Club Atlético de Madrid

società calcistica spagnola a Madrid

Il Club Atlético de Madrid, conosciuto anche come Atlético Madrid, è una società calcistica spagnola con sede a Madrid. Milita nella Primera División spagnola.

Atlético Madrid
Calcio
File:Stemmaatleticomadrid.png
Colchoneros
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali bianco, rosso e blu
InnoHimno del Atlético de Madrid
Jose Aguilar e Angel Curras  
Dati societari
CittàFile:Bandera de Madrid.svg Madrid
NazioneSpagna (bandiera) Spagna
ConfederazioneUEFA
Federazione RFEF
CampionatoLa Liga
Fondazione1903
PresidenteSpagna (bandiera) Enrique Cerezo
AllenatoreSpagna (bandiera) Gregorio Manzano
StadioVicente Calderón
(54.851 posti)
Sito webwww.clubatleticodemadrid.com
Palmarès
Liga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnola Coppa del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del Re Supercoppa spagnola Coppa delle Coppe Coppa UEFA Supercoppa europea
Titoli di Spagna9
Trofei nazionali9 Coppe del Re
1 Supercoppe di Spagna
2 Coppe Eva Duarte

1 Coppe Presidente della RFEF

Trofei internazionali1 Coppe delle Coppe
1 Coppe UEFA/Europa League
1 Supercoppe UEFA
1 Coppe Intercontinentali
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Tra le principali squadre spagnole, è la terza squadra del Paese per titoli vinti, con nove titoli nazionali ed altrettante Coppe del Re. In campo internazionale la società vanta inoltre la vittoria della Coppa delle Coppe nella stagione 1961-1962, la Coppa Intercontinentale nel 1974, la UEFA Europa League nella stagione 2009-2010 e la Supercoppa europea nel 2010. È una delle quattordici squadre europee (l'ultima in ordine cronologico) ad avere disputato almeno una finale in ciascuna delle tre principali coppe europee (Coppa dei Campioni/Champions League, Coppa delle Coppe, Coppa delle Fiere/Coppa Uefa/Europa League). L'Atlético Madrid è l'unica squadra ad aver vinto la Coppa Intercontinentale senza aver vinto la Coppa dei Campioni[1] (disputò la partita in sostituzione del Bayern Monaco[1] campione d'Europa dopo aver sconfitto l'Atlético nella ripetizione della finale). Detiene questo singolare primato con il club brasiliano del Corinthians, che nel 2000 vinse la prima edizione del Campionato del Mondo per club FIFA senza avere mai vinto la Copa Libertadores. Il soprannome dei giocatori e dei tifosi è colchoneros (produttori di materassi).

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Club Atlético de Madrid.

Il Club Atlético de Madrid è stato fondato il 26 aprile 1903 da alcuni studenti baschi residenti a Madrid, con l'intenzione di creare una società satellite dell'Athletic Club: la squadra (il cui primo nome fu Athletic de Madrid) adottò in effetti gli stessi colori sociali del club basco (allora bianco e blu) per poi passare, nel 1912, al bianco e rosso[2]. Divenuta società indipendente nel 1923, l'Atlético Madrid disputò negli anni venti gli allora principali tornei calcistici spagnoli, in particolare la Coppa di Spagna (nome con il quale era indicata l'attuale Coppa del Re), in cui giunse secondo nel 1921 e nel 1926. La vittoria del campionato del Centro nel 1928 valse ai colchoneros l'accesso alla prima edizione della Primera División: fu solo dopo la fine della guerra civile e la fusione con il club Aviación Nacional[3] che l'Atlético Madrid iniziò a cogliere i primi successi in campo nazionale, aggiudicandosi i due campionati successivi al termine delle ostilità.

A partire dagli anni cinquanta i colchoneros incominciarono ad acquisire notorietà a livello internazionale grazie ai risultati ottenuti nelle neonate coppe europee: nella stagione 1958-1959 l'Atlético ebbe modo di esordire in Coppa dei Campioni grazie alla simultanea vittoria nella manifestazione da parte dei rivali cittadini del Real Madrid, i quali fermeranno in semifinale il cammino dei colchoneros. Nel 1962 l'Atlético Madrid vinse invece il suo primo trofeo internazionale sconfiggendo la Fiorentina nella finale di Coppa delle Coppe. In campo nazionale l'Atlético Madrid si dimostrò l'unica squadra in grado di contrastare l'egemonia del Real Madrid vincendo nelle stagioni 1965-1966, 1969-1970, 1972-1973. Nella stagione successiva alla vittoria di quest'ultimo campionato i colchoneros si resero protagonisti di un cammino in Coppa dei Campioni che li portò fino alla finale contro il Bayern Monaco: al termine di una partita combattuta l'Atlético Madrid fu raggiunto a pochi secondi dal termine dopo essere passato in vantaggio a metà del secondo tempo supplementare. La ripetizione, giocata due giorni dopo, vide i tedeschi prevalere per 4-0. Nonostante la vittoria mancata in Coppa dei Campioni i colchoneros ebbero la possibilità di giocarsi la Coppa Intercontinentale in seguito alla rinuncia del Bayern Monaco. L'Atlético Madrid vinse il trofeo battendo gli argentini dell'Independiente, rimontando nella gara di ritorno l'1-0 subito all'andata in Argentina.

