Mario Merola

cantante, attore, compositore, musicista e personaggio televisivo italiano (1934-2006)

Mario Merola (Napoli, 6 aprile 1934Castellammare di Stabia, 12 novembre 2006) è stato un cantante e attore italiano.

Mario Merola
File:Mario Merola neli anni 60.jpeg
Mario Merola in una foto degli anni 60
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenereMusica leggera
Canzone napoletana
Periodo di attività musicale1959 – 2006
EtichettaPhonotris, Zeus Record, Hello, Arlecchino, Storm, Edibi, Deafon
Sito ufficiale

La sua attività artistica non si è limitata all'interpretazione vocale di brani del repertorio della canzone napoletana, ma ha anche giocato un ruolo nella rivalutazione del genere musicale-teatrale della sceneggiata, in auge ai primi del Novecento.

Biografia

File:Mario Merola con la Moglie i Figli e i Nipoti.jpeg
Mario Merola con la moglie Rosa, i tre figli Roberto, Loredana e Francesco e tre nipoti

Figlio del ciabattino del quartiere Sant'Erasmo, dopo una breve esperienza sportiva nelle giovanili del Napoli, intraprende il lavoro di scaricatore di porto; in quella occasione inizia a sviluppare la passione per il canto con l'aiuto del collega Salvatore De Lillo. Con gli incassi delle prime esibizioni canore riesce a sposare Rosa Serrapiglia, il 5 aprile 1964, dalla quale avrà tre figli: Roberto (organizzatore di eventi musicali), Loredana (casalinga) e Francesco, cantante anche lui, che negli ultimi anni ha accompagnato il padre in moltissime occasioni, tra queste l'esibizione al Festival di Napoli nel 2001, dove vinsero il primo premio con il brano L'urdemo emigrante.[1] Proprio Francesco è stato battezzato dal grande amico di Mario, Franco Franchi, di cui porta anche il nome.[2] Mario Merola era un grande appassionato del Festival di Sanremo, infatti faceva parte del pubblico ogni anno.[3].

Carriera

Anni '60

File:Mario Merola con un collega di Teatro.jpeg
Mario Merola con un collega durante uno spettacolo teatrale.

La prima esibizione in pubblico di Merola avviene per caso, agli inizi degli anni sessanta: da poco era suonata la sirena della pausa pranzo al porto di Napoli e Merola, insieme a dei colleghi scaricatori, si dirisse nella piazzetta nei pressi della chiesa di Sant'Anna alle Paludi per assistere alla festa in occasione del festeggiamenti della Madonna. Il cantante che si doveva esibire, Mario Trevi, arrivò alla manifestazione con una decina di minuti di ritardo. In quell'attesa i colleghi di Merola lo invogliarono a salire sul palco ed esibirsi, per la prima volta, d'innanzi a un pubblico.[4] Nel 1963 Mario Merola incide il suo primo disco, Malufiglio (testi di Alfonso Chiarazzo e musiche di Renato Matassa raggiungendo una certa fama. Lascia definitivamente il lavoro al porto e, con i primi guadagni, si presenta al Teatro Sirena di Napoli interpretando la sceneggiata Malufiglio.

Con l'etichetta discografica Phonotris, incide, nello stesso anno, il '45 giri' So nnato carcerato ("Sono nato carcerato"), di Sciotti, Cardinale e Mallozzi, con cui vince la seconda edizione del festival Pulcinella d'oro[5]. Con questo duo d'autori Merola registra altri brani nel biennio 1963-1964. La canzone colpisce il pubblico popolare perché tratta da un vero fatto di cronaca: la vendetta di una moglie che uccide l'assassino del marito.

File:Mario Merola e Tecla Scarano in scena.jpeg
Mario Merola e Tecla Scaranodurante uno spettacolo teatrale

Arrestata in stato interessante, la donna partorisce alcuni mesi dopo in carcere. Dal successo della canzone viene anche tratta una sceneggiata, in due tempi e cinque quadri, portata in scena a Napoli con Liliana (figlia del musicista Cannio e sorella di Anna Walter), con Enzo Vitale e con la partecipazione di Tecla Scarano.

