Emanuele II.[8]
A partire dall'800 si manifestano sempre più numerosi dei fenomeni di carsismo, che creano dei baratri chiamati "laghetti".[8]
Feudatari locali
Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:
Famiglia | Stemma | Periodo |
Beccagutti | 1287 - 1391 | |
Codaferri | 1336 | |
Federici | XIV secolo - ? |
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Le chiese di Esine sono:[9]
- Chiesa di Santa Maria Assunta, ricostruita ne 1485
- Parrocchiale di San Paolo, ricostruita nel 1691. All'esterno due statue attribuita a Beniamino Simoni, all'interno opere di Callisto Piazza e Antonio Guadagnini
- Chiesetta di San carlo, di fianco alla canonica, un tempo oratorio dei disciplini. Del XVII secolo.
- Chiesa della Santissima Trinità, l'antica parrocchiale, risalente all'VIII secolo, ricostruita nel XI. Contiene una vasca battesimale ad immersione
Architetture militari
- Castello Federici: si trovava nella parte orientale del colle del Bardisone, sono stati ritrovati due fabbricati del XIV secolo, un pozzo (ora nella spianata della chiesa della SS Trinità) ed un pezzo della muraglia che doveva cingere il castello. Sul lato sud, verso Esine partiva una scalinata oggi scomparsa che lo congiungeva alla strada sottostante.[10]
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[11]

Tradizioni e folclore
Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Esine è Maia müle.[12]
Cultura
Personalità legate a Esine
- Fortunato Federici, bibliofilo benedettino.
- Gianbattista Guadagnini, studioso e giansenista.
- Antonio Guadagnini, pittore
- Leutelmonte, eroe leggendario.
- Alessandro Sina, presbitero e storico
- Antonio Cistellini d.O.,sacerdote filippino studioso e storico
Amministrazione
Note
- ^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 207.
- ^ Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 167.
- ^ Dato Istat al 01/01/2009.
- ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 4, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 49.
- ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 4, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 50.
- ^ Tratto da: Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 80, ISBN 88-343-0333-4.
- ^ Roberto Andrea Lorenzi, Medioevo camuno - proprietà classi società, Brescia, Grafo, 1979, p. 72.
- ^ a b c d Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 4, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 51.
- ^ Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 47.
- ^ AAVV, Itinera - 4 - Castelli, torri e fortificazioni, Breno, Tipografia camuna, 2003, p. 37.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 167.
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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