Interlocutorio fu il decennio successivo, caratterizzato da continui cambi di dirigenza al vertice: l'unico acuto si ebbe nel 1986 con la finale di Coppa delle Coppe persa contro la Dinamo Kiev. L'anno successivo, in seguito alla morte del presidente Vicente Calderón, il club fu acquisito dal politico Jesús Gil, che dette avvio ad una massiccia operazione di rinforzo della squadra che culminò, nella stagione 1995-1996, con la conquista del doblete (campionato e coppa nazionale). La conquista di tale risultato ebbe però basi fragili: negli anni successivi la squadra ebbe infatti un tracollo tecnico e societario (dovuto in parte alle vicende giudiziarie[4] del presidente, implicato di favoritismi con la mafia siciliana[5]) che culminò con la retrocessione in Segunda División al termine della stagione 1999-00. Ritornato in massima serie dopo due anni, l'Atlético Madrid fu acquistato nel 2003 dal produttore cinematografico Enrique Cerezo Torres che, nel giro di 3 anni, costruì una squadra in grado di assumere una dimensione europea approdando per due anni consecutivi in (2007-2008 e 2008-2009) in Champions League e vincendo, nel 2010, la prima edizione della UEFA Europa League e la Supercoppa Europea, surclassando l'Inter nella finale di Montecarlo

Divisa, colori e simbolo

Evoluzione della divisa

La divisa dell'Atlético Madrid è costituita da una maglia bianca con righe rosse verticali, calzoncini azzurri e calzettoni rossi. Questa divisa è stata introdotta nel 1912[2] per motivi economici (divise del genere erano facilmente ricavabili dai fondi dei materassi, cosa questa che valse ai giocatori e ai tifosi della squadra il nome di colchoneros). In precedenza la squadra adottava la stessa divisa dell'Athletic Club, dai colori bianco e blu[2]. Con il passare degli anni la divisa dell'Atlético Madrid ha subito modifiche marginali: la più rilevante si è avuta nel 2006, quando è stata introdotta una maglia divisa in due con una metà bianca e una rossa.

1903
1911
1947
1974
1999
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010

Sponsorizzazioni

 
Abbigliamento tecnico
 
Sponsor ufficiale


Simbolo

 
Il primo simbolo dell'Atlético Madrid, in uso dal 1903 al 1912

Il simbolo dell'Atlético Madrid presenta alcune analogie con quello dell'Athletic Club, da cui mutua le strisce bianche e rosse e il triangolo sulla parte superiore dello stemma. Per quanto riguarda lo stemma dell'Atlético Madrid, il triangolo è blu e contiene le sette stelle (a cinque punte, numero indicante le province limitrofe a Madrid[6]) della costellazione dell'Orsa Maggiore, presenti sia nello stemma cittadino, sia nella bandiera della comunità autonoma di Madrid[7]. All'interno del triangolo vi è inoltre l'immagine dell'orso con il corbezzolo, simbolo della città di Madrid.

Nella storia della squadra sono state introdotte sei versioni dello stemma[8]: dal 1903 fino al 1917 la squadra aveva lo stesso stemma dell'Athletic Club, circolare e con le lettere iniziali della squadra incrociate al centro[8]. Nel 1917 viene introdotta una versione più simile al logo attuale, mentre nel 1939, con la fusione con l'Aviación Nacional, lo stemma fu dotato delle ali dell'emblema dell'aviazione e di una corona[8]. Nel 1947 viene infine introdotto uno stemma più simile all'attuale che differisce da quello corrente (introdotto negli anni ottanta) per l'assenza di un bordo giallo come contorno[8].

Stadio

 
Lo stadio Vicente Calderón.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Estadio Vicente Calderón.

La squadra disputa le partite interne nello Stadio Vicente Calderón, situato nei pressi del fiume Manzanarre (da cui prendeva il nome originario, in uso fino al 1971, Estadio Manzanares) ed inaugurato il 2 ottobre 1966. Prima di quella data i colchoneros utilizzavano come stadio per disputare le partite interne il Metropolitano, primo campo dell'Atlético dopo la separazione dall'Athletic Club. A partire dalla stagione 2010-11[9] i colchoneros si trasferiranno nel nuovo Stadio Olimpico di Madrid (conosciuto come Estadio de la Peineta), di cui la società entrerà in possesso entro il 2016[10].