In un'intensa attività lavorativa nel corso degli anni sessanta, Merola realizza dischi, si esibisce in spettacoli, matrimoni e feste di piazza, arrivando ad essere anche un "talent-scout" (contribuisce tra l'altro alla prima popolarità del giovane Massimo Ranieri). Nel 1964 debutta al Festival di Napoli con la canzone Doce e' 'o silenzio, in coppia con Elsa Quarta. L'anno successivo sarà la volta di T'aspetto a maggio con Achille Togliani e Tu stasera si pusilleco con Enzo Del Forno. Nel 1966 continua la sua partecipazione al Festival di Napoli con le canzoni Femmene e tamorre e Ciento catene, nel 1967 con Allegretto ma non troppo, nel 1968 con Cchiu' forte 'e me e Comm'a 'nu sciummo, nel 1969 con 'O masto, Ciente appuntamente e Abbracciame e nel 1970 con 'Nnammurato 'e te! e Chitarra rossa. Dopo l'interruzione del Festival nel 1971, quest'ultimo verrà ripreso trent'anni dopo, nel 2001. In quest'ultima edizione Merola, insieme al figlio Francesco, si esibirà con il brano L'urdemo emigrante, arrivando ad un totale di otto partecipazioni.[6]

Anni '70

File:Mario Merola durante uno spettacolo teatrale.jpeg
Mario Merola durante uno spettacolo teatrale degli anni 70

Tra gli anni settanta e ottanta rilancia, in televisione e nelle 'tournée' fuori Napoli, la tradizionale sceneggiata, un canovaccio teatrale ispirato a una canzone del repertorio popolare e di solito basato sul triangolo "isso, issa e 'o malamente" (lui, lei e il mascalzone).

Parallelamente inizia un'attività di attore cinematografico in produzioni ispirate a storie di cronaca nera (Sgarro alla camorra) o alle consuete sceneggiate (Lacrime napulitane). Debutta al Cinema nel 1973 con il film Sgarro alla camorra, con la regia di Ettore Maria Fizzarotti. Continuerà dal 1978, quando verrà chiamato dal regista Alfonso Brescia e da Ciro Ippolito per interpretare 3 film: L'ultimo guappo, Napoli... serenata calibro 9, e Il mammasantissima, film d'azione che intrecciano il nuovo filone del poliziottesco alla tradizione della sceneggiata napoletana. Interpreta i ruoli del boss e del guappo, mentre nei drammi più tradizionali incarna le figure di padri e mariti alle prese con tradimenti di vario genere, come in Napoli... la camorra sfida e la città risponde e I contrabbandieri di Santa Lucia diretti da Alfonso Brescia e Sbirro, la tua legge è lenta... la mia no! e Da Corleone a Brooklyn, dove fa coppia con Maurizio Merli.[7] Gli schiaffi che Mario Merola dava nei suoi film erano per la maggior parte veri; per esempio, in Giuramento Merola dà uno schiaffo al "malamente" Ricky, facendolo schiantare tra delle casse di Coca Cola.[8]

File:Mario Merola e Gloriana in teatro.jpeg
Mario Merola e Gloriana durante uno spettacolo teatrale

Le sue cine-sceneggiate, oltre ad avere avuto successo in Italia, hanno avuto successo internazionale arrivando ad essere doppiate in inglese, francese, arabo, turco, tedesco.[9] Sempre negli anni 70 Mario Merola ed altri artisti italiani, tra cui Luciano Pavarotti vengono ricevuti alla Casa Bianca dagli esponenti politici statunitense tra cui il presidente Gerald Ford e il segretario di stato Henry Kissinger. era una festa ufficiale e Merola rappresentava la Canzone napoletana, si esibi con le più belle canzoni napoletane per un'ora. Mario Merola ha raccontato che durante il viaggio in pullman che portava da New York a Washington si siedette vicino a Luciano Pavarotti i due iniziarono a parlare di musica napoletana e Pavarotti disse a Merola che quando tornavano in Italia avrebbero fatto un disco insieme di Canzoni Napoletane che avrebbero cantato ad un suo concerto a Modena. il tutto saltò perchè i due artisti pur non sapendolo, per la festa alla Casa Bianca avevano preparato le stesse canzoni, e quindi Pavarotti che si esibi dopo Merola si trovo in difficoltà. da quel momento in poi i due non si incotrarono mai più.[10]

