Gran Premio di San Marino 1994

corsa automobilistica
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Il Gran Premio di San Marino 1994 si è svolto il 1º maggio del 1994 a Imola, nell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Questa competizione è passata alla storia come l'evento di F1 con più incidenti mortali. Il tutto avvenne nei tre giorni previsti. Sin dalle prove del venerdì infatti il Gran Premio è stato funestato da vari incidenti che hanno visto la morte di Roland Ratzenberger il sabato e di Ayrton Senna la domenica, oltre al ferimento di Rubens Barrichello, di alcuni meccanici a causa della ruota persa dalla Minardi di Alboreto e di vari spettatori alla partenza, in seguito allo scontro tra le vetture di Pedro Lamy e JJ Lehto. La gara è stata poi vinta dal tedesco Michael Schumacher, 5° successo in carriera, su Benetton, seguito dal ferrarista Nicola Larini e dal finlandese della McLaren Mika Häkkinen.

San Marino (bandiera) Gran Premio di San Marino 1994
551º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 3 di 16 del Campionato 1994
Data 1º maggio 1994
Nome ufficiale XIV Gran Premio di San Marino
Luogo Imola
Percorso 5,040 km / 3,132 US mi
Distanza 58 giri, 292,320 km/ 181,639 US mi
Clima soleggiato
Note Gara sospesa per incidente al 7° giro
Risultati
Pole position Giro più veloce
Brasile (bandiera) Ayrton Senna Gran Bretagna (bandiera) Damon Hill
Williams-Renault in 1'21,548 Williams-Renault in 1'24,335
(nel giro 10)
Podio
1. Germania (bandiera) Michael Schumacher
Benetton-Ford
2. Italia (bandiera) Nicola Larini
Ferrari
3. Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen
McLaren-Peugeot

A seguito della morte di Senna e Ratzenberger si riformò dopo dodici anni la Grand Prix Drivers' Association, l'associazione piloti, di cui venne eletto presidente Michael Schumacher.

Pre-gara

Alla Ferrari, il sedile dell'ancora infortunato Jean Alesi era occupato da Nicola Larini, come ad Aida[1]. Alla Jordan, il posto dello squalificato Eddie Irvine venne preso da Andrea De Cesaris[2].

Prove e Qualifiche

Venerdì

Le prove del venerdì videro un terribile incidente occorso al pilota Rubens Barrichello. La Jordan del brasiliano decollò, a causa del cedimento della sospensione posteriore sinistra[3], dopo aver toccato i cordoli della Variante Bassa, colpendo le reti di protezione sopra le gomme, ed infine ribaltandosi. I soccorsi furono immediati: Barrichello era privo di conoscenza e venne trasportato al centro medico e poi in ospedale. Il giorno successivo si ripresentò nel paddock, con una frattura al setto nasale, tagli alla bocca, un braccio fasciato e una costola incrinata, che gli impedirono di prendere parte al resto dell'evento[4].

Sabato

 
Il punto dell'incidente mortale di Ratzenberger
 
Roland Ratzenberger sulla sua Simtek ad Imola nel 1994

Durante le prove del sabato vi fu un altro incidente che causò la morte del pilota austriaco Roland Ratzenberger. Dopo venti minuti disputati nella sessione di qualifica, la Simtek dell'austriaco uscì di pista alla curva Villeneuve: il cedimento dell'alettone anteriore (forse danneggiato in una precedente escursione su un cordolo), conficcatosi sotto l'auto, aveva sollevato da terra le ruote anteriori, lasciando la vettura priva di direzionalità. L'urto fu quasi frontale e ad una velocità di 306 km/h. La cella di sopravvivenza resse abbastanza bene, ma il pilota subì una decelerazione così forte da provocargli una letale frattura della base cranica. La sessione venne immediatamente fermata, mentre venivano prestati all'austriaco i primi, quanto inutili, soccorsi; la corsa al centro medico e poi all'ospedale furono del tutto vani, in quanto non si poté far altro che constatare la morte del pilota.