Organico

Rosa

Rosa, numerazione e ruoli, tratti dal sito ufficiale, sono aggiornati al 5 settembre 2011.[11]

N. Ruolo Calciatore
1   P Joel
2   D Diego Godín
3   D Antonio López (capitano)
4   C Mario Suárez
5   C Tiago Mendes
6   D Filipe Luis
7   A Adrián
8   C Eduardo Salvio
9   A Radamel Falcao
10   C José Antonio Reyes
11   C Arda Turan
12   C Paulo Assunção
13   P Thibaut Courtois
N. Ruolo Calciatore
14   C Gabi
15   A Pizzi
17   D Sílvio
18   D Álvaro Domínguez Soto
19   C Koke
20   D Juanfran
21   D Luis Perea
22   C Diego
23   D Miranda
24   A Diego Costa
25   P Sergio Asenjo
26   D Jorge Pulido

Staff tecnico

Giocatori celebri

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Campioni d'Europa

Allenatori

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La storia dell'Atlético Madrid è caratterizzata da continui cambi in seno alla panchina, in particolare durante la presidenza Gil, in cui si avvicendarono 31 allenatori in sedici anni. Il primo allenatore della squadra fu l'inglese Frederick Pentland, che guidò i colchoneros in due occasioni (nella stagione 1928-29 e dal 1933 al 1936). Tra le nazionalità dei tecnici prevale quella spagnola, con larga preminenza di argentini.

L'allenatore più longevo della squadra è Luis Aragonés, che guidò i colchoneros per tredici anni, anche se non consecutivi: allenò infatti la squadra in quattro periodi di tempo distinti (dal 1974 al 1980, dal 1982 al 1986, dal 1991 al 1993 e dal 2001 al 2003).

Lista completa degli allenatori

 
Allenatori


Presidenti

Dal 28 maggio 2011[12] il presidente della società è Enrique Cerezo, produttore cinematografico che rilevò la quota azionaria dal dimissionario Jesús Gil. In centocinque anni di storia la società ha avuto ventisette presidenti, di cui due (Julián Ruete e Vicente Calderón) salirono al vertice della squadra in due occasioni diverse. Il presidente più longevo della storia del club è Vicente Calderón, che rimase in seno alla dirigenza della squadra per 21 anni, dal 1964 al 1980 e in seguito dal 1982 al 1987, per un totale di 21 anni.

Lista completa dei presidenti

 
Presidenti


Atlético Madrid in Europa

Palmarès

Trofei nazionali

1939-1940, 1940-1941, 1949-1950, 1950-1951, 1965-1966, 1969-1970, 1972-1973, 1976-1977, 1995-1996
1959-1960, 1960-1961, 1964-1965, 1971-1972, 1975-1976, 1984-1985, 1990-1991, 1991-1992, 1995-1996
1985
1940, 1951
1947
1920-1921, 1924-1925, 1927-1928, 1939-1940
2001-2002

Trofei internazionali

1974
1961-1962
2009-2010
2010
1991

Altri trofei

1974, 1975, 1976, 1980, 1983, 1985, 1986, 1989, 1990, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 2000, 2003
1968, 1976, 1977, 1978, 1991, 1995, 1997, 2003
1956, 1965, 1973, 1985, 1986, 2009
1983, 1989, 1992, 2004
1980, 1981, 2005
1965, 1970, 1980
1992, 1995
1983
2004
2007
1995

Altri piazzamenti

  • Campionato spagnolo
secondo posto: 1943-44, 1957-58, 1960-61, 1962-63, 1964-65, 1973-74, 1984-85, 1990-91
  • Coppa di Spagna
finalista: 1920-21, 1925-26, 1955-56, 1963-64, 1974-75, 1986-87, 1998-99, 1999-00, 2009-2010
finalista 1984, 1985
  • Supercoppa di Spagna
finalista 1991, 1992, 1996
  • Coppa Eva Duarte
finalista 1950
  • Coppa delle Coppe (record)
finalista: 1962-63, 1985-86
finalista: 1973-74

Premi individuali dei calciatori

  Pruden (1941),
  José Eulogio Gárate (1968-69, 1969-70, 1970-71)
  Luis Aragonés (1969-70)
  Hugo Sánchez (1984-85)
  Baltazar (1988-89)
  Manolo (1991-92)
  Christian Vieri (1997-98)
  Diego Forlán (2008-09)
  Fernando Tabales (1939-40)
  Marcel Domingo (1948-49)
  Miguel Reina (1972-73)
  Abel Resino (1990-91)
  José Francisco Molina (1995-96)
  Diego Forlán (2009)

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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