File:Mario Merola scena dal film Zappatore.jpeg
Mario Merola in una scena del film Zappatore

Tra le sceneggiate portate in teatro da Mario Merola quella che ha lasciato un'impronta di rilievo nella carriera dell'attore è Zappatore, rappresentazione originaria del 1930, diretta da Gustavo Serena, tratta dal brano omonimo scritto da Libero Bovio e musicato dal maestro Ferdinando Albano. Esattamente 50 anni dopo, lasso di tempo in cui la sceneggiata ebbe alterne fortune il regista Alfonso Brescia decide di riportare al cinema la sceneggiata dirigendo il film Zappatore con Mario Merola, Regina Bianchi e Aldo Giuffrè. Il film registrerà un incasso di sei miliardi di lire.[11]

Anni '80

 
Mario Merola durante uno spettacolo a Milano nel 1982

Proseguono le apparizioni televisive e gli spettacoli all'estero, in Europa e Nord America, in particolare per il pubblico di origine italiana. Negli anni '80 riscuote successo il brano Chiamate Napoli 081, scritto dal maestro Eduardo Alfieri, inseritosi tra le canzoni con cui il pubblico lo identifica, insieme a Guapparia e Zappatore. Nello stesso periodo continua l'attività di attore portando al cinema Lacrime napulitane, in coppia con Angela Luce. Nel decennio seguiranno film come La tua vita per mio figlio, Carcerato, Napoli, Palermo, New York il triangolo della camorra (ultimo film del genere Sceneggiata/Poliziesco), I figli... so' pezzi 'e core, Guapparia e Torna (ultimo film cinematografico di Mario Merola sino al 1999); a questi si aggiungono Tradimento e Giuramento che vedono come protagonisti la coppia Mario Merola - Nino D'Angelo.

Anni '90

File:Mario Merola - Alfonso Brescia e Leopoldo Mastelloni.jpeg
Mario Merola, il suo Regista di fiducia Alfonso Brescia e Leopoldo Mastelloni

In occasione del Festival di Sanremo 1994, insieme a Nilla Pizzi ed altri, fa parte del gruppo Squadra Italia, cosituitosi per l'evento, e interpreta il brano Una vecchia canzone italiana. Nel resto degli anni novanta è vicino alle prime esperienze canore di Gigi D'Alessio, il quale gli dedicherà poi la canzone Cient'anne! ("Cento anni!"), e interpreta, nel 1992, il brano Futteténne ("Fregatene") insieme al cantautore Cristiano Malgioglio. Nel 1995 fa parte del cast del Film Tv Corsia preferenziale e l'anno successivo partecipa alla prima edizione di Un posto al sole. Negli anni novanta riprende la sua figura di "talent-scout" aiutando giovani cantanti facendoli esibire ai suoi concerti: Lello Fiore, Tony Colombo, Gianni Vezzosi, Gianni Di Giovanni, Veronica Li Causi. Nel 1999 ritorna al cinema dopo 15 anni interpretando il film Cient'anne, insieme a Gigi D'Alessio, diretto da Ninì Grassia. Merola ha rivelato in pubblico che nel cinema il suo regista di fiducia fu Alfonso Brescia, con cui fece 13 film.