Secondo le leggi italiane, l'autodromo sarebbe dovuto andare immediatamente sotto sequestro a causa dell'incidente mortale.[senza fonte] I medici, però, riuscirono a riattivare il cuore di Ratzenberger, il quale morì poi durante il trasporto in ospedale. Il decesso avvenne quindi "ufficialmente" a bordo dell'ambulanza, anche se il pilota in realtà era morto praticamente sul colpo: in questo modo, fu possibile disputare la corsa il giorno seguente, eludendo così le leggi in vigore.[senza fonte]

La morte di Ratzenberger, la prima dopo quella di De Angelis nel 1986, e la prima dal 1982 in un evento ufficiale (Paletti al Gran Premio del Canada), fu un trauma per l'ambiente della Formula 1. Alla ripresa delle prove, Ayrton Senna e i piloti Benetton e Sauber decisero di non effettuare altri giri.[5][6] La pole position fu conquistata da Senna, seguito da Michael Schumacher e Gerhard Berger. Il tempo di Ratzenberger gli avrebbe consentito di partire in ultima posizione; la Simtek pensò anche di ritirare l'auto superstite (pilotata da David Brabham) dall'evento, lasciando spazio alla Pacific di Paul Belmondo, non qualificata. Ma Ecclestone riuscì a convincerli a prendere comunque parte alla gara[7] e il posto che Ratzenberger era riuscito a conquistare in griglia fu lasciato vuoto alla memoria del pilota austriaco.

Senna, che ottenne la pole, volle poi andare personalmente, con una macchina dell'organizzazione, a verificare lo stato della pista nel punto dove era avvenuto l'incidente. Per questo venne sanzionato dalla Federazione.

Risultati

Qualificati per la gara

Pos N Pilota Costruttore Giro Gap
1 2   Ayrton Senna Williams-Renault 1:21,548
2 5   Michael Schumacher Benetton-Ford 1:21,885 +0,337
3 28   Gerhard Berger Ferrari 1:22,113 +0,565
4 0   Damon Hill Williams-Renault 1:22,168 +0,620
5 6   Jyrki Järvilehto Benetton-Ford 1:22,717 +1,169
6 27   Nicola Larini Ferrari 1:22,841 +1,293
7 30   Heinz-Harald Frentzen Sauber-Mercedes 1:23,119 +1,571
8 7   Mika Häkkinen McLaren-Peugeot 1:23,140 +1,592
9 3   Ukyo Katayama Tyrrell-Yamaha 1:23,322 +1,774
10 29   Karl Wendlinger Sauber-Mercedes 1:23,347 +1,799
11 10   Gianni Morbidelli Footwork-Ford 1:23,663 +2,115
12 4   Mark Blundell Tyrrell-Yamaha 1:23,703 +2,155
13 8   Martin Brundle McLaren-Peugeot 1:23,858 +2,310
14 23   Pierluigi Martini Minardi-Ford 1:24,078 +2,530
15 24   Michele Alboreto Minardi-Ford 1:24,276 +2,728
16 9   Christian Fittipaldi Footwork-Ford 1:24,472 +2,924
17 25   Éric Bernard Ligier-Renault 1:24,678 +3,130
18 20   Érik Comas Larrousse-Ford 1:24,852 +3,304
19 26   Olivier Panis Ligier-Renault 1:24,996 +3,448
20 12   Johnny Herbert Lotus-Mugen-Honda 1:25,114 +3,566
21 15   Andrea de Cesaris Jordan-Hart 1:25,234 +3,686
22 11   Pedro Lamy Lotus-Mugen-Honda 1:25,295 +3,747
23 19   Olivier Beretta Larrousse-Ford 1:25,991 +4,443
24 31   David Brabham Simtek-Ford 1:26,817 +5,269
25 34   Bertrand Gachot Pacific-Ilmor 1:27,143 +5,595
26 32   Roland Ratzenberger Simtek-Ford 1:27,584 +6,036

Non qualificati

Pos N Pilota Costruttore Giro Gap
27 33   Paul Belmondo Pacific-Ilmor 1:27,881 +6,333
28 14   Rubens Barrichello Jordan-Hart

Gara

Prima partenza

 
Il Tamburello, punto dell'incidente mortale di Ayrton Senna

La gara cominciò con un grave incidente al via: la Benetton di Lehto rimase ferma in griglia, e venne colpita dalla Lotus di Lamy, già lanciata a forte velocità. I detriti dell'incidente finirono in tribuna, ferendo nove spettatori,[8] uno dei quali rimase in coma per essere stato colpito da una gomma. La necessità di ripulire la pista costrinse a far entrare la safety car.