Anni '2000

 
Mario Merola e Maurizio Costanzo

Nel 2000 partecipa come attore al film di Roberta Torre Sud Side Stori, interpretando il ruolo di Re Vulcano e "duellando" musicalmente con Little Tony, quest'ultimo nel ruolo di King of Rock'n Roll. Nel 2001 prende parte al Concerto di Primavera tenutosi al Taj Mahal Casinò di Atlantic City, insieme al figlio Francesco, Anna Calemme, Mino Reitano e Little Tony.[12] e presenta il programma Piazzetta Merola sull'emittente satellitare Napoli International, ripreso poi dalla fine dell'ottobre 2004 sino alla scomparsa. Sempre nel 2001 partecipa e vince al Festival di Napoli, con il figlio Francesco Merola, con la canzone L'urdemo emigrante. Nel 2003 dà la voce al personaggio di Vincenzone nel film di animazione Totò Sapore e la magica storia della pizza di Maurizio Forestieri. In questi anni si esibisce in tutto il mondo insieme al figlio Francesco, anch'egli interprete e musicista. Verso la fine del 2004 ritorna, dopo 20 anni, a interpretare una sceneggiata: debutta infatti a Napoli con I figli di Libero Bovio. Il 26 novembre del 2005, insieme ai colleghi Bruno Venturini, Mario Trevi ed Antonello Rondi, viene nominato Cavaliere dell'Ordine di Malta[13]. Nello stesso anno è ospite in molte puntate di Buona Domenica dove recita alcune brevi sceneggiate, si esibisce con Rita Siani nel brano Cu mme e presenta Il suo libro Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, scritto con il giornalista Geo Nocchetti. Affiancato ancora dal figlio Francesco, è a teatro con il recital Il lungo viaggio continua, una rivisitazione del grande repertorio della canzone napoletana. La tournée del "lungo viaggio" prosegue nel 2006 prima di interrompersi per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute.

40-45-70 e Merola Day

Il 5 aprile 2004 Mario Merola festeggia i suoi 40 anni di matrimonio, 45 anni di carriera ed il suo 70° compleanno ripreso dalle telecamere. I festeggiamenti si svolgono al Grand Hotel La Sonrisa (luogo dal quale viene trasmesso ogni anno il programma Napoli prima e dopo) e vi prenderanno parte colleghi ed amici che si esibiranno in vari brani napoletani. Tra gli invitati artisti che si esibiranno vi sono Raffaella De Simone, Mariano Apicella, Antonio Ottaiano, Mauro Nardi, Gigi Finizio, Giovanna De Sio, Mario Da Vinci, Flavio Fierro-(Figlio del Grande Aurelio Fierro), Mario Trevi e Valentina Stella. Per l'occasione viene premiato dalla Regione Campania per essere stato uno dei più grandi interpreti della Canzone napoletana.[14] I festeggiamenti continuano il 19 settembre dello stesso anno con il concerto Merola Day, condotto da Mario Merola, Mariano Piscopo e Silvia Grassi, tenutosi alla Stazione Marittima di Napoli, con la presenza di circa 100.000 persone, ripreso dall'emittente televisiva Napoli Canale 21 e trasmesso radiofonicamente da Radio Kiss Kiss Italia. Per l'occasione sono presenti vari colleghi del mondo dello spettacolo: il figlio Francesco Merola, Gigi D'Alessio, Luca Nasti, Flavio Fierro, Raffaella De Simone, Giovanna De Sio, Antonio Ottaiano, Yamila, Mauro Nardi, Valentina Stella, Antonello Rondi, Il Giardino dei Semplici, Mario Da Vinci, Tullio De Piscopo, Mariano Apicella, Luca Sepe, I Corleone, Giacomo Rizzo, Leopoldo Mastelloni, Alessandro Siani, Gloria Christian, Mirna Doris, Lara Sansone, Vincenzo D'Agostino. Per l'occasione saranno presenti esponenti politici campani come il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, l'assessore al Turismo e Spettacolo del Comune di Napoli Teresa Armato ed il Presidente della Provincia di Napoli Dino Di Palma.[15][16]

La scomparsa

Il 7 novembre 2006 Mario Merola viene ricoverato in rianimazione presso l'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Il 12 novembre morirà per arresto cardiocircolatorio, nello stesso ospedale. I funerali si svolgono due giorni dopo nella Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore (la stessa dove Merola si era sposato e anche la stessa in cui venne celebrato nel 1967 il funerale di Totò). Presenti le autorità politiche, i colleghi e, nella piazza antistante la chiesa, circa 40.000 persone, almeno la metà delle persone presenti seguirà in processione il feretro fino al Cimitero Monumentale di Napoli dove l'artista è sepolto. Sui manifesti funebri affissi nelle strade di Napoli (quasi subito staccati dai muri dagli ammiratori del cantante) si è potuto leggere: «È mancato l'artista del popolo, il grande Mario Merola». Mario Merola è sepolto nella cappella privata accanto ai genitori di Gigi D'Alessio, per volere del cantante poiché l'aveva sempre considerato un suo familiare.

I precedenti ricoveri

Già in passato parenti e ammiratori di Mario Merola avevano temuto per la salute del cantante. Nel 1997 Merola entrò in coma farmacologico quando fu ricoverato per tre settimane presso l'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli. Quello fu l'episodio più preoccupante dal momento che una crisi cardio-respiratoria fece temere il peggio. In quell'occasione, per la prima volta, gli fu indotto il sonno tramite farmaci. Merola, in quell'occasione, si riprese. Nel maggio del 2001 e poi nel 2005 ci furono altri due ricoveri. In occasione dei suoi 70 anni, festeggiati con un concerto al porto di Napoli, il 19 settembre del 2004, fu lo stesso cantante ad ironizzare sui suoi frequenti ricoveri in ospedale: "Una festa da vivo, per fortuna - disse in quell'occasione - anche perché‚ se ero morto che sfizio c'era? Meglio che me lo prendo ora questo premio, no?".

I Festival di Napoli

File:Mario Merola foto degli anni 60.jpeg
Mario Merola
  • 2001
    • L'Urdemo Emigrante (V. Campagnoli - G. Campagnoli - M. Guida - G. Quirito) con Francesco Merola, 24° Festival della Canzone Napoletana - 1° Posto/Vincitore

Festival di Sanremo

Critiche, vizi e vicende giudiziarie

Come da lui stesso dichiarato nella sua autobiografia Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Merola ebbe il vizio delle donne[17] e del gioco d'azzardo: dal 1975 al 1995 dichiara di aver perso una somma che si avvicina ai quaranta miliardi di lire.[18] Nel 1989, Giovanni Falcone inviò un avviso di garanzia, a lui ed al collega Franco Franchi, nell'ambito dell'inchiesta che avrebbe portato al cosiddetto Maxiprocesso quater: sia Merola che Franchi erano accusati di associazione mafiosa. In seguito i due artisti furono prosciolti.

Discografia

File:Mario Merola in una foto degli anni 70.jpeg
Mario Merola
File:Mario Merola e Claudio Villa.jpeg
Mario Merola e Claudio Villa

33 giri

45 giri

CD

 
Mario Merola.

Raccolte Parziali

Singoli

Filmografia

File:Mario Merola e Vittorio Gassman.jpeg
Mario Merola con uno dei più grandi attori del Cinema italiano Vittorio Gassman
File:Mario Merola e Ornella Muti.jpeg
Mario Merola con l'Attrice Ornella Muti
File:Mario Merola e Franco Franchi.jpeg
Mario Merola con il suo grande amico l'Attore Franco Franchi

Cinema

TV

Animazione Cinematografica

Documentario Cinematografico

Onorificenze

«Carica Speciale per la Cultura e la Carità»
— 26 novembre 2005

Libri

Note

  1. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 1 Malufiglio
  2. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005)
  3. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005)
  4. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 2 Fronte del porto, pag. 13
  5. ^ http://www.albertosciotti.it/festival_di_pulcinella.htm
  6. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005)
  7. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 5 Merola e il cinema
  8. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 5 Merola e il cinema
  9. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 5 Merola e il cinema
  10. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, "Napoli solo andata... il mio lungo viaggio", Sperling & Kupfer (2005), capitolo 4 "Felicissima sera" pag. 43
  11. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 5 Merola e il cinema
  12. ^ locandina dell'evento
  13. ^ "I Cavalieri Crociati approdano al Gran Hotel La Sonrisa" La Repubblica, 29 novembre 2005, pag. 14
  14. ^ [1]
  15. ^ [2]
  16. ^ [3]
  17. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 'E femmene
  18. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo Il gioco, pag 104

Bibliografia

  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Merola, Mario, di Fabrizio Zampa, pagg. 1058-1059
  • Eddy Anselmi, Festival di Sanremo. Almanacco illustrato della canzone italiana, edizioni Panini, Modena, alla voce Squadra Italia, pag. 909

Voci correlate

Collegamenti esterni

Altri progetti