Uno dei motivi per cui l'uso della safety car era in discussione all'epoca, era che le vetture usate in quegli anni, quanto a prestazioni, non permettevano velocità a cui le Formula 1 che le seguivano potessero mantenere facilmente le gomme in temperatura, cosa che causò anche proteste tra i piloti.[8] Pulita la pista, comunque, la gara riprese, con Senna al comando, che subito segnò un giro velocissimo. Durante il quinto giro, alle 14:17,[9] mentre affrontava la curva del Tamburello, la Williams del brasiliano andò dritta, a causa della rottura del piantone dello sterzo,[10] colpendo con violenza il muro di protezione a 211 km/h. Nell'urto, una sospensione si spezzò, penetrò nel casco attraverso la visiera e colpì Senna alla testa, provocandogli gravissime lesioni cerebrali.[9] La gravità dell'incidente, anche in questo caso, fu subito evidente, e la direzione di gara espose la bandiera rossa.

La pista nella zona dell'incidente era affollata di vetture e personale medico e venne fatto intervenire anche l'elicottero, che atterrò al centro del nastro di asfalto. In quei momenti concitati, qualcuno autorizzò il rientro in pista di Érik Comas, su Larrousse, che non era ripartito insieme agli altri ma era rimasto fermo a lungo nei box per riparare l'alettone posteriore rovinato da una toccata: il francese, ignaro della situazione, evitò per poco di investire i mezzi di soccorso, e dopo aver visto di persona lo stato del collega ferito, decise di ritirarsi dalla gara (la direzione di gara era comunque intenzionata a squalificarlo per il grave pericolo causato). Dopo pochi minuti, l'elicottero decollò dalla pista, diretto all'Ospedale Maggiore di Bologna. La nuova partenza venne data dopo 37 minuti, con classifica finale per somma dei tempi (in quanto il numero di giri percorsi dalla partenza era maggiore di due).

Seconda partenza

 
Le modifiche apportate al tracciato di Imola dopo le morti di Ratzenberger e di Senna e l'infortunio di Barrichello

Dopo un tentativo di fuga della Ferrari di Berger, Schumacher riprese il controllo della situazione, e, pochi giri dopo, l'austriaco fu bloccato da un guasto meccanico. Larini si mise allora in luce con la seconda Ferrari, occupando stabilmente la seconda posizione, e prendendo brevemente il comando quando Schumacher effettuò il suo rifornimento. A dieci giri dal termine, proprio durante un pit-stop, avvenne un altro grave incidente: mentre usciva dai box dopo un cambio gomme, Alboreto perse una ruota posteriore della sua Minardi, che finì ad alta velocità tra i meccanici delle altre squadre assiepati nella corsia, ferendo tre meccanici della Ferrari, uno della Lotus ed uno della Benetton, che vennero curati in ospedale.[11] La corsa però non fu sospesa, nonostante la presenza di paramedici e ambulanze che affollavano la pit-lane.

La gara ha visto quindi la vittoria di Schumacher, davanti a Larini e Häkkinen: un podio in cui le espressioni dei piloti riflettevano gli avvenimenti di un fine settimana da dimenticare.

Risultati

Pos N Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 5   Michael Schumacher Benetton-Ford 58 1:28:28,642 2 10
2 27   Nicola Larini Ferrari 58 +54,942 s 6 6
3 7   Mika Häkkinen McLaren-Peugeot 58 +70,679 s 8 4
4 29   Karl Wendlinger Sauber-Mercedes 58 +73,658 s 10 3
5 3   Ukyo Katayama Tyrrell-Yamaha 57 +1 giro 9 2
6 0   Damon Hill Williams-Renault 57 +1 giro 4 1
7 30   Heinz-Harald Frentzen Sauber-Mercedes 57 +1 giro 7
8 8   Martin Brundle McLaren-Peugeot 57 +1 giro 13
9 4   Mark Blundell Tyrrell-Yamaha 56 +2 giri 12
10 12   Johnny Herbert Lotus-Mugen-Honda 56 +2 giri 20
11 26   Olivier Panis Ligier-Renault 56 +2 giri 19
12 25   Éric Bernard Ligier-Renault 55 +3 giri 17
13 9   Christian Fittipaldi Footwork-Ford 54 Testacoda 16
Rit 15   Andrea de Cesaris Jordan-Hart 49 Testacoda 21
Rit 24   Michele Alboreto Minardi-Ford 44 Perdita ruota 15
Rit 10   Gianni Morbidelli Footwork-Ford 40 Motore 11
Rit 23   Pierluigi Martini Minardi-Ford 37 Testacoda 14
Rit 31   David Brabham Simtek-Ford 27 Uscita di pista 24
Rit 34   Bertrand Gachot Pacific-Ilmor 23 Motore 25
Rit 19   Olivier Beretta Larrousse-Ford 17 Motore 23
Rit 28   Gerhard Berger Ferrari 16 Sospensione 3
Rit 2   Ayrton Senna Williams-Renault 5 Incidente mortale 1
Rit 20   Érik Comas Larrousse-Ford 5 Vibrazioni 18
Rit 6   Jyrki Järvilehto Benetton-Ford 0 Collisione 5
Rit 11   Pedro Lamy Lotus-Mugen-Honda 0 Collisione 22
NP 32   Roland Ratzenberger Simtek-Ford Incidente mortale
NQ 14   Rubens Barrichello Jordan-Hart Infortunato -
NQ 33   Paul Belmondo Pacific-Ilmor -

Dopo gara

 
La tomba di Senna

Nel dopo gara le attenzioni erano concentrate sulla salute di Ayrton Senna. Alle 18.40 del 1º maggio, la dottoressa Maria Teresa Fiandri, del Reparto Rianimazione dell'Ospedale Maggiore di Bologna annunciò la morte del brasiliano, anche se il referto individuava l'ora della morte alle 14.17, ossia al momento dell'impatto con il muretto.[senza fonte]

Le conseguenze del fine settimana di Imola portarono una vera rivoluzione nel mondo della Formula 1. Il circuito venne ampiamente rivisto, con interventi in tutti i punti teatro di incidenti nel fine settimana dell'edizione 1994. Inoltre, la FIA stilò un pacchetto di modifiche, da attuarsi con diverse scadenze, per ridurre drasticamente le prestazioni delle vetture. Venne introdotto il limite di velocità nei box ed i piloti ricostituirono la GPDA, che permetteva loro di esprimere in modo unitario il proprio parere soprattutto su questioni di sicurezza. Molti circuiti vennero modificati nei punti potenzialmente pericolosi, con alcune soluzioni di emergenza (come chicane posticce formate da pile di gomme) introdotte temporaneamente dove non fosse possibile effettuare interventi più elaborati prima dell'edizione 1994 della gara (Barcellona, Montreal, Spa).

Per Senna i funerali di stato a San Paolo, in Brasile ebbero luogo il 5 maggio 1994, alla presenza di tantissimi rappresentanti del mondo delle corse, passato e presente. Il 7 maggio ebbero invece luogo a Salisburgo, in Austria, i funerali di Roland Ratzenberger, alla presenza del presidente della FIA, Max Mosley.[12]

Classifiche

Note

Salvo indicazioni diverse le classifiche sono tratte da Sito di The Official Formula 1, su formula1.com. URL consultato il 2 maggio 2008.

  1. ^ Ferrari press release on Alesi
  2. ^ Jordan's Irvine replacement for San Marino & Monaco
  3. ^ Fabiano Vandone, I protagonisti della F1. Tecnica, tattica e psicologia dei piloti, Edidea, 1996, pag. 48.
  4. ^ Paolo Bombara, Ho sbagliato io!, in Autosprint, 3 maggio 1994, p. 32.
  5. ^ Rinuncia, in Autosprint, 3 maggio 1994, p. 41.
  6. ^ Maurice Hamilton, Frank Williams, Macmillan, pag. 232, ISBN 0-333-71716-3.
  7. ^ Alla partenza ricordato Ratzenberger, in Autosprint, 3 maggio 1994, p. 38.
  8. ^ a b A tragic weekend, in The Times, News International, 19 aprile 2004. URL consultato il 28 ottobre 2006.
  9. ^ a b Pino Casamassima, Storia della Formula 1, Calderini Edagricole, pag. 608, ISBN 88-8219-394-2.
  10. ^ Guido Staderini, Storia della Formula 1, Mondadori, pag. 130, ISBN 88-04-48919-7.
  11. ^ Corsia box... o Pista ?, in Autosprint, 3 maggio 1994, p. 25.
  12. ^ David Tremayne, Mark Skewis, Stuart Williams, Paul Fearnley, Track Topics, in Motoring News, News Publications Ltd., 5 aprile 1994.

Bibliografia

  • Fabiano Vandone, I protagonisti della F1. Tecnica, tattica e psicologia dei piloti, Edidea, 1996.
  • Pino Casamassima, Storia della Formula 1, Calderini Edagricole, 1996, ISBN 88-8219-394-2.

Altri progetti

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1994
                               
 

Edizione precedente:
[[Gran Premio di San Marino Gran Premio di San Marino 1993|Gran Premio di San Marino 1993]]
[[Gran Premio di San Marino]] Edizione successiva:
[[Gran Premio di San Marino Gran Premio di San Marino 1995|Gran Premio di San Marino 1995]]

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